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08/02/2015
Pag. 21
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08/02/2015
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20/02/2015
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cultura
LIBRI
a cura di Brunella
Schisa
SERGIO CLAUDIO PERRONI NEI DIALOGHI DEL SUO NUOVO
LIBRO HA USATO SOLO FRASI DELLE SACRE SCRITTURE
RATZINGER PARLA
COME LA BIBBIA
l papa emerito Ratzinger, dopo la grande rinuncia, si ritirato in
un monastero a meditare. Ma la sua solitudine interrotta da
un frate misterioso che gli chiede ragione della sua scelta. Benedetto XVI allinizio titubante, poi irritato, arrogante, ma il frate lo
incalza accusandolo di avere abbandonato la sua missione. Il dialogo
si trasforma in un contrasto dialettico, poi in un paradigma spirituale. Sergio Claudio Perroni per il dialogo tra i due personaggi ha usato
esclusivamente frasi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Sulle pagine si sente il peso e la bellezza di ogni parola e il lettore sopraatto dallo stupore nello scoprire ci che forse aveva dimenticato, che la
Bibbia contiene verit senza tempo e senza tempo la sua poesia.
stata la scelta di Ratzinger a farle venire lidea del libro?
stata soprattutto la spiegazione che ne ha dato. Mi sono chiesto come avrebbe reagito a quelle parole una coscienza divina. La
risposta lho trovata nel Vangelo di Matteo, e da l ho immaginato una
storia i cui personaggi, nel loro inevitabile confrontarsi, ricorressero
alle Scritture, per un istinto emotivo prima che dialettico.
meglio non fare voti che farli e non mantenerli. Sembra una
LA COSA PI INCREDIBILE
Christian Frascella
SALANI - pp. 287 euro 14,90
SERENISSIMA VENDETTA
Paolo Forcellini
CAIRO - pp. 226 euro 14
86
20 F E BBR A IO 2015
LA STAMPA
SABATO 21 FEBBRAIO 2015
MASOLINO DAMICO
etestava la
plastica,
Picasso, i
bagni di sole e il jazz;
per la verit, tutto quello che era
successo durante la sua vita,
scrisse Evelyn Waugh di un proprio abbastanza trasparente,
malmostoso alter ego in chiave
grottesca, chiamato Gilbert Pinfold. E questo spiega in fondo la
saeva indignatio che mai diede
pace anche a lui, bastian contrario implacabile contro tutto il
nuovo, ma ancora pi sdegnato
davanti alla goffa agonia del vecchio. Contemplava con particolare ferocia la decadenza di quel bel
mondo privilegiato nel quale dopotutto era riuscito a entrare e
che lo aveva tradito, e che colava
a picco danzando incosciente come i passeggeri del Titanic. Anche la conversione di Waugh al
cattolicesimo, secondo i critici
difficilmente conciliabile con la
sua malignit, non fu che un gesto
di puntiglioso voltarsi indietro:
ladozione di un codice obsoleto al
quale uniformarsi rigidamente,
come estrema licenza di eccentricit. Simbolo ricorrente del declino dellInghilterra nella sua narrativa la Grande Casa di Campagna aristocratica, della quale
Waugh visse il tramonto e predisse la resurrezione sotto forma di
reperto museale, anticipando
lodierno trionfo di Downton Abbey. Come disse uno storico inglese, quando un impero finisce, diventa unattrazione turistica.
Due case cos sono al centro dei
due suoi romanzi maggiori, quella cadente che lerede Tony Last
tenta di preservare in Una manciata di polvere, e quella maestosa
dei Flyte, traguardo dellambizioso Charles Ryder, in Ritorno a Brideshead (pp. 418, 13). Al finale
sardonico del primo, scritto prima della conversione, corrisponde quello non meno tragico (o tragicomico) del secondo, decretato
da una intransigente e misteriosamente inoppugnabile applicazione della Fede.
