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Il Bollettino Domenicani n.5, Novembre-Dicembre, 2009
Il Bollettino Domenicani n.5, Novembre-Dicembre, 2009
DOMENICANI AGIOGRAFIA
Un nuovo santo domenicano: Francesco Coll.
EVENTI
Riunione capitolare: una lettura degli Atti.
DOMENICANI A. XLIII - novembre-dicembre - 2009 - n. 5
bimestrale d’informazione Facilmente della scuola
della Provincia Romana dell’Angelico, la scena sug-
di S.Caterina da Siena gestiva del Presepio presenta
DOMENICANI in primo piano il Bambino
Anno XLIII – n. 5 Gesù adagiato sulla paglia
sommario
nell’anno sacerdotale
editoriale
“apprezzare l’immenso dono”
spiritualità
“l’Uomo Cristo Gesù”
«L’annunzio ha la priorità
permanente nella missione:
la Chiesa non può sottrarsi al
mandato esplicito di Cristo,
non può privare gli uomini
della “buona novella” che
sono amati e salvati da Dio.
L’evangelizzazione conter-
rà sempre anche una chiara
proclamazione che, in Gesù
Cristo… la salvezza è offerta
ad ogni uomo, come dono di
grazia e di misericordia di Dio
stesso» (Ad G 13; RM 44).
una decisione etica o una grande idea, attraverso la sua Chiesa, che Egli stesso
bensì l’incontro con un avvenimento, ha voluto a questo scopo, non si insi-
con una Persona, che dà alla vita un sterà mai abbastanza sulla natura della
nuovo orizzonte e con ciò la direzione Chiesa, quale universale strumento di
decisiva”11. salvezza e sulla sua necessità per sod-
La Chiesa è chiamata ad annunciare disfare l’anelito di salvezza da parte
spiritualità
e a favorire questo incontro dell’uomo dello stesso uomo.
con Cristo, con la sua Persona che può
dare pieno senso all’esistenza umana. P. Eugenio Zabatta op.
Ora la Chiesa “siamo noi”, comunità di
fedeli battezzati, comunità di credenti,
chiamati in forza del battesimo ad an-
nunciare “un avvenimento, un evento
storico di cui gli Apostoli sono stati te- 1. AVVENIRE, 13 agosto 2009, p. 17. Il Papa
stimoni e non certo creatori”12. si riferisce in primis al “sì” di Maria.
L’avvenimento a cui ci riferiamo è 2. BENEDETTO XVI, Omelia durante
appunto quello di Cristo e della sua la “Neue Messe” di Munchen, 10
“vicenda” suggellata con il segno della settembre 2006.
3. S. AGOSTINO, Le Confessioni, I,3.
risurrezione.
4. GENESI, 1,27. Cf. COMMISSIONE
La Chiesa stessa, è vero, appare co-
TEOLOGICA INTERNAZIONALE,
me soggetto di fede e inoltre è com- Comunione e servizio, la persona
posta da uomini che vivono nella fede umana creata a immagine di Dio. Testo
del Cristo Risorto ricevuta attraverso gli (2002).
Apostoli. Tuttavia, anche se Cristo non 5. Gv 14,6.
è la Chiesa, questa non è senza il Cri- 6. GIOVANNI PAOLO II, Ecclesia in Europa,
sto. È il suo corpo che non è separato Esortazione Apostolica (28.6.2003), n. 183
dal Capo13. La Chiesa è prolungamento 120.
di Cristo; è come uno specchio che ri- 7. S. AGOSTINO: “Ero diventato un
grande enigma a me stesso”, Le
flette in se stessa ciò che deve testimo-
Confessioni, IV, 9. 8. Cf. CONCILIO
niare. domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
VATICANO II, Gaudium et Spes, n. 10.
Gesù Cristo, che non ci ha lasciato 9. Cf. BENEDETTO XVI, Discorso ai
nessuno scritto, si è così “legato” alla partecipanti al IV Convegno Nazionale
Chiesa che, senza la Chiesa e la testi- della Chiesa Italiana, Verona (10 ottobre
monianza dei fedeli, non lo si può co- 2006).
noscere e incontrare. 10. CONCILIO VATICANO II, Lumen
S. Paolo richiama bene questo lega- Gentium, n. 1.
me della Chiesa e dei fedeli, per mez- 11. BENEDETTO XVI, Deus charitas est,
zo dello Spirito Santo, con Cristo: “È nn. 1, 2.
12. TETTAMANZI D., Un amore
noto, infatti, che voi siete la lettera di
appassionato a Cristo e alla Chiesa,
Cristo composta da noi, scritta non con
Omelia nel secondo anniversario della
inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vi- morte di Don Luigi Giussani, Duomo di
vente, non su tavole di pietra, ma sulle Milano, 22 febbraio 2007.
tavole di carne dei vostri cuori”14. 13. CONCILIO VATICANO II, Lumen
Pertanto, certi della pienezza di sal- Gentium, nn. 2 e 7.
vezza che Cristo dà sempre all’uomo 14. II Cor 3,3. •••
Segue alla prima (“Domenicani” n. 4 – 2009, p. 141-144), la seconda parte della
lettera che il Maestro dell’Ordine ha inviato a tutta la Famiglia domenicana
(cf Internet: http://curia.op.org/.
GIUSEPPE, il sognatore
spiritualità
sono attuali le presuntuose parole di fretta a non prestare troppa attenzione
vendetta e di rivalsa pronunciate da ai sogni: tendono ad ingannarci come
Lamec alle sue mogli Ada e Silla: “Ho vana illusione! Sono vani e fugaci!
ucciso un uomo per una mia scalfittura Tuttavia – pur condividendo queste
e un ragazzo per un mio livido. Sette affermazioni – il libro del Siracide ac-
volte sarà vendicato Caino, ma Lamec cenna ad una possibile eccezione: “Se
settantasette” (Gen 4,23-24)! non sono una visione inviata dall’Altis-
simo” (cf. Sir 34,1-7).
