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Sommario
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La settimana
5/11 novembre 2010 Numero 871 Anno 18
Quel che peggio che ci
ha colonizzato. Ha
colonizzato la vita politica e
il dibattito culturale, le
chiacchiere nei bar e le
pause pranzo, la
televisione, la radio, pagine e pagine di
giornali e libri, ha colonizzato le
barzellette e lo sport, il linguaggio di tutti i
giorni e limmaginario erotico di uomini e
donne, i nostri comportamenti e le nostre
paure, ha colonizzato telefonate e
email, Facebook e YouTube, ha
colonizzato anche la sinistra e il sindacato,
leconomia, la religione, le aule dei
tribunali, ha colonizzato anni della nostra
vita, ore e ore delle nostre conversazioni,
delle nostre attenzioni, dei nostri
interessi. Ha colonizzato perino i sogni.
Ha colonizzato la nostra vita privata e la
nostra mente. I suoi guasti continueranno
a farsi sentire a lungo, aioreranno nei tic,
nei modi di dire, nei gesti. Anche per
questo, prima ce ne liberiamo e meglio .
Giovanni De Mauro
settimana@internazionale.it
Liberiamo
iN copertiNA
16 Il prossimo
imperatore
The Economist
Americhe
22 I repubblicani
conquistano
la camera
dei rappresentanti
The New York Times
24 Adesso tocca
a Dilma Roussef
O Globo
europA
26 LEta con le spalle
al muro
El Pas
AfricA
e medio orieNte
28 Il caos yemenita
favorisce
il terrorismo
Financial Times
AsiA e pAcifico
30 La grande farsa
delle elezioni
birmane
The Irrawaddy
visti dAgli Altri
32 Un nuovo scandalo
per Silvio
Berlusconi
The Economist
scieNzA
40 Il tempo di morire
The New Yorker
puerto rico
50 Sulle note
dei Calle 13
Gatopardo
ANgolA
54 Sognando Luanda
Libration
AustrAliA
60 Quella terra
era nostra
South China Morning
Post
portfolio
64 Il Gange lanima
dellIndia
Le foto di Rishi Singhal
ritrAtti
70 Rinat Akhmetov
LUcraina in pugno
Transitions Online
viAggi
74 Rivoluzione
islamica
Grands Reportages
grAphic
JourNAlism
78 Cartoline
da New York
Yvetta Fedorova
Arte
81 Collezionisti
si diventa
The Guardian
pop
98 La lettura vittima
dei Mondiali
Nick Hornby
101 I blog diventano
giornali e viceversa
Farhad Manjoo
scieNzA e
tecNologiA
104 Perch
le chiacchiere
tra sorelle rendono
pi felici
The New York Times
106 Il diario della Terra
ecoNomiA
e lAvoro
108 Febbre delloro
in Africa
occidentale
Frankfurter
Allgemeine Zeitung
cultura
84 Cinema, libri,
musica, tv, arte
Le opinioni
25 Yoani Snchez
29 Amira Hass
36 Li Datong
38 Manuel Castells
86 Gofredo Foi
88 Giuliano Milani
92 Pier Andrea Canei
94 Christian Caujolle
103 Tullio De Mauro
105 Anahad OConnor
109 Tito Boeri
le rubriche
15 Editoriali
35 Italieni
112 Strisce
113 Loroscopo
114 Lultima
Gatopardo un mensile messicano di attualit e reportage, difuso in molti paesi dellAmerica Latina. Larticolo a pagina 50 uscito nel numero di
ottobre 2010 con il titolo La fokin izquierda. Trece escenas con Calle 13. Libration Fondato nel 1973, un quotidiano francese di sinistra. Larticolo a pagina
54 uscito il 14 ottobre 2010 con il titolo Angola, un pari portugais. The New Yorker un settimanale newyorchese di attualit e cultura, molto attento alla
qualit della scrittura. Larticolo a pagina 40 uscito il 2 agosto 2010 con il titolo Letting go. South China Morning Post un quotidiano in inglese di
Hong Kong. Larticolo a pagina 60 uscito il 3 ottobre 2010 con il titolo Beating about the bush. Transitions Online un sito
dinformazione dedicato alla politica e alleconomia dei paesi dellEuropa dellest e dellAsia centrale. Larticolo a pagina 70 uscito il 16
settembre 2010 con il titolo Ukraines gift horse. Internazionale pubblica in esclusiva per lItalia gli articoli dellEconomist.
le principali fonti di questo numero
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Essere il cantante di una band funziona
anche per gli sigati di altre specie
Nick horNby, pAgiNA
Nick horNby, pAgiNA
Immagini
Lastro nascente
Coral Gables, Stati Uniti
2 novembre 2010
Il giovane avvocato Marco Rubio, iglio
di esuli cubani fuggiti a Miami, festeg-
gia la vittoria in Florida alle elezioni di
met mandato. Rubio, considerato da
molti la promessa dei repubblicani, ha
ottenuto il seggio in senato grazie al so-
stegno dei Tea party. Ha battuto lex go-
vernatore Charlie Christ che si pre-
sentato come indipendente dopo essere
stato sconitto alle primarie dei repub-
blicani e il candidato democratico
Kendrick Meek. Insieme al medico
Rand Paul, che ha vinto in Kentucky,
Rubio porta la voce dei Tea party in se-
nato. Foto di Gary Rothstein (Epa/Ansa)
Immagini
Riiuti iniammabili
Terzigno, Napoli
26 ottobre 2010
Una strada di Terzigno dopo le rivolte
delle ultime settimane contro la riaper-
tura delle discariche sulle pendici del
Vesuvio. Napoli di nuovo sommersa
dalla spazzatura: secondo il comune,
nelle strade cittadine si sono accumula-
te 2.300 tonnellate di riiuti. Il 2 novem-
bre i camion hanno ricominciato a scari-
care riiuti nella cava Sari, scatenando
nuove proteste. Duri scontri tra manife-
stanti e forze dellordine si sono veriica-
ti anche a Giugliano. Foto di Nadia Shira
Cohen
Immagini
Ceneri killer
Kinarrejo, Indonesia
27 ottobre 2010
Volontari trasportano i corpi delle vitti-
me delleruzione del vulcano Merapi,
nella regione di Yogyakarta. Il 3 novem-
bre le autorit indonesiane hanno ordi-
nato a migliaia di abitanti di abbando-
nare i loro villaggi in seguito a una nuo-
va eruzione, ancora pi violenta di quel-
la del 26 ottobre. Nellultima settimana
circa 70mila persone sono state trasfe-
rite nei centri temporanei. Leruzione
del vulcano ha causato la morte di 36
persone. Foto di Beawiharta (Reuters/
Contrasto)
12 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Posta@internazionale.it
Cara Milana, come spieghi
gli ultimi atti di violenza
degli estremisti serbi?
Non per niente li chiamano
montuosi Balcani. Noi croati
ci sottrarremmo volentieri alla
loro ombra, ma non ci riuscia-
mo molto bene. A dire la veri-
t, negli ultimi incidenti i serbi
hanno fatto qualche passo in
pi rispetto a noi, ma mentirei
se dicessi che da noi non suc-
cedono cose del genere. Il pro-
blema forse nelleccessiva
tolleranza. Ogni volta che i no-
stri ultras interrompono le par-
tite di calcio con le loro azioni
selvagge, le anime candide di
turno in tv cercano di spiegare
il fenomeno, invece di dire
semplicemente che i poliziotti
dovrebbero sbattere i violenti
in galera e dargli multe salate.
In questo momento in Ser-
bia si parla molto di ianje, un
ilm dedicato alla nuova gene-
razione di violenti che secondo
alcuni con il loro estremismo
stanno avvicinando il paese
alloriente invece che allocci-
dente, alla Russia piuttosto che
allUnione europea. Ma siamo
sicuri che la violenza non sia di
casa anche nel resto dEuropa?
Da noi quella contro gli omo-
sessuali molto difusa, per-
ch c un odio provinciale per
il diverso. E di recente si ca-
pito che alla chiesa ortodossa
danno meno fastidio gli ultras
che hanno messo a ferro e fuo-
co Belgrado che un pugno di
gay paciisti.
Ma una considerazione
che forse vale anche per il re-
sto del mondo. La storia uma-
na in buona parte una storia
di violenza e forse per questo
non esiste cura. it
Milana Runjic risponde alle
domande dei lettori allindirizzo
milana@internazionale.it
Cara Milana
La furia serba
Sapere potere
Sono uno studente universita-
rio di Lettere classiche. con
duplice disposizione danimo
che ho afrontato la lettura
dellarticolo Il potere del sape-
re (29 ottobre). Da una parte,
estremo piacere mi ha procurato
laver inalmente visto pubblica-
to un articolo di denuncia della
violenza agli studi umanistici in
atto ormai da tempo. Dallaltra,
pesante sconforto sorto in me
dalla constatazione che tale vio-
lenza ben lontana dal cessare
in tempi brevi. Ofro ripetizioni
di greco e latino a studenti licea-
li. Ogni giorno noto sempre pi
come i programmi di studio ten-
dano a spingere ai margini della
formazione lapprendimento
delle humanae litterae. Potr
sembrare strano ai lettori, ma vi
assicuro che termini come eru-
dito, sarcasmo, coorte (parola
che, pure, presente nellinno
nazionale) sono ormai conside-
rati dalle nuove generazioni co-
me aulici, appartenenti a una
lingua puramente letteraria inu-
sitata. In quale modo questi ra-
gazzi potranno comprendere le
opere madri della nostra cultu-
ra? Cos come traduciamo dal
greco e dal latino Euripide e
Orazio, lasciando inevitabil-
mente cadere sfumature non
trasferibili da una lingua allal-
tra, sar a breve necessario tra-
durre in italiano dallitaliano
classici come Leopardi e Man-
zoni? Si parla di studi classici:
ma, proseguendo di questo pas-
so, un classico rester classico i-
no a quando?
Giacomo Fedeli
I
l Portogallo un paese chiu-
so, vecchio, senza prospet-
tive. LAngola ha un sacco di
problemi, ma il futuro. La
terra delle side. E io non mi
tiro indietro. Paula Cardo-
so, circa trentanni, di Lisbona, ambizio-
sa e, come molti altri giovani portoghesi, si
sente condannata e senza speranze.
Secondo losservatorio dellimmigra-
zione di Lisbona, negli ultimi cinque anni
350mila persone hanno lasciato il paese,
colpito duramente dalla crisi economica.
Un esodo paragonabile a quello avvenuto
negli anni sessanta. I portoghesi emigrano
soprattutto in Gran Bretagna, in Spagna e
in Svizzera, ma negli ultimi tre anni sem-
brano aver scoperto un nuovo eldorado,
pi lontano: lAngola.
Ex colonia portoghese, il paese diven-
tato indipendente nel 1975 dopo una lunga
guerra ed raggiungibile in sette ore di vo-
lo da Lisbona. LAngola ha un territorio
dodici volte pi esteso di quello del Porto-
gallo: la terra delle side che attira Pau-
la Cardoso e molti altri.
Gli emigranti sono sempre di pi. Nel
2006 sono stati rilasciati 156 visti a cittadi-
ni portoghesi in partenza verso lex colo-
nia. Nel 2009 sono diventati 23.787. Si sti-
ma che negli ultimi anni si siano trasferiti
in Angola centomila portoghesi, un nume-
ro quattro volte pi alto di quello degli an-
golani che vivono in Portogallo. Qui, dopo
la crisi gli immigrati arrivano con il conta-
gocce. Tutto questo mi fa pensare allepo-
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Huambo, nellAngola centrale
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ca delle grandi scoperte, quando i nostri
antenati partivano per lAfrica, anche loro
per sfuggire alla crisi economica, com-
menta Mario Bandeira dellIstituto supe-
riore di scienze del lavoro e dellimpresa.
Il Portogallo malato, lAngola in otti-
ma forma. Con le sue miniere di diamanti
e i suoi giacimenti di petrolio che nellAfri-
ca subsahariana sono secondi solo a quelli
della Nigeria dal 2003 il paese ha registra-
to una crescita media del pil pari al 14 per
cento. Gli angolani hanno trovato la pace
solo nel 2002, dopo circa quarantanni di
guerre, e tutto devessere ricostruito. Per
questo c bisogno di ingegneri edili,
esperti di telecomunicazioni, consulenti
inanziari e altre igure professionali, pos-
sibilmente in grado di parlare il portoghe-
se. Per i portoghesi una grande opportu-
nit: quarantenni e giovani laureati, disoc-
cupati e avventurieri, tutti si mettono in
viaggio verso lAfrica.
Per ogni naufragio in Portogallo, c
un salvagente in Angola. Qui il deserto
lavorativo, l una rigogliosa oasi professio-
nale, scriveva alcuni mesi fa il settimana-
le portoghese Viso. Ad attirare i candidati
sono soprattutto i buoni stipendi e la facili-
t con cui ci si arricchisce. In Portogallo un
ingegnere appena laureato o un giornalista
con tre anni di esperienza guadagnano al
massimo mille euro, mentre in Angola pos-
sono ricevere ino a tremila euro di stipen-
dio, con vitto e alloggio a carico del datore
di lavoro.
Carlos Cardim vive a Luanda, la capita-
le angolana, dal 2005 e dirige unagenzia
pubblicitaria. Mi sembra di sta-
re nel Portogallo degli anni ot-
tanta, quando cominciarono ad
arrivare i primi fondi della Co-
munit economica europea,
confessa. Gli stranieri privilegia-
ti possono permettersi una vita comoda:
grandi ville, macchine con autista, scorta,
feste. In un certo senso mi ricorda il far
west. cos eccitante, ammette Joo, un
consulente di marketing che vive nel sud
dellAngola dal 2007. Il Portogallo, inve-
ce, un paese dove ora non vale la pena di
vivere.
Ma lAngola veramente la terra delle
side? Leldorado del lavoro? Certamente.
Ma non il paese della cuccagna, fa notare
Paula Cardoso, che di mestiere fa la gior-
nalista. Seduta al tavolo di un bar del cen-
tro di Lisbona, Cardoso (che ha un genitore
portoghese e laltro mozambicano) parla
anche dellaltro lato della medaglia.
Unesperienza negativa
Alla ine del 2009 partita per andare a vi-
vere sei mesi a Luanda. Il settimanale per
cui lavora, Sol, si era salvato dalla banca-
rotta grazie a un ricco investitore angolano.
Cardoso non era andata in Angola per de-
naro lo stipendio era quasi identico a
quello che guadagnava in Portogallo ma
per fare unesperienza, con la garanzia che
al ritorno avrebbe riavuto il suo posto a Li-
sbona.
A diferenza degli altri espatriati, Car-
doso non godeva di nessun vantaggio eco-
nomico. Sono partita con dei pregiudizi
negativi sullAngola e dopo il mio arrivo a
Luanda ne ho unopinione anche peggiore.
Atterrata allaeroporto, un funzionario
riuscito a spillarmi cinquanta dollari. Lap-
partamento dove vivevo era in pessime
condizioni e costava un occhio della testa.
La vita quotidiana era una specie di via
crucis. Se a Luanda non hai laria condizio-
nata, un generatore di corrente e un serba-
toio per lacqua, sei condannato a sofrire.
In una citt progettata per meno di un mi-
lione di persone, vivono a stretto contatto
gli uni con gli altri ben sette milioni di abi-
tanti.
Cardoso ha altri brutti ricordi del suo
soggiorno. Gli unici piaceri sono la spiag-
gia, i bar, le discoteche. Altrimenti ci sono
dei concerti che costano pi di cento dolla-
ri, una vita culturale quasi inesistente e un
orribile centro commerciale dove si gela
perch laria condizionata troppo forte.
Che shock rispetto a Lisbona!.
In redazione latmosfera era molto tesa
per la rivalit tra i giornalisti locali e quelli
venuti dal Portogallo. Sar lef-
fetto del nepotismo e della cor-
ruzione ma in Angola chi ha un
buon incarico spesso una per-
sona incompetente, senza una
vera cultura del lavoro. Molti col-
leghi erano diffidenti nei confronti dei
bianchi e provavano un misto di senso di
superiorit, legato agli stipendi molto alti
che percepivano, e di senso dinferiorit,
legato alla storia coloniale.
Nonostante questo, Cardoso ha deciso
di tornare in Angola per lanciare un nuovo
settimanale, Mambos. La propriet del
giornale sar angolana, ma il mio capo sar
portoghese. Inoltre in quel paese ci sono
Faisalabad A N G O L A
Brazzaville
Frontiere del
Nord-ovest
COREA
DEL NORD
Mar
Caspio
300 km
Luanda
Huambo
Cabinda
Benguela
ZAMBIA
NAMIBIA
REPUBBLICA
DEMOCRATICA
DEL CONGO
Oceano
Atlantico
u LAngola una repubblica presidenziale,
che ha ottenuto lindipendenza dal
Portogallo nel 1975. Il presidente Jos
Eduardo dos Santos in carica dal 1979. Le
diseguaglianze economiche e sociali del
paese sono molto forti. Due terzi degli
abitanti sono estremamente poveri (il paese
al 162 posto su 177 nellindice di sviluppo
umano dellOnu). Eppure, secondo Mercer
Consulting, la capitale Luanda la citt pi
cara al mondo per i residenti stranieri.
Da sapere
In un certo senso
lAngola mi ricorda il
far west. cos
eccitante, dice Joo
Paesi a confronto
Spese
militari,
%delpil
2,3 5,7
4,85
Tassodi
mortalit
infantileogni
millenascite
182,31
Numero
dimedici
ognimille
abitanti
342 8
Spesa
pubblicaper
listruzione,
%delpil
5,7 2,6
Spesa
pubblica
perlasalute,
%delpil
7,0 1,5
Aspettativa
mediadivita,
anni
77,7 41,7
Popolazione
10.676.910 12.531.357
Area,
chilometri
quadrati 92.391
1.246.700
PORTOGALLO ANGOLA
Distribuzione
della
popolazione
peret
0-14
15-64
+65
43,6 16,4%
53,6 66,2
2,7 16,4
Anni
%
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Angola
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molte cose da raccontare. Il Portogallo mi
va troppo stretto.
Un vecchio paese europeo in un mo-
mento diicile guarda con invidia una na-
zione africana in pieno sviluppo. A Luan-
da, dice un ex emigrato, si sente spesso
dire che il Portogallo diventato una colo-
nia angolana. E questo anche se lAngola
ha molti problemi: i due terzi dei suoi abi-
tanti vivono in condizioni di estrema po-
vert, laspettativa di vita media di circa
quarantanni, il costo della vita molto alto
e il livello di corruzione da record. Un
amico mi ha proposto di trasferirmi lag-
gi, conida Cristina, professoressa a Por-
to. Ma gli ho detto di no perch non voglio
vivere in un regime molto corrotto.
I leader portoghesi non hanno questo
genere di scrupoli. A luglio, nel corso di
una visita di cinque giorni in Angola, il pre-
sidente portoghese Anbal Antnio Cava-
co Silva ha elogiato il capo dello stato an-
golano Jos Eduardo dos Santos. Vista da
Lisbona, lex colonia una manna provvi-
denziale. LAngola il principale cliente
del Portogallo fuori dallUnione europea.
Lisbona investe in modo cospicuo (557 mi-
lioni di euro nel 2009) nel paese africano,
dove ci sono ottocento aziende portoghe-
si.
Ma succede anche il contrario: i milio-
nari angolani investono in Portogallo, so-
prattutto nei settori dei beni di
lusso, delle automobili, degli al-
berghi esclusivi, della moda e
della chirurgia plastica. I capitali
angolani, come quelli del gruppo
petrolifero Sonangol, sono servi-
ti a comprare partecipazioni azionarie in
importanti imprese portoghesi come la so-
ciet elettrica Galp, e le banche Millen-
nium bcp e Bpi.
Sono passati 35 anni dallindipendenza
dellAngola e i giovani portoghesi non pro-
vano lo stesso senso di colpa dei loro geni-
tori nei confronti di un paese dove la guer-
ra coloniale stata accompagnata da terri-
bili atrocit. I pi ricchi i dipendenti delle
multinazionali o delle grandi aziende por-
toghesi investono nei quartieri eleganti
della parte sud di Luanda. Altri cercano
uno stile di vita completamente diverso e
si trasferiscono nelle campagne angolane.
La maggior parte, comunque, va in An-
gola per tentare la fortuna. Le delusioni,
per, sono cos frequenti che lambasciata
e i mezzi dinformazione portoghesi molti-
plicano gli avvertimenti sullestrema com-
plessit della burocrazia, sulla diicolt di
ottenere un visto per motivi di lavoro,
sullineicienza dei servizi e sulle precau-
zioni da prendere prima di acquistare dei
terreni.
Loccasione e la paura
Fino a dove arriver questondata migrato-
ria? Un numero sempre pi grande di por-
toghesi si trasferisce qui con la famiglia.
Ma la maggior parte delle persone viene a
vivere in Angola perch mandata
dallazienda per cui lavora, fa sapere lam-
basciata del Portogallo a Luanda.
Non mi sarei mai candidato per un tra-
sferimento se la mia azienda non mi avesse
oferto tutta una serie di garanzie. Il caos,
la malaria e la povert mi spaventano,
ammette Samuel Filipe, 26 anni, pronto a
partire per lAngola per conto di una multi-
nazionale. Filipe elenca i vantaggi del nuo-
vo incarico: Qui guadagno mille euro, il
lavoro monotono, divido il mio apparta-
mento con due amici. A Luanda avr tutto
pagato, mi daranno 85 euro di indennit
giornaliere e mi saranno oferti tre viaggi
di ritorno a casa allanno. E poi laggi mi
occuper di creare una banca. Far
unesperienza di due anni, poi vedr.
Rui Gameiro, un ingegnere civile di 28
anni, credeva di aver trovato loccasione
della sua vita. Nellinverno del 2009 sta-
to mandato dalla sua azienda a partecipare
alla costruzione di un ponte sul fiume
Kwanza. Era il mio primo vero cantiere.