A entrambi questi grandi libri
rimandano alcuni dei pezzi pi
brevi riuniti nellodierno volume
intitolato Tutti i racconti. Questo
ripresenta materiale gi contenuto in Luomo che amava Dickens
curato dallo stesso Mario Fortunato un paio di anni fa, compreso
il racconto che forn il finale a Una
manciata di polvere, e un altro con
un finale alternativo per lo stesso
libro. Cerano anche i pezzi pi
Natsuo Kirino
Pioggia
sul viso
(trad. di
Gianluca Coci)
Neri Pozza
pp. 378, 18
Evelyn Waugh
Tutti
i racconti
a cura di Mario
Fortunato
Bompiani
pp. 645, 19
Waugh, lo stile
del gentleman
bastian contrario
Una galleria di feroci (ed esilaranti) staffilate
contro le mode del mondo nuovo
e la goffa agonia della vecchia Inghilterra
BETTMANN/CORBIS
bile per gli umani, ma prego, servitevi pure! Forse a casa avete un
essere a cui piace, non sar il mio
essere, in fin dei conti non sto a
casa vostra. Penso che voi non conosciate il mio essere, e io do le risposte senza conoscerlo. Questo
possibile. Tutto il resto dovete deciderlo voi, per fortuna non devo
farlo io. Andare in Italia! Una volta era un richiamo famoso. Io non
godo di buona fama, ma neppure
di pessima fama. Non posso controllare, devo prima cercare di
uscire fuori da me, ma ormai
davvero troppo tardi. Ma ci che
ho, ci che ne venuto fuori, potete averlo.
[Trad. di Rita Svandrlik]
ANGELO Z. GATTI
Lontano e vicino
ENZO BIANCHI
Il Vecchio rinuncia
in nome di Dio
tanza del chiostro di un indefinito Monastero del Sacro Verbo; alle pareti, sul
pavimento, come suppellettili e ornamenti,
opere darte e raffigurazioni sacre, un pianoforte, unacquasantiera; attorno, al di l di finestre
e vetrate, monaci anonimi transitano pregando,
sussurrando, ragionando ad alta voce; allinterno un Vecchio visitato da un Ospite inatteso, incalzante, a volte impertinente... Nomi non
ne fa, Sergio Claudio Perroni nel suo Renuntio
vobis (Bompiani, pp. 102, 15), ma tutto il racconto riconduce spontaneamente il lettore a un
evento che ha sorpreso il mondo intero due anni
fa: la rinuncia di Benedetto XVI al papato.
E lautore sceglie uno strumento narrativo
geniale: ricostruisce il dilemma interiore che
lacera il Vecchio facendolo dialogare con lOspite attraverso unicamente versetti biblici (con i
debiti rimandi in nota). Solo qualche raro prestito dallImitazione di Cristo o dalla Regola di
Benedetto si aggiunge a
un serrato confronto in cui
un brano dei Salmi risponde a un aforisma dei Proverbi, un ammonimento di
Paolo riprende una parola
evangelica, un rimprovero
di Ges si riallaccia alla
voce dei profeti. S, le
Scritture, vecchie di
due o tre millenni, sono
ospiti delloggi anzi, ne sono interpreti, commento, profezia: non perch in esse stia scritto
tutto e il contrario di tutto, ma perch narrano
una vicenda damore quella di Dio con il suo
popolo che abbraccia lintera storia dellumanit. LOspite ha indubbiamente alcuni tratti
soprannaturali le sue tre ombre lo precedono, si ricompongono in una sola forma... ma
sarebbe riduttivo e forse anche fuorviante
vedere in lui la voce di Dio e nel Vecchio il pontefice dimissionario: fosse cos, perch la medesima parola biblica si ritrova sulla bocca di
entrambi, con pari dignit? Forse quello rappresentato dallintrecciarsi delle citazioni il
conflitto interiore tra la fede e la ragione, o
ancora quello tra il diritto e la coscienza, tra la
debolezza umana e la potenza dello Spirito:
ospiti quotidiani del cuore e della mente umana
che non sono mai pienamente contrapposti ma
che invece contengono ciascuno qualche elemento dellaltro. A volte le battute del dialogo
paiono ripetersi, gli argomenti e le controversie
ritornare sul gi detto, eppure questa esperienza abituale per chi ha una certa dimestichezza con la Scrittura: nulla scontato e anche
il brano che si convinti di conoscere a memoria pu rivelare in ogni momento un significato
nuovo, pu esaltare un dettaglio trascurato, pu
contestare una lettura consolidata.
Davvero, come ricorda la citazione della
regola benedettina posta in esergo al libro
C infatti nel Vecchio o nel Nuovo Testamento
una pagina o una parola di autorit divina che
non sia rettissima norma di vita umana? la
bibbia non solo indica un cammino spirituale,
ma pu fornire una chiave interpretativa persino per un evento sorprendente accaduto duemila anni dopo la formazione del Nuovo Testamento.
