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Indagata la compagna di Maiorana la svolta in


uno scritto del figlio suicida
LA SVOLTA nell' indagine arrivata a maggio, quando la signora Rossella
Accardo ha trovato a casa dei giornaletti di Topolino su cui il figlio Marco aveva
scritto, poco prima di suicidarsi, nel gennaio 2009. Mio padre diceva che se
vuoi sconfiggere il tuo nemico devi fartelo amico - annotava il secondogenito
dell' imprenditore Antonio Maiorana - con Karina abbiamo distrutto la memoria
del pc dove si conserva il materiale con cui si teneva... sapevo che quella
mattina mio fratello andava a discutere qualcosa di grave e non sono riuscito a
trattenerlo. Karina Andr la compagna di Antonio Maiorana, scomparso con
il figlio Stefano il 3 agosto 2007 a Isola delle femmine: adesso, indagata
dalla Procura di Palermo per favoreggiamento. Secondo i pubblici ministeri
Gaetano Paci e Francesco Del Bene conosce il segreto dei Maiorana e avrebbe
intralciato le indagini. Dopo tre anni, non si sa ancora se padre e figlio siano
stati uccisi, oppure se abbiano scelto volontariamente di allontanarsi. Di sicuro,
Antonio Maiorana aveva avuto pesanti contrasti con qualcuno nella gestione del
cantiere di Isola, in cui la "Calliope" stava realizzando una cinquantina di
appartamenti. Lo ipotizzano anche tre pentiti un tempo vicini al boss Salvatore
Lo Piccolo: Andrea Bonaccorso, Gaspare Pulizzie Giuseppe Briguglio. Ma Cosa
nostra non c' entra in questa storia. O almeno cos diceva Lo Piccolo ai suoi:
Apprese della scomparsa dalla televisione - ha messoa verbale Pulizzi- era
particolarmente stupito, non si riusciva a spiegare l' episodio, anche perch il
cantiere era gi a posto. Invero, ritenevamo che i Maiorana erano stati
comunque uccisi. Adesso, l' appunto di Marco Maiorana (su cui i pm hanno
disposto una perizia grafica) confermerebbe che quella mattina del 3 agosto
padre e figlio dovevano discutere di qualcosa di importante. Ma con chi? E
perch nessuno di quelli che sapeva si mai confidato con i magistrati? Marco,
21 anni, era depresso, forse si portava dentro un segreto pi grande di lui. E
Karina Andr? Di quell' hard disk scomparso i carabinieri del nucleo operativo
sapevano da tempo, da quando erano arrivati nell' appartamento di via
Arimondi dove la giovane argentina si era trasferita dopo la scomparsa del
compagno: nel computer di casa, appartenuto all' imprenditore, mancava
proprio il disco rigido. Un amico della Andr ha confessato di averlo smontato:
Ma non so che fine abbia fatto, si difeso. Non la sola prova sparita in
questo caso. Manca anche una busta bianca sigillata, su cui c' erano delle
firme: Il 6 agosto 2007 Karina ce l' ha consegnata - hanno raccontato i
genitori di Maiorana - disse che conteneva documenti che avrebbero potuto
pesantemente danneggiare una persona. L' abbiamo nascosta in cantina. Il 19
agosto, se l' venuta a riprendere. Nei giorni scorsi, la Procura ha chiesto l'
archiviazione del fascicolo principale sulla scomparsa dei Maiorana. Ma solo
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perch i termini erano scaduti. L' indagine prosegue, e questa volta non pi a
carico di ignoti.
SALVO PALAZZOLO
25 agosto 2010
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/08/25/indagata-la-compagna-di-maiorana-lasvolta.html?ref=search

