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Giovanni Crisostomo

LA VERGINIT
I. La verginit praticata dagli eretici non comporta ricompense.
1. I Giudei non riconoscono la bellezza della verginit: non c da
meravigliarsene, giacch non hanno rispettato neppure Cristo, nato
da una vergine. I Greci, invece, lammirano e la venerano, ma solo la
Chiesa di io la imita con zelo. !uanto alle vergini degli eretici, io non
le chiamerei vergini, soprattutto perch non sono pure: non vengono
riservate ad un unico sposo, cos" come vuole il beato apostolo che
prepara le nozze di Cristo l dove dice: #$i ho destinati ad un unico
uomo, per presentarvi a Cristo come una vergine pura%. !ueste
parole, anche se si ri&eriscono a tutta la Chiesa nella sua pienezza,
riguardano purtuttavia anche le vergini. 'e donne che non amano un
unico marito e se ne sposano un secondo, come possono essere
caste(
2. Innanzitutto, in base a questo ragionamento, non sono vergini. In secondo uogo, si
astengono da matrimonio !erc"# o dis!rezzano. Avendo stabiito in inea di !rinci!io
c"e esso $ una cosa cattiva, si !rivano %in da !rimo momento dei !remi dea verginit&.
Vuoe a giustizia c"e cooro c"e non commettono azioni deittuose restino soo esenti
da !ene, senza !er questo essere !remiati, come si !u' vedere non soo nee
!rescrizioni dee nostre eggi, ma anc"e in quee dee eggi !agane. La egge dice(
)*"i uccide venga mandato a morte+, ma non aggiunge )c"i non uccide venga
onorato+. )I adro venga !unito+( ma non $ !rescritto c"e c"i non danneggia e cose
atrui riceva un dono. *os, !ure, e eggi c"e condannano a morte -adutero non
ritengono degno di un-onori%icenza coui c"e non rovina i matrimonio atrui. In questo
"anno !er%ettamente ragione, giacc"# a ode e -ammirazione devono andare a c"i
reaizza i bene, non a c"i non commette i mae( !er questi utimi, un !remio su%%iciente
$ ra!!resentato da non subire acuna !unizione.
.. /er questo anc"e nostro 0ignore "a minacciato a Geenna a c"i si adira contro i
!ro!rio %rateo a ca!riccio e senza motivo e o c"iama sciocco. /urtuttavia, non "a
!romesso i regno dei ciei a cooro c"e non si adirano senza ragione e c"e non
muovono dei rim!roveri( dicendo )Amate i vostri nemici+, Egi "a !reteso quacosa di
!i1 im!ortante e di !i1 grande. Ne-intento di mostrare come i non adirarsi con i !ro!ri
%ratei sia una cosa in%ima, di !oco conto ed indegna di una quasiasi ricom!ensa, "a
detto c"e neanc"e -amore !er oro 2 c"e !ure vae gi& moto di !i1 de-atro
atteggiamento 2 $ su%%iciente !er essere ritenuti degni di un !remio. E come !otrebbe
essero, se com!ortandoci cos, non abbiamo nua in !i1 dei !agani3 /er !oter c"iedere

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un !remio, occorre %are in aggiunta un-atra cosa moto !i1 im!ortante. )Non ritenerti
degno di una corona 2 dice i 0ignore 2 soo !erc"# non ti condanno aa Geenna !erc"#
non "ai rim!roverato e non ti sei adirato. Io non mi imito a !retendere questa !iccoa
misura di bont&( anc"e se dici c"e non soo non biasimi tuo %rateo ma o ami, resti
ancora in basso e stai in com!agnia dei !ubbicani. 0e invece vuoi essere !er%etto e
diventare degno dei ciei, non %ermarti a questo ma sai !i1 in ato, e !ensa ad una cosa
c"e otre!assa a natura stessa( si tratta de-amore !er i nemici.
4. 5na vota ammessa -assouta verit& di queste !aroe, cessino gi eretici di
morti%icarsi senza ragione( tanto, non riceveranno acuna ricom!ensa. Non $ c"e i
0ignore sia ingiusto 2 ungi da me quest-idea6 A contrario, sono essi a com!ortarsi da
stoti e da mavagi. *ome mai3 Abbiamo mostrato c"e nessun !remio tocca a c"i si
imita a non com!iere azioni cattive. Gi eretici evitano i matrimonio, !erc"# o
ritengono una cosa cattiva. *ome !otranno dunque ric"iedere un !remio, !er essersi
tenuti ontani da una cosa cattiva3 *ome noi non riteniamo degno di una ricom!ensa c"i
non $ stato adutero, cos, essi dovrebbero com!ortarsi verso c"i non si s!osa. *"i in
que giorno i giudic"er& dir& oro( )Io non "o riservato gi onori a c"i si $ imitato
sotanto a non commettere azioni cattive 2 questo $ !er me tro!!o !oco 2 ma conduco
a-eredit& dei ciei c"e non invecc"ia mai cooro c"e "anno !ercorso tutta quanta a
strada dea virt1+. *ome mai aora voi, c"e ritenete i matrimonio una cosa im!ura ed
abominevoe, soo !erc"# o evitate !retendete i !remi riservati a c"i com!ie dee
buone azioni3
7. /er questo *risto mette aa sua destra e !ecore, e benedice e e conduce ne regno
dei ciei( esse non si sono imitate a non rubare e cose atrui, ma "anno distribuito agi
atri i oro averi. /arimenti, Egi accogie coui a quae erano stati a%%idati cinque taenti
non !erc"# non "a %atto diminuire quanto gi era stato dato, ma !erc"# -"a accresciuto,
ed "a restituito in misura do!!ia i danaro de!ositato. 8uando cesserete dunque di
correre a vuoto, di stancarvi senza ragione, di dare !ugni a caso e di !ercuotere -aria3 E
se si trattasse soo di un ca!riccio6 9o!o avere tanto %aticato ed avere atteso una
ricom!ensa maggiore dee %atic"e so!!ortate, non $ un !iccoo castigo vedersi messi, a
momento dea !remiazione, tra cooro c"e rimangono senza !remio.
II. Gli eretici vengono puniti perch praticano la verginit.
:. ;a ci' c"e essi devono temere non consiste soo in questo, e e oro !ene non si
imitano aa mancanza di ricom!ensa( atre moto !i1 gravi i attendono, quai i %uoco
inestinguibie, i vermi c"e non muoiono, a tenebra esterna, i tormenti, i gemiti. *i
occorrerebbero in%inite ingue e a !otenza degi angei !er ringraziare in modo degno
9io dea sua soecitudine nei nostri riguardi. ;a neanc"e in tai condizioni questo
sarebbe !ossibie. E come !otrebbe essero3 Noi e gi eretici dobbiamo com!iere un
uguae s%orzo !er reaizzare a verginit&( anzi, !u' darsi c"e e oro %atic"e siano moto
!i1 as!re dee nostre. I %rutto degi s%orzi non $ !er' o stesso( !er oro sono riservate
e catene, e acrime, i gemiti e e !unizioni eterne< !er noi, a condizione degi angei, e
uci ris!endenti, e -intimit& con o s!oso, c"e $ come a somma di tutti i beni.
2. *ome mai aora gi stessi s%orzi !ortano a ricom!ense contrarie3 *i' accade !erc"#
essi "anno sceto a verginit& !er vioare a egge di 9io, mentre noi a !ratic"iamo !er
osservare i suoi voeri. *"e 9io vuoe c"e tutti gi uomini si astengano da matrimonio,
o testimonia coui c"e %a !arare *risto in se stesso( )Vogio 2 egi dice 2 c"e tutti gi
uomini siano come me+, vae a dire continenti. /urtuttavia i 0ignore, voendoci
ris!armiare e sa!endo bene c"e )o s!irito $ !ronto, ma a carne $ deboe+ non "a %atto