TERZA PAGINA
In pagina
Una rivoluzione
durata 43 minuti
di Sandro Modeo
QUELLOSPITE
MISTERIOSO
CON LA TUNICA
Segna
libro
di Giorgio Montefoschi
43
Sergio Claudio Perroni, narratore, traduttore,
consigliere editoriale (insomma, uno abituato a
lavorare che le parole sue e degli altri), ha voluto
sposare fino in fondo la sua natura, imbarcandosi in una impresa davvero straordinaria. Renuntio vobis, infatti, se escludiamo la cornice
visiva e la componente fondamentale dello
scorrere del tempo reale del confronto, un
libro tutto costruito con versetti dellAntico e
del Nuovo Testamento; non c nemmeno una
parola, dellaccusa e della difesa, che appartenga allautore. LOspite incalza, e violentemente:
Una punizione severa attende chi lascia il sentiero. Io odio il ripudio, e chi copre lingiustizia
con la propria veste. Ti avevo chiamato per nome e ti avevo dato un titolo. Ti avevo preso per
mano, ti avevo formato e stabilito nel patto; il
Vecchio barcolla: Si logoravano le mie ossa per
i lamenti che facevo tutto il giorno Ogni notte
inondavo di pianto il mio giaciglio Ero tribolato da ogni parte Paura e tremito mhanno
assalito, e il terrore mi ha sopraffatto Non
cessavo di tremare tutto il giorno!. Sarebbe
riduttivo, per il libro stesso un libro che far
discutere parecchio, considerata la sua pi che
evidente attualit attribuire una posizione
a Sergio Claudio Perroni, anche se, forse qualcuno potrebbe interpretarla come una condanna della rinuncia papale. Perroni, del resto, sa
come tutti noi che la Bibbia ha generato una
lunga teoria di esegeti, da Origene in poi, che
hanno trascorso la loro vita a disputare sul senso riposto e talvolta inspiegabile delle sue parole. Lui poi, Perroni, chiude Renuntio vobis nellunica maniera possibile. Vale a dire dopo
tutto il travaglio nella richiesta e nella concessione della misericordia.
RIPRODUZIONE RISERVATA
S
Da Fernando
Altimani
(marciatore) a
Giuseppe
Sinigaglia
(canottiere),
passando per
altri campioni
di ogni sport
che vissero nel
periodo della
Prima guerra
mondiale.
Quante carriere
furono
stroncate?
E quanti atleti
riuscirono a
superare i
traumi delle
trincee?
A tutto questo
risponde
La migliore
giovent
di Dario Ricci
e Daniele Nardi
(Infinito, pp.
204, e 14).
Linferno della
guerra, il
sollievo della
memoria.
Gianni Vasino
era uno dei
formidabili
giornalisti di
90 minuto,
nomi e volti
snocciolabili
come una
formazione di
calcio (Bubba,
Giannini,
Barletti; Pasini,
Carino,
Castellotti)
per una
trasmissione tv
che fece epoca.
Oggi Vasino,
bel signore di
quasi 80 anni,
inanella ricordi
di tre decenni di
sport vissuti in
prima linea con
la curiosit del
cronista
attento e
partecipe (Da
90 minuto alle
Olimpiadi, De
Ferrari, pp. 204,
e 12,90).
a cura di
Claudio
Colombo
Vincenzo
Gemito,
Autoritratto del
1915. A
sinistra: la
stanza
dedicata ai suoi
lavori nelle
Gallerie dItalia
di Palazzo
Zevallos
a Napoli
Fonti
Il libro si fonda in parte
su documenti e
su un diario, poi lavora
di immaginazione
pio, azzardare che la vera protagonista Napoli, ovvero tutto
ci che con i suoi eccessi circonda, ammalia e opprime un
artista ossessionato dalla ricerca della nudit classica.
Quando, dopo ventanni di
clausura, per la prima volta attraversa la sua citt, Vicienzo
trova un paesaggio urbano diverso e sempre uguale: Era
gabbia dinto viento. Perdeva
lequilibrio, stava passando da
lizzandosi in tensostrutture. A questo punto la poetica di Otto era formata: saper realizzare importanti e stupefacenti forme di
architettura organica attraverso grandi capacit da ingegnere strutturista.
Brividi
Ai terroristi il turismo piace e
Milano si prepara ai lunghi giorni
a rischio dellExpo. Ecco come
IL FOGLIO QUOTIDIANO
per strada indossando tute dellAdidas rosse, acetate, con le tre strisce bianche ai lati, ed era una stagione talmente piena di
brit pop che il brit pop dovuto per forza
scomparire, dopo gli Oasis. Insomma, domenica scorsa Noel viene tradotto negli
studi di Che Tempo che Fa. E l incontra
Fazio. Lintervista non esattamente imperdibile, piena di vuoti e di ehm, uhm.
