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Capitolo 30

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Finalmente c'eravamo.
La serata era stata un grande successo, pens l'alderman: c'era tutta la pi
bella Londra, quella che contava. Proprio quello che voleva.
Aveva avvicinato, salutato, omaggiato, agganciato centinaia di persone: una
fatica. Indubbiamente frequentare la buona societ era il mezzo, ma certo per
quanto lo riguardava, non era il ne. Avere a che fare con quella gente che si
era trovata la pappa scodellata n da la nascita gli dava un fastidio quasi sico,
soprattutto lui che era venuto su dalla gavetta e si era dovuto ingoiare dei rospi
che quei nobili e altolocati parassiti non si sarebbero neanche potuti immaginare. Quel Wren poi, era insopportabile. Continuava a martellarlo con quella
ssazioni di demolire quartieri e costruire palazzi.

Roba da matti.

Spianare

l'Eastcheap. Figuriamoci. Dopo tutto quello che aveva dovuto fare per tenere
in piedi quell'aare. Che gli rendeva un bel p, per fortuna.
Si, quella sera era stato proprio faticoso, ma ormai era in vista dela meta, e da
l in poi tutto sarebbe stato in discesa. Avrebbe lasciato passare qualche giorno,
e poi avrebbe cominciato con prudenza a  frequentare le nuove conoscenze
dell'alta societ, e a spargere le prime esche.
E avrebbe pescato. Oh se avrebbe pescato.
Si avvicin alla libreria, apr uno stipo, prese una bottiglia di liquido ambrato, se ne vers una dose generosa. Non che bevesse tanto. Ma quel liquore
dal sapore forte e aromatico era per lui l'unica concessione. E se la concedeva
spesso, a dir la verit. Guard i riessi del bellissimo bicchiere di cristallo. Non
ne aveva molti di qui capolavori della lontana Venezia. Ma presto, se le cose
andavano come immaginava, se ne sarebbe potuti comprare a casse. E anche
una di quelle bue barche, una. . . . . . .ah si, una gondola si sarebbe comprato.
And alla nestra, con il bicchiere in mano. Avrebbe dovuto andare a coricarsi, si sentiva acco, ma certo tutto il trambusto, e le responsabilit di quei
giorni... Non era pi giovane e le precedenti nottate in bianco pesavano.
La strada era buia, e la luce delle candele della libreria creava sul vetro
della nestra un riesso interno che rendeva dicile vedere bene fuori. Guard
socchiudendo gli occhi, la strada era vuota. Ma a quell'ora di notte era normale.
Guard pi attentamente e si accorse che il riesso interno era. . . .ma era una
sagoma quella che vedeva, una sagoma umana. . . .. c'era qualcuno nella stanza.
Si gir di scatto.
Buonasera disse con voce profonda l'uomo seduto nella poltrona o meglio
buonanotte
Ah siete voi ?
Si, sono io. Sorpreso ?
Mi immaginavo che un giorno sareste venuto, ma come avete fatto a entrare
?
Con tutta quella folla di invitati non vedo proprio quale fosse la dicolt.
Forse aveva dato ordine di non farmi entrare ?
Solo di avvertirmi subito se vi presentavate, ma non lo hanno fatto

Non si preoccupi, sono stati obbedienti. Ho aspettato che tutti se ne fossero


andati. Preferisco non farmi vedere entrare in questa casa, qualcuno potrebbe
pensare che vi frequento
Non vedo cosa ci sarebbe stato di sconveniente. Sono una persona molto
rispettabile
Se lo siete veramente, siate cortese con il vostro ospite. Orite anche a me
un p di quel liquore, che so amate tanto
L'alderman lo guard storto, ma si diresse allo stipo, prese un altro bicchiere,
e vers il liquore per l'ospite
Vi ringrazio disse quello, sorseggiando il liquore Comunque, tanto perch
lo sappiate, sono entrato per conto mio.

Le serrature non sono mai state un

problema per me. E la vostra bella casa ha tante porte. Me le ricordo bene,
dopo tutte quelle volte che sono venuto in questa casa, ai tempi che abbiamo
fatto il nostro patto
Noi non abbiamo fatto nessun patto
Io invece penso di si, e credo anche voi. Avete detto che lo sapevate, che
sarei tornato
Una ipotesi
No, ne eravate certo, come ne ero io.

E ora, dobbiamo parlare disse,

carezzando la aschetta di vetro che aveva al collo Non abbiamo molto tempo

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