Un progetto da cento milioni di
dollari, il pi grande dellAngo-
la. Tutto era allaltezza delle sue
aspettative: una bella casa sorve-
gliata a Benguela, un garage,
cinquemila euro al mese. Pen-
savo di rimanere cinque anni per mettere
da parte dei soldi e comprarmi una casa a
Lisbona. Ma la delusione arrivata pre-
sto. Al ritorno dalle vacanze di Natale, che
aveva trascorso a Lisbona, mi hanno tolto
il progetto e trasferito in un uicio a non
fare nulla. Mi sono trovato invischiato tra
incompetenza e corruzione. Cos mi sono
dimesso, racconta.
Da febbraio Gameiro vive di nuovo a
casa dei genitori a Lisbona e ha ripreso il
suo triste lavoro. Ma ha sempre le valige
pronte. Se si presenta un altro progetto,
riparto per lAngola senza pensarci due
volte. u adr
Gameiro tornato
dai genitori a Lisbona
ma ha sempre le sue
valige pronte
Richard Lapper,
Financial Times,
Gran Bretagna
Economia
T
eresa Antnio molto arrab-
biata. Negli ultimi due anni
ha cercato di convincere i vi-
cini a vaccinare i igli e a usare le
zanzariere. Queste misure rientra-
no in un programma del governo
per combattere quelle malattie per
cui lAngola, uno dei pi ricchi paesi
africani, registra uno dei tassi di
mortalit infantile pi alti del mon-
do. Ma gli operatori sanitari e i bu-
rocrati di Cacuaco, a est di Luanda,
sono cos pigri che Antnio comin-
cia a considerare inutili i suoi sforzi.
Gli infermieri arrivano sempre tar-
di e accumuliamo un sacco di lavo-
ro, dice. Se non migliora il servi-
zio inutile impegnarci tanto.
La sua esperienza mette in luce
alcune contraddizioni dellAngola
di oggi. La grande disponibilit di
petrolio e sei anni consecutivi di
crescita a ritmi sostenuti hanno reso
lAngola uno dei mercati pi dina-
mici del mondo. Grazie ai inanzia-
menti cinesi, il governo ha investito
miliardi di dollari nelle infrastruttu-
re, creando un mercato che attira
aziende brasiliane, portoghesi e su-
dafricane. Tuttavia il governo fatica
a scrollarsi di dosso la reputazione
di essere corrotto e autoritario. Jos
Eduardo dos Santos presidente
dal 1979 e in tutti questi anni la sua
famiglia si arricchita molto.
Oltre alle strade e ai ponti, molti
dei quali appaltati a societ cinesi e
brasiliane, lAngola sta costruendo
ospedali, scuole e sta estendendo la
rete idrica. Secondo Koen Vanor-
melingen, rappresentante dellUni-
cef in Angola, il governo fa la parte
pi facile: costruire le infrastrutture.
Ma la vera sida migliorare la qua-
lit dei servizi. Per farlo, come di-
mostra lesperienza di Teresa Ant-
nio, dovr combattere contro la bu-
rocrazia e lincompetenza. u
La ricchezza
non per tutti
WIRED.IT
Il numERo DI noVEmBRE E' In EDIColA!
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internet il dono di dio alla cina
LIU XIAOBO, NOBEL PER LA PACE 2010
60 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Australia
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eorge Manantan ha
unespressione soffe-
rente. Si ferito andan-
do a piedi nudi nel bush
a caccia di maiali, e ora
cammina con le stam-
pelle. E come se non bastasse, dice que-
sto proprietario terriero aborigeno, proba-
bilmente un coccodrillo ha mangiato uno
dei miei cani. I coccodrilli del iume Wen-
lock, che scorre attraverso la contea abori-
gena di Mapoon, nel Queensland australia-
no, sono enormi. Poi Manantan alza le
spalle: Se pi tardi si fa vivo, vuol dire che
non lo hanno mangiato.
Ma i coccodrilli che mangiano i cani non
sono certo il problema principale di questa
piccola comunit di trecento persone, un
avamposto nel deserto a 3.200 chilometri
da Sydney. I suoi abitanti sono coinvolti in
una disputa territoriale tra la Cape Alumi-
na, unazienda mineraria controllata dalla
Chiping Xinfa Huayu, uno dei maggiori
produttori di alluminio cinesi, e gli ecologi-
sti guidati da Terri Irwin, vedova del famo-
so ambientalista Steve Irwin, il fondatore
dellAustralia Zoo conosciuto come The
crocodile hunter, il cacciatore di cocco-
drilli. Vogliono scavare sulla terra che ci
d da mangiare, dice Manantan a proposi-
to della miniera di bauxite che da sei anni la
Cape Alumina cerca di aprire nella zona.
Ci sono bovini selvatici, maiali, oche, e
sappiamo gi che sar un disastro.
In questa parte dellAustralia c una
diidenza difusa nei confronti delle mi-
niere. Lavversione nasce dal legame con
una terra che da migliaia di anni permette
alle persone di nutrirsi, curarsi e trovare ri-
fugio. Ma questa non la solita disputa tra
una grande impresa e una minoranza indi-
gena oppressa sostenuta dagli ecologisti.
Innanzitutto, la Cape Alumina si guada-
gnata la fama di azienda trasparente e ha
sempre consultato le comunit locali, chie-
dendo la loro collaborazione. Chi viene da
queste parti e ascolta lopinione degli abi-
tanti sullazienda scoprir che c una certa
tolleranza. un atteggiamento che fa di
necessit virt. Come molte zone rurali au-
straliane, Mapoon non ofre molte oppor-
tunit di sviluppo economico e sociale agli
aborigeni. Lazienda mineraria ha promes-
so 1.700 posti di lavoro e un investimento
di 1,2 miliardi di dollari australiani (840 mi-
lioni di euro) nelleconomia locale. Ma ba-
sta entrare nellunico negozio del villaggio
per capire qual la realt dei fatti: un uomo
con un neonato in braccio chiede di com-
prare a credito latte in polvere e sigarette,
ma il commesso gli dice di no.
Nel Queensland australiano unazienda mineraria e
gli ecologisti si contendono le terre di una comunit
aborigena. Ma senza tener conto dei diritti dei nativi
Quella terra
era nostra
Ivan Broadhead, South China Morning Post, Hong Kong
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Steve e Terri Irwin con la iglia Bindi Sue nel 2002
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Peter Guivarra, il sindaco di Mapoon, ci
spiega qual il problema dei suoi concitta-
dini: la lotta ideologica a favore della mi-
niera e contro la difesa dellambiente. Nel
2004, dice Guivarra, la Cape Alumina ha
chiesto lautorizzazione a esplorare una
parte del territorio della contea alla ricerca
di bauxite, il minerale dalluminio che d a
questa zona il suo caratteristico colore
arancione bruciato. Le autorizzazioni sono
state concesse per una porzione di territo-
rio che fa parte di Bertiehaugh, un grande
ranch per lallevamento di bovini fondato
nel 1887 da Frank Jardine, uno dei primi
europei che sinsediarono a Cape York. Jar-
dine una igura leggendaria nel Queen-
sland: ammirato o disprezzato a seconda
di chi racconta le sue imprese. La cultura
indigena ambivalente nei suoi confronti.
Alcuni, per esempio, raccontano che una
domenica pomeriggio, mentre si rilassava
nel suo patio, Jardine spar a un aborigeno
per puro divertimento.
Gli abitanti di Mapoon attribuiscono
una grande importanza simbolica e cultu-
rale a Bertiehaugh, un territorio che consi-
deravano loro ino allarrivo di Jardine. Il
colono sinsedi in un periodo in cui lAu-
stralia era considerata terra di nessuno,
negando la storia degli aborigeni. Nel
2006, dice Guivarra, la comunit stava
pensando di comprare alcuni grandi ranch,
compreso Bertiehaugh. Cos tutti sono ri-
masti sorpresi leggendo sui giornali che la
societ dinvestimento di Terri Irwin, la Sil-
verback Properties, aveva comprato per sei
milioni di dollari australiani i diritti duso
di quella azienda agricola grande 1.300 chi-
lometri quadrati.
A complicare le cose si aggiunto il fat-
to che lafare stato concluso con i soldi
pubblici messi a disposizione dal primo mi-
nistro, allepoca il conservatore John Ho-
ward: il governo aveva ottenuto i diritti e li
aveva girati a Irwin. La concessione, che
non annullava il diritto preesistente della
Cape Alumina a fare ricerche ed eventual-
mente ad aprire una miniera in una parte
del ranch, era stata considerata un tentati-
vo da parte di Howard di sottrarre voti ai
verdi alle elezioni del 2007, che poi sono
state un disastro per il suo Partito liberale.
I proprietari aborigeni non sono stati ne-
anche consultati, dice Guivarra. Quella
terra nostra. territorio teapithiggi, e il
governo deve capire che se qualcuno com-
pra la tua terra e la regala a qualcun altro,
che tu sia nero, bianco o mulatto, ti senti
defraudato.
I teapithiggi sono una delle sei trib che
vivono a Mapoon. Come quasi tutti i gruppi
indigeni, i teapithiggi sono riusciti a otte-
nere la restituzione delle loro terre tradi-
zionali grazie alle leggi approvate per ripa-
rare allespropriazione dei territori austra-
liani dopo larrivo degli europei nel 1788.
Questi provvedimenti sono stati resi possi-
bili grazie a un processo del 1992 (il caso
Mabo contro lo stato del Queensland), che
molti considerano una pietra miliare per-
ch ha sancito per la prima volta il ricono-
scimento dei diritti degli indigeni.
Il ranch di Steve
Non fatevi ingannare, dice Noel Pearson,
avvocato e attivista per i diritti civili degli
aborigeni. Siamo in un periodo in cui gli
esponenti pi estremisti del movimento
ambientalista stanno facendo tutto il pos-
sibile per difendere i propri interessi, anche
a costo di appropriarsi dei territori indigeni.
Esercitano il controllo economico su que-
ste zone, dichiarandole riserve naturali e
aree protette per impedire che siano sfrut-
tate dalle societ minerarie. Ma stanno fa-
cendo pagare i costi della loro politica ai pi
deboli, cio ai gruppi indigeni che nella
vecchia economia erano poveri ed emargi-
nati e continuano a esserlo anche in quella
nuova.
In efetti, dopo aver comprato Bertie-
haugh, Irwin ha subito ribattezzato il ranch
conteso The Steve Irwin wildlife reserve.
Poi ha lanciato in tutto il mondo una peti-
zione per salvare la fattoria di Steve e ha
bloccato il progetto della Cape Alumina
prima ancora che lo studio sullimpatto
ambientale dei lavori, costato cinque mi-
lioni di dollari australiani, fosse completato
e quindi esaminato dal governo. Steve Ir-
win stato un grande ambasciatore dellAu-
stralia, dice Guivarra. Non posso dire
niente contro di lui. Ma questo un insulto,
perch quella terra ha gi un nome, un no-
me tradizionale. Ci sono luoghi storici e
lagune che per noi hanno un signiicato cul-
turale. Non sono la laguna di Steve, il ru-
scello di Steve o il iume di Steve.
E come se non bastasse, oltre al cambia-
mento di nome gli abitanti della zona han-
no assistito sconcertati alla costruzione di
un nuovo recinto intorno al ranch, che gli
impedisce di accedere ai terreni comuni
dallaltra parte di Bertiehaugh.
Secondo Guivarra, Bertiehaugh non
un habitat naturale unico, come Irwin con-
tinua a sostenere nella sua campagna con-
tro la Cape Alumina. Anche se la regione
ospita molte specie rare, tra cui gli squali
dai denti a sciabola, lo stesso tipo di lora e
fauna si trova in tutta la zona di Cape York,
non solo in quello che ora si chiama casa
di Steve. LAustralia Zoo di Irwin non ha
voluto rilasciare dichiarazioni per questo
articolo nonostante le numerose telefonate
e le email che abbiamo mandato.
Guivarra, tuttavia, convinto che la
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Queensland, Australia
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preoccupazione principale di Irwin sia
lambiente e capisce i suoi timori per i dan-
ni che potrebbe causare una miniera a cielo
aperto. La Cape Alumina promette di ri-
mettere tutto a posto, dice il sindaco, ma
nella vicina citt di Weipa quarantanni di
scavi per estrarre la bauxite hanno lasciato
il segno. Non va bene. Hanno portato via
due o tre metri di strato supericiale del ter-
reno, dice Guivarra. L gli alberi non cre-
sceranno mai pi come prima. Secondo
Glenn Walker, portavoce dellassociazione
ambientalista Wilderness society, anche
a Weipa sono state fatte promesse di svi-
luppo economico e sociale, ma il livello di
vita non migliorato molto.
Il Sudafrica dei tempi peggiori
Grace John seduta sotto un albero di gom-
ma. Mangia qualcosa prima di addentrarsi
nel bush a raccogliere patate dolci. In ses-
santanni di vita, dice, ha gi visto tante
volte unlite di bianchi che vive in citt im-
porre alla comunit le sue idee sociali, po-
litiche e ora anche ambientali. Nel 1963,
quando era ragazza, Grace ha visto la poli-
zia cacciare gli abitanti di Mapoon dalle
loro terre dopo la decisione del governo di
Robert Menzies di ridurre i sussidi sociali
alle comunit aborigene. Con metodi simi-
li a quelli del Sudafrica dei tempi peggiori,
le comunit aborigene furono trasferite in
riserve sparse in tutto il territorio di Cape
York. Ho visto le iamme salire e bruciare
tutte le cose che dovevamo lasciare, rac-
conta. Perino i cani si sono messi a nuota-
re verso le barche quando la polizia ha cari-
cato il primo gruppo. Quella ferita ancora
aperta.
Lavvocato Pearson dice che le ultime
amministrazioni, inluenzate dalla lobby
ambientalista, hanno approvato leggi che
ricordano molto lapartheid. Una delle peg-
giori il Wild rivers act che, come dice lui,
piscia sui diritti degli indigeni, impeden-
dogli di sfruttare le opportunit economi-
che oferte dalle loro terre. Tre mesi fa Ste-
phen Robertson, il ministro per le risorse
naturali del Queensland, ha usato il Wild
rivers act per emettere unordinanza di tu-
tela del iume Wenlock, che scorre nelle
vicinanze di Bertiehaugh e delleventuale
miniera. Il provvedimento vieta qualsiasi
attivit dannosa per il terreno in una zona
che si estende per un chilometro dalle rive
del iume e dei suoi aluenti, e per cinque-
cento metri intorno alle sue sorgenti e alle
sue gole.
Stiamo operando molto lontano dal
iume in unarea a bassa biodiversit, dice
Paul Messenger, lamministratore delegato
della Cape Alumina. Ma stabilendo che
dobbiamo tenerci a mezzo chilometro dal-
le gole hanno praticamente bloccato il no-
stro progetto. Ce ne sono centinaia in quel-
la zona. Il nostro partner cinese, la Chiping
Xinfa, non vuole fermarsi e ha scritto al mi-
nistro. Ma non sappiamo pi se il progetto
si pu realizzare davvero.
Come fa notare Walker, la legge doveva
impedire che i fiumi incontaminati del
Queensland facessero la stessa ine degli
aluenti del bacino del Murray-Darling.
Negli anni novanta, spiega Walker, sono
stati spesi milioni di dollari per ripulire le
acque del bacino. Il Wild rivers act garanti-
sce una tutela preventiva, e la legge stata
rivista tre volte per ridurre al minimo i dan-
ni economici per le comunit indigene.
Anzi, i proprietari terrieri tradizionali del
golfo di Carpentaria lhanno accolta con
soddisfazione proprio a causa dellimpatto
delle attivit minerarie.
Alcuni, per, sostengono che la legge
cos generica che paralizza lo sviluppo eco-
nomico e impedisce agli aborigeni addirit-
tura di coltivare orti nei fertili terreni vicino
alle rive del iume. Un provvedimento simi-
le rischia di provocare una frattura nella
nuova coalizione di governo guidata dalla
laburista Julia Gillard. Tra i dibattiti in ca-
lendario al parlamento di Canberra, infatti,
c la richiesta del leader dellopposizione,
il conservatore Tony Abbott, di abrogare la
legge. Perino la chiesa anglicana, che di
solito non interferisce, scesa sul sentiero
di guerra. Secondo Peter Pearce, che dirige
lufficio giustizia sociale della diocesi di
Brisbane, mettere un limite ai beneici che
le popolazioni indigene potrebbero trarre
dalla terra e farlo senza chiedere il loro con-
senso un comportamento da coloniali-
sta. Pearce sottolinea che paradossale
imporre dei provvedimenti a difesa di terre
che appartengono ai nativi e che hanno
mantenuto la loro grande bellezza non solo
per la mancanza di sviluppo ma proprio
grazie alle cure dei loro antichi abitanti.
Forse lofesa pi grave rappresentata
dal recinto di Bertiehaugh quella di voler
far credere che lAustralia Zoo sia lunico
depositario dellintelligenza ecologica e
commerciale necessaria per gestire queste
terre o un qualsiasi progetto ambientale
decente. Per rendersi conto che non cos,
basta andare a Camp Chivaree, una riserva
di tartarughe alla foce del Janie Creek, a
mezzora di macchina da Mapoon, sulle
sponde del golfo di Carpentaria. I depliant
turistici esaltano i suoi bungalow, la cucina
allaperto e i trenta chilometri di spiaggia
deserta. Lo descrivono come un luogo di
vacanza ecologico e fanno pagare un prez-
zo adeguato a questo status. Ma chi visita
Chivaree, che appartiene alla comunit di
Mapoon, resta afascinato proprio dalla sua
semplicit. Mentre gettiamo lamo nel Ja-
nie Creek per assicurarci la cena, Dick Fo-
ster, il direttore del campo, mi racconta che
nei primi anni il tasso di sopravvivenza dei
piccoli di tartaruga era sceso nettamente a
causa dei maiali selvatici e delle reti da pe-
sca abbandonate. Negli ultimi cinque an-
ni, invece, il tasso di sopravvivenza di alcu-
ne specie, come le Olive Ridley e le Hawk-
sbill, salito all85 per cento. diicile
non farsi trascinare dallentusiasmo di Fo-
ster.
Al tramonto, mentre torniamo al campo
trasportando enormi barramundi e tenen-
do gli occhi aperti per evitare i coccodrilli,
mi spiega qual il suo prossimo obiettivo:
istituire una borsa di studio per gli studenti
di Mapoon e aprire un piccolo centro di ri-
cerca.
Terri Irwin, invece, ha prodotto diversi
ilmati in cui parla del fondo per la difesa
dellambiente di Bertiehaugh, mentre sua
iglia Bindi sembra parodiare i gesti esage-
rati e le cadenze del padre. Questi ilmati
preoccupano gli abitanti di Mapoon, che a
tre anni dalla donazione della terra a Terri
Irwin ancora non sanno quali sono i proget-
ti per il ranch. A dodici anni Bindi ha una
casa di moda, conduce un programma tele-
u Steve Irwin era diventato uno degli
australiani pi famosi nel mondo grazie
alla fortunata serie televisiva di
documentari sugli animali, The crocodile
hunter (Il cacciatore di coccodrilli).
Accanto allattivit televisiva Irwin aveva
sviluppato, insieme alla moglie Terri,
lAustralia Zoo, un parco dedicato agli
animali selvatici ereditato dai genitori.
Oggi la struttura, che si trova nello stato del
Queensland, una delle maggiori
attrazioni turistiche dellAustralia: ospita
pi di mille animali su una supericie di 31
ettari ed visitata ogni anno da 700mila
persone. LAustralia Zoo sostenuto anche
da molti personaggi famosi, tra cui il Dalai
Lama e il cantante Justin Timberlake.
u Steve Irwin morto nel 2006, a 44 anni,
in un incidente subacqueo. La moglie Terri
continua a gestire lAustralia Zoo e
numerose iniziative ambientaliste. Bindi
Sue, la prima dei due igli di Steve e Terri
(laltro Robert, sei anni), gi una
celebrit: a dodici anni ha pubblicato un
disco di musica hip hop, un dvd di itness
per bambini e conduce dei programmi
televisivi.
Chi era Steve Irwin
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 63
visivo e pubblica dischi e dvd di fitness.
Molti pensano che i proventi delle sue atti-
vit potrebbero essere usati per la conser-
vazione del paesaggio, ma Guivarra dice
con enfasi: Non vogliamo che la nostra
terra sia trasformata in una specie di eco-
Disneyland.
Il modesto successo di una piccola ini-
ziativa come Camp Chivaree in netto
contrasto con la messinscena pubblicitaria
e la commercializzazione dellAustralia
Zoo, che secondo alcuni esperti esiste solo
per creare proitti allimpero dellecointrat-
tenimento di Irwin. Quando gli abitanti di
Mapoon incontrano Terri, di solito perch
arrivata l in aereo con i suoi igli, Bindi e
Robert, e una troupe televisiva.
Imprenditoria sociale
Ora, a quanto pare, il ruolo che dovr svol-
gere la comunit indigena nella futura ge-
stione della propriet stato inalmente
preso in considerazione. In un video appar-
so sul sito dellAustralia Zoo, Terri Irwin
parla di imprenditoria sociale e della colla-
borazione con ununiversit per la ricerca
sulle medicine naturali. Accanto a lei, il
proprietario terriero teapithiggi Cecil Ar-
thur spiega che grazie allo zoo spera di tor-
nare nella sua terra, mentre Irwin lo guarda
con aria benevola. Questi discorsi rattrista-
no Pearce: come in passato, quando il
regime coloniale usava poliziotti indigeni
per sofocare le manifestazioni di protesta
per i diritti civili. Gli davano ununiforme e
un cavallo e li usavano per sfruttare e repri-
mere la loro gente. Nel ilmato Irwin ac-
cenna anche alla sua ultima iniziativa com-
merciale, lAustralia Zoo Las Vegas, un
progetto da trecento milioni di dollari. Of-
frir possibilit di lavoro ai teapithiggi, che
potranno eseguire le loro danze e mostrare
la loro arte per far conoscere a chi visita Las
Vegas la vera essenza della cultura aborige-
na australiana.
