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Formulario di Geometria

Edizione 2006
A cura di Gentile Valter
1

FORMULARIO DI GEOMETRIA






A cura di Valter Gentile

























E-Notes pubblicata dalla Biblioteca Centrale di Ingegneria
Siena, 12 settembre 2006
Formulario di Geometria
Edizione 2006
A cura di Gentile Valter
2
GEOMETRIA
Principi ( da scheda 1 a 5) Solidi (da scheda 18 a 35) Teoremi Di Guldino (sch. 50 - 51)
Figure Piane (da scheda 6 a 17) Relazioni notevoli (da scheda 36 a 49) Esempi solidi di rotazione(sch. 52)

Figure piane Solidi
S = area
b = base
h = altezza
= 3,141592
Sl = area laterale
Sb = area di base
St = area totale
V = Volume
h = altezza del solido
S = area
= 3,141592
Indice Schede Pag.
Scheda 1 : Geometria del piano: definizioni 3
Scheda 2 : Geometria del piano: angoli 4
Scheda 3 : Geometria del piano: angoli, tipi di triangoli 5
Scheda 4 : Triangoli: propriet angoli, similitudine 6
Scheda 5 : Poligoni convessi: propriet angoli 7
Scheda 6 : Quadrato 8
Scheda 7 : Rettangolo e parallelogrammo 9
Scheda 8 : Triangolo 10
Scheda 9 : Rombo 11
Scheda 10: Trapezio 12
Scheda 11: Poligono regolare 13
Scheda 12: Circonferenza 14
Scheda 13: Arco 15
Scheda 14: Cerchio 16
Scheda 15: Settore circolare 17
Scheda 16: Segmento circolare ad una base 18
Scheda 17: Corona circolare 19
Scheda 18: Prisma retto 20
Scheda 19: Parallelepipedo rettangolo 21
Scheda 20: Cubo 22
Scheda 21: Piramide retta 23
Scheda 22: Tronco di piramide retta 24
Scheda 23: Tetraedro 25
Scheda 24: Ottaedro 26
Scheda 25: Dodecaedro 27
Scheda 26: Icosaedro 28
Scheda 27: Cilindro circolare 29
Scheda 28: Cilindro equilatero 30
Scheda 29: Cono circolare retto 31
Scheda 30: Cono equilatero 32
Scheda 31 Tronco di cono circolare retto 33
Scheda 32: Sfera 34
Scheda 33: Calotta sferica e segmento sferico ad una base 35
Scheda 34: Zona sferica e segmento sferico ad due basi 36
Scheda 35: Fuso sferico o Spicchio 37
Scheda 36: Equivalenza e Similitudine nello spazio 38
Scheda 37: Teorema di Pitagora 39
Scheda 38: Iteorema di Euclide ( per i triangoli rettangoli ) 40
Scheda 39: IIteorema di Euclide ( per i triangoli rettangoli ) 41
Scheda 40: Raggio del cerchio inscritto ( in un triangolo qualsiasi ) 42
Scheda 41: Raggio del cerchio circoscritto ( in un triangolo qualsiasi ) 43
Scheda 42: Quadrilatero convesso inscritto in una circonferenza (teorema di Tolomeo)
Quadrilatero convesso circoscritto ad una circonferenza
44
Scheda 43: Raggio del cerchio exinscritto ( in un triangolo qualsiasi ) 45
Scheda 44: Triangolo equilatero ( relazioni notevoli ) 46
Scheda 45: Triangolo isoscele Triangolo isoscele circoscritto ( relazioni notevoli ) 47
Scheda 46: Teorema Di Pitagora Generalizzato ( Triangolo qualsiasi ) 48
Scheda 47: Applicazioni della similitudine (teoremi: bisettrici, corde, secante, tangente) 49
Scheda 48: Trapezi circoscritti a semicirconferenze ( relazioni notevoli ) 50
Scheda 49: Trapezi circoscritti a cerchi ( relazioni notevoli ) 51
Scheda 50: ITeorema di Guldino 52
Scheda 51: IITeorema di Guldino 53
Scheda 52: Esempi svolti per solidi di rotazione 54
Scheda 53/54: Esempio svolto per i teoremi di Guldino 55
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3

Geometria del piano: definizioni

Concetti fondamentali
Elementi della geometria : gli elementi fondamentali della geometria sono il punto, la retta, il piano
Concetto di punto : Ci si forma il concetto di punto, osservando corpi minutissimi (granello di
sabbia); lo si rappresenta con un segno piccolissimo della matita sulla carta,
lo si indica con una lettera maiuscola.
Concetto di retta : Ci si forma il concetto di retta, osservando un filo teso, prolungato allinfinito
da ambo le parti. Una retta si indica con una lettera dellalfabeto minuscola,
o con due lettere maiuscole indicanti due qualsiasi dei suoi punti.
Concetto di piano : Ci si forma il concetto di piano osservando la superficie levigata di un tavolo,
prolungata allinfinito da ogni parte. Un piano si indica con una lettera
dellalfabeto greco ( = alfa, = beta etc)
Definizione di spazio : Dicesi spazio linsieme di tutti i punti esistenti
Definizione di figura : Si chiama figura geometrica un qualsiasi gruppo di punti
Definizione di geometria : Si chiama geometria la scienza che tratta delle figure geometriche;
geometria piana quella che tratta di figure costituite da punti di uno stesso
piano; geometria solida, quella che tratta di figure costituite da punti non
giacenti tutti sullo stesso piano , e cio di figure nello spazio.
Postulato della retta : per due punti distinti passa una retta ed una sola, i punti di una retta sono
ordinati in due versi distinti, opposti luno allaltro, in modo che non v n un
primo n un ultimo punto e che fra i due punti, vi sono infiniti punti intermedi.
Postulato del piano : Data una retta qualsiasi di un piano, i punti del piano vengono da essa divisi
in due gruppi o semipiani tali che :
1) ogni punto del piano appartiene alluno o allaltro dei due semipiani
2) la retta che congiunge due punti situati in semipiani opposti incontra la
retta data, in un punto compreso fra di essi, mentre la retta individuata
da due punti situati nello stesso semipiano non ha in comune con la
retta alcun punto compreso fra essi.
Definizione di semiretta : Si chiama semiretta quella parte di retta costituita da un suo punto (origine)
e dai suoi successivi in uno dei due versi segnati sulla retta
semiretta AB
A B
Due semirette si dicono opposte se, essendo situate sulla stessa retta,
hanno versi opposti
A
Segmenti : Chiamasi segmento la figura formata da due punti distinti (estremi) e da
quelli della retta da essa determinata, che sono fra essi compresi
segmento AB
A B
Segmenti consecutivi ed
adiacenti :
Due segmenti si dicono consecutivi se hanno solo un estremo in comune o
gli altri due da parti opposte; adiacenti se, oltre ad essere consecutivi
giacciono su di una stessa retta.
B

C A B C
A
segmenti consecutivi segmenti adiacenti

Osservazione: Se due segmenti non hanno estremi in comune possono
trovarsi in tre posizioni diverse :
1) un estremo di uno interno allaltro; in tal caso si dice che si separano
2) i punti di uno sono tutti interni allaltro e allora si dice che uno interno
allaltro
3) I punti di ciascuno sono estremi allaltro e allora si dice che uno tutto
esterno allaltro.





