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Sociologia

Termine risale a Comte: fissare in modo scientifico liberarsi dalla metafisica e dal religioso.

Inizialmente connessa alla dottrina della societ.
Fondamentale la Repubblica di Platone : dottrina della societ giusta = viste le lotte per il potere cambiamenti non
per cambiamenti costituzione, ma riorganizzare il potere secondo RAGIONE.
LO STATO pu fondarsi solo sulleducazione dei cittadini al bene (che deve essere conosciuto) e che diventa quindi base
della societ giusta, ordinata per gerarchie.

= Platone enuncia una dottrina sociale congiunta alla teoria delle idee (metafisica).
Da Platone in poi le filosofie della societ ci si muove da rapporti sociali dati su cui si basano i progetti di societ anche
se tentano di farlo su principi puri ed astratti.
Ma non impermeabile allevoluzione storica che si offre sempre pi a fondamento delle costruzioni di societ ideale=
tentativi di costruzione di modelli teorici (riduzione dellindeterminato) lo offre lo sviluppo della scienza = dominio
sulla natura
Sociologia positiva di Comte: riconosce leggi immutabili:
NO ricerca della verit o societ giusta
SI osservazione -esperimento- catalogazione
= moto sociale soggetto a leggi naturali invariabili, no a volont.
Societ osservata razionalmente e NO giudicata.

Teoria e prassi sono separate perch : aderire pi o meno ad una, pericoloso per entrambe.
Per riconoscere i fenomeni sociali necessario distacco > dalla prassi.
Nella sociologia di Comnte le concezioni scientifiche sono subordinate ai fatti: la societ deve svilupparsi prima della
formulazione delle regole generali.
= a una visione della totalit dinamica della societ si sostituisce la sola INDUZIONE.

E sociologia positiva che divide in base alle sfere sociali di appartenenza: enumera e classifica : "mondo in ordine =
rassegnazione.
E sociologia "a-storica: Comte pensa che la sociologia possa prevedere, ma solo se sono state formulate leggi
naturali della societ in base a osservazione = leggi immutabili = non intervento su queste altrimenti distruzione
organismo sociale: la vera scienza deve accettare la sua impotenza : pu lenire crisi, valutandone esattamente il
carattere e prevedere risultato.
La sociologia non mira al dominio sui fenomeni, ma ad operare sul decorso.
Comte similmente a Hegel nega che lordine della societ possa essere dedotto da una pura attivit di ragionamento, e
lasciare alla prassi la costruzione.

Critica a Comte: criticare la volont di astrazione riduce lo sforzo di elevare listituzione della societ fine utopia,
fine altro.
Da Comte in poi la sociologia ha aspirato di liberarsi da teleologie. La positivit un elemento nella nuova societ
borghese che tende ad eliminare ogni pericolo di dissoluzione e che guida allorganizzazione = sociologia va perdendo
lorizzonte di una possibilit da tradurre in realt.
Quindi limpulso alla possibile trasformazione dellessere per opera del dover essere (proprio della filosofia) lasciava il
posto allaccettazione dellessere come essere (weber, durkeneim, pareto)
Appellandosi alla scientificit, la scienza sociale si vieta di considerare ci per cui gli uomini hanno cominciato a
meditare sulla societ = nega s stessa.
Permangono momenti di teoreticit, ma si dispongono soprattutto in epistemologie,metodologie ecc = raccolta


Critica a questa situazione di LYND: a suo giudizio
erudito lontano dalla prassi
tecnico vicerversa
=2 modelli di moderno studioso di scienze sociali
le scienze sociali lavorano per autosoddisfacimento accademico impegno etico NO - "feticcio
si dimentica che sociologia parte della cultura, il cui fine servire luomo.

La societ chiede allos scienziato con il pretesto di concretezza un uso del tempo =conformazione

=quindi se lo scienziato o le scienze non intendono intervenire sulla societ, questa interviene su loro come uomini: li
schiaccia e li conforma.
Di pari passo il loro lavoro che si lega alla produttivit (=vedi aforismi sullimpiego del tempo).
E una sociologia quella positiva non cambiata, che vuole essere scienza pura delle forme di vita associate o solo
descrizione della realt. Lideale lesattezza.
Societ come classi, pianificata, amministrata = sociologia che per Adorno e horken una sociologia senza societ
(=senza psiche).
Si cercano demarcazioni tra sociologia e economia, psicologia, ma anche una dilatazione in sociologismo (=riduzione
di tutto lumano al sociale).
Ma non si deve dimenticare che sezioni e dilatazioni partono sempre da arbitrariet.
I fenomeni sociali sono prodotti storici: le cui tendenze entrano nei processi sociali come tensioni.
Per questo opporre la pura teoria alla dinamica della storia ci consegna un modello a-storico e distaccato dellumano.

Comportamenti sociali non sono distaccabili dal tessuto psichico individuale: gli individui anche nelle masse agiscono
per determinazioni psicologiche. Che poi le forme consociative siano dipendenti > da processi economici (produzione
scambio) cosa che si pu escludere dalla ricerca sociologica pura, ma non pu esistere pura, perch il suio substrato
luomo.
Sociologia che riconosce solo il positivo pi esposta alla perdita di criticit. Ci che diverso da quel positivo deve
spingere alla domanda e non alla classificazione.

La scienza pu essere di pi che duplicazione del reale, se diviene critica: spiegare, mettere a confronto la cosa con il
proprio concreto, con un vero interesse.

SOCIETA

Societ come insieme degli uomini = riduttivo & classificativi
Quindi si passa a un orientamento verso i momenti di congiunzione e separazione delluomo (=entit biologica VS
natura e VS altri) cultural antropology

Con societ intendiamo invece: un contesto interumano di interdipendenza, dove il tutto sussiste per unit delle
funzioni, e dove lindividuo determinato dallappartenenza al contesto totale = determinazione di concetto di societ
come insieme di relazioni e le leggi a cui soggiacciono queste relazioni =concetto di funzione.

Concetto di sociologia, quindi come scienza delle funzioni societarie ( di risorse lavoro e autoriproduzione) gi nella
Grecia Platone.
"societ come opposizione alla corte con lascesa della borghesia. Ma le forme di costituzione in societ (in primis la
socializzazione degli individui in uno stato organizzato e controllato) apparvero al pensiero che inziava a vedere la vita
associata ma risolvendolo nelle istituzioni reificate.
Platone fonda la totalit onnicomprensiva dello stato sulla relazione funzionale degli uomini che devono sostenersi a
vicenda per soddisfare bisogni.
= costituzione in societ concepita sul fondamento della divisione del lavoro, mezzo per soddisfare bisogni materiali ,
quindi condizione di questa relazione che ognuno attenga a una occupazione (per farla bene).
La dottrina delle idee offre un criterio su cui si basa la divisione del lavoro: ogni individuo si adegua allidea immanente
che garantisce che la sua opera abbia valore.
Quindi la divisione del lavoro limita le capacit individuali.
Ma con il crescere della societ crescono le esigenze = necessitano guerrieri, fino alla necessit di una classe specifica
per il mantenimento dellordine e determinazione finalit comuni capi o reggitori.
Questo schema di Platone contiene gi la teoria del cambiamento qualitativo della struttura sociale come conseguenza
dellaumento quantitativo della popolazione.
In questo schizzo di Stato c anche una critica alle teorie sociali :
a. VS concezioni di formazione di Stato mitologica= leggi dello stato derivate dalle leggi divine
b. VS teorie di aggregazione di uomini dispersi riunitisi contro la natura
c. VS (>) dottrina del diritto naturale: perch non esiste societ senza stato.
Platone vuole superare latteggiamento positivo con lapriori ontologico (delle idee): legge e ordine sono attributi della
natura umana per arginare la tendenza a considerare stato e societ come separati.
Ad es Antifone Sofista :
Societ: fondata su leggi di natura verit
Stato:fondato su convenzioni umane sorte da un contratto parvenza
Lo Stato reprime ci che naturale = pregiudicano libert e non protegge
Per i sofisti quindi il cittadino della polis VS cittadino del mondo (naturale)

Per questa dottrina socializzazione lelemento primario, limitato dalla divisione del lavoro e da istituzioni rigide,
quindi una dottrina VS ordinamenti statuali.

