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appare un universo di riferimenti, unimpronta che non mai asettica. Non vi forzatura, implicita
una spinta a sentire voci diverse, a cogliere nuovi assunti, a fissare lattenzione su altri testi.
Per gli artisti cos come per il cantautore bolognese, risulta preminente il problema dellidentit,
dellopera, che necessariamente si traduce in una riflessione sullidentit dellarte .
Dalla tende a mettere in luce gli aspetti drammatici del quotidiano. Tra gli artisti c chi scopre che
lidentit nascosta dietro storie costruite con una processualit circolare, chi la recupera mediante la
progressiva decantazione degli elementi e chi scopre che lindividualit risucchiata in un magma
impenetrabile.
Larte a partire dal secolo scorso si trova in osmosi con la musica intesa come emanazione del soggetto
creativo. Non va dimenticata la corrispondenza che gli artisti che operavano nellambito dellinformale
hanno avuto con la musica jazz, considerata nella sua qualit di fenomeno linguistica rivoluzionario.
Tale fenomeno si progressivamente amplificato negli anni con lavvento della musica rock, che
mantiene leffetto dionisiaco del jazz.
Lucio Dalla era un grande amante dellarte. Nel 1998 apre una propria galleria darte in via dei Coltelli
a Bologna e continua a frequentare pittori e scultori di fama quali Michelangelo Pistoletto, Mimmo
Paladino( con il quale girer "Qujiote), Luigi Ontani e altri.
Lo immagino impegnato nel processo inverso a quello che ha guidato gli artisti in mostra, guardare a
Zurigo "La predicazione ai pesci di sant'Antonio di Bcklin, che, come lui stesso ha raccontato, gli ha
ispirato la canzone "Com' profondo il mare". Uno scambio quello tra arte e musica pop in cui sussiste
un equilibrio fatto di flussi coordinati, un universo multiforme che pur rimandando ad un livello
comunicativo popolare, rimarca lincapacit dei mass media di esprimere ci che non gi ovvio e
acquisito.