Nella prima parte quasi imbarazzante:
alla seconda domanda Fazio parte con la
nostalgia che richiama il titolo dellalbum
(Chasing Yesterday), Noel risponde che
BORDIN LINE
di Massimo Bordin
ma torna a casa e tenta di elaborare quello che fa parte della promozione del suo
tour, una specie di diario di viaggio per
lHuffington Post. Dice che la sua ospitata
italiana stata faticosa (struggle). The
miming I dont mind, its the interview, tradotto: del playback non me ne frega niente, ma lintervista. Perch pi che il botta
e risposta, lintervistatore che sprona lintervistato, lintervistato che risponde con
un fuck off, ci per cui non tanto Gallagher,
ma gli spettatori canone-paganti dovrebbero, sentirsi offesi unaltra: nel 2015 c ancora una trasmissione, in Rai, che pu permettersi di invitare ospiti internazionali e
di farli cantare in playback. Fazio si urta
per non essere riuscito a far uscire da Noel
Gallagher un pensiero di senso compiuto
(si rilassi, Fazio, un traguardo raggiunto
da pochi) ma non ha nessun rimorso nel far
prendere una chitarra in mano a chicchessia e fargli aprire e chiudere la bocca, a ritmo, mentre sotto suona il brano registrato
nel suo disco. E il buon Gallagher, nel suo
diario, lo fa pure notare, en passant. Come
a dire: lasciamo perdere. Ecco. In questo
caso meglio dare torto a tutti, per non dover lanciare la tv dalla finestra.
Giulia Pompili
Lidea di laicizzare gli asili francesi spaventa pi gli scout che gli imam
Roma. Anche lOsservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede, qualche
giorno fa ha puntato i fari sulla proposta di
legge della senatrice francese del Parti radical de gauche, madame Franoise Laborde, che vuole fare di asili, centri vacanza e
strutture ricreative una sorta di centro dindottrinamento per la santa laicit. Proposta non nuova, visto che da quando entrata in Senato (2008) che Laborde punta a
immunizzare le scuole dellinfanzia da ogni
influenza religiosa, dopo aver depositato
un disegno di legge che vietasse alle baby
sitter di indossare il velo nelle ore di lavoro. Pi precisamente scrive lOsservatore Romano lintenzione di allargare il
principio di neutralit in materia religiosa, in modo che i bambini non vengano attirati come Ulisse con le omeriche sirene
dal verbo evangelico o da qualche sura coranica. In pratica aggiunge il quotidiano
vaticano se passasse il testo cos com,
non solo gli asili privati ma anche organizzazioni giovanili come gli scout dovrebbero
sottomettersi allobbligo di neutralit religiosa per beneficiare del sovvenzionamen-
to pubblico. Guillaume Goubert, sul quotidiano cattolico francese Croix, si domandava se fosse pi pericoloso, per gli infanti
francesi, una ipotetica influenza religiosa o un collegamento online a qualche sito zeppo di
video pornografici. La risposta indiretta lha data la stessa Laborde, secondo cui la scuola pubblica
deve essere quel luogo inviolabile dove i litigi degli uomini non entrano.
Intanto, pare dopo
cortese ma ferme pressioni del governo guidato dal socialista Manuel
Valls, la discussione del
progetto di legge stata rinviata a maggio. Le elezioni dipartimentali sono alle porte,
e tra le file della gauche c
poca voglia di complicarsi ulteriormente la vita. I vescovi
di Francia, costretti ormai a discutere sempre pi spesso di statue della
Vergine rimosse dai luoghi pubblici, di presepi da smontare dallatrio di qualche municipio della Vandea e di
campane silenziate perch ree di disturbare la
meditazione razionale
degli agnostici, hanno
espresso tutta la loro grande inquietudine. In una
nota della conferenza episcopale firmata dal presidente, larcivescovo di
Marsiglia mons. Georges
Pontier espressa una
ferma denuncia: il testo di
madame Laborde non altro
che un nuovo attacco che
cerca non solo di relegare le
religioni alla sfera privata
ma a nasconderle facendole sparire progressivamente da ogni luogo della vita sociale, finendo cos per promuovere una
societ svuotata di qualsiasi riferimento religioso. E questo, si aggiunge, non corri-
Scusi, lei che Bibbia usa? Manualetto per (ri)scrittori delle Sacre Scritture
D
mento con riscritture a modo suo tre pagine di lettera a Timoteo in cui non si capisce dove finisca Paolo e inizi Carrre
di quando in quando esortandosi: Trasponiamo, sceneggiamo, non dobbiamo
aver paura di darci dentro. Infarcisce allora la Bibbia di rimandi autobiografici,
analogie libresche e introspezioni psicologiche che contraddicono il momento sublime in cui va dallanalista e la rimprovera che, fosse andato san Paolo stesso a
raccontarle la conversione sulla via di Damasco, lei lavrebbe trasformata in sintomo di disagio interiore. A lungo andare
questa ricostruzione congetturale e personalizzata della Bibbia lo rende dubitoso: Il Regno trabocca di non so, non
credo, non penso fino allo scacco conclusivo in cui ammette di avere scritto portandomi dietro il peso di ci che sono: un
uomo intelligente. A voler liberamente
trasporre, il procuratore Festo avrebbe
chiuso chiedendo: Non che troppi libri
ti hanno fatto rimbambire?.
