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sec:138
eq:14.6.6
Alla rappresentazione lineare (, V) del gruppo di Lie G corrisponde una rappresentazione ( , V) della sua algebra di Lie g, definita da
(etA ) v, A g, v V.
(3.1.2)
(A)v = de (A)(v) = dtd
t=0
eq:14.6.7
(3.1.3)
A, B g.
def:14.6.3
(3.1.4)
( )(X0 , . . . , Xq ) =
q
X
h=0
Vale il seguente :
(1)h ((Xh )) ((X0 , . . . , Xbh , . . . , Xq )).
43
44
LMMACB
eq:cop.3.5
(3.1.5)
()
quando X0 , . . . , Xq siano o campi verticali fondamentali associati ad elementi dellalgebra di Lie g, oppure sollevamenti orizzontali di campi di vettori su M. La
formula e` banalmente vera quando gli Xi siano tutti orizzontali ed anche quando
almeno due di essi siano campi fondamentali,
corrispondenti cio`e ad elementi di g.
eq:1389
Baster`a dunque dimostrare la () nel caso in cui X0 = A con A g ed Xi = Zi
con Zi X(M), per 1 i q, siano sollevamenti orizzontali. Ricordiamo la
relazione fondamentale tra il differenziale e la derivata di Lie:
LX0 = X0 d + d(X0 ).
Da essa ricaviamo che
(LA )(X1 , . . . , Xq ) = d(A , X1 , . . . , Xh ) + d(A )(X1 , . . . , Xh )
= d(A , X1 , . . . , Xh )
perche A = 0 in quanto e` tensoriale. Il campo A e` il generatore infinitesimale di t Rexp(tA) . Abbiamo perci`o
dRexp(tA) ()
(Z1 , . . . , Zq ))
(LA ) (Z1 , . . . , Zq ) =
dt
t=0
d(exp(tA))
(Z1 , . . . , Zq )
=
dt
t=0
= d(e)(A)((Z1 , . . . , Zq )) = ( )(A , Z1 , . . . , Zq )
e quindi
d(A , Z1 , . . . , Zq ) + ( )(A , Z1 , . . . , Zq ) = 0.
eq:1389
La () e` verificata, perche
D(A , Z1 , . . . , Zq ) = (A D)(Z1 , . . . , Zq ) = 0,
in quanto D e` tensoriale.
sec:14.8
Indichiamo con V il fibrato vettoriale associato ad una rappresentazione lineare (, V) del gruppo
strutturale G di . Utilizzando lisomorfismo V descritto
prop:12138
nella Proposizione 1.11.18, e il differenziale esterno covariante, possiamo dare la
seguente definizione.
Definizione 3.2.1. La differenziazione covariante d (o connessione lineare) su
V , associata alla connessione principale su , e` lapplicazione lineare
eq:14.8.5
(3.2.1)
1
V DV
q 0.
45
V
yV
y
D
r (P, V)
r+1 (P, V).
,0
,0
prop:14.8.3
def:13a33
eq:14.8.6
f C (M), s (M, EV ),
d ( f s) = s d f + f d s
d (s ) = s d + d s s (M, EV ), r (M) .
Xs = X
Osservazione 3.2.4. Gli elementi di q (M, EV ) sono sezioni di un fibrato vettoriale
su M, ma questo non e` , in generale, associato ad una rappresentazione lineare di G.
Di una forma di grado positivo possiamo quindi definire il differenziale, ma non la
derivata covariante rispetto ad un campo di vettori.
Lemma 3.2.5. Sia p un punto di M. Abbiamo:
(3.2.3)
(3.2.4)
(3.2.5)
(3.2.6)
(3.2.7)
(3.2.8)
(3.2.9)
supp d supp ,
(M, EV ),
X ( f s) = (X f )s + f X s, f C (M), s (M, EV ),
X (s1 + s2 ) = X s1 + X s2 , X X(M), s1 , s2 (M, EV ),
X s(p) = Y s(p) se X p = Y p , s (M, EV ).