Sulla veranda di Manantan, Sydney
sembra distante anni luce, iguriamoci Las
Vegas. Parliamo dei danni che i maiali sel-
vatici fanno alla terra e del modo migliore
per ucciderli. Lidea che questuomo abi-
tuato a rischiare la vita cacciando nel bush a
piedi nudi si metta a ballare a Las Vegas
sembra assurda. Ma se in futuro il Wild ri-
vers act non sar cambiato, a questa comu-
nit cos povera sar negata anche lancora
di salvezza oferta dalla Cape Alumina.
Manantan mi invita ad andare a caccia
con lui quando il piede sar guarito. Ve-
dremo i coccodrilli, dice. E, intuendo la
mia preoccupazione, aggiunge: Tranquil-
lo, non mangio nessun animale che mangia
gli uomini. E dovresti sapere che qui i coc-
codrilli non sono lunico pericolo. u bt
u Alcune incoerenze
nellaccordo per
lacquisizione del ranch di
Bertiehaugh sollevano
dubbi sul fatto che
lallevamento possa essere
ribattezzato Steve Irwin
wildlife reserve. Il governo
del Queensland sostiene che
anche se alcuni lo chiamano
cos, in realt il ranch di
Bertiehaugh stato concesso
in aitto per inalit agricole,
come prevede il Queensland
land act del 1994. La societ
che ha ottenuto la
concessione la Silverback
Properties, in qualit di
amministratrice iduciaria
del Terri Irwin family fund.
Andrew Buckley, che dirige i
servizi regionali del governo
del Queensland, ha
confermato che la terra
deve essere usata solo a ini
agricoli, e in particolare per
le coltivazioni e i pascoli. Se
chi ha ottenuto la
concessione intende usarla
per scopi diversi, laccordo
non pi valido. In questo
caso Terri Irwin dovrebbe
chiedere una nuova
concessione, e la sua
domanda sar esaminata a
norma di legge, tenendo
conto anche dei diritti delle
popolazioni indigene.
South China Morning Post
Da sapere
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Cape York, Australia. Al festival della danza aborigena
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Portfolio
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Il Gange
anima
dellIndia
Il iume sacro uno dei pi inquinati
del mondo. Lungo le sue rive
modernit e tradizione convivono a
fatica. Le foto di Rishi Singhal
I
l fiume Gange scorre
per 2.500 chilometri
dalle sorgenti nellHi-
malaya ino al golfo del
Bengala, passando per
le pianure del nord dellIndia.
Attraversa una delle zone pi
popolate del pianeta, dove vivo-
no circa quattrocento milioni di
persone. Il Gange il iume sa-
cro degli ind. Secondo la tradi-
zione, fare il bagno nelle sue
acque permette di puriicarsi. A
Varanasi, lungo il iume, si svol-
gono alcuni dei pi importanti
raduni religiosi.
Oggi il Gange uno dei iu-
mi pi inquinati del mondo a
causa dello sfruttamento com-
merciale dellarea e dellau-
mento della popolazione. Il
iume minacciato anche dalla
riduzione dei ghiacciai dellHi-
malaya che lo alimentano do-
vuta al riscaldamento globale.
Il fotografo indiano Rishi
Singhal percorre il Gange dal
2007 per studiare il rapporto tra
il iume e la popolazione, sofer-
mandosi sulla convivenza non
sempre facile tra le antiche tra-
dizioni culturali e la moderna
societ dei consumi. u
Rishi Singhal nato a New
Delhi nel 1975.
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Portfolio
A pagina 64-65, foto grande: Allahabad, 2007. A pagina 65, foto
piccola: Varanasi, 2007. Qui sopra, dallalto: Varanasi, 2008;
Deoprayag, 2009; Tapovan, 2007. A destra: Allahabad, 2007.
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 67
68 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
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A sinistra: Allahabad, 2007. Sopra, dallalto: Batanagar, 2009;
Ghatiaghat, 2007; Rudraprayag, 2009.
70 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
A
lcuni ucraini lo adorano.
Per altri un criminale.
Molti non sanno nean
che chi sia. Ma secondo
la rivista Forbes Rinat
Akhmetov, 44 anni,
luomo pi ricco dUcraina e uno dei pi
ricchi del mondo, con un patrimonio sti
mato di circa 13 miliardi di euro. Tanti as
sociano il suo nome al Partito delle regioni
del presidente Viktor Janukovich, al quale
Akhmetov iscritto e di cui si dice sia un
generoso sostenitore.
Come altri oligarchi in Ucraina, Akh
metov un parlamentare, rappresentante
della citt di Donetsk, nella parte orientale
del paese. Il suo sostegno ha contribuito al
trionfo di Janukovich nelle elezioni presi
denziali di febbraio. Il 24 agosto, mentre il
paese festeggiava lindipendenza, Akhme
tov, che iglio di un minatore, ha ricevuto
la prestigiosa medaglia Principe Jaroslav il
saggio per i suoi contributi allo sviluppo
dellUcraina.
Anche se noto per essere un astuto
uomo dafari, i generosi contributi di Akh
metov a varie associazioni beneiche gli
hanno fatto guadagnare la fama di ilantro
po, una figura relativamente nuova in
Ucraina. Negli ultimi due anni, la sua Fon
dazione per lo sviluppo dellUcraina ha
donato pi di trenta milioni di dollari per
sostenere ospedali, programmi antituber
colosi, malati di cancro, scuole, universit,
biblioteche, case famiglia, orfanotrofi,
musei, senzatetto, veterani di guerra e vari
progetti culturali. Le associazioni benei
che devono porsi obiettivi specifici. Noi
afrontiamo i problemi in modo sistemati
co, ha scritto Akhmetov in una intervista
concessa via email. Mi piace lespressione
la carit ha una voce tenera. Purtroppo,
per, non si pu risolvere tutto con la tene
rezza. Bisognerebbe parlare a voce alta dei
problemi, magari gridare per farsi senti
re.
Unaltra creatura di Akhmetov, la Fon
dazione per un governo eicace, inaugura
ta nel 2007, usa le competenze di esperti
stranieri e ucraini per capire come stimola
re il progresso del paese. Questa fonda
zione pu essere considerata il mio perso
nale contributo allo sviluppo dellecono
mia ucraina, ha detto Akhmetov. Il pro
cesso delle riforme doloroso. Per portarlo
a termine dovremo usare le conoscenze
degli esperti, imparare dal successo in altri
paesi. Non possiamo aspettare che i pro
blemi si risolvano da soli. Le persone van
no aiutate adesso. Tra i temi che interes
sano Akhmetov c la qualit del giornali
smo. Nel 2007 ha inanziato un program
ma triennale dal titolo Giornalismo e fu
turo digitale presso la prestigiosa univer
sit nazionale Ukma di Kiev. Nello stesso
ateneo ha anche sostenuto un nuovo pro
gramma di dottorato pensato per soddisfa
re gli standard europei sullistruzione.
Anche se aiuta regolarmente gli ucraini
pi poveri ha stanziato un fondo di nove
centomila dollari per le famiglie delle vitti
me di unesplosione di gas a Dneprope
trovsk, nel 2007, e un contributo di trecen
tomila dollari alle vittime di un incidente
aereo nel distretto di Donestk la vera pas
sione di Akhmetov la squadra di calcio
dello Shakhtar Donetsk. Nel 1996 ne di
ventato presidente, poi principale inan
ziatore e inine proprietario. Nel 2009 lo
Shakhtar ha vinto la coppa Uefa ed diven
tato unagguerrito rivale della Dinamo
Kiev, la pi importante squadra del paese.
Per lo Shakhtar, Akhmetov sta anche co
struendo il nuovo stadio, che sar pronto
per gli Europei del 2012, che lUcraina ospi
ter insieme alla Polonia.
Il primo milione
Molti ucraini non esitano a riconoscere i
meriti di Akhmetov, mentre altri mettono
in discussione la provenienza dei suoi sol
di. C chi dice che abbia cominciato come
baro. Secondo altri ha fatto parte di orga
nizzazioni criminali coinvolte nel riciclo di
denaro sporco. Molti articoli usciti sui
giornali e in rete afermano che la svolta
arrivata quando Akhmetov ha ereditato
una piccola fortuna da un collega e ha co
minciato a investire in acciaio, miniere,
telecomunicazioni, energia e nella lavora
Rinat Akhmetov
LUcraina in pugno
Per alcuni un personaggio
losco. Altri lo considerano un
grande benefattore. Di sicuro
uno degli uomini pi ricchi e
potenti dellEuropa dellest
Christine Demkowych, Transitions Online, Repubblica Ceca
Foto di Davide Monteleone
21 settembre 1966 Nasce a Donetsk, in
Ucraina, da una famiglia di minatori.
anni novanta Si laurea in economia
alluniversit di Donetsk. Arriva ai vertici
del settore bancario. Nel 1996 diventa
presidente della squadra di calcio dello
Shakhtar, che vince la coppa Uefa nel 2009.
1999 Un rapporto del ministero
dellinterno mette in luce i suoi legami con
la criminalit organizzata.
2000 Fonda il System capital
management group, una holding con
interessi nella inanza, nellindustria
energetica e mineraria e nelle
telecomunicazioni.
2004 Svolge un ruolo importante nella
vittoria di Viktor Janukovich. Il risultato
elettorale viene poi ribaltato dalla
rivoluzione arancione.
2006 eletto in parlamento con il Partito
delle regioni.
2010 Secondo la rivista Forbes tra le
150 persone pi ricche del mondo.
Biograia
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Ritratti
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Ritratti
zione di prodotti alimentari.
Akhmetov ha detto pi volte di non aver
mai ricevuto denaro o beni da nessuno.
Ho guadagnato il mio primo milione
commerciando in carbone, poi ho usato
quei soldi per comprare beni relativamen-
te a buon mercato che nessun voleva. Era
rischioso ma ne valsa la pena. Secondo
Olexij Haran, professore di scienze politi-
che alla Ukma, Akhmetov riceve lo stesso
trattamento che di solito viene riservato ai
politici ucraini, soprattutto quelli ricchi,
considerati dei criminali. Haran crede che
il paese abbia bisogno degli oligarchi per
trovare stabilit. Bisogna riconoscere che
sono fondamentali per la crescita
dellUcraina. Hanno obiettivi personali
ma i loro interessi vanno di pari passo con
quelli del paese.
Per Olha Taukach, direttrice di Foreign
Afair Journal, lidea che in Ucraina si arric-
chiscano solo i corrotti sta perdendo soste-
nitori. Gli ucraini si stanno rendendo con-
to che i ricchi non sono per forza assassini
o ladri. E che ci si pu arricchire aidando-
si alle proprie capacit intellettuali e al du-
ro lavoro.
LUcraina non mai stata terreno ferti-
le per la beneicenza. Dopo il 1991 gran
parte dei inanziamenti a scopo beneico
veniva da governi stranieri, spiega Timo-
thy Pylate, della fondazione Eurasia, una
organizzazione inanziata da Usaid (lagen-
zia statunitense per lo sviluppo internazio-
nale) che contribuisce alla nascita di istitu-
zioni civiche nella regione. Nei primi anni
dopo la caduta dellUnione Sovietica gli
oligarchi non hanno fatto altro che accu-
mulare ricchezza. Ma con lintensiicarsi
dei contatti con organizzazioni occidenta-
li, leader mondiali e ilantropi stranieri,
anche loro hanno cominciato a mettere
mano al portafoglio.
Di recente Tetiana Boiko, dellong Opo-
ra, ha detto che limmagine della benei-
cenza in Ucraina stata ofuscata da episo-
di controversi, come il caso di Katerina Ju-
shenko, moglie dellex presidente, che
sembra essersi intascata i fondi destinati a
un ospedale.
Una recente indagine condotta dal fo-
rum dei ilantropi ucraini ha rivelato che le
imprese scelgono di destinare le loro dona-
zioni soprattutto alla sanit, al welfare e
allistruzione. Secondo Anna Gulevska-
Chernysh, direttrice del forum, prima che
la crisi inanziaria colpisse lUcraina, le do-
nazioni private e aziendali erano elevate.
Gulevska-Chernysh spiega che i donatori
stanno cominciando ad adottare un ap-
proccio pi sistematico. Ora sanno stabi-
lire meglio le priorit dei problemi. Cos,
invece di regalare le caramelle agli orfani,
cercano delle famiglie a cui darli in adozio-
ne. Gulevska-Chernysh spiega che in
Ucraina le aziende sono spesso costrette a
fare donazioni alle agenzie governative.
Ricevono telefonate o lettere uiciali in
cui gli viene chiesto di aiutare unorganiz-
zazione con inanziamenti o strumenti e
macchinari di vario tipo. Se non lo fanno, i
loro afari ne risentono.
Ad aggravare il ricatto c un sistema
iscale quasi punitivo per i donatori. Visto
che la maggior parte dei beneiciari non
pu permettersi di pagare le tasse sulle do-
nazioni ricevute, i donatori devono coprire
questi costi. Inoltre i contributi non sono
deducibili dalle tasse. Il forum chiede una
svolta nella legislazione iscale che inco-
raggi le donazioni beneiche.
Langelo custode
Come succede in Russia, le ragioni di Akh-
metov e di altri filantropi ucraini sono
spesso messe in discussione. Non lo fa
per il bene del paese. Lo fa per se stesso,
dice lanalista politico Volodia Khodakiv-
skij. Senza lUcraina, Rinat Akhmetov
non esisterebbe.
vero che la beneicenza aziendale
spesso dettata dalla volont di crearsi
unimmagine positiva agli occhi dellopi-
nione pubblica, dice Pylate. Succede an-
che negli Stati Uniti. La speranza che a
spingere gli oligarchi ucraini sia soprattut-
to lamore nei confronti del loro paese. E
anche se questo li aiuta a rifarsi unimma-
gine, ben vengano le donazioni. Tetiana
Boiko crede che, indipendentemente dalle
sue motivazioni, Akhmetov sta facendo
del bene al paese. Le imprese ucraine non
traggono nessun vantaggio fiscale dalla
beneicenza. Spero che altri seguano il suo
esempio.
Le opere di carit e il suo ruolo in parla-
mento hanno portato Akhmetov alla ribal-
ta, ma a Kiev la sua igura ancora secon-
daria rispetto a quella di Viktor Pinchuk, il
genero dellex presidente Leonid Kuchma.
Due anni fa Pinchuk ha organizzato un
grande concerto con Paul McCartney in
piazza dellIndipendenza. Finanzia inoltre
il Pinchuk art center, dove sono esposte
numerose opere davanguardia.
Ma tanti hanno ottime ragioni per di-
fendere Akhmetov. Un commerciante di
frutta e verdura di Kiev che ho intervistato
(e che ha chiesto di restare anonimo), lha
riempito di elogi. Ha detto che la generosi-
t del magnate ha profondamente inciso
sulla vita della sua famiglia. Ha aiutato i
igli di alcuni miei parenti mandandoli gra-
tuitamente in campeggio e ha regalato del-
le divise sportive ai bambini. Non minte-
ressa quello che dicono. Rinat Akhmetov
fa del bene al nostro popolo.
Le tracce della presenza di Akhmetov
nel centro di Donetsk sono ovunque, nei
tanti ediici che ha fatto costruire, nel cine-
ma che ha fatto restaurare, nel centro cul-
turale o nella biblioteca che ha inanzia-
to. E la sua generosit va oltre la sua regio-
ne dorigine. Nella parte opposta del paese,
nella citt occidentale di Uzhgorod, Vira
Hotra grata ad Akhmetov per avere dato
una casa alla sua famiglia di undici igli:
prima vivevano in due stanze a casa della
nuora. Quando ci siamo sposati, mio ma-
rito mi ha detto che avremmo avuto pi di
tre igli. Ma non mi sarei mai aspettata di
averne undici. Le due camere non bastava-
no per tutti e non avevamo abbastanza sol-
di per trasferirci in una casa pi grande,
ha detto Vira. Andavo dai funzionari loca-
li a lamentarmi e a chiedere che ci dessero
un posto dove vivere. Cos, quando un
giorno mi hanno chiamata dicendomi che
grazie ad Akhmetov avrei avuto un grande
appartamento, ho pensato che fosse uno
scherzo. Invece era tutto vero. Akhmetov
ha cambiato la nostra vita.
A Leopoli, loncologo Jurij Milian gra-
to alla fondazione di Akhmetov per aver
fornito al suo ospedale una macchina per
la tomograia computerizzata. Liudmilla
Vasilega, direttrice delle risorse umane
nella Dneprospetsstal, unazienda che pro-
duce acciaio nella citt meridionale di Za-
porizhia, parlando di Akhmetov ha detto
che la cosa che colpisce di pi la sua evo-
luzione personale. cresciuto nella po-
vert, e qualsiasi percorso lavorativo abbia
intrapreso, quel che conta come cam-
biato e il modo in cui ha deciso di usare i
suoi soldi. Ofre sostegno a numerose or-
ganizzazioni, e si dice che abbia trovato
lavoro a 160mila persone nella sola regio-
ne del Donbass. E, grazie allo Shaktar,
tiene alta la bandiera del paese. u sv
C chi dice che ha
cominciato come
baro. Secondo altri ha
fatto parte di gruppi
criminali coinvolti
nel riciclaggio di
denaro sporco
MYmovies.it/TheSocialNetwork
SCENEGGI ATURA DI
AARON SORKIN
UN FI LM DI
DAVID FINCHER
74 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Viaggi
camente dallo sci Abbas I nel 1612, questa
piazza decorata da palazzi, moschee e ba-
zar incarna il sogno del Luigi XIV persiano:
la riproduzione di una delle citt del para-
diso evocate nel Corano e nei testi dei mi-
stici persiani. Dallalto del palazzo Ali Gha-
pu, lo sci poteva godersi la silata delle sue
truppe, assistere alle esecuzioni, sorveglia-
re i movimenti dei commercianti e dei ven-
ditori ambulanti o incitare i giocatori dei
tornei di polo, di cui rimangono i pali delle
porte in pietra.
Arabeschi bianchi e oro
Oggi la piazza somiglia a uno studio cine-
matograico. Ci sono famiglie sedute per
un djeuner sur lherbe alla Renoir, con in
pi un fornelletto a gas, oppure gruppi
damici che sembrano usciti da Abbey
Road, con in pi un qanun (una cetra di for-
ma trapezoidale); coppie impegnate a reci-
tare Love story, ma senza il bacio, e mullah
che sembrano tutti andare di fretta. Tutti
tranne Moshtaba. Perennemente a zonzo
per la piazza con le orecchie ben aperte, fa
la posta a francesi, belgi o canadesi, che gli
permetteranno di perfezionare la sua quar-
ta lingua. Poco distante alcuni bambini af-
gani, per pochi rial, vendono versi di celebri
poeti persiani. Su tutto regna il verso dei
vetturini, che fanno trottare i loro cavalli
intorno alla piazza. A bordo ci sono alcune
ragazze iraniane che scherzano con un
gruppo di ragazzi di Teheran con un look
alla Cure. Ora non sono pi gli sci a sorve-
gliare queste scenette, ma le pattuglie dei
basij, le famigerate milizie locali.
Lantica citt sulla via della Seta ospita-
va un andirivieni di carovane: mercanti di
tutte le origini venivano a far riposare i loro
gambali e la loro stanchezza. Oggi, nella
nuova citt sulla via del turismo, sono i
pull man delle scuole ad aver sostituito i
cammelli: gli occidentali si perdono tra
frotte di giovani iraniane contente di sco-
prire il passato del loro paese. Alle schiere
di ragazze avvolte nel chador si mescolano
quelle bardate con ponchi e pantaloni mi-
metici, senza dimenticare il fazzoletto ob-
bligatorio in testa, coperto da un berretto al
contrario. Quelle pi alla moda si coprono
con disinvoltura i capelli tinti e passeggiano
sfoggiando il loro naso ingessato: in Iran
impazza la chirurgia estetica e il naso si
cambia spesso come una camicia.
Prossima tappa: la moschea dello sci,
detta anche moschea dellImam. Ancora
una volta non ci si accordati sul nome del
monumento principale della citt. Il pi
grande capolavoro dellepoca safavide
circondato da due minareti turchesi. Il por-
tale fregiato e la cupola coperta di calli-
graie innovatrici, arabeschi bianchi e oro
su sfondo azzurro, maioliche con motivi
loreali. Nel cortile, scrisse Bouvier, ci en-
trerebbero facilmente un centinaio di auto-
I
l viaggiatore che savvicina
a Isfahan saccorge subito
di trovarsi di fronte a una
grande e bella citt, osser-
vava larchitetto Pascal Co-
ste nel 1867. Meno di mez-
zo secolo dopo, lo scrittore Pierre Loti mol-
tiplicava gli elogi: Come un sipario alzato
a teatro, due colline brulle si presentano
davanti ai nostri occhi; e il paradiso nasco-
sto dietro si rivela lentamente. Anche lo
scrittore e fotografo Nicolas Bouvier, ses-
santanni fa, assapor quellistante: Bufa-
li, asini, cavalli neri, contadini dalle cami-
cie sgargianti erano tutti impegnati a inire
la mietitura. Le cupole delle moschee lut-
tuavano sulla distesa della citt.
Impazienza, desiderio, meraviglia: il
fascino dIsfahan non lascia indiferenti.
Con il cuore palpitante e gli occhi stregati, i
viaggiatori si abbandonavano alla candida
dolcezza della citt, ornata dei colori dello
zairo. Una pietra preziosa che secondo gli
orientali il pi potente dei talismani. Fon-
te di ricchezza, pace e fedelt. Oggi Isfahan
continua a far sognare, ma il primo impatto
traumatico. Autobus e auto che sfreccia-
no sulle poche strade risparmiate dal can-
tiere della futura metropolitana. Niente
cupole allorizzonte: ormai sono coperte
dagli ediici grigi. Il mio sguardo sintristi-
sce quando vedo i vecchi fabbricati, in gran
parte sigurati dai cartelloni pubblicitari.
