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Anno XLIII - n. 5 - novembre-dicembre 2009 - Sped. A. P. Comma 20/c - art. 2 - Legge 662/96 - Cagliari.

DOMENICANI AGIOGRAFIA
Un nuovo santo domenicano: Francesco Coll.
EVENTI
Riunione capitolare: una lettura degli Atti.
DOMENICANI A. XLIII - novembre-dicembre - 2009 - n. 5
bimestrale d’informazione Facilmente della scuola
della Provincia Romana dell’Angelico, la scena sug-
di S.Caterina da Siena gestiva del Presepio presenta
DOMENICANI in primo piano il Bambino
Anno XLIII – n. 5 Gesù adagiato sulla paglia
sommario

novembre-dicembre 2009 e la Vergine Madre e S. Giu-


seppe adoranti.
c/c postale n. 41482894 Il Mistero dell’Incarnazio-
int. Convento S. Domenico ne del Verbo è cantato dagli
angeli osannanti al di sopra
Padri Domenicani
della Capanna. S. Domenico
09127 Cagliari – Italia in intensa contemplazione ci
invita a imitarlo.
Autorizzazione del
Tribunale di Firenze del
4 gennaio 1967 - n. 1800 SOMMARIO
Direttore Editoriale.
P. Eugenio Zabatta o.p. 179 Nell’anno sacerdotale …
Responsabile
P. Fausto Sbaffoni o.p. p. eugenio zabatta o.p.
Spiritualità.
Direzione e Redazione: 180 Mediatore tra Dio e gli uomini.
piazza S. Domenico, n. 5 p. e. zabatta o.p.
09127 CAGLIARI 184 Dalla lettera del Maestro dell’Ordine (II).
189 Una lettura degli Atti del Capitolo.
178 Tel. 070 65 42 98 la Redazione.
cell. 339 18 22 685 Agiografia.
e.mail 195 La canonizzazione di S. Francesco Coll.
zabatta.eugenio@tiscali.it p. e. zabatta.
Eventi.
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

CON APPROVAZIONE 197 Gli Incontri di Formazione Permanente.


ECCLES. E DELL’ORDINE
198 L’Ordinazione di fr Simone Bellomo op.
SPED. A. P. Comma 20c la Redazione.
Art. 2 – Legge 662/96 - CA 201 Nell’Anno Sacerdotale (statistiche).
202 S. Antonino (Convegno).
copertina: FIRENZE - matteo brogi e maria pia paoli.
Museo S. Marco. Il Presepio. 206 B. Pietro Capucci (Convegno).
Beato Angelico (sec. XV). clara egidi.
Studi: Battesimo.
108 Sviluppo Umano Integrale …
p. g. cataldo e f. fiorito.
212 Fraternite Laiche Domenicane.
216 Alla memoria di…
218 Biblioteca. Pubblicazioni.
220 Il Presepe domenicano. • • •
Editoriale

nell’anno sacerdotale

editoriale
“apprezzare l’immenso dono”

“Cogliere con gioia e responsabilità lennità dell’Assunta nell’Anno Sacerdo-


la grazia dell’Anno Sacerdotale in cor- tale, ha indicato Maria quale “modello
so, voluto da Benedetto XVI”, è l’invito perfetto del Sacerdote”, proprio perché
che viene rinnovato, nel mondo cat- Ella «è realmente e profondamente
tolico, con ritiri spirituali, conferenze, coinvolta nel mistero dell’Incarnazio-
sessioni di formazione, studi… che ne ne per la nostra salvezza» (Avvenire,
assicurano la buona riuscita. 13/10/09, p.17).
Anche questo fascicolo di Dome- Questo richiamo del S. Padre, al mi-
nicani, coglie l’invito per trasmetterlo, stero dell’Incarnazione, non solo ricor-
a sua volta, volendo favorire il sicuro da ai sacerdoti la particolare predile-
contributo che anche i suoi lettori sa- zione di Maria per loro, ma soprattutto
pranno offrire per lo stesso scopo. ricorda che essi consacrano e offrono
L’Anno Sacerdotale, si sa, «promuo- la Carne del Figlio di Dio, “pane di Ma-
ve l’impegno d’interiore rinnovamento ria”, “presa dalla Vergine Maria” (Oss.
dei sacerdoti per una loro più forte ed Rom. 17/8/09, p. 8). 179
incisiva testimonianza evangelica nel La realtà del Natale è nutrirci di
mondo d’oggi», ma, nello stesso tempo questo “Pane” che è Vita eterna.
l’Anno Sacerdotale invita tutti i creden- La redazione di Domenicani inten-
ti ad «apprezzare l’immenso dono che de augurare cordialmente, proprio in domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
i sacerdoti costituiscono non solo per questo senso, un Buon Natale ai gentili
la Chiesa, ma anche per la stessa uma- e affezionati lettori e a tutta la Famiglia
nità» (Benedetto XVI) e quindi sono in- Domenicana, con i suoi superiori e re-
vitati a pregare il Padre perché conceda sponsabili delle varie promozioni.
sacerdoti santi, impegnati nella missio- E augura pure una buona lettura
ne di proclamare, testimoniare e dare del presente fascicolo. Questo riporta
Cristo al mondo. un’altra parte della lettera del Maestro
Inoltre «per la propria identificazio- dell’Ordine ai frati; fa una sua lettura
ne e conformazione sacramentale a sugli Atti del Capitolo Provinciale re-
Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria, centemente celebrato; si congratula
ogni sacerdote può e deve sentirsi vera- con il novello sacerdote e vi passa…
mente figlio prediletto di Maria, questa numerose altre notizie della nostra
altissima e umilissima Madre». grande Famiglia domenicana.
Lo ha detto Benedetto XVI nel suo
messaggio quando, innestando la so- p. eugenio zabatta op •••
180
Cristo Pantocrator.
Cattedrale di Cefalù (XII sec.)
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

In questo anno sacerdotale guardiamo


a Cristo sacerdote eterno,
sacramento universale di salvezza.
«Infatti il Verbo di Dio, per mezzo del
quale tutto è stato creato,
è diventato egli stesso carne, per
operare, lui l’uomo perfetto,
la salvezza di tutti e la ricapitolazione
universale … egli è il fine
della storia umana» (GS, 45).
MEDIATORE TRA DIO
E GLI UOMINI

spiritualità
“l’Uomo Cristo Gesù”

Due importanti interrogativi, oggi, mo – nell’udienza del mercoledì (13


vengono spontanei a coloro che sono agosto 2009) in preparazione alla festa
impegnati nell’annuncio di Cristo come dell’Assunta: “Dio non agisce contro
Salvatore, unico e universale. Il primo la nostra libertà. E succede una cosa
si può formulare: l’uomo contempora- veramente straordinaria: Dio si fa di-
neo sente il bisogno di salvezza e qual pendente dalla libertà, dal “sì” di una
è il suo rapporto con la Chiesa, stru- creatura…”1
mento di salvezza? E il secondo: quali Ma neanche la Chiesa impone la
possibilità la Chiesa nella sua totalità, fede! Il Papa, in altra occasione, aveva
sacerdoti e fedeli, ha a sua disposizio- affermato: “La nostra fede non la impo-
ne e quali forme usa per annunciare niamo a nessuno. Un simile genere di
Cristo, all’uomo per lo più diffidente proselitismo è contrario al cristianesimo. 181
nei confronti della Chiesa? La fede può svilupparsi soltanto nella li-
L’ammalato che, pur sentendo biso- bertà. Ma è alla libertà degli uomini, ai
gno di una medicina per risollevarsi, quali facciamo appello di aprirsi a Dio,
non vuole prenderla perché è diffiden- di cercarlo, di prestargli ascolto”2. domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
te nei riguardi del medico e della stessa D’altra parte è pur vero che l’uomo
medicina che gli amministra, dice bene è sempre in continua ricerca e, nono-
la condizione in cui si trova la società stante le sue apparenti conquiste, ri-
moderna. Questa è bisognosa di Dio, mane sempre insoddisfatto. Scriveva S.
ma non sembra accettare il suo aiuto Agostino: “Tu ci hai fatto per Te, o Si-
che gli viene offerto tramite la Chiesa, gnore, e il nostro cuore è inquieto sino
perché ripone altrove, ingannandosi, a quando non riposa in Te”3.
la propria fiducia per colmare le sue Più che qualcosa, l’essere umano,
“aspirazioni ed esigenze”. Però forzare infatti, cerca “Qualcuno” nel quale
il malato, come a volte si fa, a prendere ritrovare le radici del proprio essere e
la sua medicina, non è il caso nostro, riscoprire la propria vocazione.
dato per certo che Dio non agisce con- Fatto ad immagine di Dio4, con
tro la libertà che ha offerto all’uomo. un desiderio profondo di felicità che
Benedetto XVI ha ribadito questa nessuna realtà umana, per quanto ec-
verità – Dio rispetta la libertà dell’uo- cezionale, può soddisfare, egli cerca
“Qualcuno” come piena risposta5, co- mo?” e “qual è il senso della sua vita?8.
me vera soluzione all’ansia intima che Identità personale e senso della vita,
lo accompagna. sono le due fondamentali articolazio-
In questo senso va letto l’invito di ni della questione antropologica, come
Giovanni Paolo II, che fa all’Europa ha messo in evidenza Benedetto XVI
nell’Esortazione apostolica, a guardare a Verona9, durante il Congresso sulla
spiritualità

Cristo e seguire il suo insegnamento: Chiesa Italiana.


“Non temere! Il Vangelo non è contro E proprio la Chiesa, “sacramento o
di te, ma è a tuo favore. Abbi fiducia! segno e strumento dell’intima unione
Nel Vangelo che è Gesù, troverai la spe- con Dio e dell’unità di tutto il genere
ranza solida e duratura a cui tu aspiri; umano”10 è chiamata a dare quella “ri-
sii certo! Il Vangelo della speranza non sposta” all’uomo con l’annuncio che è
delude”6. non di una morale, non di una somma
Cristo è la completa risposta ad ogni di cose da fare, ma di accogliere e se-
uomo, senza la quale questi diventa guire la Persona di Cristo.
enigma a se stesso, secondo quanto Risposta che troviamo già accennata
scriveva S. Agostino: “Factus eram ipse all’inizio della Lettera enciclica “Deus
mihi magna quaestio”7. charitas est”, il primo solenne docu-
L’uomo contemporaneo infatti si mento del pontificato di Benedetto XVI:
pone due interrogativi: “che cos’è l’uo- “All’inizio dell’essere cristiano non c’è

San Domenico riceve


il bastone e il libro dai
182 Santi Apostoli Pietro e Paolo.
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

«L’annunzio ha la priorità
permanente nella missione:
la Chiesa non può sottrarsi al
mandato esplicito di Cristo,
non può privare gli uomini
della “buona novella” che
sono amati e salvati da Dio.
L’evangelizzazione conter-
rà sempre anche una chiara
proclamazione che, in Gesù
Cristo… la salvezza è offerta
ad ogni uomo, come dono di
grazia e di misericordia di Dio
stesso» (Ad G 13; RM 44).
una decisione etica o una grande idea, attraverso la sua Chiesa, che Egli stesso
bensì l’incontro con un avvenimento, ha voluto a questo scopo, non si insi-
con una Persona, che dà alla vita un sterà mai abbastanza sulla natura della
nuovo orizzonte e con ciò la direzione Chiesa, quale universale strumento di
decisiva”11. salvezza e sulla sua necessità per sod-
La Chiesa è chiamata ad annunciare disfare l’anelito di salvezza da parte