(forme di Christoffel),
46
eq:14.9.0
d
A s (p, a) =
dt
"
t=0
Otteniamo perci`o
eq:13132
(3.3.2)
X s = (a)1 X [Ad(a1 ) (X)] s = (a)1 (Xs + ( (X))s).
(3.3.3)
= 1 (U , glR (V))
si dicono le forme di Christoffel della differenziazione covariante di V , nellatlante di trivializzazione {(U , ) | I}.
Abbiamo dimostrato la seguente :
Proposizione 3.3.2. eq2130
La differenziazione covariante si esprime, per mezzo delle
forme di Christoffel (3.3.3), mediante
eq:cop.6.1
(3.3.4)
d ( f ) = (d f + ( f )),
f C (U , V).
eq:14.9.6
eq:14.9.3
su U .
q (U
, V)
la q (U , EV ) definita da
(3.3.7)
d = (d + ) su U .
47
2
= D Ad,0
(P, g).
Ricordiamo che il fatto che sia una 2-forma tensoriale di tipo (Ad, g) significa che valgono le:
Ra = Ad(a1 ) a G
(X, Y) = 0 se X oppure Y e` verticale.
(a)
(b)
TMACURV
14.7.1
= d + 12 [ ].
= ([A , Z])
= 0.
d(A , Z)
([A , Z])
= LA (Z)
= 0 perche Z e` invariante rispetto allazione di G su P.
Infatti, [A , Z]
Infine, nel caso in cui X = Z1 , Y = Z2 , con Z1 , Z2 X(M), la () si riduce ad
[ ](Z1 , Z2 ) = 0, e D(Z1 , Z2 ) = d(Z1 , Z2 ).
eq:14.7.3a
48
TMABIAN
eq294
D = 0.
2
Dimostrazione. Poich
e Ad,0
(P, g) e` una 2-forma tensoriale di tipo (g, Ad),
LMMACB
abbiamo per il Lemma 3.1.5 e per lequazione di struttura :
D = d + [ ]
= d(d + 12 [ ]) + [ ]
=
=
1
2
1
2
([d ] [ d]) + [ d] + 21 [ [ ]]
[ [ ]] = 0,
perche una 3-forma tensoriale che si annulli sui vettori orizzontali e` nulla.
49
(3.7.1)
V ( ) = g () V ().
eq:13142
eq:13141
lem:13231
(3.7.3)
( ) = ( ) .
Lemma 3.7.4. Ogni elemento di p (M, EV ) si pu`o scrivere come una somma localmente finita di forme s con s (M, EV ), p (M).
eq:13142 eq:13141
lem:13231
(3.7.4)
R(X p , Y p ) = (X , Y ),
X, Y X(M), p M, P p .
eq:13148
(3.7.5)
R|U = (d + 21 [ ]),
def:14.6.3
3cf. la Definizione 1.11.14
I.
50
prop:12139
(3.7.6)
R(X, Y) s = X Y s Y X s [X,Y] s,
X, Y X(M), s (M, EV ).
= 1 (X Y s Y X s [X,Y] s) .
eq:14.t.7
ch:cp
Il sollevamento orizzontale di cammini descritto nel 2.8 del Capitolo 2 ci permettere di definire il trasporto parallelo lungo i cammini in M di vettori dei fibrati
vettoriali associati alle rappresentazioni lineari del suo gruppo strutturale.
Sia Ctr1 ([0, 1], M) e 0 Ctr1 ([0, 1], P) il suo sollevamento orizzontale
a partire dal punto 0 P(0) . Se (, V) e` una rappresentazione lineare di G e
0 EV,s(0) , allora v0 = 1
0 (t)v0 e` un sollevamento differenziabile di
0 0 V e
1
ad un cammino in Ctr ([0, 1], EV ), con punto iniziale 0 .