La citt rivela la sua bellezza in piazza
dellImam il nome in onore della guida
spirituale della rivoluzione islamica, Ruhol-
lah Khomeini o piazza dello Sci, per i pu-
risti e gli avversari del regime. Il centro
proprio qui. Voluta e pensata architettoni-
Rivoluzione
islamica
Eve Gandossi, Grands Reportages, Francia
K
A
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B
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Nelle moschee e nei bazar
di Isfahan. La citt iraniana
rischia di perdere la sua
identit: alberghi e ristoranti
al posto degli hammam
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 75
Documenti. Il visto
turistico per lIran costa 50
euro. Bisogna chiedere
lautorizzazione al ministero
degli esteri iraniano
(attraverso qualcuno che
residente in Iran o tramite
unagenzia). Il passaporto
deve avere due pagine libere
consecutive e non deve avere
visti di Israele. Ottenuta
lautorizzazione si ritira il visto
al consolato di competenza
(Roma o Milano). Per
maggiori informazioni
contattare lo 06 8621 4478,
oppure lo 02 8621 4478-80.
Arrivare Il prezzo di un
volo dallItalia (Turkish
Airlines, Austrian Airlines,
Emirates) per Teheran parte
da 533 euro a/r. Isfahan si
trova a 400 chilometri dalla
capitale. raggiungibile con
voli interni, pullman o treni.
Dormire Lhotel Piroozy
(Down Chahar Bagh St., 0098
311 22 14354) a dieci minuti a
piedi da piazza dellImam. Ha
un buon rapporto qualit
prezzo: una doppia costa 52
euro a notte, colazione
compresa.
Leggere Gilbert Sinou,
La via per Isfahan, Neri Pozza
2009, 13,50 euro.
La prossima settimana
Viaggio allisola Dominica,
nei Caraibi. Ci siete stati e
avete suggerimenti su tarife,
posti dove mangiare o
dormire, libri? Scrivete a
viaggi@internazionale.it.
Informazioni pratiche
bus e forse anche la cattedrale di Notre-
Dame. Grazie alla sua immensit, il luogo
di raccoglimento si trasforma in pista per
pattinare. Accanto c la moschea dello
sheikh Lotfollah. La chiamano moschea
delle donne perch sotto i sei piani della
residenza preferita dello sci Abbas cera
un sotterraneo segreto che attraversava la
piazza: le donne potevano raggiungere la
moschea senza essere viste. Lasciandosi
alle spalle le stanze del palazzo delicata-
mente afrescate, si calavano nel cuore di
unenorme sala ricca di motivi loreali, con
una cupola di maiolica smaltata. Passavano
dalle note che riempivano la sfarzosa sala
di musica, con le nicchie scolpite, alle lodi
dellimam.
Sopra il portale principale veglia un cer-
bero a mosaico: un sagittario, ascendente
Isfahan, Iran. La moschea dellimam
Viaggi
astrologico della citt e simbolo della du
plicit delluomo, fatto di materia e spirito.
Il messaggio chiaro: questo posto traboc
ca di ricchezze. Anche dal punto di vista
umano. Resto a bocca aperta di fronte
allinserviente appassionato di filosofia,
che vorrebbe dissertare su Derrida, Deleu
ze e Onfray. Oppure davanti al venditore di
tessuti che passa il tempo a leggere libri di
sociologia urbana. Poi ci sono i due artigia
ni che parlano del futuro del paese. Il primo
iloamericano, il secondo ilogovernativo,
eppure sono amici da anni. Un tempo, que
sta mescolanza era alimentata dallarrivo
di armeni, ebrei, afgani, beluci, britannici,
olandesi, francesi, riuniti in centinaia di ca
ravanserragli. Lo sci Abbas aveva trasfor
mato la sua nuova capitale in un crocevia
commerciale tra la Cina e limpero ottoma
no, tra la Russia e il golfo Persico.
Oggi, oltre alle cianfrusaglie orientaleg
gianti, si possono ancora scovare i fabbri
canti di qalamkar, le stofe di cotone con
motivi realizzati usando dei tamponi scol
piti. Sotto le basse volte secolari, Ali e suo
padre Mohamed lavorano alacremente. I
gesti sono meticolosi, il tampone applica
to con precisione millimetrica, motivi e
colori si susseguono senza sosta. La fabbri
ca Fakhuri esiste da trecento anni e una
delle sue ultime opere riempie ancora dor
goglio padre e iglio. Abbiamo partecipato
alla creazione del tappeto della moschea
del sultano Qabus a Masqat, si vanta Ali.
Quattro anni di lavoro, tutto a mano, per
fare il tappeto pi grande del mondo. Per
ch qui, a diferenza di Damasco, dove gli
artigiani non sanno quasi pi lavorare la
seta, si fabbricano ancora tappeti persiani.
Da quarantanni, chiuso nel suo bugigatto
lo, Mehdi pesta pigmenti per tingere i ili.
Poco lontano, Jafar, Hussein e i loro operai
immergono i ili di seta e di lana in grandi
vasche per colorarli. Da Timshe Misraeli,
gli artigiani riparano con cura i nodi rovina
ti, mentre i venditori dormicchiano in cima
alle pile di tappeti. Altri tesori sparsi si na
scondono nel verde rigoglioso: i palazzi
Chehel Sotun e Hasht Behesht, con i loro
afreschi, la moschea della Madre del re,
vicina a un antico caravanserraglio ma
scherato da albergo di lusso e a case depo
ca qajar o safavide. Alcune sono riservate
agli studenti di belle arti, altre sono diven
tate musei. Gli ediici sono anche usati co
me magazzini, alberghi o studi di architetti
( il caso della splendida casa Polsheer).
Oppure lasciati in uno stato di triste abban
dono. Al proprietario costa meno aspetta
re che crolli tutto per poi costruire un palaz
zo o un parcheggio, dice con un sospiro
Amir, che abita nel quartiere. Non facile
amministrare una citt diventata sei volte
pi grande negli ultimi sessantanni.
Lacqua della diga
Anche gli hammam hanno soferto di que
sto sviluppo. Lavvento di quelli privati ha
segnato linizio della discesa agli inferi. La
rivoluzione islamica ha fatto il resto. Sono
luoghi di libert che disturbano, e per puni
zione vengono demoliti o, nella migliore
delle ipotesi, riconvertiti in caf, musei o
ristoranti. Solo due hammam sopravvivo
no, e pensare che erano 150 appena mezzo
secolo fa, ricorda Hassan, 75 anni, che si
porter nella tomba lhammam che gesti
sce. Sua moglie si vergogna di quel lavoro e
i tre igli non hanno nessuna intenzione di
proseguire lattivit del padre. E poi gli
hammam sono accusati di prosciugare la
falda freatica: lalibi ecologico fornisce un
ottimo motivo per condannarli.
Il comune, intanto, ha deciso di razio
nare lacqua della diga, che si trova a mon
te: la scarsit delle piogge non lascia scelta.
Lo Zayandeh Rud, il iume che d la vita,
non ha mai smentito cos tanto il suo nome.
I ponti sinarcano su un letto di terra spac
cata. La sera gli archi Khaju e Sio Seh pol,
entrambi del seicento, si trasformano in
palcoscenici musicali. Sullaltra sponda,
latmosfera altrettanto animata e rumo
rosa. Chi frequenta Jolfa, il quartiere arme
no e cristiano, si sente alla moda. Nei bar
servono bevande simili a quelle di Star
bucks. In sottofondo passa la versione tec
no delle Quattro stagioni.
Isfahan, tante volte descritta come una
meraviglia emersa dalle sabbie, oggi fa par
lare di s per motivi poco lusinghieri, come
lostinazione del governo a voler arricchire
luranio (una delle fabbriche si trova nella
periferia della citt). LIran non rinuncia
allantico spirito autarchico: tutto, o quasi,
made in Iran, dalle prese della corrente
elettrica alle scarpe da ginnastica, passan
do per petrolio, caviale, automobili e riso.
Una produzione degna di un paese che pro
va a recuperare la sua grandezza. Sette se
coli fa il grande poeta persiano Hafez scri
veva: Vuoi la ricetta della felicit? Vivi
lontano dalle cattive compagnie. la stra
da scelta dallIran. u fs
Oggi Isfahan continua
a far sognare, ma
il primo impatto
traumatico
76 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
A tavola
u Frutta secca e fresca, uvette,
prugne, melograni, noci, albicoc
che. E poi spezie, soprattutto zaf
ferano e cannella, erbe aroma
tiche e tanta carne dagnello,
grigliata o stufata: il khoresht, per
esempio, o il kebab koobideh, fat
to con carne macinata e avvolta
attorno a uno spiedo. Il tutto ac
compagnato da riso basmati pi
laf, polo in persiano, o kateh, pi
colloso, e da pane non lievitato di
diverse fogge. La cucina persiana
cambia da regione a regione, e
con la sua tradizione millenaria
ha inluenzato la gastronomia di
tutti i paesi vicini, dal Medio
Orien te allAsia centrale.
Per assaggiare la grande cuci
na locale, il Guardian consiglia
Nayeb of Vozara, uno dei pi ce
lebri ristoranti di Teheran. Non
certo economico per gli standard
locali una cena per due persone
costa circa 50 euro ofre per
una cucina molto varia e curata
in uno dei locali pi opulenti del
la capitale. Nelle citt pi piccole
il pasto principale scrive il New
York Times solitamente
composto da kebab di agnello e
riso al vapore. A Isfahan, tutta
via, il ristorante Bastani ofre an
che piatti pi complessi: per
esem pio uno stufato a base di
zucca e mele cotogne. Per bere
un t e provare il qalyan, il narg
hil persiano, lindirizzo giusto,
sempre a Isfahan, la chaikha-
nah Qeysarieh. Per i dolci, conti
nua il Guardian, una vera istituzi
one la pasticceria Haj Kalifeh
Ali Rahbar, che ha la sede princi
pale nella citt di Yazd, nel centro
del paese. Propone mignon colo
ratissimi, a base di pistacchi,
mandorle o cocco, come il qottab,
arricchito dallaroma del carda
momo, e il loze, con essenza di
rose e acqua profumata ricavata
da un particolare tipo di salice
originario dellEgitto.
Duemila anni
di tradizione
IN QUESTA PAGINA ACCADE DI TUTTO.
I NUOVI ROMANZI FELTRINELLI VI ASPETTANO IN LIBRERIA.
feltrinellieditore.it
Feltrinelli
Graphic journalism Cartoline da New York
Questa Brighton Beach, anche
chiamata Little Russia. I russi adorano il
mare e, quando hanno cominciato a im-
migrare a New York negli anni settanta
e ottanta, si sono stabiliti qui. Allepoca,
Brighton Beach era un quartiere fati-
scente e pericoloso. Ora un monolocale
costa almeno 400mila dollari.
Io e mia madre ci siamo trasferite qui dalla Russia nei primi anni novanta. Allinizio
ho odiato questo posto. Sbarcavo direttamente dallaccademia di arte drammatica di
San Pietroburgo, immersa nel mondo di echov e Dostoevskij: le donne appariscenti
e impellicciate a caccia di kolbasa erano lultima cosa a cui volevo essere associata.
Quellimmagine confermava la visione distorta che molti americani avevano dei russi.
Gli anziani che discutevano di pensioni, i ragazzi che si sforzavano troppo di sembrare
e sentirsi americani, le signore vestite Gucci dalla testa ai piedi, i teppisti ammorbiditi
dalleccesso di cibo, tutti avevano unaria vagamente familiare, come limmagine rilessa
in uno specchio curvo. Perino la maestosa lingua russa si era trasformata in un miscu-
glio di russo e americano.
Il mio atteggiamento cambiato quando nata Karina. Anche se mio marito america-
no non sa una parola di russo, mia iglia lo parla correntemente. Karina adora venire
qui. Per lei un parco giochi ispirato alla Russia. Anche mia madre lo ama: il misto di
aria marina e odori della cucina russa come un balsamo per la sua anima. Ora vedo
Brighton attraverso gli occhi di una bimba di cinque anni e di sua nonna nostalgica.
78 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Yvetta Fedorova unillustratrice nata in Russia che vive a New York. Ha 41 anni.
Veniamo qui per visitare
lacquario, comprare giochi e
ilm russi, vedere spettacoli al
Millennium Theatre e, soprat-
tutto, per comprare
e mangiare cibo russo.
Il pesce affumicato migliore quello dellInternational Food Emporium. Schiacciati tra i
banchi pieni di prelibatezze, i clienti trafelati comprano scorte come se dovessero affrontare
una carestia. Per mantenere lordine, le venditrici danno istruzioni: Signora, si decida. Cosa
sta issando? Non siamo mica allErmitage. Signora, rispetti la ila. Chi crede di essere,
Caterina la Grande?.
Quando il tempo bello andiamo sul lungomare. Gli anziani che riempiono le panchine
come tartarughe al sole mi ricordano mia nonna, che venuta in America alla ine della sua
vita. Vivevamo tutti nel Bronx e lei, una volta a settimana, faceva un lungo tragitto in metro-
politana solo per stare in compagnia di altri russi.
Prima di tornare a casa ci fermiamo al Cafe Kashkar, il nostro ristorante preferito. Mentre par-
liamo della mia infanzia in Russia, i piatti familiari si accumulano sul tavolo: borsch rosso san-
gue, teneri spiedini di agnello e vitello, carote e melanzane sottaceto e altre delizie. Quando
respiro quei profumi del passato non posso fare a meno di pensare: Amo Brighton Beach.
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 79
Cultura
Arte
I
n uno studio sopra gli spazi pubblici
della galleria Whitechapel di Lon-
dra dieci studenti si scrutano furti-
vamente attraverso dei calici di vino
bianco. la prima lezione del corso
di collezionismo darte contemporanea or-
ganizzato dalla galleria: il programma pre-
vede cinque incontri e culmina con una vi-
sita alla Frieze art fair, che si svolta a met
ottobre. Invece di rilasciare un certiicato, il
corso autorizza a fare acquisti nella pi im-
portante iera britannica darte contempo-
ranea.
Lidea di fare un corso (al costo di 685
euro) su unattivit che, ridotta ai minimi
termini, consiste nel irmare assegni, pu
sembrare pretenziosa. Ma comprare opere
darte contemporanea, anche per chi in
tempi di ristrettezze se lo pu permettere,
non facile. Le gallerie possono intimorire
ed diicile orientarsi in un panorama di
opere sempre pi indeinibili. Soprattutto
per chi parte da zero.
Nel primo incontro la direttrice della
Whitechapel, Iwona Blazwick, fa una lezio-
ne di storia dellarte. Ha una cascata di ca-
pelli biondi e una voce profonda estrema-
mente sexy. Le opere contemporanee so-
no parte di una lunga, ricca e complessa
storia, dice facendo una carrellata dallarte
degli anni sessanta a oggi.
Tutto possibile
Il messaggio che per farsi una collezione
privata darte contemporanea importante
conoscerne la storia e il signiicato. In realt
la delicata questione del mercato dellarte
appena siorata. Ma scopriamo che (in certi
casi) si pu possedere un pezzo di perfor-
mance art o si possono avere in casa opere
di artisti come Janet Cardif e George Bures
Miller, che creano installazioni enormi, ma
realizzano anche opere in scala ridotta. Non
si pu comprare una coreograia o una pice
teatrale, ma nel campo dellarte visiva tutto
possibile.
Pi tardi andiamo al piano di sotto a ve-
dere una mostra realizzata con pezzi della
collezione di Dimitris Daskalopoulos, un
imprenditore greco dei latticini. Daniel
Hermann, un curatore con testa rasata e
occhialetti severi, ci accompagna commen-
tando la mostra con un accento tedesco-
americano: una collezione che vuole a
sovvertire lidea di bellezza, spiega. Uno
dei pezzi, la Grosse Landschaft (Il grande
pae saggio) di Diether Roth, fatto di for-
maggio pressato su uno strato di feltro. Il
formaggio si disintegrato e decomposto in
pura astrazione. Dopo tutto nessuno aveva
detto che il corso sarebbe stato facile.
Nella seconda lezione incontriamo al-
cuni artisti nei loro studi dellEast End. La
prima fermata da Bob e Roberta Smith
(che in realt una persona sola). Smith fa
dei quadri che somigliano a cartelli o segna-
li stradali. Uno di quelli appesi alla parete
dice: I like buying art from artists that are
still alive. Suona provocatoriamente ap-
propriato. Rachel Cass della Whitechapel,
che guida la visita, chiede se gli interessa
che ine fanno le sue opere. Per me i soldi
I
a
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a
v
a
N
(
G
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t
t
y
I
M
a
G
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)
La galleria Whitechapel di
Londra organizza un corso in
cinque lezioni per imparare ad
acquistare opere darte
Collezionisti
si diventa
Charlotte Higgins, The Guardian, Gran Bretagna
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 81
82 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Una mostra alla Tate Britain. Nella
pagina accanto la Frieze art fair al
Regents Park di Londra
sono pi importanti, dice Smith. Manda-
no avanti la mia famiglia.
Gli scultori Doug White e Owen Bullett
dividono uno studio. Bullet, che un tipo
piuttosto chic, fa bellissime sculture in le-
gno. White, pi alla mano e trasandato,
sembra quasi capitato l per riparare le tuba-
ture. Costruisce fantastici alberi con pezzi
di pneumatici esplosi. Bullet parla dei rap-
porti con i collezionisti: Sei molto grato a
chiunque ti sostenga. E poi sono sempre
relazioni da coltivare.
arrivato il momento di incontrare chi
fa gli afari: i mercanti darte. Saliamo cin-
que piani di scale di una vecchia fabbrica
dellEst End per arrivare alla galleria Mot
International, un posto veramente cool.
Chris Hammond, il direttore, mostra una
scultura di Stian dlandsvik e Lutz-Rainer
Mller, si chiama Daisy. il cofano di una
Mercedes che gli artisti hanno fatto calpe-
stare da una mandria di mucche. Per la pri-
ma volta salta fuori un prezzo: 5.200 euro.
Per quella cifra si pu comprare una Mer-
cedes usata, dice scherzando un ragazzo
del corso. Ma non sarebbe arte, risponde
serissimo Hammond.
Dalla conversazione emerge che non
puoi semplicemente entrare in una galleria,
dire che vuoi comprare il cofano calpestato
della Mercedes e irmare un assegno. Vo-
gliamo vedere altre opere e capire se larti-
sta e i galleristi sono disponibili a prestare le
opere per una mostra, spiega Hammond.
Quando un artista raggiunge un certo li-
vello, le sue opere possono essere rivendute
a un prezzo sette volte maggiore, per questo
importante contestualizzarle.
Pu sembrare scoraggiante, ma per co-
minciare una nuova collezione la strada
migliore, assicura Hammond, quella di
passare in rassegna le iere darte e parlare
molto con i galleristi. Al Frieze i rivenditori
sono interessati a creare relazioni oltre che
a vendere direttamente. E i prezzi, anche se
a volte sconvolgenti, non sono sempre esa-
gerati. Rispetto agli euforici giorni del
2006, il mercato si molto calmato.
Lultimo incontro del corso a casa di un
vero collezionista: lex banchiere Dominic
Palfreyman. Per loccasione sono venuti
altri collezionisti: Kate Jones, John e Stuart
Evans, che sono padre e iglio. Siamo auto-
rizzati a curiosare in casa di Palfreyman. La
sua collezione include opere di Wolfgang
Tillmans e Sarah Lucas, ma anche pezzi di
artisti meno noti. La casa meravigliosa,
ma organizzata con il rigore di una galleria.
Data lassenza di segni di vita quotidia-
na ci si chiede se la lezione di oggi sia Sba-
razzarsi dei igli e occuparsi della casa. Ma
Jones ci assicura che la sua collezione con-
vive felicemente con il disordine di un bam-
bino di tre anni. I collezionisti sono diversi
tra loro: Palfreyman lucido e rilessivo e
compra a intermittenza, gli Evans sono in-
quieti e amano il brivido della caccia. Pi
tardi si discute di questioni tecniche: non
bisogna impazzire per trovare lillumina-
zione pi creativa, dice John. La buona
arte sa venire a patti con la luce che trova.
La massima di commiato dei dottori in col-
lezionismo? Non pensare mai a quale po-
trebbe essere il valore futuro di unopera,
dice Palfreyman. Larte che ho a casa
quella che mi fa felice quando la guardo,
sempre, giorno dopo giorno.
Cinque regole doro
Non comprare per fare soldi. Il mercato
volatile e devi convivere con le opere che
compri. Ti faranno felice solo se ti piaccio-
no davvero.
Fai i tuoi compiti, dice Louisa Buck,
autrice di Owning art. Guarda quanta pi
arte possibile, antica e moderna. Ogni arti-
sta valido si confronta con la storia dellarte,
e devi essere in grado di distinguere se lo fa
copiando o con intelligenza.
Non temere di fare domande stupide ai
galleristi, dice. giusto pretendere che
unopera sia spiegata. Ma non chiedere se
ce lhanno anche in blu.
Non mercanteggiare, dice Buck. Va
bene contrattare il prezzo di unopera e bi-
sogna considerare gli eventuali prezzi di
installazione. Ma mercanteggiare eccessi-
vamente solo fastidioso.
Kate Jones aggiunge: Metti in conto il
costo della cornice. caro, e lei lo sa bene:
la sua famiglia produce cornici. u nv
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Arte
Cultura
84 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Cultura
Cinema
Dieci ilm nelle sale italiane giudicati dai critici di tutto il mondo
Massa critica
Media
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Legenda: Pessimo Mediocre Discreto Buono Ottimo
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Killer insiDe me
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salt
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cattivissimo me
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a cena con un
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Wall street
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lo zio boonmee
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Due cuori e
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inception
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Italieni
I ilm italiani visti da
un corrispondente straniero.
Questa settimana eric Jozsef,
del quotidiano francese
Libration e dello svizzero
Le Temps.