Successivamente il cosmopolitismo si congiunge allidea di stato universale nella humanitas si realizza lidentit di
un ordinamento unitario del genere umano.
Comunque il rifiuto dello stato si rovescia nellassolutizzazione dello stato =unificazione grecia, impero romano.
Anche in Agostino il concetto di regno di Dio di uno stato.

Quindi abbiamo un rovesciamento ideologico: listituzione elemento derivato diviene 1 per uomini sotto limpero, e
per esso eliminano dalla coscienza il loro vitale.
Rovesciamento a cui contribu che il lavoro materiale rimase agli schiavi, fuori dalla definizione di uomo e quindi dello
stato.
Questo intreccio di societ e dominio si rivela chiaramente nel fatto che ad es anche oggi societ conservi a fianco di
un significato universale umanit, uno di buona societ che include quelli che sono dentro e che si riconoscono nei
modi della sovranit sociale.

Con lepoca borghese il concetto di societ si movimenta: il contrasto fra istituzioni assolutistiche e strato sociale che
domina il processo vitale e materiale della societ (Nietzscheservo padrone)= lo stato non pi accettato come
immagine della civitas dei qualunque se inteso come corpo.
Lascesa dellindividuo rafforza la criticit verso esso.
Il diritto naturale dellindividuo istanza primaria VS dominio assouto dello stato, che non pi unentit di per s
esistente, ma composto da parti sagole, gli individui.
Come ogni meccanismo complesso di cui non si conosce la funzione di ogni singola parte se non componendolo e
studiandolo in ogni sua parte: indagare lo stato, sotto quali aspetti la natura umana sia atta o refrattaria a comporlo, e
in quale modo gli uomini se vogliono unirsi devono combinarsi.
= a questa unione quindi non si arriva per rivelazione divina, ma grazie alluso della ragione.
Il problema diventa quindi la fondazione razionale dello stato e della societ.

Per Voltaire la ragione lunica cosa che fa sussistere lo stato
La giustizia naturale per Hobbes un comando della ragione naturale: contesta che luomo sia un ente originariamente
sociale: il conflitto originario del tutti VS tutti termina con vittoria della ragione= controllo che garantisce al singolo la
propriet.=
Principio fermo della societ borghese. Propriet privata & stato che la difende.
A tale scopo a questo contratto di societ se ne conclude un 2, il contratto di dominazione: il timore di tutti verso tutti
< di un potere al di sopra di tutti.
Hobbes risolve quindi la dialettica tra forza e diritto dando signoria al diritto, alleato della ragione, ma in funzione di
una nuova forza.
Il potere del pi forte dello stato di natura si trasforma cos nel potere legale della dominazione.
Ma VS Hobbes sembra sempre meno accettabile far derivare ogni forma di convivenza sociale dallassoggettamento del
singolo. Non 1 societ senza istituzioni, ma istituzioni giuste in cui il diritto si basi sulla libert e non sulla forza. Infatti
costituzione in societ si ha solo se la convivenza si istituzionalizza.

La sociologia diviene critica della societ quando non si limita a descrivere istituzioni e processi ma li confonde con
la vita di coloro con cui le istituzioni si sovrappongono e di cui consistono.
Se la riflessione su cosa sia societ perde di vista la tensione fra istituzione e vita, cercando di risolvere il sociale nel
naturale, non liberano dalla costrizione, anzi instaurano una 2 mitologia:lillusione che ci che viene attraverso le
istituzioni possiede qualit originarie es mito razzista.
La critica delle istituzioni sottratta alla dialettica si risolve nel caos =assolutizzazione dellistituzione = dominio
Nel quadro relazionale societ un concetto dinamico, una produzione di ulteriore, di pi, (spencer: processi in cui
attivit coordinate producono risultati > del attivit del singolo)rimanda a modificazioni pi o meno desiderate.
Questo incremento una delle origini dellautonomia delle istituzioni in quanto forma organizzata, non pi identica
alluomo= conflitto
Hegel di fronte alla nuova economia politica elabora dal rapporto costituitosi: la soddisfazione dei bisogni del singolo
possibile con una dipendenza generale reciproca.
La soddisfazione lavoro di tutti,lattivit del lavorare origina dal possesso. Quindi dalla relazione dialettica tra lavoro-
possesso risulta sia :
il generale (sintesi) societ
esistenza del singolo, diverso dagli economisti per costruisce il concetto di lavoro non solo come opera
comune di trasformazione del mondo e ripartizione di funzioni, ma anche in ordine alla storia delluomo, la
sua formazione (bildung).
La sociologia ufficiale non ignora questo ma procede con regole di una scienza classificatoria, irrigidita nelle istituzioni.
Cos Comte divideva le leggi della societ in : statiche e dinamiche.
Esige che in sociologia si distingua tra studio delle condizioni di esistenza della societ e le leggi del suo
movimento=fisica sociale statoca e dinamica.
Comte identifica quindi 2 principi che operano nel mondo: ordine e progresso.

Ancora Marx risente di questa partizione: contrappone le leggi naturali, invarianti della societ a quelle specifiche di
una fase di sviluppo.
Idea di categorie che tendono ad eternarsi e che nella societ moderna mutano solo la forma di manifestazione. Il
lavoro salariato schiavit: quindi una storia di esistenziali non mutati dalla ragione e dalla tecnica.

Questa divisione contrasta con il concetto stesso di societ come unit.
Le leggi storiche di una fase non sono semplici manifestazioni di leggi pi generali, ma strumenti concettuali per
cercare di dominare le tensioni.
Alla sociologia odierna richiesto di liberarsi dalantitesi tra statica e dinamica, come dottrina concettuale ed
empirismo che si escludono a vicenda.
La scienza della societ chiede uno sforzo instancabile di unit che si perde ogni qualvolta tende alla sintesi.
Lapproccio della sociologia tedesca che riduce lossatura della societ a concetti misurabili domina.

"carattere obiettivo di una formazione sociale non sta nella sua misurabilit, compito della sociologia la totalit dei
processi di socializzazione che si attuano.
E la specificit della sociologia? In cosa diversa ?: nella realt sociale gli uomini nelle operazioni di scambio non
entrano in relazioni non previste.
La dinamica della societ come correlazione si evidenzia soprattutto nella maggior socializzazione: c sempre pi
societ.
SPENCER laveva notato pi una serie di cause:
>aggregazione sociale
azione reciproca tra societ e elementi
azione reciproca tra societ e diversi
>prodotti sopraorganici
una visione formulata nella teoria della progressiva integrazione e differenziazione della societ. Due momenti
complementari:
incremento di una societ nel numero dei suoi membri e nella consolidazione procede simultaneamente con un
aumento di eterogeneit nella organizzazione politica e industriale.
legge fondamentale del processo di socializzazione sono:
Integrazione:momento quantitativo del processo, si manifesta con formazione di massa pi grande con >
connessione fra i singoli
Differenziazione:momento qualitativo (incremento della struttura interna) per vita una massa necessari
ordinamenti complessi fascismo, stato integrale.

Un concetto discutibile: coglie la correlazione tra socializzazione e divisione del lavoro, ma lascia in ombra una
tendenza opposta implicita in tale divisione e che VS la differenziazione: quanto pi piccole sono le unit in cui il
processo sociale di produzione si divide, tanto pi le operazioni svolte si somigliano = societ meno differenziata.
Comunque la perdita di differenziazione oggi non solo positiva, ma anche negativa: egualitarismo livellatore.
Anche nella fase attuale lincremento di socializzazione si manifesta in 2 momenti:
quantitativo:si socializzano sempre pi nuovi individui, che sono trascinati nel contesto funzionale. Tendenza
intensificatasi nel XIX sec con lentrata di nuovi paesi nel capitalismo, per mezzi di trasporto, tecnologie ecc. la
socializzazione va verso un nuovo culmine e ci che resta fuori rimane come tollerato.
Inoltre la socializzazione non fonte di pacificazione e superamento degli antagonismi. Sviluppo della societ si
accompagna al rischio dellannichilimento dellindividuo.
Qualitativo: abbiamo sempre pi societ in quanto la rete dei rapporti si fa sempre pi stretta, le sfugge sempre
meno del singolo (quanti momenti restano e fossono formarsi come autonomi?). Questo significa che in altri periodi gli
uomini sono stati pi liberi?NO. Pi legittimo osservare che nella societ borghese lidea di individuo si formula in modo
definitivo quindi la socializzazione colpisce il singolo non pi solo allesterno ma anche nellinteriore.
La progressiva razionalizzazione come standardizzazione delluomo si accompagna a regressione progressiva.