Antonio Gurrado
a notte, aiuta a restare da soli, a guardare, e pensare. La moglie di un amministratore in terra straniera, si affaccia al
balcone, tra i belati degli agnelli sacrificati ad un culto orientale, e gli odori intensi
del clima mediterraneo: Uno sterminato
campo di dolori e di silenzio, di cui nessuno aveva piet. Luomo non ha piet di se
stesso una vera piet intendo guardarsi dallalto ma con amore. Allora provai
quel che voleva dire Lucano stasera io
dissi a me stessa: se fossi un dio, piangerei
su costoro. Ma in quellistante mi venne in
mente, e con chiarezza freddissima, Seneca, mi venne il pensiero che se un dio avesse fatto questo, essi avrebbero riso di lui.
Come avrebbero riso di me, se fossi andata a raccontare il giorno dopo, che avevo
passato la notte a soffrire per loro. Siamo
nel 33 dellra volgare, e a confidarsi cos
Claudia Procula, consorte di Ponzio Pilato, ne La moglie del procuratore di Elena
PICCOLA POSTA
di Adriano Sofri
ta della poesia la stessa, proprio la stessa della morte: come certi poeti rimaniamo
sempre sulla soglia, i pi grandi di noi intravedono qualcosa di pi; come uomini finiremo tutti per entrare, con un po di pazienza. Nei salotti frequentati da Claudia
Procula si citano libri, politici, pettegolezzi, salute e sport. Ed in questo mondo,
percorso da lampi inquieti Una ferita si
aperta nel cuore del mondo e consueto cinismo Quale ferita? Quale cuore?
che si fa largo il turbamento di Claudia,
per uno sguardo incontrato in sogno, per il
viso di un predicatore che, a detta di molti, sarebbe stato ucciso, eppure non morto. Di solito le cose si vedono con gli occhi
del corpo qualche volta con quelli dellanimo Io lo vedevo con tutta me stessa
anche con la pelle se posso dir cos.
Non lavevo mai visto. Ma stato come se
lo riconoscessi. Come se il suo viso fosse
lunico voglio dire, lunico che luomo do-
Teatro
La bulimia seduttiva (e creativa)
di Filippo Timi, che passa con
destrezza dalla tv al Don Giovanni
PREGHIERA
di Camillo Langone
Nel 1876, anno in cui ambientato in particolar modo il libro di Mazzarello, le don-
Pavia non pi la citt cattolica che a inizio Settecento ha visto allopera il gesuita
Gerolamo Saccheri, padre delle geometrie
non euclidee, e che a fine Settecento ha
annoverato nella sua universit la presenza quasi contemporanea di don Lazzaro
Spallanzani, detto il Galilei della biologia,
Alessandro Volta, padre della pila, padre
Ruggero Boscovich, grande fisico e fondatore dellosservatorio astronomico di Brera,
e di tante altre glorie della Chiesa e della
fede (vedi Paolo Mazzarello, Pavia e le svolte della Scienza).
vero, il padre della geologia e della paleontologia italiana, il sacerdote Antonio
Stoppani, insegna proprio a Pavia, ma la
scena occupata da nuove idee di stampo
materialista e il pi celebre dei professori
il criminologo Cesare Lombroso. Lintento
della cultura dominante non pi quello
cristiano di assistere i poveri e i malati, di
avere compassione delle piaghe dellumanit, ma quello positivista: catalogare sani
e malati, adatti (fit) e inadatti (unfit), riusciti e malriusciti.
Porro, per, un cattolico fervente, accusato di essere clericale, perch sostiene la necessit delle suore di Carit negli
ospedali e perch non vede di buon occhio
la cremazione (Francesco Giarelli, Ventanni di giornalismo, A.G. Cairo, 1896, p.61), ed
ha scrupoli di coscienza. Si rivolge allora al
vescovo di Pavia, Lucido Maria Parocchi, un
vescovo intransigente, sulla linea di Pio IX,
noto per lortodossia, che non ha neppure
ricevuto lautorizzazione governativa ad
esercitare la funzione episcopale. Parocchi
d il suo responso, affermando il diritto di
sacrificare una parte per la salute del tutto, e la possibilit di permettere un male
minore per evitare un male peggiore. Tanto pi che per la Chiesa la sterilit femminile non costituisce, come nel mondo antico,
ma anche per molti illuministi, una causa di
sommergeva
23
CULTURA&SPETTACOLI
ARTS &
FOODS
A MILANO
Colazione in
Giardino di De
Nittis (1883,
prestato dalla
PInacoteca di
Barletta) e, in
basso, il critico
Gillo Dorfles
(105 anni) in
visita alla
mostra davanti
allopera di Tom
Sachs
.