UNA SCONFINATA
GIOVINEZZA
Di Pupi Avati. Con Fabrizio
Bentivoglio, Francesca Neri,
Serena Grandi. Italia 2010, 98
C sempre pi di un cadavere
nelle storie di Jaime Ramos,
lispettore di polizia di Porto
creato da Francisco Jos Vie-
gas: il poeta e autore di gialli
solito dire che il lettore, per il
prezzo del libro, ha diritto a va-
rie morti. Il primo cadavere del
Mare di Casablanca compare al
Vidago Palace Hotel: quello di
Joaquim de Sousa Seabra, gior-
nalista economico ucciso du-
rante una festa, il quale detta-
glio curioso ha le scarpe spaia-
te. Poi la volta di un cittadino
angolano, Benigno Mendona,
anche lui assassinato. Ovvia-
mente tra i due delitti esiste
una connessione, e in mezzo a
tutta questa vicenda spunta
fuori anche una donna, Maria-
na. Jaime Ramos, come sem-
pre, arriver con la sua squadra
alla soluzione del caso. Ma per
mettere insieme i pezzi del puz-
zle, stavolta, dovr fare i conti
con il passato: Il mare di Casa-
blanca ci riporta cos allAfrica,
territorio ricorrente nei roman-
zi di Viegas, al tempo delle
guerre coloniali e delle speran-
ze rivoluzionarie. I libri di Vie-
gas non sono polizieschi classi-
ci: ci sono sempre divagazioni
dei personaggi, monologhi, de-
scrizioni dettagliate di luoghi
allaltro capo del mondo, ricette
di cucina, episodi della storia
nazionale.
Isabel Coutinho, Pblico
LUIS ALBERTO URREA
La iglia della curandera
Xl, 510 pagine, 16,00 euro
Il metafumetto concettuale
nordamericano (Chris Ware,
Paul Hornschemeier e altri),
basato troppo spesso sul
freddo del postmoderno, ha
un po stancato. Meglio alcuni
autori europei che lavorano
meno con lasettico, come
Giacomo Nanni per fare un
esempio. Se non sono allo
stesso livello per delicatezza,
profondit e originalit di
quelle di Nanni, nondimeno
queste cronachette di una
pagina che, a sorpresa,
snodandosi divengono via via
un romanzo a fumetti
unitario, e alla ine rivelano
una loro prospettiva originale
di lettura della
contemporaneit.
Anche Daniel Clowes si
aggiunge alla schiera degli
autori inconsolabili per la
perdita di Schulz e dei suoi
Peanuts (a cominciare dal
canadese Seth, autore delle
copertine della splendida
edizione internazionale
cronologica delle strisce), tra
le opere pi esistenzialiste
della storia del fumetto, nel
suo racconto della solitudine
e della vita mediocre
nelleterno nulla della
provincia statunitense,
appunto cos asettica. Ma
quanto resta dellinquietudine
piena di delicatezza,
tenerezza (mai melassa) e
umanit di Schulz verso
quelle noccioline, quegli
esserini votati in dal principio
al fallimento della vita adulta?
Apparentemente nulla.
Clowes, tuttavia, tra le righe e
i disegni di questo ritratto di
uomo perduto in una vasta
mediocrit e un illusorio
senso di rivalsa
compensatorio verso tutti e
tutto, riesce a far emergere
una fragile tenerezza, in un
inale di quiete contemplativa.
Serenit riconquistata o limbo
anestetico per non
riprecipitare nel dolore?
Francesco Boille
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 91
Cultura
Libri
Ricevuti
COSIMO ARGENTINA
Vicolo dellacciaio
Fandango libri, 216 pagine,
15,00 euro
Un caleidoscopio di vite vere,
che sembrano opporsi con
ingenua e sincera vitalit al
loro destino segnato. Tutte
ruotano intorno allIlva, il pi
grande impianto siderurgico
dEuropa. Quasi tutte sono
toccate da un lutto o una
malattia dovuta alla grande
fabbrica.
AUTORI VARI
Le italiane
Castelvecchi, 248 pagine,
16,50 euro
Dal risorgimento ai nostri
giorni, centocinquantanni di
storia nazionale raccontati
attraverso le biograie delle
protagoniste della politica,
della cultura, della scienza,
delleconomia e dello sport.
VEIT HEINICHEN
E AMI SCABAR
Trieste
e/o, 160 pagine, 16,00 euro
Trieste la citt dei venti. Che
si tratti di bora, libeccio,
scirocco o maestrale, tutti
hanno contribuito a portare da
ogni punto cardinale le pi
diverse tradizioni culinarie e
culturali nella citt.
FRANCESCO MATTEUZZI
ED ELISABETTA BENFATTO
Anna Politkovskaja
Becco Giallo, 128 pagine,
15,00 euro
La dittatura del governo Putin,
la strage di Beslan, le
minoranze violate,
linformazione deviata e
manipolata dagli interessi
delle grandi potenze politiche
ed economiche. Un omaggio a
fumetti ad Anna Politkovskaja.
ISADORA DAIMMO
Palestinesi in Israele
Carocci, 322 pagine, 32,30 euro
La storia dei palestinesi con
cittadinanza israeliana, la
condizione giuridica, e
unintroduzione alla loro
letteratura. Una collettivit
protesa verso la modernit
ebraica e al tempo stesso
ancorata al bisogno di
preservare se stessa e la
propria cultura originaria.
DOMENICO VERDOSCIA
Maghreb-Italia
Sinnos, 158 pagine, 16,00 euro
Chi sono gli immigrati
presenti nel nostro paese? Che
rapporti mantengono con la
loro cultura? In che modo
entrano in relazione con la
realt italiana? Dieci anni di
ricerche sul campo.
ALAIN EHRENBERG
La societ del disagio
Einaudi, 409 pagine,
28,00 euro
Lautore esamina i due pi
importanti modelli
dinterpretazione della
soferenza mentale, quello
statunitense e quello francese,
focalizzando su ricerca sociale
e psicoanalisi.
GUILLAUME GURAUD
Senza tv
TopiPittori, 98 pagine,
10,00 euro
Guillaume vive a Bordeaux in
un quartiere dove la vita
dura. Non ha il pap e ancora
peggio non ha la tv. Per ha
una mamma cinoila e uno zio
sindacalista. Per ragazzi.
STEFANO BARTEZZAGHI
Non se ne pu pi
Mondadori, 257 pagine,
17,00 euro
Censimento dei tormentoni.
Parole e altre espressioni
allergogene e urticanti che
usiamo meccanicamente,
perch sono state di moda.
ROBERT GHATTAS
Bricologia
Sironi editori, 160 pagine,
20,00 euro
Manuale pratico per costruire
con le mani e con la testa
trenta oggetti matematici.
92 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Cultura
1
Le luci della centrale
elettrica
Le ragazze kamikaze
Alberghi appena costruiti che
coprono i tramonti, bici rubate
dipinte di verde militare, fuori-
strada che sincastrano nei vi-
coli. E ovviamente, ragazze
kamikaze. Nessun generatore
automatico di frasi di Vasco
Brondi pu creare questo ge-
nere di cronache da una civilt
del sottoscala. Le derive della
realt cantate dal ferrarese nel
suo ultimo lavoro sono pi
plausibili a ogni nuovo ascolto.
un mondo immaginario di
umore color antracite, musi-
calmente monocorde, metico-
losamente squallido; ma alme-
no, un mondo poetico.
2
Svetlanas
Siberian Girl
Vodka sciacquata gi
con spratti afumicati di Kiel
(o Kiev?) consumati su uno
strapuntino della transiberia-
na; brevi epifanie punk rock
con accento sovietico/nostal-
gico; una cantante col pancio-
ne al sesto mese e pi energia
di una centrale idroelettrica
sul Volga. Sono le Svetlanas,
con il loro album di 22 minuti
e una grezza simpatia che in
questo pezzo fa sognare unin-
surrezione di girl power con-
tro i vecchi pathetic impotent
pederasky che imbottiti di
Viagra vagano nottetempo al-
la ricerca di escort, festini e
minorenni da plagiare.
3
Fabio Barovero
Requiem in samba
Fu il fondatore dei Mau
Mau, intesi non come insurre-
zionalisti keniani ma come
band da patchanka piemonte-
se/camerunese dei primi anni
novanta; ora gira per cinema e
teatri collaborando a vari pro-
getti come scenografo delle
sonorit. Ma chi si trova bene
in ambienti di elettronica rare-
fazione farebbe bene a fre-
quentare Sweet limbo, il nuovo
album in cui raccoglie fram-
menti del suo lavoro recente.
Cose da ipnosi, e una vaga
sensazione di procedere ver-
so la morte ineluttabile, s, ma
almeno gioiosamente. Un
bunga bunga pi concettuale.
Musica
Dal vivo
Crystal Castles
+ Male Bonding, Bologna,
9 novembre, estragon.it
sCOtt MattHeW
feat. sPeNCer COBrIN
PreseNtINg elVa sNOW
Milano, 11 novembre,
dalverme.org; Cesenatico (Fc),
12 novembre, retropopclub.com;
Roma, 13 novembre,
circoloartisti.it
frIgHteNeD raBBIt
Milano, 12 novembre,
lasalumeriadellamusica.com;
Bologna, 13 novembre,
covoclub.it
steVe WyNN
aND tHe MIraCle 3
Cavriago (Re), 8 novembre,
calamita.net; Roma,
9 novembre, bigmama.it;
Trieste, 10 novembre, miela.it
BrOkeN sOCIal sCeNe
+ Picastro, Milano, 11 novembre,
magazzinigenerali.it
Carl Bart
+Swimming, Milano,
10 novembre, tunnel-milano.it;
Bologna, 11 novembre,
covoclub.it
tIMe zONes
Tortoise, Ren Aubry Ensemble,
Murcof, Chicago Underground
duo, Bari, 12-27 novembre,
timezones.it
le luCI Della CeNtrale
elettrICa
Ferrara, 11 novembre,
locusta.net
Se in Cile il neofolk sta vi-
vendo un buon momento,
il merito soprattutto suo
Mauricio Castillo in arte Chi-
noy lultimo, in ordine di
tempo, dei cantautori emer-
genti cileni. Originario di San
Antonio ma residente a Val-
paraso, questo musicista ha
migliaia di fan, anche se ha
fatto poca promozione e non
ha ancora pubblicato album.
Il suo nome si difuso grazie
al passaparola e a internet.
Ma io non centro niente,
dice Chinoy. Non ho messo
io i miei brani online. Non sa-
rei capace. In ogni caso, gra-
zie a questa popolarit, riu-
scito a passare dai bar malfa-
mati dove si esibito per anni
accompagnato dalla sua chi-
tarra acustica, ai grandi teatri
di Santiago.
Il segreto di Chinoy, che si
dice appassionato darte e fa-
natico di Rimbaud, una vo-
ce poco tradizionale. Ascol-
tandolo, sembra di sentire un
Gabo Ferro cileno con qual-
che eco di Silvio Rodrguez,
Bob Dylan e Violeta Parra.
Il successo inaspettato ha av-
vicinato questo cantautore
ad artisti afermati come Ma-
nuel Garca e Camila More-
no. Inoltre, ha aperto la stra-
da al fratello minore di Chi-
noy, Kaskivano, e a Demin
Rodrguez, altro musicista
emergente di San Antonio.
Lo scorso mese Chinoy si
esibito per la prima volta a
Buenos Aires, allinterno di
una rassegna dedicata alla
nuova musica cilena. Adesso
il suo obiettivo tornare nella
citt dov cresciuto, San An-
tonio, e incidere un disco l, a
casa di amici.
Martn Prez, Pgina12
Dal Cile
efetto Chinoy
Playlist Pier Andrea Canei
gioiose impotenze
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Crystal Castles
Chinoy
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Internazionale 871 | 5 novembre 2010 93
Rock
waRpaint
The fool
(Rough Trade)
Mentre troppi gruppi femminili
indipendenti sembrano accon-
tentarsi di provare a ricreare,
mattone su mattone, il wall of
sound di Phil Spector, questo
quartetto di Los Angeles trae
ispirazione per le sue ipnotiche
armonie vocali dalla musica di
Ian Curtis. The fool costruito
intorno agli accordi malinconi-
ci, ai testi cupi e alla voce mono-
tona dei Joy Divison. Ma pi di
un semplice tributo. Set your
arms down e Warpaint mostrano
la stessa delicata spigolosit dei
Blonde Redhead, e la voce di
Emily Kokal, intima e triste, si
sposa perfettamente con il suo-
no immediato ed estroverso del-
la band.
Chris Martins, Spin
n.E.R.D
Nothing
(Polydor/Star Trak)
La seconda collaborazione di
Elvis Costello con il produttore
T-Bone Burnett un netto mi-
Souad Massi
N.E.R.D
M
Y
S
P
A
C
E
M
Y
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A
C
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pop/rock
Scelti da
Luca Sofri
bRyan FERRy
Olympia
(Emi)
bEllE anD SEbaStian
Write about love
(Rough Trade)
non voglio ChE
ClaRa
Dei cani
(Sleeping Star)
94 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Cultura
ted ConferenCe
Sabato 6 novembre, ore 23.00
Music Box
Il canale musicale (Sky 703) pro-
pone per tutto novembre, ogni
sera alla stessa ora, alcuni inter-
venti dalle Ted conference, in
cui le menti pi brillanti nel
campo della tecnologia, dellen-
tertainment e del design, pre-
sentano le loro proposte per un
mondo migliore e pi eiciente.
soCCers lost boy
Marted 9 novembre, ore 21.10
Current
Negli ultimi anni aumentata la
domanda di giovani giocatori
dellAfrica nei campionati di cal-
cio europei, cos come il numero
di agenti abusivi, di scuole di
calcio illegali e di loschi inter-
mediari.
MosChee dItalIa
Mercoled 10 novembre, ore 21.10
Current
Secondo i dati del Viminale in
Italia vivono un milione e mez-
zo di musulmani, con 781 luoghi
di incontro, tra moschee, centri
culturali, scuole e associazioni.
Quattro tappe alla scoperta di
un mondo poco conosciuto e
troppo temuto.
restrepo
Mercoled 10 novembre, ore 22.10
Nat Geo
Il fotoreporter Tim Hethering-
ton e il giornalista Sebastian
Junger, autori di questo docu-
mentario premiato al Sundance
2010, si sono installati in uno
degli avamposti pi a rischio per
i marines in Afghanistan.
Un CadeaU dU CIel
Venerd 12 novembre, ore 22.55
Arte
Nelle opere dellartista danese
Simone Aaberg Kaern sono
spesso presenti il tema del volo
e igure di aviatrici. Il ilm docu-
menta il suo avventuroso viag-
gio da Copenaghen verso lAf-
ghanistan a bordo di un piccolo
aereo, alla ricerca di una bambi-
na di cui ha letto in un articolo.
tv
snagilms.com
Con i risultati delle elezioni di
met mandato sotto gli occhi,
vale la pena di ricordare il
momento storico in cui Barak
Obama stato eletto
presidente degli Stati Uniti. Un
paio di settimane prima di
quel 4 novembre 2008, sicuro
che si sarebbe trattato di una
data da ricordare, il regista
newyorchese Jef Deutchman
aveva chiesto di documentare
quella giornata a una serie di
amici e colleghi sparsi negli
Stati Uniti e nel mondo. Ne
uscita questa microstoria
ilmata a pi mani di uno dei
momenti politici pi esaltanti
degli ultimi decenni.
Ma il progetto non si
esaurito: il sito web del
progetto continua a
raccogliere ilmati inviati da
chiunque, per creare il pi
ampio archivio di immagini
dedicato a quello storico
giorno.
In rete
11/4/08
Del ilm di Pietro Marcello, del
suo originale ritratto della cit-
t di Genova, dei suoi due fol-
goranti protagonisti, stato
detto tutto il bene possibile. Al
successo nelle sale italiane
hanno fatto eco gli inviti in de-
cine di festival in tutto il mon-
do, prova che lo sguardo di
Marcello e i racconti di Vin-
cenzo Motta e Mary Monaco
sanno parlare per immagini e
sentimenti ben oltre i conini
(culturali) del paese. Nelledi-
zione appena uscita, il dvd
accompagnato dal libro Geno-
va di tutta una vita, che si apre
con una lettera inedita di
Edoardo Sanguineti su La boc-
ca del lupo e raccoglie altre te-
stimonianze dautore sulla cit-
t e sul ilm.
dvd
la bocca del lupo
Il 28 ottobre Libration, come
tutti i giornali francesi, ha de-
dicato la prima pagina alla
minaccia lanciata da Osama
bin Laden che, per la prima
volta, ha dedicato integral-
mente una delle sue invettive
a un solo paese, la Francia, al
momento dellentrata in vigo-
re della legge sul velo integra-
le. La foto in prima pagina,
senza data, distribuita dallAs-
sociated press, mostra un gio-
vane uomo barbuto, con il tur-
bante bianco, gli occhi brillan-
ti, leggermente di proilo. Una
igura molto familiare, diven-
tata una specie di icona del
ventunesimo secolo. Sicura-
mente una delle prime.
A pagina tre ci troviamo di
fronte a un altro ritratto di Bin
Laden. Stavolta frontale.
Sfogliando rapidamente le pa-
gine si ha limpressione di as-
sistere alla trasformazione
della foto in un disegno. La di-
dascalia spiega che grazie a
un software di invecchiamen-
to, il Dipartimento di stato
americano ha stabilito che
questo potrebbe essere oggi
laspetto di Bin Laden. La
barba pi grigia (il che ve-
rosimile anche se non c nien-
te di scientiico che lo provi),
lespressione pi contrita, e i
suoi occhi sono due buchi ne-
ri, spenti, senza brillantezza.
Diicilmente una simile
immagine potr essere di
qualche utilit per scovare il
terrorista pi ricercato al mon-
do. Ma, in modo un po sini-
stro, perfetta da un punto di
vista ideologico. Anche se , e
resta, solo unimmagine, sen-
za alcuna vita.u
fotograia Christian Caujolle
la minaccia fantasma
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 97
bienal de so paulo
Brasile, ino al 12 dicembre,
29bienal.org.br
La biennale di So Paulo ha
aperto prima delle elezioni pre-
sidenziali brasiliane scegliendo
come tema la politica. Sono at-
tesi tre milioni di visitatori in tre
mesi, che si riverseranno in un
ediicio tutto curve disegnato da
Oscar Niemeyer. Il percorso,
concepito da sette commissari
di tutto il mondo, caotico, ma
permette a chiunque di inven-
tarsi il proprio, di scegliere tra
un video di Godard o le gabbie
di avvoltoi di Numo Ramos. Im-
possibile non vederci unallusio-
ne al fantasma della dittatura
che incombe sul continente.
Le Monde
Houdini. art and magic
Jewish Museum, New York,
ino al 27 marzo 2011,
thejewishmuseum.org
Nessuna folle impresa stata
allaltezza di quelle compiute
dal iglio di un rabbino, che
scapp di casa, si un a un circo
e divent il pi grande mago di
tutti i tempi. Unesposizione al
museo ebraico mostra lultima
trasigurazione di Houdini.
Nessuna magia, solo spiegazio-
ni razionali dei suoi trucchi, al-
cuni video e fotograie.
The New York Times
camuflajes
Espai Cultural Caja Madrid,
Barcellona, ino al 9 gennaio
Se un uomo va in spiaggia con
il costume se stesso, ma se va
al teatro con lo smoking si sta
camufando, sostiene Mndez
Baige, curatrice della mostra.
Lesposizione pone la questione
dellidentit e di questarte
dellinganno che ci aiuta a so-
pravvivere. Francesca Wood-
man si fotografa confondendosi
con elementi vegetali, Desire
Palmen si mimetizza per le stra-
de di Gerusalemme, Liu Bolin si
tatua sul corpo e sui vestiti i co-
lori e le linee dello sfondo su cui
svanisce.
El Pas
britisH art sHoW 7
Nottingham, Londra, Glasgow,
Plymouth, ino al 4 dicembre,
britishartshow.co.uk
La British art show la pi am-
biziosa esposizione di arte con-
temporanea britannica, che
ogni cinque anni si sposta attra-
verso quattro sedi. La settima
edizione apre a Nottingham,
passa alla Hayward Gallery e si
conclude a Glasgow e Ply-
mouth. I pezzi pi belli sono ir-
mati da Christian Marclay,
Wolf gang Tillmans, Charles
Avery e Sarah Lucas. Marclay
con The clock usa un secolo di
pellicole in bianco e nero e a co-
lori assemblate in un video-col-
lage che dura 24 ore, fatto di
tanti momenti in cui si manife-
sta il tempo e il rapporto tra uo-
mo e orologio. I frammenti
conluiscono nel presente di-
storcendo la cronologia e facen-
do collassare le diferenze tra
tempo vissuto e cinematograi-
co. Mentre lamore, la morte,
lattesa per un treno sono scan-
diti sullo schermo dal tic-tac
della lancetta dei secondi,
Markley analizza in che modo
ognuno di noi valuta il tempo.
Tillmans espone una fotograia
monumentale astratta accosta-
ta a documenti sulla povert,
lingiustizia, gli abusi. Avery
mette in scena un bacio assurdo
e allucinato tra un uomo nero in
abiti da lavoro e una donna ete-
rea vestita di bianco sullo sfon-
do di un paesaggio chiuso in
una teca di vetro. Sarah Lucas
assembla tessuti vari trasfor-
mandoli in forme biomoriche
che ricordano le sculture di
Louise Bourgeois. Purtroppo
lalta qualit di questi lavori sot-
tolinea la mediocrit delle ope-
re degli altri artisti in mostra.
Financial Times
nottingham
british art show 7
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)
cultura
arte
98 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
E
sattamente quattro anni fa, come certa-
mente ricorderete, questa rubrica aveva
audacemente introdotto un premio per
lo scienziato del mese. Il primo vincitore
era stato Matthias Wittlinger, delluni-
versit di Ulm, in Germa-
nia, che ha fatto cose mirabili con e alle
formiche. Per riuscire a scoprire come
facessero a ritrovare la strada di casa,
Wittlinger aveva accorciato le zampe a
un gruppo e messo i trampoli a un altro,
per modificarne il passo. Nel lontano
2006, accorciare le zampe delle formi-
che ci era sembrato un modo assoluta-
mente ammirevole di passare il proprio
tempo, ma eravamo pi giovani e vive-
vamo in unepoca pi innocente. Nono-
stante lenorme interesse suscitato da
questo premio inaugurale, Wittlinger non ha ricevuto
un bel niente e probabilmente, se non era abbonato a
questa rivista, non sa neppure di aver vinto. Come se
non bastasse, dopo di lui non c stato nessun altro vin-
citore, perch il mese dopo ci eravamo gi dimenticati
tutta questa storia.