Quello che prima accadeva fuori oggi trasferito allinterno e viene subito. Ma dati gli attriti che genera e i conflitti che
rimettono in forse lincivilimento,si aprono prospettive nuove, per il fatto che la socializzazione non investe
immediatamente gli uomini come esseri ma interviene su una situazione in cui si era appreso ad aver coscienza di s
come di qualcosa di pi che di elementi biologici, implica che la totale socializzazione si presenti come esagerato
sacrificio inaccettabile.
Non meno importante lintuizione di Freud: le sempre maggior rinunce nella sfera degli istinti non trovando equivalenti
nelle compensazioni, portano alla rivolta gli istinti repressi.
Quindi la socializzazione crea da sola la potenziale propria distruzione sia nella sfera oggettiva che in quella soggettiva.
Una sociologia che in nome di fatti controllabili escluda la sua categoria centrale, la societ, in cui questi fatti
emergono abdica alla concezione di s come scienza per regredire nella sfera colta, uno dei sintomi del processo di
socializzazione totale.

INDIVIDUO

Specifici della sociologia non sono gli oggetti, che appaiono anche in latre scienze, ma laccento che a questi oggetti
conferisce, cio il rapporto tra tutti quegli oggetti e le leggi della socializzazione, che appunto la sociologia istituisce.
Ci vale anche per il concetto di individuo che appare come antitesi della socializzazione.
Questo concetto si presenta di rado nellambito delle ricerche sociologiche, in quanto si dedica pi allo studio delle
relazioni interumane, dei gruppi, delle classi. Si tende a considerare lindividuo come elemento irriducibile , la cui
analisi viene lasciata alla sociologia, psicologia, filosofia(che per ha teso ad assolutizzarlo come categoria
extrasociale).
Per la filosofia un entit autonoma, primato dellio-sono e dellio-penso (questo doveva restare indipendente dai
concreti soggetti di fatto).
Fin dal suo apparire il concetto di individuo designa qualcosa di chiuso, esistente per s, un singolo caratterizzato da
propriet particolari.
Per in primis individuo , senza riferimento alla persona, la traduzione dellatomon di Democrito.
Boezio d questa definizione di individuo: quel che comunque non pu essere suddiviso
Questo nella Scolastica approder nellaffermazione vs universalismo medievale: si viene preparando una concezione
nominalistica dellindividuo.
Liebniz definisce individuo per il suo semplice esserci: nella dottrina delle monadi d un modello concettuale della
veduta individualistica delluomo nella societ borghese.
Come monade non ha accessi di entrata o uscita: i mutamenti non sono causati dallesterno ma derivano da un
principio interno. Ciascuna monade = da ogni altra. Quindi la societ costituita da una somma di singoli.

Per linfluenza della dottrina del liberalismo si considera quindi un essere per s. La sociologia successivamente ha
scosso tale tesi mostrando come lindividuo sia in realt socialmente mediato.
Affermando che la vita umana essenzialmente e non casualmente convivenza, si rimette in questione il concetto
dellindividuo come atomo sociale ultimo.
Se luomo fonda il suo esistere attraverso altri suoi simili. allora solo per essi che egli ci che . La sua definizione
allora non di singolarit e indivisibilit, ma di comunicazione e partecipazione che sono necessari al suo esistere.
Prima di essere individuo uno dei simili, si rapporta prima di riferirsi a s, un momento delle relazioni che vive
prima di giungere ad autodeterminarsi.
Questo viene espresso nel concetto di persona:
era il termine romano per la maschera del teatro antico, quindi il carattere con cui qualcuno si presenta e appare agli
altri, il ruolo che gioca come suo titolare, che riveste come attore.
Da questo passa a designare il cittadino libero, come persona giuridica = dallo schiavo.
Il concetto di persona nel senso personalistico ha radice nei dogmi cristiani, soprattutto in quello dellanima
individuale. Momento che trov pieno sviluppo nella Riforma protestante.
Non che la concezione teologica sia stata la causa che ha operato questa trasformazione.

Definizione di uomo come persona implica che esso, si trovi gi sempre a svolgere ruoli determinati come simile. In
virt di questi ruoli e in relazione ai suoi simile egli ci che . Queste relazioni non sono dunque qualcosa di
estrinseco, ma relazioni in cui si determina in rapporto a s stesso.
Prescindere da questo carattere funzionale della persona per cercare un significato singolare ed assoluto non arriva
allindividuo puro, ma a un punto di riferimento astratto, che acquista significato solo in ordine al contesto sociale,
principio astratto dellunit di societ.
Anche la perosna singola una categoria sociale, che si determina solo in correlazione con altre. Solo in questa
acquista senso e la maschera sociale del carattere anche un individuo.
Il rapporto tra individuo e societ non neppure separabile dalle relazioni con la natura. La scienza della societ deve
indagare le leggi a cui questa relazione obbedisce, per ricavarne le figure variabili che individuo, societ e natura
assumono dinamicamente.
Non esiste una formula che definisca una volta per tutte questo rapporto, linfluenza sulla condizioni sociali doveva
esere per Comte primo oggetto della sociologia positiva (=ecologia).

La sociologia "classica dette attenzione fin dallinizio alla totalit sociale e al suo movimento, conformemente alla
tradizione filosofica: la dottrina del necessario primato del tutto sulla parte (aristotele politica).
Solo nella convivenza luomo , naturale la sua esistenza nella polis, dove la natura umana si realizza appieno.
Quindi polis come apriori della possibilit di essere uomo. Questo ritorna anche in Kant che chiama luomo "essere
destinato alla vita di societ , che tende ad associarsi, poich solo cos pu svolgere le sue potenzialit naturali.
Ma non una semplice convivenza, ma organizzata (alveare) necessario essere membro di una societ civile.
Per hegel questo istanza primaria, critica la pura individualit del romanticismo, lessere per s gli appare come un
momento necessario del processo sociale, ma da superare.
Per Schelgel invece lideale un uomo che tra senso da s senza limitazioni sociali, una individualit che non assorbe
gli altri e non soggetta a leggi universali.
Per Nietzsche simile: lindividuo sovrano, simile solo a s stesso, liberato dalla moralit del costume, qualcosa di
completamente nuovo e creatore di novit. Un assoluto. Le sue azioni traggono valore da s e la tradizione passa dalla
interpretazione individuale.
Affermando la supremazia sociale, la sociologia si pose nel flusso delle tendenze restauratrici seguite alla rivoluzione
francese. Cos Comte contrapponeva la sua sociologia alla precedente fase metafisica in cui lindividuo si era opposto
contro quel positivo (ordine dato).
La sociologia positiva libera la societ da tale dissoluzione portandola verso una nuova organizzazione pi progressiva.
Comte chiede che gli interessi egoistici siano subordinati a quello sociale, riducendo lindividuo a rappresentante,
secondario per importanza. Una accusa di egoismo che nasconde un tentativo di convincere a non perseguire la
felicit. In Comte questo comunque si collega ad una veduta dellindividuo come prodotto sociale.

