Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
HE NESSUN GENITORE
accetti con animo lieto
la bocciatura di un fi-
glio è un fatto. Ma da
qui ad alzare le mani, ce
ne corre. O forse no. I papa e le mam-
me menano, di brutto. Non i figli, per
carità. Quelli vanno capiti. Gli adul-
ti, piuttosto: docenti, arbitri. Coloro
che hanno il compito di educare/sor-
vegliare/giudicare il loro prezioso par-
golo. In Francia è già allarme: uno stu-
dio realizzato dall'Osservatorio delle
violenze a scuola rivela che nel 2010 il
17 per cento dei presidi ha presentato
denuncia contro genitori "indiscipli-
nati", il 4 per cento per violenze fisiche,
e che uno su sette è stato minacciato
almeno una volta. I papa e le mamme
sono i responsabili del 41 per cento de-
gli insulti al corpo docente.
«In una scuola di Rennes ho visto
i metal detector» racconta Roberto
Pellegatta, presidente di Disal (asso-
ciazione dei dirigenti scolastici). «Non
siamo a quel punto ma il problema esi-
ste. I genitori che non riescono a co-
municare con gli insegnanti si sfoga-
no su di noi. L'anno scorso un papa mi a ceffoni un maestro lesionandogli
ha messo al muro e mi ha strattona- un timpano. Le occasioni di scontro
to: sua figlia era stata redarguita da sono varie: «Da noi erano stati sospe-
un prof con parole un po' forti. Sono si dei ragazzi colpevoli di cyberbulli-
stato costretto a chiedere aiuto». Se i smo ai danni dei compagni» ricorda
presidi piangono, gli insegnanti non Antonella Landi, professoressa fio-
ridono. Basta dare un'occhiata a scuo- rentina autrice di Tutta colpa dei geni-
laviolentablogspot.com. C'è un prof pic- tori (Mondadori). «Il caso era chiaro:
chiato da un papa a Tarante, perché le famiglie delle vittime avevano con-
aveva rimproverato il ragazzo che segnato al preside la documentazio-
usciva a metà lezione per andare a ne. La punizione prevista era educati-
calcio. Mentre nel Vicentino un altro va: i ragazzi avrebbero dovuto venire
genitore, un carabiniere, ha preso a scuola al pomeriggio per svolgere
IO DONNA - 14 MAGGIO 2OII 79
GENITORI RISSOSI
B
noscere una cosa ovvia: devono rispon- settimana scorsa, durante un torneo SPORT VEICOLA comportamen-
dere del comportamento dei figli» so- giovanile a Jesolo, un gruppo di papa importanti, come il rispetto
stiene Pellegatta. Un esempio: «L'anno urlanti del Fidene calcio ha minac- degli altri e la lealtà» intervie-
scorso un ragazzine ha buttato dalla ciato e spintonato l'arbitro. Partita ne lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro.
«La delegittimazione degli arbitri è
coerente con l'attacco a tutte le figu-
i, i marziani del mondo ovale re "super partes" che devono interpre-
tare le regole della convivenza». Tem-
Quel giorno che ho accompagnato mio figlio di otto anni al suo primo
po fa, durante una partitella a Firenze,
allenamento di rugby al Cus Milano, sono entrato in campo e ho avvicinato
il coach per presentarmi, dire un paio di cose del bambino... Ma sono stato mentre in tribuna i grandi se le dava-
garbatamente placcato dopo pochi metri. «Per favore, i genitori fuori dai e...... no, i bambini sono usciti dal campo
Una frase meravigliosa, uno slogan rivoluzionario. Dopo un paio di settimane, tenendosi per mano, su suggerimen-
durante un torneo, è accaduto che l'arbitro ha sospeso la partita perché sentiva to degli allenatori. «Un gesto di pace
urlare «negro!», pensando che i bambini insultassero l'unico avversario di colore. opposto a uno di guerra, che sareb-
Invece s'è scoperto che chiamavano il loro compagno che fa Negro di cognome. be da rendere obbligatorio» suggerisce
Risate, e la partita è ripresa. Altro torneo, a Nizza, dove "siamo" gli unici italiani. Scaparro. C'è da chiedersi: che adul-
Al mattino presto i bimbi del Cus lasciano l'ostello e il loro pullman viene
ti saranno i ragazzi che vedono i geni-
affiancato da quello di un altro club e si vedono delle chiappe esibite dai finestrini.
tori mandare a quel paese i prof e gli
«Chi risponde alla provocazione oggi non gioca» intima l'accompagnatore.
Quelli già pronti a calare le braghe desistono subito. Più tardi al campo si sta arbitri? «Quando leggo che i giovani
pareggiando con il Parigi, mancano pochi minuti e il coach, invece di rafforzare non hanno valori né sentimenti ricor-
la squadra e portare a casa un risultato di cui i bambini (e i genitori) si sarebbero do che alle loro spalle c'è una folla di
vantati a vita, cosa fa? Come fosse un allenamento toglie il bambino più forte adulti. Che si dimentica di educare»
e inserisce il più fragilino. Ah, se il mondo fosse più ovale! M.G.M. conclude Antonella Landi. •