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Isola, stop al cantiere del mistero
Alla fine il giocattolo si rotto, imploso tra i mille misteri dei suoi padroni. Stop
ai lavori nel cantiere della "Calliope" ad Isola delle femmine dove, soprattutto
dopo la scomparsa di Antonio Maiorana e suo figlio, si lavorava a ritmi serrati
per cercare di consegnare agli acquirenti quegli alloggi che, realizzati grazie al
mutuo agevolato previsto come edilizia popolare, in realt sarebbero stati
venduti a prezzo doppio garantendo alla societ un introito in nero di quasi sei
milioni di euro. Ieri mattina, dopo tre settimane di indagini che pian piano
stanno arrivando al cuore dell' intricata matassa che gira attorno alla
scomparsa dell' imprenditore e del figlio ventiduenne, i carabinieri hanno
effettuato un vero e proprio blitz all' interno del cantiere procedendo a tutta
una serie di verifiche di condizioni di sicurezza e di controlli amministrativi che,
alla fine, hanno portato ad un conto salato: 250 mila euro di multa e l'
immediata sospensione delle attivit, sancita da un tempestivo decreto dell'
ufficio tecnico del Comune di Isola delle femmine che, in seguito alle
irregolarit rilevate dai carabinieri, ha revocato con effetto immediato l'
abilitazione all' esecuzione delle opere. I carabinieri del comando provinciale e
quelli del nucleo dell' ispettorato del lavoro hanno rivoltato il cantiere da cima a
fondo, seguiti passo passo dall' amministratore delegato Dario Lopez e dal
capocantiere che ieri, candidamente ai microfoni del Tg3, ha ammesso che,
nonostante il misterioso cambio della guardia nella compagine sociale dove da
met luglio risultano soci alla pari Lopez e Karina Gabriela Andre, la compagna
sudamericana di Maiorana, i veri padroni della Calliope sono Francesco Paolo
Alamia e Gaetano Bandiera, cio i vecchi soci. Al lavoro, sono stati trovati ben
21 operai irregolari, uno dei quali minorenne. Ignorate, dalla Calliope e da
alcune delle aziende subappaltatrici, le norme sulla sicurezza sui luoghi di
lavoro e sulla prevenzione degli infortuni. Alla fine i carabinieri hanno sommato
25 violazioni di natura penale e 45 di natura amministrativa. Per riavviare il
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cantiere adesso la Calliope dovr sborsare sull' unghia 250 mila euro. Una cifra
non da poco per una societ che, a giudicare dalla contabilit ufficiale, era in
difficolt. E lo stop ai lavori comincia ad impensierire non poco gli acquirenti
degli alloggi, 48 persone che, in questi giorni, sfilano al comando provinciale
dei carabinieri per chiarire le modalit del contratto di acquisto della loro casa.
Le prime ammissioni sono gi arrivate confermando agli investigatori la validit
degli indizi che, qualche giorno fa, hanno cominciato a portare alla luce il
business sugli introiti in nero della vendita di alloggi costruiti come case
popolari. Tra gli acquirenti gi sentiti come persone informate sui fatti,
qualcuno avrebbe gi ammesso che quello che appare sul contratto di
compravendita di fatto la met del prezzo pattuito. Un affare che, e di questo
gli investigatori non sembrano aver pi molti dubbi, costituirebbe il "movente"
della scomparsa di Maiorana. Quel che adesso resta da capire se l'
imprenditore e suo figlio sono gli autori di un clamoroso tentativo di
depistaggio o se invece sono rimasti stritolati da un affare che, in un territorio
come quello, non pu essere sfuggito al controllo di Cosa nostra.
ALESSANDRA ZINITI

28 agosto 2007

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/08/28/isola-stop-al-cantiere-delmistero.html?ref=search

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Isola, il 'no' a una ditta dietro il giallo
Negli ultimi tempi l' imprenditore Antonio Maiorana era preoccupato, ha
ammesso qualcuno a denti stretti. Sembra che avesse detto un no di troppo
a una ditta che voleva lavorare nel cantiere di Isola delle Femmine. E quel
no sarebbe risultato ancora pi scomodo perch di recente i rapporti dell'
imprenditore con i suoi soci di sempre non sembravano pi cos idilliaci. Era
sorta pure qualche discussione. A questo punto, ogni particolare pu essere
utile a ricostruire. Ma il quadro resta ancora nebuloso per i carabinieri e per il
pubblico ministero Gaetano Paci, che da venerd cercano di decifrare il mistero.
L' indagine si presenta complessa - dice il colonnello Vittorio Tomasone - i
nostri accertamenti sono ancora pi difficili soprattutto perch le persone
sentite non hanno raccontato tutta la verit. In queste parole del comandante
provinciale dei carabinieri c' l' essenza di questo giallo, dove al mistero si
gi aggiunta l' omert e forse il depistaggio. Gli investigatori lasciano in piedi le
due ipotesi - allontanamento volontario o lupara bianca - ma sono convinti che
la ragione deve essere cercata in un episodio accaduto nei giorni scorsi.
Qualcosa che ha spaventato talmente Antonio Maiorana da meditare una fuga
improvvisa. Oppure qualcosa che lo ha travolto, senza possibilit di capire
realmente. Dal muro di chi fa mettere a verbale di non sapere emersa la
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storia di quella ditta fornitrice che Maiorana non avrebbe pi voluto. I