Con la storia dei patriarchi a poco
a poco si incominciano a “riannodare” Tutti siamo entrati nella vita religio-
quelle tre separazioni, quelle ferite a ri- sa con l’anima piena di sogni. Alcuni
marginarsi. Con la fede obbediente di interrogativi non si fanno attendere:
Abramo si riannoda la relazione con Che abbiamo fatto di quei sogni? Dove
Dio. Giacobbe finisce per riconciliarsi sono andati a finire? Perché abbiamo
con suo fratello Esaù. Giuseppe, viven- rinunciato ad essi così facilmente?
do nella forma più semplice e quotidia-
na la presenza di Dio, si riconcilia con i Ritorniamo al racconto. I fratelli di
suoi fratelli e sa generosamente rappor- Giuseppe non comprendevano i suoi
tarsi con i beni della creazione, in un sogni e lo invidiavano… era il preferito
modo giusto, equo e saggio. In effetti, di suo padre. Per loro, i sogni di Giu- 185
Giuseppe è un uomo onesto, leale, in- seppe erano più che altro degl’incubi.
corruttibile, capace di perdonare, tratta Come succede a volte a noi nelle
con giustizia gli affari sociali e politici comunità, forse li interpretavano so-
attraverso una distribuzione equa dei lamente in chiave di “competitività”. domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
beni e dando a tutti da mangiare. Questo capita quando viviamo la re-
lazione fraterna solamente in chiave di
“promozione” o “punizione”.
I. I SOGNI DI GIUSEPPE Da questa prospettiva sembriamo
(I nostri sogni) sempre preoccupati di sapere “chi sa-
rà il più grande”, così come succedeva
Giuseppe è chiamato “il sognatore”, agli apostoli di Gesù (cf. Lc 9,46)!
anche se con un po’ di disprezzo.
I suoi fratelli sembrano odiarlo, ten- Sebbene Giuseppe sia il preferito di
dono ad ignorarlo, addirittura non lo suo padre, nemmeno Giacobbe riesce
salutano. In effetti, Giuseppe sognava a comprenderlo del tutto. Giacobbe,
e raccontava i suoi sogni ai fratelli, ma in realtà, semplicemente rifletteva su
questi non lo comprendevano e si bur- queste cose (come Maria – la madre di
lavano di lui rifiutandolo. Gesù – quando i pastori la visitarono
Senza pretendere di parlare da dopo la nascita di suo figlio; o quando,
insieme al suo sposo Giuseppe – anche il bestiame, poi torna a darmi notizie”
lui un uomo di sogni e di incubi –trova- (Gen 37,14). Giuseppe – come tanti so-
rono Gesù nel tempio tra i dottori della gnatori – “si aggirava per la campagna”
Legge). come disorientato. Nel racconto del-
la Genesi qualcuno sembra riportare
Le nostre riunioni comunitarie, i ca- Giuseppe alla realtà, domandandogli:
spiritualità
spiritualità
anche praticando certe osservanze “non sono dei nostri”. Come succede-
“monastiche” o “regolari” (LCO 39-40), va al giovane e un po’ intollerante Gio-
non ci assicura un determinato posto, vanni (cf. Lc 9,49.54).
un incarico, un luogo, una missione,
ecc. Siamo itineranti e pellegrini, men- Nella vita delle comunità questi ti-
dicanti della verità. L’itinerante (secon- pi di atteggiamento spesso appaiono
do il modello della vita degli apostoli) attraverso frasi come “qui si è sempre
sa di essere inviato e perciò sa dove va, fatto così”, “se non ti piace, te ne puoi
confida in chi lo invia e per questo ama anche andare”. È curioso, e perfino
il luogo dove è inviato. Quando arri- paradossale, che in tempi di poche
viamo in convento e “non possiamo” o vocazioni (almeno in alcuni luoghi,
“non vogliamo” raccontare i nostri so- paesi o regioni) mentre chiediamo al
gni ai nostri fratelli, rischiamo di trasfor- Signore che ci mandi sante e numerose
marci quasi in vagabondi (disorientati e vocazioni, passiamo poi ogni persona
senza meta), in fuggitivi (in ricerca di al microscopio (non mi riferisco al ne-
qualcuno che forse ci ascolti), in stra- cessario discernimento vocazionale) e
nieri, o ospiti, nella propria casa (che arriviamo a pensare dentro di noi che
persi i punti di riferimento non sanno forse saremmo più felici se “essi” non
più come comportarsi). fossero venuti a casa con il loro baga-
glio pieno di domande, di sogni, di il- 187
Giuseppe soffre perché è stato rifiu- lusioni e con il loro modo di “essere
tato dai suoi fratelli e sebbene non in- fratello”.
tenda bene quello che succede, a poco
a poco comprenderà che Dio non lo ha In questo contesto, mi domando: domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
abbandonato. Giuseppe, effettivamen- “Perché oggi desideriamo vocazioni di
te, è guidato in modo misterioso dalla frati predicatori?”. Avremmo il corag-
Provvidenza. gio di accogliere come nostri fratelli,
Giuseppe è pastore come i suoi fra- in questo momento della storia, colo-
telli. Anche noi abbiamo la medesima ro che “ieri” abbiamo venerato, come
vocazione: siamo tutti frati predicatori. si deve, per la loro grande passione per
Quando tutti facciamo le stesse cose, Dio e per il Vangelo?
a volte non ci piace che qualcuno sia (II. continua nel prossimo numero).
differente, diverso. Questa è un’enor-
me provocazione. Viviamo tempi in
cui sembra che un certo “narcisismo 1
Sarà, con l’aiuto di Dio, il 287º Capitolo
individualista” acquisti anche i tratti di Generale dell’Ordine; cf. Innocentius Taurisano
OP, Hierarchia Ordinis Prædicatorum –
“maschere gregarie”. Si formano grup- Prima Pars (Romæ 1916) 18-25; cf. Angelus
pi chiusi, bande, marà, gangs o fans, Walz OP, Compendium Historiæ Ordinis
tifoserie sportive (combriccole grin- Prædicatorum (Romæ 1958) 699-700
Una nostra attenta lettura degli
ATT I
DEL CAPITOLO PROVINCIALE
«Uno strumento in più per rispondere
alla nostra vocazione e alla nostra missione»
atti capitolo
intelligenza e di santità domenicana,
a Montecompatri (Roma).