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4

Geometria del piano : angoli

Concetti fondamentali
Semipiani ed angoli: Si dice semipiano la figura costituita dai punti di una retta e dai punti del
piano , che si trovano dalla stessa parte rispetto a quella della retta, la quale
si dice contorno.
Angolo: Si dice angolo una delle due parti in cui viene diviso il piano da due
semirette uscenti da uno stesso punto; oppure
Si dice angolo linsieme dei punti comuni a due semipiani i cui contorni si
incontrano in un punto detto vertice, mentre le semirette che lo limitano si
dicono lati. A
Osservazione :
1) Un angolo si pu considerare generato O angolo AB
dalla rotazione di una semiretta attorno ad un punto B
2) Due punti interni ad un angolo sono estremi di un segmento
tutto interno allangolo, mentre un segmento che congiunge un punto
interno con un punto esterno incontra certamente uno dei lati dell'angolo
3) Una retta passante per il vertice e per un punto interno ad un angolo
lascia i lati da parti opposte, mentre una retta passante per il vertice e
per un punto esterno, lascia i lati dalla stessa parte.
Angolo convesso e
concavo:
Un angolo dicesi convesso se non contiene il prolungamento dei suoi lati;
Un angolo dicesi concavo se contiene il prolungamento dei suoi lati
A
O convesso
concavo
B

Angolo piatto e giro: Un angolo si dice piatto quando i suoi lati sono semirette opposte; giro
quando i lati sono sovrapposti.

O
O
angolo piatto angolo giro
Angoli consecutivi,
adiacenti, opposti al
vertice:
Due angoli si dicono:
1) consecutivi quando hanno un lato in comune e gli altri due da parti
opposte rispetto a questo lato;
2) adiacenti quando, oltre ad essere consecutivi hanno gli altri due lati sulla
stessa retta e opposti;
3) opposti al vertice quando i lati delluno sono il prolungamento dei lati
dellaltro; due angoli opposti sono congruenti.

C A
A B B
B
C D O
O A O C = =
Angoli consecutivi angoli adiacenti angoli opposti al vertice
Misura degli angoli: Gli angoli possono misurarsi in :
1) gradi : un grado la novantesima parte di un angolo retto
2) radianti : un radiante la misura di un angolo al centro di una
circonferenza che sottende un arco di lunghezza pari al raggio
Relazione tra misure degli angoli espresse in gradi ( )e radianti ( r )
360: 2 = : r
da cui r = / 180 o = 180 r /
se < 90( /2) = angolo acuto se = 90( /2) = angolo retto
se > 90( /2) = angolo ottuso se = 180( ) = angolo piatto
se = 360(2 ) = angolo giro
Angoli complementari: Due angoli si dicono complementari se: + = 90
Angoli supplementari: Due angoli si dicono supplementari se: + = 180(es. angoli adiacenti)


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Geometria del piano: angoli, tipi di triangoli

Concetti fondamentali
Angoli formati da due
rette tagliate da una
trasversale:

2
1
4 3
a


5 6
b
8 7
c
4 e 6 ; 3 e 5 sono detti alterni interni 4 e 5 ; 3 e 6 sono detti coniugati interni
2 e 8 ; 1 e 7 sono detti alterni esterni 1 e 8 ; 2 e 7 sono detti coniugati esterni
1 e 5 ; 4 e 8 ; 2 e 6 ; 3 e 7 sono detti corrispondenti
Se la retta a perpendicolare alla retta b allora gli angoli alterni interni, alterni
esterni, corrispondenti sono congruenti, mentre sono supplementari gli angoli
coniugati interni e coniugati esterni
I triangoli sono detti:




scaleno se a b c equilatero se a = b = c
isoscele se a = b c rettangolo se = 90
Criteri di congruenza
dei triangoli:

I triangoli ABC e ABC sono congruenti (ABC = ABC) se si verifica una delle
seguenti condizioni:
1) hanno congruenti due lati e langolo compreso
b = b; c = c ; =
2) hanno congruenti due angoli ed il lato ad essi comune
= ; = ; c = c
3) hanno congruenti due angoli ed il lato opposto ad uno di essi
= ; = : a = a
4) hanno i tre lati rispettivamente congruenti
a = a ; b = b; c = c

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6
Triangoli: propriet angoli, similitudine

Figure angoli Figure similitudine
, , = ampiezze angoli interni
= angolo esterno
Nomenclatura specifica













B1C1 = a1
C1A1 = b1
A1B1 = c1
A1H1 = h1







B2C2 = a2
C2A2 = b2
A2B2 = c2
A2H2 = h2


a1 + b1 + c1 = 2p1
a2 + b2 + c2 = 2p2


S1 = area triangolo A1B1C1
S2 = area triangolo A2 B2C2

Propriet degli angoli di un triangolo:
1) + + = 180
2) un angolo esterno di un triangolo
uguale alla somma degli angoli interni
non adiacenti = +
3) gli angoli alla base di un triangolo
isoscele sono uguali =
4) gli angoli acuti di un triangolo rettangolo
sono complementari
+ = 90 = 90 = 90


Propriet triangoli simili :
1) Due triangoli si dicono simili se hanno gli angoli
rispettivamente uguali e i lati omologhi in proporzione
A
1
= A
2
B
1
= B
2
C
1
= C
2

a
1
: a
2
= b
1
: b
2
= c
1
: c
2
2) Per dire che due triangoli sono simili occorre e basta
che sia soddisfatta una delle seguenti condizioni:
a) che gli angoli siano ordinatamente uguali
A
1
= A
2
B
1
= B
2
C
1
= C
2

b) che un angolo delluno sia uguale ad un angolo
dellaltro e che i lati che li comprendono formino
una proporzione
A
1
= A
2
b
1
: b
2
= c
1
: c
2
c) che i lati delluno siano proporzionali ai lati
dellaltro
a
1
: a
2
= b
1
: b
2
= c
1
: c
2
3) In due triangoli simili i perimetri stanno come due lati
omologhi
2p
1
: 2p
2
= a
1
: a
2

4) In due triangoli simili le altezze relative a due lati
omologhi stanno come due lati omologhi
h
1
: h
2
= a
1
: a
2

5) Due triangoli simili stanno come i quadrati costruiti su
due lati omologhi o su due altezze omologhe.
(A
1
B
1
C
1
) / (A
2
B
2
C
2
) = S
1
/S
2
= (a
1
/ a
2
)
2
= (h
1
: h
2
)
2


Due lati di due triangoli simili si dicono corrispondenti od
omologhi quando sono opposti ad angoli uguali.

