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PERCHE UNENCICLICA CON LA FIGURA DI

SAN FRANCESCO

LE CONSEGUENZE DEL PROGRESSO

I cambiamenti climatici sono un


problema
globale
con
gravi
implicazioni
ambientali,
sociali,
economiche,
distributive
e
politiche, e costituiscono una delle
principali
sfide
attuali
per
lumanit. Gli impatti pi pesanti
probabilmente
ricadranno
nei
prossimi decenni sui Paesi in via
di sviluppo.

Molti

poveri
vivono
in
luoghi
particolarmente
colpiti
da
fenomeni
connessi al riscaldamento, e i loro mezzi di
sostentamento
dipendono
fortemente
dalle riserve naturali e dai cosiddetti
servizi dellecosistema,come lagricoltura,
la pesca e le risorse forestali. Non hanno
altre disponibilit economiche e altre
risorse che permettano loro di adattarsi
agli impatti climatici o di far fronte a
situazioni catastrofiche, e hanno poco
accesso a servizi sociali e di tutela.

Per esempio, i cambiamenti climatici


danno origine a migrazioni di animali e
vegetali che non sempre possono
adattarsi, e questo a sua volta intacca
le risorse produttive dei pi poveri, i
quali pure si vedono obbligati a migrare
con grande incertezza sul futuro della
loro vita e dei loro figli. E tragico
laumento dei migranti che fuggono la
miseria
aggravata
dal
degrado
ambientale,
i
quali
non
sono
riconosciuti
come
rifugiati
nelle
convenzioni internazionali e portano il
peso della propria vita abbandonata
senza alcuna tutela normativa.

Purtroppo

c una generale
indifferenza di fronte a queste
tragedie, che accadono tuttora in
diverse parti del mondo. La
mancanza di reazioni di fronte a
questi drammi dei nostri fratelli e
sorelle un segno della perdita di
quel senso di responsabilit per i
nostri simili su cui si fonda ogni
societ civile. (25)

Lambiente
umano
e
lambiente
naturale si degradano insieme, e non
potremo affrontare adeguatamente il
degrado ambientale, se non prestiamo
attenzione alle cause che hanno
attinenza con il degrado umano e
sociale. Di fatto, il deterioramento
dellambiente e quello della societ
colpiscono in modo speciale i pi deboli
del pianeta: Tanto lesperienza comune
della vita ordinaria quanto la ricerca
scientifica dimostrano che gli effetti pi
gravi di tutte le aggressioni ambientali li
subisce la gente pi povera.[26]

Per

esempio, lesaurimento delle


riserve ittiche penalizza specialmente
coloro
che
vivono
della
pesca
artigianale
e
non
hanno
come
sostituirla, linquinamento dellacqua
colpisce in particolare i pi poveri che
non hanno la possibilit di comprare
acqua imbottigliata, e linnalzamento
del
livello
del
mare
colpisce
principalmente le popolazioni costiere
impoverite che non ha dove trasferirsi.

Limpatto

degli squilibri attuali si


manifesta anche nella morte
prematura di molti poveri, nei
conflitti generati dalla mancanza
di risorse e in tanti altri problemi
che
non
trovano
spazio
sufficiente nelle agende del
mondo. (48)

LIMITI ALLA CRESCITA DELLA POPOLAZIONE

Ma

oggi non possiamo fare a meno


di riconoscere che un vero
approccio
ecologico
diventa
sempre un approccio sociale, che
deve integrare la giustizia nelle
discussioni sullambiente, per
ascoltare tanto il grido della terra
quanto il grido dei poveri. (49)

Incolpare

lincremento demografico e non il


consumismo estremo e selettivo di alcuni, un
modo per non affrontare i problemi. Si pretende
cos
di
legittimare
lattuale
modello
distributivo, in cui una minoranza si crede in
diritto di consumare in una proporzione che
sarebbe impossibile generalizzare, perch il
pianeta non potrebbe nemmeno contenere i
rifiuti di un simile consumo. Inoltre, sappiamo
che si spreca approssimativamente un terzo
degli alimenti che si producono, e il cibo che
si butta via come se lo si rubasse dalla
mensa del povero. (50)

LA FAME NEL MONDO


1.
Circa
24.000
persone
muoiono ogni giorno per fame
o cause ad essa correlate.
Tre
quarti
dei
decessi
interessano bambini al di
sotto dei cinque anni d'et.
2. Oggi, il 10% dei bambini che
vivono in paesi in via di
sviluppo muoiono prima di
aver compiuto cinque anni.

3. Carestia e guerre causano solo il 10% dei


decessi per fame, bench queste siano le
cause di cui si sente pi spesso parlare. La
maggior parte dei decessi per fame sono
causati da malnutrizione cronica. I nuclei
familiari semplicemente non riescono ad
ottenere cibo sufficiente. Questo a sua volta
dovuto all'estrema povert.
4.
Spesso,
le
popolazioni
pi
povere
necessitano di minime risorse per riuscire a
coltivare sufficienti prodotti commestibili e
diventare autosufficienti. Queste risorse
possono essere: semi di buona qualit,
attrezzi agricoli appropriati e l'accesso
all'acqua. Minimi miglioramenti delle tecniche
agricole e dei sistemi di conservazione dei
cibi apportano ulteriore aiuto.

