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Come mendicanti della fede

Julin Carrn L'Osservatore Romano


17/05/2013 Il 18 maggio il Papa convoca tutti i movimenti e le nuove comunit per un grande gesto di preghiera, per invocare dallo Spirito di Cristo il dono della Sua presenza che colma il nostro bisogno sconfinato. Noi siamo un movimento e vogliamo essere parte di questa Chiesa radunata da Papa Francesco. Cosa significa questa chiamata per ciascuno di noi? unoccasione bellissima e preziosa per dire di nuovo che il Papa importante per noi, perch il punto storico che Cristo ci ha dato, sul quale il male e la confusione non prevarranno. Per questo andiamo da lui come mendicanti, per essere sostenuti e confermati nella fede. Perch il pellegrinaggio non sia un gesto formale, o semplicemente pio e devoto, dobbiamo comprenderne limplicazione esistenziale. Vedendo che la confusione domina ovunque intorno a noi, domandiamoci: perch in noi non vince la confusione? La ragione non legata al fatto di essere pi bravi o pi intelligenti o pi coerenti degli altri; non per questo che noi non siamo confusi, ma perch ci troviamo in continuazione davanti a un Fatto irriducibile che ci libera costantemente dal disorientamento generale. Noi andiamo dal Papa nellAnno della fede, e proprio questa circostanza ci dice qual il discriminante della fede cattolica: lesistenza di un punto storico, oggettivo, non prodotto dalla nostra immaginazione, un punto reale che ci salva dal festival delle interpretazioni, e quindi dalla confusione. Come ripeteva don Giussani, senza questo punto storico non c una esperienza cattolica: Il Cristianesimo lannuncio di un Fatto, un Fatto buono per luomo, un Evangelo: Cristo nato, morto, risorto. Non una definizione astratta, un pensiero interpretabile. La Parola di Dio il Verbo un fatto accaduto nel seno di una donna, diventato bambino, diventato un uomo che ha parlato sulle piazze, ha mangiato e bevuto a mensa con gli altri, stato condannato a morte ed ucciso. Il volto di quelluomo oggi linsieme dei credenti, che ne sono il segno nel mondo, o come dice san Paolo ne sono il Corpo, Corpo misterioso, chiamato anche popolo di Dio, guidato come garanzia da una persona viva, il Vescovo di Roma (Luigi Giussani, Il senso di Dio e luomo moderno). Andare a Roma per ciascuno di noi loccasione per riscoprire la portata di questo Fatto irriducibile e il nostro legame con Papa Francesco. Possiamo vivere questo gesto formalisticamente, e allora incomincia a vincere in noi laridit, il deserto; oppure possiamo viverlo implicati nella realt a partire da questa presenza irriducibile, e allora comincia a vincere linteresse, la curiosit, la sorpresa; solo questo fa la differenza. Fin dallinizio del suo pontificato, Papa Francesco ci ha invitato a riconoscere la ragione profonda per la quale siamo stati scelti col battesimo e per la quale abbiamo incontrato un carisma, invitando ad aprire le porte del nostro cuore, della nostra vita, delle nostre parrocchie, () dei movimenti, delle associazioni, ed

uscire incontro agli altri, farci noi vicini per portare la luce e la gioia della nostra fede, () sapendo che noi mettiamo le nostre mani, i nostri piedi, il nostro cuore, ma poi Dio che li guida e rende feconda ogni nostra azione (Udienza generale, 27 marzo). cos sterminato il bisogno del cuore delluomo di oggi che solo una risposta altrettanto sconfinata pu essere allaltezza della situazione: La verit cristiana attraente e persuasiva perch risponde al bisogno profondo dellesistenza umana, annunciando in maniera convincente che Cristo lunico Salvatore di tutto luomo e di tutti gli uomini. Questo annuncio resta valido oggi come lo fu allinizio del cristianesimo (Udienza ai cardinali, 15 marzo 2013). Il Papa ci spinge costantemente a vivere la fede come testimonianza: Non si pu annunciare il Vangelo di Ges senza la testimonianza concreta della vita. Ma ci avverte che questo possibile solo se riconosciamo Ges Cristo, perch Lui che ci ha chiamati, ci ha invitati a percorrere la sua strada, ci ha scelti. Annunciare e testimoniare possibile solo se siamo vicini a Lui, proprio come Pietro, Giovanni e gli altri discepoli (Omelia nella basilica di San Paolo Fuori le Mura, 14 aprile 2013). Mi stupisce come non ci sia giorno in cui Papa Francesco non ci solleciti a vivere come Ges: Essere cristiani non si riduce a seguire dei comandi, ma vuol dire essere in Cristo, pensare come Lui, agire come Lui, amare come Lui; lasciare che Lui prenda possesso della nostra vita e la cambi, la trasformi, la liberi dalle tenebre del male e del peccato (Udienza generale, 10 aprile 2013). Andare a Roma per mendicare lo Spirito di Cristo, cos che possiamo ammettere con semplicit di cuore: Tutto per me Tu fosti e sei (Ada Negri); non solo: Fosti, come una reliquia del passato, ma: Sei, qui ed ora, come una Presenza che ci trascina in un vortice di vita. printShare on facebookShare on googleShare on twitterMore Sharing Services150

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Attesa per l'incontro del Papa con movimenti e nuove comunit. Intervista a don Julin Carrn
Intervista a Julin Carrn - a cura di Debora Donnini Radio Vaticana
17/05/2013