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Poligoni convessi: propriet angoli, similitudine


Figura angoli
Nomenclatura
specifica

n = numero lati poligono
a, b, c, d, e, f = angoli interni
a, b, c, d, e, f = angoli esterni

Nel caso della figura a lato: esagono equiangolo si ha:

a + b + c + d + e + f = ( 6 2 )180= (4) 180= 720

a + b + c + d + e + f = 360

a = (4) 180/ 6 = 720/ 6 = 120

a = 360/ 6 = 60

Propriet angoli interni ed esterni di un poligono convesso
1) La somma delle ampiezze degli angoli interni di un poligono convesso ( n 2 ) 180
2) La somma delle ampiezze degli angoli esterni 360, qualunque sia il numero dei lati
3) Lampiezza di ciascun angolo interno di un poligono equiangolo di n lati ( n 2 ) 180: n
4) Lampiezza di ciascun angolo esterno di un poligono equiangolo di n lati 360: n
Figure similitudine

1) Due poligoni si dicono simili quando hanno gli angoli rispettivamente uguali e i lati omologhi
proporzionali.
A = A ; B = B ; C = C ; D = D ; E = E
AB = AB ; BC = BC ; CD = CD ; DE = DE ; EA = EA
2) I perimetri di due poligoni simili stanno tra loro come due lati omologhi
2p : 2p = AB : AB
3) Due poligoni regolari dello stesso numero di lati sono simili; i loro perimetri, i loro raggi , le loro
apoteme stanno fra loro come due lati omologhi
2p : 2p = r : r = a : a = AB : AB
4) Due poligoni simili stanno fra loro come i quadrati costruiti su due lati omologhi
S : S = (AB)
2
: (AB)
2



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QUADRATO


Figura Nomenclatura specifica

l = lato
d = diagonale


l





d
l







Formule dirette
S = l
2



S = d
2
/ 2



Formule inverse


l = S

d = 2S



Relazioni notevoli

d = l2

l = d / 2






























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RETTANGOLO e PARALLELOGRAMMO


Figura Nomenclatura specifica

d = diagonale minore
D

= diagonale maggiore




d
h


b

Formule dirette
S = bh
_______
d = b
2
+ h
2

(valida per il solo
rettangolo)


d D


h


b




Formule inverse


b = S / h

h = S / b
Dicesi parallelogramma un quadrilatero con i
lati opposti paralleli:
1) I lati opposti sono uguali e paralleli;
2) Gli angoli opposti sono uguali e quelli
adiacenti supplementari (somma pari a
180)
3) Ogni diagonale scompone il
parallelogramma in due triangoli uguali.
4) Le diagonali si tagliano scambievolmente
per met.
5) Larea si ottiene moltiplicando la
lunghezza della base per quella della
altezza.
Relazioni notevoli























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TRIANGOLO


Figura e note
Nomenclatura
specifica

a, b, c lati del triangolo
p = semiperimetro
m
a
= mediana relativa al lato BC
b
a
= bisettrice relativa allangolo


Formule dirette

S = ah / 2
_____________
m
a
=( 2b
2
+ 2c
2
a
2
) / 2
_____________
m
b
=( 2a
2
+ 2c
2
b
2
) / 2
_____________
m
c
=( 2a
2
+ 2b
2
c
2
) / 2
___________
b
a
=(2 bc p(p a ) ) / ( b + c )
___________
b
b
=(2 ac p(p b ) ) / ( a + c )
___________
b
c
=(2 ab p(p c ) ) / ( a + b )


Punti notevoli di un triangolo:
Circoncentro = intersezione degli assi dei lati
di un triangolo;
Incentro = intersezione delle bisettrici degli
angoli interni di un triangolo;
Baricentro = intersezione delle mediane di
un triangolo



Formule inverse


a = 2S / h

h = 2S / a

Vedi scheda 31

Relazioni notevoli

Area in funzione dei
lati (form. Erone)

___________________
S = p (p a)(p b )( p c )






















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ROMBO


Figura Nomenclatura specifica

d = diagonale minore
D

= diagonale maggiore



d
b h
D


b
Formule dirette
S = ( D d )/ 2

S = bh
____________
b = (d/2)
2
+ (D/2)
2





Formule inverse


D = 2S / d

d = 2S / D

b = S / h

h = S / b

Dicesi rombo un parallelogramma con quattro
lati uguali.
1) gli angoli opposti sono uguali e gli
adiacenti supplementari (somma pari a
180)
2) Le diagonali si tagliano scambievolmente
a met e sono fra loro perpendicolari;
3) Le diagonali sono bisettrici degli angoli, i
cui vertici sono gli estremi delle diagonali;

Relazioni notevoli



























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TRAPEZIO


Figura Nomenclatura specifica

b = base minore
B

= base maggiore
l = lato obliquo
d = diagonale minore ( nel
trapezio isoscele sono uguali)
D = diagonale maggiore

Formule dirette S = ( B + b )h / 2


Formule per il
trapezio isoscele
l
2
= h
2
+ [( B b )/2]
2


d
2
= h
2
+ [( B + b )/2]
2



Formule per il
trapezio rettangolo
l
2
= h
2
+ ( B b )
2

D
2
= h
2
+ B
2

d
2
= h
2
+ b
2








Formule inverse



(B + b) = 2S / h

h = 2S / ( B + b )


Un trapezio dicesi isoscele quando ha i lati
obliqui uguali e anche gli angoli alle basi sono
uguali

Un trapezio dicesi rettangolo quando ha un
lato perpendicolare alle basi

Relazioni notevoli

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POLIGONO REGOLARE
(e relazioni fra i lati e i raggi dei cerchi circoscritti)


Figura

Triangolo equilatero
Quadrato
Pentagono regolare
Esagono regolare
Decagono regolare
Nomenclatura specifica
r = raggio cerchio circoscritto
p = semiperimetro
a = apotema
n = numero dei lati
l
3
= lato triangolo equilatero
l
4
= lato quadrato
l
5
= lato pentagono regolare
l
6
= lato esagono regolare
l
10
= lato decagono regolare


Formule dirette
S = p a = nla / 2

2p = nl



Formule inverse


a = S / p

p = S / a


Un poligono dicesi regolare quando ha i lati e
gli angoli uguali.

Congiungendo i vertici di un esagono reg. con
il centro otteniamo sei triangoli equilateri di
lato l.