spiritualità
e a favorire questo incontro dell’uomo dello stesso uomo.
con Cristo, con la sua Persona che può
dare pieno senso all’esistenza umana. P. Eugenio Zabatta op.
Ora la Chiesa “siamo noi”, comunità di
fedeli battezzati, comunità di credenti,
chiamati in forza del battesimo ad an-
nunciare “un avvenimento, un evento
storico di cui gli Apostoli sono stati te- 1. AVVENIRE, 13 agosto 2009, p. 17. Il Papa
stimoni e non certo creatori”12. si riferisce in primis al “sì” di Maria.
L’avvenimento a cui ci riferiamo è 2. BENEDETTO XVI, Omelia durante
appunto quello di Cristo e della sua la “Neue Messe” di Munchen, 10
“vicenda” suggellata con il segno della settembre 2006.
3. S. AGOSTINO, Le Confessioni, I,3.
risurrezione.
4. GENESI, 1,27. Cf. COMMISSIONE
La Chiesa stessa, è vero, appare co-
TEOLOGICA INTERNAZIONALE,
me soggetto di fede e inoltre è com- Comunione e servizio, la persona
posta da uomini che vivono nella fede umana creata a immagine di Dio. Testo
del Cristo Risorto ricevuta attraverso gli (2002).
Apostoli. Tuttavia, anche se Cristo non 5. Gv 14,6.
è la Chiesa, questa non è senza il Cri- 6. GIOVANNI PAOLO II, Ecclesia in Europa,
sto. È il suo corpo che non è separato Esortazione Apostolica (28.6.2003), n. 183
dal Capo13. La Chiesa è prolungamento 120.
di Cristo; è come uno specchio che ri- 7. S. AGOSTINO: “Ero diventato un
grande enigma a me stesso”, Le
flette in se stessa ciò che deve testimo-
Confessioni, IV, 9. 8. Cf. CONCILIO
niare. domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
VATICANO II, Gaudium et Spes, n. 10.
Gesù Cristo, che non ci ha lasciato 9. Cf. BENEDETTO XVI, Discorso ai
nessuno scritto, si è così “legato” alla partecipanti al IV Convegno Nazionale
Chiesa che, senza la Chiesa e la testi- della Chiesa Italiana, Verona (10 ottobre
monianza dei fedeli, non lo si può co- 2006).
noscere e incontrare. 10. CONCILIO VATICANO II, Lumen
S. Paolo richiama bene questo lega- Gentium, n. 1.
me della Chiesa e dei fedeli, per mez- 11. BENEDETTO XVI, Deus charitas est,
zo dello Spirito Santo, con Cristo: “È nn. 1, 2.
12. TETTAMANZI D., Un amore
noto, infatti, che voi siete la lettera di
appassionato a Cristo e alla Chiesa,
Cristo composta da noi, scritta non con
Omelia nel secondo anniversario della
inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vi- morte di Don Luigi Giussani, Duomo di
vente, non su tavole di pietra, ma sulle Milano, 22 febbraio 2007.
tavole di carne dei vostri cuori”14. 13. CONCILIO VATICANO II, Lumen
Pertanto, certi della pienezza di sal- Gentium, nn. 2 e 7.
vezza che Cristo dà sempre all’uomo 14. II Cor 3,3. •••
Segue alla prima (“Domenicani” n. 4 – 2009, p. 141-144), la seconda parte della
lettera che il Maestro dell’Ordine ha inviato a tutta la Famiglia domenicana
(cf Internet: http://curia.op.org/.

“VOI SIETE TUTTI FRATELLI”


spiritualità

lettera ai frati dell’ordine dei predicatori


- seconda parte -

GIUSEPPE, il sognatore

La sua storia si presenta effettiva-


mente intrecciata con quella di suo pa-
dre Giacobbe. La sua morte è l’epilogo
della storia patriarcale ed insieme il pro-
logo della grande epopea dell’Esodo. Il
suo nome non viene incluso quando
Dio rivela se stesso o quando si parla di
Dio con la formula “il Dio di Abramo,
di Isacco e di Giacobbe”. Nella vita di
Giuseppe non ci sono interventi spet-
184 tacolari da parte di Dio; Giuseppe non
parla familiarmente con Dio come lo
avevano fatto i suoi antenati (Abramo,
Isacco e Giacobbe); nemmeno riceve
una nuova rivelazione o una conferma
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

della promessa divina. Tuttavia, Dio è


presente in ogni avvenimento della sua
vita. Nella vita di Giuseppe, Dio stes-
so si avvale dei peccati degli uomini
per il bene di questo nostro “fratello”.
Ancora di più, attraverso la vita di Giu-
seppe, Dio prepara segretamente la na-
scita del suo popolo eletto, un popolo
di fratelli, un popolo che egli condurrà
alla libertà. Forse che la fraternità e la
libertà non sono anche caratteristiche
fondamentali della nostra vocazione?
Lo sappiamo e lo sperimentiamo
AREZZO. S. Domenico. Parri di Spinello.
ogni giorno: il peccato ci separa e ci
Part. S. Padre Domenico. oppone a Dio, ci separa e ci oppone ai
fratelli, ci separa e ci oppone alla crea- esperto nella interpretazione dei sogni
zione. Come se fosse una fotografia o nello studio dell’“onirico”, sappiamo
del presente, in tante situazioni in cui che spesso con la parola “sogni” ci ri-
ci troviamo, questa ferita o separazio- feriamo anche alle nostre illusioni, alle
ne arriva a livelli incredibili dovuti alla aspettative,… alle nostre speranze!
ignoranza – cecità – umana. Quanto La quotidianità della vita ci invita in

spiritualità
sono attuali le presuntuose parole di fretta a non prestare troppa attenzione
vendetta e di rivalsa pronunciate da ai sogni: tendono ad ingannarci come
Lamec alle sue mogli Ada e Silla: “Ho vana illusione! Sono vani e fugaci!
ucciso un uomo per una mia scalfittura Tuttavia – pur condividendo queste
e un ragazzo per un mio livido. Sette affermazioni – il libro del Siracide ac-
volte sarà vendicato Caino, ma Lamec cenna ad una possibile eccezione: “Se
settantasette” (Gen 4,23-24)! non sono una visione inviata dall’Altis-
simo” (cf. Sir 34,1-7).
Con la storia dei patriarchi a poco
a poco si incominciano a “riannodare” Tutti siamo entrati nella vita religio-
quelle tre separazioni, quelle ferite a ri- sa con l’anima piena di sogni. Alcuni
marginarsi. Con la fede obbediente di interrogativi non si fanno attendere:
Abramo si riannoda la relazione con Che abbiamo fatto di quei sogni? Dove
Dio. Giacobbe finisce per riconciliarsi sono andati a finire? Perché abbiamo
con suo fratello Esaù. Giuseppe, viven- rinunciato ad essi così facilmente?
do nella forma più semplice e quotidia-
na la presenza di Dio, si riconcilia con i Ritorniamo al racconto. I fratelli di
suoi fratelli e sa generosamente rappor- Giuseppe non comprendevano i suoi
tarsi con i beni della creazione, in un sogni e lo invidiavano… era il preferito
modo giusto, equo e saggio. In effetti, di suo padre. Per loro, i sogni di Giu- 185
Giuseppe è un uomo onesto, leale, in- seppe erano più che altro degl’incubi.
corruttibile, capace di perdonare, tratta Come succede a volte a noi nelle
con giustizia gli affari sociali e politici comunità, forse li interpretavano so-
attraverso una distribuzione equa dei lamente in chiave di “competitività”. domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
beni e dando a tutti da mangiare. Questo capita quando viviamo la re-
lazione fraterna solamente in chiave di
“promozione” o “punizione”.
I. I SOGNI DI GIUSEPPE Da questa prospettiva sembriamo
(I nostri sogni) sempre preoccupati di sapere “chi sa-
rà il più grande”, così come succedeva
Giuseppe è chiamato “il sognatore”, agli apostoli di Gesù (cf. Lc 9,46)!
anche se con un po’ di disprezzo.
I suoi fratelli sembrano odiarlo, ten- Sebbene Giuseppe sia il preferito di
dono ad ignorarlo, addirittura non lo suo padre, nemmeno Giacobbe riesce
salutano. In effetti, Giuseppe sognava a comprenderlo del tutto. Giacobbe,
e raccontava i suoi sogni ai fratelli, ma in realtà, semplicemente rifletteva su
questi non lo comprendevano e si bur- queste cose (come Maria – la madre di
lavano di lui rifiutandolo. Gesù – quando i pastori la visitarono
Senza pretendere di parlare da dopo la nascita di suo figlio; o quando,
insieme al suo sposo Giuseppe – anche il bestiame, poi torna a darmi notizie”
lui un uomo di sogni e di incubi –trova- (Gen 37,14). Giuseppe – come tanti so-
rono Gesù nel tempio tra i dottori della gnatori – “si aggirava per la campagna”
Legge). come disorientato. Nel racconto del-
la Genesi qualcuno sembra riportare
Le nostre riunioni comunitarie, i ca- Giuseppe alla realtà, domandandogli:
spiritualità

pitoli locali, provinciali o generali, ci “Che cosa cerchi?”. Giuseppe rispose:


offrono delle occasioni per interrogarci “Sono in cerca dei miei fratelli. Indica-
e per cercare, insieme, delle risposte. mi dove si trovano a pascolare” (Gen
Già fin dall’inizio della storia della sal- 37,15-16). Senza pretendere di forzare
vezza – dopo il peccato originale e do- i testi, credo che le due domande of-
po il primo fratricidio – Dio pone due frano un’indi­cazione per comprendere
domande rispettivamente ad Adamo e più profondamente la vita e la vocazio-
a Caino. Ciascuno di noi e tutto l’Or- ne del “sognatore” (vita e vocazione
dine dovremmo rispondere ad esse, in che egli stesso scoprirà con maggiore
questo tempo così fecondo che stiamo chiarezza, profondità e realismo, anni
vivendo: “Dove sei?” (Gen 3,9); “Dov’è dopo). Ripeto, sono le domande che
tuo fratello?” (Gen 4,9). noi ci stiamo ponendo ancora oggi e
alle quali il Capitolo tenterà di dare ri-
L’Ordine si prepara a celebrare un sposte.
nuovo Capitolo Generale1. I Frati di tut-
to il mondo ritorneranno a riunirsi per I suoi fratelli lo scorsero da lontano
rispondere a queste domande. I capi- e dissero: “Eccolo! È arrivato il signo-
tolari riceveranno da parte delle nostre re dei sogni!” e dopo… “Così vedre-
comunità qualcosa come un “manda- mo che ne sarà dei suoi sogni!” (Gen
186 to” (simile a quello che Giacobbe ha 37,19-20).
dato al suo figlio preferito): “Va’ a vede- La vita religiosa offre a ciascuno la
re come stanno i tuoi fratelli e come sta possibilità di raccontare i propri sogni
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

ROMA. Basilica di S. Sabina. Sede del P. Maestro dell’Ordine.


ai più, perché – giustamente – “i più”, tose, tifosi, hooligans) che all’interno
“gli altri”, sono “nostri fratelli”! Faccia- ripetono scrupolosamente abitudini e
mo partecipi i fratelli dei nostri sogni? modi di fare, creando nuovi miti. Non
Che cosa ci impedisce di farlo? accettano divergenze, se non per iden-
Come tanti altri religiosi e religiose, tificarsi maggiormente a sé stessi e per
abbiamo scelto un modo di vita che, combattere in diversi modi quelli che

spiritualità
anche praticando certe osservanze “non sono dei nostri”. Come succede-
“monastiche” o “regolari” (LCO 39-40), va al giovane e un po’ intollerante Gio-
non ci assicura un determinato posto, vanni (cf. Lc 9,49.54).
un incarico, un luogo, una missione,
ecc. Siamo itineranti e pellegrini, men- Nella vita delle comunità questi ti-
dicanti della verità. L’itinerante (secon- pi di atteggiamento spesso appaiono
do il modello della vita degli apostoli) attraverso frasi come “qui si è sempre
sa di essere inviato e perciò sa dove va, fatto così”, “se non ti piace, te ne puoi
confida in chi lo invia e per questo ama anche andare”. È curioso, e perfino
il luogo dove è inviato. Quando arri- paradossale, che in tempi di poche
viamo in convento e “non possiamo” o vocazioni (almeno in alcuni luoghi,
“non vogliamo” raccontare i nostri so- paesi o regioni) mentre chiediamo al
gni ai nostri fratelli, rischiamo di trasfor- Signore che ci mandi sante e numerose
marci quasi in vagabondi (disorientati e vocazioni, passiamo poi ogni persona
senza meta), in fuggitivi (in ricerca di al microscopio (non mi riferisco al ne-
qualcuno che forse ci ascolti), in stra- cessario discernimento vocazionale) e
nieri, o ospiti, nella propria casa (che arriviamo a pensare dentro di noi che
persi i punti di riferimento non sanno forse saremmo più felici se “essi” non
più come comportarsi). fossero venuti a casa con il loro baga-
glio pieno di domande, di sogni, di il- 187
Giuseppe soffre perché è stato rifiu- lusioni e con il loro modo di “essere
tato dai suoi fratelli e sebbene non in- fratello”.
tenda bene quello che succede, a poco
a poco comprenderà che Dio non lo ha In questo contesto, mi domando: domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
abbandonato. Giuseppe, effettivamen- “Perché oggi desideriamo vocazioni di
te, è guidato in modo misterioso dalla frati predicatori?”. Avremmo il corag-
Provvidenza. gio di accogliere come nostri fratelli,
Giuseppe è pastore come i suoi fra- in questo momento della storia, colo-
telli. Anche noi abbiamo la medesima ro che “ieri” abbiamo venerato, come
vocazione: siamo tutti frati predicatori. si deve, per la loro grande passione per
Quando tutti facciamo le stesse cose, Dio e per il Vangelo?
a volte non ci piace che qualcuno sia (II. continua nel prossimo numero).
differente, diverso. Questa è un’enor-
me provocazione. Viviamo tempi in
cui sembra che un certo “narcisismo 1
Sarà, con l’aiuto di Dio, il 287º Capitolo
individualista” acquisti anche i tratti di Generale dell’Ordine; cf. Innocentius Taurisano
OP, Hierarchia Ordinis Prædicatorum –
“maschere gregarie”. Si formano grup- Prima Pars (Romæ 1916) 18-25; cf. Angelus
pi chiusi, bande, marà, gangs o fans, Walz OP, Compendium Historiæ Ordinis
tifoserie sportive (combriccole grin- Prædicatorum (Romæ 1958) 699-700
Una nostra attenta lettura degli