Per apprezzare questa visione comtiana di individuo come categoria della societ bisogna ricordare quanto tale idea si
allontani da un opinione del senso comune, che vede nellindividuo qualcosa di dato da natura. Luomo viene al mondo
come individuo e rispetto a questo fatto biologico il suo essere sociale natura derivata. Questo non va dienticato: una
sociologia veramente critica deve rifarsi ad esso per evitare una idolatria della comunit.
Per il concetto di individuazione biologica tanto astratto e indeterminato da non poter esprimere adeguatamente
quel che gli individui sono.
Individuo qualcosa di pi del singolo ente biologico, sorge in quanto si pone ed eleva la sua unicit a propria
determinazione. solo chi si differenzia dagli interessi e mire degli altri, si fa sostanza e pone come norma il suo
sviluppo.
Tale autocoscienza sociale: lindividuo sorge in questa relazione di un autocoscienza con un'altra, e diviene nuova.
Cos pure luniversale. Monadi di un io come noi e noi come io. Soddisfare i propri bisogni soddisfare gli altrui, e tale
soddisfazione dei propri arriva dal lavoro degli altri.
Credere nellndipendenza radicale del singolo pura apparenza: la forma di individuo la forma stessa della societ,
viva grazie alla mediazione del libero mercato, nel quale coesistono soggetti liberi e indipendenti. Pi si rafforza
lindividuo, pi cresce la forza della societ, grazie al rapporto di scambio.

I concetti individuo e societ sono reciproci, lindividuo il contrario dellessere di natura perch si emancipa e si
riferisce fin dallinizio alla societ.
Se la psicologia di massa si spiega con processi psicologici individuali, va visto anche il contrario: contenuto e forma di
ogni individuo sono dovuti alla societ, come struttura dotata di proprie leggi.
E per quanto la sociologia sottolinei la preminenza della societ sullindividuo, tale accentuazione serve a corregere
quel credere che ogni uomo diventi ci che partendo da s, dalle sue disposizioni e sua psicologia.
Tale merito va ricordato oggi che la societ esercita una enorme pressione sul singolo, e le reazioni individuali sono
ristrette.
Obiezione potrebbe essrere che questa considerazione riduce luomo a un essere generico anche se di ordine
particolare, un esemplare impotente della societ. Teniamone conto: anche il concetto puro di societ altrettanto
astratto, come quello di una perenne antitesi fra i due.
Non sono riducibili a detrminazioni eterne: occorre un analisi dei rapporti concreti e della figura che lindivudo assume
dentro essi.
Comprendere lazione reciproca ha come conseguenza fondamentale, evitata dalla sociologia positivistica: luomo come
individuo giunge alla sua esistenza solo in una societ giusta ed umana.
Questo implicito in Platone, con "societ come condizione della realizzazione dellidea che in ogni uomo solo la
giusta repubblica gli permette di realizzare lidea.
Questo pensiero divenne sempre pi critico rispetto alla societ esistente: Moro dichiara che scopo della costruzione di
uno stato richiamare tutti i cittadini dalla servit del corpo alla libert dello spirito e della cultura. In questo consiste
la felicit.
Anche Spinoza auspica un odinamento dello stato secondo ragione: ogni nostro desiderio si pu ricondurre a
comprendere le cose nelle cause prime, domare le passioni. Mezzo pi sicuro fondare una societ con leggi ben
definite.
Questa visione della societ riassunta da Hegel : solo in quanto cittadino di un buono stato lindividuo perviene al suo
diritto.
Ma lindividuo nella societ borghese tiranneggiato dalle opposizioni fra esistenza particolare-borghese e civile-
universale (politica). Opposizione acuite dallo sviluppo economico-politico. La societ borghese ha sviluppato un
dinamismo sociale che costringe il singolo a perseguire interessi egoistici senza preoccuparsi del bene della societ.
Lobbligo ad agire in tal senso fu offerto dalletica protestante e dal concetto capitalistico del dovere.
Lideale antifeudale dallautonomia del singolo nel contesto economico si trasforma da autonomia decisionale politica a
una ideologia che chiedeva mantenimento dellordine e incremento dellefficienza.
Lindividuo interamente interiorizzato vede cos la realt come parvenza e la parvenza realt. Ponendo come assoluto
la sua esistenza isolata, dipendente dalla societ si fa unico. Arte religione scienza diventano possesso del singolo. La
societ che port lindividuo ad ampliarsi, amplia ora se stessa ed estrania lindividuo fino ad crederlo suo atomo.

GRUPPO
Universale/particolare: tensione che implica che lindividuo possa inserirsi nella societ solo attraverso istanze
intermedie. A queste si riferisce il concetto di gruppo che dalla fine del XIX sec dopo Durkheim ha acquisito peso in
sociologia.
Gruppo qualcosa di simile a ci che lanalisi del linguaggio chiama espressione occasionale: posto vuoto riempito
di volta in volta, secondo il contesto, da diversi significati.
Gruppo :
Comunit di interessi: unitaria,consapevole di s
Agglomerato casuale: dispersa, legata solo per alcuni caratteri obiettivi
Difficile darne definizione perch il carattere eterogeneo (=non generalizzabile)
Comunque sono stati fatti tentativi per fissarne qualche criterio fondamentale:
es Oppenheimer: qualunque cerchia di persone momentanea o durevole, organizzata o no, che agiscono in
modo simile, per un impulso esterno e per una comune stato di coscienza.
Geiger: molteplicit di individui connessi in modo che il sngolo sia parte di noi (=coscienza collettiva
soggettiva)
Il concetto resta vago anche definito su relazioni reciproche fra i suoi membri :nesso fra creature sociali in relazioni
determinate (=relazion pu significare ogni cosa).
Prende caratteri pi obiettivi nella sociologia USA dove: un certo numero di persone con interessi comuni, che agiscono
le une sulle altre e partecipano ad attivit comuni.
Un uso del concetto a cui si oppongono tentativi di riservare una designazione di un genere specifico di configurazioni
sociali
Wiese: suddivide tutte le configurazioni sociali in base alla distanza ideale dal singolo, giungendo ad una
classificazione di:
Masse: i processi sociali sono intesi in modo tale che i rapporti propri dei songoli raccolti in massa influeiscono
sulazione di questa.
Gruppi: configurazioni di secondo grado pi lontane dal gioco dei rapporti individuali perch possiedono una
organizzazione che impone al singolo una regola per lagire.
Collettivi: enti astratti, si basano su una ideologia sostenuta dai componenti , che forma questi enti in modo
imoersonale, lontano dal singolo. Sono pensati come portatori di valori durevoli.
Wiese attribuisce questi caratteri al gruppo:
Costanza e continuit
Organizzazione su ripartizione di funzioni
Idee del gruppo nei singoli
Tradizioni - abitudini
Rapporti con altre configurazioni
Criterio di giudizio
Per Wiese distinguere fra gruppo e collettivo importante e cerca di definire le forme di passaggio fra uno e altro: da
tradizione e idee comuni sorge uno spirito di gruppo a carattere etico che conferisce un contenuto alle forze del
gruppo le quali vanno intese eticamente. Con questo si prepara il collettivo astratto.
Ma ci non richiede che il concetto di gruppo non si posa usare per formazioni casuali gruppi effimeri perch possono
essere pi importanti per la societ e suo studio (soprattutto opinione pubblica).
Per evitare difficolt sono state designate forme di gruppo in base alle connessioni: si parla cos di gruppi effimeri,
durevoli, aperti o esclusivi, organizzati eno, ecc.
Soprattutto importanza al piccolo gruppo: nesso di persone abbastanza piccolo, in cui ogni persona si collega allaltra
in modo diretto, senza la mediazione di terzi.
Soprattutto Gumploviz: ha fatto ricerche su gruppi di questo tipo, definendoli " elemento originario di ogni sviluppo
sociale, fattore pi elementare del processo di storia. (modi formativi del fanciullo in famiglia = conformazione orologi
regolati e caricati).
Stessa importanza per Cooley: a queste conformazioni d il nome di primary groups primarie per sviluppo della
personalit e manenimento delle idee e ideali sociali, rispetto ai secondary groups (stato, partito, classe).
Lindagine tende a restringersi allo studio dei meccanismi di mediazione interni al gruppo, a carattere sociopsicologico
che spiegano la dipendenza ed uniformit psicologica.
Invece le relazioni tra questi e il sociale, da cui dipende il contenuto specifico delle concezioni, atteggiamenti, norme di
cui il gruppo mediatore, restano nellombra.
Linteresse in primis di natura pratica: dopo indagine officine hawthorne =importanza delle relazioni che si
stabiliscono nei piccoli gruppi non formalizzati ai fini del alvoro di squadra e quindi per la produttivit.
Inoltre, vista la possibilit di porre i piccoli gruppi in condizioni sperimentali prestabilite, condizione simile ai criteri di
esattezza delle scienze naturali.
Ci sono stati tentativi di dare soprattutto importanza a questi studi, identificandovi tutto lambito della ricerca
sociologica.
Es Durkheim: accento solo sulle piccole associazioni (vs universalismo). Il gruppo diviene oggetto per eccellenza della
sociologia, contro residui di speculazione filosofica.
Allosservazione dato non il progresso dellumanit, ma societ particolari indipendenti.
Concezioni in cui il concetto di societ diviene vuoto e privo di funzionalit. Totale somma di gruppi empiricamente
constatabili (=mappa). Non si presenta un problema di dipendenza di questi dalle leggi e struttura sociale.
Lo studio dei rapporti individuo-societ si riduce allo studio dei rapporti di dipendenza tra individuo e gruppi.
Decisivo diviene quindi il tipo di realt attribuito al gruppo: ammettendo lesistenza reale dei soli individui, i gruppi
sono sommatorie, altri invece li vedono come realt presistenti e sovraordinate agli indvidui (idea che persiste nei
sociologi romantici e organicistici ma anche in ) Vierkandt in cui troviamo una dottrina del gruppo come entit
autonoma nella sua forma pi pura.
Gruppi come unit della vita associativa, che resistono al divenire umano, per struttura ordine, ma soprattutto vitalit
scopi compiti e realizzazioni. Rispetto agli uomini mantengono una certa indipendenza, li fomrano e li inseriscono.
=vita autonoma dei gruppi. Vierkandt pensa che i gruppi manifestino come le persone, comportamenti, elaborino
stimoli, sviluppino tendenze = hanno vita unitaria e determinata dallinterno (=gruppo come individuo)