Il lato del decagono regolare inscritto in un
cerchio la sezione aurea del raggio.
Relazioni notevoli
_________
r = a
2
+ ( l/2)
2
__
l
3
= r 3
___
l
4
= r 2
_________
l
5
= [ r( 10 2 5 ) ] / 2

l
6
= r
__
l
10
= [ r ( 5 1 ) ] / 2














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CIRCONFERENZA


Figura Nomenclatura specifica
c = circonferenza
r = raggio



r

O






Formule dirette c = 2 r
Formule inverse r = c / 2
Relazioni notevoli










































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ARCO


Figura Nomenclatura specifica
l = misura dellarco
r = raggio della circonferenza
n= misura, in gradi dellangolo
al centro

B

r l

O n A






Formule dirette
2 r : 360= l : n

quindi

l = ( r n) / 180


Formule inverse


n= 180l / r

r = 180l / n
Relazioni notevoli





































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CERCHIO


Figura Nomenclatura specifica
l = misura dellarco
r = raggio della circonferenza
n= misura, in gradi dellangolo
al centro



r

O






Formule dirette

S = r
2



Formule inverse
______
r = (S / )
Relazioni notevoli







































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SETTORE CIRCOLARE


Figura Nomenclatura specifica

r = raggio della circonferenza
n= ampiezza angolo al centro
del settore
l = lunghezza dellarco


B

r l

O n A






Formule dirette
Dalle proporzioni:

l : r = n: 180

S : r
2
= n: 360

Otteniamo :

S = ( r
2
n) / 360

S = lr /2



Formule inverse
______
r = (360S / n)

n= 360S / r
2


l = 2S / r

r = 2S / l
Relazioni notevoli































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18
SEGMENTO CIRCOLARE AD UNA BASE


Figura
Nomenclatura
specifica

r = raggio della circonferenza


Formule dirette
S = [( r
2
n) / 360] (r
2
sen n) / 2

p = [( r

n) / 180] + 2rsen (n/ 2)

Formule inverse
Relazioni notevoli





































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19
CORONA CIRCOLARE


Figura
Nomenclatura
specifica
R = raggio del cerchio maggiore
r = raggio del cerchio minore



B
r
O A
R





Formule dirette
S = ( R
2
r
2
) = ( R r )( R + r )

2p = 2 ( R + r )
Formule inverse
Relazioni notevoli










































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20
PRISMA RETTO


Figura Nomenclatura specifica 2p = perimetro di base



Formule dirette
S
b
= dipende dalla figura di base

S
l
= 2ph

S
t
= S
l
+ S
b


V = S
b
h

Formule inverse

h = S
l
/ 2p

2p = S
l
/h

S
b
= V / h

h = V / S
b


Relazioni notevoli


























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21
PARALLALEPIPEDO RETTANGOLO


Figura Nomenclatura specifica
a, b = dimensioni di base
c = altezza
d
2
= diagonale del parallelepipedo
d
1
= diagonale della base

Formule dirette
S
b
= a b

S
l
= 2( a + b ) c

S
t
= 2 ( ab +bc + ac )

V = a b c

Formule inverse

c = S
l
/ 2 (a + b )

2 ( a + b ) = S
l
/c

a b = V / c

c = V / a b




Relazioni notevoli
Dai triangoli rettangoli:
ACD e ABC

__________
d
2
= a
2
+ b
2
+ c
2
_______
d
1
= a
2
+ b
2
























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22
CUBO


Figura Nomenclatura specifica
AB = BC = DA = l
l = spigolo del cubo
d
1
= diagonale di base del cubo
d
2
= diagonale del cubo

Formule dirette
S
b
= l
2


S
l
= 4 l
2


S
t
= 6 l
2


V = l
3


Formule inverse
_____
l = S
l
/ 4
_____
l = S
t
/ 6

l = V

Relazioni notevoli


__
d
1
= l 2
__
d
2
= l 3 = 1,7320 l

















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23
PIRAMIDE RETTA


Figura
Nomenclatura
specifica
VA = s = misura dello spigolo laterale
della piramide,
VH = h = misura dell'altezza della
piramide
VK = a = apotema della piramide
BC = l = misura del lato della base,
HK = b = misura dell'apotema di base,
HB = r = misura del raggio della base,
p = semiperimetro di base

Formule dirette
S
b
= dipende dalla figura di base

S
l
= p a

S
t
= S
l
+ S
b


Per la piramide retta
S
t
= S
l
+ S
b
= p a + pb =p ( a + b )



V = (S
b
h) / 3

Formule inverse

p = S
l
/ a

a = S
l
/ p

S
b
= 3V / h

h = 3V / S
b


Sezionando una piramide con un piano
parallelo alla base, si ottiene un poligono
sezione che simile alla base. Inoltre la
piramide data e quella che si ottiene per
sezione sono tali che gli elementi lineari
omologhi sono proporzionali,

due facce omologhe stanno come i quadrati
costruiti su due spigoli corrispondenti;

le due piramidi stanno come i cubi costruiti su
due segmenti omologhi
Relazioni notevoli
Dai triangoli
rettangoli:


s
2
= h
2
+ r
2
(da VHB)
a
2
= h
2
+ b
2
(da VHK)
r
2
= (l/2)
2
+ b
2
(da BKH per pir. Reg.)
s
2
= (l/2)
2
+ a
2
(da VKB per pir. Reg.)









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TRONCO DI PIRAMIDE RETTA


Figura
Nomenclatura
specifica
AB = h = misura dellaltezza del tronco
CD = a = apotema del tronco
2p = perimetro della base minore
2p = perimetro della base
maggiore
S
b
= area base minore
S
B
= area base maggiore

Formule dirette
S
b
= dipende dalla figura di base

S
l
= ( p + p ) a

S
t
= S
l
+ S
b
+ S
B

____
V = h (S
b
+ S
B
+ S
b
S
B
) / 3

Formule inverse

p + P = S
l
/ a

a = S
l
/ ( p+ P )


Si ricordi che le basi S
b
, S
B
sono due poligoni
simili, e che
stanno fra loro, oltre che come i quadrati di
due lati omologhi,
anche come i quadrati delle loro distanze dal
vertice della piramide cui appartiene il
tronco.
Relazioni
notevoli














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Tetraedro


Figura
Nomenclatura
specifica
Atri = area triangolo equilatero (una faccia)
Atot = area totale
l = spigolo ( VC=BC=AV ecc )
h = altezza (VO)

Formule dirette
A
tri
= l
2
3 / 4 si avr
A
tot
= 4 ( l
2
3 / 4) = l
2
3


V = [ (l
2
3 / 4) (l 6 / 3) ] / 3
= l
3
2/12
Formule inverse
Relazioni notevoli
Per il teorema di Pitagora si ha poi:
____________
VO = h = [ l
2
( l3 / 3)
2
= (l 6) / 3































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26
Ottaedro


Figura
Nomenclatura
specifica
Atri = area triangolo equilatero (una faccia)
Atot = area totale
l = spigolo ( VC=BC=AV=BU ecc )
h = altezza piramide(VO)
AC = diagonale

Formule dirette
A
tri
= l
2
3 / 4 si avr
A
tot
= 8 ( l
2
3 / 4) = 2 l
2
3


V = [ (2l
2
/3) (l2 / 2) ] cio
= (l
3
2)/3
Formule inverse
Relazioni notevoli AC = l 2

VO = (l 2) / 2






























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Dodecaedro


Figura
Nomenclatura
specifica
Apeni = area pentagono regolare (una
faccia)
Atot = area totale
l = spigolo

Formule dirette
________
A
tot
= 3 (25 + 105) l
2


__
V = ( 15 + 75 ) l
3
/ 4
Formule inverse
Relazioni notevoli






























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28
Icosaedro


Figura
Nomenclatura
specifica
Atri = area triangolo equilatero (una
faccia)
Atot = area totale
l = spigolo