Oltre 120 mila persone sono attese in piazza San Pietro per la Giornata dei movimenti, delle nuove comunit, delle associazioni e aggregazioni laicali. Il presidente della Fraternit di Cl risponde alle domande di Radio Vaticana Con quali sentimenti i membri del movimento si stanno preparando allincontro? Ci stiamo preparando attraverso il desiderio di andare a trovare il Papa per essere sostenuti nella fede in questo anno in cui a tema proprio la fede. Nel 98, cera stato un momento molto importante, sempre nella Pentecoste, di incontro dei movimenti e delle nuove realt ecclesiali con Giovanni Paolo II. Ci pu essere in qualche modo un legame, un filo conduttore fra questi due momenti? A me sembra di s. Nella diversit della loro natura, in fondo, si tratta di un incontro dei movimenti e delle realt ecclesiali con il Papa. Questanno ha la peculiarit di essere lAnno della Fede, che come aggiungere forse una consapevolezza pi acuta di cosa voglia dire per la fede cattolica il legame con Pietro. Nella Pentecoste il grande protagonista lo Spirito Santo. C, quindi, un legame molto forte tra lo Spirito Santo, i movimenti e le nuove realt ecclesiali? Assolutamente s, perch i movimenti e le realt ecclesiali sono frutto della potenza dello Spirito. Il carisma un dono dello Spirito Santo, dato alla Chiesa per il suo rinnovamento costante. E questo quello che andiamo anche a domandare allo Spirito Santo: che le nostre vite possano essere rigenerate dalla nostra costante caduta umana, normale. Per questo andiamo, come in una sorta di pellegrinaggio, andiamo a chiedere questa grazia allo Spirito Santo, insieme a tutte le altre realt ecclesiali, con il Papa. Oggi il Papa nella Messa a Santa Marta ha detto che importante che ci siano cristiani con zelo apostolico, non cristiani da salotto, senza il coraggio di dare fastidio alle cose troppe tranquille. Questo per Comunione e Liberazione cosa significa, anche in vista di questo incontro, della Pentecoste, dello Spirito Santo? Questo significa prima di tutto per noi lasciarci rinnovare dalla potenza dello Spirito, perch noi possiamo portare questa diversit, possiamo veramente disturbare o perturbare lambiente in cui siamo, nella misura in cui noi ci siamo lasciati perturbare dalla potenza di Dio. Per poter rispondere a questo appello di Papa Francesco, dobbiamo noi essere diversi, perch questa creatura nuova, che Cristo venuto a generare, possa mettere nella realt questa diversit.

Spie, navi, missili: Mosca sfida gli Usa

Tre messaggi di Putin alla Casa Bianca per dire: attenzione, nelle nostre aree di influenza non dovete mettere il naso
WASHINGTON - Nellarco di pochi giorni il Cremlino ha sparato tre messaggi alla Casa Bianca. Un modo per ricordare che la Russia ha le sue aree di influenza e teatri dove non disposta a incassare senza reagire. Dallintelligence alla crisi in Siria. Il primo segnale riguarda il caso del presunto agente Cia sorpreso mentre tentava di reclutare un ufficiale russo. Un portavoce del Fsb, il servizio segreto, sostenendo che gli americani avevano violato una linea rossa ha assestato un colpo non da poco. Ha infatti rivelato ai media il nome del capo stazione Cia in Russia. Mossa davvero inusuale e che potrebbe provocare una rappresaglia da parte di Washington. Se i russi lo hanno fatto - uninterpretazione - per motivi di politica interna. Vogliono dimostrare di tener a bada la Cia, accusata di essere troppo aggressiva. Dallaltra parte non che gli agenti venuti dallEst stiano a guardare e, secondo diversi analisti, lattivit negli Usa sempre molto sostenuta. MEDITERRANEO - Gli altri due segnali sono legati al conflitto siriano. Mosca ha annunciato che una task force navale della Flotta del Pacifico entrata nel Mediterraneo. Evento che non si verificava da decenni. La formazione composta dallincrociatore Ammiraglio Panteleyev, da unit da sbarco e da appoggio, forse da un sottomarino nucleare. Secondo fonti ufficiali dovrebbe raggiungere il porto cipriota di Limassol ma non escluso che possa visitare anche lo scalo siriano di Tartous, lunico appoggio che la Marina dispone nel Mediterraneo. Trasferendo la task force, il Cremlino mostra la bandiera e accresce la presenza in un momento dove crescono le voci su un intervento occidentale. ASSAD NON SI TOCCA - Lingresso delle unit - il terzo messaggio - per pu essere legato alle forniture di armi per il regime di Assad e a manovre per proteggerle. Mosca sul punto di spedire sofisticati missili anti-aerei S 300. Inoltre, come ha rivelato gioved il New York Times, ha consegnato alla Siria numerose batterie Yakhont, ordigni anti-nave che il paese arabo aveva ordinato nel 2007. Washington ha invano cercato di dissuadere il Cremlino e ieri ha dato voce alle critiche, ma Mosca non disposta ad abbandonare Assad. Anzi, in questa fase ha tutto linteresse nel sostenerlo. Proprio grazie allassistenza degli alleati - russi, iraniani, Hezbollah libanesi, sciiti iracheni - lesercito di Assad riuscito a riprendere liniziativa su diversi fronti. Il flusso di armi in favore della Siria seguito con molta attenzione a Gerusalemme. Israele ha gi condotto tre raid per distruggere materiale sensibile ospitato negli arsenali di Assad. E, due giorni fa, non ha escluso di condurre altre incursioni per evitare che missili o altri equipaggiamenti ritenuti strategici possano essere trasferiti dalla Siria allHezbollah. Per questo in molti prevedono una lunga estate calda in Mediterraneo.