Quindi il gruppo, finalmente : quella forma in cui si esprime in purezza la natura socievole delluomo e che
sopravvive alla storia.
Si distingue in 2 propriet:
1. vita autonoma del tutto (membri)
2. unit interna
quindi un unit ultima, non ulteriormente analizzabile, ossia una categoria sociale.
Per i sociologi organicisti "gruppo quel collettivo in cui tutto qualcosa delle sue parti. In effetti il processo vitale
della societ si attua al di sopra degli individui. Il senso di totalit modificato radicalmente rispetto al significato
derivato dalla psicologia.
Dibattito sulla concezione del gruppo e sua esistenza stato condotto nel 20 fra individualisti e universalisti sulla
relazione individuo-gruppo.
Poi per influenza Gestalt prevale la tesi che quella relazione vada intesa come rapporto di funzionalit reciproca, tesi a
cui si rif la teoria della dinamica di gruppo : non solo interazione di gruppo e individuo, ma anche il mutamento
costante a cui vannosoggetti il gruppo come tale e le qualit degli individui (lewin, teoria del campo)

Non si parla pi di somma delle parti ma di un tutto con propriet diverse, quindi il tutto diverso dalla somma.
Per i gruppi come per le totalit vale che un tutto caratterizzato da un alto grado di solidit intrinseca pu contenere
parti eternogenee.
Il tipo di dpendenza reciproca (ci che tiene insieme il gruppo) un carattere distintivo importante.
Teorie applicabili a tutti i gruppi, comunque le opere di questa scuola hanno pi attenzione ai piccoli gruppi, in cui
pi facile riconoscere relazioni di interdipendenza. Semplicit che orienta le ricerche di Homans:
per lui sentimenti e interazioni si sviluppano in 2 diversi sistemi:
esterno: rapporto del gruppo e membri con il mondo sociale (es gruppi di lavoro, coordinazione e
subordinazione alla macchina)
interno: si sviluppa oltre al primo, sulla base della convivenza fra i membri (rapporti non formali sul lavoro)

La sociologia del gruppo umnao si fonda sul rapporto dei 2 sistemi. Homans cerca di riportare a formula semplificata
questa interdipendenza tra i fenomeni prodotti entro il gruppo, e formula 2 ipotesi:
1. se il contatto nel sistema esterno frequente, si sviluppano sentimenti di simpatia superiori al minimo
necessario per la collaborazione nel sistema esterno
2. maggior frequenza di contatto fra membri ed esterni, accresce la frequenza del contatto e lintensit fra i
membri.
Ma per Homans le interactions pi frequenti non rafforzerebbero le simpatie, quando entra in gioco unautorit di
comando. Il contatto imposto pu portare ad anatgonismi.
Il pericolo nellevidenziare eccessivamente i tratti formali comuni, tralasciando le diversit. Se si vuole intendere il
carattere di mediazione impossibile muovere da un concetto di gruppo determinato e fissato.
Lattenzione ai piccoli gruppi si giustifica per la loro specifica funzione psicosociologica: il contatto immediato tra
individui permette unidentificazione immediata:
a. tra membri
b. con il gruppo
il senso degli uomini e dei loro rapporti acquisito si nellinfanzia, ma anche nella vita adulta, in cui tale esperienza si
consolida e si estende.
Se in questi gruppi luomo si determina come individuo, lanonimit della societ si concretizza in quei gruppi ordinati a
scopi utilitari, per gli adulti importanti per la riproduzione della vita che non i gruppi intimi.
Gruppi in cui permane una sensazione di estraneit (reazione a questa, reazioni di tipo super-identificativo).
Gruppi a carattere soprattutto utilitario: anche unapparente immediatezza percepita come mediata. Un
adeguamento che non rende al singolo quello che d, in quanto tende a prevalere il legame di puro interesse.

Anche il rapporto individuo-societ soggetto alla dinamica sociale, varia storicamente e in una stessa epoca
coesistono strutture non contemporanee. Non si nega che certe strutture di relazione interumana si sdiano mantenute,
ma queste invarianti hanno soprattutto carattere di illibert.
Comunque queste invarianti assumono importanza e funzione diversa a seconda della costellazione storica in cui
operano, isolarle =deformarle.
Es funzioni della famiglia e modo in cui le soddisfa: la famiglia categoria oroginaria, ma anche prodotto. Quella
attuale, rispetto alla borghese ha maggior capacit formativa e diversi caratteri di esperienza che fornisce.
Variabile anche il carattere delle conformazioni a cui lindividuo si integra assoggetandosi ad un ordine e compiendo
rinuncie.
Punto di partenza la tendenza progressiva della societ alla socializzazione (ricomprensione, secondo un piano e a
partire dallalto, delle parti del tutto). Questo porta a ridurre il peso del gruppo primario.
Le funzioni di mediazione sociale svolte da una sfera relativamente indipendente del commercio perdono importanza,
cos come i gruppi non amministrati.
Simbolo di questo combiamento delle funzioni di mediazione sono i trasferimenti e le deportazioni: lindividuo viene
sussunto direttamente come atomo dallunit maggiore.

Tra le controtendenze, alcune sintetiche : pianificate dallalto come cuscinetto fra collettivo-individui. = gruppi
aziendali
Gruppi di solidariet: piccoli identificazione, protezione
Bande giovanili: schemi di identificazione

Sono tutte forme di gruppo che si definiscono e acquistano un senso specifico solo in relazione al processo di
livellamento delle differenze qualitative.
Quanto pi lattuale ideologia insiste sullautonomia del gruppo, pi i gruppi, come istanza di mediazione sono
determinati dalla struttura della societ. Il gruppo continua ad esercitare una funzione mediatrice, ma oggi questo
dipende dal tutto sociale.

