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il Fatto Quotidiano

ITALIE
OCCORRE FERMARE la nuova tangentopoli. Contro i corrotti, di fronte al dilagare degli scandali, servono interventi urgenti. Non fare nulla sarebbe un pessimo segnale per i cittadini. E la sollecitazione che arriva dallAssociazione nazionale magistrati, in una nota firmata dal presidente Rodolfo Sabelli. Mentre Magistratura democratica critica il ddl anticorruzione all'esame del Senato: un "testo incompleto", e "le osservazioni critiche che giungono da parte di giuristi, magistrati e uomini di cultura devono far riflettere il legislatore", ha detto il presidente di Md, Luigi Marini, che ricorda come "dopo mesi di discussioni il Parlamento chiamato a decidere se un testo incompleto debba essere adottato comunque per il solo fatto che non sembra raggiungibile l'accordo su un testo migliore".

MARTED 16 OTTOBRE 2012

Lnuova fermiamo Anm: la


tangentopoli

SU DI ME INSINUAZIONI GRATUITE
GIORGIO NAPOLITANO RENDE NOTE LE ULTIME LETTERE DI LORIS DAMBROSIO E TORNA SULLA TRATTATIVA STATO-MAFIA: CONFLITTO DATTRIBUZIONE DOVEROSO
di Giuseppe

Lo Bianco e Sandra Rizza


Palermo

il 18 giugno scorso: travolto dallo scandalo delle intercettazioni con Nicola Mancino, Loris DAmbrosio (consigliere giuridico di Giorgio Napolitano morto dinfarto il 26 luglio scorso) scrive al capo dello Stato una lettera di dimissioni: Non conosco il contenuto delle conversazioni intercettate ma quel tanto che finora stato fatto emergere serve a far capire che, dora in avanti, ogni pi innocente espressione sar interpretata con cattiveria e inquietante malvagit. E annuncia, mettendo in guardia il Presidente: I prossimi tempi vedranno spuntare accuse ancora pi aspre e cercheranno di colpire me per colpire lei. Ma Napolitano lo conforta, respingendo le dimissioni: (Attacchi, ndr) ce ne saranno ancora, probabile: li fronteggeremo insieme come abbiamo fatto negli ultimi giorni. E la sua vicinanza e collaborazione rester per me preziosa fino alla conclusione del mio mandato. Preziosa per sapienza, lealt e generosit. Nel giorno in cui il capo dello Stato ribadisce come il ricorso alla Consulta contro la Procura di Palermo sia stato doveroso, il contenuto del carteggio tra DAmbrosio e Napolitano, pubblicato in un volume di scritti del Presidente sulla giustizia, viene reso noto a Scandicci, in provincia di Firenze, durante la presentazione del libro alla presenza del capo dello Stato. Preoccupato dalle intercettazioni della Procura di Palermo, ma soprattutto tormentato dallaccusa di aver offerto la pi alta copertura istituzionale allex ministro Nicola Mancino (indagato nellinchiesta sulla trattativa), DAmbrosio esprime nella lettera tutto il suo imbarazzo per aver coinvolto con le sue telefonate il Colle in una polemica dai gravi risvolti istituzionali.

LE ULTIME PAROLE I prossimi tempi vedranno spuntare accuse ancora pi aspre e cercheranno di colpire me per colpire lei
rendo non commentare neanche nei passaggi in cui la Procura di Palermo viene accusata, di avere dato pubblica notizia di avvenute intercettazioni di mie conversazioni telefoniche. Ma non solo. Le spiegazioni fornite a Napolitano da DAmbrosio, fautore
Loris DAmbrosio e Giorgio Napolitano. A destra, il procuratore Antonio Ingroia Ansa / LaPresse

della necessit di un coordinamento delle indagini tra Palermo, Caltanissetta e Firenze puntano a rilanciare per il dibattito sulla legittimit di quel tentativo di interferenza.
HO SEMPRE detto - scrive il

impedire che si raggiungano le verit scomode del terzo livello, o, per dirla con altre parole, partecipe di un patto col diavolo. DAmbrosio si riferisce a un passo di un editoriale di Marco Travaglio, pubblicato su questo giornale il 16 giugno scorso, come si affretta a precisare lagenzia Il Velino. Nella parte del cattivo, insomma, il consigliere giuridico del Pre-

sidente non si sente a suo agio, si sente frainteso e si tormenta. per questo che il suo documento, servito freddo sul vassoio delle interpretazioni mediatiche, oggi minaccia di rinfocolare le polemiche che gi da mesi accompagnano il conflitto di attribuzione, proprio mentre la Consulta si prepara a decidere, nelludienza del 4 dicembre, chi ha torto e chi ha

ragione: Si tentato di mescolare la mia richiesta di conflitto di attribuzione - ha detto Napolitano - con il travagliato percorso delle indagini giudiziarie, insinuando nel modo pi gratuito il sospetto di interferenze da parte della Presidenza della Repubblica. Polemiche che il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, non vuole alimentare, prefe-

consigliere di Napolitano - che le criticit e i contrasti nei procedimenti sulle stragi non giovano al buon andamento di indagini che imporrebbero, per la loro complessit, delicatezza e portata, strategie unitarie, convergenti e condivise oltre che il ripudio di metodi investigativi non rigorosi. Una tesi, ricorda DAmbrosio, condivisa dal procuratore generale della Cassazione, da quello antimafia, dal Csm e dalla Commissione parlamentare antimafia. E si tratta di una convinzione sposata in pieno da Napolitano che nella sua risposta, giudica assolutamente obiettiva e puntuale la denuncia dei comportamenti perversi e calunniosi, funzionali a un esercizio distorto del proprio ruolo, di quanti, magistrati, giornalisti o politici, non esitano a prendere per bersaglio anche lei e me.