punto di riferimento per tutto l’Ordine,
Nella lettera di promulgazione de- campo ora a voi affidato possa anche ora
gli Atti, il R. P. Provinciale rileva che i portare frutti abbondanti: rivestiamoci
capitolari non hanno voluto fare grossi di Domenico per rivestirci di Cristo e
cambiamenti o innovazioni, ma ponen- rimanendo in lui ci sia donato di portare
dosi in continuità con le progettazioni frutti abbondanti, pur attraverso la
e le decisioni del Capitolo precedente stoltezza della predicazione»
(2005) hanno tenuto conto delle attività (Atti, p.12).
apostoliche e intellettuali già intraprese
e svolte presso le varie Comunità della All’insegna mirata della “valorizza-
Provincia. zione dell’esistente”, in continuità con
Attività conformi al nostro carisma, la linea suggerita dal precedente Capi-
aperte al futuro; impegnano con sacri- tolo e tenuto conto del mutato contesto
ficio, ma vale la pena perseguirle. La storico, i padri capitolari, facendo pro-
buona volontà, che anima tutti i reli- prie le parole del Capitolo Generale di
giosi, assicura che non vogliamo ridur- Bogotà (2007), poiché tutti partecipia-
re l’impegno, né accusare sfiducia, ma mo alla stessa missione, rivolgono “un
piuttosto «darci da fare» - pur tenendo appello a rinnovare insieme il nostro
conto delle forze disponibili – e non slancio spirituale, apostolico, personale
rinchiuderci in noi stessi. e comunitario”.
Questo orientamento, comunque, Passando poi a indicare lo stato pre- 189
non ha dispensato i padri capitolari sente della Provincia, leggiamo tra l’al-
da fare correzioni e dare suggerimenti tro nella “Premessa” a pagina 24:
nuovi per tentare ancora là dove, per «Il momento storico che vive la
diversi motivi, l’esito sperato preceden- nostra Provincia è caratterizzato da domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
temente non è stato ancora raggiunto. un’evidente fragilità, accompagnata,
la redazione di “Domenicani pen- tuttavia, da incoraggianti segni di spe-
sa di far cosa utile riportare dagli Atti ranza. L’elevata età media dei frati, gli
del Capitolo quanto – quasi spigolan- scarsi ingressi e la tendenza allo sco-
do – sembrerà atteso e gradito dai no- raggiamento costituiscono l’elemento
stri gentili lettori, soprattutto da coloro di debolezza della nostra Provincia.
che, a qualche titolo, fanno parte della Queste “criticità”, tuttavia, non im-
nostra grande famiglia domenicana. pediscono in questo contesto una certa
E subito facciamo nostro l’augurio effervescenza della vita apostolica, alla
che il padre Provinciale, P. Daniele quale siamo stati chiamati, e che si rea-
Cara, esprime nella lettera di presen- lizza da un lato nelle forme della pre-
tazione: “che gli Atti ora promulgati dicazione itinerante, delle missioni al
possano favorire una riflessione serena popolo, nello slancio missionario (con-
e seria… riguardo al nostro essere frati venzione con il Vicariato apostolico
predicatori” • del Petèn), nell’apostolato del Rosario
(Rosario Perpetuo S. M. Novella), nel- LE NOSTRE BIBLIOTECHE
la collaborazione con alcuni membri
della Famiglia domenicana, soprattutto
E RIVISTE
per la divulgazione della figura e della «La molteplicità delle attività
spiritualità di S. Caterina da Siena (Ro-
atti capitolo
«… ma la predicazione domenicana,
con il suo sottofondo contemplativo, il suo
atti capitolo
taglio dottrinale e l’atmosfera comunitaria
fraterna in cui nasce, ha una peculiarità
ed una valenza di testimonianza
evangelica viva» (Atti, p. 9).
agiografia
Papa Benedetto XVI l’ha canonizzato in S. Pietro l’11.10.2009.
formazione
Pistoia - Convento S. Domenico - 27-29 Dicembre 2009
PISTOIA. S. Domenico.
La chiesa di San Domenico e l’annesso convento, furono fondati dopo la metà del XIII
secolo. La chiesa si presenta ad una navata, con transetto e cappelle presbiteriali. Alla sua
decorazione parteciparono importanti artisti del XIV-XV secolo come Giovanni Cristiani
e Antonio Vite per gli affreschi, e Bernardo e Antonio Rossellino per la scultura. Il padre
domenicano Fra’ Paolino, seguace del Savonarola, vi dipinse la tela con l’Adorazione dei
Magi e una Sacra Conversazione, che oggi si trova nella chiesa di San Paolo. • • •
P. Simone Bellomo op.
ORDINAZIONE SACERDOTALE DI
198
al nostro carissimo L’ordinazione è avvenuta sabato 4
Padre Simone luglio 2009 alle ore 18 nel santuario
mariano della diocesi di Chieti-Vasto,
le più vive felicitazioni
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
agiografia
del neo-sacerdote, il canto delle litanie sua energia, a “compiere” ogni debito
dei santi, l’imposizione delle mani da della sua missione: “proclamare, testi-
parte del vescovo e degli altri sacerdo- moniare e dare Cristo al mondo…”.
ti. La suggestiva preghiera dell’Ordina- Quale mediatore di grazia, il sacer-
zione proclamata dal vescovo, gli abiti dote rende presente Cristo con il suo
sacerdotali, l’unzione, la consegna del sacrificio di espiazione e di salvezza.
pane ed altri particolari elementi: tutti Egli, Simone, è “dono” perché da tut-
“segni” chiari che riflettevano la realtà ta l’eternità Dio ha pensato e voluto
meravigliosa del sacerdozio cattolico. che egli diventasse suo sacerdote; egli
L’abbraccio del vescovo e degli altri è “mistero” perché solo il Signore co-
presbiteri al nuovo sacerdote si è co- nosce la grandezza, la profondità e la
me prolungato ed è stato esplicitato, sublime bellezza di questo dono.