ATT I
DEL CAPITOLO PROVINCIALE
«Uno strumento in più per rispondere
alla nostra vocazione e alla nostra missione»

“… la Provincia, dopo la chiusura


delle Case di Teramo e di Sassari (set-
tembre 2007), in seguito alla decisione
del Capitolo del luglio 2005, è com-
posta da sette conventi e da quattro
Case.
Attualmente abbiamo sette parroc-
chie abitualmente di piccole dimensio-
188 ni, tali da non compromettere una vita
comunitaria domenicana.
«…Il Capitolo, che si è svolto Solo la parrocchia di Siena e soprat-
fondamentalmente in un clima di tutto quella di S. Maria del Rosario ai
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

serenità e di fraternità condivisa, si Prati (Roma) sono di grandi dimensio-


è mosso su questa linea: ni e ai religiosi vengono richieste molte
cercare di valorizzare le cose energie. Si può dire che molto aposto-
buone che già si fanno nelle nostre lato è destinato alla predicazione e alla
comunità, correggere progetti disponibilità per il sacramento della
che per diverse ragioni non riconciliazione nelle nostre chiese.
sono andati in porto e esortare le Quanto alla predicazione itinerante
comunità a dotarsi di un progetto ci sono state delle iniziative di missioni
comunitario che le aiuti sempre popolari promosse dal promotore della
di più a rispondere, da frati predicazione in collaborazione con
predicatori, ai bisogni del territorio frati delle altre Provincie italiane, con
dove siamo presenti…». Suore domenicane di varie Congrega-
zioni…».
fr. Daniele Cara, priore provinciale
Firenze, dal Convento di Atti del 2009. Appendice p.74.
S. Marco, 1 agosto 2009. Dalla relazione fine mandato).
L’ATTUALE CONTESTO
L’ultimo Capitolo Provinciale – di DELLA PROVINCIA
cui già abbiamo dato notizia nel pre-
cedente numero di “Domenicani” - è
«ll vostro territorio ricco di storia, di
stato celebrato, dal 6 al 24 luglio 2009,

atti capitolo
intelligenza e di santità domenicana,
a Montecompatri (Roma).
punto di riferimento per tutto l’Ordine,
Nella lettera di promulgazione de- campo ora a voi affidato possa anche ora
gli Atti, il R. P. Provinciale rileva che i portare frutti abbondanti: rivestiamoci
capitolari non hanno voluto fare grossi di Domenico per rivestirci di Cristo e
cambiamenti o innovazioni, ma ponen- rimanendo in lui ci sia donato di portare
dosi in continuità con le progettazioni frutti abbondanti, pur attraverso la
e le decisioni del Capitolo precedente stoltezza della predicazione»
(2005) hanno tenuto conto delle attività (Atti, p.12).
apostoliche e intellettuali già intraprese
e svolte presso le varie Comunità della All’insegna mirata della “valorizza-
Provincia. zione dell’esistente”, in continuità con
Attività conformi al nostro carisma, la linea suggerita dal precedente Capi-
aperte al futuro; impegnano con sacri- tolo e tenuto conto del mutato contesto
ficio, ma vale la pena perseguirle. La storico, i padri capitolari, facendo pro-
buona volontà, che anima tutti i reli- prie le parole del Capitolo Generale di
giosi, assicura che non vogliamo ridur- Bogotà (2007), poiché tutti partecipia-
re l’impegno, né accusare sfiducia, ma mo alla stessa missione, rivolgono “un
piuttosto «darci da fare» - pur tenendo appello a rinnovare insieme il nostro
conto delle forze disponibili – e non slancio spirituale, apostolico, personale
rinchiuderci in noi stessi. e comunitario”.
Questo orientamento, comunque, Passando poi a indicare lo stato pre- 189
non ha dispensato i padri capitolari sente della Provincia, leggiamo tra l’al-
da fare correzioni e dare suggerimenti tro nella “Premessa” a pagina 24:
nuovi per tentare ancora là dove, per «Il momento storico che vive la
diversi motivi, l’esito sperato preceden- nostra Provincia è caratterizzato da domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
temente non è stato ancora raggiunto. un’evidente fragilità, accompagnata,
la redazione di “Domenicani pen- tuttavia, da incoraggianti segni di spe-
sa di far cosa utile riportare dagli Atti ranza. L’elevata età media dei frati, gli
del Capitolo quanto – quasi spigolan- scarsi ingressi e la tendenza allo sco-
do – sembrerà atteso e gradito dai no- raggiamento costituiscono l’elemento
stri gentili lettori, soprattutto da coloro di debolezza della nostra Provincia.
che, a qualche titolo, fanno parte della Queste “criticità”, tuttavia, non im-
nostra grande famiglia domenicana. pediscono in questo contesto una certa
E subito facciamo nostro l’augurio effervescenza della vita apostolica, alla
che il padre Provinciale, P. Daniele quale siamo stati chiamati, e che si rea-
Cara, esprime nella lettera di presen- lizza da un lato nelle forme della pre-
tazione: “che gli Atti ora promulgati dicazione itinerante, delle missioni al
possano favorire una riflessione serena popolo, nello slancio missionario (con-
e seria… riguardo al nostro essere frati venzione con il Vicariato apostolico
predicatori” • del Petèn), nell’apostolato del Rosario
(Rosario Perpetuo S. M. Novella), nel- LE NOSTRE BIBLIOTECHE
la collaborazione con alcuni membri
della Famiglia domenicana, soprattutto
E RIVISTE
per la divulgazione della figura e della «La molteplicità delle attività
spiritualità di S. Caterina da Siena (Ro-
atti capitolo

intellettuali, tutte di buon e di ottimo


ma, Siena), mentre dall’altro si declina livello (Atti, 24-34), richiede, direi in
in un’interessante varietà di iniziative modo pressante, uno sviluppo della
culturali, come gli incontri organizzati collaborazione ed un più efficace
dal Centro Espaces “Giorgio La Pira” di coordinamento…» (Atti p. 8).
Pistoia, dalla Biblioteca “Arrigo Leva-
sti” di S. Marco (incontri di spiritualità), Le biblioteche sono viste in funzio-
dalla Biblioteca domenicana di S. Ma- ne apostolica e oltre che come luoghi
ria Novella (i “Sabato in Biblioteca”), e di studio e ricerca, anche come luoghi
il prezioso patrimonio costituito dalla d’incontro. Nell’intento, poi, di favori-
rivista “Memorie Domenicane”, giunta re la fruibilità del patrimonio librario,
al 125° anno di vita e dalla “Rivista di leggiamo negli Atti vari suggerimenti e
Ascetica e Mistica”, che quest’anno ce- raccomandazioni.
lebra gli ottant’anni di pubblicazioni. Tra le più importanti biblioteche che
A tal riguardo, prendendo atto di gestiamo vengono ricordate: la biblio-
questa variegata attività, e accogliendo teca del Beato Angelico a S. Maria so-
l’indicazione di LCO 89 § II, abbiamo pra Minerva di Roma; la biblioteca “S.
ritenuto di istituire la “Commissione Maria Novella”, Firenze, con l’iniziati-
sulla vita intellettuale della Provincia” va della serie di presentazioni di libri;
(cf. CP 2009, 34), per meglio promuo- la biblioteca “Arrigo Levasti” di S. Mar-
vere e coordinare le suddette iniziative co, Firenze, con l’iniziativa “Incontri di
190 di studio e ricerca. spiritualità”.
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

MONTECOMPATRI. Il Rev.mo P. Maestro dell’Ordine, Carlos A.


e i tre Provinciali, Daniele Cara, Riccardo Barile e Gaetano Cangiano.
atti capitolo
MONTECOMPATRI. Panorama.

Tra le riviste vengono elencate: di comunicazione e di riflessione. Mi


“Memorie Domenicane” (S. M. Novel- riferisco a “La Patrona d’Italia” espres-
la - Fi) aperta ad epoche e problema- sione della comunità di Siena; a “Do-
tiche riguardanti la storia dell’Ordine, menicani” e al “Bollettino del Rosario
che già gode di una collaborazione Perpetuo in Sardegna” e “Koinonia” a
interprovinciale e con altre istituzioni Pistoia». È rimarcabile, da parte del Ca-
culturali; “Rivista di Ascetica e Mistica” pitolo, la spinta a formare comitati di 191
(S. Marco – Fi), ormai all’ottantesimo redazione a cui facciano parte anche
anno, per la quale si esorta ad un am- religiosi di altre Provincie e laici com-
pliamento del comitato di redazione; petenti nello specifico campo e l’esor-
“Prospettive domenicane per l’Europa” tazione a organizzare una “segreteria domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
(Centro Espaces – Pistoia) unita alle editoriale” al servizio delle attività del-
pubblicazioni della collana “Sul con- le riviste e delle Biblioteche (n. 32).
fine”: atti di convegni e di giornate di
formazione culturale.
A questi elenchi, come appare in
modo ordinato nella “relazione di fine
mandato” fatta dal P. D. Cara, e ripor-
tata dagli Atti (cf p. 77), vanno aggiunte
anche le due grandi biblioteche di S.
Domenico di Pistoia e di S. Maria so-
pra Minerva ed altre più piccole (Siena,
Cagliari).
Inoltre «insieme alle riviste che pos-
siamo denominare scientifiche, ci sono
quelle più popolari o con destinazione
LA NOSTRA VITA tentazione di scoraggiamenti e di ripie-
gamenti su se stessi, mettere a frutto i
RELIGIOSA propri talenti per migliorare la qualità
«Il Signore che ci ha chiamati al suo
delle nostre comunità. Una vera vita
fraterna non sarà possibile se non ci
atti capitolo

servizio, ci darà le forze per attuare la


sua volontà. Non sta a noi desiderare di sarà da parte di ciascuno una sincera
fare un bene maggiore di quello che ci volontà di dialogo e di accettazione dei
è donato di poter realizzare, correndo il diversi talenti e ministeri.
pericolo di intristire
il nostro cuore» (Atti, p. 6)
LA PASTORALE GIOVANILE
«Resta da fare un lungo cammino VOCAZIONALE
per raggiungere quella capacità di sti-
«… l’importanza del ruolo di un pro-
marci e di amarci a vicenda, al di là
motore provinciale della pastorale voca-
delle idee differenti che possiamo avere zionale! Ora i capitolari non solo ne hanno
sulla politica, sulla chiesa e sul mondo” subito nominato uno, ma hanno rivolto a
ha annotato il P. Provinciale nella rela- tutta la Provincia una raccomandazione,
zione di fine mandato (p. 73). L’esorta- un esortazione particolarmente sottolineata
zione alla sinergia, alla cooperazione del tutto specifica» (Atti, p. 11; cf. n. 38).
e alla stima per il lavoro degli altri non
sono mancati da parte dei capitolari. Dinanzi alla «costante flessione del-
Molto cordiale l’esortazione per la le vocazioni» è di sprone la dichiara-
vita comune: “… Occorre recuperare zione a riguardo della “Formazione e
una visione di speranza teologale sul- Vita intellettuale”: «Valutiamo molto
le diverse realtà (comunità, Provincia, positivamente le attività intellettuali
192 Ordine, Chiesa, umanità) e, superata la svolte nella nostra Provincia, rilevando
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

MONTECOMPATRI (Rm). L’Interdefinitorio


LA PREDICAZIONE

«… ma la predicazione domenicana,
con il suo sottofondo contemplativo, il suo

atti capitolo
taglio dottrinale e l’atmosfera comunitaria
fraterna in cui nasce, ha una peculiarità
ed una valenza di testimonianza
evangelica viva» (Atti, p. 9).

