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Analisi del testo La battaglia Ad Salices di A.

Marcellino
Analisi morfo-sintattica: 5.
Richomeres Profuturo sociatur et Traiano Prop princ Tendendibus prope oppidum Salices Sub di I gr relativa

Universos regens ex communi sententia Sub di I gr. temporale (causale)

Vulnus inestimabile barbarorum otio fruebatur et urbertate praedarum Prop princ + coord alla princ

unde haut longo spatio separatum Sub di I gr relativa

Tamquam intramuranis cohibitum spatiis Sub di I gr relativa

Ad orbis rotundi figuram moltitudine digesta plaustrorum Sub di I gr temporale

6.

PraeviaRomani duces ausuri aliquid gloriosum, sagaciter observabant Prop princ

Gothos quicquid molirentur Sub di I gr oggettiva

Scilicet praestruentes Sub di I gr causale

Ut plures perfoderent contis, magnaque spoliorum averterent partem Sub di II gr oggettiva + coord (APODOSI)

Si aliorsum castra movissent Sub di III gr ipotetica del 3 tipo (PROTASI)

Quod fecere creberrime Sub di IV gr relativa

Terga ultimorum adorti Sub di IV gr temporale

7.

Hostes in eodem loco diu manserunt Prop princ

Hoc intellecto vel transfugarum indiciis docti Sub di I gr temporale + coord

Perquos nihil latebat incognitum Sub di II gr relativa

8.

Nihilindugia laxatum est breves Prop. princ

His cupiditate precipiti festinabat Prop princ

Reversis enim Sub di I gr temporale

Quos necessitas evocarat Sub di I gr relativa

Experiri postrema discrimina Sub di I gr finale

Plebs omnistum contrusa Sub di I gr causale (temporale)

Nec principibus gentis renuentibus Sub di I gr causale

Immaniter fremens, animisque concita truculentis Coord alla sub di I gr causale

Qui aderant Sub di II gr relativa

10.

Barbari tumulosos locos appetere temptaverunt Prop princ

Candente itaque protinus die Sub di I gr temporale

Signo ad arma capienda ex utraque parte per lituos dato Sub di I gr temporale

Postquam inter eos ex more iuratum est Sub di I gr temporale

Quo exindeconvolverent acriore Sub di I gr relativa

Miles nec vagabatur nec relictibus procursabat Prop princ

Hocque viso Sub di I gr causale

Ad suos quisque manipolos properans Sub di I gr temporale

Stabili gradu consistens Sub di I gr temporale

11.

Torvitate mutua bellatores luminibus se contuebantur obliquis Prop princ Ergo ubi utrimque acies gressu steterunt immobili Sub di I gr temporale Cautius incedentes Sub di II gr temporale

Et Romani vires validas erigebant Prop princ

Quidem voce undique Martia concinentes Sub di I gr modale

A minore solita ad maiorem protolli quam gentili tate appellant barritum Sub di I gr relativa + coord

Barbari vero stridebant inconditis, interque varios sermonis dissoni strepitus, leviora temptabant Prop princ+ coord

12.

Ad conferendas coiere minaciter manus Prop princ

Et pes cum pede collatus est Coord alla princ

Iamque verrutis et missilibus aliis, utrimque semet eminus lacessentes Sub di I gr temporale