nel suo significato più profondo, dal Per la prima volta P. Simone ha pro-
discorso del vescovo di Chieti-Vasto, nunciato: «Questo è il mio Corpo…”.
mons. Bruno Forte. Simone è ormai Gesù è qui: veramente, realmente, so-
un tutt’uno con il collegio sacerdotale; stanzialmente. Ti auguriamo, caro sa-
egli non è solo, né si sentirà mai solo! cerdote, che nella santità pronunzierai
Tiene uniti, un cuor solo ed un’anima infinite volte quelle parole, per lunghi
sola, tutti i sacerdoti, l’Unico Sacerdo- anni a venire.
te che è Cristo. ”Il sacerdote, all’altare, Al rito di comunione, P. Simone ha 199
potuto dare Gesù Eucaristia ai suoi ca-
ri: babbo e mamma… il Signore sa il
tumulto dei sentimenti!
Al termine del rito il P. Provinciale, domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
P. Daniele, ha ringraziato, con e per Si-
mone, il vescovo, i formatori, parenti,
amici che hanno “cooperato” a questo
speciale evento di grazia. Il giorno do-
po il P. Simone ha celebrato la Prima
Messa al suo paese natio, Piane d’Archi
sempre nella provincia di Chieti.
Comunicandoci gentilmente la no-
tizia di questo grande evento della sua
vita, il nostro giovane confratello ci
confidava: Prego che il Signore mi con-
ceda di essere sempre più sacerdote e
domenicano secondo il suo Cuore.
E’ quanto gli auguriamo e al Signore
sia ogni merito di lode! (La redazione).
Chi è il Sacerdote
Egli è non solo il presbitero che l’avvocato dei poveri, il consolatore dei
presiede al momento religioso della sofferenti, il padre delle anime, il con-
comunità, ma è veramente l’indispen- fidente, il consigliere, la guida, l’amico
sabile ed esclusivo ministro del culto per tutti, l’uomo “per gli altri” e, se oc-
ufficiale, compiuto in persona Christi corre, l’eroe volontario e silenzioso.
ed insieme in nomine populi. A ben guardare nel volto anonimo
Egli è l’uomo della preghiera, il solo di questo uomo solitario, senza foco-
eventi
operatore del sacrificio eucaristico, il lare proprio, si scorge l’uomo che non
vivificatore delle anime morte, il teso- sa più amare come uomo, perché tutto
riere della grazia, l’uomo delle bene- il suo cuore lo ha dato, senza più nulla
dizioni. trattenere per sé, a quel Cristo che ha
Egli, il sacerdote-apostolo, è il te- dato se stesso fino alla croce per lui,
ste della fede, egli è il missionario del e a quel prossimo ch’egli s’è prefisso
Vangelo, egli è il profeta della speran- di amare alla misura di Cristo: è questo
za, egli è il centro di promozione e di infatti il senso della sua intensa e beata
recapito della comunità. Egli è il co- immolazione celibataria, in una paro-
struttore della Chiesa di Cristo fondata la, è un altro Cristo.
su Pietro. Questa finalmente è l’identità del
Ed ecco poi il suo titolo proprio, sacerdote: noi l’abbiamo udito ripetere
umile e sublime: egli è il pastore del tante volte: è un altro Cristo. Allora: per-
popolo di Dio, è l’operaio della cari- ché dubitare? Perché temere?
tà, il tutore degli orfani e dei piccoli, (Paolo VI).
200
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
eventi
Età media del clero diocesano, registrata nel 2006 = intorno ai 60 anni;
Età media degli ordinati è passata dal 1978 al 2007 = dai 27 ai 30 anni.
I sacerdoti stranieri in Italia sono circa 1500 pari al 5% del totale e la
loro età media è pari a 44 anni.
Dal 1978 al 2006 i Sacerdoti diocesani sono stati: Nel mondo i sacerdoti dio-
cesani, anche se in aumento
Nord America – 17% del 5%, non sono al passo con
Europa – 20% l’aumento del 48% dei nuovi
battezzati. Si calcola che nel
Africa + 199% da 5500 a 22000
2023 si avranno 22.800 sa-
Asia + 137% da 12700 a 30000
cerdoti, cioè il 30% in meno
America Sud + 86% da 23500 a 43500 rispetto al 2006.
sant’ANTONINO PIEROZZI
(1389-1459)
eventi
eventi
stata in Palazzo Vecchio (Salone dei
Duecento, 26 novembre), nell’Antico Nato a Firenze nel 1389, S. Antoni-
Refettorio del Museo di San Marco (27 no fu frate domenicano, teologo, arci-
novembre) e nei locali del Centro Ar- vescovo e letterato. Nel 1523, fu ascrit-
te e Cultura dell’Opera di Santa Maria to nel novero dei santi da papa Adriano
del Fiore, dove si è concluso, sabato 28 VI, mentre fu Clemente VII ad emetter-
novembre, con una discussione e una ne, sempre in quell’anno, la bolla di
tavola rotonda. canonizzazione.
Oltre all’Ordine dei frati Predicatori, Nel 1959, fu proclamato patrono di
sono promotori dell’evento l’Opera di Firenze da papa Giovanni XXIII.