Comunque: torna il premio! Sono strafelice di an-
nunciare che il vincitore di questo mese, Rolando Ro-
drguez-Muoz, lavora proprio qui in Inghilterra,
alluniversit di Exeter. Insieme al suo collega Tom
Tregenza, Rodrguez-Muoz ha studiato le strategie
di accoppiamento dei grilli. Secondo lEconomist, i
due ricercatori hanno scoperto che i grilli pi piccoli
riescono a compensare la scarsa statura con un prodi-
gioso frinire. In altre parole, essere il cantante di una
band funziona anche per gli sigati di altre specie.
Rodrguez-Muoz ha soiato il premio a Tregenza
perch, dopo aver catturato, marcato, liberato e mo-
nitorato centinaia di grilli con i suoi collaboratori,
ilmando 64 tane diverse, Rodrguez-Muoz quello
che ha visionato e analizzato i risultati: 250mila ore di
riprese! Un quarto di milione di ore! Poco meno di tre
anni di porno di grilli. Presumo che i grilli, come noi,
passino pi tempo a cercare di fare sesso che a farlo,
ma deve comunque averne viste delle belle. I pi seve-
ri tra i membri della giuria hanno cercato di obiettare
che Rodrguez aveva barato vedendo i filmati in
fast forward e su sedici monitor contemporaneamen-
te, ma io non ci sto: secondo me, guardare grilli che si
accoppiano a velocit doppia anche pi diicile che
guardarli a velocit normale. No, Rolando Rodrguez-
Muoz un eroe, e si merita tutto il meglio.
Quattro anni fa, qualcuno aveva malignamente in-
sinuato che il premio per lo scienziato del mese fosse
in qualche modo collegato ai Mondiali di calcio. Non
ha letto abbastanza per scrivere la rubrica, era questa
la tesi, e appena ha trovato un articolo
interessante su una rivista, tra una parti-
ta e laltra, si inventato questa fesseria
per tirarsi fuori dai guai. Questo mi of-
fende profondamente, prima di tutto
perch svaluta il brillante lavoro di que-
sti straordinari studiosi. E anche se ve-
ro che mentre scrivo questa rubrica ci
stiamo avvicinando alla inale di un altro
campionato mondiale di calcio e il tem-
po per la lettura si molto ridotto, posso
assicurarvi che la ricomparsa di questo
prestigioso riconoscimento una pura,
anche se sorprendente, coincidenza.
Lefetto che i Mondiali hanno avuto sulle mie let-
ture stato ancora pi negativo che nel 2006. Allora
mi ero limitato a non aprirne neanche uno. E anche se
ero rimasto turbato dalla facilit con cui una partita tra
la Turchia e la Croazia poteva cancellare la mia fame
di lettura, almeno la letteratura ne era uscita indenne.
Questa volta, come potete vedere dalla lista qui accan-
to, ho saziato il mio appetito divorando i primi capitoli
di diversi libri, e il risultato che ci sono romanzi man-
giucchiati sparsi dappertutto. Almeno credo che ci
siano, perch li ho temporaneamente persi di vista
quasi tutti.
Recentemente, ho parlato dei romanzi di Muriel
Spark, della loro genialit e della loro piacevole strin-
gatezza. Ma la stringatezza dellautrice ha un evidente
svantaggio: i suoi libri tendono a restare sepolti sotto
le cose. Il romanzo storico di Dennis Lehane, Quello
era lanno, ce lho sempre a portata di mano solo per-
ch un tomo di settecento pagine. Questo non lha
aiutato a farsi leggere, vero, ma almeno visibile.
Non ho perso, invece, Le ragazze di pochi mezzi, che ho
trovato eccentrico e divertente e triste come gli altri
romanzi di Spark che ho letto il mese scorso.
Alla ine dellultima rubrica avevo promesso di leg-
gere Il nostro comune amico su un e-reader, e non ho
fatto neanche quello. Un po per il calcio e un po per-
ch leggere Dickens in quel modo era frustrante. Oltre
al fatto che un romanzo vittoriano non adatto a un
sofisticato marchingegno del ventunesimo secolo,
ho voluto risparmiare scaricando il testo da un sito
Pop
La lettura vittima
dei Mondiali
Nick Hornby
Questestate ho
saziato il mio
appetito di lettore
divorando i primi
capitoli di diversi
libri, e il risultato
che ora ci sono
romanzi
mangiucchiati
sparsi dappertutto
NICK HORNBY
uno scrittore
britannico. Il suo
ultimo libro nata
una star? (Guanda
2010). Questa rubrica
esce su The Believer
con il titolo Stuf Ive
been reading.
LIBRI LETTI
Live from New York
Tom Shales e
James Andrew Miller
Brooklyn
Colm Tibn
Le ragazze di
pochi mezzi
Muriel Spark
Quello era lanno
Dennis Lehane
(met)
Atteggiamento
sospetto
Muriel Spark (met)
Invidia
Muriel Spark (met)
Tinkers
Paul Harding (met)
LIBRI COMPRATI
Il nostro comune
amico
Charles Dickens
Brooklyn
John B. Manbeck
LIBRI SCARICATI
GRATIS
Il nostro comune
amico
Charles Dickens
Le avventure di
Huckleberry Finn
Mark Twain
Babbitt
Sinclair Lewis
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 99
che ofre il download gratuito di romanzi senza copy-
right. Mi sono regalato Babbitt e Le avventure di Huc-
kleberry Finn in una volta sola. Ledizione scaricata
arrivata senza note, per, e a me le note piacciono pa-
recchio. Per lesattezza, ogni tanto ho bisogno delle
note (alla ine ci arrivate anche da soli a capire che la
polvere, che un elemento chiave della trama,
sporcizia domestica e non granelli di terra, ma se lo
trovate spiegato chiaro e semplice allinizio del roman-
zo risparmiate un sacco di tempo e di dubbi). Non mi
ero mai reso conto di come le leggi sul diritto dautore
favoriscano il mercato delle-reading e, naturalmente,
danneggino leditoria. Penguin e soci fanno un sacco
di soldi vendendo libri di gente morta da un pezzo e se
tutti scegliessimo la via del download gratuito, allora
ci sarebbero meno soldi per gli scrittori vivi. Preso da
un impulso autopunitivo, ho comprato immediata-
mente una copia di Il nostro comune amico, anche se da
qualche parte devo averne gi una. Non servir a nien-
te, alla lunga, perch libri, editori e lettori sono chiara-
mente spacciati. Ma forse dovremmo tutti fare il pos-
sibile per allontanare il disastro incombente, almeno
di un po.
Mi ero messo a leggere Il nostro comune amico per
ragioni professionali: devo scriverne lintroduzione
per una nuova edizione. E ho letto per lavoro anche
Brooklyn di Colm Tibn: mi era stato chiesto di valuta-
re la possibilit di adattarlo per il cinema, e siccome
almeno un milione di critici e molti esseri umani veri
mi avevano detto quanto era bello, ho preso sul serio la
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100 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Pop
proposta. Non sono le circostanze migliori in cui leg-
gere un romanzo: invece di ammirare la scrittura, con-
centrarti sui personaggi e voltare le pagine per scopri-
re che cosa succeder, sei l che pensi Mah, non so,
S, questo potrei tagliarlo, Miley Cyrus sarebbe
perfetta per questa parte e Ma voglio davvero passa-
re i prossimi anni della mia vita a rovinare la prosa di
questo tizio?. merito del romanzo di Tibn con la
sua prosa misurata e attenta, lempatia quasi strazian-
te con cui racconta i personaggi, la forza del suo reali-
smo se ben presto ho dimenticato il motivo per cui lo
stavo leggendo, e lho letto e basta. Poi, dopo averlo
inito, ho deciso che volevo adattarlo per il cinema,
non solo perch mi piaciuto, ma perch sono riuscito
a vederlo. Non il ilm, certo, ma il mondo del roman-
zo: la cabina di terza classe in cui la sua protagonista
viaggia da Liverpool a New York nei primi anni cin-
quanta, il grande magazzino in cui lavora, i balli a cui
partecipa. Sono tutti rappresentati con il gusto di un
direttore della fotograia per la profondit, la luce e i
dettagli.
La critica pi oziosa e irritante che pu essere rivol-
ta a un romanzo quella del lettore della domenica
che dichiara di essere rimasto completamente insen-
sibile ai personaggi e alle loro traversie: una lamente-
la generalmente espressa con il tono di chi considera
questa banalit il prodotto di un pensiero profondo e
originale (evidentemente a questi critici non viene
mai in mente che il difetto possa essere in loro e non
nelle pagine del libro. Forse gli capita la stessa cosa
con amici, genitori, igli: Il problema di mia iglia
che non riesce a farsi amare abbastanza da me. Di
fronte a questo, dovremmo annuire soddisfatti?).
Non vuol essere un complimento a doppio taglio
se dico che Tibn se ne inischia di quello che provate
per Eilis, la sua eroina. Questo non signiica che il libro
sia freddo e neutrale, o che Tibn sia uno scrittore di-
simpegnato. Non lo . Ma paziente, pacato e non sen-
timentale, e si aida alla storia pi che alla prosa per
coinvolgere emotivamente. E ci riesce. Brooklyn sce-
glie la forma narrativa di un tipo di libro molto dozzi-
nale una donna, due paesi, due uomini ma non
di questo che si tratta. Di cosa si tratti esattamente non
lo saprete inch non arrivate alle ultime pagine, e al-
lora capirete con quanta astuzia stata tesa la trappo-
la. Lho adorato. Lo roviner? possibile, certo.
unopera molto delicata, di cui Eilis il centro atten-
to e immobile. Se non altro non dovr smantellare la
sua complessa architettura, perch non ce lha, quindi
potrei anche cavarmela. Quando leggerete questa ru-
brica avr gi cominciato a lavorarci, e se avete una
iglia di dieci anni con ambizioni di attrice, le conviene
cominciare a fare pratica dellaccento irlandese. Stan-
do alla mia esperienza di cinema, le riprese comince-
ranno intorno al 2020, se nel frattempo non sar anda-
to tutto a monte.
In un certo senso, ho letto per lavoro anche Live
from New York, una storia orale del Saturday night live.
Da qualche mese ho unagente americana, una signora
deliziosa e intelligente di cui ho ignorato ogni idea,
suggerimento e richiesta dal momento in cui ha accet-
Storie vere
Randi Pliska, 28 anni,
era al lavoro in
un negozio di
Edmonton,
nellAlberta,
in Canada, quando
un borsaiolo le ha
rubato il portafoglio.
Dentro cera il
bancomat, ma non il
pin per farlo
funzionare. Cos il
ladro ha scelto la
strada pi rapida: ha
telefonato al negozio,
si fatto passare
Randi e le ha chiesto
il codice. Lei glielo ha
detto. Qualche
minuto dopo i soldi
erano spariti dal suo
conto. Mi hanno
detto che
chiamavano dalla
banca, era credibile,
ha spiegato la donna
dopo il furto. Ora mi
sento violentata.
tato di rappresentarmi. Comunque, mi ha consigliato
il libro di Tom Shales e James Andrew Miller, e dal mo-
mento che non le faccio guadagnare un centesimo ho
pensato che potevo almeno seguire i suoi consigli
di lettura. Tra laltro, sono sicurissimo che anche lei se
dovesse scegliere tra luna e laltra cosa, fare soldi o
azzeccare i consigli, preferirebbe i consigli. questo
che la rende speciale.
Ho letto il libro anche se non avevo mai visto un so-
lo minuto del Saturday night live, almeno prima
dellimitazione di Sarah Palin fatta da Tina Fey nel
2008. Il programma non mai andato in onda in Gran
Bretagna , quindi non avevo idea di chi fossero quelle
persone. Will Ferrell? Bill Murray? Adam Sandler? Ed-
die Murphy? John Belushi? Chris Rock? Dan Aykroyd?
Ma che carini, allora anche voi americani avete i vostri
divi della tiv. E magari non avete mai sentito nomi-
nare Pat Phoenix.
Q
uando fatta bene, come in questo caso,
la storia orale decisamente imbattibile
come forma di saggistica: appassionan-
te, leggera, con il continuo alternarsi
delle voci che salva dalla monotonia.
Please kill me di Legs McNeil, il libro di
George Plimpton su Edie Sedgwick o Working di Studs
Terkel sono libri a cui spero di tornare, un giorno, quan-
do avr letto tutto il resto. Live from New York probabil-
mente appena un po troppo lungo per chi non cono-
sce il programma televisivo, ma se volete imparare
qualcosa sul mestiere dello sceneggiatore e dellattore,
qui avrete da scegliere. Mi tornano sempre in mente le
parole di Lorne Michaels, il padre del Saturday night
live: La quantit di cose che devono combinarsi per-
ch venga fuori qualcosa di buono sconvolgente. Ed
un miracolo che ogni tanto spunti qualcosa di buono.
Quando sei giovane, pensi che basta conoscere la dif-
ferenza tra bello e brutto: Il mio sar un lavoro fatto
bene, perch lo preferisco a uno fatto male.
Losservazione di Michaels contiene una terribile
verit: a un certo punto della vita, pensi che il tuo gusto
impeccabile ti salver. Con il passare degli anni, capi-
sci che le cose sono un po pi complicate.
Mentre leggevo Live from New York, mi sono reso
conto che G.E. Smith, il direttore musicale del pro-
gramma, era lo stesso G.E. Smith che era seduto ac-
canto a me su un volo da New York a Londra, nel 1976
o 1977. Io tornavo al college dopo essere andato a tro-
vare mio padre e Smith era in tourne con Daryl Hall e
John Oates, che sedevano in prima classe. Era il primo
musicista che conoscevo, e con me fu simpatico e ge-
neroso nel dedicarmi il suo tempo. Mi parl in termini
entusiastici di Abandoned luncheonette di Hall & Oates,
un album folk-soul di una bellezza struggente registra-
to molto prima del loro periodo disco (anche quello
piuttosto interessante, in realt) . Lui se la sar dimen-
ticata, ma quella conversazione contribu ad alimen-
tare in me lidea, allora appena nata, che non volevo
trovarmi un vero lavoro. Fu un volo che diede il via a
molte cose, ora che ci penso. Mi piace ancora molto,
Abandoned luncheonette. udic
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 101
G
awker, il blog che pubblica gossip e
notizie sulle celebrit di New York,
molto presto non sar pi un blog. Lo
stesso succeder agli altri siti che ap-
partengono al network di Gawker
Media, come Gizmodo, Deadspin,
Jezebel e Lifehacker.
Non ci sar nessun cambiamento per quanto ri-
guarda la linea editoriale: Gawker non abbandoner il
suo tono pettegolo, Gizmodo non esiter a raccontarci
del misterioso iPhone trovato in un bar, e Lifehacker
continuer a dispensare consigli su come trasformare
il nostro pc in un mac.
La diferenza sta nel fatto che quando pubbliche-
ranno i loro scoop, questi siti non lo faranno pi usan-
do la struttura di un blog, cio come un elenco di post
che appaiono in ordine di pubblicazione. Si trasforme-
ranno invece in qualcosa di pi simile alle classiche
riviste online.
Per vedere come diventeranno basta scrivere beta
al posto di www: per esempio, beta.gawker.com.
In homepage ci sar unimmagine piuttosto grande
e il titolo del post pi letto, e sulla destra una lista di
altri articoli. Sar possibile farsi unidea di tutto il sito
a colpo docchio, senza bisogno di scorrere la pagina.
Potrebbe sembrare un piccolo cambiamento, ma
non lo : a Gawker viene spesso attribuito il merito di
aver dato legittimit giornalistica ai blog, quindi se
non pi un blog cos? A quanto pare anche Nick
Denton, il fondatore di Gawker, si sta facendo la stessa
domanda: in un articolo pubblicato di recente sul New
Yorker, ha afermato che probabilmente questo rede-
sign sar considerato la ine dei blog.
Vacci piano, Nick! Mentre Gawker abbandona la
struttura del blog, altre riviste come Wired e lAtlantic
la stanno adottando (entrambe pubblicano tutti gli ar-
ticoli, tranne quelli gi usciti su carta, sotto forma di
post). Oppure date unocchiata al sito di Newsweek,
che pubblica i suoi articoli in homepage a partire dai
pi recenti, proprio come un blog.
Questi cambiamenti che rendono i blog pi simili
alle riviste e le riviste pi simili ai blog non sono su-
periciali, e stanno facendo crollare ogni distinzione
tra post e articoli.
Negli ultimi giorni ho contattato diversi blogger e
redattori di siti importanti per chiedere la loro opinio-
ne. Ho ricevuto risposte molto diverse: anche se ogni
redazione ha le sue regole per quello che chiama un
post e un articolo, le regole cambiano molto da
una redazione allaltra. Inoltre i conini non sono mol-
to chiari: i post sembrano articoli e gli articoli sembra-
no dei post.
Allora qual la diferenza tra un post e un articolo,
I blog diventano
giornali e viceversa
Farhad Manjoo
FARHAD MANJOO
un columnist di
Slate esperto di
tecnologia. Ha scritto
True enough: learning
to live in a post-fact
society (Wiley 2008).
Questo articolo
uscito con il titolo
This is not a blog post.
e soprattutto, cambia qualcosa per noi che leggiamo?
Lo dico con tutto il dovuto rispetto: chi se ne fre-
ga?. Cos mi ha risposto Joel Johnson, blogger di Giz-
modo, quando gli ho fatto questa domanda.
Il giornalista Scott Rosenberg, autore di Say eve-
rything. A history of blogging, la pensa allo stesso modo:
I giornalisti credono che i lettori conoscano perfetta-
mente la diferenza tra un pezzo di politica, uno di eco-
nomia, un reportage e un approfondimento. Allo stes-
so modo, credono che ai lettori importi qualcosa del-
la diferenza tra articolo e post. Secondo me, invece,
i lettori leggono semplicemente quello che scriviamo
e reagiscono di conseguenza. Queste issazioni sono
nostre, non loro.
Ma per i reporter e i redattori che producono gli ar-
ticoli di cui parliamo, queste etichette sono spesso
molto importanti. Quelli che scrivono per il web sono
particolarmente sensibili ai vecchi stereotipi sulla pro-
fessionalit: ultimamente lex direttore politico della
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102 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
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Bbc, Andrew Marr, li ha deiniti dei ragazzini che
se ne stanno seduti a farneticare nel seminterrato di
casa loro.
Oggi i blog non sono trattati con disprezzo, ma un
uso scorretto dei termini post e articolo pu anco-
ra iniammare la coscienza di classe dei giornalisti.
Tempo fa, David Brooks del New York Times ha
citato con ammirazione un articolo di Nathan Heller
che parlava del ilm The social network.
Brooks, per, non ha detto che il pezzo di Heller era
un articolo: lo ha deinito un post intelligente. pos-
sibile che il giornalista del New York Times abbia usa-
to la parola post con un sottile senso denigratorio, co-
me per far sembrare poco rilevante il fatto che Heller
abbia avuto la parola prima di lui? Voglio dare a Brooks
il beneicio del dubbio e dico che probabilmente non
cos (non sono riuscito a contattarlo per avere un com-
mento a proposito).
Spesso questa confusione non ha grande impor-
tanza. Spesso i lettori prendono i miei post per degli
articoli e viceversa: Farhad Manjoo il blogger peg-
giore di Slate!, non un commento insolito nelle pa-
gine in cui scrivo (lo so, sono il peggior columnist che ci
sia, grazie).
Eppure ho sentito dire da persone che lavorano nel
mondo dellinformazione che in alcune circostanze il
termine post pu essere considerato ofensivo. Anna
Holmes, che ha fondato il blog Jezebel dirigendolo i-
no allo scorso giugno, classiica i post del sito in due
categorie mentali. I pezzi che sono principalmente
delle reazioni a qualcosa che gi esiste sui giornali o su
internet sono dei post. Ma Jezebel pubblica anche
molti pezzi che non sono semplici richiami al materia-
le esterno. Nel sito, questi pezzi originali e pi seri non
si distinguono graicamente dagli altri, ma Holmes li
considera degli articoli.
Spesso, dice Holmes, i lettori si riferiscono a questi
pezzi chiamandoli post, un termine che non le va a ge-
nio. Holmes cita un pezzo molto letto lo scorso giugno,
scritto da Irin Carmon, sulle donne che lavorano come
corrispondenti per il Daily Show e sul motivo per cui si
sentono emarginate.
Se qualcuno avesse detto che quello era un post
mi avrebbe dato molto fastidio, dice. Non a tal punto
da farmi protestare pubblicamente, ma mi sarebbe di-
spiaciuto e lavrei detto a lautrice Irin Carmon, perch
lavrei vissuto come il tentativo di sminuire il suo lavo-
ro. Holmes aggiunge che non dovrebbe essere cos:
Di solito i post di un blog sono sottovalutati. Il termi-
ne blog non dovrebbe suonare peggiorativo, eppure
da sempre oggetto di una scarsa considerazione, so-
prattutto tra gli addetti ai lavori della vecchia scuola.
Lansia su cosa chiamare scrittura per il web na-
sce in parte dai cambiamenti tecnologici nel mondo
delleditoria. Negli ultimi anni molte riviste e giornali
online hanno abbandonato i loro pesanti e costosi si-
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Internazionale 871 | 5 novembre 2010 103
Il governo britannico ha varato un
bilancio che contrae severamente
la spesa pubblica. Anche listruzio
ne colpita, pur se molto meno di
altri settori. Questo rende partico
larmente interessante la decisione,
annunciata dal ministro dellistru
zione Michael Gove, di dar corso a
un impegno elettorale di Nick
Clegg e dellala liberale del gover
no: istituire un pupil premium per
sostenere la scolarit degli alunni
di famiglie pi povere e inanziarlo
per 2,5 miliardi di sterline, cifra ri
levante su un pil di 1.290 miliardi.