Formule dirette

A
tot
= 5 l
2
3

__
V = ( 3 + 5 ) 5l
3
/ 12
Formule inverse
Relazioni notevoli




























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29


CILINDRO CIRCOLARE


Figura
Nomenclatura
specifica
BC = r = misura raggio di base
AB = h = misura dellaltezza del cilindro

Formule dirette
S
b
= r
2


S
l
= 2r h

S
t
= 2r ( h + r )

V = r
2
h

Formule inverse

h = S
l
/ 2r

r = S
l
/ 2h

h = V / r
2
_______
r = V / h

Relazioni
notevoli
















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30
CILINDRO EQUILATERO


Figura
Nomenclatura
specifica
r = raggio di base
h = 2r
La sezione mediana individuata dai
punti ABCD un quadrato.

r
A B

h

C D

Formule dirette
S
b
= r
2


S
l
= 4r
2


S
t
= 6r
2


V = 2 r
3


Formule inverse
______
r = S
l
/ 4
_______
r = S
t
/ 6
_______
r = ( V / 2 )


Relazioni notevoli
































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31
CONO CIRCOLARE RETTO


Figura
Nomenclatura
specifica
HB = r = misura raggio di base
VB = a = misura apotema del cono
VH = h = misura dellaltezza del cono

Formule dirette
S
b
= r
2


S
l
= r a

S
t
= r ( a + r )

V = ( r
2
h )/3

Formule inverse

a = S
l
/ r

r = S
l
/ a

h = 3V / r
2

________
r = ( 3V / h )


Relazioni notevoli
Dai triangoli
rettangoli :

a
2
= h
2
+ r
2
( da VHB)



























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32
CONO EQUILATERO


Figura
Nomenclatura
specifica
r = raggio di base
a = 2r

Formule dirette
S
b
= r
2


S
l
= 2 r
2


S
t
= 3 r
2

__
V = ( r
3
3 ) / 3

Formule inverse
_______
r = S
l
/ 2r
_______
r = S
l
/ 3

h = 3V / r
2

________
r = ( 3V / h )



Relazioni notevoli
__
h = r 3















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33
TRONCO DI CONO CIRCOLARE RETTO


Figura
Nomenclatura
specifica
AB = h = misura altezza del tronco
CD = a = misura apotema del tronco
BD = r = misura raggio della base magg.
AC = r = misura raggio della base min.
ED = r r
Formule dirette
S
b
= r
2
S
B
= r
2


S
l
= a ( r + r )

S
t
= a ( r + r ) + (r
2
+ r
2
) =
= [a ( r + r ) + r
2
+ r
2
]

V = h ( r
2
+ r
2
+ rr )/ 3

Formule inverse

a = S
l
/ ( r + r )

( r + r )= S
l
/ a


Relazioni
notevoli
Da triangoli
rettangoli :

a
2
= h
2
+ ( r - r )
2
( da CED )























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34
SFERA


Figura
Nomenclatura
specifica
r = raggio

Formule dirette

S = 4 r
2


V = 4 r
3
/ 3

Formule inverse
_______
r = S / 4
_________
r = 3 V / 4


Relazioni notevoli






























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35
CALOTTA SFERICA E SEGMENTO SFERICO AD UNA BASE


Figura
Nomenclatura
specifica
OB = R = misura raggio della sfera
AC = h = misura altezza della calotta
CB = r = misura raggio cerchio base
calotta e segmento

Formule dirette
Area calotta
S = 2R h

Volume segmento ad una base
V = h
2
( R h / 3 )


Formule inverse
Relazioni notevoli
Da triangoli
rettangoli
r
2
= h ( 2R h) ( da ABD per il 2
teor. Euclide)





























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36
ZONA SFERICA E SEGMENTO SFERICO A DUE BASI


Figura
Nomenclatura
specifica
OA = R = misura raggio della sfera
BC = h = misura altezza della zona
e segmento
BA = r
1
= misura raggio di una base
CD = r
2
= misura raggio altra base

Formule dirette
Area zona
S = 2R h

Volume segmento ad due basi
V = h/6 ( 3r
1
2
+ 3r
2
2
+ h
2
)


Formule inverse
Relazioni notevoli





























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37
FUSO SFERICO o SPICCHIO


Figura
Nomenclatura
specifica
n= ampiezza angolo del fuso e
spicchio
OA = R = misura raggio della sfera

Formule dirette
Area fuso
S = R
2
n/ 90

Volume spicchio
V = S R / 3 = R
3
n/ 270


Formule inverse
_________
R=90 A / n
Relazioni notevoli Sussistono le proporzioni
1) 4R
2
: A = 360: n
2) (4 R
3
) / 3 : V = 360: n

































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38
EQUIVALENZA E SIMILITUDINE NELLO SPAZIO


Concetti fondamentali e definizioni
Nomenclatura
specifica
S, S = superfici di poliedri
V, V = volumi di poliedri
l, l = spigoli omologhi di poliedri
Due solidi si dicono equivalenti quando
occupano la stessa porzione di spazio.

Detto volume di un solido, la misura dello
spazio che esso occupa, si pu dire che:due
solidi sono equivalenti quando hanno ugual
volume

Due figure nello spazio sono simili se una di
esse congruente ad una figura omotetica
dellaltra.

Due poliedri si dicono simili se hanno
rispettivamente uguali gli angoloidi, e
ordinatamente simili le facce che li
comprendono.

Teorema 1Le superfici di due poliedri simili
sono proporzionali ai quadrati degli spigoli
omologhi

Relazioni notevoli

S : S = l
2
: l
2

Teorema 2I volumi di due poliedri stanno fra
loro come i cubi di due spigoli omologhi o
delle rispettive altezze.

Relazioni notevoli

V : V = l
3
: l
3
= h
3
: h
3


























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39
TEOREMA DI PITAGORA
(per i triangoli rettangoli)


Figura
Nomenclatura
specifica
a = ipotenusa
be c = cateti


Formule dirette
_______
a = b
2
+ c
2


S = ah/2 =bc/2



Formule inverse
_______ ____________
b = a
2
c
2
= (a c

)(a + c )
_______ _____________
c = a
2
b
2
= (a b

)(a + b )

La mediana relativa allipotenusa uguale al
raggio del cerchi circoscritto al triangolo e,
quindi, alla met dellipotenusa.

m
a
= a/2
Relazioni notevoli

ah = bc = 2S

ah = bc da cui h = bc/a

S = |xy|














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40
ITEOREMA DI EUCLIDE
(per i triangoli rettangoli)


Figura
Nomenclatura
specifica
a = ipotenusa
b e c = cateti
n = proiezione di b sullipotenusa
m= proiezione di c sullipotenusa

Formule dirette
b
2
= a n

a = b
2
/ n

c
2
= a m

a = c
2
/ m


Formule inverse
____
b = a

n

n = b
2
/ a
____
c = a

m

m = c
2
/ a

Relazioni notevoli

Dividendo membro a membro le ultime due relazioni delle formule inverse otteniamo:

n / m = b
2
/ c
2


e cio il rapporto delle proiezioni dei due cateti sulla ipotenusa di un triangolo rettangolo uguale al
quadrato del rapporto dei corrispondenti cateti.



