Spagna, notte in carcere per l'ex presidente della Caja de Madrid: Cattiva gestione
Il banchiere uscito su cauzione di 2,5 milioni indicato tra i responsabili del collo delle casse. I giudici: Rischio sistemico
Una notte in carcere. Poi il pagamento di una cauzione da 2,5 milioni e di nuovo la liber. Lui Miguel Blesa, ex presidente de Caja Madrid, ed il primo banchiere a finire in manette in una Spagna che si scopre vendicativa. Che tifa contro la finanza speculativa (da lui evidentemente personificata), accusata di essere l'origine di tutti i mali per questa recessione senza fine (anche se oggi arrivata la notizia che per la prima volta dal 1971 la bilancia dei pagamenti del Paese in attivo, dato che l'export spagnolo ha superato l'import di beni e prodotti). Ma andiamo con ordine.

LA GESTIONE - Blesa stato incarcerato gioved pomeriggio per la gestione dissennata dell'istituto che presiedeva, costretto a fondersi con altre banche dopo una serie di operazioni che ne avevano dissestato i conti. A firmare l'ordinanza stato Elpidio Jos Silva, secondo il quale sussisteva un innegabile pericolo di fuga. Ma il pagamento della cauzione - fissata a 2,5 milioni di euro - gli ha consentito di lasciare Soto del Real animando ulteriormente lo sconcerto di un Paese che ha individuato nelle banche i bersagli della contestazione al potere costituito. LA VICENDA - Caja Madrid era una delle tante casse di risparmio regionali spagnole che si erano espanse durante il boom immobiliare per poi finire in ginocchio una volta esplosa la bolla. Oggetto dell'indagine l'acquisizione della City National Bank Of Florida, rilevata nel 2008, operazione nella quale il giudice afferma di aver riscontrato ragionevoli indicazioni di responsabilit criminale. Caja Madrid acquist infatti l'istituto Usa per 1,17 miliardi di dollari, un prezzo pari a circa il doppio del suo valore di mercato. Ci, si legge nell'ordinanza, stato considerato un segno di pessimo management bancario che ha posto un rischio sistemico per Caja Madrid nel contesto di una crisi finanziaria. L'ACCUSA - Secondo l'accusa, i manager di Caja Madrid avrebbero intascato oltre 100 milioni di dollari in commissioni nell'ambito dell'acquisizione. Blesa, 65 anni, considerato vicino al Partito Popolare, lasci Caja Madrid nel 2009, quando la banca fu fusa con altre sei casse di risparmio per dare vita a Bankia, che verr nazionalizzata nel 2012, costringendo Madrid a chiedere ai partner dell'Eurozona aiuti per decine di miliardi per rimettere in piedi il proprio sistema bancario. Il salvataggio di Bankia era stato fortemente contestato dall'opinione pubblica di un Paese che ha visto il tasso di disoccupazione schizzare al 27% a causa della crisi.

Argentina, morto l'ex dittatore Videla


Guid il paese dal 1976 al 1981: terribile la repressione sotto la sua presidenza. Era in carcere, condannato all'ergastolo
L'ex dittatore argentino Jorge Rafael Videla morto alle 6:30 di venerd, ora locale, a 87 anni. Si trovava nel carcere di Marcos Paz, vicino a Buenos Aires: era detenuto per le atrocit commesse durante il suo regime. La moglie di uno dei militari della junta e nota attivista in favore dei golpisti, Cecilia Pando, ha spiegato che l'ex presidente si sentito male gioved sera e non ha voluto cenare. Poi la morte, secondo alcune fonti dopo un ricovero d'urgenza in un ospedale della capitale, secondo Pando seremente, nel sonno. Videla era nato a Mercedes, in provincia di Buenos Aires, il 2 agosto 1925. GLI ERGASTOLI - Videla era stato condannato a due ergastoli, pi 50 anni di carcere, per la sanguinosa e sistematica repressione dei dissidenti durante il suo mandato, dal 1976 al 1981. A lui seguirono altri due anni di caos, con il nuovo lider argentino, Roberto Viola, nominato presidente a vita, ma in carica pochi mesi, poi Leopoldo Galtieri (famoso per la guerra delle Falkland/Malvinas) e Reynaldo Bignone. La junta militare dell'allora Comandante in capo dell'esercito Videla prese il potere con un golpe ai danni del presidente Isabel Peron il 24 marzo del 1976, e lo mantenne fino al 1983. Isabelita Peron era la moglie dell'ex presidente Juan Domingo Peron, a sua volta vittima di un golpe negli anni Cinquanta, poi tornato in patria e morto all'improvviso. I DESAPARECIDOS, LE TORTURE E I BAMBINI - Con il ripristino della democrazia in Argentina, nel 1983, arrivarono i processi e le condanne per i membri della junta. Sotto la dittatura morirono, sparirono - i desaparecidos - o furono torturate circa 30.000 persone. Dopo il giuramento di Videla nel giro di pochi mesi furono sospese le libert sindacali e civili, lo stesso ex presidente ammise di essere responsabile della morte di almeno 7.000 persone. I due ergastoli arrivano da diversi processi, i rimanenti 50 anni sono legati a un dramma parallelo a quello dei desaparecidos: il rapimento dei loro figli. Decine di bambini, almeno 75, forse dieci volte di pi, nati durante la prigionia e la tortura delle donne, poi dati in adozione a famiglie di militari. Ma contro Videla erano ancora aperti altri procedimenti.

