Sei sulla pagina 1di 5

Guida alla lettura di Mente e Mondo Fisico di J.

Kim
Vittorio Morato capitolo II

Introduzione

Arontare il problema della causalit` mentale signica arontare il problema di a come sia possibile che il mentale eserciti inuenze causali sul mondo sico. Non c` comunque un solo problema della causalit` mentale. Ve ne sono e a almeno tre di cui il principale ` il terzo il problema dellesclusione. Questo ` e e dei tre il problema principale perch` ` quello che rappresenta un problema per ee il sicalismo, mentre gli altri due non sono collegati al sicalismo. Il problema che quindi si tenter` di arontare, arontando il problema dellesclusione ` il a e seguente: come ` possibile per la mente esercitare i suoi poteri causali in un e mondo che ` essenzialmente sico? e Motivi per salvare la causazione mentale: la possibilit` dellazione umana la richiede a la possibilit` della conoscenza umana la richiede (percezione, credenze, coa noscenze) laumento della conoscenza non ` altro che un rapporto causale e tra credenze. la possibilit` di una psicologia la richiede: se la psicologia pretende di scoa prire autonomanente delle connessioni legiformi tra eventi mentali deve presupporre una certo grado di causalit` mentale. ogni scienza che mena zioni stati mentali ha bisogno di conferire a tali stati un qualche potere causale.

Tre problemi della causazione mentale

Il problema dellanomalia delle propriet` mentali Questo problema si a genera per chi, come Davidson, crede che non ci siano leggi causali che riguardano i fenomeni psicologici e nessuna legge che connette fatti sici a fatti psicologici. Il problema deriva dalla tesi secondo cui: Due eventi A e B che stiano in una relazione causale sono in questa relazione perch` c` una legge che essi istanziano e e 1

Se il mentale non ` governato da leggi, la causalit` mentale ` impossibile. e a e Il monismo anomalo di Davidson ` caratterizzato dal seguente argomento: e eventi mentali che stanno in relazioni causali devono istanziare leggi; gli eventi mentali non istanziano leggi; ma poich` non ci sono leggi e psicologiche, allora tali eventi istanzieranno leggi sici; ma allora gli eventi mentali sono tipi di eventi sici e quindi sono eventi sici. Il problema ` che rende del tutto inecace la causalit` mentale: e a Sia un evento mentale m la causa di un evento mentale e; m apparterr` ad un tipo sico N e m in un tipo sico P ed esiste una legge a che connette N e P . Il fatto che m sia un fatto mentale non sembra giocare nessun ruolo nella spiegazione del ruolo di m. Se la mente venisse rimosse nulla cambierebbe tra le interazioni causali descritte. Le propriet` mentali sono epifenomeniche. a La strategia per salvare il monismo anomalo da questo problema consiste nel rilassare la richiesta riguardante lesistenza di una legge che copra le interazioni causali. dicendo che le leggi non sono leggi strette ma ceteris paribus si cerca una relazione controfattuale, piuttosto che una legge denire una nozione di causalit` mentale pi` debole della causazione + a u leggi siche. Il problema delle propriet` mentali estrinseche Questo ` un problema a e che nasce nel constesto del funzionalismo computazionale. nasce dal contrasto tra due tesi: sintatticalismo: per il funzionalismo computazionale, la mente ` una mace china di Turing (sucientemente complessa) e quindi ` un meccanismo e che processa dei simboli; quel che interessa a tale meccanismo, per`, o ` sono solo le propriet` sintattiche di tali simboli. E la forma dei simboli a a determinare la computazione, non il loro signicato. carattere rappresentazionale degli stati mentali: una vasta gamma di stati mentali (come le credenze e desideri) hanno propriet` intenzionali, ossia a hanno le propriet` che hanno, sono lo stato mentale che sono, a causa a delle loro propriet` semantiche. a Il funzionalismo computazionale non ` in grado di spiegare perch` le proe e priet` intenzionali/semantiche degli stati mentali siano causalmente rilevanti. a Se le attivit` mentali sono attivit` computazionali, le propriet` rilevanti delle a a a credenze, desideri etc. sono le forme sintattiche ad essere rilevanti. Il problema ` che due soggetti che abbiano identici stati interni dal punto di e vista sintattico, potrebbero non essere identici da un punto di vista semantico; mentre le propriet` intrinseche di uno stato mentale sono spiegabili solo nei a termini di altri stati mentali, le propriet` semantiche degli stati dipendono dalla a storia, dallambiente in cui vive il soggetto. Due buoni esempi sono: 2