Santa Maria del Fiore, l’Arcidiocesi di S. Antonino entrò giovanissimo
Firenze e il Capitolo metropolitano fio- nell’Ordine Domenicano dove ricoprì
rentino e altri. Hanno inoltre fornito il incarichi di grande responsabilità.
proprio patrocinio il Comune di Firen- Fu priore di vari conventi e, in parti-
ze, la Provincia di Firenze, la Regione colare, di quello di San Marco a Firen-
Toscana, la Scuola Normale Superiore ze, da lui stesso fondato, negli anni in
di Pisa, l’Università di Firenze, la So- cui il Beato Angelico affrescava le celle 203
printendenza speciale per il Patrimonio dei monaci.
storico, Artistico ed Etno-Antropologi- Nel 1446 divenne arcivescovo di Fi-
co e per il Polo museale della città di renze. Fu molto attivo nella predicazio-
Firenze, il Quartiere 1 del capoluogo ne e prolifico scrittore di opere morali domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
toscano, la Casa Editrice Nerbini, l’Of- e teologiche, tra le quali si ricordano la
ficina di Santa Maria Novella e il Porta- Summa moralis e la Summa historialis.
le Storia di Firenze. La saggezza dei suoi consigli, che di-
In occasione delle celebrazioni, ve- spensava a potenti e comuni cittadini,
nerdì 27 novembre si è tenuto presso lo rese molto popolare ed apprezzato
la Basilica di San Marco, alle ore 21, tanto che alla sua morte, avvenuta il 2
un concerto di musica sacra eseguito maggio 1459 a Montughi, si sviluppò
dall’ensemble Musica ricercata cui è attorno alla sua figura un culto spon-
seguita la lettura drammatica “Antoni- taneo, che condusse in breve alla sua
no de’ consigli” a cura di Pietro Bar- canonizzazione.
tolini (attore, direttore dell’Accademia
teatrale di Firenze) e un concerto d’or- Antonino fu una figura di pastore da
gano eseguito dal maestro Laura Molte- subito ritenuto esemplare e autore dei
ni (organista titolare della Basilica). più noti e diffusi nell’Europa dei secoli
dott. Matteo Brogi (Firenze) ••• XV-XVI come testimoniato dagli innu-
merevoli esemplari dei suoi scritti editi più profonda, costituirono lo sfondo
e inediti sparsi nelle principali biblio- vasto e variegato dell’azione pastorale
teche. e della monumentale opera teologica e
La ricorrenza del duplice anniversa- storica di Antonino Pierozzi, la Summa
rio della sua nascita e della sua mor- moralis e la Summa historialis.
te ha stimolato alcuni studiosi di varia Opera, che è nel proposito del con-
formazione e di vari paesi (teologi, vegno del 2009 di valorizzare con stu-
storici, filosofi, storici dell’arte, storici di mirati da parte di specialisti diversi,
del diritto, paleografi e bibliotecari) ad col fine di raggiungere il più possibile
eventi
FIRENZE. Convento di
S. Maria Novella.
S. Antonino Pierozzi
ringrazia e ricompensa un
contadino per la frutta
che ha offerto.
FIRENZE.
Basilica di San Marco.
In questa chiesa sono venerate
le sacre spoglie del vescovo
Sant’Antonino Pierozzi
(1459-2009)
eventi
fasi della speculazione e degli studi a al potere, i numerosi e complessi rap-
quelle della conoscenza diretta della porti con la Chiesa universale, con la
società urbana ruotante attorno alla fa- chiesa locale e con la città, questi gli
miglia, al ruolo della donna, alla pre- argomenti che guideranno l’incontro
senza conflittuale di élites e di ceti arti- fiorentino.
giani e mercantili variamente partecipi Un’occasione, dunque, di confron- 205
della cosa pubblica. to nell’ approfondimento di una figu-
Il governo della diocesi metropolita- ra poliedrica e di un periodo storico,
na fu l’altro terreno di azione capillare il Tre- Quattrocento, che la storiografia
di Antonino Pierozzi, aspetto non del ha ritenuto fondante nello sviluppo domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
tutto scontato nel contesto degli epi- della cosiddetta sfuggente “moderni-
scopati coevi, di cui, perciò, sarà utile tà”; un motivo, infine, per rinnovare
ricostruire un quadro comparativo. o suggerire piste di ricerca ulteriori in
La formazione culturale e religiosa una prospettiva di lungo periodo che
del santo arcivescovo, l’analisi della comprenda il rinascere dell’interesse
sua più o meno aderente dipendenza per Antonino nel Settecento, la sua tra-
da san Tommaso, alcuni nodi salienti dizione agiografica, la promozione del
della sua Summa Moralis (arti e scienza suo culto nell’Ottocento, il senso stes-
naturale, morale e diritto, ragione e fe- so, infine, di una sua possibile attualità
de, teologia e penitenza), la sua imma- nella Firenze multietnica che vive og-
gine iconografica, il suo rapporto con gi all’ombra, e/o nella luce, di vetusti
l’ordine domenicano e con gli altri or- monumenti di pietra e di carta.
dini religiosi o coi monasteri femminili,
il suo ruolo “politico” nella Firenze che Maria Pia Paoli
vide i Medici gradualmente ascendere - Scuola Normale Superiore di Pisa -
a 700 anni dalla presenza dell’Ordine Domenicano a Cortona (AR).
eventi
Mario Aimi, presidente del Lions Club l’antico Oratorio della Compagnia lai-
Cortona Valdichiana Host, ha rivolto a cale del Gesù, e don Giancarlo Rapac-
Don Antonio, ricordando il suo impe- cini, che si è reso indispensabile per
gno di tutta una vita a fianco dei biso- definire ogni dettaglio e dotare i vari
gnosi e in particolare dei giovani, come ambienti di tutto l’occorrente.
responsabile dell’Oratorio, animatore Grande è stata anche la disponibilità
dello sport, Assistente dell’AGESCI e della parrocchia e in particolare l’ope-
fondatore del campeggio estivo per fa- rosa e spontanea partecipazione di un
miglie e giovani a Vada. gruppo di volontari all’allestimento del
La festa si è poi conclusa con la con- Seminario come luogo accogliente per
divisione della cena in Seminario, ot- l’agape conclusiva.
timamente preparata da Piero Donati, Clara Egidi.
207
CORTONA. S. Domenico. Celebrazione in onore del B. Pietro. Padre Alberto Viganò, che ha
tenuto una conferenza dal titolo “Il volto dell’amore di Cristo nella pittura del Beato Angelico”
ha messo a disposizione della comunità cortonese la sua sensibilità artistica passata al filtro
della teologia, rendendosi presenza importante ed amica per la città di Cortona.