Se un frate bagnato
rimprovera il papa
La fuga di Ratzinger al vaglio dei testi
biblici in Renuntio vobis di Sergio Perroni
di OSCAR IARUSSI
Dominano ovviamente gli eroi dellArte Povera cara a Celant, il pane disteso da Penone,
ligloo rivestito di croste da Merz, lelegante
parata di bilancini con caff di Kounellis, la
pietra di olive di Beuys. Uno spazio ad alto
sconcerto occupato dalle variazioni sul tema
leonardesco dellUltima Cena, con lo stesso Warhol, Serrano, Muniz, sino alla tavolata infiorata
con donne nude di Vanessa Beecroft. Un po
spaesati appaiono gli esempi di arte relazionale e
nomade coltivati da artisti orientali come Rirkrit
Tiravanjia con la sua auto-furgone per cucinare
in compagnia e Subodh Gupta con la bicicletta come negozio ambulante.
Ma sarebbe ingeneroso discettare di quel che in mostra
non c o si vorrebbe trattato
diversamente (soccorrono i
64 saggi nelle 900 pagine del
monumentale catalogo Electa). Oltre tutto, c una seconda mostra connessa alla prima, da vedere e
discutere, dedicata alle cucine moderne, firmata
dallo stesso Celant con Silvia Annicchiarico (vedi box). Semmai, per liberarsi dal senso eccessivo di saziet (o asfissia, titolo di un dipinto di Morbelli 1884) conviene andare a prendere aria nel balcone aperto sul giardino nel
quale la storica piscina dei Bagni metafisici di
De Chirico 1973, restaurata con qualche eccesso
cromatico, dialoga con limponente bottiglia di
tomato ketchup innalzata da Paul Mc Carthy. A
suggellare lepos di una societ (scrive Celant)
dove tutto eguale ed equivalente.
Vetrina
PER IL RESTAURO DELLA SALA DEGLI ORAZI E CURIAZI NEI MUSEI CAPITOLINI
Un incontro con lo scrittore Sergio Claudio Perroni, autore di Renuntio vobis (Bompiani 2015),
conclude domani a Bari - nel cinema Esedra, alle ore
19 con ingresso libero - il ciclo di incontri Le notti di
Nicodemo promosso dallArcivescovo di Bari-Bitonto Francesco Cacucci. Perroni sar intervistato
da Oscar Iarussi.
Cacucci autore di un breve e limpido testo, Rinascere allamore - Il ministero di Nicodemo (EDB ed
2015), dedicato al personaggio del Vangelo secondo
Giovanni, del quale scrive pure il francese Emmanuel Carrre in Il regno (Adelphi 2015). Ecco Carrre: Nicodemo un fariseo, e in quanto tale molto
prevenuto nei confronti di Ges... Tuttavia non si accontenta di quello che ha sentito. Va a trovare Ges,
di notte, in cerca della verit. E a Nicodemo, ricorda
Cacucci, sono dedicati bellissimi versi di Emlily Dickinson e la Piet Bandini di Michelangelo a Firenze.
PAPA RATZINGER Sopra, Sergio Perroni
suonare quando sopraggiunge
un frate dal saio sgocciolante.
Eppure il tramonto di l dalla
finestra terso e senza nubi,
eppure non c fango sui suoi
piedi scalzi.... Pi che un arrivo, unepifania: Il viso
dellospite ancora nella penombra, solo la barba nella
luce; ma il vecchio lo riconosce, il vecchio lo conosce. Gli
sorride come a una burla. O a
un terrore.
lincipit dellincontro/scontro tra il Vecchio e
lOspite. Un dialogo memorabile perch le parole di entrambi sono letteralmente Verbo incarnato. Infatti il racconto di Perroni - autore raffinatissimo e di rara acribia -
concepito attingendo versetti
dallAntico e dal Nuovo Testamento, dallImitazione di Cristo, e, per gli interventi del coro nel quadro iniziale, dalla
Regola di San Benedetto. Un lavoro enorme di ricerca e di setaccio delle fonti bibliche che
d vita, in meno di cento pagine, a una lettura agile e affascinante. Renuntio vobis non
ha un intento pedagogico, vibra della sua sfida letteraria,
ma difficile non coglierne
IERI LA CERIMONIA COL PRESIDENTE DELLARMENIA IN OCCASIONE DEL CENTENARIO DEL GENOCIDIO PER MANO DEI TURCHI
lesortazione contro il nichilismo, ovvero il richiamo al bisogno di credere, a un rinnovato incanto nel mondo cristiano orfano di se stesso e
perci debole, smidollato.
