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Nelle grandi azioni di una piccola esistenza si impari limportanza di ci che si cela dietro lopaco. Si pu imparare a vivere nelle situazioni avverse solo se impariamo a leggere la storia con un pizzico di pessimismo in pi. Nelle avversit sono nascosti gli inizi dei pi grandi avvenimenti che cambieranno noi e tutti quelli che hanno rapporti con la nostra esistenza. La scelta la pi grande conquista che lanimale abbia mai ottenuto. Che si scelga di vedere di meno e di guardare di pi. Che si scelga di sentire di meno e di ascoltare di pi. Che si scelga di burattinare di meno e di agire di pi.

A codesti che mi amano e mi ameranno. A quelle persone che mi hanno insegnato il valore della scelta. A coloro che mi hanno amato.

Sicurezza di un futuro Sar mai considerato degno dal cielo di correre nei giardini delle sue valli? Sar mai degno di guardare un tramonto invecchiato dal tempo? La notte sar mai degna di vanificare il colore del palpito dellultimo raggio con la luce delle sue ombre? Saremo mai degni di porci domande operando, in certezza, con il nostro futuro? Non siamo n luci n ombre, siamo uomini che cercano di illuminare il loro cammino per non inciampare negli errori del tempo. Molte volte si agisce senza guardare negli occhi color speranza il futuro; speranza: come quella che abbiamo desiderando di vivere un altro giorno per rimediare ad oggi. Il presente ci parla di tutto () ma non di ci che ci rassicura. Agl angeli piace il rosso, larancio vivo il blu elettrico e il colore della tua pelle che viene reso musicalmente vivo dal tuo profumo. Giuseppe Belardo P.
nellincertezza delloperato

Stella di fiore Mi sento una stella senza universo, arreso allimmensit della sua fievole luce svanisce e si racchiude nel pugno del suo destino, non pu vivere senza lacrime che danno sfumature ai suoi occhi. morto, o non mai stato partorito dal sussulto delle tue bugie? Pu rinascere da un fiore stappato a forza dalla sua stella? Non rivive nel ricordo di domani, ma sar immortale in quello di ieri. Gli do colori differenti dal nero e dal bianco, poich dove finisce la vita nasce un arcobaleno. Addio, ti chiedo scusa,poich, ho rinunciato allimmensit per un pizzico di realt. Giuseppe Belardo P.
alla vita

Vivo, penso e agisco Tutto non reale, se lo fosse io non mi dovrei sentire vivo? Non dovrei sentire il sangue scorrere nelle mie vene? Non dovrei sentire il cuore pulsante in me? Mi volto e non vedo altro che il buio, vedo tutto ci che non desidero; ho paura, terrore di non essere vivo. Ecco tutto cessato, tutto finito, la vita stessa finita e con gioia posso iniziare a vivere. Solo io so cosa si prova a vivere da morto. Non sento niente, non vedo niente, vedo solo la malinconia delle persone che gradualmente scorre come un ruscello sopra di me. Piango e, facendolo, raccolgo le gocce che ripongo in un angolo del mio pensiero, come se tutto ci fosse normale, come se tutto ci avesse un senso. Mi sento inutile perch nessuno pu sentirmi, nessuno eccetto il mio alter ego, allapparenza fatto come me, ma, in realt, tutto lopposto. Sento un rumore si, adesso si, posso udirlo come si deve, () la risata di un bambino, si diverte, gioisce e io con lui spalanco gli occhi e cerco di scrutare nel vuoto qualcosa di consistente. Cosa cerco? Cosa voglio da me? Cosa voglio da tutti loro?!? Vita! Voglio la vita! Voglio ci di cui sono stato rapinato, da un qualcosa di indefinito, molto tempo fa. Mi ha preso tutto, e tutto quello che mi ha rimasto linfinit, dove ora vivo e soffro. Chi era codesto essere? Chi era? Perch io, perch io la capra sacrificale! Con un urlo di disperazione squarcio il nulla e riesco a scrutare innanzi a me una luce. Ecco, riesco a vedere, vedo un ombra, ma un ombra fatta di luce la quale sovrastata da un fiore il quale il quale si nutre di me. Finalmente ho capito. Si ho capito perch la vita mi stata sottratta. Ho capito, anche, da chi mi stata sottratta. Io non vivo perch dono la vita! Il ladro della mia vita sono io stesso! Sottraggo la vita a me stesso per donarla ad altrui esseri. Adesso sono felice. Felice di vivere di vita! Giuseppe Belardo P.
sveglio per la vita