Si avverte a volte lossessione di negare


alla
persona
umana
qualsiasi
preminenza, e si porta avanti una lotta
per le altre specie che non mettiamo in
atto per difendere la pari dignit tra gli
esseri umani. Certamente ci deve
preoccupare che gli altri esseri viventi
non siano trattati in modo irresponsabile,
ma ci dovrebbero indignare soprattutto le
enormi disuguaglianze che esistono tra di
noi, perch continuiamo a tollerare che
alcuni si considerino pi degni di altri.

Non

ci accorgiamo pi che alcuni si


trascinano in una miseria degradante,
senza reali possibilit di miglioramento,
mentre altri non sanno nemmeno che
farsene di ci che possiedono, ostentano
con vanit una pretesa superiorit e
lasciano dietro di s un livello di spreco
tale
che
sarebbe
impossibile
generalizzarlo
senza
distruggere
il
pianeta. Continuiamo nei fatti ad
ammettere che alcuni si sentano pi
umani di altri, come se fossero nati
con maggiori diritti. (90)

ESSERE O AVERE?
Sebbene non disponiamo di prove definitive
circa il danno che potrebbero causare i cereali
transgenici agli esseri umani, e in alcune
regioni il loro utilizzo ha prodotto una crescita
economica che ha contribuito a risolvere alcuni
problemi, si riscontrano significative difficolt
che non devono essere minimizzate. In molte
zone, in seguito allintroduzione di queste
coltivazioni, si constata una concentrazione di
terre produttive nelle mani di pochi, dovuta alla
progressiva scomparsa dei piccoli produttori,
che, in conseguenza della perdita delle terre
coltivate, si sono visti obbligati a ritirarsi dalla
produzione diretta.[113]

pi fragili tra questi diventano lavoratori precari


e molti salariati agricoli finiscono per migrare in
miserabili insediamenti urbani. Lestendersi di
queste coltivazioni distrugge la complessa trama
degli ecosistemi, diminuisce la diversit nella
produzione e colpisce il presente o il futuro delle
economie regionali. In diversi Paesi si riscontra
una tendenza allo sviluppo di oligopoli nella
produzione di sementi e di altri prodotti necessari
per la coltivazione, e la dipendenza si aggrava se
si considera la produzione di semi sterili, che
finirebbe per obbligare i contadini a comprarne
dalle imprese produttrici. (134)

La

tradizione cristiana non ha mai


riconosciuto
come
assoluto
o
intoccabile il diritto alla propriet
privata, e ha messo in risalto la
funzione sociale di qualunque forma di
propriet privata. San Giovanni Paolo II
ha ricordato con molta enfasi questa
dottrina, dicendo che Dio ha dato la
terra a tutto il genere umano, perch
essa sostenti tutti i suoi membri, senza
escludere n privilegiare nessuno. (93)


6. LA TERRA HA BISOGNO DI NOI

Una lettera dal futuro

Che

tipo di mondo desideriamo trasmettere a


coloro che verranno dopo di noi, ai bambini
che stanno crescendo? Questa domanda non
riguarda solo lambiente in modo isolato,
perch non si pu porre la questione in
maniera parziale. Quando ci interroghiamo
circa il mondo che vogliamo lasciare ci
riferiamo soprattutto al suo orientamento
generale, al suo senso, ai suoi valori. Se non
pulsa in esse questa domanda di fondo, non
credo che le nostre preoccupazioni ecologiche
possano ottenere effetti importanti.

Ma

se questa domanda viene


posta con coraggio, ci conduce
inesorabilmente
ad
altri
interrogativi molto diretti: A che
scopo passiamo da questo mondo?
Per quale fine siamo venuti in
questa vita? Per che scopo
lavoriamo e lottiamo? Perch
questa terra ha bisogno di noi?

Pertanto, non basta pi dire che


dobbiamo preoccuparci per le future
generazioni. Occorre rendersi conto
che quello che c in gioco la dignit
di noi stessi. Siamo noi i primi
interessati a trasmettere un pianeta
abitabile per lumanit che verr dopo
di noi. un dramma per noi stessi,
perch ci chiama in causa il
significato del nostro passaggio su
questa terra. (160)

QUANDO COMINCIARE?
In

quale giorno cominceranno a


cambiare, quelli che vogliono il
bene della terra-casa-comune?

La domenica.

COLTIVARE QUALCHE DUBBIO?


1.La Terra ha una grande capacit
di assorbire linquinamento che
limpronta umana genera. Come
sempre, superer anche lattuale
crisi climatica:
Una

certezza assoluta?
Una speranza fondata?
Unillusione pericolosa?

2.Banche, Multinazionali, Industria


dellInformazione, Politica, spesso
nemici della vita sana sul
pianeta, invertiranno i loro trend
verso una maggiore cura per la
casa comune?
3.Quale mobilitazione potrebbe
spingerle
davvero
verso
il
cambiamento?

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