Se 0 e` un altro punto di P(0) , e` 0 = 0 a per un elemento a G ed il
sollevamento orizzontale di con punto iniziale 0 e` 0 (t) = 0 (t) a. Poiche
1
v0 = 0 1 0 = (0 a)1 0 = (a1 )1
0 0 = (a )v0 ,
otteniamo
51
eq:14139
eq:141310
Definizione 3.8.2. Sia C 1 ([0, 1], EV ) un campo di vettori lungo una curva
C 1 ([0, 1], M) e sia 0 il sollevamento orizzontale di , a partire da un punto
0 P s(0) . La
!
"
d[(0 )1 (t)]
D
= 0 (t)
(3.8.1)
dt
dt
si dice derivata covariante di lungo la curva s. Se
D
(3.8.2)
=0
dt
diciamo che il campo di vettori e` parallelo lungo la curva .
Osservazione 3.8.3. Il campo di vettori e` parallelo lungo la curva se e soltanto
se e` il trasporto parallelo lungo del vettore (0).
Abbiamo
eq:14.13.9
Institute of Fundamental Research Lectures on Mathematics, No. 20 Bombay 1965 ii+130+iii pp.
52
eq:g0111
(3.9.1)
eq:g0112
f1 X1 + f2 X2 s = f1 X1 s + f2 X2 s,
(3.9.2)
X (s1 + s2 ) = X s1 + X s2 ,
X ( f s) = f X s + X( f ) s,
(3.9.3)
(3.9.4)
Abbiamo mostrato nel 3.2 come una connessione principale sul fibrato ()
dei sistemi di riferimento di permetta di definire una differenziazione covariante
su . Viceversa, vale il
thm:13a326
eq:g012a
(3.9.5)
X s = v (X ) s,
X V(F()), s E (M).
eq:go12b
(3.9.6) X s = 1 ( X s) (X ) s(),
X X(F()), P, s E (M).
= a1 1 ( X s) X Ra s = a1 1 ( X s) X s
53
a (Rexp(tA) X,
(X,
exp(tA)
Y)]
a, e quindi a e` un
Derivando rispetto a t per t = 0 otteniamo che [A, (X,
ideale di g.
Consideriamo la distribuzione vettoriale A (P) generata dai campi di vettori
A , al variare di A in a, e la B(P) = A (P) + H (P), generata dalla distribuzione orizzontale H (P) e da A (P). Per costruzione la B(P) e` una distribuzione di
rango m + dim a. Dimostriamo che e` involutiva. Infatti A (P) e` completamente
integrabile, [A , H (P)] H (P) per ogni A a, perche la distribuzione orizzontale e` invariante per le traslazioni a destra rispetto agli elementi di G ed, infine, se
X, Y H (P), la
prv ([X, Y] ) = [([X, Y])] = [(X, Y)]
prova che [X, Y] B(P). Poiche abbiamo supposto che G coincida con il gruppo
di olonomia (0 ), ogni coppia di elementi di P possono essere collegati da un
cammino orizzontale. Ne segue che P e` la variet`a integrale di B(P) passante per
0 e che quindi ha rango uguale alla dimensione di P. Questo implica che a, avendo
la stessa dimensione di g, coincida con g.
Osservazione 3.10.2. Se e` un fibrato principale, con spazio totale P connesso,
su una base M di dimensione maggiore o uguale a due6, esiste una connessione
principale su per cui sia P(0 ) = P. In particolare, se dim M 2, ogni gruppo di
Lie connesso G e` il gruppo di olonomia di una connessione principale sul fibrato
banale M G.
5W.Ambrose, I.M. Singer: A theorem on holonomy, Trans. Amer. Math. Soc. 75 (1953),
428-443
6Vedi J.Hano e H.Ozeki: On the holonomy group of linear connections, Nagoya Math. J.
10 (1956), pp 71-81, per il caso dei gruppi lineari, e K.Nomizu: Un theor`eme sur les groupes
dholonomie, Nagoya Math. J. 10, 1956, pp. 101-103 per il caso generale.