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dea continenza un !recetto obbigatorio, ma "a concesso aa nostra anima a %acot& di
scegiera. 0e si trattasse di un comandamento e di una egge, c"i a !ratica non
godrebbe di un-onori%icenza, ma si sentirebbe dire )Avete %atto ci' c"e dovevate %are+,
ed i !eccatori non otterrebbero i !erdono, ma sarebbero soggetti aa !unizione
assegnata ai trasgressori. *on e !aroe )*"i $ in grado di com!rendere com!renda+, i
0ignore non "a condannato c"i non $ ca!ace di !raticare a verginit&, ma "a vouto
mostrare -im!ortanza e a subimit& dea otta c"e deve sostenere c"i "a a %orza di
reaizzara. /er questo anc"e /aoo, seguendo e tracce de maestro, dice( )Non "o con
me un ordine de 0ignore, es!rimo soo i mio !arere+.
III. Lorrore per il matrimonio proprio di una satanica mancanza di umanit.
N# ;arcione n# Vaentino n# ;ani si sono attenuti a tae moderazione. Non !arava in
oro *risto c"e aveva riguardo !er e sue !ecore e c"e o%%riva a !ro!ria vita !er oro, ma
i !adre dea menzogna, i distruttore degi uomini. /er questo essi mandano aa
!erdizione tutti i oro seguaci( in questo mondo, i caricano di %atic"e sterii ed
inso!!ortabii< ne-a di &, i trascinano con s# ne %uoco !re!arato !er oro.
IV. Gli eretici, praticando la verginit, vanno incontro ad un destino pi penoso di
quello dei Greci.
:. 8uanto siete !i1 s%ortunati dei Greci6 I Greci in%atti, anc"e se gi orrori dea geenna i
attendono, riescono !urtuttavia a godere in questo mondo, giacc"# si s!osano e traggono
!ro%itto dae ricc"ezze e dagi atri !iaceri dea vita. /er voi ci sono invece sotanto i
tormenti e i doori sia in questa c"e ne-atra vita( in questa vita siete voi a so!!ortari
voontariamente, ne-atra i dovrete so!!ortare !ur non voendoi. I Greci non verranno
n# ricom!ensati n# !uniti !er i oro digiuni e !er a oro verginit&< voi, invece, subirete
-estremo castigo !er a condotta daa quae vi as!ettavate in%inite odi, e misc"iati agi
atri rei sentirete e !aroe( )Andatevene via da me ne %uoco !re!arato !er i diavoo e
!er i suoi angei, !erc"# avete digiunato e siete rimasti vergini.
2. I digiuno e a verginit& non ra!!resentano in se stessi n# un bene n# un mae, ma
diventano -una o -atra cosa a seconda dea dis!osizione di cooro c"e i !raticano. /er
i Greci tae virt1 $ sterie( ricevono a ricom!ensa c"e meritano, giacc"# non -"anno
!raticata ne timore di 9io. Voi invece, c"e combattete 9io e caunniate e sue creature,
non soo non riceverete acuna ricom!ensa, ma sarete anc"e !uniti. /er quanto riguarda
a vostra dottrina, sarete messi insieme a oro !erc"# come oro avete rinnegato i 9io
esistente ed introdotto i !oiteismo< !er quanto riguarda invece a vostra condotta di
vita, essi staranno megio di voi( mentre in%atti a oro !ena consiste sotanto ne non
ricevere acun bene, !er voi consiste ne !atire in aggiunta dei mai< e mentre essi
!ossono godere di tutto in questa vita, voi siete !rivi sia dei beni !resenti c"e dei %uturi.
.. *-$ %orse un castigo maggiore di queo c"e consiste ne ricevere una !unizione come
ricom!ensa dee !ro!rie %atic"e e dei !ro!ri sudori3 L-adutero, -avido, coui c"e si
a!!ro%itta dei beni atrui e c"e si !rende quei de suo !rossimo "anno una
consoazione, sia !ure !iccoa( !er o meno, sono !uniti a causa di quee cose di cui
"anno goduto in questa vita. Ne caso invece di coui c"e accetta di buon grado di
so!!ortare a !overt& !er essere ricco ne-atra vita e di sostenere e %atic"e dea
verginit& !er %ar !arte dei cori degi angei ne-a di &, e c"e invece, im!rovvisamente e
contro ogni sua as!ettativa, $ !unito !er quea condotta grazie aa quae s!erava di
godere di un-in%init& di beni, non $ !ossibie es!rimere con e !aroe i suo doore,
dovuto a %atto c"e deve so%%rire in questo modo contro tutte e sue s!eranze. A mio

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!arere, egi $ tormentato uguamente da %uoco e daa sua coscienza, giacc"# deve %are
questa constatazione( mentre cooro c"e "anno %aticato come ui si trovano assieme a
*risto, egi $ sotto!osto a castigo estremo !er quea condotta c"e %a godere agi atri i
beni ine%%abii< e, !ur avendo vissuto in modo austero, $ costretto a so%%rire !i1 dei
dissouti e dei ussuriosi.
V. La verginit degli eretici pi impura delladulterio.
:. In e%%etti, a tem!eranza degi eretici $ !eggiore di ogni ti!o di dissoutezza. ;entre
-ingiustizia di quest-utimo si %erma agi uomini, a !rima combatte 9io ed o%%ende a
sua in%inita sa!ienza. Tai tra!!oe i: diavoo tende a cooro c"e o venerano. *"e a
verginit& degi eretici sia !ro!rio un ritrovato dea sua mavagit& non sono io a diro,
ma coui c"e non ignora i suoi !ensieri.
2. *"e cosa soggiunge dunque costui3 )Lo s!irito dice a!ertamente c"e negi utimi
momenti acuni si aontaneranno daa %ede !er seguire gi s!iriti ingannatori e
g-insegnamenti dei demoni c"e, come i!ocriti mentitori, marc"iano a !ro!ria
coscienza, c"e vietano di s!osarsi e c"e im!ongono -astinenza dei cibi creati da 9io !er
essere !resi+. *ome %a dunque ad essere vergine coei c"e abbandona a %ede, c"e segue
-errore, c"e ascota i demoni e c"e onora a menzogna3 *ome !u' essere vergine coei
c"e marc"ia a !ro!ria coscienza3 La vergine c"e vuoe ricevere i santo s!oso deve
essere !ura non soo ne cor!o ma anc"e ne-anima. ;a tae vergine come %a ad essere
!ura, se "a dei marc"i cos, %orti3 *ome !u' !reservare a beezza dea verginit&
quando un !ensiero em!io si agita in ei, se deve scacciare daa camera nuziae anc"e i
!ensieri tem!orai !erc"# non !u' rimanere com!osta se i %a abergare in s#3
VI. Gli eretici quando praticano la verginit contaminano non solo la loro anima ma
anche i loro corpi.
:. In e%%etti, anc"e se i suo cor!o rimane !uro, si corrom!e sem!re a !arte migiore
dea sua anima, vae a dire i suoi !ensieri. *"e utiit& c-$ ne %ar restare in !iedi i
recinto, quando i tem!io $ andato distrutto3 = quae guadagno si ricava da %atto c"e a
sede de trono resta !uita, quando i trono $ stato s!orcato3 ;a neanc"e in ta caso i
cor!o resta esente daa contaminazione. Le !aroe bas%eme e cattive nascono dentro
-anima, ma non vi rimangono( quando vengono %uori, tramite a bocca c"e e !ro%erisce
contaminano sia a ingua c"e -orecc"io c"e e riceve, e do!o essersi riversate
ne-anima come dei %armaci deeteri ne corrodono a radice in modo !i1 grave di
quasiasi verme, %inendo con i distruggere assieme ad essa tutto quanto i cor!o. 0e
dunque a verginit& consiste nea santit& di cor!o e di s!irito, e se una donna simie $
em!ia e contaminata in entrambi questi eementi, come !u' essa dirsi vergine3 ;a mi
mostra un viso !aido, dee membra consunte, una veste sem!ice ed uno sguardo mite.
;a c"e utiit& c-$ in queste cose, se o sguardo interiore $ s%rontato3 8uae sguardo $
!i1 s%rontato di queo c"e induce gi occ"i esterni a considerare cattive e creature di
9io3
2. )Tutta a goria dea %igia de re viene da di dentro+. *ostei "a invertito -ordine
iustrato da tae %rase( a-esterno si riveste di goria, mentre dentro os!ita ogni in%amia.
I brutto consiste !ro!rio in questo( di %ronte agi uomini, essa %a mostra di una grande
mitezza, mentre nei riguardi di 9io suo creatore d& !rova di un-enorme %oia, e !ur non
so!!ortando di guardare in viso un uomo 2 ammettiamo !ure c"e tra e oro vergini ce
ne siano acune di ta %atta 2 guarda i signore degi uomini con occ"i s%rontati e %a saire
in ato i suoi discorsi ingiusti. I oro voto $ giao come i egno di bosso, e simie a

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queo di un cadavere. /er questo sono degne di essere moto com!iante e commiserate(
o stato miserando c"e "anno accettato non soo $ inutie, ma e rovina e ricade sua
oro testa.
VII. isogna giudicare la verginit non dalle vesti, ma dallanima.
:. La veste $ modesta. La verginit& non risiede !er' nee vesti n# ne coore dea !ee,
ma ne-anima e ne cor!o. 0e i %ioso%o non si giudica n# dai ca!ei n# da bastone n#
daa bisaccia ma da suo modo di %are e da-anima, e se i sodato non si vauta in base
a manteo o aa cintura, ma in base aa %orza ed a coraggio, non sarebbe assurdo
attribuire ad una giovane a virt1 dea verginit& 2 una cosa cos, mirabie, c"e trascende
ogni quait& umana 2 servendosi di criteri cos, sem!ici e secondari come i ca!ei
sudici, i voto dimesso e a veste ugubre, senza mettere a nudo a sua anima ed
esaminare quindi !er bene a sua dis!osizione3
2. 8uesto non $ consentito da coui c"e "a stabiito e regoe di tae gara. Egi ci ordina
di giudicare cooro c"e vi s-im!egnano non dae oro vesti, ma dae oro convinzioni e
daa oro anima. )*"i com!ete 2 dice 2 $ tem!erante in tutto+, vae a dire in tutto ci'
c"e !regiudica a saute de-anima, ed aggiunge( )Nessuno !u' essere incoronato, se
non gareggia secondo e regoe+. 8uai sono dunque e regoe di questa gara3 Ascota di
nuovo e sue !aroe, o !iuttosto *risto stesso, -istitutore dea gara( )A%%inc"# a
vergine sia !ura ne cor!o e neo s!irito+, ) !rezioso $ i matrimonio, ed i etto nuziae
$ incontaminato+.
VIII. ! dannoso per la vergine mostrarsi altera nei con"ronti delle persone sposate.
:. La vergine !otrebbe ris!ondermi( )*"e cosa m-im!orta di queste cose, una vota c"e
"o detto addio a matrimonio3+. ;a $ !ro!rio a convinzione di non avere niente a c"e
%are con a dottrina de matrimonio a !erderti, o misera. 9is!rezzando senza misura
quest-istituzione, rec"i o%%esa aa sa!ienza di 9io e caunni tutta a creazione. 0e in%atti
i matrimonio $ una cosa im!ura, tutti gi esseri viventi c"e vengono generati tramite
esso sono im!uri, ed im!ure siete anc"e voi, !er non !arare dea natura umana. *ome
!u' dunque una donna im!ura essere vergine3 Avete escogitato un secondo, o !iuttosto
un terzo modo di contaminare e di s!orcare( quando ri%uggite da matrimonio come da
una cosa im!ura, !ro!rio !erc"# ne ri%uggite diventate e donne !i1 im!ure e rendete a
verginit& !i1 abominevoe dea %ornicazione.
2. *on c"i vi metteremo aora3 Assieme agi Ebrei3 ;a essi non o consentirebbero,
!erc"# onorano i matrimonio ed ammirano -o!era creatrice di 9io. =!!ure insieme a
noi3 ;a non voete ascotare *risto, quando dice !er bocca di /aoo( )I matrimonio $
onorato da tutti, ed i etto nuziae $ incontaminato+. Vi resta un !osto vicino ai Greci.
Anc"e questi !er' vi res!ingeranno come em!i. 9ice in%atti /atone( )*"i "a %ormato
quest-universo $ buono+. Nessuna invidia tocca una cosa buona in nessun caso. Tu
invece consideri 9io cattivo, ed autore di o!ere cattive. ;a non temere( i tuo
insegnamento $ condiviso da diavoo e dai suoi angei< ma no, neanc"e essi sono
d-accordo( non credere c"e a !ensino cos, soo !erc"# t-inducono a nutrire dei !ensieri
cos, stoti. *"e si rendono conto dea bont& di 9io, !uoi sentire dae oro grida( ora
dicono )0a!!iamo c"i sei, i santo di 9io+, ora invece )Gi uomini c"e annunziano a
strada dea savezza sono i servi de 9io atissimo+.
.. *ontinuerete dunque a !arare di verginit& e a vantarvene3 Non andrete !iuttosto a
rinc"iudervi ed a !iangere sua vostra stotezza, servendosi dea quae i diavoo vi "a
egate come !rigioniere !er gettarvi ne %uoco dea Geenna3 Non ti sei s!osata3 ;a non