Tre giorni di studio e di preghiera sul tema:
“Vita nascente, battesimo di necessità e sviluppo umano integrale”.
tate“ di Benedetto XVI, ci richiamano ni, ancor prima della nascita, Dio ha il
alla grande responsabilità, che ognuno suo progetto che si situa in un preciso
di noi ha: responsabilità di preghiera e contesto storico e sociale, sia a livello
di testimonianza. personale che a livello pubblico.
Di dimensioni veramente universa-
li fu il progetto per il “concepito” dal-
I nostri amici del “Gruppo interdio-
l’umile ragazza di Nazareth al quale fu
cesano del sabato sera” di Napoli, che dato il nome di Gesù. Questi, insieme
già da tempo “lavorano” per la vita a alla madre, in conformità alle parole
favore dei bambini abortiti, ci propon- evangeliche, fu affidato a Giuseppe,
gono la seguente riflessione “puntan- Redemptoris Custos: «Giuseppe, figlio
do” in particolare sulla missione che, di Davide, non temere di prendere con
all’interno della sacra famiglia ha svolto te Maria, tua sposa, perché quel che è
S. Giuseppe “Custode del Redentore”. generato in lei viene dallo Spirito Santo.
La riflessione, è “frutto” di un con- Ella ti partorirà un figlio e tu lo chiame-
vegno, di tre giorni, del direttivo del rai Gesù; Egli infatti salverà il suo popo-
gruppo, svoltosi dal 5–8 agosto 2009, lo dai suoi peccati»1.
FIRENZE. Museo di San
Marco. Beato Angelico.
Fuga in Egitto.
studi
seppe e l’evento non può
che essere emblematico e
modello per l’affidamento
di ogni nascituro.
Giuseppe, di fatto, è
stato “Custode”, nel sen-
so più ampio, poiché ha
amministrato quanto era
necessario alla vita e alla
difesa del Redentore che
l’Angelo gli aveva affidato,
da quando era un Bimbo
nel grembo materno.
Gesù, notiamo, non era ancora nato terno, fino a quando ha avuto bisogno.
quando venne affidato alla custodia di Rileggiamo, ora, alcuni brani, dei
Giuseppe e l’evento non può che esse- due documenti citati, che sono stati al 209
re emblematico e modello per l’affida- centro della riflessione comune.
mento e la responsabilità che si ha per «Chiamato a essere il Custode del
ogni nascituro. Redentore (non ancora nato), “Giusep-
Per non smarrirsi di fronte al prodi- pe fece come gli aveva ordinato l’ange- domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
gio esaltante ed impegnativo della vita lo del Signore e prese con sé la sua spo-
nascente, la famiglia umana deve, per- sa” (Mt 1, 24) “… Egli la prese in tutto
ciò, volgere il suo sguardo a Cristo che, il mistero della sua maternità, la prese
“nella pienezza dei tempi”, dall’intimo insieme con il Figlio che sarebbe venu-
«del mistero, nascosto da secoli nel- to al mondo”; “l’intero popolo cristiano
la mente di Dio», «si fece carne»2 nel non solo ricorrerà con maggior fervore
grembo di una donna chiamata Maria a san Giuseppe (…), ma terrà sempre
e, ancora “ospite” nel grembo materno, dinanzi agli occhi il suo umile, maturo
Egli “venne ad abitare” nella famiglia modo di servire e di «partecipare» al-
di Giuseppe, sposo di Maria, che eser- l’economia della salvezza (…)»4.
citava la sua professione a Nazareth3. La Chiesa, in cammino verso il futu-
Giuseppe, di fatto, è stato “Custo- ro insieme con tutta l’umanità, troverà
de”, nel senso più ampio del termine, - noi riteniamo - la propria identità nel
amministrando quanto era necessario Piano redentivo di Dio, proprio consi-
alla vita e alla difesa del “Redentore/ derando, meglio rivivendo, la parteci-
Custodito” affidatogli dall’Angelo, da pazione dello Sposo di Maria (…) nella
quando era un Bimbo nel grembo ma- nascita di Cristo: disegno redentivo che
ha il suo fondamento nel mistero del- nario e bene comune universale senza
l’Incarnazione. il bene spirituale delle persone»6.
A questo mistero Giuseppe di Na-
zareth «partecipò» come nessun’altra Un ulteriore approfondimento c’è
persona umana dopo Maria, la Madre stato nella considerazione della visita
del Verbo Incarnato. Egli vi partecipò di Maria alla cugina Elisabetta, secon-
insieme con Maria, coinvolto nella do il Vangelo di Luca (1, 41).
realtà dello stesso evento salvifico e fu Leggiamo nella Redemptoris Custos:
depositario dello stesso amore, per la «Quando Maria, poco dopo l’annun-
cui potenza l’eterno Padre «ci ha pre- ciazione, si recò nella casa di Zacca-
destinati ad essere suoi figli adottivi per ria per visitare Elisabetta, udì, proprio
mentre la salutava, le parole pronun-
studi
VISITAZIONE - B. Angelico.
part. della Predella di Montecarlo.
studi
La Famiglia unita nella preghiera è unita nella vita.
Forse la carta vincente per il battesi- bato sera, il nostro gruppo si è impe-
mo “ai condannati all’aborto”, potreb- gnato di fare anche pubblicamente.
be essere proprio il “Custode del Re- «La carità nella verità, di cui Gesù
dentore”, S. Giuseppe uomo “giusto”. Cristo s’è fatto testimone con la sua vita
In nome dello sviluppo integrale e terrena e, soprattutto, con la sua mor-
della civiltà dell’amore, il Popolo di te e risurrezione, è la principale forza
Dio e ogni uomo di buona volontà,
propulsiva per il vero sviluppo di ogni
potrebbero (o dovrebbero) ritenere affi-
persona e dell’umanità intera»9. 211
dati a sé tutti i bimbi concepiti ai quali
«va riconosciuta la dignità di persona», P. Giacinto Cataldo assistente ecclesiastico,
valore centrale per ogni riflessione eti- Fabio Fiorito coordinatore tecnico del
ca e intervento biomedico. “Gruppo interdiocesano del Sabato sera”. domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
Per le enormi conseguenze che
seguono alle scelte che sono fatte in
questo campo, emerge l’“opportunità/ 1. Mt. 1, 20. Cf Redemptoris Custos, 2.