Il cielo senza volto Il cielo senza volto. Lalba di domani morta nel tetro delle paure. Il mio pianto risuona nei tuoi occhi, e perdi lallegria con una goccia damore. Ma i tuoi capelli mi avvolgono in un senso di sicurezza; La stessa sicurezza che mi ha fatto innamorare di te. Si perde la certezza di non amarmi. Il cielo senza volto. In esso tutto voluto, desiderato e ammirato. Voglia di immaginare un ieri migliore per la sicurezza di domani. Quando il paradiso non ha volto compito tuo disegnare la luce che penetra nei miei occhi e mi permetter di amarti e di catturare il tuo sorriso con una goccia di battito. Giuseppe Belardo P.
Alla sua lei

Il gufo Mi svegliai di colpo, era notte fonda e l fuori cera solo un gufo che mi osservava e piangeva. Io, immerso nei miei pensieri, snobbai lessere e mi concentrai sul disio damore. Ero triste, solo quel gufo mi avrebbe potuto capire, incapace, come me, di uscire alla luce del giorno; capace solo di sognare, ma di non rendere concreti i propri sogni. Uscii dalla camera e mi diressi verso la cucina, non curante di lasciare solo quel piccolo essere. Mi materializzai innanzi allo specchio, e proprio come se fossi un fantasma, non riuscii a vedere il mio io riflesso, ma vidi solo due puntini arancioni con al centro un puntino nero; di cosa fosse ignoravo, completamente, lesistenza. Mi distaccai da l e mi diressi verso il frigo, dove trovai un biglietto affisso alla porta del frigo, con su scritto: << Voltati, cavolo per una volta voltati!>> Cos feci, mi voltai e involontariamente guardai nello specchio situato in corridoio, quello in cui mi ero specchiato prima, e vidi, stranamente, apparirvi il gufo. Quellessere stava piangendo, e allora capii. Non avevo mai pianto, ed egli era umano a tal punto che esplicitava le proprie emozioni con il pianto. Non avevo capito niente, lui piangeva per me, perch, ancora una volta, lasciandolo solo, avevo lasciato solo me stesso.

Giuseppe Belardo P.
amico

Li eropensi di nu mouo Strane case, strane finestre, tutte nere e ingiallite dal tempo crudele che corre alla stessa velocit di un pensiero capace di rivoluzionare il mondo, ma capace, allo stesso tempo, di distruggerlo. Strade di porpora, colorate dello stesso sangue che scorre nelle vene dello stesso Leader. Fogne colorate di semplicit, come bambini che non hanno niente, ma allo stesso tempo hanno una grande ricchezza che se usata in modo appropriato pu diventare una grande arma. Elementi architettonici che, una volta creati lasceranno un segno su quel luogo dove una volta gli spiriti del corpo giocavano e si divertivano con gli spiriti del pensiero generando una grande vitalit riconducibile ad un solo essere.

Giuseppe Belardo P.
paura di essere uomo

Bolla di sapone Svegliandomi intravedo nella fioca luce del mattino il tuo candido viso. La tua bellezza paragonabile solo ad una bolla di sapone. Perfetta nella sua semplice forma, candida e vestita di un bianco trasparente. Bella da ammirare ma impossibile da toccare, Preziosa nella tua semplicit. Ricca nella tua bont. Stupenda nei tuoi modi. Di sera non mi resta altro che che immaginarti; e facendolo ti dono una lacrima sperando che in un futuro quella lacrima possa trasformarsi In una bolla bella e semplice come te. Giuseppe Belardo P.
fragilit

