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IO NON HO PAURA

È un film, secondo me, molto interessante e realistico che rappresenta un aspetto


della vita molto delicato che purtroppo si può presentare a chiunque, con un po’ di
sfortuna.

Filippo, un bambino di 9-10 anni, figlio di una famiglia abbastanza benestante, viene
rapito, portato in minuscolo paesino, in mezzo a prati e campi; viene rinchiuso in una
buca nel terreno, buia e umida. In quel paesino ci sono più o meno 3-4 famigliole;
tutti i genitori più il fratello maggiore del “Teschio” ( uno dei ragazzi ) sono coinvolti
nel rapimento con fine richiesta di riscatto. Il figlio di uno dei rapitori, Michele, un
giorno va in giro in bici con i suoi amici. Al ritorno si accorge che sua sorella ha
dimenticato gli occhiali in una casa abbandonata dove sono stati, così corre a
recuperarli. Arrivato, nota una fossa con dentro un bambino, Filippo; passano i giorni
e Michele lo va a trovare spesso, si conoscono e lui, una volta, lo porta anche fuori
all’aria aperta, ma poi lo rilascia in quel buco. Grazie al suo intuito e origliando le
discussioni dei grandi, Michele capisce la situazione e la rivela ad un suo amico;
vuole salvare Filippo. L’amico lo tradisce e lo scoprono nell’intento di liberare il
bambino. Michele non si arrende, di notte scappa di casa e va da Filippo, che si trova
dietro un cancello. Michele scavalca, slega le mani e la bocca di Filippo, fa
arrampicare prima lui e lo fa scappare, ma adesso, senza spinta non riesce più a salire;
nel frattempo arriva suo padre, uscito a sorte per sparare all’ostaggio, che
erroneamente spara Michele ( in quel momento al posto di Filippo ) ad una gamba.
Arrivano gli elicotteri della polizia e i grandi si disperdono; Filippo torna e Michele
lo vede, avvolto in un alone bianco.

Stefano Bramante

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