Le pagine dedicate alla Predicazio-


ne e famiglia Domenicana (pp. 34-37)
Cappella raccomandano, in tutti i settori della
Madonna nostra vita e delle attività, soprattutto«la
del Castagno collaborazione con laici e Suore della
Famiglia domenicana» che dev’essere
come alcune di esse siano state valo- incrementata e che il promotore della
rizzate grazie alla collaborazione con predicazione deve promuovere e cura-
la Famiglia domenicana. Riteniamo, re (n. 36).
pertanto, che siano da riconoscere le Anche il Maestro dell’Ordine, nella
attuazioni delle ordinazioni del Capi- lettera citata, incoraggia questa col-
tolo provinciale del 2005 e auspichia- laborazione come “una saggia via di
mo l’incremento e lo sviluppo delle sviluppo nella testimonianza della pre-
attività finora realizzate» (n. 24). Le at- dicazione”. Leggiamo a p. 7: «Il coin-
tività di promozione intellettuale della volgimento del Laicato e della Famiglia
nostra Provincia, viene aggiunto, sono Domenicana nella vita apostolica è ri- 193
costituite da: Centro Espaces “Giorgio petutamente indicato in diverse esorta-
La Pira”, Biblioteche, Riviste, e Archi- zioni (Atti,25, 31, 36, 43, 44, 45…).
vi, dei quali riferiamo a parte. Anche La realizzazione di queste indi-
il Maestro dell’Ordine, nella lettera di cazioni forse richiederà in alcuni un
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
approvazione degli Atti, vede come cambiamento di mentalità, l’approfon-
“un bel segno della vita apostolica“ dimento dell’ecclesiologia proposta
l’aver istituito una “Commissione sulla dal Concilio Vaticano II ed anche una
vita intellettuale della Provincia” (p. 7; adeguata preparazione da parte di tutti
Atti 34). – frati, laici, suore, gioventù domenica-
na… ma è un compito ecclesiale che vi
Segue, quindi, la raccomandazione trova attenti e vigili».
«a tutte le comunità di prendere inizia- Uguale esortazione ad avvalersi
tive a riguardo delle vocazioni e di es- della collaborazione di Suore e Laici
sere disponibili alla collaborazione con è rivolta al Direttore dell’Associazione
il Promotore della pastorale giovanile e del Rosario Perpetuo (n. 43), e al Pro-
vocazionale…». I Conventi di Cagliari motore della Famiglia domenicana di
e Siena sono i luoghi deputati all’ac- intensificarla“ a livello di formazione e
coglienza per la pastorale giovanile e di apostolato”. Un progetto di collabo-
vocazionale (n. 38). razione, con la presenza permanente di
Suore, è in atto per le Case di Bibbiena promuovere i contatti tra i diversi rami
e di Montepulciano (45). della medesima, in vista di iniziative
Siamo incoraggiati a maturare que- apostoliche comuni» (45).
sta collaborazione “interfamiliare”, per In questa ottica di collaborazione,
la formazione e per attività culturali, a livelli diversi ma sempre preziosi,
atti capitolo

favoriti dall’uso di nuovi mezzi di co- possiamo leggere anche “l’attenzione


municazione, anche oltre i confini di verso le consorelle contemplative” e la
Provincia (n. 35, 36). Specialmente «la cura per i confratelli ammalati.
disponibilità per una fattiva collabo- Il Maestro dell’Ordine scrive: «Mi
razione rivolta ai “frati in formazione complimento con voi per il rinnovato
delle Provincia italiane” (atti 31) è un impegno verso le nostre sorelle con-
ottimo passo che dovrà rafforzarsi…» templative e per la costituzione di una
(pp. 9, 88). segreteria provinciale per la Famiglia
Domenicana. Sono tutti segni eloquen-
Anche l’interdefinitorio, delle tre ti e, lo spero, sempre più efficaci, di
una ampia condivisione/diffusione del
Provincie italiane, ribadisce più volte
la stessa collaborazione per la forma- carisma di una vita ad imitazione degli
zione, per la predicazione, le riviste e il apostoli» (p. 10).
Rosario Perpetuo… (pp. 88-91). E poco prima: «… non posso trascu-
Si troverà appropriato, infine, l’esor- rare di complimentarmi con voi prima
tazione ad avviare i giovani frati in di tutto per l’accurata attenzione che
formazione anche alla «conoscenza riservate ai nostri confratelli malati ed
artistica ordinata alla predicazione» (n. anziani. Essi sono una ricchezza per le
37); l’ordinazione della «stampa di un nostre Comunità e l’occasione per un
sussidio che faccia conoscere la Pro- esercizio autentico di fraternità evan-
194 vincia e i singoli conventi» (n. 39); «la gelica» (p. 10; Atti, 49).
costituzione di una segreteria di Pro- La Redazione • • •
vincia della Famiglia domenicana, per
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
LA CANONIZZAZIONE DI
SAN FRANCESCO COLL Y GUITAR
Domenicano (1812-1875)

agiografia
Papa Benedetto XVI l’ha canonizzato in S. Pietro l’11.10.2009.

Un breve profilo mo di Dio e predicatore


di vita. infaticabile diresse molte
persone e portò la pace
San Francesco Coll y e la riconciliazione in
Guitar nacque a Gom- molte famiglie. I lunghi
brèn, della Catalogna anni di attività missiona-
in Spagna, il 18 maggio ria lo portarono a prov-
1812. Il giorno dopo ven- vedere alla formazione
ne battezzato nella chiesa e all’insegnamento per
parrocchiale di Gombrèn, numerosissime ragazze
nella provincia della città con la fondazione della
di Gerona, dopo fu accol- Congregazione di suore
to dai Padri Domenicani, Domenicane dell’Annun-
come postulante il 10 ot- ziata. Assicurava così, 195
tobre1828. Qui trascorse cinque inten- per il futuro, il suo lavoro missionario
si anni di formazione e di studio e si dando continuità e durata e soprattutto
distinse subito per il suo talento per la coinvolgendo altre ragazze che via via
predicazione. Ormai diacono, il 4 apri- sono entrate nella vita di consacrazio- domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
le 1835, dovette lasciare il convento, ne religiosa.
nel luglio dello stesso anno, a motivo Francesco morì a Vic, nell’ospizio
dei sanguinosi avvenimenti di Barcel- dei sacerdoti, il 2 aprile 1875. Il Papa
lona e per la soppressione dei conventi Giovanni Paolo II lo beatificò a Roma
dei religiosi all’inizio della Guerra civi- il 29 aprile 1979 e Papa Benedetto XVI
le dinastica dal 1833 al 1839. Tuttavia, l’ha canonizzato l’11 ottobre u.s.. nella
il 28 maggio 1836, segretamente, Fran- basilica di S. Pietro gremita di pellegri-
cesco ricevette il sacerdozio per impo- ni, venuti ad onorare con San France-
sizione delle mani del vescovo i Solso- sco Coll anche altri quattro santi, tra
na, mons. Juan José Tejada. Dedicatosi cui santa Jeanne Jugan, la cui causa è
alla predicazione ha attraversato tutta stata promossa dai Postulatori del no-
la Spagna e fu nominato dalla Santa Se- stro Ordine.
de “missionario apostolico”, titolo che Durante l’omelia, papa Benedetto
portò per tutta la vita, ammirato per il ha ricordato che la «passione di Fran-
suo ardente zelo e la sua dottrina.Uo- cesco Coll era la predicazione, per lo
più itinerante secondo la forma delle Azpiroz Costa, il 12 ottobre, nella ba-
“missioni popolari”, con l’obiettivo di silica di Santa Maria sopra Minerva ce-
proclamare e di ravvivare la Parola di lebrava una S. Messa di ringraziamento
Dio nei villaggi e nelle città della Cata- al Signore, attorniato da numerosi “fi-
logna, così da portare molti all’incon- gli e figlie di san Domenico”. «Fedele
tro profondo con il Signore… La sua nelle difficoltà - ha detto - Francesco
attività di evangelizzatore portava in sé Coll amò tutti…nel suo ministero amò
agiografia

una grande devozione al Sacramento le contemplative, le Fraternite laicali, i


della Penitenza, un’attenzione notevo- più bisognosi. Guardando alla sua tem-
le all’Eucaristia e una costante insisten- pra, comprendiamo perchè con l’ob-
za sulla preghiera». Il papa ha invitato bedienza religiosa superiamo noi stessi
tutti «a lasciarsi plasmare dal brillante nel nostro cuore».
esempio di questi santi; a farsi guidare
dai loro insegnamenti in modo che la Anche Santa Jeanne Jugan, cano-
nostra vita diventi sempre più un inno nizzata con Francesco, è stata fonda-
di lode all’amore di Dio”. trice della Congregazione delle Picco-
Questa canonizzazione ha portato le Suore del Povero. «Attraverso il suo
tanta gioia non solo nelle diocesi di ammirabile lavoro – ha detto il Papa - a
Vic, di Gerona e di Solsona e alla Con- servizio delle persone anziane e pove-
gregazione delle Suore domenicane re, ella è come una luce che guida le
dell’Annunziata, da lui fondate, ma an- nostre società che devono sempre ri-
che a tutto l’Ordine Domenicano che scoprire il ruolo e l’originale contribu-
ammira, in questo suo figlio, rifulgere il to di questo periodo della vita… Possa
proprio carisma della predicazione per santa Jeanne Jugan essere per gli anzia-
la salvezza delle anime. ni fonte vivente di speranza».
196 Il Padre Maestro dell’Ordine, Carlos (P. Eugenio Zabatta op).
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
Gli Incontri di
Formazione Permanente

formazione
Pistoia - Convento S. Domenico - 27-29 Dicembre 2009

Domenica 27: Tema: “Il servizio dell’autorità e


Arrivi per la cena (ore 20) l’obbedienza” che è stato anche il tema
dell’ultima Conferenza Nazionale dei Su-
Lunedì 28: Sarà presente a guidare periori Maggiori.
la mattinata Mons. Agostino Gianfranco
GARDIN, Segretario della Congregazio- Luogo:
ne della Vita Consacrata Convento S. Domenico di Pistoia.
Martedì 29: Guiderà la giornata, p.
Giancarlo BRUNI, dei Servi di Maria
Responsabile: fr. Alessandro SA-
Mercoledì 30: la mattinata sarà dedi-
LUCCI, della comunità di S. Maria No-
cata a tematiche che riguardano più speci-
vella, che dal Capitolo Provinciale è stato
ficamente la nostra realtà provinciale
nominato Promotore della Formazione
Con il pranzo si concluderanno gli in-
Permanente. A lui andranno inviate le pre-
contri di formazione.
notazioni per le presenze, da fare in tempo
utile per ovvie ragioni organizzative.
Piazza S. Maria Novella,18 - 50123
FIRENZE
Tel.:055.2656467 - Cell.: 349.8667534 197
Posta elettr.: salesfi@tin.it

Spese: Le spese della permanenza sa-


ranno a carico della Provincia domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

Preparazione: Sarebbe bene che


ciascun frate leggesse il documento e che
ogni comunità o che delle comunità in-
sieme (Cfr. n.23 degli Atti del Capitolo
Provinciale) organizzassero una giornata
di studio sul tema proposto.

PISTOIA. S. Domenico.
La chiesa di San Domenico e l’annesso convento, furono fondati dopo la metà del XIII
secolo. La chiesa si presenta ad una navata, con transetto e cappelle presbiteriali. Alla sua
decorazione parteciparono importanti artisti del XIV-XV secolo come Giovanni Cristiani
e Antonio Vite per gli affreschi, e Bernardo e Antonio Rossellino per la scultura. Il padre
domenicano Fra’ Paolino, seguace del Savonarola, vi dipinse la tela con l’Adorazione dei
Magi e una Sacra Conversazione, che oggi si trova nella chiesa di San Paolo. • • •
P. Simone Bellomo op.
ORDINAZIONE SACERDOTALE DI

198
al nostro carissimo L’ordinazione è avvenuta sabato 4
Padre Simone luglio 2009 alle ore 18 nel santuario
mariano della diocesi di Chieti-Vasto,
le più vive felicitazioni
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