sulla Terra pernsiamo che lacqua sia umida; in un pianeta in cui ci siano dei nostri replicanti sici ma al posto dellacqua ci sia un liquido con struttura XY Z, i nostri replicanti non credono dellacqua che essa sia umida. nelle nostre condizioni, una rana pu` essere sucientemente stimolata in o modo da credere che ci sia un mosca di fronte a lei; in un pianeta in cui non ci siano mosche, un replicante sico della mosca, stimolata allo stesso modo, non ha la credenza di vedere una mosca. La morale da trarre `: e Le propriet` semantiche di uno stato mentale sono relazionali, ossia a sono propriet` che essenzialmente riguardano le relazioni dellindia viduo con il proprio ambiente. Il contrasto, quindi, nasce dal fatto che mentre, in un quadro computazionale, le propriet` causali dovrebbero essere spiegate solo per mezzo delle proa priet` intrinseche/sintattiche degli stati mentali, sembra che siano causalmente a rilevanti anche le propriet` estrinseche/semantiche di tali stati. a Il problema dellesclusione causale Si supponga di avere la seguente spiegazione di come un evento mentale sia causalmente ecace: Si supponga che ci sia un evento mentale m al tempo t tale da causare un evento sico f e si assuma che questa relazione causale avvenga in virt` del fatto che m ` di tipo M e f di tipo F . f a t ha anche u e una causa sica di tipo N ? se si nega che f abbia per causa solo m ma non anche un evento sico n, allora si nega la chiusura causale del mondo sico, ossia la tesi che ogni evento sico ` causato da un evento sico; non ci sono cause non siche e di eventi sici. se si ammette che f abbia anche una causa sica n il problema ` che e allora non ` chiaro quale sia il contributo di m. Se c` una causa sica, la e e causa mentale sembra irrilevante.

Largomento della sopravvenienza

Nella prima lezione si ` mostrato come la teoria della realizzazione sica implie chi la tesi della sopravvenienza (la tesi che caratterizza qualsiasi tipo di sicalismo); largomento della sopravvenienza mostra che la tesi della sopravvenienza implica il problema dellesclusione. Ci` getta una cattiva luce sulla teoria della o realizzazione. Il dilemma. Il dilemma mira a mostrare come la causalit` mentale sembri a incomprensibile. Un ragionamento dilemmatico ` un ragionamento che ha come premessa una e disgiunzione A o non-A; se una certa conclusione C si pu` derivare sia da A o che da non-A, allora C ` vera. e Corni del dilemma: o la tesi della sopravvenienza ` falsa o ` vera e e 3