Allinizio lannuncio era poco chia
ro e, incalzato dal ministro ombra
laburista Andy Burnham, Gove ha
ammesso che la cifra non ag
giuntiva, ma interna agli stanzia
menti per listruzione (5,6 per cen
to del pil nel 2009). La scelta resta
comunque signiicativa.
Da un capo allaltro del mondo
la mancata frequenza scolastica
avvertita come un problema di
equit, di funzionalit sostanziale
della democrazia e, inine, di eco
nomia. I costi dellignoranza e del
la marginalit sociale superano le
spese di investimento in istruzio
ne. Conservatori come Sarkozy o
Angela Merkel lo sanno, nel mon
do e in Europa, non meno dei pro
gressisti, e cercano di agire di con
seguenza, come qui abbiamo ri
cordato spesso. Del resto mostr
di saperlo anche Margaret
Thatcher quando, pur contraendo
gli investimenti indiferenziati per
le universit, potenzi tuttavia gli
investimenti per la scuola preele
mentare ed elementare dove, di
ceva, si decide il destino sociale
delle persone. u
Scuole Tullio De Mauro
La scuola paga
stemi per la gestione dei contenuti scegliendo softwa
re pi lessibili, creati per scrivere i blog. Usare questi
software, per, non vuol dire per forza fare un blog.
Bob Cohn, il direttore editoriale dellAtlantic Digital,
dice che lui considera post tutto quello che pubblica
sul sito.
Al contrario, Evan Hansen di Wired.com non usa la
parola post quando si riferisce agli articoli pubblica
ti nelle sezioni Danger room, Epicenter e Threat level,
tutte sezioni che invece in homepage sono etichettate
come blog. Siccome sono pezzi scritti dagli inviati e
vengono rivisti dalla redazione, Hansen li considera
articoli, anche se a tutti noi sembrano dei post.
Se i post si stanno lentamente trasformando in ar
ticoli e gli articoli in post, verrebbe da chiedersi qual
la forma che prender il sopravvento. La domanda
particolarmente interessante visto che presto la carta
stampata non ci sar pi.
In futuro, in una data ancora da stabilire, il New
York Times smetter di stampare il quotidiano di car
ta. Come lo chiameremo allora? Le storie che leggere
mo nel suo sito saranno dei post? Non credo.
Sono pronto a scommettere che il nuovo progetto
di Gawker anticipa un cambiamento imminente. An
che se gruppi pi tradizionali come lAtlantic hanno
adottato la struttura del blog, i loro siti non hanno
niente a che vedere con quel genere dimpresa fatta in
casa che si poteva vedere ino a cinque anni fa. Quasi
tutti i blog giornalistici, compreso Gawker, sono molto
professionali. Pubblicano notizie, hanno delle vere
redazioni, soddisfano le aspettative del pubblico e
in cambio sul loro sito c un grande traico di visitato
ri. Si chiamano blog, ma sono dei veri traicanti di ar
ticoli.
Scott Rosenberg sottolinea che tutto questo ha po
co a che vedere con la popolarit dei blog in re
te. Un sacco di gente lontana dal mondo dellinforma
zione continuer a scrivere blog per passione. Sia
mo comunque nel mezzo di un cambiamento impor
tante.
Quando ho chiesto a Glenn Reynolds di Insta
pundit cos secondo lui un blog, ha risposto che la
cosa pi importante lassenza di una voce istituzio
nale. Qualsiasi software usi, ha aggiunto, non cre
do che il New York Times sar mai un blog. ucab
Sono un oste, disse luomo alla porta,
conosci questa ragazza?
Lho trovata per terra per strada.
S, la conosco, dissi. Grazie,
molto gentile. Ripetendo tutto due volte.
Era giovane ma di vecchio stampo, direi,
perch ti chiam ragazza
e suppongo che disse dessere un oste
perch ne aveva viste un bel po come te
cucite alla brezza del quartiere
e sapeva che quel tipo di strada
a questora di notte
non era luogo in cui farsi vedere o trovare
coi locali chiusi e quando lo fece
non cera nientaltro da fare
che portarti tutta brontolante a casa
trovando la casa giusta se possibile.
Brian Lynch
Poesia
Rientro a tarda ora
BRIAN LYNCH
un poeta e
sceneggiatore
irlandese, nato
a Dublino nel 1945.
Questa poesia tratta
da Poesie scelte
(puntoacapo 2008),
traduzione e cura di
Alberto Bretoni e
Mauro Ferrari.
Scienza e tecnologia
104 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Perch le chiacchiere
tra sorelle rendono pi felici
S
econdo un recente studio, gli ado-
lescenti che hanno una sorella so-
no meno propensi a sentirsi infe-
lici, tristi o depressi e a pensare
nessuno mi vuole bene. Anche altri studi
sono giunti a conclusioni simili. Ma perch
avere una sorella dovrebbe rendere pi feli-
ci? La risposta classica che le ragazze e le
donne parlano delle emozioni pi facilmen-
te dei ragazzi e degli uomini non soddi-
sfacente. Gran parte del lavoro che ho svol-
to nel corso degli anni mi ha portato a pen-
sare che lamicizia e le chiacchiere femmi-
nili non sono di per s migliori di quelle
maschili, ma semplicemente diverse.
Una volta un uomo mi ha raccontato di
aver trascorso una giornata con un amico
che stava divorziando. Quando tornato a
casa, la moglie gli ha chiesto come stesse
lamico. Lui ha risposto: Non lo so, non ne
abbiamo parlato. La moglie lo ha rimpro-
verato. Per lei lamico aveva senzaltro biso-
gno di parlare di ci che stava passando. Il
marito si sentito in colpa, perci ha prova-
to un certo sollievo quando ha letto nel mio
libro Ma perch non mi capisci? che anche
fare delle cose insieme pu essere di con-
forto e una dimostrazione dafetto. Parlare
del divorzio poteva far stare peggio lamico
ed esprimere preoccupazione poteva suo-
nare paternalistico.
Se parlare dei problemi non necessario
per trovare conforto, avere una sorella inve-
ce di un fratello non dovrebbe rendere gli
uomini pi felici. Eppure lo studio di Laura
Padilla-Walker e dei suoi colleghi della
Brigham young university stato confer-
mato anche da altri studi. In una mia recen-
te ricerca, ho intervistato pi di cento donne
sulle loro sorelle, e se avevano anche fratel-
li gli ho chiesto di fare un confronto. La
maggior parte ha detto di parlare con le so-
relle pi spesso, pi a lungo e di argomenti
pi personali. Non sempre questo voleva
dire che si sentivano pi vicine alle sorelle.
Una donna, per esempio, ha raccontato di
parlare per ore al telefono sia con i due fra-
telli sia con le due sorelle. Gli argomenti
delle loro chiacchierate, per, sono diversi.
Con le sorelle parla della vita privata, con i
fratelli di storia, geograia e libri. Ma parlare
a lungo raforza il legame sia con i fratelli sia
con le sorelle, a prescindere da quello che si
dice.
Il potere della parola
Il punto centrale del perch avere le sorelle
rende felici sia gli uomini sia le donne po-
trebbe non dipendere dal tipo di conversa-
zione, ma dal solo fatto di conversare. Se gli
uomini, come le donne, parlano pi spesso
con le sorelle, questo potrebbe spiegare
perch le sorelle rendono pi felici. Le in-
terviste che ho condotto hanno confermato
questa deduzione. Molte mi hanno detto di
non parlare dei loro problemi personali ne-
anche con le sorelle. Un esempio Colleen,
una vedova ottantenne che era sempre sta-
ta molto vicina alla sorella non sposata, ma
Secondo la linguista Deborah
Tannen parlare fa bene
allumore, indipendentemente
dal contenuto delle
conversazioni. E con le sorelle
si parla pi spesso
Deborah Tannen, The New York Times, Stati Uniti
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non aveva mai parlato con lei di problemi
personali. A un certo punto la sorella an-
data a vivere con lei e il marito. Colleen ha
ricordato che ogni mattina, quando lui si
alzava per fare il caf, la sorella si fermava
in camera sua per darle il buongiorno. Col-
leen la invitava a sedersi sul letto. E mentre
se ne stavano l, mano nella mano, parla-
vano del pi e del meno. questo un altro
tipo di conversazione a cui si dedicano mol-
te donne e che stupisce molti uomini: parla-
re dei dettagli della vita quotidiana, come il
maglione comprato in saldo. Per alcune
donne queste conversazioni sono confor-
tanti come per altre lo sono le conversazioni
sui problemi.
Quindi forse vero che parlare il mo-
tivo per cui avere una sorella rende pi fe-
lici, ma non necessario che si parli di
emozioni. Quando le donne mi hanno det-
to di parlare con le sorelle pi spesso, pi a
lungo e di argomenti pi personali, sospet-
to che lelemento fondamentale sia il pri-
mo pi spesso e non lultimo. u sdf
Deborah Tannen insegna linguistica alla
Georgetown university ed autrice, tra
laltro, di You were always moms favorite!
(Random House 2009)
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 105
IN BREVE
Neuroscienze Le dita sanno
quando sbagliano, scrive Scien-
ce. Studiando dei volontari bat-
tere un testo al computer, si
scoperto che il cervello ha due
sistemi di controllo degli errori,
uno visivo e uno tattile. Le dita
si accorgono dellerrore e rallen-
tano anche se gli occhi non ve-
dono lo sbaglio.
Spazio stata individuata una
stella di neutroni con una massa
che quasi il doppio di quella
del Sole e il 20 per cento pi
grande della stella di neutroni
pi massiccia conosciuta. J1614-
2230 si trova a tremila anni luce
dalla Terra e ruota su se stessa
317 volte al secondo. Secondo
Nature, le stelle di neutroni sono
un laboratorio eccezionale per
studiare le propriet della mate-
ria superdensa.
Ognuno di noi ha in media 250-300
geni difettosi, non funzionanti a
causa di una mutazione, e tra le 50 e
le 100 varianti genetiche associate a
malattie ereditarie. Ma tradurre
queste scoperte in progressi per la
medicina non sar immediato,
spiega Nature, come successo con
i dati raccolti dal progetto Genoma
umano. I nuovi risultati sono i primi frutti del progetto di
collaborazione internazionale chiamato 1.000 genomi,
che produrr un ampio catalogo pubblico delle variazioni
genetiche nel dna. Il suo obiettivo determinare la
sequenza di circa duemila persone appartenenti a venti
popolazioni e individuare le variazioni responsabili di
malattie ereditarie e di altre caratteristiche genetiche
importanti a scopi medici. Si potrebbe approfondire cos il
legame tra alcune malattie come obesit, diabete e
patologie cardiovascolari e le variazioni genetiche. Il
problema che alcune di queste varianti sono molto rare. I
ricercatori afermano per di essere gi riusciti a trovare 15
milioni di varianti, il 95 per cento di quelle esistenti, dopo
aver ottenuto una bozza della sequenza di dna di 179
persone, quella del dna di due famiglie e la sequenza del
dna codiicante le proteine di 697 individui. u
Genetica
Nessuno perfetto
Nature, Gran Bretagna
Il mal di testa da gelato vie-
ne solo quando fa caldo?
Il fenomeno del mal di testa da
gelato, noto anche come cer-
vello ghiacciato, si veriica
quando una sostanza molto
fredda tocca la parte posterio-
re del palato causando la rapi-
da contrazione e dilatazione
dei vasi sanguigni della testa.
Secondo alcuni studi, i recet-
tori del dolore stimolano il
nervo trigemino, che veicola le
informazioni sensoriali dalla
faccia al cervello, causando un
dolore lancinante al viso o alla
testa. Ma non tutti ne sono col-
piti. Solo un terzo delle perso-
ne lo sperimenta e non capita
solo nei giorni caldi. In uno
studio pubblicato sul British
Medical Journal, condotto nei
mesi invernali, stato chiesto
a 145 alunni della scuola me-
dia di mangiare un gelato. Ad
alcuni stato detto di man-
giarlo piano, ad altri di ingur-
gitarlo in cinque secondi o me-
no. Circa il 30 per cento degli
studenti veloci ha avuto mal
di testa, contro il 13 dei lenti.
I nostri risultati indicano che
il mal di testa da gelato pu es-
sere indotto in un clima freddo
anche in soggetti che mangia-
no lentamente. Secondo al-
cuni studi, chi sofre di emi-
crania pu essere pi incline ai
mal di testa da freddo, ma al-
tre ricerche dicono di no.
Conclusioni Il mal di testa da
gelato pu veriicarsi sia se fa
caldo sia se fa freddo.
The New York Times
Davvero? Anahad OConnor
Il freddo che d alla testa
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SALUTE
Epidemia
dautismo
In alcune zone della contea di
Los Angeles il numero di bambi-
ni afetti da autismo quattro
volte superiore alla media. Co-
me spiegarlo? Le ipotesi sono
diverse, spiega The Lancet.
Una quella dellinluenza so-
ciale: vivere vicino a un bambi-
no con autismo aumenta la co-
noscenza del problema e quindi
la probabilit di riconoscere i
sintomi e arrivare a una diagno-
si. Linluenza sociale spieghe-
rebbe il 16 per cento dellau-
mento dei casi censiti. Unaltra
ipotesi chiama in causa il livello
distruzione dei genitori: pi
elevato, migliore laccesso ai
servizi sanitari. Per alcuni ricer-
catori, ha un peso importante
anche la nuova deinizione di
autismo nei manuali di medici-
na: un quarto dei bambini oggi
deiniti autistici non avrebbero
avuto la stessa diagnosi prima
del 1993. Resta da capire se ci
sia anche un aumento reale dei
casi.
NEUROSCIENZE
Emozioni
colorate
Il colore della luce sembra avere
un efetto immediato, e non solo
a lungo termine, sul modo in cui
il cervello elabora gli stimoli
emotivi, spiega Pnas. Regi-
strando lattivit cerebrale in ri-
sposta a voci arrabbiate e voci
neutre stato visto che la luce
blu aumentava la risposta nella
regione vocale del cervello e
linterazione tra questa e il cen-
tro delle emozioni.
Prima
degli anni novanta
1su2.000bambini
Oggi
1su110 bambini
Fonte: Cdc 2010
Laumento dei casi di autismo
negli Stati Uniti
106 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Il diario della Terra
43,9C
La Mecca,
Arabia Saudita
Thailandia
-67,8C
Vostok,
Antartide
Australia
4,4 M
Afghanistan
Pakistan
5,2 M
Cina
4,7 M
Iran 4,2 M
Benin
Indonesia
Indonesia
Stati Uniti
Argentina
Tomas
Shary
Serbia
5,6 M
Turchia
5,3 M
Burundi
Ucraina
Si sa che telefoni cellulari, bat-
terie, televisori, orologi digita-
li, console di videogiochi e
computer non dovrebbero fi-
nire nella raccolta indifferen-
ziata, perch contengono
composti chimici e metalli pe-
santi inquinanti. Ma anche se
sulle confezioni ci sono inviti a
riciclare e a smaltire corretta-
mente i rifiuti elettronici, di
fatto liberarsene nel modo
giusto non facile. Negli Stati
Uniti, a differenza delle cam-
pane per riciclare le lattine, i
sistemi per i rifiuti elettronici
variano da citt a citt e a se-
conda del tipo di prodotto.
Molti regolamenti sono diffici-
li da far rispettare e sono spes-
so disattesi. Il New York Ti-
mes d alcune indicazioni,
raccolte con una lunga e diffi-
cile ricerca.
Cartucce per stampanti: al-
cuni negozi di forniture per uf-
ficio le accettano e in qualche
caso riconoscono anche un bo-
nus per un acquisto successi-
vo. Cellulari, caricatori e bat-
terie: molti negozi di elettroni-
ca li accettano, anche se non
pubblicizzano il servizio. In
qualche caso il contenitore per
la raccolta pu essere in un an-
golo dimenticato del negozio.
Computer: questo un punto
dolente. Alcuni gruppi am-
bientalisti organizzano giorna-
te di raccolta, in cui bisogna
presentarsi nel luogo stabilito
con loggetto da smaltire. Se
non si ha lauto, pu diventare
impossibile presentarsi allap-
puntamento. Alcuni produtto-
ri pubblicizzano un servizio di
ritiro della merce usata per
ogni nuovo acquisto, ma biso-
gna verificare bene in antici-
po, perch il servizio non at-
tivo in tutte le aree.
Riiuti
elettronici
Ethical living
Alluvioni Le inondazioni
che hanno colpito il Benin
dallinizio di settembre hanno
distrutto 55mila case e ucciso
decine di migliaia di capi di be-
stiame. Le Nazioni Unite han-
no lanciato lallarme per una
possibile epidemia di colera.
u Il bilancio delle alluvioni in
Thailandia salito a cento vit-
time.
Terremoti Un sisma di ma-
gnitudo 5,6 sulla scala Richter
ha colpito la Serbia, causando
la morte di due persone. Scos-
se pi lievi sono state registrate
in Turchia, in Cina, al conine
tra Afghanistan e Pakistan, in
Australia e in Iran.
Tsunami Il bilancio dello
tsunami che ha colpito le isole
Mentawai, nellovest dellIn-
donesia, salito a 431 vittime e
88 dispersi.
Tempeste Una tempesta,
accompagnata da alcuni torna-
do, ha colpito il centro degli
Stati Uniti, costringendo le au-
torit a cancellare centinaia di
voli. u Tre persone sono morte
durante una tempesta a Ru-
monge, nel sud del Burundi.
Cicloni Almeno 14 persone
sono morte nel passaggio
delluragano Tomas sullisola
di Santa Lucia. u La tempesta
tropicale Shary ha siorato le
isole Bermude.
Tornado Sei persone sono
morte nel passaggio di un
tornado su Pozo del Tigre, nel
nord dellArgentina. Pi di
ottocento case sono state
danneggiate.
Vulcani Il bilancio delleru-
zione del vulcano Merapi,
nellisola indonesiana di Java,
salito a 36 vittime.
Uccelli Migliaia di cor-
morani e di gabbiani sono
stati ritrovati morti, uccisi
dallaspergillosi, su unisola
nel mare di Azov, in Ucraina.
Biodiversit stato rag-
giunto un accordo storico alla
conferenza sulla biodiversit
di Nagoya, in Giappone, scrive
Nature. I rappresentanti di
quasi duecento paesi hanno
adottato un piano strategico
per il 2020 che issa venti
obiettivi per proteggere la
natura e rallentare il ritmo
dellestinzione delle specie. Il
prossimo passo sar trovare i
fondi necessari.
Colera Continua a salire il
numero di casi di colera ad
Haiti. Secondo il ministero
della sanit, il 2 novembre
erano 4.700, e 337 i morti. Si
teme che limminente passag-
gio delluragano Tomas possa
aggravare la situazione.
Malaria La malaria potrebbe
essere eliminata in America
Latina, mentre pi dii-
cile sradicarla in Africa. Lo
sostiene un nuovo studio di
The Lancet che ha valutato il
peso di alcuni fattori tecnici
(intensit dellepidemia, tasso
di immigrazione da zone ma-
lariche) e operativi (stabilit
politica, sistema sanitario,
quantit di popolazione a
rischio).
Cotonou, Benin
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Eliminazione della malaria
Repubblica
Dominicana
Arabia
Saudita
Brasile
Iran
Honduras
Gibuti
Repubblica Democratica
del Congo
Repubblica
Centrafricana
Somalia
Ciad
Yemen
Sudan
Pi facile Pi diicile
Internazionale 871 | 5 novembre 2010 107
u La diga di Merowe si trova
nel nord del Sudan, vicino alla
quarta cateratta del Nilo (tratti
di iume dove lacqua non ab-
bastanza profonda da permet-
tere la navigazione). Inaugurata
nel marzo del 2009, stata co-
struita per generare energia e
promuovere lo sviluppo indu-
striale e agricolo del paese.
Questa foto mostra lattuale
estensione del lago artiiciale,
che ha cominciato a riempirsi
nel 2008, quando stata chiusa
lultima paratoia. La diga si tro-
va a circa 350 chilometri a nor-
dovest di Khartoum, la capitale
del Sudan. Linsediamento pi
vicino a valle Karima. Il pro-
getto di un lago lungo 170 chilo-
metri ha costretto, e costringe-
r, varie trib locali a lasciare la
zona, che ospitava pi di 60mi-
la persone. La regione com-
prende anche diversi siti
archeo logici importanti, ancora
poco studiati. Il governo suda-
nese ha un programma di rein-
sediamento per le popolazioni e
dal 1999 vari organismi inter-
nazionali conducono rileva-
menti archeologici di salvatag-
gio o recupero. Queste ricer-
che tentano di raccogliere
quante pi informazioni possi-
bili, prima che i siti vengano di-
strutti o comunque resi inacces-
sibili dallallagamento.
Dopo lindipendenza del
pae se dallEgitto e dalla Gran
Bretagna, nel 1956, la distribu-
zione e la gestione dellacqua
del Nilo sono state divise tra
Egitto e Sudan con un trattato
irmato nel 1959.
Oggi gli altri paesi del baci-
no del Nilo Etiopia, Eritrea,
Uganda, Tanzania, Kenya, Re-
pubblica Democratica del Con-
go, Burundi e Ruanda cercano
di ottenere una distribuzione e
un uso pi equi dellacqua. Nel
maggio del 2010 alcuni di que-
sti paesi hanno irmato un nuo-
vo patto per lo sfruttamento
idrico che contesta il trattato
del 1959. William L. Stefanov
Questa foto della diga di
Merowe, sul Nilo, stata
scattata il 5 ottobre 2010 da
un astronauta della Spedi-
zione 25, a bordo della sta-
zione spaziale internazio-
nale.