LOspite incalza il Vecchio:
Ti sembrava il tempo di metterti tranquillo al riparo, mentre il tempio era devastato?.
Lui si difende: Nel mio cuore
cera come un fuoco divampante, compreso nelle mie ossa: cercavo di contenerlo ma
non potevo. Tuttavia non v
argomento che tenga: Non
nel mio cuore che sei alle strette,
ma nel tuo. lempio a fuggire
anche se nessuno lo insegue: il
giusto sicuro come un giovane
leone. N vale il richiamo del
papa colto e stanco alla sapienza, alla dottrina o allo zelo per
Dio. Chi crede di sapere qualcosa, non ha ancor appreso come bisogna sapere, lo ammonisce quella voce severa.
Presto il lettore tende a riconoscersi nel rinunciatario,
ma dopo linquietudine si rasserena nel mistero: Cercatemi nel vuoto. Vengono in
mente certi appunti di Elias
Canetti recentemente riproposti (Aforismi per Marie-Louise,
19
PBL
NOIR
SAGGIO
(C) Il Gazzettino S.p.A. | ID: 00070799 | IP: 93.62.51.98
Da Rebora agli autori veneti (Rebellato, Fogazzaro, Gozzi), dai maestri dimenticati del
900 (Montale) ai classici inglesi: quello di
Grandesso un viaggio letterario tra i secoli, che valorizza testi e autori significativi, e
si chiude denunciando la crisi della poesia.
NARRATIVA
SCAFFALE
Papa Ratzinger
a "processo"
per le dimissioni
Renuntio
vobis
Sergio Carlo
Perroni
Ed. Bompiani
15 euro
Vacche
amiche
(Unautobiografia non
autorizzata)
Aldo Busi
Ed. Marsilio
15 euro
ADRIANO DE GRANDIS
TOP 5
IN ITALIA
LA FRASE
Poichinquesto
momentosto
rileggendo,come
sisuoledire
mentendo,
IBuddenbrook
misaltatoinmente
comequesto
primoromanzo
diThomasMann
siapimoderno
enonaccidentalmente
piinteressante
dellaRecherche
Adelphi
10,00
Vallardi
13,90
Fabbri
6,90
Sellerio
14,00
Il viaggio di
Sammy
Brosio
Ogni giorno
come fossi
bambina
Tilli
Marone
Piemme
19,90
Garzanti
14,90
Rizzoli
14,90
Longanesi
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Citt del Vaticano - Ma proprio Joseph Ratzinger il papa dimissionario che emerge dalle pagine
dell'ultimo libro di Sergio Claudio Perroni, Renuntio Vobis (http://www.bompiani.eu/libri/renuntiovobis/) - pubblicato da Bompiani lo scorso mese di febbraio? La domanda arriva spontanea alla fine
della lettura del volume (100 pagine 15 euro) quando nelle ultimissime righe l'autore adombra
l'eventualit che il papa in questione si suicidi, pur usando un linguaggio allusivo, lieve, parole leggere,
a tratti eleganti, con un afflato che in alcuni momenti sfiora suoni poetici (pur trattando un argomento
tragico e per niente usuale come , appunto, il racconto di un pontefice che rinuncia al governo della
Chiesa cattolica universale).
Un gesto disperato, di estrema solitudine e di totale mancanza di speranza nel perdono della Divina
Provvidenza, che il Vecchio cos l'autore definisce il papa dimissionario in Renuntio Vobis senza
mai fare un riferimento, nemmeno indiretto, a Benedetto XVI compie nelle ultime quattro righe del
libro: ...Le sue mani aprono piano la finestra.' Ecco il riposo: fate riposare lo stanco!'. Le sue parole
Perroni, scrittore di lungo corso che ha gi all'attivo altri titoli di successo editi sempre da Bompiani
come Non muore nessuno (2007), Leonilde, storia eccezionale di una donna normale (2010), Nel
ventre (2013). E' vero che come l'autore spiega al Venerd la risposta all'abbandono di
Benedetto XVI l'ha trovata nel Vangelo. Ma non solo. Tutto il libro, scritto sotto forma di un gigantesco
confronto con domande e risposte, attinge a piene mani sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento.