IL NUOVO PAPA, LA CHIESA E LA DITTATURA - Il nome del dittatore era tornato d'attualit il 13 marzo di quest'anno, con l'elezione al Soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio. Papa Francesco, infatti, era arcivescovo di Buenos Aires, e subito inizi a circolare in Rete una foto di una presunta comunione somministrata dallo stesso Bergoglio proprio a Videla. L'aveva scovata il regista americano Michael Moore, ma l'eta del sacerdote non poteva coincidere con quella del nuovo Papa. Resta, per, l'impressione di una forte vicinanza della Chiesa argentina a un dittatore. Bergoglio, all'epoca della dittatura un semplice sacerdote gesuita, stato comunque accusato in un libro di essere stato a conoscenza di quanto stava avvenendo sotto il regime Videla. Di fatto, a conferma di questo, Bergoglio nel 2010 testimoni contro i dittatori nel processo sull'Esma, la Scuola superiore di meccanica della marina che era uno dei principali centri di tortura di Videla: ma Bergoglio non avrebbe affatto coperto i crimini, quanto aiutato diversi dissidenti. DUE MESI FA ATTACC CRISTINA KIRCHNER - Videla non ha mai rinnegato le sue azioni e, lo scorso marzo, dal carcere aveva lanciato la sua ultima provocazione, ricorda il quotidiano Clarin: un'arringa contro il presidente Cristina Kirchner. Aveva lanciato un appello ai suoi ex compagni dell'esercito dai 58 ai 68 anni ancora in grado di combattere affinch prendessero le armi contro la presidente Cristina e i suoi seguaci. La presidente, cos come il marito Nestor Kirchner che la precedette in carica, sarebbe colpevole di una politica in materia di diritti umani che ha perso rilevanza in quanto si scoperto che, al di l del loro significato morale, sono stati usati come arma di pressione politica in moltissimi negoziati, ad esempio il Plan de Viviendas del quale ha beneficiato l'Associazione delle madri di Plaza de Mayo. LE MADRI - Proprio le Madri sono le testimoni principali nella questione dei diritti umani. I loro figli e figlie sono stati arrestati, tenuti prigionieri negli anni, e alla loro morte i corpi non sono mai stati restituiti. Da qui il nome desaparecidos. Eventuali nipoti, ormai trentenni e oltre, potrebbero non conoscere mai le loro abuelas, le nonne (alcuni sono stati ritrovati). IL MAXIPROCESSOPER I VOLI DELLA MORTE - Il maxiprocesso per 789 di questi morti si aperto solo lo scorso dicembre. Sono stati nuovamente narrati, nel dettaglio, i patimenti e le morti di 789 di quelle persone, lanciate nell'oceano con i cosiddetti voli della morte: i prigionieri ogni mercoled venivano imbarcati su dei cargo a Buenos Aires, poi, dopo qualche ora di volo, gettati in mare legati, bendati, narcotizzati. Non se ne salv nessuno: di questi 789, almeno, si conoscono per certo i nomi. Le altre madri si trovano ogni gioved nella Plaza de Mayo per ricordarli.

Francia: ok definitivo alle nozze gay


Via libera del Consiglio costituzionale francese alla legge sul matrimonio gay, approvata lo scorso 23 aprile dal Parlamento di Parigi. A questo punto, i primi matrimoni potrebbero essere celebrati gi nel mese di giugno. Il Consiglio costituzionale aveva fino al 23 maggio per pronunciarsi sui numerosi ricorsi depositati dai parlamentari dell'opposizione contro la legge sul 'Matrimonio per tutt, fortemente voluta dal governo socialista. Ma l'ok dei Saggi arrivato proprio nella Giornata Mondiale contro l'Omofobia, che si celebra oggi. I militanti anti-nozze gay, che nei mesi scorsi hanno portato migliaia di persone in piazza per protestare contro la legge, avevano previsto un'ennesima manifestazione il 26 maggio a Parigi.

LIBERTA' DI EDUCAZIONE

Scuole paritarie,a Bologna venti di bufera sul referendum


Distribuiscono volantini, appendono cartelli, fanno propaganda. A senso unico, naturalmente. Cio a favore di quella che sbagliando considerano lunica scuola pubblica. Con grave imbarazzo per i genitori che non sono daccordo con le maestre. Non escluso che le sorti del referendum di Bologna si decidano proprio tra le pareti delle scuole, dove chiaramente inopportuno fare propaganda. Non perch sarebbe vietato espressamente dalla legge, ma perch per ovvie ragioni ne risulta uninformazione poco precisa e incompleta, del tutto condizionata dagli orientamenti del personale che lavora allinterno della struttura. Latmosfera a Bologna in vista del referendum consultivo sul sistema integrato delle scuole dellinfanzia sta diventando bollente. A partire proprio dalle scuole cittadine. Talmente calda che una mamma ha presentato un esposto al Comune: al nido Alpi del quartiere San Donato del capoluogo emiliano ci sono solo i volantini che difendono lopzione A al referendum del 26 maggio quella che vorrebbe abolire il finanziamento comunale alle paritarie pi un mega cartellone a firma delle educatrici. La voce di chi vuole mantenere le convenzioni con il voto opzione B invece, non appare.