carabinieri sono corsi a fare l' elenco delle imprese che avevano rapporti con la
"Calliope srl", e subito sarebbe spuntato qualche nome pesante. Nessuno si
stupito: Isola delle Femmine sotto il ferreo controllo del boss Salvatore Lo
Piccolo, in questo momento impegnato in una campagna rumorosa per il
pagamento del pizzo. L' incendio da Guajana accaduto solo pochi giorni
prima della scomparsa dell' imprenditore e del figlio ventiduenne. Le indagini
sono a un punto delicatissimo. Ieri, i carabinieri hanno interrogato nuovamente
i familiari di Antonio e Stefano Maiorana. Questa mattina, la Smart ritrovata
nel parcheggio dell' aeroporto sar affidata ai carabinieri del Ris di Messina: il
magistrato ha chiesto soprattutto di verificare di chi siano alcune impronte
rilevate sugli sportelli e sul volante. Se non sono di Antonio e Stefano
Maiorana, allora vorr dire che l' auto stata lasciata al Falcone-Borsellino da
qualcun altro. Per quale motivo? Oggi, i carabinieri torneranno a scrutare i
filmati delle telecamere dell' aeroporto. Non hanno invece dato i risultati
sperati le analisi dei cellulari. Nei tabulati sono emerse solo chiamate a
familiari e amici, niente di particolare da mettere in relazione con un ultimo
appuntamento. Tacciono anche bancomat e carte di credito: non sono stati
trovati acquisiti particolari nei giorni precedenti alla scomparsa, non risulta
alcun movimento dopo venerd mattina. Nessuno degli inquirenti lo dice
esplicitamente. Ma col passare delle ore e dei giorni l' ipotesi pi accreditata
diventa quella, drammatica, della lupara bianca.
s.p.
09 agosto 2007
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/08/09/isola-il-no-una-ditta-dietroil.html?ref=search

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Isola, negli affari la chiave del giallo
nell' ultimo affare di Antonio Maiorana - le nove palazzine di Isola delle
femmine - che i carabinieri cercano la chiave per decifrare la sua scomparsa. A
febbraio, le carte di quel cantiere erano state inviate in Procura e alla Corte dei
conti dagli ispettori dell' assessorato regionale Enti locali. Era stato l' esposto di
alcuni consiglieri di "Insieme Isola delle femmine" a sollecitare una verifica su
quel complesso sorto su un' area che inizialmente era inedificabile. da quel
cantiere di via del Levriere che Antonio Maiorana si allontanato, venerd
mattina, assieme al figlio Stefano. Per i carabinieri del Nucleo operativo e il
sostituto procuratore Gaetano Paci restano in piedi le due ipotesi della prima
ora: allontanamento volontario, magari per allentare la pressione dei creditori,
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o lupara bianca, non ancora chiaro per quale sgarro alle cosche. Nelle ore
pi febbrili del giallo i Maiorana hanno deciso di lanciare un appello: I
familiari, confidando pienamente nel prosieguo del lavoro gi svolto dalle
istituzioni, invitano tutti coloro che avessero visto le due persone scomparse a
dare notizie presso i seguenti recapiti telefonici: 392-5757054, 340-3736956.
Di pi non aggiungono. Per gli inquirenti stata un' altra giornata intensa di
ricerche. Su pi fronti. Dentro la Smart ritrovata nel parcheggio custodito del
Falcone-Borsellino non sono state rinvenute tracce particolari di aggressioni. I
carabinieri confidavano in un aiuto importante dalle telecamere a circuito
chiuso, ma hanno scoperto che in quella parte di parcheggio non sono state
ancora installate. Si spera in una traccia pi concreta offerta dai telefonini degli
scomparsi: forse, dietro un' ultima chiamata potrebbe esserci l' indicazione per
un appuntamento che poi si rivelato fatale per l' imprenditore e il figlio. Gli
investigatori del Nucleo operativo hanno continuato a interrogare amici,
familiari e colleghi di lavoro di Antonio Maiorana. E hanno cercato ancora nella
sua attivit di imprenditore: negli archivi hanno trovato pure una citazione
offerta dal pentito Francesco Campanella, l' ex factotum dei padrini di
Villabate, a proposito di alcuni affari realizzati con un imprenditore vicino a Vito
Ciancimino, Francesco Paolo Alamia. Adesso, il magistrato sta approfondendo
quello spunto. Anche perch Maiorana era stato socio di Alamia gi a partire
dal 1980: poi, nel 1995, la "Progea scrl", impegnata nella realizzazione di
alcuni complessi edilizi, era finita nella bufera del fallimento. E gli strascichi
giudiziari sono ancora in piedi a palazzo di giustizia. Ma Antonio Maiorana si
era ripreso da quella esperienza. Aveva superato tante altre difficolt
economiche, il suo tenore di vita restava alto, nonostante i 36 protesti scattati
fra la fine del 2003 e l' inizio di quest' anno. Sono un imprenditore d' affari,
amava dire di s. E in Sicilia non davvero facile. Nel 1999, l' assessorato alla
Cooperazione aveva sciolto d' autorit il "Consorzio regionale costruzioni
abitazioni" con sede a Catania, di cui Maiorana era presidente. L' accusa:
Accertata inattivit. L' imprenditore si occupava gi di altro: nella sua ultima
creatura, la "Calliope srl" che ha realizzato le case di Isola, lui non figurava. L'
amministratore ha ancora un cognome che ricorre spesso accanto agli affari di
Maiorana: Alamia, questa volta Gaetano. Siamo preoccupati per quanto sta
accadendo a Isola, dice il sindaco Gaspare Portobello, che arrivato nel
giugno 2004, quando i giochi erano gi fatti in via del Levriere: Se utile,
metter subito tutti i documenti a disposizione della magistratura.
SALVO PALAZZOLO