Santa Maria dei Miracoli, officiato dai


per la luminosità della monaci benedettini.
vetta che ha raggiunto Facevano corona al novello sacer-
e per l’alto candelabro dote numerosi frati domenicani, suoi
su cui è posto, confratelli di studio, di formazione e
non solo ad ardere suoi superiori, venuti da Bologna e dal
territorio della Provincia Romana.
ma anche ad illuminare. La celebrazione particolare ha ri-
Ardere dell’amore di Dio chiamato naturalmente, oltre ai genitori,
e illuminare con la fratelli, sorelle e due nonne, anche una
predicazione della folla di parenti, amici, conoscenti. Tra
Parola di Dio. questi alcuni Sacerdoti della zona con
tutti i monaci del monastero, che cono-
Che il Signore gli con-
scono Simone e anche la numerosa Fra-
ceda di essere sempre ternita laica domenicana di Pescara.
più secondo il suo Cuore. Il rito dell’ordinazione si è svolto
meravigliosamente, consentendo a tut- agisce in Persona di Cristo e offre a Dio
ti la partecipazione attenta e devota, un vero e perfetto sacrificio”.
grazie anche al servizio liturgico e ai Di questa nuova “identità”, ormai
canti ben eseguiti. Commoventi sono “mutato in un altro uomo”, il nostro ca-
stati i momenti specifici dell’Ordina- ro P. Simone ci fa capire di esserne più
zione: le promesse e la prostrazione che cosciente ed è risoluto, con ogni

agiografia
del neo-sacerdote, il canto delle litanie sua energia, a “compiere” ogni debito
dei santi, l’imposizione delle mani da della sua missione: “proclamare, testi-
parte del vescovo e degli altri sacerdo- moniare e dare Cristo al mondo…”.
ti. La suggestiva preghiera dell’Ordina- Quale mediatore di grazia, il sacer-
zione proclamata dal vescovo, gli abiti dote rende presente Cristo con il suo
sacerdotali, l’unzione, la consegna del sacrificio di espiazione e di salvezza.
pane ed altri particolari elementi: tutti Egli, Simone, è “dono” perché da tut-
“segni” chiari che riflettevano la realtà ta l’eternità Dio ha pensato e voluto
meravigliosa del sacerdozio cattolico. che egli diventasse suo sacerdote; egli
L’abbraccio del vescovo e degli altri è “mistero” perché solo il Signore co-
presbiteri al nuovo sacerdote si è co- nosce la grandezza, la profondità e la
me prolungato ed è stato esplicitato, sublime bellezza di questo dono.
nel suo significato più profondo, dal Per la prima volta P. Simone ha pro-
discorso del vescovo di Chieti-Vasto, nunciato: «Questo è il mio Corpo…”.
mons. Bruno Forte. Simone è ormai Gesù è qui: veramente, realmente, so-
un tutt’uno con il collegio sacerdotale; stanzialmente. Ti auguriamo, caro sa-
egli non è solo, né si sentirà mai solo! cerdote, che nella santità pronunzierai
Tiene uniti, un cuor solo ed un’anima infinite volte quelle parole, per lunghi
sola, tutti i sacerdoti, l’Unico Sacerdo- anni a venire.
te che è Cristo. ”Il sacerdote, all’altare, Al rito di comunione, P. Simone ha 199
potuto dare Gesù Eucaristia ai suoi ca-
ri: babbo e mamma… il Signore sa il
tumulto dei sentimenti!
Al termine del rito il P. Provinciale, domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
P. Daniele, ha ringraziato, con e per Si-
mone, il vescovo, i formatori, parenti,
amici che hanno “cooperato” a questo
speciale evento di grazia. Il giorno do-
po il P. Simone ha celebrato la Prima
Messa al suo paese natio, Piane d’Archi
sempre nella provincia di Chieti.
Comunicandoci gentilmente la no-
tizia di questo grande evento della sua
vita, il nostro giovane confratello ci
confidava: Prego che il Signore mi con-
ceda di essere sempre più sacerdote e
domenicano  secondo il suo Cuore.
E’ quanto gli auguriamo e al Signore
sia ogni merito di lode! (La redazione).
Chi è il Sacerdote
Egli è non solo il presbitero che l’avvocato dei poveri, il consolatore dei
presiede al momento religioso della sofferenti, il padre delle anime, il con-
comunità, ma è veramente l’indispen- fidente, il consigliere, la guida, l’amico
sabile ed esclusivo ministro del culto per tutti, l’uomo “per gli altri” e, se oc-
ufficiale, compiuto in persona Christi corre, l’eroe volontario e silenzioso.
ed insieme in nomine populi. A ben guardare nel volto anonimo
Egli è l’uomo della preghiera, il solo di questo uomo solitario, senza foco-
eventi

operatore del sacrificio eucaristico, il lare proprio, si scorge l’uomo che non
vivificatore delle anime morte, il teso- sa più amare come uomo, perché tutto
riere della grazia, l’uomo delle bene- il suo cuore lo ha dato, senza più nulla
dizioni. trattenere per sé, a quel Cristo che ha
Egli, il sacerdote-apostolo, è il te- dato se stesso fino alla croce per lui,
ste della fede, egli è il missionario del e a quel prossimo ch’egli s’è prefisso
Vangelo, egli è il profeta della speran- di amare alla misura di Cristo: è questo
za, egli è il centro di promozione e di infatti il senso della sua intensa e beata
recapito della comunità. Egli è il co- immolazione celibataria, in una paro-
struttore della Chiesa di Cristo fondata la, è un altro Cristo.
su Pietro. Questa finalmente è l’identità del
Ed ecco poi il suo titolo proprio, sacerdote: noi l’abbiamo udito ripetere
umile e sublime: egli è il pastore del tante volte: è un altro Cristo. Allora: per-
popolo di Dio, è l’operaio della cari- ché dubitare? Perché temere?
tà, il tutore degli orfani e dei piccoli, (Paolo VI).
200
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

CHIETI. Messa dell’Ordinazione. P. Simone Bellomo con il vescovo


consacrante, Bruno Forte, e il P. Provinciale, Daniele Cara op.
NELL’ANNO SACERDOTALE
Riportiamo alcuni dati più significativi desunti dall’ultimo volume
dell’ “Annuarium Statisticum Ecclesiae”.
Numero sacerdoti in Italia 1978 2007 percentuale
Diocesani 41627 33409 – 25%
Religiosi 21500 13000 – 40%

eventi
Età media del clero diocesano, registrata nel 2006 = intorno ai 60 anni;
Età media degli ordinati è passata dal 1978 al 2007 = dai 27 ai 30 anni.
I sacerdoti stranieri in Italia sono circa 1500 pari al 5% del totale e la
loro età media è pari a 44 anni.

Dal 1978 al 2006 i Sacerdoti diocesani sono stati: Nel mondo i sacerdoti dio-
cesani, anche se in aumento
Nord America – 17% del 5%, non sono al passo con
Europa – 20% l’aumento del 48% dei nuovi
battezzati. Si calcola che nel
Africa + 199% da 5500 a 22000
2023 si avranno 22.800 sa-
Asia + 137% da 12700 a 30000
cerdoti, cioè il 30% in meno
America Sud + 86% da 23500 a 43500 rispetto al 2006.

Sacerdoti diocesani e religiosi I sacerdoti religiosi nel mondo


nel mondo: risentono dinamiche diverse: 201
dal 1978 (c. 416000) nel 1978 sono circa 158000)
al 2007 (c. 407000) = – 21% nel 2006 sono circa 136000)
Africa + 100% con queste percentuali – 14% e cioè:
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
America Latina + 36% Nord America – 36%
Europa – 20% Europa – 22%
America nord – 25% America Latina – 8%
Battezzati cattolici Africa stabile
nel 1978 = 764 milioni Asia (da 13500 a 21000) + 57%
nel 2006 = 1 miliardo e 131 mil.
Il numero dei sacerdoti su ogni
100.000 abitanti è passato dal 55% al
Flessione Mondiale: 36%;
oppure si può dire che si è passati
per ogni 100.000 battezzati si è passati da:
da 1 sacerdote da 1800 a ogni 2800.
I numeri sono dati su cui riflettere
Nord America 120 sacerdoti a 65 perché la funzione del sacerdote è
Europa 92 “ 70 essenziale ed indispensabile perché si
Africa 31 “ 21 alimenti la fiamma della fede.
America sud 16 “ 14 • • •
Convegno internazionale di studi storici
in occasione del 550° anniversario della morte di

sant’ANTONINO PIEROZZI
(1389-1459)
eventi

La figura e l’opera di un santo arcivescovo


nell’Europa del XV secolo
Firenze, 25-28 novembre 2009

In occasione del 550° anniversario


della sua morte, la Provincia romana
di Santa Caterina da Siena dell’Ordine
Domenicano ha promosso, insieme ad
altre istituzioni, un convegno interna-
zionale di studio sulla figura di San An-
tonino Pierozzi, arcivescovo di Firenze
dal 1446, importante interprete di que-
stioni legate alla teologia morale e al
diritto.
202 Il convegno è stato inaugurato il 25
ottobre alle 15,30 nella Basilica di San
Marco alla presenza di Mons. Giusep-
pe Betori (Arcivescovo di Firenze), di
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

Matteo Renzi (Sindaco della città), Al-


berto Tesi (Rettore dell’Ateneo fioren-
tino), Cristina Acidini (Soprintendente
per il Patrimonio storico, artistico ed
etno-antropologico e per il Polo mu-
seale della città di Firenze), Anna Mi-
trano (Presidente dell’Opera di Santa
Maria del Fiore) e di fra Daniele Cara
OP (Priore provinciale della Provincia
Romana di Santa Caterina da Siena dei
frati Predicatori).
Sono seguite tre giornate nelle qua-
li studiosi, storici e teologi provenienti
da importanti istituzioni italiane ed in-
FIRENZE. Convento San Marco. ternazionali si sono confrontati su una
P. Annigoni - Sant’Antonino. figura particolarmente articolata e sul
contesto storico nel quale operò, quel- Le ragioni del convegno su:
lo del Quattrocento fiorentino.
Alle ore 18 di mercoledì 25 novem- La figura e l’opera del
bre, S. Ecc. Mons. Giuseppe Betori ha
presieduto la concelebrazione eucari- santo arcivescovo
stica in onore di Sant’Antonino nella
Basilica di San Marco.
Antonino Pierozzi,
Nei giorni successivi all’inaugura- domenicano
zione, la sede del convegno si è spo-

eventi
stata in Palazzo Vecchio (Salone dei
Duecento, 26 novembre), nell’Antico Nato a Firenze nel 1389, S. Antoni-
Refettorio del Museo di San Marco (27 no fu frate domenicano, teologo, arci-
novembre) e nei locali del Centro Ar- vescovo e letterato. Nel 1523, fu ascrit-
te e Cultura dell’Opera di Santa Maria to nel novero dei santi da papa Adriano
del Fiore, dove si è concluso, sabato 28 VI, mentre fu Clemente VII ad emetter-
novembre, con una discussione e una ne, sempre in quell’anno, la bolla di
tavola rotonda. canonizzazione.
Oltre all’Ordine dei frati Predicatori, Nel 1959, fu proclamato patrono di
sono promotori dell’evento l’Opera di Firenze da papa Giovanni XXIII.
Santa Maria del Fiore, l’Arcidiocesi di S. Antonino entrò giovanissimo
Firenze e il Capitolo metropolitano fio- nell’Ordine Domenicano dove ricoprì
rentino e altri. Hanno inoltre fornito il incarichi di grande responsabilità.
proprio patrocinio il Comune di Firen- Fu priore di vari conventi e, in parti-
ze, la Provincia di Firenze, la Regione colare, di quello di San Marco a Firen-
Toscana, la Scuola Normale Superiore ze, da lui stesso fondato, negli anni in
di Pisa, l’Università di Firenze, la So- cui il Beato Angelico affrescava le celle 203
printendenza speciale per il Patrimonio dei monaci.
storico, Artistico ed Etno-Antropologi- Nel 1446 divenne arcivescovo di Fi-
co e per il Polo museale della città di renze. Fu molto attivo nella predicazio-
Firenze, il Quartiere 1 del capoluogo ne e prolifico scrittore di opere morali domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
toscano, la Casa Editrice Nerbini, l’Of- e teologiche, tra le quali si ricordano la
ficina di Santa Maria Novella e il Porta- Summa moralis e la Summa historialis.
le Storia di Firenze. La saggezza dei suoi consigli, che di-
In occasione delle celebrazioni, ve- spensava a potenti e comuni cittadini,
nerdì 27 novembre si è tenuto presso lo rese molto popolare ed apprezzato
la Basilica di San Marco, alle ore 21, tanto che alla sua morte, avvenuta il 2
un concerto di musica sacra eseguito maggio 1459 a Montughi, si sviluppò
dall’ensemble Musica ricercata cui è attorno alla sua figura un culto spon-
seguita la lettura drammatica “Antoni- taneo, che condusse in breve alla sua
no de’ consigli” a cura di Pietro Bar- canonizzazione.
tolini (attore, direttore dell’Accademia
teatrale di Firenze) e un concerto d’or- Antonino fu una figura di pastore da
gano eseguito dal maestro Laura Molte- subito ritenuto esemplare e autore dei
ni (organista titolare della Basilica). più noti e diffusi nell’Europa dei secoli
dott. Matteo Brogi (Firenze) ••• XV-XVI come testimoniato dagli innu-
merevoli esemplari dei suoi scritti editi più profonda, costituirono lo sfondo
e inediti sparsi nelle principali biblio- vasto e variegato dell’azione pastorale
teche. e della monumentale opera teologica e
La ricorrenza del duplice anniversa- storica di Antonino Pierozzi, la Summa
rio della sua nascita e della sua mor- moralis e la Summa historialis.
te ha stimolato alcuni studiosi di varia Opera, che è nel proposito del con-
formazione e di vari paesi (teologi, vegno del 2009 di valorizzare con stu-
storici, filosofi, storici dell’arte, storici di mirati da parte di specialisti diversi,
del diritto, paleografi e bibliotecari) ad col fine di raggiungere il più possibile
eventi

organizzare a Firenze nei giorni 25-28 una visione d’insieme, tenendo conto


novembre 2009 un incontro interna- dei risultati già prodotti dalla storiogra-
zionale di studi per riprendere le fila fia sulla figura e sui tempi di Antonino
del complesso crocevia epocale che a cominciare dalla sua prima biografia
caratterizza la storia fiorentina ed eu- di carattere scientifico pubblicata da
ropea nella prima metà del’400. Raoul Morcay nel 1914  in Francia.
La graduale trasformazione delle Unanimemente riconosciuto come
città-stato italiane in ‘stati regionali’, il lucido interprete e divulgatore del-
persistere delle controversie fra Papato le questioni sottili legate alla teologia
e Impero, fra guelfi e ghibellini, magna- morale e al diritto, Antonino è stato di
ti e popolani, lo scisma della Chiesa e recente riscoperto anche come diretto-
nel 1453 la caduta di Costantinopoli, re spirituale.
la circolazione di forme di religiosità L’appartenenza all’Ordine domeni-
più intima come espressione della co- cano, che Antonino riportò all’osser-
siddetta “devotio moderna”, il crescen- vanza,  rese ancor più incisiva la sua
te apporto degli studi umanistici al ‘vi- influenza sull’orizzonte della comuni-
204 vere civile’ e alla riflessione speculativa tà cristiana e cittadina, alternando le
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