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Amore sfuggevole Nella penombra dei miei pensieri proietto il mio essere nel tuo universo cercando di scrutare il l doveri, correndo in direzione di uno strano verso. Il nulla abbracciato dal profumo della tua semplicit, rimasta integra nello spazio mutevole; disperato piango scandendo la forma di questidentit della quale solo la mia fantasia ha un immagine fievole. In quel momento tutto diventato pi amichevole, In quel momento tutto diventato pi solare, tutto viene sopraffatto dalla Mia tristezza. Triste per un qualcosa sfuggevole. Triste poich non il cuore ma solo gli occhi si infiammano, infiammati da quel dolore capace di descrivere solo il mio amore. Giuseppe Belardo P.
senza redini

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A.T.T. Perch le persone sono cieche Quando credono di vedere? Perch si voltano indietro Credendo di guardare avanti? Perch facendo un gesto di umanit Pensiamo ai vantaggi che possono trarne? Di cosa sono fatti queglesseri disposti A regalare vita per avere in cambio Un gesto fatto si indifferenza? Di cos fatto il mio affetto che In modo anomalo, ma magnifico Riesce a rubarti un sorriso? Vedendoti sorridere tutti Quei perch diventano innocui, e preoccupazioni placate al nascere incrociando il tuo sguardo. Mi inondi di calore capace Di proteggermi dal mio mondo. E non si pu arrestare Questo fiume di parole Messe insieme dal mio amore Giuseppe Belardo P.
primavera acerba

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Amata Nei silenzi creatisi con il susseguirsi di infiniti attimi senza bisbiglii Ti guardo e affogo in un lago daffetto Ti guardo e mi perdo nellimmensit dei tuoi occhi Ti guardo e attorno a me tutto si ferma Tutto si pietrificato innanzi alla dolcezza delle tue forme Non allontanarti da me Non trasformare le tue braccia in ali Non volare via Non contraddire il mio affetto, poich io Non contraddico le incertezze delle tue parole. Giuseppe Belardo P.
ascolta non sentire!

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Mezza te E stai immobile come il veno che si accosta ai tuoi capelli Se ti accarezza con mano veloce, non ti accorgerai del colore del suo passare. Ti vesti dombra come le stelle si vestono della notte. Allunghi le dita, bianche, come comete viaggianti verso il sorriso della terra. Bianca come la luna te ne stai attesa e raggiungibile solo dallallungo del dito di un bambino. Stai al centro delluniverso e le stelle ti danzano attorno come mimose danzanti mosse dal vento. Giuseppe Belardo P.
te

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Mai perdere lamore Ti nutro di vita dinanzi alla morte fallita di vita ti coloro i paradisi donando colori ai sorrisi. Il gioco dei fanciulli che cercano lamore nei ruscelli trovando e scartando loro e desiderando ci che non hanno coloro. Desidero te lamore non stancante lamar perdono vi credendo nel cuore ove risiede il mio fervore. Mi inchino e germogliano mimose sotto le mie guance lacrimose Non ti far allontanare dalle mie mani sei di vita negleterni mari immani Giuseppe Belardo P.
un giorno di triste lacrime

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Delusione Che cos il vento se non disperato tentativo del mondo di scacciarci dalla sua pelle? Che cos il tuono se non un grido che precede la sua disperazione? Che cos la pioggia se non la manifestazione di quella disperazione? Lui Triste () La vita il parto della sua volont. La morte laborto del suo disegno. Ci ha uniti lun laltro con lamore, ci siamo divisi con lodio. Ci sentiamo sia tristi sia soli e per questo ci uccidiamo come fanno le belve con le bestie. Si sente tradito dalla sua volont () Troppa tristezza avvolge il suo ormai freddo cuore. Lultimo suo gesto sar il suo ultimo respiro. Vuole morire e lo far affinch non ci veda soffrire. Giuseppe Belardo P.
a lui che sta per suicidarsi