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!er questo sei vergine. Io c"iamo vergine coei c"e !ur essendo !adrona di s!osarsi non
"a sceto i matrimonio. 0e invece tu dici c"e i matrimonio $ una cosa !roibita, a tua
azione non di!ende !i1 da una sceta ma daa costrizione dea egge. /er questo noi
ammiriamo i /ersiani c"e non commettono -incesto, ma non i Romani. 8uesti utimi o
considerano una cosa assoutamente abominevoe, mentre ne caso dei !rimi -im!unit&
di cui gode c"i osa !raticaro attira e odi su cooro c"e si astengono da tai
acco!!iamenti.
4. 0econdo o stesso criterio va esaminato i matrimonio. /oic"# esso $ consentito tra
noi, abbiamo tutte e ragioni !er ammirare c"i non si s!osa. Voi invece, res!ingendoo
ad un iveo in%eriore, non !otete recamare e odi dovute a-astinenza( -astenersi
dae cose !roibite non si addice ad un-anima nobie e generosa. La virt1 !er%etta non
consiste ne non commettere azioni c"e, se vengono commesse, ci %anno sembrare a tutti
cattivi, ma ne distinguersi in !ratic"e c"e non mettono in cattiva uce cooro c"e non e
abbracciano e c"e non soo aontanano da una re!utazione cattiva, ma %anno entrare
nea sc"iera dei buoni cooro c"e e scegono e e seguono.
7. *ome nessuno sarebbe dis!osto a odare a verginit& degi eunuc"i !er i %atto c"e non
si s!osano, cos, nessuno oda voi. *i' c"e !er oro $ dettato daa necessit& naturae,
diventa in voi un !regiudizio dea vostra coscienza !erversa. E come a mutiazione
cor!orea !riva gi eunuc"i dea goria derivante da-astinenza, cos,, ne vostro caso,
anc"e se i %isico resta integro, i diavoo distrugge ogni retto !ensiero, vi mette nea
condizione di non s!osarvi, vi s%orza con dee %atic"e e vi !riva di ogni onore. Tu vieti
i matrimonio3 /er questo daa tua rinunzia non ti verranno !remi, ma soo su!!izi e
castig"i.
I#. $sortare alla verginit non signi"ica vietare il matrimonio.
:. )E tu 2 mi si dice 2 non !roibisci i matrimonio3+. Non sia mai6 ;i auguro di non
essere mai !azzo come te. )E come mai aora 2 si continua a dirmi 2 esorti e !ersone a
non s!osarsi3+. Io o %accio !erc"# sono convinto c"e a verginit& $ moto !i1 !regevoe
de matrimonio, ma non !er questo considero i matrimonio una cosa cattiva( anzi, o
odo moto. /er cooro c"e intendono %arne un buon uso, esso $ i !orto dea
continenza, giacc"# im!edisce aa natura d-in%erocirsi. /resentando -acco!!iamento
egittimo come una diga e ricevendo cos, i %utti de desiderio, introduce in noi una
grande cama e ci custodisce. *i sono !er' acuni c"e non "anno bisogno di questa
!rotezione( invece di ricorrere ad essa, !acano e %oie dea natura con i digiuni, con e
vegie, con i dormire !er terra e con atri duri esercizi. /ur non vietando i matrimonio,
io esorto questi utimi a non s!osarsi.
2. *-$ una grande di%%erenza tra una cosa e -atra, tra a costrizione e a ibera sceta.
*"i consigia ascia -ascotatore !adrone dea sceta tra e cose sue quai consigia,
c"i invece !one dei divieti !riva -atro di questa %acot&. Inotre, quando esorto, io non
considero cattivo i matrimonio, n# accuso c"i non mi ubbidisce. Tu invece,
caunniandoo e dic"iarandoo cattivo, usur!i a %unzione de egisatore senza essere un
consigiere, e non !uoi non odiare c"i non ti ascota. Io non mi com!orto cos,( ammiro
c"i si iscrive a tae gara, ma non condanno cooro c"e rimangono %uori dea
com!etizione.
.. L-accusa sarebbe giusta se si !ro!endesse !er quacosa c"e $ cattiva !er comune
ammissione. *"i !er' "a un bene minore e non !u' raggiungere i maggiore, anc"e se
resta !rivo dee odi e de-ammirazione c"e quest-utimo com!orta, non merita di
essere condannato. *ome !osso dunque vietare i matrimonio, se non condanno c"i si

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s!osa3 Io vieto a %ornicazione e -aduterio, non i matrimonio. /unisco cooro c"e
osano !raticare e !rime due cose e i bandisco da cor!o dea c"iesa, ma continuo a
odare cooro c"e contraggono i matrimonio, se sono continenti. *i sono cos, due
vantaggi( da una !arte, non si caunnia -o!era creatrice di 9io, da-atra non soo non si
distrugge a dignit& dea verginit&, ma a si rende ancora !i1 venerabie.
#. %hi denigra il matrimonio reca un torto alla verginit.
:. *"i denigra i matrimonio reca anc"e un torto aa verginit&< c"i invece o oda, eeva
e %a ris!endere ancora di !i1 a natura straordinaria deo stato verginae. *i' c"e
sembra beo soo in ra!!orto a ci' c"e $ brutto non !u' essere moto beo< quea c"e $
invece a migiore dee cose considerate buone, $ a cosa !i1 bea in senso assouto( $
sotto questa uce c"e vogiamo mostrare a verginit&. *ome cooro c"e denigrano i
matrimonio nuocciono anc"e ae odi dea verginit&, cos, c"i o tiene ontano dae
critic"e %a e odi non tanto di esso quanto dea verginit&. Anc"e ne caso dei cor!i, noi
c"iamiamo bei non quei c"e sono migiori dei cor!i mutiati, ma quei c"e sono
migiori dei cor!i ben %atti e !rivi di di%etti.
2. I matrimonio $ una bea cosa3 Aora a verginit& $ una cosa straordinaria !erc"# $
su!eriore ad una cosa c"e $ gi& bea< e e $ su!eriore nea misura in cui i !iota $
su!eriore ai marinai, o i: generae $ su!eriore ai sodati. ;a come, ne caso dea nave,
se si eiminano i rematori si %a a%%ondare -imbarcazione, e come in guerra se si
aontanano i sodati si consegna i generae !rigioniero a nemico, cos, anc"e ne caso
c"e stiamo trattando, se si !riva i matrimonio de suo rango eevato si tradisce a goria
dea verginit& e a si %a cadere a iveo !i1 basso.
.. La verginit& $ bea3 0on d-accordo anc"-io. > su!eriore a matrimonio3 Ammetto
anc"e questo. 0e vuoi, !er dare un-idea dea misura dea sua su!eriorit&, !osso citare
come esem!i a su!eriorit& de cieo sua terra, o quea degi angei sugi uomini< se !oi
dovessi es!rimermi in modo !i1 ardito, direi c"e si tratta di una su!eriorit& ancora
maggiore. > vero in%atti c"e gi angei non s!osano n# vengono s!osati( ma essi non
sono strettamente uniti aa carne ed a sangue, non soggiornano sua terra, non devono
so!!ortare una motitudine di desideri, non "anno bisogno di cibi e bevande, non
!ossono essere banditi da un doce canto n# im!ressionati da una visione stu!enda o da
atre simii cose< come si !u' osservare a !urezza de cieo ne !ieno !omeriggio,
quando non $ o%%uscata da nessuna nuvoa, cos, e oro nature non !ossono non rimanere
tras!arenti e uminose quando nessun desiderio e ottenebra.
#I. La verginit tras"orma in angeli gli uomini che la&&racciano veramente.
:. I genere umano, !er natura in%eriore agi angei beati, %a vioenza ae !ro!rie %acot&
e cerca con i suo im!egno di uguagiari !er quanto $ !ossibie. *ome !u' avvenire
questo3 Gi angei non s!osano n# vengono s!osati( ma neanc"e a vergine o %a< gi
angei rimangono ininterrottamente vicini a 9io e o servono( ma cos, si com!orta anc"e
a vergine. Anc"e /aoo vuoe c"e e vergini restino ontane da ogni !reoccu!azione,
!erc"# !ossano essere assidue senza distrarsi. E se, a di%%erenza degi angei, non
!ossono saire a cieo !erc"# sono trascinate in basso daa carne, !urtuttavia anc"e in
questo mondo godono di una grande consoazione( se rimangono sante ne cor!o e neo
s!irito, !ossono ricevere i !adrone dei ciei in !ersona.
2. *om!rendi a dignit& dea verginit&, e come essa renda a vita di cooro c"e vivono