Scutis in testudinum formam coagmentatis Sub di I gr temporale

La battaglia dei Salici


Ammiano Marcellino i libri delle imprese XXXI, 7

Profuturo e Traiano e Ricomere combattono alla pari contro i Goti

XXXI, 7, 5. Ricomere, comandando tutti quanti allunanimit, si alle a Profuturo e a Traiano, che si accampava presso la citt fortificata dei Salici: da dove non (era) separata da un grande spazio, uninfinita moltitudine di barbari, raccolta una grande moltitudine di carri disposta a forma di cerchio, circondata come da mura, si dilettava con lozio e la ricchezza delle prede. 6. Perci i generali romani, con la speranza in un futuro migliore, con lintenzione di fare qualcosa di glorioso, osservavano infatti qualunque cosa i Goti facessero senza dubbio predisponendo che, se avessero mosso laccampamento in un altro luogo, cosa che avevano fatto spessissimo avendo assaltato le retrovie, trafiggessero molti con le picche, e portassero via la gran parte del bottino. 7. I nemici, capito ci, oppure venuti a conoscenza con le rivelazioni dei disertori, attraverso i quali nulla rimaneva sconosciuto, pernottarono a lungo nel medesimo luogo. 8. Nulla dopo queste cose tra le due parti si allent a parte brevi tregue. Infatti ritornati, quelli che la necessit aveva richiamato fuori, la folla essendo ancora ammassata tutta nello spazio tra le barriere, fremendo smisuratamente, e spinta da animi minacciosi, si affrettavano con avventato entusiasmo a cercare il momento opportuno, e poich non disapprovavano i capi delle genti, che erano l presenti. 10. Pertanto splendendo il giorno seguente, dato il segno di correre alle armi da entrambe le parti con le trombe, i barbari dopo che tra loro si giur come da tradizione, tentarono di raggiungere luoghi collinari, dove da quei luoghi con la pendenza rotolassero come delle ruote con impeto maggiore. E visto ci i soldati affrettandosi ognuno ai propri manipoli, schierandosi stabilmente, n divagavano n si lanciavano allassalto abbandonate le schiere. 11. perci non appena da entrambe le parti degli schieramenti avanzando pi cautamente, stettero di passo immobile, i combattenti si guardavano con reciproci sguardi torvi e ostili. E i romani lanciando allunisono da ogni parte linno di Marte, che solito essere sollevato da minore a maggiore e che chiamato nella loro lingua barritus, risollevavano tutte le forze. I barbari invece con grida tumultuose facevano lelogio degli antenati e tra i vari rumori di lingue differenti, si tentarono lievi sortite. 12. Ed ormai, provocandosi lun laltro da lontano con giavellotti e frecce si azzuffarono minacciosamente con un corpo a corpo, e uniti gli scudi a forma di testuggine serrarono i ranghi. 13. Mentre dunque la battaglia divampava tra dense stragi, ciascuno pi prontamente scagliandosi nello schieramento ed andava incontro alla morte sotto i colpi delle spade e dei dardi che, come la grandine, cadevano dogni parte. 14. Tutta la zona era coperta di cadaveri; giacevano fra questi alcuni moribondi, che nutrivano una vana speranza di salvarsi, altri colpiti da pietre lanciate da fionde oppure da aste fornite di punte di ferro. 15. I due eserciti, non ancora stanchi di una lotta ostinata, si attaccavano reciprocamente senza giungere ad un risultato definitivo, n veniva loro meno linnata durezza finch lardore eccitava gli animi. Tuttavia lo scontro mortale fu interrotto dal calar della notte e, ritirandosi tutti in disordine come potevano, i sopravvissuti rientrarono piuttosto tristi negli accampamenti. 16. Furono infine sepolti, secondo la possibilit offerta dai luoghi e dal momento, alcuni alti ufficiali caduti, mentre i corpi degli altri uccisi vennero divorati dagli uccelli di rapina, soliti in quella stagione a nutrirsi di cadaveri, come dimostrano anche oggigiorno i campi disseminati di ossa biancheggianti. Risulta tuttavia che i Romani, che erano di gran lunga inferiori di numero, subirono gravi perdite nello scontro con quellimmensa moltitudine: nondimeno non diedero tregua alla massa dei barbari infliggendo loro lamentevoli danni.

