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UN PROGETTO PER REGALO Il Cantamaggio Ternano compie 113 anni, parliamo degli anni registrati, naturalmente, perch gli

altri li ha trascorsi libero nei secoli e nei millenni di primavera in primavera. E il 30 aprile del 1896 quando le luci di un arburittu accese da un poeta, accompagnato da amici musicisti, illuminano la campagna ternana. Negli anni a seguire, sempre il 30 aprile, altri poeti e altri musicisti portano ancora luci nelle campagne odorose e riempiono i cuori dei contadini di versi e melodie damore e ne ricevono in cambio uova, simbolo di procreazione, e vino augurale. Il Cantamaggio nasce come poesia. Ma le luci non paghe di illuminare la campagna si spostano anche in citt e salgono su carri trainati dove scene di vita agreste sono ricreate da artisti ispirati e dove cantori mai stanchi proseguono a cantar maggio e a ricevere altri cesti di uova e altri bicchieri di vino. Le campagna e la citt si fondono e festeggiano insieme la rigenerazione, lamore, la poesia. Ai poeti, ai musicisti, agli artisti si uniscono poi gli artigiani, gli operai, gli studenti e sempre pi donne e bambini. La folla in attesa lungo le vie cittadine sempre pi numerosa e la sfilata dei carri sempre pi ricca anno dopo anno. I carri diventano, pian piano, il palcoscenico della vita stessa. E gli umori della citt, i sentimenti della gente salgono sul carro che ne diventa interprete, che li condivide e li mostra con gioiosa allegria, talvolta con ironia bonaria e sempre con lottimismo del giorno della festa. E proprio a questo giorno propiziatorio la citt render omaggio nel suo 113 anniversario, con la pena nel cuore per quella terra che trema in Abruzzo. Far festa ad una festa non cosa facile, ma ora il regalo scelto, va soltanto confezionato con cura ed offerto con gioia da tutti, maggiaioli e non. E leggero, scritto in poche pagine, la realizzazione di un sogno come il carro stesso. Un progetto nato quattro anni fa, per il 110 compleanno, per esprimere gratitudine e per augurare una lunga vita di successo. Un progetto su cui Comune, Provincia, Regione hanno scommesso. Su cui scuole, universit e istituti culturali cittadini si sono impegnati in prima linea. Su cui le comunit straniere hanno trovato piena cittadinanza. Una festa che vive cos da lungo tempo, senza cedimenti, tranne lo stop imposto per le leggi speciali del fascismo e le due guerre mondiali, in un secolo cos articolato e problematico come il Novecento, avr qualcosa di veramente speciale, abbiamo pensato. Ci che ci pi vicino spesso ci sfugge, ma il Cantamaggio ternano sembra proprio possedere tutte le caratteristiche che la legge dello Stato italiano richiede per essere considerato bene culturale e che lUnesco invita a salvaguardare come attivit viventi. Il passaggio da patrimonio etnoantropologico a impresa pu essere percorribile e quale opportunit per la citt e la sua gente che lo desidera da lungo tempo! E poi ancora luso di dedicare alla dea madre riti ancestrali simili in Italia e in Europa, dove le Floralia possono essere a ragione considerate un possibile antecedente del Cantamaggio ternano, apre ulteriori nuovi orizzonti per una ricerca europea di genere e offre elementi per un progetto integrato di comunicazione sia come tutela del bene sia come sfruttamento della risorsa. Il grande potenziale di mediazione simbolica del carro, con gli archetipi in gioco, non pu non orientare le politiche intorno alla festa. Cos stato. Tradizione e innovazione in prospettiva multiculturale. Questa la formula di un progetto che si espande su tre aree: area di ricerca e studi storico-sociali di genere; area dellevento e della comunicazione; area della scuola e della formazione. Ogni area affollata di idee sognate in tante notti di primavera e articolate in giorni di tiepido sole per fare del Cantamaggio ternano un work in progress che impegni la durata dellanno intero per esplodere in un grande evento per tutto il mese di maggio.