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 7 di 61
sua terra simie a quea di cooro c"e stanno in cieo3 Essa im!edisce a c"i "a un
cor!o di restare in%eriore ae !otenze incor!oree, e !orta gi uomini ad emuare gi
angei. ;a nua di tutto ci' riguarda voi eretici, c"e danneggiate un simie stato, c"e
caunniate i 0ignore e c"e o c"iamate cattivo. Vi attende i castigo riservato a servo
cattivo< ae vergini dea c"iesa si !resenteranno invece moti e grandi beni, su!eriori
agi occ"i, ae orecc"ie ed ai !ensieri umani. Lasciamo quindi gi eretici 2 ne abbiamo
gi& !arato abbastanza 2 e rivogiamoci d-ora in !oi ai %igi dea c"iesa.
#II. 'aolo, quando disse( )*gli altri sono io a parlare non il +ignore,, non diede un
consiglio umano.
:. 9a dove $ bene %ar cominciare i nostro discorso3 9ae !aroe stesse c"e i 0ignore
!ronunzi' !er bocca de beato /aoo. /aoo in%atti, quando dice )Agi s!osati non sono
io a !arare, ma i 0ignore+ non intende dire c"e e sue !aroe sono una cosa, e quee
de 0ignore un-atra. *oui c"e %a !arare *risto in s#, c"e non si !reoccu!a ne!!ure di
vivere in modo c"e *risto !ossa vivere in ui, c"e !os!one a-amore !er ui i regni, a
vita, gi angei, e !otenze, ogni atra creatura ed in una !aroa ogni cosa, come !otrebbe
di buon grado 2 s!ecie quando d& dei !recetti 2 dire o !ensare quacosa c"e non !iace a
0ignore3
2. *"e cosa signi%icano e sue !aroe )Io+ e )Non io+3 *risto ci "a dato e eggi e
g-insegnamenti in !arte direttamente, in !arte tramite gi a!ostoi. *"e egi non stabi,
tutto direttamente, o !uoi sentire dae sue stesse !aroe( )Avrei mote cose da dirvi, ma
non !otete ancora so!!ortarne i !eso+. I !recetto )La donna non si se!ari da-uomo+
Egi -aveva dato gi& !rima, quando si trovava ancora su questa terra rivestito di carne.
/er questo /aoo dice( )Agi s!osati non sono io a !arare, ma i 0ignore+. Ag-in%edei
invece Egi non !ar' direttamente, ma diede dee !rescrizioni, is!irando a ta %ine
-anima di /aoo e %acendogi dire( )*"i "a una mogie non credente c"e desidera
abitare con ui, non a ri!udi< e a mogie c"e "a un marito non credente c"e desidera
abitare con ei non o ri!udi+.
.. /er questa ragione, quando disse )Non $ i 0ignore a !arare, ma sono io+, non voe
a%%ermare c"e e sue !aroe erano umane 2 e come avrebbero !otuto essero3 2 ma c"e i
0ignore "a dato questo comandamento non quando si trovava assieme agi a!ostoi, ma
adesso, tramite ui. *ome dunque e !aroe )I 0ignore, non io+ non indicano una
contra!!osizione nei con%ronti dei comandamenti di *risto, cos? e !aroe )Io, non i
0ignore+, non sono state !ronunziate da c"i vuo dire quacosa di !ersonae e di diverso
da ci' c"e !iace a 9io, rna da c"i vuo %ar vedere sotanto c"e i comandamento viene
dato ora !er suo tramite.
4. /arando dea vedova, /aoo dice )A mio !arere, $ !i1 beata se resta cos?+. E !erc"#
nessuno, sentendo e !aroe )A mio !arere+, !ensasse c"e i suo %osse un !ensiero
umano, eimin' ogni sos!etto aggiungendo( )/enso di avere anc"-io o s!irito di 9io+.
*ome dunque noi non !ossiamo dire c"e e sue siano a%%ermazioni umane, soo !erc"#
coui c"e !ara in nome deo s!irito dice )A mio !arere+, cos? anc"e ne nostro caso,
quando dice )0ono io a !arare, non i 0ignore+, non bisogna credere c"e a %rase sia di
/aoo. Egi %aceva !arare *risto in s# e non avrebbe osato %issare tae insegnamento in
una sua a%%ermazione, se non ci avesse !ortato questa egge da ass1.
7. 8uacuno avrebbe !otuto dirgi( )Io c"e "o a %ede e c"e sono !uro non so!!orto di
stare assieme ad una donna c"e non !ossiede nessuna %ede e c"e $ im!ura. Tu stesso "ai
detto !rima c"e sei un, e non i 0ignore, a dire queste cose. 8uae sicurezza e certezza

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 8 di 61
!osso avere3+. ;a /aoo gi avrebbe ris!osto( )Non temere. @o detto c"e %accio !arare
*risto in me e c"e credo di !ossedere o s!irito di 9io !ro!rio !erc"# non ti venisse i
sos!etto c"e e mie !aroe %ossero umane. 0e esse o %ossero, non avrei mai dato ai miei
!ensieri tanta autorit&. I cacoi degi uomini sono vii, i oro !ensieri ingannevoi.
Anc"e a c"iesa universae mostra a %orza di questa egge custodendoa severamente(
non a custodirebbe cos?, se non %osse %ermamente convinta c"e queste !aroe
ra!!resentano un comandamento di *risto+.
A. *"e cosa dice dunque /aoo, ricevendo -eco dee !aroe di *risto3 )/er quanto
riguarda ci' su cui mi avete scritto, $ bene !er un uomo non toccare una donna+. A ta
!ro!osito ci si !otrebbe raegrare con *orinzi, c"e !ur non avendo ricevuto acun
consigio da maestro sua verginit&, o !revengono interrogandoo e %acendo mostra
cos? dei !rogressi com!iuti sotto -azione dea grazia. Ne Vecc"io Testamento non
sussistevano dubbi su matrimonio( non soo tutto i !o!oo, ma anc"e i Leviti, i
sacerdoti e o stesso gran sacerdote gi attribuivano una grande im!ortanza.
#III. 'erch i %orinzi scrissero a 'aolo sulla verginit, e perch egli prima di allora
non aveva rivolto loro alcuna esortazione.
:. *ome mai dunque i *orinzi giunsero a rivoger questa domanda3 9ata a oro
!ers!icacia, sa!evano bene di avere bisogno di un !i1 ato grado di virt1, giacc"# erano
stati ritenuti degni di un dono !i1 grande. Vae anc"e a !ena di c"iedersi come mai
/aoo non avesse mai rivoto oro quest-esortazione( se avessero sentito quacosa in
!ro!osito, essi non gi avrebbero scritto di nuovo %acendogi domande su questo
argomento. Anc"e in questo caso ci si !u' rendere conto dea !ro%ondit& dea sa!ienza
di /aoo. Non rivose senza motivo n# a caso un-esortazione su di un tema cos?
im!ortante, ma as!ett' c"e in oro nascessero !rima i desiderio ed i !ensiero di
quest-ideae( se si %osse trovato di %ronte ad anime gi& !re!arate aa verginit&, avrebbe
!otuto gettare con !i1 e%%icacia i suoi semi, giacc"# a dis!osizione d-animo degi
ascotatori nei riguardi de-argomento avrebbe %aciitato di moto -accogimento dei
suoi consigi. 9-atra !arte, -a!ostoo voe anc"e %ar notare -im!ortanza e a grande
soennit& de-im!resa.
2. In caso contrario, non avrebbe as!ettato a oro buona dis!osizione d-animo, ma
avrebbe subito s!iegato i termini de !robema, !resentandoo, se non come
un-ingiunzione o un comandamento, !er o meno come un-esortazione o un consigio.
Non avendo osato %are ne!!ure questo, ci "a %atto vedere c"e a verginit& ric"iede moto
sudore e grandi otte. Anc"e in questo caso si com!ort' cos? !erc"# voe imitare nostro
0ignore. Anc"e nostro 0ignore !ar' in%atti dea verginit& sotanto quando i suoi
disce!oi gi %ecero domande in !ro!osito.
.. 8uando essi dissero( )0e questa $ a condizione de-uomo quando si trova in
com!agnia dea donna, conviene non s!osarsi+, ris!ose( )Vi sono degi eunuc"i c"e si
sono resi tai !er i regno dei ciei+. 8uando a virt1 da reaizzare $ moto ata e !er
questo non !u' essere rinc"iusa nea costrizione di un comandamento, bisogna
attendere a buona dis!osizione di cooro c"e intendono reaizzara, in%ondendo in oro
a voont& necessaria in un atro modo e senza destare sos!etti( cos? %ece a!!unto *risto.
Non i !ort' a desiderare a verginit& !arando di essa( discorrendo soo su matrimonio,
mostrando i !eso di questo stato e imitando i suo discorso a quest-argomento, con a
sua accortezza %ece in modo c"e essi, !ur non avendo sentito !arare dea verginit&,
dicessero di !ro!ria iniziativa( )> megio non s!osarsi+.

