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La ricerca della felicità è sempre stata alla base della vita di ogni individuo.

Tanti sono stati i filosofi che


appunto hanno concentrato le loro ricerche sulla felicità cercandone le cause , senza però giungere a delle
precise conclusioni . Nel corso degli anni la stessa scienza ha dimostrato che la felicità risulta essere non
solo fondamentale nella vita dell’individuo ma anche per lo stato. Nella stessa dichiarazione di
indipendenza dei … fatta nel … si considera il perseguimento della felicitò un diritto inalienabile come la vita
e la libertà. Questo documento di fondamentale importanza risulta essere alla base anche della nostra
costituzione ed è nell’articolo III che si ritiene compito della repubblica rimuovere gli ostacoli che
impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Se la costituzione di una stato ha il compito di definire
la struttura oltre che le leggi fondamentali dello stesso stato è facile immaginare che almeno la repubblica
italiana abbia agito cercando di mantenere inalienabili i diritti dell’uomo. Sia la nazione italiana , ma anche
più in generale l’intera Europa hanno cercato uno stato “felice” (di mantenere l’integrità dello stato)
attraverso una politica (una visone ) edonistica e consumistica. La televisione , le radio , gli stessi giornali e
le città sono state riempite di pubblicità per non dimenticare di ogni festività che tutt’oggi risulta essere una
scusa in più per spendere i soldi . Hanno inoltre negli ultimi decenni aumentato mediamente il reddito pro
capite appunto credendo ma soprattutto facendo credere che la felicità derivi essenzialmente dalla
quantità di beni che possiedi . Questo uomo costretto ad essere un economo , prima che un uomo, è più
felice? Naturalmente come è stato facilmente dimostrato da un confronto fra due sondaggi statistici la
soddisfazione media rispetto a quella di venti anni prima è rimasta praticamente uguale. Ma allora perché
dopo più di 20 anni si continua questa strategia prettamente economica che non ha portato a nessun
risultato , o probabilmente considerando le migliorate condizioni di vita ha aggravato la situazione ?

Questo stato insieme a tutta l’Europa e non solo si sono preoccupati fin troppo di globalizzarsi e di lavare il
cervello al popolo che alquanto ipocritamente si sono scordati delle costituzioni su cui si basavano e dei
diritti che l’uomo ha conquistato con massacri. Inoltre il non fornire alcuna certezza ha assicurato uno
scontento generale.

In primo piano in questa società ci sono a mio avviso tutti i giovani i quali non hanno sicurezze sul loro
futuro e sono costretti a rimandare ogni sogno e ogni speranza vivendo la vita giorno per giorno. Poi ci
sono tutti quelli che da un giorno all’altro perdono il lavoro a causa di fallimenti di intere aziende . Senza
dimenticare tutti quelli che per un motivo o per un altro non hanno lavoro . La situazione naturalmente sta
solo peggiorando con la moderna crisi.

Ma le certezze in questo mondo non mancano solo nel mondo del lavoro ma in qualunque settore, basti
pensare alle leggi, agli appalti, e alla impossibilità di prevedere qualunque cosa dal tempo ad un cataclisma.
L’ingrediente per la felicità dell’essere umano sembra trovarsi proprio nel poter disporre di certezze, ed per
questo che tutte le nazioni si dovrebbero impegnare affinché la vita di ogni individuo risulti essere piena di
evidenze e quindi più felice. D’altra parte lo stato deve stare molto attento ad evitare di inserire queste
“sicurezze” a scapito di altri intoccabili diritti, in primo luogo la libertà.

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