necessità” pastorale di «visitare, illu- 2. Gv. 1, 14.
minare, confortare… e ascoltare» tante 3. In forza dell’attività svolta da Giusep-
gestanti dei nostri giorni, disorientate pe, Gesù sarà chiamato “Figlio del falegna-
e tradite da certa stampa, costrette da me - fabri filius”.
situazioni emergenti e loro malgrado 4. Redemptoris Custos, nn. 1, 3.
fatte “vittime” di manipolazioni euge- 5. S. Paolo: Ef. 1, 5.
netiche e pratiche abortive. 6. La Carità nella Verità, n. 3.
Quanto mai auspicabile per queste 7. Redemptoris Custos, n. 4.
realtà di vita una catechesi, da parte 8. Essendo in contrasto con la propria
di persone preparate, per coloro che, fede, è un assurdo che dei cristiani pratichi-
coinvolti nel dramma, non hanno ade- no l’aborto, ma ci sembra ancor più grave
guata conoscenza e aiuto. che privino i loro figli della Vita divina, che
E, soprattutto, c’è bisogno di molta si ha con il santo Battesimo.
preghiera! È quanto appunto, ogni sa- 9. La Carità nella Verità, nn. 1- 5. •••
MONTEPULCIANO (SI).
Iniziative apostoliche del Laicato domenicano.
Nel precedente fascicolo di “Dome-
nicani” vi davamo notizia dell’elezione
del nuovo Consiglio del Laicato Dome-
nicano di Montepulciano che a sua vol-
ta ha eletto come presidente il signor
Paolo Giannini.
Riportiamo ora la bella iniziativa
che, grazie alla collaborazione della
Fraternita, è stata ripristinata nella par-
rocchia Sant’Agnese, con l’invito a tutti,
dove è possibile, a tentare iniziative del
genere che si rivelano utili per sensibi-
lizzare alla preghiera in famiglia, Chiesa
domestica.
L’ICONA
DELLA SACRA FAMIGLIA
TRA LE MURA DOMESTICHE
212
La Famiglia Domenicana di Mon- tradizione di Montepulciano dove una
tepulciano, i frati e tutta la Fraternita teca con una statuetta di Maria girava
dei Laici, unitamente alla Parrocchia
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
fraternite ld
Da qualche giorno si è conclusa la che è sgorgata genuina e schietta dai
festa in onore della B. Vergine del Ro- nostri cuori. Né sono mancati la recita
sario che abbiamo celebrato dal 5 al della “Supplica” e il tradizionale omag-
7 ottobre u. s. e che avremmo voluto gio floreale alla Madonna, alla quale ci
solennizzare maggiormente, ma l’ina- affidiamo filialmente.
gibilità delle nostre chiese, causata dal Siamo ancora disorientate a causa
terremoto, non ce lo ha permesso. del terremoto, ma ci stiamo lentamente
Le funzioni sono state presiedute riprendendo e confidiamo nella Divina
dal nostro parroco ed assistente don Provvidenza di poter ritornare presto
Panfilo e la massiccia partecipazione alla vita normale.
della comunità ecclesiale ha dimostra- Il giorno 9 ottobre, presenti numero-
to affetto e ammirazione per Maria, la se consorelle della Fraternita, abbiamo
nostra tenerissima Madre del Cielo. La fatto la prima adunanza che ha dato
mancanza di una più ricca liturgia è inizio al nuovo anno sociale, anno che
stata compensata dal fervore nel reci- ci auguriamo sia molto fruttuoso per la
tare quella preghiera meravigliosa che nostra vita spirituale (…).
Maria tanto gradisce: il Rosario e in
generale dall’intensità della preghiera Emilia Lattanzio, segr. della fld.
213
Popoli. Alcune consorelle della Fld con il M. Rev. don Panfilo (8 agosto 2009).
CAGLIARI. San Domenico.
La Fraternita progetta le attività del nuovo anno
fraternite ld
Dopo la prima riunione di tutta la gie, ricorrenti durante l’anno, dei nostri
Fraternita, all’inizio del nuovo anno so- santi Patroni, ma anche la partecipa-
ciale, il Consiglio della stessa si è pre- zione alle Catechesi, già iniziate, che
murato di stilare la programmazione settimanalmente vengono tenute, nella
annuale delle possibili attività e deter- biblioteca del Convento: catechesi sul-
minare le varie incombenze da affidare la lectio divina, sul sacerdozio, la Ma-
ai singoli componenti. donna e altre tematiche di spiritualità.
Per quanto riguarda le riunioni men- Rimane fermo, per una tradizione
sili sono stati proposti i seguenti temi: della nostra fraternita, anche la recita
- Lettura e commento comunitario comunitaria mensile del Rosario medi-
del nuovo Statuto delle Fraternite lai- tato a favore della famiglia, dell’unità
che di San Domenico. dei cristiani, delle vocazioni religiose e
- Riflessioni sul Sacerdozio cattolico: sacerdotali, della pace. Intenzioni che,
dono prezioso del Cuore di Cristo alla via via, rileviamo durante l’anno.
Chiesa e al mondo: la figura e l’opera Con molta gioia comunico la richie-
sacerdotale. sta, da parte di quattro persone, di en-
- Prosecuzione della Storia dell’Or- trare a far parte della nostra Fraternita.
dine e presentazione di alcune emi- Sono giovani e questo ci conforta per-
nenti figure domenicane: a turno ci al- ché, passando a loro la guida, la Fld
terneremo nel guidare questa attività. potrà continuare la sua testimonianza
214 Nel nostro programma annuale so- con la preghiera e le varie attività.
no poi incluse, naturalmente, non solo
la partecipazione alle particolari litur- La priora della fld, Vassena.