FIRENZE. Convento di
S. Maria Novella.
S. Antonino Pierozzi
ringrazia e ricompensa un
contadino per la frutta
che ha offerto.
FIRENZE.
Basilica di San Marco.
In questa chiesa sono venerate
le sacre spoglie del vescovo
Sant’Antonino Pierozzi
(1459-2009)

eventi
fasi della speculazione e degli studi a al potere, i numerosi e complessi rap-
quelle della conoscenza diretta della porti con la Chiesa universale, con la
società urbana ruotante attorno alla fa- chiesa locale e con la città, questi gli
miglia, al ruolo della donna, alla pre- argomenti che guideranno l’incontro
senza conflittuale di élites e di ceti arti- fiorentino.
giani e mercantili variamente partecipi Un’occasione, dunque, di confron- 205
della cosa pubblica. to nell’ approfondimento di una figu-
Il governo della diocesi metropolita- ra poliedrica e di un periodo storico,
na fu l’altro terreno di azione capillare il Tre- Quattrocento, che la storiografia
di Antonino Pierozzi, aspetto non del ha ritenuto fondante nello sviluppo domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
tutto scontato nel contesto degli epi- della cosiddetta sfuggente “moderni-
scopati coevi, di cui, perciò, sarà utile tà”; un motivo, infine, per rinnovare
ricostruire un quadro comparativo. o suggerire piste di ricerca ulteriori in
La formazione culturale e religiosa una prospettiva di lungo periodo che
del santo arcivescovo, l’analisi della comprenda il rinascere dell’interesse
sua più o meno aderente dipendenza per Antonino nel Settecento, la sua tra-
da san Tommaso, alcuni nodi salienti dizione agiografica, la promozione del
della sua Summa Moralis (arti e scienza suo culto nell’Ottocento, il senso stes-
naturale, morale e diritto, ragione e fe- so, infine, di una sua possibile attualità
de, teologia e penitenza), la sua imma- nella Firenze multietnica che vive og-
gine iconografica, il suo rapporto con gi all’ombra, e/o nella luce, di vetusti
l’ordine domenicano e con gli altri or- monumenti di pietra e di carta.
dini religiosi o coi monasteri femminili,
il suo ruolo “politico” nella Firenze che Maria Pia Paoli
vide i Medici gradualmente ascendere - Scuola Normale Superiore di Pisa -
a 700 anni dalla presenza dell’Ordine Domenicano a Cortona (AR).

Celebrazione annuale della festa del

Beato PIETRO CAPUCCI


e conferenza in onore del beato Angelico
eventi

Il giorno 25 Ottobre, nell’ambito gelico”, relatore Padre Alberto Viganò


dei festeggiamenti indetti dalla priorìa del Convento Domenicano di Perugia
di San Domenico per il sessantesimo che da dodici anni è presente ogni vol-
anno di sacerdozio di Don Antonio ta in San Domenico come predicatore
Mencarini, e a conclusione del triduo del triduo stesso, continuando la tradi-
con cui ogni anno si ricorda e si ce- zione dei suoi predecessori e tenendo
lebra il Beato Pietro Capucci, il Lions desta la venerazione verso il nostro
Club Cortona “Corito“ Clanis, unita- Beato domenicano.
mente alla Biblioteca del Comune e La conferenza è stata introdotta dai
dell’Accademia Etrusca e alla Diocesi saluti e ringraziamenti della Presidente
di Arezzo-Cortona-San Sepolcro, ha del Club, avv. Anna Forconi Masserelli
organizzato al Museo Diocesano una e dalla rievocazione storica della pre-
conferenza dal titolo “Il volto dell’amo- senza domenicana in Cortona, nonché
206 re di Cristo nella pittura del Beato An- della conformazione dell’antico con-
vento e dello stesso Borgo, eseguita dal
prof. Sergio Angori. Il relatore ha poi
presentato la pittura dell’Angelico co-
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

me mezzo di predicazione del pittore


domenicano ed ha pertanto evidenzia-
to la simbologia sottesa da colori ed
immagini. E’ stato un percorso sugge-
stivo ed insolito, attraverso il quale ha
preso consistenza il messaggio teolo-
gico comunicato dal grande pittore e
circostanziato secondo un duplice co-
dice di lettura: scarno ed essenziale se
destinato ai luoghi di clausura dei suoi
confratelli, arricchito da una narrativa
limpida e indugiante su aspetti natura-
listici ed architettonici se destinato alla
più vasta comunità dei fedeli.
L’orario della S. Messa ha imposto
CORTONA. Chiesa di S. Domenico. forzatamente un limite all’interessante
illustrazione, lasciando vivo il deside- ma anche dal ristorante “Tonino”, che
rio di un più prolungato ascolto. ha voluto essere presente inviando con
I festeggiamenti della comunità par- abbondanza alcune sue specialità.
rocchiale e della città stessa di Cortona L’organizzazione della giornata di
sono poi continuati nella chiesa di San festa è stata resa possibile grazie alla
Domenico, colma di fedeli, dove la S. piena disponibilità dei parroci, don Ot-
Messa concelebrata ha trovato momen- torino Capannini, direttore del Museo
ti di apice con l’omelia dello stesso Pa- diocesano, che ha messo a disposizio-
dre Alberto e con il discorso che il dott. ne del club la sala conferenze, ovvero

eventi
Mario Aimi, presidente del Lions Club l’antico Oratorio della Compagnia lai-
Cortona Valdichiana Host, ha rivolto a cale del Gesù, e don Giancarlo Rapac-
Don Antonio, ricordando il suo impe- cini, che si è reso indispensabile per
gno di tutta una vita a fianco dei biso- definire ogni dettaglio e dotare i vari
gnosi e in particolare dei giovani, come ambienti di tutto l’occorrente.
responsabile dell’Oratorio, animatore Grande è stata anche la disponibilità
dello sport, Assistente dell’AGESCI e della parrocchia e in particolare l’ope-
fondatore del campeggio estivo per fa- rosa e spontanea partecipazione di un
miglie e giovani a Vada. gruppo di volontari all’allestimento del
La festa si è poi conclusa con la con- Seminario come luogo accogliente per
divisione della cena in Seminario, ot- l’agape conclusiva.
timamente preparata da Piero Donati, Clara Egidi.

207

domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

CORTONA. S. Domenico. Celebrazione in onore del B. Pietro. Padre Alberto Viganò, che ha
tenuto una conferenza dal titolo “Il volto dell’amore di Cristo nella pittura del Beato Angelico”
ha messo a disposizione della comunità cortonese la sua sensibilità artistica passata al filtro
della teologia, rendendosi presenza importante ed amica per la città di Cortona.
Tre giorni di studio e di preghiera sul tema:
“Vita nascente, battesimo di necessità e sviluppo umano integrale”.

SVILUPPO UMANO INTEGRALE


NEL MONDO ATTUALE
iniziative per la vita, guidate
dall’esortazione apostolica Redemptoris Custos di Giovanni Paolo II
e dall’enciclica Caritas in Veritate di Benedetto XVI

Natale! L’immagine, cara e familiare, nel Monastero delle Suore Domeni-


che viene spontanea alla mente al solo cane del Santo Rosario, piazza Roma
udire questa parola, è quella della san- – 80050 Lettere-Napoli.
ta famiglia di Nazareth, modello di ogni Il convegno, dal tema “Vita nascen-
famiglia cristiana. I suoi esempi di virtù te, battesimo di necessità e sviluppo
umano integrale” si è ispirato all’enci-
ci illuminano per risolvere gli innumere-
clica Redemptoris Mater e all’esorta-
voli problemi della famiglia! Tra questi il zione apostolica Redemptoris Custos di
più grave è la piaga dell’aborto che non Giovanni Paolo II e all’enciclica Chari-
può lasciarci inattivi. tas in Veritate di Benedetto XVI.
Ai gravi motivi socio-umanitari, che Qui di seguito la loro iniziativa:
già devono mobilitarci, si aggiungono
208 quelli della fede. La necessità del bat-
tesimo per la salvezza (CJC 849) e il
In virtù della “Incarnazione del Ver-
bo”, Dio non sta “fuori”, alla porta.
pieno sviluppo dell’uomo, secondo Per ogni concepito nel grembo ma-
l’insegnamento della “Caritas in Veri- terno, frutto di rapporti umani e divi-
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

tate“ di Benedetto XVI, ci richiamano ni, ancor prima della nascita, Dio ha il
alla grande responsabilità, che ognuno suo progetto che si situa in un preciso
di noi ha: responsabilità di preghiera e contesto storico e sociale, sia a livello
di testimonianza. personale che a livello pubblico.
Di dimensioni veramente universa-
li fu il progetto per il “concepito” dal-
I nostri amici del “Gruppo interdio-
l’umile ragazza di Nazareth al quale fu
cesano del sabato sera” di Napoli, che dato il nome di Gesù. Questi, insieme
già da tempo “lavorano” per la vita a alla madre, in conformità alle parole
favore dei bambini abortiti, ci propon- evangeliche, fu affidato a Giuseppe,
gono la seguente riflessione “puntan- Redemptoris Custos: «Giuseppe, figlio
do” in particolare sulla missione che, di Davide, non temere di prendere con
all’interno della sacra famiglia ha svolto te Maria, tua sposa, perché quel che è
S. Giuseppe “Custode del Redentore”. generato in lei viene dallo Spirito Santo.
La riflessione, è “frutto” di un con- Ella ti partorirà un figlio e tu lo chiame-
vegno, di tre giorni, del direttivo del rai Gesù; Egli infatti salverà il suo popo-
gruppo, svoltosi dal 5–8 agosto 2009, lo dai suoi peccati»1.
FIRENZE. Museo di San
Marco. Beato Angelico.
Fuga in Egitto.

Gesù, non era ancora


nato quando venne affi-
dato alla custodia di Giu-

studi
seppe e l’evento non può
che essere emblematico e
modello per l’affidamento
di ogni nascituro.
Giuseppe, di fatto, è
stato “Custode”, nel sen-
so più ampio, poiché ha
amministrato quanto era
necessario alla vita e alla
difesa del Redentore che
l’Angelo gli aveva affidato,
da quando era un Bimbo
nel grembo materno.

Gesù, notiamo, non era ancora nato terno, fino a quando ha avuto bisogno.
quando venne affidato alla custodia di Rileggiamo, ora, alcuni brani, dei
Giuseppe e l’evento non può che esse- due documenti citati, che sono stati al 209
re emblematico e modello per l’affida- centro della riflessione comune.
mento e la responsabilità che si ha per «Chiamato a essere il Custode del
ogni nascituro. Redentore (non ancora nato), “Giusep-
Per non smarrirsi di fronte al prodi- pe fece come gli aveva ordinato l’ange- domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
gio esaltante ed impegnativo della vita lo del Signore e prese con sé la sua spo-
nascente, la famiglia umana deve, per- sa” (Mt 1, 24) “… Egli la prese in tutto
ciò, volgere il suo sguardo a Cristo che, il mistero della sua maternità, la prese
“nella pienezza dei tempi”, dall’intimo insieme con il Figlio che sarebbe venu-
«del mistero, nascosto da secoli nel- to al mondo”; “l’intero popolo cristiano
la mente di Dio», «si fece carne»2 nel non solo ricorrerà con maggior fervore
grembo di una donna chiamata Maria a san Giuseppe (…), ma terrà sempre
e, ancora “ospite” nel grembo materno, dinanzi agli occhi il suo umile, maturo
Egli “venne ad abitare” nella famiglia modo di servire e di «partecipare» al-
di Giuseppe, sposo di Maria, che eser- l’economia della salvezza (…)»4.
citava la sua professione a Nazareth3. La Chiesa, in cammino verso il futu-
Giuseppe, di fatto, è stato “Custo- ro insieme con tutta l’umanità, troverà
de”, nel senso più ampio del termine, - noi riteniamo - la propria identità nel
amministrando quanto era necessario Piano redentivo di Dio, proprio consi-
alla vita e alla difesa del “Redentore/ derando, meglio rivivendo, la parteci-
Custodito” affidatogli dall’Angelo, da pazione dello Sposo di Maria (…) nella
quando era un Bimbo nel grembo ma- nascita di Cristo: disegno redentivo che
ha il suo fondamento nel mistero del- nario e bene comune universale senza
l’Incarnazione. il bene spirituale delle persone»6.
A questo mistero Giuseppe di Na-
zareth «partecipò» come nessun’altra Un ulteriore approfondimento c’è
persona umana dopo Maria, la Madre stato nella considerazione della visita
del Verbo Incarnato. Egli vi partecipò di Maria alla cugina Elisabetta, secon-
insieme con Maria, coinvolto nella do il Vangelo di Luca (1, 41).
realtà dello stesso evento salvifico e fu Leggiamo nella Redemptoris Custos:
depositario dello stesso amore, per la «Quando Maria, poco dopo l’annun-
cui potenza l’eterno Padre «ci ha pre- ciazione, si recò nella casa di Zacca-
destinati ad essere suoi figli adottivi per ria per visitare Elisabetta, udì, proprio
mentre la salutava, le parole pronun-
studi

opera di Gesù Cristo»5.