Ho tentato pi volte di appendere un volantino a sostegno dei fondi alle paritarie e me lhanno sempre tolto racconta Silvia, mamma di due bimbi, uno iscritto in un nido comunale, laltra in una materna paritaria . Ho chiesto alle maestre spiegazioni di quellatteggiamento poco democratico e mi stato risposto, con poco entusiasmo, che avrei potuto appendere il mio foglio solo fuori dal cancello. Esasperata, ho presentato un esposto, perch non mi sentivo accettata allinterno della scuola. Una brutta vicenda che non fa onore alle maestre e al personale della struttura. Ed proprio nelle scuole di Bologna che si sta combattendo una silenziosa battaglia di trincea per la libert di educazione e, in definitiva, il bene comune. Proprio ieri si svolta la notte bianca delle materne comunali per informare i genitori sul tema del passaggio alle Asp della gestione delle scuole dellinfanzia comunali. Aule aperte fino a notte per parlare con i genitori del futuro delle materne del Comune riparando tutti insieme i giochi del giardino dellasilo, ascoltando musica, facendo i pop corn e magari rivedendo qualche vecchio alunno. Nulla di male, se non fosse che in questevento non c spazio alcuno per chi sostiene la nostra causa dice Rossano Rossi della Fism . Come si fa a dire che in questo modo i genitori sono liberi di scegliere?. Giancarlo il pap di una bimba iscritta alla scuola dellinfanzia del quartiere Porto: Alcune maestre hanno fatto passare la notte bianca come un laboratorio di attivit scolastica spiega spingendo bambini e genitori a prendervi parte per guadagnare voti. Non lo trovo corretto, soprattutto perch mettono in mezzo i bambini che non centrano nulla. Dopo la vicenda del volantino dice ancora Silvia sono in imbarazzo con le maestre e mio figlio deve rimanere in quella scuola ancora per due mesi. Non bello trovarsi in un ambiente ostile quando si parla di scuola. Sono difficolt in cui un genitore non dovrebbe trovarsi. Per lesito del referendum questa mobilitazione dal basso sar determinante e per questo, da una parte e dallaltra, si moltiplicano gli appelli per andare a votare, il 26 maggio. fondamentale che tutti i cittadini che sostengono la B si rechino alle urne conclude Rossi perch per vincere non bastano i generali. Serve la fanteria.

Cina, stress da lavoro: 600 mila vittime all'anno


La storia di Li Yuan, pubblicitario morto per infarto a 24 anni Lavorava ogni giorno 13 ore, sette giorni la settimana
Le conseguenze del troppo lavoro, in Cina: 13 ore in ufficio, dalle 11 di mattina fino a dopo la mezzanotte, ogni giorno (sabato e domenica inclusi). Dopo un mese Li Yuan crollato, morto in ufficio per un arresto cardiaco. La triste vicenda del ragazzo cinese di 24 anni, dipendente della Ogilvy & Mather a Pechino, ha suscitato molte reazioni, soprattutto sul Web. Lagenzia pubblicitaria nel frattempo smentisce, ma Li non un caso isolato: secondo le recenti statistiche in Cina muoiono 600 mila persone allanno per stress da lavoro. SUPER LAVORO - La storia del giovane Li Yuan stata raccontata in questi giorni dal quotidiano in lingua cinese Beijing Times, ripresa poi da molti siti dinformazione inglesi. Secondo quanto hanno riferito i colleghi, il ragazzo ha lavorato per un mese intero dalle 11 di mattina fino alle undici di sera, spesso mezzanotte, e fino allesaurimento. Luned scorso, alle 5 di pomeriggio, crollato. Il ragazzo, impiegato nel reparto tecnologia del colosso della pubblicit, stato trasportato immediatamente nellospedale pi vicino. Ed morto. La causa: un arresto cardiaco improvviso. La conferma del decesso arrivata con un tweet della stessa Ogilvy & Mather. Che, dopo il clamore suscitato sui media, ora puntualizza: Li Yuan non morto per il super lavoro. Dallufficio della multinazionale a Pechino sottolineano che il decesso per arresto cardiaco sarebbe implicabile ad una condizione gi esistente nel ragazzo. Negano inoltre che Li avesse fatto gli straordinari per un mese intero, anzi si sarebbe preso una settimana di riposo per problemi di salute. Gli amici confidano invece che arrivava sempre presto in ufficio ed era tra gli ultimi ad andarsene. GUOLAOSI - La tragedia del giovane pubblicitario sembra aver toccato un nervo scoperto: in Cina, dove per il fenomeno delle morti per eccesso di lavoro stato coniato il termine guolaosi, si stimato che, nel 2010, circa 600.000 persone siano morte in questo modo. Cifre agghiaccianti. In Giappone, invece, tale fenomeno conosciuto come karoshi. I sintomi associati a queste morti

includono insonnia, anoressia e dolori addominali. Domenica prossima Li Yuan avrebbbe compiuto 25 anni.
DOMANDE E RISPOSTE

Dove si arriver con la clonazione umana?