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41
IITEOREMA DI EUCLIDE
(per i triangoli rettangoli)


Figura
Nomenclatura
specifica
a = ipotenusa
b e c = cateti
m e n = proiezioni di c e b
sullipotenusa
h

= altezza relativa allipotenusa
m
a
= lunghezza mediana relativa
allipotenusa

Formule dirette

h
2
= m n


Formule inverse

m = h
2
/ n

n = h
2
/ m
_____
h = m n

Relazioni notevoli

Dal triangolo di Pitagora applicato ai triangoli
ABC, ACH, ABH abbiamo:

a
2
= b
2
+ c
2
; b
2
= h
2
+ n
2
; c
2
= h
2
+ m
2

per lo stesso teorema applicato al triangolo
AHM si ha:

(m
a
)
2
= h
2
+ MH
2
= h
2
+ ( MB HB )
2

ma essendo MB = a / 2 = m
a
e HB = m


(m
a
)
2
= h
2
+ ( m
a
m )
2
= h
2
+ ( n m
a
)
2


Dalluguaglianze

S = bc/2 = ah/2 si deduce

bc = ah da cui

h = bc /a









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42
RAGGIO DEL CERCHIO INSCRITTO
(in un triangolo qualsiasi)


Figura
Nomenclatura
specifica
r = raggio del cerchio inscritto
S = area del triangolo
p = semiperimetro del triangolo

Formule dirette

r = S / p

Formule inverse
Relazioni notevoli





















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43
RAGGIO DEL CERCHIO CIRCOSCRITTO
(ad un triangolo qualsiasi)


Figura
Nomenclatura
specifica
r = raggio del cerchio circoscritto
S = area del triangolo
a, b, c = lati del triangolo

Formule dirette

r = abc / 4S

Formule inverse
Relazioni notevoli




























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44
QUADRILATERO CONVESSO INSCRITTO IN UNA CIRCONFERENZA
(Teorema di Tolomeo)

Figura
Nomenclatura
specifica
r = raggio del cerchio circoscritto
a, b, c, d = lati del quadrilatero

Formule dirette

mn = bd + ac

Formule inverse

Se un quadrilatero convesso inscritto in una
circonferenza, il rettangolo delle diagonali
equivalente alla somma dei rettangoli che
hanno per dimensioni i lati opposti.

In un quadrilatero convesso, inscritto in una
circonferenza, gli angoli opposti sono
supplementari.

Relazioni notevoli






+ = 180


QUADRILATERO CONVESSO CIRCOSCRITTO AD UNA CIRCONFERENZA

Figura
Nomenclatura
specifica
r = raggio del cerchio circoscritto
AB, CD, AD, BC = lati del quadrilatero


Formule dirette

AB + DC = AD + BC

Formule inverse
In un quadrilatero circoscritto ad un cerchio la
somma dei lati opposti uguale alla somma
degli altri due.
Relazioni notevoli





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45
RAGGIO DEL CERCHIO EXINSCRITTO
(in un triangolo qualsiasi)


Figura
Nomenclatura
specifica
r
a
= raggio del cerchio exinscritto sul
lato a
r
b
= raggio del cerchio exinscritto sul
lato b
r
c
= raggio del cerchio exinscritto sul
lato c
S = area del triangolo
p = semiperimetro del triangolo

Formule dirette

r
a
= S / p a

r
b
= S / p b

r
c
= S / p c

Formule inverse
Relazioni notevoli


































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46
TRIANGOLO EQUILATERO
(relazioni notevoli)


Figura
Nomenclatura
specifica

h = altezza
l = lato del triangolo
S = area
Tutti gli angoli uguali a 60


Formule dirette


h = ( l3 ) / 2 = 0,8660 l



S = ( l
2
3 ) / 4 = h
2
3 / 3


h = h
1
+ h
2
+ h
3


Formule inverse l = 2h / 3 = (2h 3) /3 = h / 0,8660

Le formule trovate per il quadrato e per il
triangolo equilatero sono particolarmente
utili nel caso di problemi nei quali compaiono
fig. aventi angoli di 45, 30, 60, 120 . Infatti,
in tali problemi possibile ricondursi a
considerare quadrati o triangoli equilateri o,
pi spesso, loro parti.

Relazioni notevoli






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47
TRIANGOLO ISOSCELE TRIANGOLO ISOSCELE CIRCOSCRITTO
(relazioni notevoli)


Figura
Nomenclatura
specifica
h = altezza
l = lato del triangolo
b = base del triangolo
S = area
k = altezza relativa ad un lato
= angolo retto

Formule dirette
________
l = b
2
/4 + h
2

S = bh/2 = lk/2


1) la bisettrice dellangolo al vertice, laltezza e
la mediana relative alla base coincidono;
2) Le altezze relative ai lati uguali sono uguali,
come pure le mediane relative a quei lati e
le bisettrici degli angoli alla base.

Formule inverse

k = bh / l



Relazioni notevoli
l
2
= h
2
+ (b/2)
2

CT = l b/2

Dai triangoli simili COT e CHB
si ha :

l : h r = b/2 : r = h : l b/2






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48
TEOREMA DI PITAGORA GENERALIZZATO
(per i triangoli qualsiasi)


Figura
Nomenclatura
specifica
a = ipotenusa
b e c = cateti
B = angolo acuto

Formule dirette
Se B = angolo acuto
____________
b = a
2
+ c
2
2am

Se B = angolo ottuso
_____________
b = a
2
+ c
2
+ 2am

Formule inverse

Se B = angolo acuto
_____________
a = b
2
c
2
+ 2am
_____________
c = b
2
a
2
+ 2am

Se B = angolo ottuso
_____________
a = b
2
c
2
2am
_____________
c = b
2
a
2
2am

Relazioni notevoli



















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49
APPLICAZIONI DELLA SIMILITUDINE
(teoremi: bisettrici, corde, secante, tangente)


Figura
Nomenclatura
specifica


Formule

AB = c
CA = b
BP = m
PC = n
QB =prolungamento
lato BC che
incontra in Q la
bisettrice esterna

AP bisettrice angolo
interno A

AQ bisettrice angolo
esterno A

Teoremi delle bisettrici

ITeorema

c : b = m : n ed anche
c : b = QB : QC


IITeorema

(AP)
2
+ mn = b c

AB e CD corde
passanti per P

AP = a
PB = b
CP = c
PD = d
Teorema delle corde


a : c = d : b cio ab = cd
AB e CD due corde i
cui prolungamenti
passano per P
AP = a
BP = b
CP = c
DP = d

PT = t
OT = r
OP = e
Teorema delle due secanti

a : c = d : b cio ab = cd

Teorema della secante e della
tangente

a : t = t : b cio ab = t
2
= e
2
r
2







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50
TRAPEZI CIRCOSCRITTI A SEMICERCHI
(relazioni notevoli)