Catania, il Tar annulla la nomina di Salvi


PER I GIUDICI AMMINISTRATIVI NON AVREBBE ESPERIENZA ANTIMAFIA. MA STATO 10 ANNI IN DDA
di Giuseppe

Giustolisi
Catania

Tar Roma ha settimana scorsa la Illato laadiProcuratoreannulnomina di Ca-

E NELLA STESSA occasione, a

Scandicci, stata diffusa anche la lettera di risposta di Napolitano, inviata il giorno dopo. Documento ad alto contenuto emotivo, la lettera di DAmbrosio, finora rimasta riservata, sembra inevitabilmente destinata a riaprire le polemiche sui tormenti professionali e umani che precedettero la sua scomparsa, il 26 luglio scorso, in seguito a un attacco cardiaco. Anche perch lo stesso consigliere di Napolitano a citare, nella lettera, le parole di alcuni interventi giornalistici colpevoli, a suo dire, di averlo inserito allinterno di quella zona grigia che fa di tutto per

tania di Giovanni Salvi, il tanto atteso procuratore estraneo ai salotti cittadini voluto dalle associazioni e nominato il 2 novembre 2011 dal Csm. Lo ha fatto accogliendo i ricorsi dei due magistrati catanesi Giuseppe Gennaro e Giovanni Tinebra. Ovviamente i trombettieri del ritorno allancien regime giudiziario etneo (quello per capirci bene che considerava vittima di estorsione limprenditore dei supermercati Sebastiano Scuto, poi condannato per mafia) hanno applaudito.
I GIUDICI amministrativi ri-

to abbastanza clamoroso, perch non tengono conto dei dieci anni di lavoro del magistrato presso la Dda di Roma dal 1992 al 2002. Tra le inchieste pi importanti, condotte a Roma da Salvi, quelle per lomicidio del giornalista Mino Pecorelli, poi trasmesse a Perugia e le misure cautelari nei confronti di Pippo Cal per l'omicidio del banchiere Calvi. Peraltro lo stesso Csm aveva escluso la nomina dei candidati catanesi, per motivi di opportunit. Facendo

tengono nella loro sentenza che il Procuratore di Catania manchi della necessaria esperienza antimafia. E qui incorrono in un errore di fat-

LA CARRIERA Tra le sue inchieste pi importanti quelle sullomicidio di Mino Pecorelli e quella sui rapporti tra Pippo Cal e la morte di Calvi

esplicito riferimento, a proposito del dottor Gennaro, a una foto che lo ritrae ad un pranzo, accanto al mafioso Carmelo Rizzo, episodio raccontato dal Fatto Quotidiano, all'inizio dello scorso anno. Far ricorso in tempi brevissimi al Consiglio di Stato dice al Fatto Quotidiano Giovanni Salvi. sereno il procuratore etneo, forte di alcuni precedenti che hanno visto nomine importanti annullate dal Tar e poi riconfermate dal Csm. deluso invece Salvi per come linformazione abbia mistificato alcune decisioni prese dalla Procura in merito ad inchieste da tempo in letargo. Come quella per mafia contro leditore monopolista catanese Mario Ciancio e quella contro il senatore Fli Nino Strano, inquisito per lo stesso reato. Si tratta di due indagini - precisa Salvi - i cui termini erano scaduti da tempo. Per Ciancio abbiamo avanzato richiesta di archiviazione e il Gip ha fissato ludienza. Nel caso di Strano siamo stati proprio noi a chiedere al Gip la riapertura delle indagini, potendo av-

valerci di nuove collaborazioni, che, a indagini scadute, non potevano essere utilizzate. Proprio alcune indagini eccellenti, nellera pre-Salvi, erano aperte per poi essere tenute ferme. Un modo per tenere sotto scopa lindagato. Con larrivo di Salvi a Ca-

tania s posto fine a questo tipo di utilizzo dellazione penale. E mentre, per il momento, tacciono le associazioni, pieno sostegno arriva a Salvi dal Movimento Cinque Stelle di Catania perch possa continuare il nuovo percorso di legalit e buona giustizia.

MAFIA Suicida il boss che uccise Saetta boss Pietro diPalma di Moncondannato allergastolo Iltechiaro (Ag),Ribisi, 53 anni,Saetta e delper l'omicidio del giudice Antonino figlio

Stefano, si suicidato nel carcere di Carinola, in provincia di Caserta. Il suicidio si verificato lo scorso gioved. Domani verranno celebrati i funerali a Palma di Montechiaro. Il giudice insieme al figlio fu ucciso il 25 settembre 1988 lungo il viadotto Grottarossa della strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta. Per il duplice omicidio sono stati condannati allergastolo i capimafia Salvatore Riina, Francesco Madonia, e Pietro Ribisi che fu accusato di essere lautore materiale degli omicidi. Saetta, 66 anni, era entrato in magistratura nel 1948 ed aveva percorso la sua carriera in Sicilia.

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