La “pastorale battesimale” come la ciate da Elisabetta»7. È il Cristo, ancora
“cristologia”, nonché la buona volontà nel grembo della Madre, che già quale
dei “laici del nostro tempo” potrebbero Inviato del Padre e Salvatore del gene-
ricavare, dalla missione tutelare e laica re umano assolve alla sua missione di
di san Giuseppe nella vita di Cristo, non Redentore. Occorrerebbe considerare
poche indicazioni utili per riscoprire meglio, in base alla Bibbia e al pro-
nel Battesimo, necessario per la salvez- gresso attuale della scienza, le reazioni
za, non solo la predestinazione «a figli emotive dei Bimbi ancora presenti nel
adottivi», ma anche lo sviluppo umano grembo delle rispettive madri (Maria-
integrale, secondo l’enciclica “la Carità Elisabetta) e ciò che queste riferiscono.
nella Verità”, per tanti bambini che nel Come già allora, nella casa di Zacca-
grembo materno sono vittime indifese ria e mediante Elisabetta, agì fisicamen-
di manipolazioni eugenetiche e aborti- te sul piccolo “Battista” nel grembo la
ve. In verità «non ci sono sviluppo ple- sonorità del “saluto” di Maria “primizia
laica ecclesiale salvata e salvante”, così
e a maggior ragione agirà, nella Chiesa
210 e mediante la madre gestante sul figlio
da battezzare, fisicamente presente nel
grembo, la efficacia dei segni (forma
e materia / parole e acqua) del Sacra-
mento del Battesimo, amministrato se-
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

condo le stesse intenzioni della Chiesa


e come stabilito dalla Chiesa.
Diventa così più vivo e possibile il
dono del battesimo prima dell’aborto,
considerando lo sviluppo integrale e la
salute spirituale di tutti i nascituri nel
grembo materno. È certamente molto
diverso il futuro del bambino che priva-
to della vita fisica, non viene ad essere
privato anche della vita soprannaturale
di grazia!9  >>>

VISITAZIONE - B. Angelico.
part. della Predella di Montecarlo.
studi
La Famiglia unita nella preghiera è unita nella vita.

Forse la carta vincente per il battesi- bato sera, il nostro gruppo si è impe-
mo “ai condannati all’aborto”, potreb- gnato di fare anche pubblicamente.
be essere proprio il “Custode del Re- «La carità nella verità, di cui Gesù
dentore”, S. Giuseppe uomo “giusto”. Cristo s’è fatto testimone con la sua vita
In nome dello sviluppo integrale e terrena e, soprattutto, con la sua mor-
della civiltà dell’amore, il Popolo di te e risurrezione, è la principale forza
Dio e ogni uomo di buona volontà,
propulsiva per il vero sviluppo di ogni
potrebbero (o dovrebbero) ritenere affi-
persona e dell’umanità intera»9. 211
dati a sé tutti i bimbi concepiti ai quali
«va riconosciuta la dignità di persona», P. Giacinto Cataldo assistente ecclesiastico,
valore centrale per ogni riflessione eti- Fabio Fiorito coordinatore tecnico del
ca e intervento biomedico. “Gruppo interdiocesano del Sabato sera”. domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
Per le enormi conseguenze che
seguono alle scelte che sono fatte in
questo campo, emerge l’“opportunità/ 1. Mt. 1, 20. Cf Redemptoris Custos, 2.
necessità” pastorale di «visitare, illu- 2. Gv. 1, 14.
minare, confortare… e ascoltare» tante 3. In forza dell’attività svolta da Giusep-
gestanti dei nostri giorni, disorientate pe, Gesù sarà chiamato “Figlio del falegna-
e tradite da certa stampa, costrette da me - fabri filius”.
situazioni emergenti e loro malgrado 4. Redemptoris Custos, nn. 1, 3.
fatte “vittime” di manipolazioni euge- 5. S. Paolo: Ef. 1, 5.
netiche e pratiche abortive. 6. La Carità nella Verità, n. 3.
Quanto mai auspicabile per queste 7. Redemptoris Custos, n. 4.
realtà di vita una catechesi, da parte 8. Essendo in contrasto con la propria
di persone preparate, per coloro che, fede, è un assurdo che dei cristiani pratichi-
coinvolti nel dramma, non hanno ade- no l’aborto, ma ci sembra ancor più grave
guata conoscenza e aiuto. che privino i loro figli della Vita divina, che
E, soprattutto, c’è bisogno di molta si ha con il santo Battesimo.
preghiera! È quanto appunto, ogni sa- 9. La Carità nella Verità, nn. 1- 5. •••
MONTEPULCIANO (SI).
Iniziative apostoliche del Laicato domenicano.
Nel precedente fascicolo di “Dome-
nicani” vi davamo notizia dell’elezione
del nuovo Consiglio del Laicato Dome-
nicano di Montepulciano che a sua vol-
ta ha eletto come presidente il signor
Paolo Giannini.
Riportiamo ora la bella iniziativa
che, grazie alla collaborazione della
Fraternita, è stata ripristinata nella par-
rocchia Sant’Agnese, con l’invito a tutti,
dove è possibile, a tentare iniziative del
genere che si rivelano utili per sensibi-
lizzare alla preghiera in famiglia, Chiesa
domestica.

L’ICONA
DELLA SACRA FAMIGLIA
TRA LE MURA DOMESTICHE
212
La Famiglia Domenicana di Mon- tradizione di Montepulciano dove una
tepulciano, i frati e tutta la Fraternita teca con una statuetta di Maria girava
dei Laici, unitamente alla Parrocchia
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

per le famiglie del Centro Storico a cu-


di S. Agnese, ha proposto, alle nume- ra delle Suore della Sacra Famiglia che
rose famiglie della cittadina toscana, di gestiva l’asilo infantile. Mi ricordo be-
rendersi disponibili ad ospitare l’icona ne che mia nonna accoglieva la teca
della Sacra Famiglia tra le loro mura con molto piacere e devozione, veniva
domestiche. Il peregrinare della Santa messa sul focolare della cucina e tutta
Immagine é iniziato domenica 18 otto- la famiglia si riuniva in preghiera du-
bre e segue il calendario susseguendosi rante il giorno.
di domenica in domenica. La sacra im- La famiglia che riceve prende l’ico-
magine é accompagnata da un piccolo na alla fine della messa parrocchiale e
sussidio con preghiere e suggerimenti la riconsegna all’inizio della celebra-
di letture bibliche. zione della domenica successiva. Rite-
L’iniziativa consiste in una peregri- niamo quanto mai urgente la presenza
natio di un’icona della Sacra Famiglia della Sacra Famiglia nelle nostre case.
nelle famiglie di Montepulciano. Que-
sta iniziativa vuol riprendere un’antica Lucia Tremiti, maestra di formazione.
POPOLI (PE). La Fraternita domenicana
si affida alla Madonna del Rosario.

fraternite ld
Da qualche giorno si è conclusa la che è sgorgata genuina e schietta dai
festa in onore della B. Vergine del Ro- nostri cuori. Né sono mancati la recita
sario che abbiamo celebrato dal 5 al della “Supplica” e il tradizionale omag-
7 ottobre u. s. e che avremmo voluto gio floreale alla Madonna, alla quale ci
solennizzare maggiormente, ma l’ina- affidiamo filialmente.
gibilità delle nostre chiese, causata dal Siamo ancora disorientate a causa
terremoto, non ce lo ha permesso. del terremoto, ma ci stiamo lentamente
Le funzioni sono state presiedute riprendendo e confidiamo nella Divina
dal nostro parroco ed assistente don Provvidenza di poter ritornare presto
Panfilo e la massiccia partecipazione alla vita normale.
della comunità ecclesiale ha dimostra- Il giorno 9 ottobre, presenti numero-
to affetto e ammirazione per Maria, la se consorelle della Fraternita, abbiamo
nostra tenerissima Madre del Cielo. La fatto la prima adunanza che ha dato
mancanza di una più ricca liturgia è inizio al nuovo anno sociale, anno che
stata compensata dal fervore nel reci- ci auguriamo sia molto fruttuoso per la
tare quella preghiera meravigliosa che nostra vita spirituale (…).
Maria tanto gradisce: il Rosario e in
generale dall’intensità della preghiera Emilia Lattanzio, segr. della fld.

213

domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

Popoli. Alcune consorelle della Fld con il M. Rev. don Panfilo (8 agosto 2009).
CAGLIARI. San Domenico.
La Fraternita progetta le attività del nuovo anno
fraternite ld

Dopo la prima riunione di tutta la gie, ricorrenti durante l’anno, dei nostri
Fraternita, all’inizio del nuovo anno so- santi Patroni, ma anche la partecipa-
ciale, il Consiglio della stessa si è pre- zione alle Catechesi, già iniziate, che
murato di stilare la programmazione settimanalmente vengono tenute, nella
annuale delle possibili attività e deter- biblioteca del Convento: catechesi sul-
minare le varie incombenze da affidare la lectio divina, sul sacerdozio, la Ma-
ai singoli componenti. donna e altre tematiche di spiritualità.
Per quanto riguarda le riunioni men- Rimane fermo, per una tradizione
sili sono stati proposti i seguenti temi: della nostra fraternita, anche la recita
- Lettura e commento comunitario comunitaria mensile del Rosario medi-
del nuovo Statuto delle Fraternite lai- tato a favore della famiglia, dell’unità
che di San Domenico. dei cristiani, delle vocazioni religiose e
- Riflessioni sul Sacerdozio cattolico: sacerdotali, della pace. Intenzioni che,
dono prezioso del Cuore di Cristo alla via via, rileviamo durante l’anno.
Chiesa e al mondo: la figura e l’opera Con molta gioia comunico la richie-
sacerdotale. sta, da parte di quattro persone, di en-
- Prosecuzione della Storia dell’Or- trare a far parte della nostra Fraternita.
dine e presentazione di alcune emi- Sono giovani e questo ci conforta per-
nenti figure domenicane: a turno ci al- ché, passando a loro la guida, la Fld
terneremo nel guidare questa attività. potrà continuare la sua testimonianza
214 Nel nostro programma annuale so- con la preghiera e le varie attività.
no poi incluse, naturalmente, non solo
la partecipazione alle particolari litur- La priora della fld, Vassena.
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

CAGLIARI. S. Domenico. Alcuni membri della FLD.


ROMA. S. Maria del Rosario.
Accoglienza e professioni in Fraternita.

fraternite ld
Sono le ore 17,50 del 23 maggio Pronunciamo attente la formula della
2009, la chiesa di S. Maria del Rosario professione e riceviamo quali doni pre-
di via Germanico è illuminata a festa e ziosi il nastro con la croce bianco-nera
i primi banchi sono coperti con drappi e la medaglia di San Domenico. Così
rossi… tutto è pronto per le professioni “arricchite” torniamo al nostro posto fi-
e l’accoglienza nella Fraternita dome- no alla conclusione della Messa con la
nicana. Appena entrata in chiesa, pro- gioia e una nuova speranza nel cuore.
vo quindi un po’ di emozione perché Per festeggiare “l’evento” è stato
una “candidata” per la professione preparato un bel rinfresco nella sala
temporanea sono io e mi chiedo se sa- parrocchiale: là ci attendono parenti e
rò in grado di mantenere le promesse amici con i quali abbiamo avuto modo
che sto per fare pubblicamente a San di scambiarci le nostre impressioni di
Domenico e come dovrò agire per por- questa bellissima esperienza.
tare un contributo alla Fraternita.
Mi accoglie e mi incoraggia il sor- Luciana Marapodi.
riso di Amalia, la nostra priora, che mi
invita a sedere nei banchi riservati.
Mentre prego San Domeni-
co per riceve animo e conforto,
arriva Francesco con il volto se-
reno: lui farà l’accoglienza. Ed 215
ecco anche Rita, un po’ agitata,
ma sorride e nel saluto ci strin-
ge le mani: la sua sarà una pro-
fessione perpetua. Infine arriva domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
Carla, in ansia pensando di es-
sere in ritardo: anche lei prende
contenta il suo posto.
Durante la Messa, al momen-
to previsto, veniamo chiamate
dalla priora ai piedi dell’altare
per il rito delle professioni: è
presente il promotore provincia-
le e il nostro assistente spiritua-
le, il parroco padre Graziano.