L'obiettivo dei ricercatori di creare cellule per riparare tessuti malati, ma la tecnica pone problemi etici
Un gruppo di ricercatori americani dell'Oregon ha appena proposto, sulla rivista Cell, una nuova tecnica di clonazione. 1 In che cosa differisce da quella usata per Dolly nel 1996? Le due tecniche sono un po' diverse. Per creare Dolly i ricercatori hanno fuso una cellula di ghiandola mammaria, con tutto il suo patrimonio genetico, con un ovocita privo, invece, del nucleo: il risultato fu una pecora fotocopia della donatrice di cellula mammaria. In Oregon hanno utilizzato il metodo del trasferimento nucleare: hanno preso il nucleo di una cellula della pelle di un individuo e lo hanno trapiantato in una cellula uovo privata del suo Dna. Quest'ultima ha dato origine a staminali embrionali con le stesse caratteristiche genetiche di quelle dell'individuo di partenza. Si tratta della stessa metodica che aveva gi usato John Gurdon sulle rane nel 1962. 2 Qual la novit del metodo americano? La novit proposta da Shoukhrat Mitalipov, a capo dell'quipe di ricercatori, sta nell'utilizzo dei terreni dove le cellule sono coltivate: in questo caso sono stati usati fattori particolari, come la caffeina, capaci di rendere i cromosomi pi stabili e di aumentare l'efficienza delle cellule prodotte. 3 Qual l'obiettivo di questi esperimenti? quello di produrre cellule staminali pluripotenti, capaci di differenziarsi in quasi tutti i tipi di cellule dell'organismo, da utilizzare per riparare tessuti danneggiati da malattie (infarto, Parkinson, lesioni midollari, diabete e via dicendo). Il vantaggio che queste staminali possono essere prelevate dal paziente stesso e ne hanno le stesse caratteristiche genetiche: una volta trapiantate, non subiscono cio un rigetto da parte dell'organismo. 4 Ci sono altre strade per produrre cellule staminali capaci di dare origine a tutti i tessuti dell'organismo? Esiste un altro metodo chiamato riprogrammazione genetica: stato messo a punto da Shinya Yamanaka (Nobel insieme a Gordon nel 2012). Il ricercatore giapponese partito da cellule cutanee adulte di topo e ha inserito nel loro nucleo quattro geni della staminalit: geni cio capaci di ringiovanirle e di trasformarle in staminali pluripotenti. 5 possibile ottenere staminali per altre vie? C' una terza via, quella pi controversa sul piano etico, che sfrutta gli embrioni stessi per ricavare cellule totipotenti. A parte le questioni etiche, queste cellule, se utilizzate per riparare tessuti malati, subirebbero un rigetto da parte dell'organismo ricevente. 6 In passato si parlato di false clonazioni. Che cosa successo? Nel dicembre del 2002, Rael, leader della setta dei Raeliani (un movimento che crede negli extraterrestri e nell'immortalit) aveva annunciato, insieme alla scienziata Brigitte Boisselier, la clonazione di una bambina, Eva. I giornali di tutto il mondo ne avevano parlato, ma la vicenda si poi rivelata, come c'era da aspettarsi, una bufala. 7 Ci sono altri casi? Un altro falso ha ingannato per un po' anche la comunit scientifica: il sud-coreano Hwang Woosuk aveva pubblicato, su Science, nel 2004 e nel 2005 alcuni esperimenti di clonazione: in alcuni casi aveva utilizzato ovuli di donne e nuclei prelevati dalle loro stesse cellule, in altri aveva eseguito

trasferimenti nucleari in cellule di malati. Alla fine si scoperto che i dati erano stati falsificati, cos i lavori sono stati ritirati dalla rivista e il ricercatore stato condannato per frode. La falsificazione, per, non riguardava tanto gli esperimenti, che erano riusciti, ma le percentuali di successo che erano state esagerate dal ricercatore. 8 Qual la differenza fra clonazione terapeutica e clonazione riproduttiva? La prima ha lo scopo di produrre staminali da usare nella medicina rigenerativa: per riparare cio organi e tessuti danneggiati dalle malattie. Con la clonazione riproduttiva si vuole, invece, fabbricare la copia di un essere vivente. Dopo Dolly sono state clonate, con la tecnica del trasferimento nucleare, molte altre specie di animali, fra cui conigli, mucche e gatti. Secondo alcuni, la nuova metodica, proposta dai ricercatori dell'Oregon, potrebbe essere cos efficiente da rendere possibile la clonazione delle scimmie. Quella dell'uomo resta, comunque, molto lontana.

Devastante ciclone nel Bangladesh


Dhaka, 17. Preceduto da una fuga di massa senza precedenti (fonti locali parlano di quasi un milione di persone), il ciclone tropicale Mahasen si abbattuto ieri sulla costa meridionale del Bangladesh. Pesante il bilancio dei morti e dei danni. Il dipartimento della protezione civile ha fatto sapere che finora le vittime accertate sono una sessantina, ma ci sono numerosi dispersi. In quattro distretti, oltre 15.000 abitazioni sono state letteralmente spazzate via dalla violenza del ciclone, che - accompagnato da piogge battenti e da venti fino a centodieci chilometri orari - ha provocato onde alte fino a tre metri nel Golfo del Bengala. I senza tetto sono quasi 50.000. Inoltre, un centinaio di villaggi sono stati invasi dalle acque dei fiumi che sono straripati nei distretti di Patuakhali, Borguna, Bhola, Noakhali e Chittagong. Dalla costa di Teknaf, malgrado l'allarme e gli avvertimenti delle autorit, un peschereccio uscito in mare tentando di raggiungere il Myanmar, ma naufragato. Numerose le vittime, soprattutto bambini. Lo ha reso noto stamane il quotidiano bangladese "The Daily Star". Nella sua pagina in rete, il giornale ha precisato che dei ventisette cadaveri, ben diciannove sono di minori di et compresa fra i dieci e i dodici anni.