Primo corno. Si assuma quindi che la sopravvenienza sia falsa. Quel che dobbiamo dimostrare ` che la sopravvenienza ` falsa, allora la causalit` mentale e e a ` inspiegabile. e La sopravvenienza ` ci` che ancora il mentale al sico; la tesi della soprave o venienza ci dice che il mentale ` determinato dal sico, che ogni evento mentale e ` imprigionato nella rete nomologica del regno sico. e Se la sopravvenienza fallische il mentale ` libero di vagare indipendentee mente da una base sica; se ci` accade e si ammette che il mentale causi il sico, o questo viola il principio della chiusura causale del sico: Chiusura causale del sico: se si sceglie un evento sico e si traccia lungo la catena causale che lo precede o segue, non si esce mai dal sico. Quindi se la sopravvenienza ` falsa, la causalit` mentale ` inspiegabile perch` e a e e una spiegazione che violi il principio della chiusura causale del sico non ` e accettabile. Secondo corno Si assuma, quindi, la sopravvenienza sia vera. Si assuma innanzitutto questa tesi: A. Si supponga che una propriet` mentale M causi unaltra propriet` mentale a a M la tesi della sopravvenienza ci dice, allora che: B. M ha una base di sopravvenienza sica P Il problema ` ora capire da dove arrivi M ; le possibilit` sembrano essere e a due: ` stato causato da M e a t, ` presente la sua base sica, P e Ma se assumiamo che la sopravvenienza ` vera, la presenza di P a t necessita e la presenza di M a t; nulla che succeda prima o contemporaneamente a M ` e rilevante per causarlo se non la sua base sica. Ma allora il ruolo di M sembra essere irrilevante. O meglio: Lunico modo in cui M pu` avere un ruolo causale su M ` avendo o e un ruolo causale du P bisogna, cio`, accettare una tesi del genere: e C. M causa M perch` M ha causato P e Questa tesi ci dice che, se la sopravvenienza ` vera, per causare una propriet` e a sopravveniente ` necessario causare la propriet` sulla quale sopravveniene. e a Per eliminare un mal di testa (per causare la ne del mal di testa) si prende unaspirina (che agisce sulla base sica su cui il mal di testa sopravviene). Il problema di C, per`, ` che presuppone lesistenza di connessioni causali o e che vanno dal mentale al sico. Quel che si ` mostrato, nora, ` quindi che: e e 4

Assumendo che la sopravvenienza sia vera e che ci siano relazioni causali tra eventi mentali, si pu` concludere che ci sono relazioni o causali dal mentale al sico. La tesi della sopravvenienza, per`, ci dice che: o D. M sopravviene su P Ma se confrontiamo M e P per quanto riguarda il loro ruolo causale su P , sicuramente P deve essere considerata privilegiata. Il motivo ` sostanzialmente e che: Se P ` suciente per M e M ` suciente per P , allora P (da sola) e e ` suciente per P e P risulta essere la causa di P anche in una concezione controfattuale della causalit`: a Se P non fosse accaduta, allora M non sarebbe accaduta; visto che se M non fosse accaduta, allora P non sarebbe accaduta, allora se P non fosse accaduta, allora P non sarebbe accaduta. La situazione non si pu` ricostruire nel seguente modo: o P causa M che causa P in cui M ` un intermediario causale. La relazione tra P e M non pu` essere e o una relazione causale perch` la relazione tra una propriet` sopravveniente e la e a sua base non pu` essere causale. Questo perch` una propriet` sopravveniente e o e a la sua base sono contemporanee e la causa deve precedere il suo eetto. La situazione non si pu` nemmeno ricostruire nel seguente modo: o M e P costituiscono una singola causa suciente per P . Questo sia perch` P , da sola, ` suciente per P e anche M ; quindi ` dicile e e e capire cosa potrebbero fare in pi` se P ed M venissero combinate. u Il modo pi` naturale di considerare la situazione ` il seguente: u e E. P causa P e M sopravviene su P e M su P Le relazioni tra M e M , quindi, erano parassitarie alle genuine relazioni causali tra P e P Per usare unanalogia: si consideri lombra proiettata da una macchina in movimento ad un certo istante e lombra della stessa macchina in unu altro istante. Ciascuna delle due ombre ` un eetto della macchina che si muove; la e successione delle ombre, per`, per quanto regolare non ` un processo causale. o e Da ci` si pu` concludere che: o o F. Le relazioni tra M e M e tra M e P non sono genuine relazioni causali Il dilemma ` quindi provato: se la sopravvenienza ` falsa, la causalit` mentale e e a ` inintellegibile; se ` vera, ` ugualmente inintellegibile. Quindi la causalit` e e e a mentale ` inintellegibile. e Questo ` un problema comune a tutte quelle forme di sicalismo che assue mono la sopravvenienza ma che non identicano propriet` mentali con propriet` a a siche, ossia ` un problema per tutte quelle forme di sicalismo non riduzionista. e 5

Potrebbero piacerti anche