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ICS Folgòre da San Gimignano 201

A Proposito di Anticipo
Verso la fine dell'inverno non vediamo l'ora che fiorisca il mandorlo. Se
vogliamo possiamo concimarlo ed annaffiarlo, ma è inutile stuzzicarlo,
incalzarlo, misurarlo – il mandorlo fiorisca quando è il suo momento, un po'
prima o un po' dopo a secondo se la stagione è stata più o meno fredda. Segue
la sua logica, il tempo delle piante.
In un certo senso il tempo delle piante vale anche per i bambini. Prendiamo
l'esempio della dentizione. Intorno ai sei anni ogni bambino comincia a
perdere i denti da latte e gli cominciano a spuntare i denti definitivi. Non tutti
i bambini perdono i denti nello stesso momento dell'anno o alla stessa precisa
età, ma non si cercano delle strategie per far spuntare in anticipo i secondi
denti, e non ci si preoccupa se a qualcuno il cambio dei denti si realizza un po'
in ritardo.
Quando invece si tratta dell'alfabetizzazione , scattano negli adulti dei
meccanismi di pressione, di ansia, anche di ossessione.
È inutile voler anticipare le stagioni della crescita dei bambini, anzi è
controproducente. Non bisogna lasciarsi prendere dall'ansia di obiettivi
scolarizzanti. La crescita di un bambino rimane, in fondo, assai misteriosa
nonostante programmi, proposte e verifiche. Ci serve una certa umiltà.
Dobbiamo creare contesti favorevoli alla crescita, ma ogni bambino ha la sua
personalità, la sua storia, i suoi tempi.
La crescita individuale va incontrata con rispetto e con fiducia. Le
anticipazioni non servono a nessuno. O vogliamo produrre dai bambini
“primizie” che “maturano” prima del tempo, saltando le stagioni e sciupando il
loro sapore?
( da Penny Ritscher, Senza fretta, rivista Scuola dell'Infanzia, Marzo 2003, Giunti)

Prima di prendere decisioni sul futuro scolastico dei figli, è opportuno riflettere sulle reali
esigenze, sui reali bisogni dei bambini. La possibilità di scegliere un ingresso anticipato
alla Scuola dell'Infanzia e alla Scuola Primaria, non si traduce automaticamente in un
obbligo. Si tratta di valutare l'opportunità di interrompere un percorso intrapreso, relazioni
con adulti e coetanei, itinerari didattici studiati e pensati in funzione alle fasce di età dei
bambini. E bisogna pretendere che ciascun ordine di scuola funzioni nella maniera
corretta. L'anticipo, la rincorsa alla scuola successiva, troppo spesso non aiuta i bambini,
non dà loro delle possibilità in più, ma li priva di esperienze che non potranno essere
vissute altrove o in altri momenti.

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