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Colore Il paradiso ha cambiato colore: Il bianco di panna con il quale era sorretta la pace del silenzio ha lasciato posto ad un qualcosa di novo Da un punto nero nato, in un esplosione di rarefatta fantasia, il delicato e timido rosa che costeggia quellappena accennato bianco contornato da un rosso daffetto I tuoi occhi, le tue guancie, il tuo sorriso e le tue labbra hanno preso forma dove non cerano confini Il paradiso ha cambiato colore: Il bianco di panna con il quale era sorretta la pace del silenzio Si vestito di quel nero candido, di quel rosa timido, di quellincerto bianco e di quellaffettuoso rosso Dinnanzi a ci persino la somma beatitudine si lasciata sfuggire una goccia di sguardo che ha permesso di renderti reale. Giuseppe Belardo P.
immagina di vedere

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Non essere triste Non essere triste piccolo uomo, non essere triste, poich la tristezza solo parte di un disio di malinconia, il quale tenta solo di impossessarsi del tuo spirito per poi svuotarlo, come una nuvola senzacqua. Ridi, sorridi, mostra i denti, i quali sono cos sgargianti che neanche lombra pu coprire, poich essi splendono di pura allegria e di pura felicit, come un bimbo che vede per la prima volta la luce del sorriso della madre.

Giuseppe Belardo P.
a mamma

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Il volo dei desideri Stai seduta su quella piccola sedia incapace di sostenere le tue passioni. Pensi a quanto sar bello essere accarezzata e avvolta dalle ali dei tuoi desideri che volano e migrano ogni qual volta sei triste. Guardi nello spigolo del mondo e ti senti triste per un raggio di sole che non bagna la tua natura. Apri queglocchi neri e lucenti come il sole che si tuffa nello zaffiro del mare. Stai seduta su quella sedia e nessun pensiero ti distoglie dalla tua allegria. Sei bella e piena darmoniosi gemiti dAmore Giuseppe Belardo P.
Al mio Amore

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Tramonto

Tra le tue dita c qualcosa () I tuoi capelli si muovono sinuosi () Le tue guance si inarcano e arrossiscono. Non devi temere il passare del tempo, non temere le reazioni delle persone, le tue orecchie sentono quello che luomo non riesce a dire. Un gabbiano volato via e un altro Tramonto ha preso forma. Dei nuovi colori sono nati. Limmaginazione non pu competere con quello che ho davanti: unesplosione di colori; uno spicchio di questo panorama scolpito nelle tue mani () un gabbiano ha smosso la calma della tua chioma. Ti guardi annoiata, tramonto troppe volte visto, troppe volte immaginato. Per troppo hai sognato! Per troppo hai sperato! Per troppo hai creduto che i tuoi colori sarebbero rimasti eterni in quel mare di nuvole. Le tue guance si inarcano e assumono i colori da te amati; non temi il tempo poich, sai che ritornerai. Giuseppe Belardo P.
colei che svanisce di sera

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Sguardo Ogni tuo sguardo soffio di vita. Vita fragile e indifesa viene fortificata dal tuo sorriso. Non mentire alla verit, essa non mente a se stessa! Quando la tua fantasia prende il volo il sospiro di una parola muore e rinasce in altra forma. Candido affetto si contrappone alla freddura dellaltezza. Ti sei innamorata dellamore! Ed Esso () non ti abbandoner mai. Giuseppe Belardo P.
A colei che

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Prova a volare Se svegliandoti di mattina non riesci a carpire il profumo del dolore che trapela da quella porta non sarai mai capace di sorridere ad una carezza. Ti senti diverso da quello specchio rotto dal frastuono del silenzio immobile e incapace di dare emozioni? Non riuscirai mai a volare se imiti quello specchio! Cammino su lande desolate fatte di persone agonizzanti dal desiderio di piangere per rassicurarsi della loro umanit, del loro interesse per esseri indifesi. Prova a volare, prova a dimenticarti di essere un sopravvissuto dellegemonia del mondo! Prova a staccarti da questa terra resa arida da passi di persone rese leader da un bisogno di futile guida. Giuseppe Belardo P.
paura di leggere gli occhi

