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Viticoltura

Cocciniglie della vite in Trentino


Luisa MATTEDI, Romano MAINES, Enzo MESCALCHIN, Roberto LUCIN, Francesco FELLIN, Istituto Agrario di S. Michele, Mauro VARNER, Mezzacorona SCA

Le cocciniglie della vite presenti in Trentino sono Parthenolecanium corni e Pulvinaria vitis (famiglia Coccidae). Tra le due specie quella segnalata con maggiore frequenza su tutto il nostro territorio Parthenolecanium corni.

E SENSIBILIT VARIETALE
Le recenti segnalazioni di Parthenolecanium corni in Trentino sono iniziate nel periodo 1999-2001 con un caratteristico comportamento di presenza generalmente molto localizzata su alcuni ceppi allinterno del vigneto. Nel 2005 ci sono state altre segnalazioni prevalentemente concentrate nella Piana Rotaliana, mentre nel 2006, la presenza stata osservata oltre che in questa zona, anche nel resto del Trentino, in Alto Adige e in Veneto. Nel 2005 erano state fatte delle prime mappe nei vigneti dove la presenza di cocciniglie risultava maggiore: da questi rilievi era stato possibile osservare come la distribuzione di questi insetti fosse concentra-

DIFFUSIONE

ta inizialmente in zone definite del vigneto che progressivamente si espandevano, tanto che, nei casi pi gravi, la presenza dellinsetto, a fine agosto, era stata accertata su circa il 70% delle viti. Sulla scorta di questa situazione, nel 2006 stato fatto un monitoraggio per aree omogenee: nella Piana Rotaliana ad esempio su 23 vigneti controllati, poco pi della met manifestavano presenza di cocciniglie con una percentuale di tralci con scudetti variabile dal 2 al 100%. Altre osservazioni hanno riguardato le differenze tra le variet di vite presenti contemporaneamente nello stesso vigneto: la presenza risultata generalmente decrescente passando da Teroldego, a Schiava, a Chardonnay, mentre pressoch nulla su Pinot grigio (almeno per quanto riguarda la Piana Rotaliana).

potrebbe essere vettrice di agenti virali responsabili del complesso dellaccartocciamento. Va ricordato infatti che la capacit di trasmettere virus della vite stata accertata sia per Parthenolecanium corni, sia per Pulvinaria vitis. Anche se la cosa non stata ancora dimostrata, Parthenolecanium corni potrebbe per trasmettere altri virus della vite: in un vigneto di Teroldego ad esempio stata rinvenuta su piante con sintomi di suberosi corticale (legno riccio).

OSSERVAZIONI SUL CICLO DI PARTHENOLECANIUM CORNI NEL 2006


Secondo quanto osservato nel 2006, sono le giovani neanidi di Parthenolecanium corni che svernano sia su legno dellanno sia su legno di pi anni. La ripresa dellattivit nel 2006 stata rilevata a partire dal 25 marzo, con una visibile attivit di nutrizione, conseguente produzione di melata e presenza di formiche. In questo periodo coesistono neanidi

DANNI
I danni diretti alla produzione provocati da Parthenolecanium corni sono pressoch assenti in quanto si limitano allimbrattamento delle foglie e dei grappoli dovuto alla melata, prodotta principalmente dalle forme giovanili, su cui possono svilupparsi fumaggini che determinano un danno unicamente estetico. La pericolosit di questa cocciniglia potrebbe essere invece legata ai possibili danni indiretti in quanto

Parthenolecanium corni. 106

Pulvinaria vitis.

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Particolare di un grappolo con melata.

Neanidi svernanti su legno di un anno.

sia fisse che mobili. Da met aprile le neanidi assumono dimensioni visibilmente maggiori e in questo stadio si osserva un appariscente distacco del ritidoma della vite. A fine aprile (29/04) sono stati osservati i primi adulti e il 4 maggio le primissime uova sotto lo scudetto materno mentre dopo la met dello stesso mese (18 maggio) stata verificata unovodeposizione generalizzata, con scudetti completamente pieni di uova. Le uova sono inizialmente bianche e assumono una colorazione rosa salmone sempre pi intensa mano a mano che maturano. Con linizio di giugno (02/06) sono nate le prime neanidi, ancora riparate sotto lo scudetto materno e, da met del mese, grazie alla loro mobilit hanno iniziato ad abbandonare lo scudetto, muovendosi allesterno. A partire dal 19 giugno stata osservata una migrazione importante delle giovani neanidi. Ad inizio luglio (02/07) le neanidi, ben fissate, sono state osservate su tralci, ascelle fogliari, piccioli, nervature delle foglie, rachidi e acini. Durante il mese di luglio stata osservata unevidente attivit nutritiva, con forte produzione di melata, conseguente imbrattamento della vegetazione e dei grappoli e ingente presenza di formiche. A partire dalla terza decade di luglio (20/07) erano visibili i nuovi adulti ed entro la fine del mese (26/07) sono state osservate le prime uova della seconda generazione.