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 9 di 61
4. /er questa ragione /aoo, -imitatore di *risto, disse )Riguardo a ci' su cui mi avete
scritto+, quasi voesse scusarsi con oro !arando cos?, e dire )Io non osavo condurvi ad
un cos? ato ideae, data a di%%icot& de-im!resa, ma !oic"# voi mi avete scritto di
vostra iniziativa, "o trovato i coraggio di darvi questo consigio( $ una buona cosa !er
-uomo non toccare una donna+. *ome mai, !ur avendo i *orinzi scritto su moti
argomenti, egi non aveva mai aggiunto quest-esortazione3 0oo !er i motivo c"e "o
s!iegato adesso( !er evitare c"e quacuno accogiesse mae i suo consigio, ricord' a
ettera da oro inviata. ;a neanc"e aora, !ur avendo avuto tae s!unto, rivose
un-esortazione veemente( us' invece un tono dimesso, imitando anc"e in questo *risto.
I 0avatore in%atti, concuso i discorso sua verginit&, aggiunse( )*"i $ in grado
d-intendere, intenda+. E -a!ostoo cosa disse3 )Riguardo a ci' su cui mi avete scritto, $
una buona cosa !er -uomo non toccare una donna+.
#IV. -&iezione di coloro che ri"iutano la verginit e sua con"utazione
:. ;a quacuno !otrebbe %orse obiettare( )0e $ bene non toccare a donna, a c"e sco!o i
matrimonio si $ introdotto nea vita3 8uae atro uso !otremo %are dea donna, se non
ci !u' essere utie n# !er i matrimonio n# !er a !rocreazione3 *"e cosa !otr& im!edire
a distruzione de genere umano, se ogni giorno a morte si !ascoa di esso e o %acia,
mentre tae ragionamento vieta di %ar sorgere atri a !osto di quei caduti3 0e tutti
voessimo reaizzare questo be-ideae e non toccassimo a donna, tutto andrebbe
distrutto( e citt&, e case, i cam!i, e arti, gi animai, e !iante. *ome in%atti quando
cade i generae -esercito !erde necessariamente i suo ordine, cos? una vota eiminato
con -astinenza da matrimonio -uomo, i re dea terra, nessun-atra cosa !otr&
conservare a sua sicurezza ed i suo ordine, e questo be consigio riem!ir& a terra
d-in%initi mai+.
2. 0e queste !aroe %ossero !ronunziate sotanto dai nostri nemici e dag-in%edei, non
me ne curerei moto. /oic"# !er' !arano cos? anc"e moti !resunti membri dea c"iesa,
c"e !er deboezza di voont& non riescono a sobbarcarsi ae %atic"e ric"ieste daa
verginit& e c"e cercano di nascondere a !ro!ria !igrizia denigrando questa !ratica e
mostrandone -inutiit&, in modo da dare -im!ressione di essere rimasti indietro non !er
trascuratezza ma !er un retto modo di ragionare, asciamo !ure da !arte i nemici 2
)-uomo !sic"ico non com!rende in%atti e cose deo s!irito, c"e !er ui sono
sciocc"ezze+ 2 ed insegniamo due cose a cooro c"e %ingono di stare daa nostra !arte(
da un ato, a !ratica dea verginit& non $ su!er%ua, ma a contrario di grande utiit& e
necessaria< da-atro, -accusa rivota contro di essa non !u' restare im!unita, ma attira
sui detrattori dei !ericoi !ari ai !remi ed ae odi c"e toccano a c"i riesce a reaizzare
o stato verginae.
.. 9o!o c"e tutto -universo %u creato e tutto %u a!!rontato !er i nostro ri!oso ed i
nostro uso, 9io %orm' -uomo, !er i quae aveva creato i mondo. L-uomo, una vota
%ormato, rimase ne !aradiso( de matrimonio non si %aceva !aroa. Aveva bisogno di un
aiuto< -aiuto gi venne, e neanc"e aora i matrimonio sembrava necessario. Non
s-intravedeva ne!!ure( essi vivevano ignorandoo, soggiornando ne !aradiso come in
cieo e raegrandosi dea %amiiarit& con 9io. I desiderio di unione, i conce!imento, i
doori de !arto, e generazioni e quasiasi ti!o di corruzione erano banditi daa oro
anima. 0imii ad un corso d-acqua tras!arente c"e sgorga da una %onte !ura, se ne
stavano in que uogo adorni dea verginit&.
4. Aora tutta a terra era !riva di uomini( c-era !ro!rio queo c"e ora temono certe

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 10 di 61
!ersone, c"e si !reoccu!ano de mondo abitato, c"e si danno gran !ensiero dee cose
atrui ma c"e non so!!ortano ne!!ure i ricordo dee !ro!rie, c"e temono a scom!arsa
di tutto i genere umano ma c"e trascurano a !ro!ria anima come se %osse una cosa
estranea< e!!ure, !er quanto riguarda quest-utima, dovranno rendere conto esattamente
anc"e dee mancanze !i1 !iccoe, mentre non dovranno %ornire neanc"e a !i1 !iccoa
s!iegazione sua nascita degi uomini.
7. Non c-erano aora n# citt&, n# arti, n# case, di cui voi tanto vi !reoccu!ate( tutto
questo non esisteva, e !urtuttavia nua ostacoava o im!ediva quea vita beata, tanto
migiore dea !resente. ;a do!o avere disobbedito a 9io ed essere divenuti terra e
cenere, !ersero insieme a que-esistenza beata anc"e a beezza dea verginit&, c"e i
abbandon' !er ritirarsi con 9io. Binc"# rimasero insensibii a diavoo e riverirono i
oro !adrone, anc"e a verginit& rimase ad adornari !i1 di quanto i diademi o e vesti
d-oro %acciano con i re. ;a quando, divenuti !rigionieri de diavoo, dovettero de!orre
questa veste regae e -ornamento ceeste, attirando su di s# a corruzione !ro!ria dea
morte, a maedizione, i doori e e %atic"e dea vita, aora assieme a tutti questi mai
so!raggiunse anc"e i matrimonio, un abito mortae e degno di uno sc"iavo.
A. )*"i in%atti si s!osa 2 dice -a!ostoo 2 si !reoccu!a dee cose de mondo+. Vedi qua
$ -origine de matrimonio3 /erc"# sembr' necessario3 Esso deriva daa disobbedienza,
daa maedizione, daa morte. 9ove c-$ a morte, , c-$ anc"e i matrimonio( se a
morte non c-$, neanc"e i matrimonio so!ravviene. La verginit&, invece, non %a !arte di
questa catena, ma $ sem!re utie, sem!re bea e sem!re beata, ed esiste sia !rima c"e
do!o a morte, sia !rima de matrimonio c"e do!o di esso. 8uae matrimonio, dimmi, "a
%atto nascere Adamo3 8uai doori "anno generato Eva3 Non !uoi ris!ondermi. /erc"#
aora, senz-acun motivo, temi tanto c"e, cessando i matrimonio, scom!aia anc"e i
genere umano3 5n-in%init& di angei serve 9io, migiaia e migiaia di arcangei gi sono
vicini, e nessuno di oro $ nato daa generazione, da !arto, dai doori e da
conce!imento. Non avrebbe dunque !otuto 9io, a maggior ragione, creare gi uomini
!rescindendo da matrimonio3 *os? cre' i !rimi !rogenitori, dai quai discendono tutti
gi uomini.
#V. .on il matrimonio ad accrescere il genere umano
:. La nostra razza $ conservata non daa %orza de matrimonio, ma daa !aroa de
0ignore, c"e disse a-inizio( )*rescete, moti!icatevi e riem!ite a terra+. *"e cosa
in%atti, dimmi, "a s!into Abramo aa !rocreazione3 Non $ %orse vero c"e, do!o avere
usu%ruito !er tanti anni de matrimonio, !ronunzi' in%ine questa %rase( )= 0ignore, c"e
cosa mi dirai3 9ovr' morire senza %igi3+ *ome aora 9io %ece di cor!i consunti i
!rinci!io e a radice di tante miriadi di !ersone, cos? anc"e a-inizio, se Adamo e a sua
com!agna avessero obbedito a suo ordine e sa!uto dominare i !iacere acceso
da-abero !roibito, non gi sarebbe mancato i modo di accrescere a razza umana. In
e%%etti, n# i matrimonio $ in grado di moti!icare uomini esistenti se 9io non o vuoe,
n# a verginit& di diminuirne i numero, se Egi vuoe c"e siano moti. Egi cos? dis!ose
2 dice a 0crittura 2 !er co!a nostra e dea nostra disobbedienza.
2. /erc"# in%atti i matrimonio non com!arve !rima dea trasgressione3 /erc"# ne
!aradiso non vi %urono congiungimenti3 /erc"# i doori de !arto non esistevano !rima
dea maedizione3 /erc"# aora tutto questo era su!er%uo, mentre divenne !oi
necessario a causa dea nostra deboezza< mi ri%erisco sia a ci' di cui "o !arato, sia a
tutto i resto( ae citt&, ae arti, aa necessit& d-indossare gi abiti, e a tutti gi atri

