Sei sulla pagina 1di 5

Non ci fu n tu, n n mai in che tutti

un tempo in cui io non fossi, questi principi, futuro avverr noi non siamo.

Come per lo spirito che ha un corpo si susseguono in questo corpo adolescenza, giovinezza e vecchiaia, cos esso anche avr altri corpi: il saggio in questo non singanna. [Arjuna disse:] O rampollo di Vrsni, che cosa dunque induce, suo malgrado, luomo a commetter peccato, quasi che a forza egli vi fosse spinto? [Il glorioso signore rispose:] il desiderio, la collera, proveniente dal costituente rajas, il grande ingordo, il grande maligno! Sappi che questi quaggi il nemico! Come il fuoco coperto dal fumo, uno specchio dalla polvere, come un embrione coperto dalla membrana amniotica, cos da quello coperto questo nostro sapere. Da quelleterno nemico coperta la sapienza del sapiente, o figlio di Kunti: esso pu assumere tutte le forme che vuole ed come un fuoco insaziabile.

Dicono che i sensi, la mente e lintelletto sono la sua sede. Per di essi costui ricopre la conoscenza e confonde lo spirito che abita il corpo. Per questo tu controlla anzitutto i sensi, o toro fra i Barata, e colpisci questo maligno che distrugge la conoscenza e la saggezza.

Molte sono le mie esistenze passate e molte le tue, o Arjuna; io le conosco tutte, ma tu non le conosci, o Paramtapa. Pur essendo non nato, Spirito inalterabile, pur essendo il Signore degli esseri, facendo ricorso alla mia propria natura io mi manifesto grazia alla mia maya. Infatti, ogni volta che si verifica, o Barata, un declino del dharma e una crescita delladharma allora io genero me stesso nel mondo. Per la protezione dei buoni e la rovina dei malvagi, allo scopo di ristabilire il dharma io mi manifesto in ogni era cosmica. Divino il nascere e divino il mio agire: chi questo conosce secondo verit, quando abbandona

il corpo non ottiene una nuova nascita. Egli viene a me, o Arjuna. Infatti , i piaceri generati dal contatto dei sensi coi loro oggetti sono fonte di sofferenza; essi hanno un inizio e una fine, o figlio di Kunti, e luomo intelligente in essi non prova diletto. Colui che, prima di liberarsi del corpo davvero capace quaggi di dominare il violento impulso che sorge dal desiderio e dallira, quello un vero adepto dello yoga, quello un uomo felice!

Dopo aver ottenuto i mondi di compiono atti meritori e dopo per una serie ininterrotta di fallito nello yoga rinasce in persone virtuose e prospere,

coloro che avervi dimorato anni, colui che ha una casa di

oppure nasce proprio in una famiglia di sapienti yogin: una simile nascita assai difficile a ottenersi nel mondo. L egli ritrova la concentrazione interiore conseguita nella vita precedente e pi ancora si impegna sulla via della perfezione, o eroe che allieti la stirpe dei Kuru,

giacch, anche suo malgrado, egli come guidato dalla precedente pratica della disciplina e, se anche solo desidera conoscere lo yoga, egli va oltre il Brahman che si fa parola. Orbene questo yogin, impegnandosi a fondo con diligenza, interamente purificato dei suoi peccati, conseguita, attraverso molte nascite, la perfezione, giunge infine alla meta suprema.

Giunti che siano a me, i grandi spiriti hanno attinto la suprema perfezione; essi pi non subiscono una nuova nascita, effimera dimora di sofferenza. O Arjuna, tutti i mondi a partire dalla sfera di Brama son soggetti al continuo ritorno; ma quando a me si giunti, o figlio di Kunti, non esiste pi rinascita. Conoscono davvero il giorno e la notte gli uomini ch sanno che un giorno di Brama dura mille ere, che una notte dura mille ere. Dallimmanifesto tutti gli esseri manifesti si

originano al venir del giorno; al venir della notte ancora l, in quel che detto immanifesto, si dissolvono. O figlio di Prtha, tutta questa moltitudine di esseri entra senza posa nel divenire; al venir della notte suo malgrado si dissolve e riappare quando viene il giorno.

Il fuoco, la luce, il giorno, la quindicina chiara, i sei mesi del corso settentrionale del sole: gli uomini conoscitori del Brahman che muoiono in essi vanno al Brahman. Il fumo, la notte, la quindicina scura, i sei mesi del corso meridionale del sole: chi muore in essi raggiunge la luce lunare e ritorna. Son questi, quello chiaro e quello scuro, i due percorsi perenni del mondo; seguendo il primo luomo non ha ritorno, seguendo laltro di nuovo ritorna.

Potrebbero piacerti anche