vescovo di Roma incoraggia le Pontificie opere missionarie a sostenere le comunit in difficolt

Sino agli estremi confini della terra


Sostegno alle "giovani Chiese, che non di rado operano in un clima di difficolt, di discriminazione, anche di persecuzione" stato chiesto dal Papa ai partecipanti all'assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie, ricevuti in udienza stamane, venerd 17. In particolare il Santo Padre ha sottolineato che le Opere Missionarie aiutano "a tenere sempre viva l'attivit di evangelizzazione" che, ha ricordato, "paradigma di ogni opera della Chiesa". Non a caso "il vescovo di Roma chiamato ad essere Pastore non solo della sua Chiesa particolare, ma anche di tutte le Chiese, affinch il Vangelo sia annunciato sino agli estremi confini della terra". Una missione estremamente attuale, ha sottolineato il Pontefice, perch ci sono tanti popoli che non hanno ancora conosciuto e incontrato Cristo. In questo senso "le Pontificie Opere Missionarie sono uno strumento privilegiato nelle mani del Papa". Soprattutto se mirate alla promozione e alla formazione di uno spirito missionario universale e ad una sempre maggiore comunione e collaborazione tra le diverse comunit, spesso tentate "di chiudersi in se stesse". Una tentazione sempre pi pi frequente, ha notato il Pontefice, indotta dalle preoccupazioni per i propri problemi. Di qui l'importanza della missio ad gentes

"Una missione difficile", ha riconosciuto il Santo Padre, ma che "con la guida dello Spirito Santo", "diventa una missione entusiasmante". Del resto "tutti - ha detto - sperimentiamo la nostra povert, la nostra debolezza, ma ci deve dare sempre coraggio sapere che la forza dell'evangelizzazione viene da Dio". Da qui l'invito "ad aprirci sempre di pi all'azione dello Spirito Santo, ad offrire tutta la nostra disponibilit per essere strumenti della misericordia di Dio, della sua tenerezza, del suo amore per ogni uomo e per ogni donna, soprattutto per i poveri, gli esclusi, i lontani. E questa - ha aggiunto - per ogni cristiano, per tutta la Chiesa, non una missione facoltativa, ma essenziale". All'inizio del discorso Papa Francesco aveva voluto ringraziare pubblicamente il prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli per la vicinanza e la collaborazione offerta in questo inizio del suo pontificato. "Il cardinale Filoni - ha detto - ha un lavoro in pi in questo tempo: lui professore. Viene da me per "insegnarmi la Chiesa". S, viene e mi dice: questa diocesi cos. Io conosco la Chiesa grazie alla sue lezioni. Sono lezioni non a pagamento, lo fa gratuitamente".

Messa a Santa Marta

La vergogna di Pietro
L'essere peccatori non un problema; lo piuttosto non pentirsi di avere peccato, non provare vergogna per quello che si fatto. Papa Francesco - nell'omelia della messa di stamane, venerd 17 maggio, a Santa Marta - ha ripercorso la storia degli incontri di Pietro con Ges, proponendone una lettura particolare. Ges, ha fatto notare, "consegna il suo gregge a un peccatore", Pietro. "Peccatore ma non corrotto" ha subito precisato, quasi a voler dare maggior forza a quanto stava per dire rivolto ai partecipanti alla celebrazione mattutina: "Peccatori, s, tutti! ma corrotti, no". Peggio essere corrotti che peccatori. Il Pontefice ha maturato questa riflessione commentando le letture del giorno (Atti degli apostoli 25, 13-21 e Giovanni 21, 15-19), mettendo soprattutto in evidenza il dialogo d'amore che si sviluppa tra Pietro e Ges attraverso i loro frequenti incontri dopo il primo "Seguimi!" "quando suo fratello Andrea - ha ricordato il Papa - lo ha portato da Ges", il quale dopo averlo guardato "dice: "Ma tu sei Simone"? "Da adesso ti chiamerai Cefa, Pietra"". Era l'inizio di una missione, ha spiegato, anche se "Pietro non aveva capito niente, ma la missione c'era". Poi ha riproposto i tanti altri incontri di cui si parla nel Vangelo come per esempio "quella volta, quando Ges fa il miracolo della pesca; quando Pietro dice a Ges: "Io sono peccatore", in un incontro e gli dice anche "allontanati da me, Signore, perch io sono un peccatore!". Poi, un altro incontro con Ges, quando Ges parla dell'Eucaristia, no?, mangiare il pane, il Suo Corpo e alcuni si allontanavano, perch non capivano" ed era un discorso "che non piaceva loro". E a quelli che erano rimasti "Ges domanda: "Anche voi, volete allontanarvi?". E Pietro dice: "Ma Signore, tu solo hai parole di vita eterna"". Il Santo Padre ha proseguito poi nella descrizione dei diversi incontri tra il Signore e i discepoli, sino a quando si incrociano di nuovo gli sguardi di Ges e di Pietro dopo che quest'ultimo, come previsto dal maestro, lo ha rinnegato per tre volte. "Quello sguardo di Ges, tanto bello - ha detto il Papa - tanto bello! E Pietro piange". Questa " la storia degli incontri " durante i quali Ges forgia nell'amore l'anima di Pietro. Quell'amore per il quale Pietro piange quando Ges, in un altro incontro, "gli chiede per tre volte "Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?"". Ogni volta che Ges ripete questa domanda a Pietro torna in mente che lo ha rinnegato, che ha detto di non conoscerlo "e si vergogna. La vergogna di Pietro, no?". Insomma " un uomo grande, questo Pietro. Peccatore: peccatore. Ma il Signore gli fa sentire, a lui e anche a noi, che tutti siamo peccatori" e che "il problema non essere peccatori", ma "non pentirsi del peccato, non avere vergogna di quello che abbiamo fatto. Quello il problema". Ma Pietro sente questa vergogna, questa umilt, no? Il peccato...".