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 11 di 61
innumerevoi bisogni. > stata a morte ad introdurre tutto questo, trascinandoseo con s#.
Non devi quindi onorare !i1 dea verginit& ci' c"e ti %u concesso a causa dea tua
deboezza, e non devi ne!!ure mettere e due cose suo stesso !iano( !rocedendo
secondo questo ragionamento, giungerai a dire c"e $ megio avere due mogi !iuttosto
c"e contentarsi di una soa, giacc"# anc"e questo %u consentito daa egge di ;os$< ao
stesso modo, !re%erirai e ricc"ezze aa !overt& voontaria, i usso aa vita tem!erante,
e a vendetta aa nobie so!!ortazione dee o%%ese.
#VI. II matrimonio una concessione
:. );a tu denigri tutto questo+, mi si obietta. Io non denigro a%%atto( 9io -"a concesso,
ed a suo tem!o si $ riveato utie. 8ueo c"e !er' dico, $ c"e si tratta di ben !oca cosa,
di una virt1 !ro!ria !i1 dei bambini c"e degi uomini. /er questo *risto, ne-intento di
renderci !er%etti, ci "a comandato di s!ogiarci di esso come se %osse un vestito !er
bambini c"e non !u' rico!rire un uomo !er%etto n# essere un ornamento adatto )a-et&
dea !ienezza di *risto+, e d-indossare atri abiti !i1 convenienti e !i1 !er%etti dei
!rimi, senza contraddirsi nee sue !rescrizioni ma rimanendo in !er%etto accordo con se
stesso.
2. In%atti, anc"e se questi comandamenti sono !i1 severi di quei antic"i, o sco!o de
egisatore resta identico. 9i c"e cosa si tratta3 0i tratta di eiminare i vizio dea nostra
anima e di ricondura aa virt1 !er%etta. 0e si %osse !reoccu!ato non di dare
comandamenti !i1 severi dei !recedenti, ma di asciare e cose sem!re neo stesso stato
e di non eevare mai a di so!ra dea oro mediocrit&, aora veramente sarebbe stato in
contraddizione con se stesso. 0e a-inizio, quando i genere umano era !i1 in%antie,
avesse !rescritto questa rigida norma di vita, noi non avremmo ricevuto un
comandamento !ro!orzionato ae nostre !ossibiit&, e tutta a nostra savezza sarebbe
stata com!romessa da tae mancanza di !ro!orzioni. Ao stesso modo, se do!o tanto
tem!o ed i tirocinio %atto sotto a egge ci avesse %atto rimanere sua terra mentre i
momento ci c"iamava a questa ceeste %ioso%ia, non avremmo tratto nessun giovamento
a!!rezzabie daa sua concessione, giacc"# non avremmo reaizzato queo stato
!er%etto a quae a concessione mirava.
#VII. /ella condiscendenza divina
:. =ra questo caso $ simie a queo dei !iccoi uccei. La madre, do!o averi nutriti, i
s!inge %uori da nido. 0e !er' vede c"e sono ancora deboi, c"e cadono e c"e "anno
ancora bisogno di rimanere dentro i nido, i ascia , ancora !er vari giorni non !erc"#
vi rimangano !er sem!re, ma !erc"# !ossano voare con tutta sicurezza una vota c"e e
oro ai si sono ben %issate e c"e essi sono divenuti abbastanza %orti. *os? anc"e nostro
0ignore %in da-inizio ci "a trascinati verso i cieo e ci "a indicato a strada c"e
conduce ad esso< non ignorava, ma sa!eva bene c"e non eravamo ca!aci di voare, e
voeva mostrarci c"e a caduta si veri%icava non !er suo voere, ma !er a nostra
deboezza. 9o!o averceo mostrato, ci asci' crescere !er moto tem!o in questo mondo
e ne matrimonio, come in un nido.
2. ;a quando, do!o un ungo intervao di tem!o, ci crebbero e ai dea virt1, ritorn', e
con deicatezza e !iano !iano ci !ort' %uori da questa dimora insegnandoci a voare !i1
in ato *"i $ ancora !igro e dorme in un sonno !ro%ondo, ama trattenersi ne nido,
rimanendo inc"iodato ae cose de mondo. *"i invece $ veramente nobie ed ama a

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 12 di 61
uce, abbandona i nido con grande disinvotura, voa verso -ato e tocca i cieo,
asciando tutte e cose terrene( i matrimonio, e ricc"ezze, i !ensieri e tutto ci' c"e $
soito trascinarci sua terra.
.. Non dobbiamo dunque scambiare i !ermesso de matrimonio, concesso a-inizio, !er
un obbigo c"e c-im!edisce di rinunziare ad esso. I 0ignore vuoe c"e vi rinunciamo(
ascota e sue !aroe )*"i $ in grado d-intendere, intenda+. Non meravigiarti de %atto
c"e non abbia !rescritto questo %in da-inizio. Neanc"e i medico, in%atti, !rescrive ai
maati tutte e cure insieme e neo stesso momento( quando sono in !reda aa %ebbre,
!roibisce oro i cibi soidi, mentre quando non ci sono !i1 n# a %ebbre n# a deboezza
%isica da essa !rodotta, so!!rime i cibi sgradevoi e i ri!orta aa dieta consueta. *ome
gi eementi dei cor!i, scontrandosi tra oro e rimanendo in eccesso o in di%etto,
!rovocano una maattia, cos? anc"e ne caso de-anima a mancanza di misura nee
!assioni distrugge a sua saute. Cisogna avere una !rescrizione !er queste !assioni
so!rattutto ne momento !i1 adatto( senza questi due %attori, a egge da soa non basta a
correggere i disordine c"e si %orma ne-anima. *os? !ure, neanc"e e medicine !ossono
eiminare a !iaga( queo c"e e medicine %anno !er e %erite, o %anno e eggi !er i
!eccati.
4. Tu non im!ortuni i medico quando, intervenendo sue stesse %erite, tagia, o brucia,
o s!esso non %a nessuna di queste due cose, anc"e se di sovente non riesce ne suo
intento< quando invece si tratta di 9io c"e non sbagia mai e c"e regoa tutto in modo
degno dea sua sa!ienza tu, !ur essendo uomo, !retendi d-immisc"iarti, gi c"iedi
ragione dei suoi comandamenti, e non ti sottometti aa sua in%inita sa!ienza3 Non $
questo i segno di un-estrema stotezza3 9io disse( )*rescete e moti!icatevi+. Aora i
momento ric"iedeva questo, giacc"# a natura umana era come im!azzita, non !oteva
so!!ortare o stimoo dee !assioni e non !oteva ri%ugiarsi in un ato !orto trovandosi in
mezzo a quea tem!esta.
7. *"e cosa avrebbe dovuto comandare 9io3 9i vivere nea continenza e nea
verginit&3 ;a quest-ordine avrebbe !rodotto una caduta ancora !i1 grave ed avrebbe
reso !i1 vioenta a %iamma. 0e ai bambini c"e "anno bisogno sotanto de atte si
togiesse questo nutrimento e i si costringesse a !rendere i cibo degi aduti, nua
!otrebbe im!edire a oro ra!ida morte( tanto grande $ i mae de-ino!!ortunit&. /er
questo a verginit& non %u concessa a-inizio. /er megio dire, ci a!!arve a-inizio
!rima ancora de matrimonio, ma quest-utimo so!raggiunse successivamente e %u
ritenuto necessario !er e ragioni !rima s!iegate< se Adamo avesse continuato ad
obbedire, non ne avrebbe avuto bisogno. E come 2 mi si obietta 2 avrebbero !otuto
nascere tante motitudini di uomini3 Ed io, giacc"# questa !aura continua ad agitarti
tanto, ti c"iedo di nuovo( )*om-$ nato Adamo, com-$ nata Eva, se non c-era i mezzo
de matrimonio3+. )E c"e3 2 mi si c"iederebbe 2. Tutti gi nomini avrebbero dovuto
nascere cos,3+. 0e %ossero nati cos, o in un atro modo, non sono in grado di diro. *i'
c"e ora c-im!orta di stabiire, $ c"e 9io non aveva bisogno de matrimonio !er
moti!icare gi uomini sua terra.
#VIII. .on la verginit, ma il peccato riduce il genere umano
*"e non a verginit&, ma i !eccato e gi acco!!iamenti %uori uogo sono a causa
de-estinzione de genere umano, o mostra -annientamento degi uomini, dee bestie
ed in una !aroa di tutti gi esseri c"e res!iravano sua terra veri%icatosi ai tem!i di No$.
0e i %igi di 9io avessero aora resistito a que-innaturae desiderio ed onorato a

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 13 di 61
verginit&, se non avessero gettato degi sguardi !eccaminosi sue %igie degi uomini,
tae caamit& non i avrebbe co!iti. Non si creda c"e io intenda addossare su
matrimonio a co!a dea oro rovina< non sto dicendo questo( dico c"e a rovina e a
distruzione dea nostra razza di!endono non daa verginit&, ma da !eccato.
#I#. *nticamente il matrimonio aveva due ragioni, ora ne ha una sola
:. *erto, i matrimonio %u concesso !er a !rocreazione< ma ancora di !i1 %u concesso
!er s!egnere i %uoco dea nostra natura. Lo testimonia /aoo, & dove dice )!er evitare
a %ornicazione, ciascuno abbia a !ro!ria mogie+( dea !rocreazione non %a !aroa.
Inotre, egi non invita a co!!ia a restare unita !erc"# !rocrei moti %igi< !er quae
ragione aora raccomanda questo3 )/erc"# 0atana non vi tenti+( sono e sue !aroe. /i1
avanti, non dice )si s!osino se desiderano i %igi+ ma )si s!osino, se non riescono a
rimanere continenti+. A-inizio, come "o detto, i matrimonio aveva queste due
%unzioni< successivamente invece, do!o c"e a terra, i mare e tutte e regioni abitabii
%urono !o!oate, rimase soo un motivo !er contraro, -eiminazione dea s%renatezza e
dea scostumatezza.
2. In e%%etti, cooro c"e anc"e adesso si rotoano in queste !assioni, c"e desiderano
vivere come i !orci e corrom!ersi nei u!anari, vengono non !oco aiutati da
matrimonio, c"e i aontana da-im!urit& e daa sc"iavit1 e i conserva nea santit& e
ne decoro. ;a %ino a quando dovr' continuare a combattere contro ombre3 Anc"e voi
c"e !arate cos, conoscete quanto me -ecceenza dea verginit&( tutte e cose da voi
dette non sono c"e dee scuse e dei !retesti c"e mirano a veare -incontinenza.
##. *nche ammettendo che coloro che disprezzano la verginit non corrano alcun
pericolo, nondimeno tale denigrazione non esente da rischi
;a anc"e se non si corresse acun !ericoo !arando cos,, bisognerebbe ora !orre %ine
ae caunnie. *"i in%atti assume un atteggiamento ostie di %ronte ae cose bee,
!ronunziando un giudizio cos, de!ravato ed ingiusto, otre a danneggiare se stesso d&
anc"e di %ronte a tutti una non !iccoa !rova dea !ro!ria mavagit&. 9ovreste quindi
tenere a !osto a ingua, se non !er atre ragioni, !er o meno !er evitare di attirarvi una
re!utazione cos, cattiva( dovete ricordare c"e, mentre c"i ammira cooro c"e si
distinguono nee gare !i1 im!egnative !u' trovare !resso tutti com!rensione se non
riesce a raggiungere gi stessi risutati, c"i invece non soo non riesce, ma denigra e
im!rese degne di mote corone, $ giustamente odiato da tutti come un acerrimo nemico
dea virt1 e come !i1 miserabie degi stoti< questi utimi in%atti non sanno cosa %anno,
n# so!!ortano voontariamente a !ro!ria sorte. /erci', anc"e se otraggiano i !otenti,
non soo non vengono !uniti, ma sono oggetto di commiserazione da !arte di cooro c"e
"anno o%%eso. ;a se quacuno osasse %are consa!evomente ci' c"e essi %anno senza
voero, sarebbe giustamente condannato con giudizio unanime come nemico dea
nostra natura.
##I. %oloro che disprezzano la verginit corrono un grave pericolo
:. *ome "o detto, anc"e se tae accusa non %acesse correre dei !ericoi, bisognerebbe
abbandonara( ne "o s!iegato e ragioni. In reat& !er' i %atto com!orta un grave
!ericoo( sar& !unito non soo )c"i siede !arando mae de !ro!rio %rateo e soevando