08 agosto 2007

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Il boss e il mistero di Isola
Delle entrate della provincia manca una contabilit precisa. Non c' un elenco
di nomi, cifre, date e nomi degli esattori ma certo che dall' hinterland, da
Cinisi a Isola delle Femmine, da Terrasini a Capaci, da Monreale a Partinico, il
clan di Salvatore Lo Piccolo traesse la parte maggiore dei suoi guadagni. Manca
la traccia dell' eventuale rapporto con le aziende dell' area industriale di Carini.
Ma spulciando tra le centinaia di "pizzini", lettere e appunti che il boss si
portava sempre dietro si trovano miriadi di riferimenti ad affari della provincia.
Forse anche a quello del museo della legalit che dovrebbe sorgere sulle rovine
delle stalle dei Vitale appena finite di abbattere a Partinico. Discorso Partinico,
il lavoro una vecchia cantina ed stata trasformata in un museo. Ti basta
come indizio per tu capire qual il lavoro. Un altro di questi riferimenti
potrebbe portare dritto all' affare Maiorana, la scomparsa del consulente
economico della societ immobiliare "Calliope srl" che stava realizzando delle
villette a schiera ad Isola delle Femmine, volatilizzatosi ad agosto scorso
insieme con il figlio. Il nome "Maiorana" non compare mai nell' archivio del
boss, ma quello del suo socio Alamia s. E appare evidente che il costruttore,
da sempre ritenuto in rapporti con la criminalit mafiosa, doveva dare agli
esattori di Lo Piccolo dei soldi di cui non aveva la disponibilit: Sono stati in
cantiere da Alamia - comunica l' esattore Alpha a Lo Piccolo - ma non hanno
attualmente intenzione di pagarmi. Il saldo di 74.000 euro. Troppo poco per
capire se si tratti effettivamente di quell' Alamia socio di Maiorana e di quel
cantiere anche se, in un altro pizzino, si trova un riferimento a "villette Isola
delle Femmine" e anche se le difficolt di liquidit della "Calliope" sono state
abbondantemente accertate dai carabinieri. Non sembra invece riferirsi ad
Antonio e Stefano Maiorana la lettera scritta a Lo Piccolo da due imprenditori
edili, padre e figlio, che chiedono al boss il permesso di potersi mettere in
proprio e lavorare. In quella lettera i riferimenti ad altri soci ("Zito e Lo
Cascio") portano assolutamente fuori strada. Il riferimento ad Alamia stato
letto con particolare interesse anche dalla ex moglie di Antonio Maiorana,
Rossella Accardo, che da diversi mesi sta mettendo in campo ogni possibile
iniziativa per non far calare l' attenzione sulla scomparsa dell' ex marito ma
soprattutto di Stefano, il pi grande dei suoi due figli. Che la scomparsa dei
Maiorana sia legata alle attivit del cantiere di Isola delle Femmine gli
investigatori del comando provinciale dei carabinieri, che da agosto seguono la
vicenda, non hanno avuto dubbi sin dal primo momento. Antonio Maiorana
aveva deciso di fare il salto di qualit e, per motivi mai pienamente chiariti, da
poche settimane era subentrato nella compagine societaria della "Calliope srl"
intestando il 50 per cento delle quote, proprio quelle prima formalmente
attribuite a Francesco Paolo Alamia, alla sua nuova compagna argentina Karina
Andre Gabriela. L' altro 50 per cento della societ era andato a Francesco Paolo
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Lopez, subentrato al suocero Salvatore Bandiera. Un passaggio di quote che


nessuno ha saputo mai giustificare, avvenuto proprio alla vigilia di una
consistente accelerazione data da Maiorana al cantiere dal quale scomparve
insieme al figlio. Un affare da cinque milioni di euro dal quale difficilmente Cosa
nostra avrebbe accettato di rimanere fuori. La Calliope, infatti, - hanno
accertato gli investigatori - godeva di un mutuo agevolato per la realizzazione
di alloggi popolari e invece avrebbe venduto quelle villette ad un prezzo doppio
cedendo agli acquirenti il vantaggio del mutuo agevolato.
ALESSANDRA ZINITI

30 dicembre 2007

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/12/30/il-boss-il-mistero-di-isola.html

A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE


FEMMINE
http://isolapulita.blogspot.it

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