Approfondimento di latino (De Santis Villa) - classe 2 AC 2 aprile 2012 La battaglia Ad Salices Ammiano Marcellino, Rerum gestarum libri XXXI, 7 Profuturus et Traianus ac Richomeres pugnant aequo Marte cum Gothis XXXI, 7, 5. Richomeres, universos regens ex communi sententia, Profuturo sociatur et Traiano, tendentibus prope oppidum Salices: unde haut longo spatio separatum, vulgus inaestimabile barbarorum, ad orbis rotundi figuram moltitudine digesta plaustrorum, tamquam intramuranis cohibitum spatiis, otio fruebatur et ubertate praedarum. 6. Praevia igitur spe meliorum, Romani duces ausuri aliquid gloriosum, Gothos quicquid molirentur sagaciter observabant: id scilicet praestruentes ut, si aliorsum castra movissent, quod fecere creberrime, terga ultimorum adorti, plures perfoderent contis, magnamque spoliorum averterent partem. 7. Hoc intellecto hostes vel transfugarum indiciis docti, per quos nihil latebat incognitum, in eodem loco diu manserunt. 8. Nihil post haec inter partes praeter indutias laxatum est breves. Reversis enim his quos necessitas evocarat, plebs omnis intra saeptorum ambitum etiam tum contrusa, immaniter fremens, animisque concita truculentis, experiri postrema discrimina, nec principibus gentis, qui aderant renuentibus, cupiditate praecipiti festinabat. 10. Candente itaque protinus die, signo ad arma capienda ex utraque parte per lituos dato, barbari postquam inter eos ex more iuratum est, tumulosos locos appetere temptaverunt, quo exinde per proclive rotarum modo obvios impetu convolverent acriore. Hocque viso, ad suos quisque manipulos properans miles, stabili gradu consistens, nec vagabatur nec relictis ordinibus procursabat. 11. Ergo ubi utrimque acies cautius incedentes, gressu steterunt immobili, torvitate mutua bellatores luminibus se contuebantur obliquis. Et Romani quidem voce undique Martia concinentes, a minore solita ad maiorem protolli, quam gentilitate appellant barritum, vires validas erigebant. Barbari vero maiorum laudes clamoribus stridebant inconditis, interque varios sermonis dissoni strepitus, leviora proelia temptabantur. 12. Iamque verrutis et missilibus aliis, utrimque semet eminus lacessentes ad conferendas coiere minaciter manus, et scutis in testudinum formam coagmentatis, pes cum pede collatus est. 13. Fervente igitur densis caedibus proelio, in confertos quisque promptior ruens, ritu grandinis undique volitantibus telis oppetebat et gladiis. 14. Et cum omnia caesorum corporibus opplerentur, iacebant inter eos quidam semianimes, spem vitae inaniter usurpando, alii glande fundis excussa vel harundinibus armatis ferro confixi. 15. Et pertinaci concertatione nondum lassatae, aequo Marte, partes semet altrinsecus afflictabant, nec de rigore genuino quidquam remittebant, dum vires animorum alacritas excitaret. Diremit tandem interneciva certamina cedens vespero dies, et cunctis, qua quisque potuit, incomposite discedentibus, residui omnes repetunt tentoria tristiores. 16. Humatis denique, pro locorum et temporis ratione, honoratis quibusdam inter defunctos, reliqua peremptorum corpora dirae volucres consumpserunt, assuetae illo tempore cadaveribus pasci, ut indicant nunc usque albentes ossibus campi. Constat tamen in numero longe minores Romanos, cum copiosa multitudine colluctatos, funerea multa perpessos: non tamen sine deflendis aerumnis exagitasse barbaram plebem. = pronome indefinito = pronome indefinito relativo = pronome relativo

Ammiano Marcellino (lat. Ammianus Marcellinus). Storico latino, nato ad Antiochia da famiglia greca, forse tra il 332 e il 335 d. C. Divenuto aiutante del magister equitum Ursicino, lo segu a Milano, a Colonia, in Gallia, alla corte imperiale di Sirmio, e partecip alle guerre contro i Persiani; salvatosi dall'assedio di Amida (359), quattro anni dopo segu l'imperatore Giuliano in una nuova campagna contro i Persiani. Lasciate quindi le armi, visit varie regioni e si rec a Roma dove attese, negli ultimi anni del secolo, alla composizione della sua opera storica. Essa, intitolata Rerum gestarum libri (31 libri), abbracciava il periodo da Nerva (al quale si arresta l'opera storica di Tacito) a Valente (96-378): ma i primi 13 libri (fino all'anno 352) sono andati perduti. La parte giunta fino a noi ha grande importanza per la narrazione degli avvenimenti contemporanei all'autore, e si eleva grandemente sulla mediocre storiografia del tardo Impero per seriet di metodo, ampiezza di vedute, serena imparzialit (specie di fronte alle lotte religiose). Inserisce nella narrazione profili di popoli, descrizioni geografiche, tecniche e scientifiche. Lo stile, al contrario, mediocre, ispirato alla retorica delle scuole. Trasformazione Si aliorsum castra movissent, plures perfoderent contis Tempo storico (perfoderent) Contemporaneit moverent Posteriorit monituri essent

Tempo principale (perfodiant) Contemporaneit moveant Anteriorit moverint Posteriorit monituri sint

Analisi lessicale stilistica Figure retoriche: - iperbato: plebscontusa ; intramuranisspatiis ; indutias breves ; animis truculentis - similitudine: tamquam intramuranis cohibitum spatiis ; rotarum modo ; ritu grandinis - sineddoche/metonimia: bellatores ; voce Martia - metafora: testudinum formam - omoteleuto: intramuranis spatiis ; saeptorum ambitum ; animis truculentis ; tumulosos locos - litote: nec vagabatur, nec relictis ordinibus procursabat - endiadi: verrutis et missilibus - poliptoto: pes cum pede - zeugma: telis oppetebat et gladiis

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