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
fraternite ld
Sono le ore 17,50 del 23 maggio Pronunciamo attente la formula della
2009, la chiesa di S. Maria del Rosario professione e riceviamo quali doni pre-
di via Germanico è illuminata a festa e ziosi il nastro con la croce bianco-nera
i primi banchi sono coperti con drappi e la medaglia di San Domenico. Così
rossi… tutto è pronto per le professioni “arricchite” torniamo al nostro posto fi-
e l’accoglienza nella Fraternita dome- no alla conclusione della Messa con la
nicana. Appena entrata in chiesa, pro- gioia e una nuova speranza nel cuore.
vo quindi un po’ di emozione perché Per festeggiare “l’evento” è stato
una “candidata” per la professione preparato un bel rinfresco nella sala
temporanea sono io e mi chiedo se sa- parrocchiale: là ci attendono parenti e
rò in grado di mantenere le promesse amici con i quali abbiamo avuto modo
che sto per fare pubblicamente a San di scambiarci le nostre impressioni di
Domenico e come dovrò agire per por- questa bellissima esperienza.
tare un contributo alla Fraternita.
Mi accoglie e mi incoraggia il sor- Luciana Marapodi.
riso di Amalia, la nostra priora, che mi
invita a sedere nei banchi riservati.
Mentre prego San Domeni-
co per riceve animo e conforto,
arriva Francesco con il volto se-
reno: lui farà l’accoglienza. Ed 215
ecco anche Rita, un po’ agitata,
ma sorride e nel saluto ci strin-
ge le mani: la sua sarà una pro-
fessione perpetua. Infine arriva domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
Carla, in ansia pensando di es-
sere in ritardo: anche lei prende
contenta il suo posto.
Durante la Messa, al momen-
to previsto, veniamo chiamate
dalla priora ai piedi dell’altare
per il rito delle professioni: è
presente il promotore provincia-
le e il nostro assistente spiritua-
le, il parroco padre Graziano.
ALLA
MEMORIA
DI…
Sr M. ANGELICA
BIANCHI
Nacque a Tregozzano (Arezzo) nel
1910. Entrò da giovane nel monastero,
di via Garibaldi, ad Arezzo, dove per
oltre settant’anni ha vissuto, nella fe-
deltà, la sua consacrazione di vita, a
lode di Dio e a favore delle anime.
216 Di carattere energico e determinata Sr BERNARDETTA
impegnò con frutti di perfezione le sue
ricche doti di natura e di grazia, da tutti GIORDANO
conosciuta per la sua affabilità e il trat-
to cortese.
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
in memoria
settembre entrò nel Monastero di Santa va il suo sapere, badando che l’ultima
Maria del Sasso a Bibbiena, fece la ve- parola fosse la nostra.
stizione religiosa il 2 giugno 1962 e la Si ricordava delle nostre situazioni
professione solenne il 2 giugno 1968. familiari e ci domandava notizie dei
Ha sempre amato l’Ordine, la sua familiari per raccomandarli al Signore.
Comunità ed è stata una buona religio- Ci ha insegnato la semplicità cristiana
sa. Nel monastero ha svolto vari inca- fatta di piccoli gesti, ma continui.
richi: archivista, cronista, economa e La fraternita del Sasso di Bibbiena
organista. Dal 1972 al 2004 ha scritto
su varie riviste domenicane e alcuni li-
bri di storia, spiritualità e arte sul nostro Sr MARGHERITA
Ordine e sul Casentino.
Per anni, dalle grate, è stata la for- BARBONAGLIA
matrice della Fraternita laica di Bibbie-
na e guida spirituale di anime. Nacque ad Alba (CN) il 5 marzo
Fu provata da varie malattie sempre 1922. Entrò nel monastero “Beata Mar-
sopportate con pazienza e assistita dal- gherita di Savoia” delle claustrali, della
le consorelle nella comunità, da medi- sua stessa città natia, nel 1939.
ci, terziarie e amici di Bibbiena e fuori. Presto manifestò le sue doti e lo spi-
Nella sua filiale devozione alla Madon- rito con cui aveva intrapresa la vita di
na, specialmente quando si sentiva ma- consacrazione e di comune intesa fu 217
le, amava ripetere spesso la ‘’Salve Re- scelta nell’incarico di maestra e forma-
gina’’: preghiera in cui trovava sollievo trice delle novizie, quando, tra i vari
ai suoi dolori fisici e morali. RIP. monasteri, fu tentata l’erezione di un
noviziato comune. domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
Suor Bernardetta Giordano In seguito, nel 1975, per richiesta
nel ricordo della Fraternita Laica. della comunità, passò con altre con-
sorelle al monastero di Arezzo fino al
Nel 1980 la fraternita di Santa Ma- 1997, anno in cui la comunità si è fusa
ria, dopo un lungo periodo di silenzio con quella di Pratovecchio (AR).
ricominciava a riprendere vita per mez- Dedita alla preghiera e attenta alle
zo di un fervoroso padre domenicano: regole della comunità, pronta al sacri-
il M. Rev. P. Arcangelo Dossena. Erava- ficio, lieta della propria consacrazione
mo in sei a costruire la rinata fraternita. di vita al Signore e piena di buon senso,
San Domenico ci aveva chiamati, ma ha saputo guidare la comunità per mol-
non avevamo l’idea di quello che ci ti anni come priora. La sua ricca vita
chiedeva e di ciò che ci aspettava. si è come inaspettatamente conclusa,
Il P. Arcangelo era il nostro assisten- dopo pochi giorni di ospedale, silen-
te, mentre Suor Bernardetta Giordano ziosamente, il 28 marzo 2009, pronta
è stata la prima maestra di formazione per il premio eterno. •••
PUBBLICAZIONI
Biblioteca Domenicana
pubblicazioni
ne’, a cura del Centro Espaces ‘Giorgio
La Pira’ di Pistoia. Per comunicazioni:
info@domenicanipistoia.it •••
“DOMENICANI” n. 5 / 09
novembre - dicembre
PROVINCIA ROMANA DI S. CATERINA DA SIENA
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