Solo che Pietro aveva un cuore grande e questo "lo porta a un incontro nuovo con Ges, alla gioia del perdono, quella sera, quando ha pianto". Il Signore non recede da quello che aveva promesso, cio ""Tu sei pietra", e anche in questo momento gli dice: "Pasci il mio gregge"" e consegna a un peccatore il suo gregge. "Ma Pietro - ha precisato il vescovo di Roma - era peccatore, ma non corrotto, eh? Peccatori, s, tutti: corrotti, no". Poi Papa Francesco ha raccontato, come spesso accade durante queste celebrazioni mattutine, un episodio della propria vita: "Una volta ho saputo di un prete, un buon parroco che lavorava bene; stato nominato vescovo, e lui aveva vergogna perch non si sentiva degno, aveva un tormento spirituale. andato dal confessore. Il confessore lo ha ascoltato e poi gli ha detto: "Ma non ti spaventare. Se con quella cos grossa che ha fatto Pietro, lo hanno fatto Papa, tu vai avanti!". che il Signore cos. Il Signore cos. Il Signore ci fa maturare attraverso tanti incontri con lui, anche con le nostre debolezze, quando le riconosciamo; con i nostri peccati. Lui cos, e la storia di quest'uomo che si lasciato proprio modellare - credo che si dica cos - con tanti incontri con Ges, serve a tutti noi, perch siamo sulla stessa strada, dietro a Ges per praticare il Vangelo. Pietro un grande ma non perch sia dottore in questo o perch sia uno bravo che ha fatto questo... No: un grande, un nobile, ha un cuore nobile, e questa nobilt lo porta al pianto, lo porta al dolore, alla vergogna ma anche a prendere il suo lavoro di pascere il gregge". Un esempio per tutti quest'uomo che si incontra continuamente col Signore, ha detto Papa Francesco concludendo, il quale "lo purifica, lo fa pi maturo" proprio con questi incontri. "Chiediamo che aiuti anche noi ad andare avanti cercando il Signore e ad incontrarlo. Ma pi di questo importante lasciarci incontrare dal Signore: lui sempre ci cerca, lui sempre vicino a noi. Ma tante volte, noi guardiamo dall'altra parte perch non abbiamo voglia di parlare con il Signore o di lasciarci incontrare dal Signore: questa una grazia. Ecco la grazia che ci insegna Pietro. Chiediamo oggi questa grazia".

INDAGINE DELLA BENEDEN HEALTH

Le scuse pi assurde per non andare al lavoro


Gran Bretagna, 6 dirigenti su 10 non credono ai dipendenti
I fannulloni ne pensano una pi del diavolo pur di assentarsi dal lavoro. ci che emerge da un'indagine effettuata dalla Benenden Health, societ britannica di Mutuo soccorso senza scopo di lucro che ha chiesto a oltre mille tra datori di lavoro e dipendenti quali siano le scuse pi stupide e assurde presentate da questi ultimi per non andare in ufficio. Dalla ricerca si scopre che almeno 6 dirigenti su 10 non solo non credono alle parole dei dipendenti (soprattutto se fuori c una bella giornata), ma setacciano i social network per scoprire il loro reale stato di salute. IMPROBABILI MOTIVAZIONI - Nella rassegna delle scuse pi stupide, alcune appaiono davvero inverosimili. Ad esempio un dipendente un giorno ha chiamato il suo capo in ufficio affermando di non poter lavorare perch il suo cane aveva preso un grande spavento e non lo voleva lasciare solo. C' chi dichiara di essere stato colpito da una lattina di fagioli, caduta all'improvviso dall'alto sul suo alluce oppure chi confessa di aver sbattuto la testa sul bordo della piscina mentre nuotava. Una delle pi classiche tra le scuse assurde dichiarare di essere stati punti da un insetto oppure di essere bloccati in casa perch la porta si rotta. Naturalmente i fannulloni sono ricchi di fantasia.

GESTIONE DELLE ASSENZE - Non manca il dipendente che amareggiato confessa di aver bevuto troppo la sera prima e di non sapere dove si trova o chi con voce singhiozzante afferma di avere il dito del piede intrappolato nel rubinetto. Poi ci sono coloro che millantano la morte di un parente (la madre di alcuni dipendenti sarebbe passata a miglior vita svariate volte) o del proprio amato animale domestico (dal pesciolino al criceto) oppure chi sottolinea di non poter lavorare "perch il parrucchiere gli ha fatto una disastrosa tintura di capelli. Infine molteplici sono coloro che lamentano di aver avuto una notte insonne, di avere un dito dolorante oppure di aver bruciato la mano nel tostapane. Gill Landon, direttore allo sviluppo della Benenden Health rivela: In un'economia in difficolt, gestire le assenze per malattia diventa di vitale importanza per le aziende. I datori di lavoro diventano pi sospettosi quando i motivi delle assenze appaiono inverosimili. Buona parte dei dipendenti intervistati ha ammesso che un quinto delle volte che ha chiesto giorni di malattia, in realt poteva tranquillamente andare a lavorare.

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