A fine agosto (24/08) sono comparse le prime nuove neanidi sotto lo scudetto. Le neanidi hanno iniziato la loro migrazione ad inizio settembre (06/09) ed a met mese si erano fissate nei luoghi di svernamento per passare linverno.

CONTENIMENTO

NATURALE

La presenza di nemici naturali stata verificata in due momenti della stagione, ad inizio luglio ed a settembre. Nel primo caso, una percentuale del 60 - 70% degli scudetti materni della generazione svernante risultava parassitizzata (30 - 40%) o predata (30 - 40 %). La parassitizzazione operata da imenotteri mentre i predatori sono Antribidi e Carabidi. In settembre la percentuale di scudetti parassitizzati o predati risultava del 60 - 70 %, con un 38 % di scudetti parassitizzati ed un 25 % di scudetti predati da Antribidi e Carabidi.

DI CONTENIMENTO
Nel 2006 sono state condotte prove di contenimento in due distinti momenti della stagione: 1. ad inizio aprile allo stadio di gemme cotonose, sulla generazione svernante, sono stati utilizzati: olio bianco (2,5 l/hl) + zolfo bagnabile (500 g/hl); Polithiol (5 l/hl). 2. alla fine di giugno - inizio luglio, sulla prima generazione, sono stati

ESPERIENZE

invece confrontati i seguenti formulati: thiamethoxam (Actara 15 g/hl) appartenente ai neonicotinoidi; buprofezin (Applaud 70 ml/hl) appartenente ai regolatori di crescita; chlorpirifos metile (Reldan 150 cc/hl) appartenente agli esteri fosforici. I risultati ottenuti col trattamento a gemme cotonose, eseguito ad inizio aprile sono stati interessanti: al controllo del 29 aprile, quasi un mese dopo il trattamento, la percentuale di tralci con pi di 50 scudetti, che sul testimone era del 100%, si praticamente azzerata in entrambe le tesi. Nella variante trattata con olio bianco e zolfo si sono riscontrati rispettivamente oltre il 50% di tralci con 1 - 5 scudetti e circa il 35% di tralci con 6 - 15 scudetti. Nella tesi trattata con Polithiol i tralci con 1 - 5 scudetti hanno rappresentato oltre l80% del totale e poco meno del 10% dei tralci presentava da 6 a 15 scudetti. In pratica il trattamento con olio e zolfo ha ridotto la presenza di scudetti di circa l85% mentre lefficacia del Polithiol stata di circa il 90%. Entrambe le tesi hanno avuto pertanto un buon effetto di contenimento e le differenze tra i due prodotti non sono da ritenersi significative. La persistenza di efficacia di questi interventi alla ripresa vegetativa si conferma anche nei controlli di fine luglio, anche se losservazione limitata al Polithiol. Nei trattamenti sulla prima genera107

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Distacco del ritidoma della vite causato dalla cocciniglia.

Parassitizzazione di scudetti di cocciniglia (Parthenolecanium corni).

zione, al controllo del 29 luglio, buprofezin (Applaud 70 ml/hl) e tiametoxam (Actara 15 g/hl) hanno manifestato la stessa efficacia di Polithiol impiegato a inizio aprile. In tutte le 3 tesi in confronto, la riduzione della presenza di cocciniglia rispetto al testimone superiore al 90%. In questo caso il controllo si basato sul conteggio degli scudetti presenti su circa 150 m di tralci e femminelle per ogni tesi (10 misure singole ognuna su 5 m di tralcio x 3 ripetizioni). In conclusione i risultati delle prove di contenimento si possono definire buoni in entrambe le epoche e con i diversi prodotti provati. La decisione di interventi diretti sulle cocciniglie deve comunque essere attentamente valutata, anche in relazione al notevole grado di parassitizzazione e predazione verificato e dallassenza di danni diretti alla vite e alla produzione. In ogni caso anche eventuali interventi previsti per il contenimento di eriofidi ad inizio stagione o contro le cicaline nella fase estiva hanno un effetto collaterale importante contro le cocciniglie.