Figura


Considerazioni


Disegnamo la figura del trapezio circoscritto ad un
semicerchio ed indichiamo con S, M, T i punti di contatto
dei lati BC, CD, DA, con il semicerchio e con O, H, K, il
centro del semicerchio e le proiezioni dei vertici C, D,
sulla retta AB.
Osserviamo che i triangoli CHB, OSB sono uguali per
avere langolo B comune e i cateti VH, OS uguali perch
entrambi uguali al raggio OM del semicerchio. I ha quindi:

CH = OS HB = SB CB = OB

Analogamente, sono uguali i triangoli DKA, OTA, per cui
si ha pure

DK = OT KA = TA DA = OA

Applicando il teor. di Pitagora ai triangoli rettangoli CHB,
DKA, otteniamo:

HB
2
= CB
2
HC
2
e KA
2
= DA
2
KD
2

Poich i segmenti di tangente condotti da uno stesso
punto ad una medesima circonferenza sono ugiuali,
abbiamo:

CD =CS + DT = (CB SB) + (DA TA) =
(CB HB) + (DA KA)

La propriet detta di carattere generale ed in particolare
Se il trapezio rettangolo il quadrilatero OBCM un
quadrato

Se infine il trapezio isoscele i quattro triangoli CHB,
OSB, DKA,OTA sono uguali e fra le misure B, b,r della
base maggiore, della base minore e del raggio sussiste la
relazione dovuta al teor. di Pitagora :

(B/2)
2
= r
2
+ [( B-b)/2]
2
cio

4 r
2
+ b
2
= 2Bb



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51
TRAPEZI CIRCOSCRITTI A CERCHI
(relazioni notevoli)

Figura


Considerazioni

Disegnamo la figura del trapezio circoscritto ad un cerchio ed
indichiamo con H, K, O, i punti di contatto del cerchio con la
base maggiore e con la base minore e il centro del cerchio.
Osserviamo, intanto, che il triangolo COB retto in O. Infatti,
dalluguaglianza dei triangoli KOC, SOC e dei triangoli
HOB,SOB risulta

KOC = SOC = HOB = SOB =

e poich KOH = 180, si ha:

2 + 2 = 180

+ = COB = 90

In modo del tutto analogo si dimostra che anche il triangolo
DOA retto in O. Si osserva inoltre, che i raggi OS, OT sono
le altezze relative alle ipotenuse BC, DA di detti triangoli.
Inoltre ricordando che i segmenti di tangente condotti da uno
stesso punto ad una medesima circonferenza sono ugiuali
abbiamo:
AB CD = ( AH + HB ) ( CK + KD ) =
( AT + BS ) ( SC + DT )


La propriet detta di carattere generale, e si pu affermare
che in ogni trapezio circoscritto ad un cerchio:
1) il triangolo, ottenuto congiungendo gli estremi di uno dei
lati obliqui col centro del cerchio retto
2) il raggio del cerchio medio proporzionale fra due
segmenti nei quali il punto di tangenza divide un lato
obliquo.

Se, in particolare, il trapezio isoscele indicate con B, b, r le
misure della base maggiore, della base minore e del raggio si
ha :
_______
r
2
= (B/2) (b/2) da cui r = B/2 b/2

ovvero

(2r)
2
= Bb
da cui si deduce che il diametro del cerchio ( cio laltezza del
trapezio) la media geometrica delle due basi.














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52
ITEOREMA DI GULDINO

Figura Considerazioni




















1Teorema di Guldino

La ricerca del volume di un solido generato dalla rotazione
attorno ad un asse di una superficie piana, la si pu fare tenendo
presente il seguente teorema:
Il volume del solido generato dalla rotazione di una superficie
piana attorno ad un asse complanare e che non lattraversi,
dato dal prodotto dellarea della superficie per la lunghezza della
circonferenza, descritta dal baricentro.

Sia data, una superficie piana, chiusa, di area S, limitata dagli
archi di due curve rispettivamente di equazioni: y = f(x) e y = g(x)
( con la condizione che per ogni a x b, si abbia: f(x) > g(X), e
che tanto la f(x), quanto la g(x) siano funzioni continue, positive,
ad un sol valore).
Il volume V del solido, che tale superficie genera ruotando
attorno allasse x, sar evidentemente dato dalla differenza dei
volumi generati dalla rotazione attorno a detto asse, dei
trapezoidi di base (a.b) e limitati rispettivamente dallarco di curva
y = f(x) e y = g(x).
Cio:
{ } { } = =

b
a
b
a
dx x g dx x f V
2 2
) ( ) (
[ ] [ ] { }

=
b
a
dx x g x f
2 2
) ( (
(*)
Dal caso generale, indicando con G ed Y
G
, rispettivamente il
baricentro dellarea S piana (consideriamola come una sottile
lamina di densit costante e nota) e la sua ordinata, per quanto
affermato dal teorema enunciato, si potr scrivere:

V =
[ ] [ ] { }

=
b
a
dx x g x f
2 2
) ( ) (
2Y
G
S


Tale formula consente:

di determinare il volume V senza ricorrere alloperazione di
integrazione, una volta nota larea della superficie S, e la misura
della distanza Y
G
del baricentro dallasse di rotazione;

di determinare la distanza Y
G
del baricentro, dallasse di
rotazione, noti il volume del solido e larea S della superficie che
lo genera;

di determinare larea S della superficie che ruota, noti il volume V
del solido e la distanza Y
G
del baricentro dallasse di rotazione.

Per il volume V del solido delimitato dalla superficie torica si
ottiene lespressione
V = 2d(r)
2









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53
IITEOREMA DI GULDINO

Figura Considerazioni




























2Teorema di Guldino

Inoltre la ricerca della superficie di un solido generato dalla
rotazione attorno ad un asse di una superficie piana, la si pu
fare tenendo presente il seguente teorema:
Larea della superficie generata dalla rotazione di un arco di
linea piana, attorno ad un asse, complanare e che non
lattraversi, misurata dal prodotto della lunghezza dellarco
per la circonferenza descritta dal baricentro della linea. (la
linea piana AB la si pu pensare come unasta pesante, di
sezione estremamente piccola, e di densit costante e nota).

Volendo determinare la lunghezza l dellarco di curva AB di
equazione: y = f(x) (con la condizione che f(x) sia continua,
positiva e ad un sol valore, per ogni x compreso in (a,b)), si
consideri un elemento piccolissimo, dellarco AB, tale da
confondersi con la sua corda.
Detti: dx e dy, rispettivamente lintervallino base e lincremento
della funzione, relativi allelemento dl, si pu scrivere:
2 2
) ( ) ( dy dx dl + =
da cui dx
dx
dy
dl
2
1 |

\
|
+ =
conseguentemente la lunghezza dellarco sar:

\
|
+ =
b
a
dx
dx
dy
2
1 l

cio:
{ } dx x f
b
a
+ =
2
) ( ' 1 l (**)

Indicando con G ed Y
G
, il baricentro e la sua distanza rispetto
allasse di rotazione, e con S larea della superficie, descritta
dallarco di lunghezza l, potremo scrivere

S = 2Y
G
l = 2Y
G [ ] dx x f
b
a
+
2
) ( ' 1

Tale formula consente:

a) di trovare S, noti l ed Y
G
;
b) di trovare l, noti S ed Y
G
;
c) di trovare Y
G
, noti S ed l.