Il pianeta visto dallo spazio
La diga di Merowe, in Sudan
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Diga
Fiume Nilo
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Economla e lavoro
Q
uando Mark Bristow pensa
allAfrica occidentale, gli si scalda
il cuore. Lamministratore dele-
gato del gruppo aurifero britanni-
co Randgold parla con entusiasmo delle
immense riserve doro della zona che si
estende dal Ghana ino al Senegal. Nel 2011
la Randgold dovrebbe raggiungere un volu-
me estrattivo di circa 424mila once troy
(circa tredici tonnellate) nelle sue miniere
dellAfrica occidentale. Il gruppo sfrutta i
giacimenti di Loulo e Morila, nel Mali. Lou-
lo, in particolare, ha una produzione annua
di 400mila once e una riserva di quasi dodi-
ci milioni di once. Dopo la pubblica ammi-
nistrazione, la Randgold ormai il secondo
datore di lavoro del Mali. Entro la fine
dellanno il gruppo inaugurer un terzo gia-
cimento: la miniera di Tongon, in Costa
dAvorio, che secondo le stime ha riserve
estraibili per tre milioni di once. La produ-
zione annua prevista di 250mila once. Nel
2013 entrer in attivit anche la miniera se-
negalese di Massawa.
LAfrica occidentale il nuovo Eldorado
delle compagnie aurifere. Oltre al gruppo
canadese Barrick Gold, il pi grande pro-
duttore doro del mondo, nella regione ci
sono ormai tutte le principali aziende auri-
fere del pianeta. Le miniere pi ricche sono
per ora quelle del gruppo sudafricano Anglo
Gold Ashanti, che gestisce il pi antico gia-
cimento aurifero dellAfrica occidentale: la
miniera ghanese di Obuasi, aperta nel 1897.
Il gruppo produce nella regione pi di un
milione di once doro allanno.
Il tesoro del Ghana
Il territorio estrattivo pi importante si tro-
va in Ghana, che lottavo paese produttore
doro al mondo. Negli ultimi anni lestrazio-
ne aurifera ghanese arrivata a 2,6 milioni
di once allanno, ma la Costa dAvorio, il
Burkina Faso, la Guinea, il Senegal e il Mali
stanno recuperando terreno. Nel comples-
so, lanno scorso la produzione doro
dellAfrica occidentale stata di sei milioni
di once. E intanto si continuano a scoprire
nuovi giacimenti.
Ma lestrazione doro nella regione non
unattivit senza rischi: le infrastrutture
sono carenti e quindi per i grandi gruppi
molto diicile far arrivare sul posto quello
che gli serve, dal gasolio ino allacqua pota-
bile e agli impianti di comunicazione satel-
litare. Spesso sono le stesse compagnie
minerarie a costruire strade e ambulatori. Il
gioco, per, vale la candela solo se il prezzo
delloro si mantiene ragionevolmente ele-
vato. Gestire una miniera in Mali, per esem-
pio, costa il doppio rispetto al Sudafrica. Ma
i gruppi auriferi occidentali non hanno mol-
ta scelta se vogliono tener testa alla concor-
renza cinese: da tempo Pechino compra
materie prime in Africa in cambio di infra-
strutture, e cos per la prima volta i paesi
africani ricevono un compenso per i tesori
del loro sottosuolo.
Instablllt golltlca
Alcuni paesi produttori, inoltre, sono politi-
camente instabili. La Guinea ha appena ri-
mandato il secondo turno delle elezioni
presidenziali dopo gli scontri sanguinosi tra
fazioni diverse. Il paese stato governato a
lungo dai militari, e le aziende russe da anni
impegnate nellestrazione della bauxite in
Guinea potrebbero parlare per ore del man-
cato rispetto dei contratti da parte dei regi-
mi che si sono succeduti al potere. La Costa
dAvorio si lasciata alle spalle la guerra ci-
vile e ha votato per scegliere il nuovo presi-
dente, dopo aver rimandato per sei anni le
elezioni, ma non si pu essere certi che
dora in poi nel paese regner la pace. Il Ma-
li considerato stabile, ma nelle zone pi
remote deve difendersi da una fazione di Al
Qaeda, che spinge i manager delle miniere
a investire cifre ingenti nelle misure di sicu-
rezza. Il Niger e la Mauritania si trovano in
una situazione simile.
I produttori doro, comunque, non si
fanno impressionare. Di recente la sudafri-
cana Gold Fields ha detto di voler aumenta-
re la sua produzione nella regione a pi di
un milione di once. Attualmente il gruppo
gestisce insieme alla canadese Iamgold la
miniera ghanese di Tarkwa, che ha un volu-
me estrattivo di 650mila once allanno.
Laumento sar possibile solo attraverso
lacquisizione di altre compagnie minera-
rie. Come ha fatto laustraliana Newcrest
Mining, che di recente ha rilevato la Lihir
Gold, una compagnia che estrae circa
155mila once allanno in Costa dAvorio. La
gara per accaparrarsi loro africano procede
senza sosta. u fp
Febbre delloro
ln Afrlca occldentale
I gruppi minerari investono
sempre di pi nella regione.
Pur di assicurarsi le riserve
aurifere, costruiscono strade e
ospedali, e non temono
linstabilit politica
Thomas Scheen
Frankfurter Allgemeine Zeitung, Germania
Oceano
Atlantico
NIGERIA
BURKINA FASO
REPUBBLICA
CENTRAFRICANA
CAMERUN
CIAD
NIGER
COSTA
DAVORIO
GHANA
MAROCCO
MAURITANIA
MALI
BENIN
TOGO
GUINEA
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LIBIA
LIBERIA
TUNISIA
500 km
Accra
Lom
Monrovia
Yamoussoukro
Ouagadougou
Bamako
Abidjan
Tombouctou
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3
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10
11
Le grandi miniere doro dellAfrica occidentale e i proprietari
Obuasi
Tarkwa
Ahafo
Prestea -Bogoso
Loulo
Sadiola-Yatela
Lero
Akyem
Syama
Morila
Siguiri
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Anglo Gold Ashanti
Gold Fields
Newmont Mining
Golden Star
Randgold
Iamgold
Endeavour Mining
Newmont Gold
Resolute moning
Randgold /Anglo gold
Anglo gold
Fonte: Frankfurter
Allgemeine Zeitung
Riserve stimate,
milioni di once troy
(1 oncia troy pari
a 31,1035 grammi)
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Internazionale 871 | 5 novembre 2010 109
sudafrica
Esportazioni
svalutate
Il rand, la moneta sudafricana,
si rivalutato nei confronti del
dollaro statunitense raggiun-
gendo quota 6,76, il livello pi
alto degli ultimi tre anni. Come
spiega il Financial Times, la
situazione favorisce la grande
distribuzione e le aziende mani-
fatturiere che importano com-
ponenti. Hanno la peggio, inve-
ce, i settori che dipendono dalle
esportazioni, come quello
estrattivo. Le vendite di prodotti
allestero sono stabili, ma il loro
valore in dollari si ridotto in
media del 20 per cento.
in brEvE
Aziende La British Petroleum
tornata a registrare utili dopo le
spese sostenute per rimediare
alle perdite di greggio dei suoi
pozzi nel golfo del Messico. Nel
terzo trimestre 2010 il gruppo
ha guadagnato 1,85 miliardi di
dollari. Il merito la recente im-
pennata del prezzo del petrolio.
Secondo lindice statunitense Henry Hub, un punto di
riferimento per il mercato mondiale del gas, tra il giugno
2008 e il settembre 2010 il prezzo del gas naturale sceso
da 12,7 a 3,90 dollari per milione di Btu (British thermal
unit). La crisi, spiega Le Figaro, ha fatto scendere i
consumi, mentre il gas oferto sul mercato aumentato. I
motivi sono due. In alcuni paesi, come gli Stati Uniti,
aumentano le estrazioni di gas da fonti non convenzionali.
Inoltre si raforza il commercio di gas in forma liquida, che
pu essere trasportato per mare. u
Energia
La bolla del gas si sgonia
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aiuti
condizionati
Il fondo monetario internazio-
nale (Fmi) e lUnione europea
aiuteranno la romania a patto
che continui con la sua politica
di austerit, scrive Der Stan-
dard. Nel 2009 il Fondo,
lUnione e la Banca mondiale
hanno accordato a Bucarest un
pacchetto daiuti per 20 miliardi
di euro. Finora la romania ha
ricevuto 15 miliardi e in cambio
ha gi approvato misure come il
taglio degli stipendi pubblici e
laumento delliva. ora, conclu-
de il quotidiano austriaco, rice-
ver il resto del inanziamento,
ma nel 2011 deve ridurre il rap-
porto tra deicit pubblico e pil
dallattuale 6,8 al 4,4 per cento.
corEa dEL sud
chi approitta
del sessismo
In Corea del Sud le donne han-
no unottima formazione, ma
guadagnano un terzo di meno
rispetto agli uomini. Inoltre,
non occupano posizioni di verti-
ce e subiscono pressioni per di-
mettersi se restano incinte. La
discriminazione delle donne
nelle aziende sudcoreane, scri-
ve lEconomist, favorisce le
multinazionali straniere, che
possono assumere personale
qualiicato a costi contenuti. al-
cuni studi, tra laltro, dimostra-
no che se unazienda aumenta
la quota di donne manager del
10 per cento, il valore delle sue
azioni cresce dell1 per cento.
Produzione di gas a Rembelszczyzna, Polonia
romania
2
0
-2
-4
-6
-8
-10
(stime)
%
2010 2011 2009
Deicit pubblico
rispetto al pil
Variazione
del pil
Fonte: Eurostat
il numero Tito Boeri
800 euro al mese
Un operaio della Fiat automo-
veis di Betim, in Brasile, gua-
dagna in media 800 euro al
mese. a parit di potere dac-
quisto con lItalia fanno circa
1.050 euro. Non molto meno
dei quasi 1.200 che porta a ca-
sa un operaio italiano. anche il
cuneo iscale in Brasile di po-
co pi basso del nostro, e lo
stesso vale per le tasse sugli
utili e per i costi di licenzia-
mento. Perch quindi la Fiat
realizza circa la met dei suoi
proitti globali in Brasile e ha i
conti in rosso da noi?
Le ragioni sono tre. a Be-
tim si producono 78 auto per
dipendente contro le 53 di
Meli, le 30 di Miraiori e le 7 di
Pomigliano. Sono vetture di
qualit diversa, ma in Brasile
la produttivit aumentata
proprio mentre migliorava la
qualit delle auto prodotte:
grazie ai forti incentivi alla
produttivit, il 20 per cento del
salario di un operaio brasiliano
legato al risultato, contro il 5
per cento in Italia. ed una
componente variabile del sala-
rio nel vero senso del termine,
cio pu essere anche sottratta
alla retribuzione di base quan-
do non si raggiungono i risul-
tati prestabiliti. La seconda ra-
gione che la Fiat stata la
prima grande casa automobili-
stica a investire in Brasile ed
ancora la leader del mercato.
terzo, il mercato italiano sa-
turo, quello brasiliano no. Da
noi ci sono due vetture ogni tre
abitanti, in Brasile una ogni
sei.
Sul secondo e sul terzo fat-
tore impensabile, oltre che
indesiderabile, cambiare le co-
se, ma sul primo la Fiat e il sin-
dacato dovrebbero concentra-
re gli sforzi: rinnovare gli im-
pianti e legare il salario alla
produttivit per ottenere salari
pi alti. u
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110 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
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Internazionale 871 | 5 novembre 2010 111
112 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Strisce
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Buongiorno, umano
conosciuto come Ted.
Il grande Papa Moai ha
bisogno del tuo aiuto.
Per farla breve, ogni
settantanni i miei simili devono
sposarsi con un essere umano,
per poi trasformare i loro corpi
in una sacca nutriente
per la gestazione
del loro cucciolo.
Non necessario.
Tu andrai benissimo.
Sai che ti dico?
Baciami il cu
Ah ah! Sto scherzando. Ho solo
bisogno che qualcuno mi aiuti a
spostare il divano.
disgustoso. Dubito che riuscir a
trovarti una donna che voglia farlo.
Non c problema, ragazzotto.
Dimmi.
EHI, POSSO UNIRMI ALLA VOSTRA
NAVE PIRATA?
NAVE PIRATA? MA CHE DICI? QUESTA UNA NAVE AVVELENATA!
NON HAI VISTO IL TESCHIO CON LE
QUATTRO OSSA? SCAPPA O MORIRAI
AVVELENATO!
AH AH! GENTE DI CITT, IDIOTI!
guarda sempre dritto davanti a te.
parla piano. segui le regole igieniche.
uno
scherzo?
...il dottore
ha detto che
il prurito
passer se
smetto di
grattarmi...
non spingere un tasto che gi lampeggia. tieni le mani a posto.
se necessario, fatti da parte.
cos
che...?
mi
scusi!
si pu? ehi!
per-
mes-
so!
ma che
fa, crede
che siamo
rimbambiti?
COSA? NON
CHIARO? SONO
DENTRO A UNA
CASSA.
FIGUEROA,
IL MIMO
COS SCARSO
DA DOVER
SPIEGARE
LE COSE A
VOCE.
La guida
di Mr.
Wiggles a:
Buona
educazione
in
ascensore
Rob Brezsny
Loroscopo
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Internazionale 871 | 5 novembre 2010 113
per qualche giorno. Il gesso ha da-
to esattamente i risultati che ave-
vo letto sulla confezione: ha fun-
zionato come milioni di piccole
zappe ammorbidendo il terreno
argilloso. Una settimana dopo ho
potuto cominciare a interrare le
piante. Nei prossimi giorni, Leo-
ne, penso che ti farebbe comodo
lequivalente metaforico di un mi-
lione di piccole zappe. Devi am-
morbidire una supericie impene-
trabile per creare un soice letto
per i tuoi semi.
VERGINE
Secondo alcuni studi con-
dotti di recente, sbadiglia-
re aumenta lattenzione e la con-
sapevolezza cognitiva, riduce lo
stress e raforza quella parte del
cervello che prova empatia. Il dot-
tor Andrew Newburg arriva a con-
sigliare di provocare regolarmen-
te gli sbadigli. Secondo lui, aiuta-
no a risolvere i problemi, aumen-
tano leicienza e intensiicano le
esperienze spirituali. Perci, Ver-
gine, in questa fase del tuo ciclo
astrale, particolarmente propizia
allautomiglioramento, ti consi-
glio di sperimentare lo sbadiglio
ricreativo.
BILANCIA
Leggi questo haiku di Mi-
zuhara Shuoshi: Costretta
in un vaso / la magnolia di alta
montagna / sboccia e si apre. Ti
ricorda qualcuno? Penso che rias-
suma bene la tua situazione attua-
le. Anzi, individua perfettamente
la scelta migliore che potresti fare,
date le circostanze. In questo mo-
mento devi tenere conto di certi
limiti, dato che sei in un vaso, ma
non hai motivo per non iorire, co-
me la magnolia di montagna.
SAGITTARIO
Penso che tu sia in grado di
sopportare la confusione
pi di quanto credi. Ho anche il
sospetto che tu possa assorbire
pi novit, e pi rapidamente, dei
nati sotto qualsiasi altro segno.
Perci dovresti interpretare quel-
lo che sta succedendo nella tua vi-
ta come unavventura interes-
sante piuttosto che come un
caos disorientante. Lintero uni-
verso ti aiuter a godere di quello
che i nonSagittari potrebbero con-
siderare stressante.
CAPRICORNO
Caro Rob, le intenzioni del
mio ragazzo sono buone.
Adora regalarmi iori. Lunico pro-
blema che i mazzi che mi porta
sono scombinati. Lultimo era
unaccozzaglia di delphinium az-
zurri, garofani bianchi e gerani
rossi. Secondo te, c un sistema
per migliorare il suo senso esteti-
co senza ofenderlo?.Insoddi-
sfatta
Cara Insoddisfatta, a mio pa-
rere di astrologo, in questo mo-
mento uno dei compiti di voi Ca-
pricorni dovrebbe essere impara-
re ad apprezzare i doni che gli altri
vogliono farvi. Forse in seguito
potrete cominciare a insegnargli a
regalarvi quello che volete. Ma per
ora non morirete di certo se li ac-
cetterete di buon grado ringra-
ziandoli per la loro generosit.
ACQUARIO
La tua parola nuova della
settimana skookum, un
termine della lingua degli indiani
chinook ancora usato in alcune
zone della Columbia Britannica e
del Paciico nordoccidentale. Se-
condo la mia collega astrologa Ca-
roline Casey, signiica in com-
butta con gli spiriti buoni e fatto
proprio per un certo lavoro. Wiki-
pedia dice che quando sei skoo-
kum hai un proposito chiaro e il
potere di realizzarlo. Secondo la
mia lettura dei presagi, Acquario,
tutte queste deinizioni sono per-
fette per te.
PESCI
Nei prossimi giorni, fon-
damentale che tu sia spon-
taneo ma non avventato. Riesci a
capire la diferenza? Se non ne sei
sicuro, leggi le parole dello psico-
logo Abraham Maslow: La spon-
taneit (gli impulsi che vengono
dalla parte migliore di noi) spesso
si confonde con limpulsivit (gli
impulsi che vengono dalla nostra
parte malata) e a quel punto non
vediamo pi la diferenza. Cerca
di seguire i suggerimenti che ven-
gono dal tuo genio interiore, Pe-
sci, non le pulsioni distorte che ar-
rivano dal tuo maniaco interiore.
SCORPIONE
Secondo il motore di ricerca Technorati, su internet esi-
stono pi di cento milioni di blog. Questo farebbe pen-
sare che lautoespressione stia andando forte in tutto il
mondo. Invece no: il 94 per cento dei blog non viene aggiornato
da almeno quattro mesi. In sintonia con gli indicatori astrali del
momento, Scorpione, mi aspetto che tu faccia qualcosa per risol-
vere questo problema. La prossima settimana aggiorna il tuo
blog. Se non ce lhai ancora, considera la possibilit di aprirne
uno. Ma non fermarti l. Usa tutti i metodi che riesci a immagina-
re per dimostrare al mondo chi sei. Esprimiti con chiarezza e rive-
la tutto quello che puoi.
COMPITI PER TUTTI
Immagina che grazie ai progressi della scienza e
alla buona sorte sarai ancora vivo nel 2090.
Come sar la tua vita?
ARIETE
Nel romanzo di Marcel
Proust Alla ricerca del tem-
po perduto, uno dei personaggi fa
unosservazione volgare sulle
strane cose che a volte attraggono
gli esseri umani. Chiunque si in-
namori del sedere di un cane lo
scambier per una rosa. mio
dovere farti notare che succede
anche il contrario: ci sono persone
che ignorano o disprezzano cose
meravigliose convinte che siano
senza valore. La prossima setti-
mana, Ariete, ti consiglio di evita-
re entrambi questi errori.
TORO
Il poeta Paul luard fanta-
sticava e scriveva continua-
mente della sua donna ideale, ma
non la trov mai. Perci si accon-
tent di essere innamorato
dellamore. Penso che la sua deci-
sione sia stata saggia e che molti
di noi dovrebbero imitarlo. inu-
tile aspettare, sperando dincon-
trare la donna o luomo dei nostri
sogni, perch nessuno o nessuna
sar mai allaltezza del nostro ide-
ale. E anche se esistesse lamante
perfetto, probabilmente non lo ri-
conosceremmo, perch sarebbe
diverso da come labbiamo imma-
ginato. Detto questo, Toro, sono
lieto di informarti che nei prossi-
mi due mesi farai bene a coltivare
il tuo rapporto con una bellezza
imperfetta, che per perfetta
per te.
GEMELLI
Quando ci rivolgiamo a un
medico omeopatico, il suo
primo compito quello di stabilire
qual il nostro tipo costituzionale,
cio il rimedio fondamentale per
mantenere in funzione e in equili-
bro il nostro sistema. Un tempo il
mio era aurum, loro, ma a causa
delle trasformazioni che ha subto
la mia energia, ultimamente il
mio dottore ha deciso che per me
meglio il lac lupinum, latte di lu-
pa. Dopo aver studiato i tuoi pre-
sagi astrali, penso che anche tu
avresti bisogno di un aggiusta-
mento simile nel regime che ti
mantiene in salute. Sembra che le
necessit del tuo corpo si stiano
evolvendo. Considera la possibili-
t di modiicare la tua dieta, il tipo
di movimento che fai, quanto dor-
mi e quanto amore dai.
CANCRO
La libert lignoto, scris-
se il ilosofo John C. Lilly.
Se pensi che ci sia ovunque qual-
cosa di ignoto, nel tuo corpo, nel
tuo rapporto con gli altri, nelle
istituzioni politiche, nelluniverso,
allora godi della massima libert.
Penso che questo sia il concetto
pi importante sul quale dovresti
meditare, Cancerino. Stai per
evocare la magia che ti permette-
r di godere di tutto quello che c
di ignoto nelle cose e nelle perso-
ne che ami. E questo raforzer
enormemente il tuo istinto di li-
bert.
LEONE
Lestate scorsa ho creato il
mio primo giardino. Non
stato facile. Il terreno dietro casa
era duro e argilloso e riuscivo a
malapena a smuoverlo con la zap-
pa. Per fortuna, il commesso del
vivaio mi ha consigliato di usare il
gesso. Non dovevo fare altro che
spargere la polvere bianca su quel
suolo impenetrabile e bagnarlo
114 Internazionale 871 | 5 novembre 2010
Lultima
Elezioni in Tanzania. Proprio nessuna notizia interessante:
niente proteste di massa n violenze n morti.
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Vedi, non meglio che essere felici?.
non se ne pu pi di Berlusconi: sono anni che ci fotte. Senza mai invitarci nella sua villa!.
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american Pshyco.
lultima scelta del polpo Paul: inferno o paradiso?
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Le regole Starbucks
1 lespresso lascia a desiderare, ma nessuno fa il caramel dolce crme Frappuccino come loro.
2 non farti abbagliare dalle poltrone di pelle: Starbucks una catena di fast food. 3 Ma in asia
unncora di salvezza. 4 Il caf in edizione limitata il capolinea della civilt. 5 E comunque pi
buono se lo bevi con un amico e non con un laptop. regole@internazionale.it