CONSIDERAZIONI

FINALI

La ricomparsa di questi fitofagi primari pu essere sicuramente spiegata come una naturale fluttuazione tipica di ogni dinamica di popolazione. Come ogni fenomeno biologico risulta importante descriverne il com108

portamento, individuarne la vera pericolosit, i possibili contenimenti naturali, i criteri di controllo e gli eventuali metodi e momenti di trattamento, qualora necessari. In questo primo anno di esperienza si cercato di affrontare questa tematica secondo le priorit sopra elencate anche se risultano necessari ulteriori anni di conferma. Solo dalla costante e continua osservazione dellevoluzione di ogni fenomeno naturale pu scaturirne un quadro completo di conoscenza e proposte di gestione. Per quanto concerne questa cocciniglia della vite (Parthenolecanium corni) le nostre prime esperienze possono essere cos riassunte: La ricomparsa di Parthenolecanium corni nei nostri ambienti non rappresenta un effetto collaterale dellapplicazione della confusione sessuale per il controllo delle tignole, ma unevoluzione naturale della specie riscontrabile contemporaneamente anche in realt non sottoposte a questi metodi di contenimento molto specifici. Parthenolecanium corni compie, nei nostri ambienti, una generazione completa ed una seconda generazione parziale, che ultimer nella stagione successiva. I momenti in cui pi facile individuarne la presenza nel vigneto sono la seconda met di aprile ed il mese di luglio, in coincidenza di unintensa attivit degli stadi giovanili, accompagnata da una cospicua produzione di melata che ri-

chiama un ingente via-vai di formiche. P. corni non provoca danni diretti alla vite n sulla crescita vegetativa e nemmeno sulla resa produttiva; lunico inconveniente pu essere limbrattamento causato dalla fumaggine successiva alla melata. Rimane da approfondire il ruolo di eventuale vettore di virosi per il quale risulta difficile pronunciarsi sul breve periodo. Gli utili svolgono uninteressante attivit di contenimento che potrebbe mettere in discussione la reale necessit di ricorrere ad interventi specifici. Per quanto concerne le migliori epoche di controllo di campo sono proponibili delle osservazioni visuali: - fase di gemme cotonose per individuare le neanidi svernanti; - mese di aprile sullintensificazione dellattivit della popolazione svernante per verificare lentit di popolazione presente e leventuale necessit di ricorrere ad interventi estivi; - mese di agosto durante le fasi di crescita della prima generazione per avere unidea della popolazione presente e programmare un eventuale controllo per la stagione successiva. In tali momenti sono facilmente eseguibili dei controlli sia sulla percentuale di tralci attaccati, sia sullentit di scudetti presenti su ogni singolo germoglio. Oltre al controllo del fitofago sar importante va-

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lutare anche lattivit degli utili con osservazioni possibili sia con la lente, sia con il binoculare. Non ci sono indicazioni su soglie di intervento: sicuramente sono molto elevate, infatti accettabile una presenza anche generalizzata di cocciniglia (anche 100% di germogli con presenza) purch la densit di popolazione per tralcio sia bassa (poche neanidi per germoglio). Se la presenza della cocciniglia fosse localizzata in alcune aree del vigneto, la difesa andrebbe circoscritta alla zona interessata. Qualora si rendessero necessari degli interventi, da queste prime esperienze, potrebbero risultare interessanti le seguenti epoche di contenimento:

- gemme cotonose: oli minerali in miscela con zolfo (gi formulati o in preparazione estemporanea). I prodotti ed il momento di intervento sono gli stessi per leventuale contenimento degli eriofidi dellacariosi della vite (Calepitrimerus vitis); - inizio migrazione della prima generazione (giugno): neonicotinoidi (finora saggiato Thiamethoxam - Actara 15 g/hl), regolatori della crescita (buprofezin - Applaud 70 ml/hl), esteri fosforici. Neonicotinoidi e regolatori della crescita agiscono contemporaneamente anche sulle cicaline (Empoasca vitis e Scaphoideus titanus). Il risultato del contenimento strettamente correlato alla manua-

lit di distribuzione che va eseguita il pi correttamente possibile. Ancora una volta possiamo documentare lesempio di un fenomeno che prima di destare paure eccessive con successive azioni di trattamenti sconsiderati, abbisogna di conoscenza. Solo il lavoro che vede uniti sperimentazione (nei vari settori), assistenza tecnica, strutture e produttori possono garantire nel tempo la gestione armoniosa di un qualsiasi problema: ogni piccolo contributo ai diversi livelli di esperienza, risulta infatti importante e parte integrante di un unico risultato comune che prevede la gestione e la giusta convivenza con un qualsiasi fitofago o malattia.

Recensioni
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