MASSA
Si tende a collegarla, come fenomeno moderno legato alla citt, con latomizzazione : in tal senso si tentato di usare
il concetto di massa x interpretare il nostro tempo.
"ribellione delle masse: identificata con i movimenti totalitari di tutto ha colpa la massificazione.
Sociologia : analisi e tener conto della contraddizione per cui le masse :
a. possiedono qualit di comunione irriflessa
b. si compongono di uomini che non si conoscono
il grande numero sembra escludere che questi si sentano vicini, come postula Wiese. Ma pochi accettano di
considerarsi parte della massa.
La psicologia ha contribuito a chiarire la questione : nelle masse si trovano sempre momenti irrazionali: questi sono
stati descritti soprattutto da Le Bon (=inizio della psicologia di massa). Egli confonde lirrazionalit, oggetto di
osservazione con quella dellosservatore (=massa sono gli altri)
Offre una fenomenologia descrittiva delle masse:
1) 1elemento caratteristico luniformazione degli indivdui nella massa: il fatto di essere trasformati in
massa li dota di unanima collettiva: unit psichico-morale che nasce non detrminata dal numero e dalla
prossimit ma per determinazioni degli individui
2) istinti originali: sono annebbiate le capacit individuali. Lindividuo ricade un uno stadio pre-sviluppo
3) facilmente influenzabili: non per argomenti razionali ma per influenza del capo.
4) Sentimenti semplici
5) Soggezione: non libert essenziale ma sentimenti reazionari; abbandonate a s stesse si stancano della
rivoluzione e tornano alla tradizione.
Per Le Bon i caratteriu fondamentali che lindividuo assume nella massa sono:
1. scomparsa personalit cosciente
2. inconscio, soprattutto suggestione
3. tendenza allatto immediato
tesi che sembrano confermate dai totalitarismi e nella moderna civilt tecnica.
Ma comunque insufficente perch ipotizza unanima delle masse , il cui nocciolo sarebbe lanima della razza, come
costante biologica.
Identifica massa con proletariato e socialismo (azione moralizzatrice) = negativa perch pericolo per la civilt, in
quanto si oppone allanima di razza, produttrice di valori di civilt. Quindi il comparire della massa segna la fine di ogni
civilt per il cessare di ogni forza morale.
La psicologia delle masse : volont di analisi di un simile forza. Ratificandone limportanza dellindividuo di fronte ad
essa, abbandona quella concezione che vedeva nella massa il pericolo per la verit, ma che affermava comunque il
potere e capacit dellindividuo di sottrarsi agli idola collettivi.
Allopposizione massa/individuo si sostituisce un'altra tra 2 entit collettive: es anima di classe/anima di razza ecc

Cos la psicologia delle masse postulando un carattere malefico della massa e quindi la necessit di un potere per
tenerla a freno, diviene strumento dei totalitarismi.
Solo la psicologia moderna del profondo, ha liberato dallambiguit quegli elementi di verit implicit in LeBon.

Nel 21 Freud pubblica "psicologia delle masse e analisi dellIO, che parte dal lavoro di LeBon per indagare come il
singolo nella massa, pur comportandosi diversamente da quando nella massa, vada a cadere in tale condizione.
Cerca risposta alle condizioni che permettono la rimozione degli impulsi, che appaiono comparabili allo stato di nevrosi.
Quindi non si ferma a spiegare il fenomeno, ma cerca di risalire alla sua fonte libidica traslazione erotica su un capo
del padre.
Freud ritrova questo tipo di identificazioned in quella che chiama masse altamente organizzate,durevoli e artificiali
(esercito e chiesa).
Per preservarli si usa una certa costrizione esterna creando limmagine illusoria di un capo o idea, rispetto a cui tutti
sono uguali. Ci si sforza di configurarsi a quel modello, e lideale non raggiunto dellio si proietta nel capo.
Motore : aspirazioni sessuali inibite, che prendono la fcorma del desiderio di farsi membro della massa = uguali a un
singolo superiore. Massa e capo sono imprescindibili (=teoria dellorda primitiva).
Tale identificazione ha per Freud una parte decisiva nella costruzione in societ, nella Kultur e Zivilisation.
La sublimazione delle pulsioni inizia con lidentificazione e permette il sorgere del sentimento sociale.
In questo senso massa ha un carattere positivo, la svolta dallegoismo allaltruismo =linguaggio e cultura sono i suoi
prodotti.


Nel valutare questi aspetti positivi della massa, Freud non sostituisce allanima della massa un substrato con un
apropria azione, ma riconduce la tendenza allidentificazione con la massa. Quindi la nascita delle propriet
psicologiche di massa, allindividuo e al suo rapporto con la famiglia.
I fenomeni di massa non si verificano in virt di qualche qualit non identificata, ma in seguito a processi psichici che
hanno luogo in ogni individuo che vi partecipa. La massa non un fenomeno primario quindi, ma secondario, e gli
uomini si fanno massa sotto lazione di condizionamenti sociali ( comportamento del capo, o altre figure paterne o
simboli, come lorda dei simili, sottoposti alla stessa dipendenza).
Questa teoria prende assai seriamente il concetto di suggestione di massa: Freud analizza i meccanismi con cui si
produce il cosiddetto masochismo delle masse: disposizione ad assoggettarsi al pi forte, la gregariet, lodio vs
estranei.
Le colpe del mondo non sono opera delle masse, ma di quello/i che delle masse si servono, dopo averle create.
A questo LeBon d il nome di dominio dei comitati cio del capo (Carotin parla di ingegneri danime).
La folla gisce se condota, masse come docili strumenti.

Discussioni sulla tecnica del dominio delle masse: non pensiamo che chi le usi siano individui ai margini e che poi per
limpiego di tecniche, ottengano potere sugli uomini, che invece sono pacifici e giusti.
In realt questi demagoghi sono esposnenti di forze e interessi pi potenti, che riescono a prevalere sulle masse grazie
allaiuto delle masse stesse..
Il successo del demagogo non dipende da sola tecnica, ma dalla possibilit che questo ha di condurre la massa verso
gli scopi dei potenti. Inoltre agiscono su un terreno gi pronto e quindi il metodo di dominioi cambia rispetto alla
disponibilit ad essere dominati.
Si dice che i media offrono la possibilit di dominio grazie a manipolazioni, ma non sono i mezzi di comunicfazione il
vero pericolo. Il loro conformismo solo un riproduttore e amplificatore di tale disponibilit, che trova oggettivazione
nellideologia presentata dai mezzi di comunicazione.
Il contesto operativo di disponibilit, stimolo, reazione oggetto di studi di psicologia del profondo: si visto come il
demagogo operi con mezzi psicologici, si sulla basen di predisposizioni psichiche proprie, ma queste , cos come i fini
sono socialmente condizionate.

La massa un prodotto sociale, non un'invariante naturale: d agli individui un senso di prossimit, ma questa
illusione presuppone atomizzazione, alienazione e impotenza.
La debolezza di tutti predispone alla debolezza soggettiva, allannullarsi nella massa. Lidentificazione con il collettivo,
con
Il capo, offre un surrogato psicologico per ci che nella realt manca. Rimproverare la massa "cieca non vedere: si
contrappone al dominio della massa la sollecitudine per una personalit parodia.
Il singolo deve chiarirsi cosa lo porta a farsi massa, per opporre resistenza cosciente alla tendenza a farsi massa.
Consapevolezza che pu trovare aiuto nella sociologia che laceri il velo ideologico di un inevitabile esistenza
massificata che aiuti luomo a liberarsi dalla fascinazione, la cui potenza dura solo per la fede che essi gli concedono.