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 14 di 61
scandai contro i %igio di sua madre+, ma anc"e c"i cerca di caunniare e cose c"e
sembrano bee a 9io. Ascota e !aroe di un atro !ro%eta, & dove !ara di
quest-argomento( )Guai a c"i c"iama buono i cattivo ed i cattivo buono, a c"i
tras%orma a tenebra in uce e a uce in tenebra, i doce ne-amaro e -amaro ne
doce+. E c"e cosa c-$ di !i1 doce, di !i1 beo e di !i1 ris!endente dea verginit&3
Essa emette degi s!endori !i1 uminosi dei raggi de soe, e mentre ci aontana da tutte
e cose materiai, ci mette in condizione di guardare %issi, con occ"i !uri, a soe dea
giustizia. 8ueste grida anciava Isaia contro cooro c"e os!itavano in s# tai idee
distorte.
2. Ascota c"e cosa dice un atro !ro%eta su cooro c"e !ronunziano contro atri queste
!aroe !esti%ere< egi comincia con a stessa escamazione( )Guai a c"i versa a vicino
una s!orca bevanda+. La !aroa )guai+ non $ un sem!ice modo di dire, ma una
minaccia c"e ci annunzia una !unizione indicibie, c"e non conosce !erdono< nee
0critture, tae avverbio $ usato a !ro!osito di cooro c"e non !ossono s%uggire aa
!unizione imminente.
.. E un atro !ro%eta, accusando gi Ebrei, disse da !arte sua( )Avete dato da bere i vino
ai santi+. 0e c"i %a bere i vino ai Nazirei dovr& so!!ortare una !unizione cos, grande,
c"i versa una bevanda sudicia nee anime dei sem!ici di quae !unizione non sar&
degno3 0e c"i eimina una !iccoa !arte de-ascesi !revista daa egge subisce un
castigo inesorabie, c"i dieggia tutta quanta a santit&, quae condanna subir&3 )0e 2
dice i 0ignore 2 quacuno scandaizzer& uno di questi !iccoi, sar& megio !er ui
attaccarsi a coo una macina da muino e gettarsi in mare+. *"e cosa !otranno dire
aora cooro c"e con queste !aroe scandaizzano non soo un !iccoo, ma mote
!ersone3 0e c"i c"iama sciocco i !ro!rio %rateo sar& condotto direttamente a %uoco
dea Geenna, c"i caunnia questo modo di vita uguae a queo degi angei quanta ira
non attirer& su suo ca!o3
4. 5na vota ;iriam !ar' contro ;os$ non con i tono c"e voi usate contro a verginit&,
ma in modo moto meno grave ed in termini !i1 moderati. Non sc"ern, -uomo, n#
derise a virt1 di que beato, c"e anzi ammirava moto( si imit' a dire c"e anc"e ei
godeva dei suoi stessi !riviegi. /urtuttavia, attir' su di s# -ira divina a ta !unto, c"e
neanc"e e mote !reg"iere de !resunto o%%eso vasero ad ottenere quacosa !er ei(
anzi, i suo castigo and' moto a di & di queo c"e ;os$ stesso aveva !ensato.
##II. La morte dei "anciulli al tempo di $liseo "u utile
:. ;a !erc"# !arare di ;iriam3 Acuni %anciui c"e giocavano vicino a Cetemme,
soo !er aver detto ad Eiseo )0ai, cavo+, !rovocarono a ta !unto 9io, c"e questi %ece
!iombare su di oro degi orsi !ro!rio mentre !aravano< erano quarantadue, e tutti
%urono dianiati %ino a-utimo da quee bestie. N# a giovane et&, n# i numero, n# i
%atto c"e sc"erzassero vase a !roteggere quei bambini( ed era giusto. 0e cooro c"e si
sobbarcano a cos, grandi %atic"e dovessero essere dieggiati dai bambini e dagi uomini,
quae !ersona !i1 deboe accetterebbe mai di so!!ortare %atic"e c"e attirano e risa e gi
sc"erni3 8uae uomo ordinario cerc"er& !i1 d-imitare a virt1, vedendo c"e $ cos,
ridicoa3
2. =ra a virt1 $ universamente ammirata non soo da cooro c"e a !raticano, ma anc"e
da cooro c"e, in seguito a dee cadute, se ne aontanano< e!!ure, moti esitano ed
indietreggiano di %ronte a queste %atic"e( c"i sarebbe aora !i1 dis!osto ad abbracciara
subito, se vedesse c"e non soo non $ ammirata, ma $ caunniata da tutti gi uomini3 Le

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 15 di 61
!ersone moto %orti, c"e si sono gi& tras%erite in cieo, non "anno bisogno dea
consoazione dea gente ordinaria, !erc"# a consoare basta a ode di 9io. *"i invece $
!i1 deboe e soo da !oco si %a guidare m tae !ratica, riceve un non !iccoo aiuto anc"e
daa s!inta !rodotta da-o!inione de vogo( soo m seguito, quando sar&
com!etamente educato, !otr& mettersi !iano !iano in condizione di non aver !i1
bisogno di tae aiuto.
.. 8uesti eventi si veri%icano non soo !er costoro, ma anc"e !er a savezza degi
sc"ernitori, i quai !rocederebbero otre nea oro mavagit&, se vedessero im!uniti i
oro mis%atti !recedenti. ;a mentre !aravo, mi sono tornati in mente certi e!isodi dea
storia di Eia. La sorte c"e gi orsi %ecero subire a quei %anciui a causa di Eiseo, tocc'
anc"e, a causa de suo maestro, a cinquantadue uomini ed ai oro ca!i, quando i %uoco
si accese in cieo. Aorc"# essi, con un %are moto ironico, vennero a c"iamare i giusto
invitandoo a scendere tra oro, in sua vece scese un %uoco, c"e i divor' tutti cosi come
%ecero quee bestie.
4. Voi tutti, o nemici dea verginit&, ri%ettete dunque su questo e mettete sua vostra
bocca una !orta ed una sbarra, !er non dover dire i giorno de giudizio, vedendo
ri%ugere in que uogo e !ersone vergini( )8uesti sono cooro c"e deridevamo ed a cui
anciavamo otraggi< e noi stoti ritenevamo !azza a oro vita, ed ignominiosa a oro
morte. *ome !ossono essere stati annoverati tra i %igi di 9io ed avere a sorte dei santi3
*i siamo dunque aontanati daa strada dea verit&, e a uce dea giustizia non "a
briato !er noi+. ;a a c"e cosa gioveranno queste !aroe, se i !entimento non sar& !i1
e%%icace in que %rangente3
##III. %ome mai coloro che commettono gli stessi peccati non vengono puniti allo
stesso modo
;a %orse quacuno di voi c"ieder&( )Nessuno dunque do!o quei tem!i insut' i santi3+
;oti, ed in moti !unti dea terra, -"anno %atto. )*ome mai aora non sono stati !uniti
ao stesso modo3+. 0a!!iamo c"e moti di oro o sono stati. 0e !oi acuni sono s%uggiti
a castigo, non s%uggiranno ad esso !er sem!re. 0econdo i beato /aoo )i !eccati di
acuni sono evidenti e !ortano a giudizio, mentre !er atri si riveano successivamente+.
*ome i egisatori mettono !er iscritto e !ene dei trasgressori, cos, anc"e nostro
0ignore Ges1 *risto, quando !unisce uno o due !eccatori e scrive !er cos, dire i oro
castig"i su di una coonna di bronzo, si serve dea oro sorte !er !arare a tutti< Egi dice
c"e cooro c"e osano commettere gi stessi !eccati di c"i $ stato !unito, anc"e se !er i
momento non vengono !uniti, in %uturo subiranno un castigo !i1 severo.
##IV. %oloro che peccano e non sono puniti non devono rassicurarsi, ma piuttosto
temere
:. 9i conseguenza, se non so%%riamo acun mae !ur avendo !eccato otre misura, non
dobbiamo rassicurarci, ma !iuttosto temere. 0e in%atti qui non siamo giudicati da 9io, ,
saremo condannati assieme a mondo. Anc"e in questo caso, e !aroe non sono mie, ma
di *risto c"e !ara in /aoo. /arando a cooro c"e !rendono i sacramenti senza esserne
degni, egi dice( )/er questo tra voi ce ne sono moti c"e sono deboi e maati, mentre
un buon numero dorme. 0e ci giudicassimo, non saremmo giudicati< ora invece, se
siamo giudicati, veniamo educati da 0ignore !er non essere condannati assieme a
mondo+. Vi sono acuni c"e "anno bisogno sotanto di una condanna su questa terra,