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Se Se potessi fotografare il tuo profumo, se potessi navigare nel mare dei tuoi occhi, quello stesso mare che a mezzanotte ha lo stesso suono del tuo respiro () Mi rende vivo guardare il tuo mare, sentire sul mio volto il tuo vento. Il colore del vento si fa strada tra le tue forme e al suo cuore non dato adito di fermarsi. Troppo emozionato dal morire tra le tue braccia. Mi addormenterei nella tua calma e mi sveglierei con il profumo pungente del tuo oceano. Ora dormi e non tentare di sognare; sarai sognata, tu sei il sogno di un futuro gi vivo nel presente. Giuseppe Belardo P.
vivo per amare

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Destino Improvvisamente un rumore sordo si sente in lontananza e tutto si ferma. I volti gioiosi, ma ormai gelidi delle persone narrano solo un passato colmo di ricchezza e dolore. Nessuno si salvato; in un momento lintelligenza umana si sottomessa alla futile gloria della supremazia della propria razza. Passi leggeri, sguardo severo, occhi colmi di lacrime, alimentate dalla speranza dei bambini di avere un futuro roseo, continuano a susseguirsi senza interruzione. Ormai il silenzio regna sovrano interrotto solo dai quei passi leggeri che scrutano con tristezza ci che rimane di un futuro spezzato. Anche la speranza rimasta senza vita e senza colore, il mondo dal quale traeva speranza di risoluzione ormai un ricordo lontano e sfocato. I colori della natura sono diventati pura utopia. Il lamento dei cuccioli diventato mito. Il rumore di un ruscello diventato favola. Queste cose ormai sopravvivono solo nella fantasiosa concretezza di quei passi leggeri che squarciano quel silenzio il quale rappresenta lunica realt.

Giuseppe Belardo P.
decisioni

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Infinto Mi stacco da questa realt cupa e gelida damore Attonita mi guardi; il d di ieri rivive nei tuoi occhi, quando solo un suono pu distrarti dal tuo gelo. Suono damore, parole di calore, il vento si ferma e ammira il tuo luccichio. Il sussulto del mare, la fioca luce della notte; di quella notte che annega nel brillio di quelle onde si uniscono e formano il tuo essere. Con passi lenti ti avvicini al tuo fine. Rincorri un qualcosa di tuo da sempre. Nei miei pugni stringo la mia vita. La dono allimmensit della notte, al sublime mormorio del mare; la dono a te, unica custode del mio amore. Giuseppe Belardo P.
inconsapevole

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Vuoto Non nasceranno pi fiori su questa terra coltivata dallasprezza delle persone. Le loro lacrime sono prive dacqua, i loro occhi aridi di gioia. E inutile essere triste se non si sa essere felici. Nel vuoto si ricongiungono, cercandosi, le armonie dei nostri dissensi. Giuseppe Belardo P.
in un d di neve

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Ogni giorno Ogni giorno quello del giudizio Ogni giorno veniamo giudicati Ogni giorno non ci giudichiamo Ogni giorno critichiamo le incertezze altrui Ogni giorno non vediamo le nostre Ogni giorno ci sentiamo migliori del d precedente Ogni giorno ridiamo delle ignoranze che ci circondano Ogni giorno non ci rendiamo conto che siamo noi ad alimentare quelle ignoranze Ogni giorno crediamo di essere pi vicino a Dio Ogni giorno dimentichiamo che siamo sempre pi vicini ai nostri simili. Giuseppe Belardo P.
le nostre conseguenze

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Canto di mattino Annego nel tuo cielo. Non prigionia ma pura libert. Dal tuo grembo nasce un essere di pura libert; dalle tue mani germoglia una parvenza di realt. La nostra realt! Quando tu sei lontana n la tristezza n lamore mi rendono reale. Sei il mio sogno. Tu sei il sogno che mi rende reale. Tu sei la realt che mi fa toccar lamor e la tristezza di quando sei lontana. Giuseppe Belardo P.
a lei