CIVILTA & INCIVILIMENTO
La polemica VS la massa rientra in un discorso pi ampio. I fenomeni di massa non sono nuovi, anche se il concetto di
massa messo in relazione con la civilt della tecnica.
Una valutazione negativa dellincivilimento rintracciabile gi nella filosofia stoica:
Posidonio vedeva una corrispondenza tra progressi materiali delle condizioni di vita (per imitazione natura) e
decadenza morale. Allo stato primitivo ideale, senza violenza e leggi, ne seguito uno in cui leggi ed istituzioni sono
necessarie.
Si vengono a prefigurare 2 sfere:; tecnica e teoria, che in Cicerone verr interizzata nelle cultura animi.
In questo dualismo si prefigura quello moderno di incivilimenbto come:
cultura materiale Zivilisation
valori di civilt Kultur
kultur che ha sempre avuto qualcosa di cultura spirituale.
Zivilisation che non si oppone comunque ad una cultura dello spirito, ma cge designa linsieme dellumanit:
lhumanitas civitas del De Monarchia di Dante e nel Convivio leggiamo che fondamento del potere che la
civilizzazione sia orientata a un fine di felicit.
Civilis esteso rispetto al concetto latino che vedeva lopposizione della sfera politica rispetto a quella militare. Civilitas
appartiene allumano in generale, ed ordinato alla felicit delluomo.
Civilisation si afferma nella cultura inglese nel XIX sec, opposto alla cultura cortigiana e feudale. Zivilisation in tedesco
acquista il suo senso moderno.
Lincivilimento messo in rapporto con:
a. con il forte incremento della popolazione (dalla rivoluzione industriale- concentrazione urbana)
b. dissoluzione degli ordinamenti della societ ad opera della ratio. Al vecchio ordine sarebbe subentrato uno
stato di iperorganizzazione e disorganicit, con uomini dallesistenza superficiale, atomizati, senza coesione.
(=moderno cavernicolo di Spengler)
A questa immagine si oppone la Kultur (casamenti vs citt medievale). Tutto il male ricondotto alla zivilisation anche in
senso estetico. Posizioni averse alla zivilisation si ritrovano oggi in compagnia di forme di pessimismo storico ( per i
mutamenti dello spirito pubblico).
Ma comunque non si vedeva nella zivilisation una fase finale, ma transitoria: lincivilimento la fase attraverso cui un
popolo barbaro deve apssare per arrivare alla kultur. Kultur si oppone alla zivilisation come coscienza umana, ricca di
sensi e forme.
Unantitesi gi nel rococ (metafora). Anche in Kant il disgusto per lincivilimento : siamo civili fino alla noia, per
attenzioni e forme sociali, ma per cosiderarsi progediti moralmente manca assai.
Moralit rientra nella Kultur, ma applicarla solo nelle convenzioni incivilimento (aforisma del tatto).
Kant non pone K. e Z. in un rapporto di successioneo di incociliabilit, ma come lementi interdipendenti, pur
contraddittori del processo di socializzaizone.
Sa che non si possono avere uno senza laltro: lo svolgimento interiore delluomo e la figura che esso imprime al
mondo esterno dipendono luna dallaltra e che illusorio cercare di creare un mondo dellinteriorit che non dia prova
di s nel reale.
Con Kant civilt e cultura non si richiamano immediatamente allautoconservazione (no istinti-necessit- no
gratificazioni, no jazz)
Tutte le Kultur epochen furono tali non per semplice espressione di pura interiorit, ma attraverso il processo vitale
della societ e la sua reificazione.

Solo una consapevolezza culturale tesa alla formazione di un mondo di libert pu giungere alla separazione di Kultur
come prodotto e forma dellanima, e di Zivil come esteriorit.
Oggi Vs incivilimento si oppone pi che questa anima, una difesa di quei valori di civilt , inserendosi in
quellincivilimento a cui dovrebbero opporsi.
Freud polemizza Vs questa opposizione K-Z:
la civilt umana mostra 2 aspetti:
comprende :
a. tutto il sapere e capacit per dominio sulla natura = soddisfazione dei bisogni
b. tutte le istituzioni necessarie a regolare i rapporti fra uomini (soprattutto ripartizione dei beni)

2 direzioni non idnipendenti:
a. perch le relazioni reciproche sono modificate dalla misura di soddisfazione degli impulsi resa possibile dai
beni disponibili
b. perch il singolo pu entrare con un altro nella relazione di uomo a bene, quando laltro ne utilizza la forza
lavoro, o lo assume come oggetto sessuale
c. ogni singolo potenzialmente un nemico di quella civilt che pure ha un interesse umano.

Non si pu misconoscere per che le K e le Z che lilluminismo volle legate, siano state separate da Freud e Kant.
Non lecito invocare la K VS la Z, vs societ di massa, vs consumo culturale, ci indissolubile da quella
disgregazione della ns civilt.
Ma anche vero che lattivit dellincivilimento come produzione e uso di oggetti soprattutto superflui si resa fine a
s stessa in modo intollerabile, e che gli uomini non sono pi o quasi padroni di tale apparato, ma suoi funzionari
(=consumatori)
Comunque anche nelle epoche delle Kultur tali aspetti della Ziv erano presenti: gli schiavi eressero le opere.
Quello che la ns civilt della tecnica ha di mostruoso non deriva da qualche essenza della tecnica, ma dallirrazionalit
con cui essa viene posta in atto.
Mezzi di distruzione, di sovrapproduzione (pubblicit). lassurdit delleconomia, non la tecnica, che pesa sulla
cultura, sulluomo, sempre pi schiacciato e messo fra parentesi.
Quello che uomini formati dallincivilimento sognano, non un mondo redento ma un nuovo gadget, nessuno riesce a
sottrarsi. Chimerico il ritorno della Kultur, semmai cercare di spingere lincivilimento oltre s stesso.
La Ziv realizzer ci che la Kultur ha promesso: quando si sar estesa e fatta libera, fino a che non vi sia pi fame
(aforisma..).

SOCIOLOGIA DELLARTE E DELLA MUSICA
Sociologia della cultura: non solo considera il contesto sociale in cui operano le opere artistiche, ma soprattutto guarda
al senso che tale opere e il significato delle merci che oggi stanno sostituendo lopera darte nella sua autonomia.
Larte a oggetto di una ricerca che decifri la storiografia della societ.
Sociologia dellarte in cui si indaga solo lorigine sociale dei singoli artisti, le loro concezioni politiche, i contenuti delle
loro opere. Resta da parte lessenziale dellopera darte, quel che la fa essere tale, il momento della creazione di
immagini nella tensione fra contenuti e forme.

Hauser: sviluppa momenti estetici e sociali nel loro intreccio. Illuminare larte quindi nel contesto del processo storico
in cui si produce.
Solitamente si spiega lassenza delle grandi sintesi osciali e morali con l0estendersi della materia da dominare. Ma
questa tesi ricorda quella dubbia promessa della sociologia di poter offrire unintelligenza del tutto sociale. Quindi non
sembra che tale estendersi sia il vero motivo e che lassenza di sintesi invece vada ricondotta al tipo di consapevolezza
che prevale nella scienza sociale, alla dissoluzione dellatteggiamento filosofico e teoretico, che cresce con il crescere
del controllo collettivo, di dire qualche cosa che non sia riproducibile a piacere. Quindi imputabile al dominio del
positivismo.
Hauser riesce a evitare questa semplificazione, di una spiegazione dallalto, che invece di assumere una dialettica tra
idea e dato, usa lidea come norma fissa. Il suo un metodo dialettico, che gli permette di sviluppare le forme
artistiche in tutte le loro differenziazioni nelle diverse fasi storiche. Il primato alla produzione, anche se distribuzione e
recezione non sono in ombra.

Larte spiegata a partire dal sociale, ma luogo e funzione dei singoli fenomeni non sacrificati. Lautonomia dellarte
come dogma evitato. Lopera non presuppone astratamente teoresi ma se ne nutre (di ci pu dare lidea il passo su
proust e joyce, tratati in rapporto al concetto di spazializzazione, posti in relazione con il cinema).
Fascino della simultaneit:
diverse esperienze nello stesso istante stesso uomo
uomini e luoghi diversi - stessa esperienza
diversi luoghi, stessi accadimenti
= un uiversalismo rivelato dalla tecnica forse lorigine della nuova concezione del tempo e dei procedimenti con cui
larte moderna raffigura la vita. Il carattere rapsodico del nuovo romanzo, diverso dal tradizionale, anche quello pi
cinematografico. Discontinuit che ricorda il film: i limiti spazio-temporali si dissolvono = un esperienza artistica
compenetrata di conoscenza dello sviluppo delle forze produttive tecniche.

Un arte Vs la ricezione sociale ampia e indifferente a chi si fa idolo della disponibilit e funzione senza indagare la
sostanza, quindi lontana da una critica dellordine sociale attuale = larte socialmente irrecepibile appare asociale.
Ma in tale contraddizione prevale la tendenza a mantenere separate arte e societ.
Lorientamento quindi VS arte moderna: Benjamin riconosce la necessit di rinunciare ad un pubblico, la cui
soddisfazione non si concilia con una probit intellettuale, e lintendere la rottura nella mediazione sociale, anzich
lallinearsi diviene decisivo per la sociologia dellarte.
Il comportamento estetico stato sempre complementare alla socializzazione degli uomini, che in essa non trovavano
comunque la realizzazione piena della loro umanit.