ROMA. S. Maria in Prati. R. Ga-


gliardi. Trittico della B. Vergine del Ro-
sario con S. Domenico e S. Caterina.
Ricordiamo tre nostre consorelle claustrali, del Monastero di Protovecchio e di
Bibbiena, che ci hanno lasciato per la Casa del Padre. Sr Angelica e Sr Margherita
erano del monastero di Arezzo, chiuso nel 1997, e conosciute da molti lettori di
“Domenicani”. Le ricordiamo riconoscenti per la loro diuturna preghiera e per la
viva testimonianza di fede che ci hanno lasciato. Un breve profilo di vita:

ALLA
MEMORIA
DI…
Sr M. ANGELICA
BIANCHI
Nacque a Tregozzano (Arezzo) nel
1910. Entrò da giovane nel monastero,
di via Garibaldi, ad Arezzo, dove per
oltre settant’anni ha vissuto, nella fe-
deltà, la sua consacrazione di vita, a
lode di Dio e a favore delle anime.
216 Di carattere energico e determinata Sr BERNARDETTA
impegnò con frutti di perfezione le sue
ricche doti di natura e di grazia, da tutti GIORDANO
conosciuta per la sua affabilità e il trat-
to cortese.
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

Il 10 novembre 2009, alle ore 14,00,


Amava la preghiera, lo studio assi- è passata dal tempo per l’eternità suor
duo della verità, il raccoglimento. Bernardetta Giordano, monaca tra le
Ha ricoperto nel tempo gli incarichi consorelle del monastero di S. Maria
che richiedono più impegno e respon- del Sasso di Bibbiena (AR).
sabilità: fu maestra delle novizie e più Era nata a Roma il 2 luglio 1932,
volte economa e priora della sua Co- ultima di 9 figli, ed educata ai grandi
munità. valori religiosi e civili, in una famiglia
Fedele alla sua vocazione domeni- profondamente cristiana. La sua prima
cana, anima orante ed eucaristica, e sorella, Madre Petra, morta il 21 giu-
ricca del bene che ha saputo spandere gno 2006, era monaca di questa stes-
su quanti l’hanno avvicinata, il 2 mag- sa comunità, dove visse santamente e
gio 2008 volava al cielo dopo lunghe il fratello Ciro, è stato Sacerdote della
sofferenze, da lei santamente soppor- Congregazione di S. Piergiuliano Ey-
tate e sempre sollecitamente assistita mard (Sacramentini).
dalle sue consorelle. RIP. Suor Bernardetta, prima di entrare in
monastero, è stata “Terziaria Domeni- della fraternita laica. Con somma pa-
cana” nella Fraternita di S. Maria sopra zienza ci ha dato in pillole una cultura
Minerva e ha insegnato, come maestra di base su quello che era ed è l’Ordine
elementare, per 8 anni, presso le suo- domenicano. Era una monaca di vasta
re di Nevers, a Roma. Nel 1961 il 18 cultura, un’educatrice che ci trasmette-

in memoria
settembre entrò nel Monastero di Santa va il suo sapere, badando che l’ultima
Maria del Sasso a Bibbiena, fece la ve- parola fosse la nostra.
stizione religiosa il 2 giugno 1962 e la Si ricordava delle nostre situazioni
professione solenne il 2 giugno 1968. familiari e ci domandava notizie dei
Ha sempre amato l’Ordine, la sua familiari per raccomandarli al Signore.
Comunità ed è stata una buona religio- Ci ha insegnato la semplicità cristiana
sa. Nel monastero ha svolto vari inca- fatta di piccoli gesti, ma continui.
richi: archivista, cronista, economa e La fraternita del Sasso di Bibbiena
organista. Dal 1972 al 2004 ha scritto
su varie riviste domenicane e alcuni li-
bri di storia, spiritualità e arte sul nostro Sr MARGHERITA
Ordine e sul Casentino.
Per anni, dalle grate, è stata la for- BARBONAGLIA
matrice della Fraternita laica di Bibbie-
na e guida spirituale di anime. Nacque ad Alba (CN) il 5 marzo
Fu provata da varie malattie sempre 1922. Entrò nel monastero “Beata Mar-
sopportate con pazienza e assistita dal- gherita di Savoia” delle claustrali, della
le consorelle nella comunità, da medi- sua stessa città natia, nel 1939.
ci, terziarie e amici di Bibbiena e fuori. Presto manifestò le sue doti e lo spi-
Nella sua filiale devozione alla Madon- rito con cui aveva intrapresa la vita di
na, specialmente quando si sentiva ma- consacrazione e di comune intesa fu 217
le, amava ripetere spesso la ‘’Salve Re- scelta nell’incarico di maestra e forma-
gina’’: preghiera in cui trovava sollievo trice delle novizie, quando, tra i vari
ai suoi dolori fisici e morali. RIP. monasteri, fu tentata l’erezione di un
noviziato comune. domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
Suor Bernardetta Giordano In seguito, nel 1975, per richiesta
nel ricordo della Fraternita Laica. della comunità, passò con altre con-
sorelle al monastero di Arezzo fino al
Nel 1980 la fraternita di Santa Ma- 1997, anno in cui la comunità si è fusa
ria, dopo un lungo periodo di silenzio con quella di Pratovecchio (AR).
ricominciava a riprendere vita per mez- Dedita alla preghiera e attenta alle
zo di un fervoroso padre domenicano: regole della comunità, pronta al sacri-
il M. Rev. P. Arcangelo Dossena. Erava- ficio, lieta della propria consacrazione
mo in sei a costruire la rinata fraternita. di vita al Signore e piena di buon senso,
San Domenico ci aveva chiamati, ma ha saputo guidare la comunità per mol-
non avevamo l’idea di quello che ci ti anni come priora. La sua ricca vita
chiedeva e di ciò che ci aspettava. si è come inaspettatamente conclusa,
Il P. Arcangelo era il nostro assisten- dopo pochi giorni di ospedale, silen-
te, mentre Suor Bernardetta Giordano ziosamente, il 28 marzo 2009, pronta
è stata la prima maestra di formazione per il premio eterno. •••
PUBBLICAZIONI
Biblioteca Domenicana

FIORI Moreno, Spiritismo, satani-


smo, demonologia, ed. Aleph, (2009)
pp. 200 (21 x 15).
«Tutte le forme di divinazione sono
da respingere: ricorso a Satana o ai de-
moni, evocazione dei morti o altre pra-
tiche che a torto si ritiene che “svelino”
l’avvenire».
«A partire da questo imprescindibi-
le riferimento magisteriale, il volume di
P. Moreno Fiori, o.p., si propone come
informata e illuminata guida, al fine di
La Vetrata di Mariotto di Nardo e aiutare i fedeli a capire e a saper di-
Bartolomeo Graziani, Chiesa di San scernere… Dal punto di vista letterario,
Domenico di Perugia, a cura di France- lo scritto si presenta come un sussidio
sca Abbozzo, ed. F. Fabbri (2009) (30 x di alta divulgazione che intende fare il
19) pp. 65. punto, a partire dal dato rivelato e dal-
Il bel volumetto illustrato è “Introdu- la dottrina cattolica, su alcune proble-
218 zione alla Presentazione dei Restauri” matiche connesse al tema del mondo
realizzati (1998-2009) alla grandiosa esoterico (spiritismo), e a quello legato
vetrata della basilica S. Domenico di propriamente alla demonologia (sata-
Perugia. In questa vi sono raffigurate sto- nismo, esorcismo).
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5

rie bibliche e le grandi figure dei santi Il linguaggio è scorrevole e sobrio,


e dei mistici domenicani. Il complesso pur nell’impiego di numerosi termini
lavoro ha comportato non solo opera di tecnici. Ogni capitolo è munito di otti-
consolidamento generale e la ripulitura ma e aggiornata bibliografia. (p.za San-
dei vetri, ma anche la creazione di una Domenico, 5 – 09127 Cagliari). •••
contro-vetrata di protezione.
L’opera monumentale che è stata
realizzata quasi seicento anni fa (1411)
ed è firmata dal fiorentino Mariotto di
Nardo e incoraggiata dal priore del
tempo, fra Bartolomeo di Pietro, al
compimento del restauro, riappare al
suo antico splendore. I lavori sono stati
condotti dalla Soprintendenza ai beni
Ambientali Architettonici Artistici e Sto-
rici dell’Umbria. •••
sto l’omelia dell’attuale Segretario del-
la CEI Mons. Mariano Crociata.
Il volume è della collana ‘Sul confi-

pubblicazioni
ne’, a cura del Centro Espaces ‘Giorgio
La Pira’ di Pistoia. Per comunicazioni:
info@domenicanipistoia.it •••

Mediterraneo Crocevia di Popoli e


Religioni, a cura di A. Cortesi e A. Tar-
quini, Collana “Sul confine”, editrice
Nerbini, Firenze 2009, pp.214. ISBN:
978-88-6434-000-5.
Il volume offre un’occasione di
analisi e di approfondimento dei temi Consiglio Nazionale delle F.L.D.
riguardanti il ruolo del Mediterraneo Italiane, Ordo Praedicatorum, Statuti
- delle sue culture, delle sue religioni delle Fraternite Laiche di S. Domenico,
e delle situazioni politiche di alcuni 2009 (Materdomini – AV), pp. 95.
paesi - nella più ampia costruzione di «Con gioia presentiamo la nuova
un’Europa che guardi, come suggeriva edizione degli Statuti delle Fld italiane,
La Pira (ideatore dei Colloqui del Me- motivata dalla recente revisione del Di-
diterraneo), a questa realtà geografica rettorio… che iniziò già alcuni anni fa
come a “una sorgente inestinguibile di in relazione alle sollecitazioni che era- 219
creatività, un focolare vivente e univer- no giunte da diverse Fraternite.
sale dove gli uomini possono ricevere Il motivo principale della nascita di
le luci della conoscenza, la grazia della questo nuovo direttorio è la formazio-
domenicani - novembre - dicembre 2009 - n. 5
bellezza e il calore della fraternità”. ne… aperta ai nuovi segnali di carità,
Nei vari contributi si affrontano temi espressi dalla nostra società. Il Diretto-
e problematiche di grande attualità: il rio deve spronare tutti i Laici a una se-
caso Turchia, il conflitto ebraico-pale- ria sequela delle promesse battesimali,
stinese, la Sicilia isola ponte, le que- del Vangelo e dell’Ordine. Questo libro
stioni della cittadinanza, la presenza è un vademecum che il laico domeni-
dell’Islam, i disperati viaggi di molti cano deve conoscere e amare».
verso un futuro migliore. Chiude il te- (dalla presentazione pp. 3-4).

* A tutti i nostri cari amici lettori


CORDIALI AUGURI

per le prossime Festività Natalizie e Annuali


Il Presepe Domenicano

Anche i frati domenicani hanno il loro


Presepe “raccontato” nelle “Vitae Fratrum”
di fra Geraldo Frachet, risalente al 1260,
uno dei primi scritti dell’Ordine domenica-
no, assieme al Libellus del beato Giordano
di Sassonia (1233) e alla Legenda redatta
da Pietro Ferrand (1237-42), da Costantino
di Orvieto (1246-47), e da Bartolomeo di
Trento (1245-1251).

Il Presepe che ci presenta il libro della


“Vitae Fratrum” (Vita dei Frati) è il “sicuro
rifugio” che un giovane finalmente trova,
dopo un’avventurosa e interessante ricer-
ca, per liberarsi da una furiosa tempesta
in cui si era cacciato.
Al giovane si fece incontro la MISERI-
CORDIA che gli disse: “Se tu desideri es-
sere liberato da questa grande tempesta,
va a San Nicola dove abitano i frati predi-
catori, e troverai lì la stalla della penitenza
e il presepe della continenza, l’asino della
semplicità con il bue della discrezione, Ma-
ria illuminante e Giuseppe proficiente (che
aiuta a progredire nel bene) e Cristo
il quale ti salverà”.

“Maria vuol dire illuminata e illumina-


trice, perché, essendo Lei purificata, di
celeste luce ha illuminato il mondo intero;
Ella ha partorito in terra il Lume eterno,
Gesù Signore nostro, rimanendo nella gloria
della Sua Verginità” (Savonarola).
•••

“DOMENICANI” n. 5 / 09
novembre - dicembre
PROVINCIA ROMANA DI S. CATERINA DA SIENA
piazza S. Domenico, n. 5 - 09127 Cagliari
Tel. 070-65 42 98 - cell. 339 18 22 685
fax 070-662837 - ccp. 41 48 28 94
e.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it

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