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Ode Nellottantottesima declamazione del suo nome dalla tua genesi, anche tu sarai ricordato. Echeggi timidamente nel natale di ogni alba. Non esisteranno pi colori ne caldi ne freddi, non si sorrider ad un tramonto senza inizio. Nelle mie albe nuotano ricordi di felici gesti. Tante volte chiudesti la tua mano sul mio mento, tante volte cercasti queglocchi dalbero che il respiro ti regalavano. Il tuo conforto danza con limmutevole ragione delleterno. Puoi ora volare nel verde delle delicate fanciullezze, puoi ora nuotare, senza orari, nella gemma che ti rinfresca il corpo quando il sole non ha pi timore di avvicinarsi alla tua figura; ormai sei suo fratello, ormai anche tu sei fatto di luce. Mi illuminerai il sogno di domani? Sei una stella, e come essa, con la tua luce, tenti di illuminare luniverso, come io tento di catturare la felicit persa nelle ombre delle mie incertezze. Il cuore raramente si ferma, ma quando accade senti che in quel momento hai raggiunto la vita, ed ora puoi giocare con lei. Ora puoi tornare bambino. Lhai sempre preteso. Con le incertezze dei tuoi gesti, volevi costruire la felicit nel mio castello di carte. Non ci sar soffio che lo potr far cadere. Non ti sei arreso alla morte come le foglie prive del loro verde. Te ne sei andato come una candela spente allalba. Non ti riaccenderai allimbrunire. Sei svanito come azzurro nel mare. Sei vivo come vento dal caldo colore. Te ne sei andato con i granelli di sabbia volati nellazzurro. Un uomo morto, ma unutopicante rosa nata 29

e sboccer nelle mie lacrime tinte dellazzurro dei tuoi occhi. Ti saluto con lo stesso affetto del tuo amore. Sei a me polvere di gioia. Giuseppe Belardo P.

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Il profumo dellamore Come la luna si sente viva nello specchio del cuore del mondo cos io mi sento vivo nel riflesso dello specchio del tuo animo. Nei tuoi occhi vedo limmagine riflessa di un timido uomo che non pu vivere se non nel riflesso del tuo lago di vita. Nel luccichio dei tuoi occhi vedo il pi bel paesaggio che il mondo mi abbia mai potuto offrire. Chiudo gli occhi ed apro il cuore, poich ci sono cose che gli occhi non possono vedere. Come gli occhi scrutano il mondo cos lamore viene scrutato dal cuore; sono i nostri sensi a disegnare il mondo ma essi non potranno mai cogliere il profumo dellamore. Io ti ho colto con il profumo del mio cuore. Giuseppe Berardo P.
Dora

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Realt Volo da un mondo allaltro servendomi della mia essenza, senza corpo non vengo notato, senza anima non posso piangere. Camminando su terre deserte, desertiche sono le mie visioni, pallidi furono le mie gioie. Sollevo un piede e semino una goccia del mio animo colorata e resa di sonora vita dalla mia inconsapevole identit. Arcobaleni monocromatici occupano a forza i miei orizzonti. Non conosco n colori n suoni, ogni movimento un segno della realt di ogni sospiro, di ogni battito. Se mi fermo sento il mio cuore miagolare di solitudine. Senza battito non sono vivo, senza vita non posso essere vivo. Di vita immergo le mie lacrime. E come un palloncino verde mi elevo ad altre alture, sopra le nuvole cercando di dare nome ad un bimbo che si aggrappa allo specchio dei tuoi lucidi occhi neri. Il colore del tuo cuore non vana utopia. Giuseppe Belardo P.
Provando con te

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Utopia Lutopia moriva lenta mentre i corpi degluomini venivano trasportati da un posto allaltro senza coscienza. Il cuore morto sotto i silenzi dellego delluomo esanime prima che le gocce dellanima abbiano potuto toccare il nostro arido presente. Lentamente il colore degli occhi della morente signora hanno perso la loro vita: con essi il mondo. Nessuno pu capire quanto un ideale pu dare suono al silenzio. Per la prima volta la vita si lasciata vincere da occhi senza colore. Dopo le agonie del presente la signora utopia lascia un segno nel nostro sguardo rendendolo umido di lacrime della sua vita. Giuseppe Belardo P.
vivere senza sogni

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