Se la scienza serve ai fini del dominio della natura, con lagire estetico si spoglia della sua funzionalit sociale e
reagisce come singolo, sfera del privato e della produzione non coincidono, e lautonomia del bello sta in questa
dissonanza.
Una dissonanza che nellarte moderna viene spinta allestremo e che conferisce alla sua asocialit uno specifico
significato. Essa una pietra di scandalo nella societ attuale e della sua vita uniformata.
Tale asocialit provoca lira della normalit che cos si scopre nella sua falsit.

(horkenheimer) opere in cui si trova espressione il soggetto separato dal possibile sono quelle in cui si manifesta al
massimo quellabisso tra la soggettivit e il mondo barbarico.
Lorrore e il lutto inerenti a queste opere non dovuto ad una separazione dalla realt, ma ad una coscienza esclusa
dalla societ.
Nel loro tener fede alla attuale condizione dellindividuo rivelano rifonda affinit con quellarte, rispetto a quelle opere
di falsa conciliazione.
La vita che entra nelle rappresentazioni non desta e attiva: lindividuo solo apparenza e obbediscono in realt a un
apparato che lascia loro solo una reazione possibile.
La loro vita schiacciata non trova pi possibilit di reazione e trova espressione nelle opere che lacerano il velo di
squallida apparenza.
Sono opere che rinunciano allillusione di comunit, sono monumenti allumanit mutilata, che sprofonda nellabisso
dellabituale. Rappresentano la comunicazione, denunciano il mercato.
Una riflessione su categorie come comunicativit e non, dal socialmente utile/inutile, siano invarianti rigide.
Se la democratizzazione della musica ebbe il merito di emanciparla dal consumo esclusivo, quindi positiva, oggi si pu
pensare che allemancipazione serva uno sganciarsi dalla direzione della consumabilit.
Una sociologia dellarte deve rivedere molti concetti ed evitare riduzioni a nominalismi.

Hauser rinuncia a trattare la musica: primi tentativi di sociologia musicale risalgono ai primi del 900. Bekker ha
elaborato la teoria della funzione di alcune forme musicali nella creazione di comunit.
Schering: fra tutte le arti possiede la maggior potenza associatrice perch:
a. il suo esercizio richiede pi persone concordi nellintenzione e nel sentirecomunit di musicanti
b. per le sue qualit sensibili, la sua facilit di combinarsi con la parola
tutto questo permette alla musica di stringere in unit le masse, stata strumento di dominio, un potere disciplinare
prima nellambito ecclesiastico, successivamente tale funzione si trasfer nella societ dove questa si rappresentava
nella grande musica e nella sua capacit di penetrazione si riafferma come autorit.
Attraverso la musica si fa intendere allindividuo la necessit di obbedienza.

La musica del 700/800 irradia forza collettiva (per Beetoven scopo della musica sprigionare fuoco dallanimo
delluomo) ma qui riappare la contraddizione di una collettivit il cui principio di coesione lo scambio fra monadi.
Funzione della musica dell800: destare nella societ individualistica la coscienza dellunit armonica di quella societ
nonostante tutti gli interessi.
Ma nella misura in cui esprime un senso di comunit, idealizza lordine che nellesecuzione si evidenzia come apparente
comunit gi realizzata degli uomini.

Lo studio di Weber: importante per il modo in cui pensata la storia della musica, dentro il processo di
razionalizzazione del mondo, dimostrando che sulla base di questo progressivo dominio sulla natura, divenne possibile
lelaborazione del materiale sonoro.
Quindi sviluppo estetico in correlazione con lo sviluppo generale della societ. Tolse anche ogni fondamento scientifico
alle concezioni irrazionali della musica, come caduta dal cielo, quindi impermeabile ad ogni riflessione critica.
Weber mostra come tutte le creazioni presuppongono a loro volta lopera della ragione.
Studio attuale oggi dove si tenta di porre la musica "a parte dalla societ.
Institut for sozialfurschung: studi sulla produzione, rappresentazione, riproduzione e ricezione musicale.
Es su Stravinskij: si pone tra gli innvoatori che hanno spezzato la convenzione del linguaggio musicale dell800. ma fin
dallinizio il suo stile si rivela rigido. Lemozione tolta a pro di ritmi ritornanti e irregolari. Gi nella sagra della
primavera il contenuto definito dal balletto che rappresenta un sacrificio umano.
La musica di Stravinsij vuol liquidare la soggettivit, come tab di impotenza.
La sua musica si articola in frammenti ed emozioni arcaiche. Dice alluomo della sua nullit rispetto al tutto. Se vero
che il dominio quindi non solo imposto dallesterno, ma si prepara in esso, allora questa musica offre lo schema di
questo processo, totalmente sociale.
Il jazz socialmente ha un senso non lontano alla musica di Stravinskij e la comprensione del fenomeno risiede nella
tecnica che lo contraddistingue: caratterizzato dalla sincope, paradigma della goffaggine umana, della sua
impotenza. Formula quindi uno schema di identificazione e riconoscimento dellindividuo che si vede costretto a
partecipare alla potenza del collettivo. La ripetizione ininterrotta ribadisce lidentificazione.
La sua funzione negli usa: in esso sembra prendere corpo lo spirito dellepoca, ma il suo monopolio dipende dallazione
dellindustria culturale.
espressione del tempo in quanto estraniato dalla sua azione di ribellione assorbito e mediato dallindustria e
imposto agli uomini.
Sul ruolo della musica nellattuale societ: ricerche sui radioascoltatori. Lipotesi alla base della ricerca secondo cui la
comprensione di questa arte era pi convenzionale nei ristretti alla fruizione di massa viene confermata.

SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE EMPIRICA
La ricerca sociale empirica si presenta come settore distinto a fianco di altri. Il concetto di ricerca empirica definisce
pi che un settore per un metodo che si estende a tutto il settore della ricerca sociale, ispirato a esigenza di esattezza
(essenziale verificabilit e falsicabilit degli enunciati).
Questa metodica si costituita come disciplina particolare ed indipendente e questo dipeso dallorganizzazione
sxcientifica e non da un carattere della sociologia. Ma questa tendenza a separarsi dagli oggetti e rendenre autonomo
un certo apparato metodico presenta difficolt.
Non c dubbio che:
a. la ricerca empirica pone come prima lattivit accademica, soprattuttoegli usa e si considera ci che non
corrisponde ai suoi metodi ascientifico
b. i rami pi antichi della sociologia vedono la loro libert limitata dallavanzare dellempirica. In pericolo non
solo la comprensione di ci che sociale, ma anche lo spirito stesso della sociologia.
= la sociologia empirica quindi non un semplice settore, ma in tensione con tutte le branche della sociologia a cui
comunque serve.
Il conflitto si aggrava in quanto loa sociologia ancor oggi legata alla filosofia. Il voler ricondurre ogni conoscenza alla
sua origine sociale e che non vi sia oggetto che si sottrae allindagine sociale.
Sociologia quindi non come applicazione di metodi a singole sfere materiali, ma discipline parziali in cui luniversalit
della connessione sociale che precostituisce gli oggetti, ma che non pu essere ricondotta a principi primi immobili, a
forme generali. Ma neppure riscostrita per somma di tutte le sfere parziali.
In questo la tensione che si stabilit tra sociologia e ricerca sociale empirica. Gi la sociologia weberiana rivela una
debolezza di fronte alla totalit.
La sociologia considera come proprio compito qualcoisa che si realizza solo da una teoria della societ che implichi in
s una critica della sociologia e della sua attivit scientifica.
Una teoria in grado di comprendere la situazione attuale, e la vittoria delle scienze particolari non ha rappresentato
solo la capitolazione dello spirito, ma fu prodotto di tendenze di sviluppo della realt stessa, contro cui non vale
affermare una volont contraria.
La ricerca empirica polemizza contro la filosofia della societ e contro le categorie della rpecedente sociologia: contro
di essa afferma che occorre tener fermo al dato e attenersi ai singoli campi di ricerca.

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