Il Vecchio raccontato nel testo il pontefice che, dopo l'abbandono del papato, si ritira in una sorta di
clausura in un immaginario monastero benedettino. Qui un giorno riceve la visita di uno strano
personaggio, che l'autore battezza l'Ospite, che lo interroga, fino a sfiorare lo scontro fisico, sui motivi
del perch il Vecchio abbia deciso di abbandonare la guida della Chiesa. Il tono e le domande dell'Ospite
sono sempre pi incalzanti, opprimenti, ficcanti, alle quali il Vecchio risponde con amarezza,
rammarico, rabbia, stizza, e violenza verbale. Geniale l'idea narrativa del libro. Ogni parola sia delle
domande che delle risposte presa pari pari da un passaggio biblico, con qualche rara incursione
nell'Imitazione di Cristo e nella Regola di san Benedetto. Il confronto si svolge, perci, su una
architettura semantica interamente basata sui racconti dell'Antico e del Nuovo Testamento, compresi i
passi pi salienti di San Paolo negli Atti degli Apostoli. La lettura scorre piacevole e non manca di
suscitare interesse e curiosit per la sorpresa a cui il lettore inevitabilmente va incontro quando tocca
con mano la profonda empatia che si crea tra parole, frasi ed espressioni di un testo che prima dei
Vangeli - risale ad oltre tremila anni fa e una vicenda (le dimissioni di papa Ratzinger) a noi
contemporanea. In tanti tratti l'Ospite rimprovera il Vecchio con domande del tipo: "Ti sembrava il
tempo di metterti tranquillo al riparo, mentre il tempio era devastato?. Nel mio cuore tenta di
giustificarsi il Vecchio c'era come un fuoco divampante, compreso nelle mie ossa: cercavo di
contenerlo ma non potevo. E poi ancora: Perch quest'aria afflitta se non sei malato?, incalza
l'Ospite. Perch - risponde il Vecchio - sono pieno di cose da dire, mi preme lo spirito che dentro di
me...preferirei essere soffocato e morire, piuttosto che avere queste pene. Sono nauseato della mia vita:
voglio dar libero sfogo ai miei lamenti, parlare nell'amarezza del mio cuore. E cos fino alla
conclusione del confronto tra i due che l'autore fa chiudere al Vecchio con parole poetiche ma ambigue
che evocano finestre aperte, rifugio ossessivo del vuoto, stanchezza. Vero e proprio giallo con sullo
sfondo lo spettro del suicidio. Un racconto indubbiamente affascinante, che ha, tra l'altro, il merito di
far conoscere al lettore la ricchezza espressiva della Bibbia. Ma Joseph Ratzinger in verit fa fatica
ad entrarci. Benedetto XVI non ha mai confidato di preferire di essere soffocato e morire, di avere un
cuore amareggiato o di perseguire una ricerca ossessiva del vuoto. A quanto risulta, stando anche
alle pubbliche dichiarazioni del suo storico segretario personale, il vescovo George Gaenswein, Prefetto
della Casa Pontificia, da papa emerito trascorre giornate serene nella sua residenza in Vaticano a pochi
passi da Santa Marta, l'ostello dove papa Francesco, il suo successore, ha scelto di vivere. E tra i due
c' un solidissimo rapporto simile in tutto e per tutto a quello che si instaura tra nonni e nipoti. Il papa
emerito Benedetto XVI liberato dal peso del governo del pontificato continua a servire la Chiesa con
la preghiera, il silenzio, lo studio dell'amata teologia, il suono del pianoforte dove quasi ogni giorno
esegue arie di Mozart, Beethoven e dei grandi della sinfonia. Ma senza rancori, senza amarezze. Un
pontefice dimissionario che non ha niente a che vedere col Vecchio raccontato da Sergio Claudio
Perroni. Chi ha conosciuto da vicino Joseph Ratzinger lo sa.
Orazio La Rocca giornalista e scrittore. Vaticanista del quotidiano 'La Repubblica' da oltre trent'anni,
scrive per il settimanale 'L'Espresso' ed editorialista dei quotidiani regionali del Gruppo Espresso. Ha
collaborato con 'L'Osservatore Romano' e 'Radio Vaticana'. La Rocca autore di diversi libri, tra cui
'Ho scelto Dio' (Mondadori), 'Madre Teresa di Calcutta e Giovanni Paolo II da Cracovia a Roma'
(Europea Book); 'I Giorni di Antonia' (Ancora); 'Attraverso la Porta Santa' (Ancora); 'Il Conclave'
(Ancora); 'Il Vangelo a Caserta' (Laterza). Ed stato consulente del regista Stefano Sollima per il film
'Suburra'.
on Maggio 07
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