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54
ESEMPI SVOLTI PER SOLIDI DI ROTAZIONE

Figura

Considerazioni
La fg. 28 mostra i solidi ottenuti facendo ruotare di un giro completo determinati poligoni intorno alla retta r
(asse) del loro piano, che non li attraversa. Qui di seguito diamo le espressioni che consentono di calcolare il
volume V e l'area A di tali solidi.

a) V= AD
2
.DH + (BH
2
HC) / 3 = AD
2
(3 DH + HC) ;
A = AD
2
+ 2 AD AB + BH BC = AD{.AD + 2 AB + BC).
Si noti che abbiamo sfruttato l'uguaglianza AD = BH.

b) V = AK
2
AB (AK
2
KC)/3 (BH
2
CH )/3=
= (AK
2
)/3 [3 AB (KC + CH )] = (AK
2
)/3 (3 AB AB )= (2AK
2
AB)/3;
A = 2 AKAB + AKAC + BHCB = AK(2AB + AC + CB);
dove si considerato AK = BH e KC + CH = KH = AB.

c) V = ( MK)/3 (AM
2
+ BK
2
+ AM BK) + ( KH )/3 (CH
2
+ BK
2
+ CHBK) - AM
2
MH=
= /3 (AM
2
+ BK
2
+ AMBK) (MK + KH) - AM
2
MH=
= /3 (AM
2
+ BK
2
+ AMBK) MH - AM
2
MH=
= MH /3 (AM
2
+ BK
2
+ AMBK - 3 AM
2
) = MH /3 [BK
2
+ AM (BK-2AM)];

A = (AM+BK)AB + (HC+BK)BC+2 AMAC = [(AM + BK) (AB + BC) + 2 AMAC];
avendo considerato che si ha: AM = CH ed MK + KH = MH = AC.

d) V = AM
2
MK + ( KH)/3 [BK
2
+ CH
2
+ BKCH) DM
2
MH;
A = ( AM
2
- DM
2
) + 2 AMAB + BC(BK + CH) +2 DMDC.
REGOLA PRATICA. Mentre il volume di un solido di rotazione si ottiene come somma algebrica (cio somma o
differenza) di altri solidi di volume noto, la superficie del solido stesso si ottiene come somma (aritmetica)
delle superficie generate nella rotazione dai singoli lati del poligono ruotante, che non giacciono sull'asse di
rotazione.
NOTA. Facciamo rilevare agli alunni che, nella ricerca del volume e dell'area della superficie di un solido di
rotazione, opportuno impostare, prima, le operazioni usando le lettere della figura e, solo dopo, sostituire i
dati numerici o letterali forniti dall'enunciato del problema o deducibili da questo. Infatti, spesso ci consente
di effettuare delle semplificazioni preliminari, mediante le quali si possono evitare i calcoli relativi alla ricerca
dei valori di determinati segmenti.
Cos, nell'esempio b), i passaggi relativi al calcolo di V consentono, qualora l'enunciato assegni solo le
lunghezze del lato AB e dell'altezza AK ad esso relativa, di evitare la ricerca della misura delle due proiezioni
KC e CH.
La precedente avvertenza vale, in particolare, per i problemi che richiedono la determinazione di un rapporto
di volumi o di aree. In questi problemi,
infatti, gli enunciati forniscono solo i dati essenziali, cio quelli delle grandezze che non vengono
semplificate. Pertanto chi, senza impostare i rapporti e fare le relative semplificazioni, passasse subito alla
ricerca dei valori delle grandezze necessarie per la determinazione dei singoli volumi o delle singole aree,
rischierebbe di trovarsi ad un punto morto per mancanza di dati.
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ESEMPIO SVOLTO CON IL ITEOREMA DI GULDINO

Figura Considerazioni





ITeorema di Guldino

Per il volume V del solido delimitato dalla superficie torica si
ottiene lespressione

V = 2d(r)
2

come gi detto.








Vediamone limpostazione teorica:

La superficie torica, o toro, la superficie generata dalla
rotazione completa di una circonferenza intorno ad una retta del
suo piano e non secante rispetto ad essa. Riferiamo il piano ad
un sistema cartesiano cos fatto: lasse delle x coincidente con
lasse di rotazione, lasse delle y passante per il centro C dalla
circonferenza e diretto positivamente da O verso C. In tale
sistema se a lordinata di C e r il raggio della circonferenza (r
a) lequazione di questa :

x
2
+ (y a)
2
= r
2



Il volume V richiesto la differenza fra il volume V
1
del solido
generato dalla rotazione del trapezoide MMPNN e il volume V
2

generato dalla rotazione del trapezoide MMQNN. Le
semicirconferenze MPN e MQN hanno rispettivamente le
equazioni

y = a +
2 2
x r y = a
2 2
x r

conseguentemente applichiamo la (*):

V = V
1
V
2
= +

dx x r a
r
r
2 2 2
) (
dx x r a
r
r
2 2 2
) (

=
= [ ]dx x r a x r a
r
r

+
2 2 2 2 2 2
) ( ) ( = 4a dx x r
r
r

2 2
=
4a =
2
2
r
2a(r)
2


e quindi : V = 2a(r)
2









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ESEMPIO SVOLTO CON IL IITEOREMA DI GULDINO

Figura Considerazioni




IITeorema di Guldino

Analogamente per larea S della superficie torica si ottiene
lespressione
S = 2d(2r)











Vediamone limpostazione teorica:

Facendo riferimento al precedente esempio e figura, la superficie
torica si pu pensare generata dalla rotazione delle due
semicirconferenze

y = a +
2 2
x r y = a
2 2
x r
intorno allasse x.

Si ha, per tutte e due le curve,
ds =
2 2
x r
rdx



Data la simmetria della superficie rispetto al piano perpendicolare
ad Ox e passante per Oy si pu calcolare solo la met dellarea.

Per la (**), risulta:
rdx
x r
x r a S
r


+
=
0
2 2
2 2
2
2
+ rdx
x r
x r a
r



0
2 2
2 2
2 =
=


r
x r
dx
ar
0
2 2
4 = 4ar
r
r
x
arcsen
0
(

= 2
2
ar
e quindi S = 4
2
ar





Bibliografia


Autore

Titolo opera Casa editrice - anno Volumi
E. Bovio G. Repetti
Geometria
Nuovi orientamenti
Lattes 1986 Ie II
L. Cateni R. Fortini Il pensiero geometrico Le Monnier 1966 Ie II
S. Perotti Vanni Aritmetica Geometria Algebra Signorelli 1936
E.Carboni F.Ventola Corso di Matematica Paccagnella Ed. BO 1983 IV


Alla memoria di mia madre.

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