Un mese di festa in citt che inizi con la grande sfilata dei carri allegorici la sera del 30 aprile e si chiuda magari a Carsulae in una notte magica. Questo quel che vorremmo. Intanto, piccoli grandi passi. Grazie al contributo di una citt intera. Giuliana Orsini Cervelli Responsabile Commissione Cultura Ente Cantamaggio ternano

CANTAMAGGIO CE

Oh, non dite al prete della nostra promessa ch la chiamerebbe peccato. Ma noi siamo stati fiori nei boschi tutta la notte Rudyard Kipling, A Tree Song

Nellantica Roma erano i Ludi Florales o Floralia, celebrati dal 28 aprile al 3 maggio in onore di Flora, antica dea italica della vegetazione in fiore. La notte del primo maggio era sacra a Bona Dea, ai cui misteri non erano ammessi gli uomini, mentre il giorno dopo si celebrava Maia, dea della terra che nutre gli uomini. La festa, impudica e gioiosa, comprendeva spettacoli teatrali e cacce ad animali mansueti, offerti in premio alle cortigiane vincitrici di licenziose gare di corse e combattimenti. In Europa, la notte del 30 aprile i Celti festeggiavano Beltane, momento particolare dellanno in cui era possibile entrare in contatto con il regno degli spiriti e quello delle fate. Ma Beltane era in primo luogo la festa sacerdotale del fuoco sacro e dei riti di fertilit su cui vegliava la Dea Madre che dominava allo stesso tempo il destino dei semi e quello dei morti ed era perci venerata come dea della morte e della rigenerazione. In Germania e nei Paesi scandinavi la notte del 30 aprile era la Notte di Valpurga, tenebra in cui agivano demoni e streghe e nel crepitio dei fuochi la dea incontrava il dio, fecondando cos la terra. In Italia, gi dal '300, linizio della bella stagione era celebrato con tornei dove il vincitore, personificazione del trionfo della luce sulle tenebre, otteneva il diritto di sposare la damigella per cui si era battuto. Era il Calendimaggio, una tradizione viva ancor oggi in molte regioni come allegoria della rinascita. In molte localit europee, intanto, si formavano comitive di giovani che giravano per i villaggi cantando stornelli e augurando la buona fortuna. Rami e fiori venivano portati dai boschi la mattina di Beltane per decorare porte e finestre o per fabbricare ghirlande da offrire in giro per le strade, chiedendo in cambio una ricompensa. Nei paesi anglofoni, il simbolo della festa della primavera era lalbero o il palo piantato nelle piazze dei villaggi e adornato di nastri multicolori, e se ancora oggi in Gran Bretagna si celebra il May Day con carri, danze, parate e incoronazioni di re e regine di maggio, in Cornovaglia un uomo-cavallo fa il giro del villaggio molestando fanciulle: Obby Oss. In Spagna, nei primi giorni di maggio, la Festa della Santa Croce l'occasione per celebrare la primavera, mescolando il sacro con il profano nella corsa dei caballos del vino.. In Francia e in Svizzera, la notte del 30 aprile sfilano carri addobbati di rami fioriti e si danza intorno all'albero di maggio intrecciando destini: il Feuillu. A Terni era la notte del 30 aprile 1896 quando una comitiva di amici capitanata dal poeta Furio Miselli si avvi per le campagne dicendosi decisa a rifondare le antiche usanze. Portavano

appresso un ramo fiorito ornato di lanterne, un maggio luminoso da piantare nellaia dei casolari presso i quali si sarebbero fermati a cantare. Con gli anni le comitive dei maggiaioli si moltiplicarono. Quell arburittu fu presto collocato su un carretto, poi su un carro che dalle campagne si trasfer in citt. I carri di maggio presero a competere tra loro in bellezza; con il progresso divennero sempre pi sofisticati. Puntualmente salutati ogni 30 aprile dalla citt in festa, con loro la magia di un antica notte di primavera. E il Cantamaggio ternano. Che piova o ci sia il sole, c.

La primavera? In Polonia la porta la cicogna In Polonia ad annunciare la bella stagione sono le cicogne. Le uova si schiudono e nei prati punteggiati da non ti scordar di me nuove vite si affacciano al mondo pigolando. Tradizione europea nella 113^ edizione del Cantamaggio ternano che nella sfilata del 30 aprile questanno vedr, dopo quello degli Indiani del Punjub, il debutto della comunit polacca. Conosciamo la Polonia. Piazza Tacito mercoled 29 aprile Una giornata intera per fraternizzare con la vivace comunit polacca residente a Terni che per loccasione in piazza Tacito allestir un laboratorio di intaglio su carta, tra danze, canti e musiche popolari.

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