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 16 di 61
quando nei oro !eccati non otre!assano una certa misura e quando, do!o essere stati
!uniti, non corrono !i1 verso di essi, imitando i cane c"e si voge verso ci' c"e "a
vomitato< vi sono !oi atri c"e !er -enormit& dee oro co!e sono !uniti sia qui c"e ,<
atri, in%ine, saranno !uniti soo , !er avere commesso e co!e !i1 gravi, non essendo
stati ritenuti degni di essere s%erzati assieme agi uomini. )Non saranno s%erzati assieme
agi uomini+ 2 $ detto 2, in quanto sono destinati ad essere !uniti con i demoni. )Andate
via da me 2 dice i 0ignore 2 verso a tenebra eterna, !re!arata !er i diavoo ed i suoi
seguaci+.
2. ;oti sono riusciti ad ottenere i sacerdozio !agando, senza essere rim!roverati da
nessuno e senza ascotare e !aroe c"e 0imone ud, a suo tem!o da /ietro. Non !er
questo !er' s%uggono a castigo( ne subiranno uno moto !eggiore di queo c"e
avrebbero dovuto subire qui, giacc"# neanc"e -esem!io $ vaso a renderi !i1 saggi.
;oti "anno osato %are queo c"e %ece *ore< non "anno subito a sua sorte, ma
so%%riranno in seguito una !ena !i1 grave. ;oti c"e "anno imitato -em!iet& de
Baraone non sono annegati come ui, ma sono attesi da-oceano dea Geenna. Neanc"e
cooro c"e c"iamano sciocc"i i !ro!ri %ratei sono stati !uniti, ma i castigo $ riservato
!er oro ne-a di &.
.. Non !ensate dunque c"e e minacce di 9io siano soo !aroe. Egi "a dato esecuzione
ad acune di esse come ne caso di 0a%%ira, di suo marito, di *armi, di Aaron e di moti
atri, !erc"# c"i non crede ae sue !aroe, convinto da-evidenza dei %atti, in %uturo non
s-iuda !i1 di s%uggire aa !unizione ed im!ari c"e a bont& di 9io consiste non ne non
!unire a%%atto c"i !ersevera nei suoi !eccati, ma ne concedere una !roroga ai !eccatori.
4. 0i !otrebbe !arare anc"e !i1 a ungo, !er dare un-idea di tutto i %uoco c"e si
!re!arano cooro c"e dis!rezzano a beezza dea verginit&. ;a queste !aroe sono
su%%icienti ai saggi, mentre neanc"e un discorso !i1 ungo de !resente !otrebbe
aontanare g-incorreggibii ed i !azzi daa oro mania. *"iudiamo quindi questa !arte,
e rivogiamo i nostro discorso ai saggi, ritornando a beato /aoo. )Riguardo a ci' su
cui mi avete scritto 2 dice 2 $ bene !er -uomo non toccare a donna+. 0i vergognino ora
entrambe e categorie di !ersone, sia quei c"e denigrano i matrimonio, sia quei c"e
o esatano otre i dovuto. Ad entrambi i beato /aoo c"iude a bocca sia con queste
!aroe c"e con quee c"e seguono.
##V. Il matrimonio necessario ai de&oli
I matrimonio $ una bea cosa, !erc"# conserva -uomo nea tem!eranza e g-im!edisce
di rotoare nea %ornicazione e di morirvi. Non va quindi caunniato. > in e%%etti di
grande utiit&, giacc"# non consente ae membra di *risto di diventare membra di una
!rostituta, e vieta c"e i sacro tem!io venga !ro%anato ed insozzato. > beo !erc"#
sostiene e rimette in !iedi c"i sta !er cadere. ;a di quae utiit& !u' essere !er coui c"e
sta gi& in !iedi e c"e non "a bisogno de suo aiuto3 In ta caso, esso non $ n# utie n#
necessario, ma $ soo d-im!edimento aa virt1, non soo !erc"# e %ra!!one moti
ostacoi, ma anc"e !erc"# a !riva dea maggior !arte degi eogi.
##VI. %hi si sposa pur essendo in grado di restare vergine, reca un gravissimo torto
a se stesso
*"i rico!re di armi un uomo c"e !u' combattere nudo e vincere, non soo non gi giova,
ma gi %a i !i1 grande torto, !rivandoo de-ammirazione e dee !i1 grandi corone(

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 17 di 61
im!edisce aa sua %orza di rivearsi in modo com!eto, e %a !erdere a suo tro%eo mota
%ama. Ne caso de matrimonio, i danno $ ancora !i1 grave( si !riva -uomo non soo
dea grande considerazione dea gente ordinaria, ma anc"e dei !remi riservati aa
vergine. /er questo vien detto( )> bene !er -uomo non toccare donna+. /erc"# aora
!ermetti di toccara3 )A causa dea %ornicazione, ciascuno abbia a !ro!ria mogie+.
)Esito 2 dice -a!ostoo 2 a condurti %ino a-atezza dea verginit&, ne timore c"e tu
!ossa !reci!itare ne baratro dea %ornicazione. Le tue ai non sono ancora abbastanza
eggere, !erc"# io !ossa soevarti %ino a quea vetta+. E!!ure, essi "anno deciso di
cimentarsi e si sono sanciati verso a beezza dea verginit&. /erc"# aora "ai !aura e
tremi, o beato /aoo3 )/erc"# 2 ris!onderebbe %orse 2 mostrano tanta vogia in quanto
ignorano di c"e cosa si tratta< io invece, avendo es!erienza e conoscendo gi& questa
battagia, esito a consigiara agi atri+.
##VII. La verginit un gran &ene e dispensa grandi &eni
:. *onosco e di%%icot& di quest-im!resa, -as!rezza di questo combattimento, a
!esantezza di questa guerra. Cisogna avere un-anima combattiva, vioenta,
dis!eratamente decisa nea sua otta contro i desideri, giacc"# si deve camminare sui
carboni senza bruciarsi e sue s!ade senza %arsi co!ire. La %orza de desiderio $ in%atti
!ari a quea de %uoco e de %erro< e -anima, se non im!ara a non votarsi verso questi
doori, ben !resto !erisce. *i occorrono un !ensiero di diamante, un occ"io c"e non si
addormenta mai, mota !azienza, dee mura robuste, Ddei muri esterniE e dee sbarre,
dee guardie vigii e !rodi, e !rima di ogni atra cosa, -intervento su!eriore( )0e i
0ignore non custodisce a citt&, invano vegiano i suoi custodi+.
2. *ome !otremo dunque %ar giungere a noi quest-aiuto3 L-otterremo soo do!o c"e
avremo dato tutto i nostro contributo( mi ri%erisco ai !ensieri sani, aa %orte intensit&
dei digiuni e dee vegie, aa scru!oosa osservanza dea egge, a ris!etto dei
comandamenti, e so!rattutto aa s%iducia in noi stessi. Anc"e se riusciamo a reaizzare
grandi cose, dobbiamo in%atti dire sem!re( )0e non $ i 0ignore a costruire a casa,
invano "anno avorato i suoi costruttori. )Noi non ottiamo contro i sangue e a carne,
ma contro e dominazioni, contro e !otest&, contro i ca!i dee tenebre di questo mondo,
contro gi s!iriti maigni c"e si trovano negi s!azi ceesti+. Restando armati di giorno e
di notte, dobbiamo tener desti i nostri !ensieri e mettere !aura ai desideri im!udenti.
Casta c"e i !ensieri si riassino un !o-, c"e com!are i diavoo con in mano i %uoco, c"e
scagia !er incendiare i tem!io di 9io. 9obbiamo dunque essere %orti%icati da ogni
!arte. La nostra $ una battagia contro e necessit& naturai< cerc"iamo d-imitare i modo
di vita degi angei e di correre assieme ae !otenze incor!oree. Noi, terra e cenere,
%acciamo di tutto !er renderci uguai agi esseri c"e vivono in cieo( a corruzione vuoe
gareggiare con -incorruttibiit&.
.. 9immi( quacuno oser& ancora !aragonare i !iacere de matrimonio a tae stato3
*ome non sarebbe otremodo sciocco3 /aoo, sa!endo bene tutto questo, disse(
)=gnuno abbia a !ro!ria mogie+. /er questo si mostrava ritroso, !er questo non osava
!arare oro subito dea verginit&, ma si so%%ermava a discorrere su matrimonio,
ne-intento di distaccari da esso a !oco a !oco< e !oc"e !aroe c"e diceva sua
continenza e mescoava ai suoi ung"i discorsi su matrimonio, in modo c"e -udito non
%osse co!ito daa severit& de-esortazione. *"i in%atti intreccia in tutto i suo discorso
argomenti tro!!o severi si rende moesto a-ascotatore, e costringe s!esso aa
ribeione -anima c"e non so!!orta i !eso di ci' c"e vien detto. *"i invece o varia, e

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 18 di 61
vi mescoa !i1 argomenti !iacevoi c"e argomenti s!iacevoi, evita di rendero !esante,
e %acendo ri!osare -ascotatore riesce megio a !ersuadero e ad attiraro, come %ece
a!!unto /aoo.
4. 0ubito do!o aver detto )> bene !er -uomo non toccare a donna+, !ass' a
matrimonio con e !aroe( )=gnuno abbia a !ro!ria mogie+. Cenedisse a verginit& e a
mise da !arte imitandosi a dire( )> bene !er -uomo non toccare a donna+. /er quanto
riguarda invece i matrimonio, d& dei consigi e degi ordini e ne s!iega i motivo( )A
causa dea %ornicazione+< sembra cos, voer giusti%icare i !ermesso c"e d& di s!osarsi.
In verit& egi, !arando de matrimonio, %a nascostamente -eogio dea continenza( non
o svea a!ertamente, ma o ascia aa coscienza degi ascotatori. *"i in%atti si rende
conto c"e /aoo -esorta a matrimonio non !erc"# o consideri i sommo dea virt1 ma
!erc"# gi rim!rovera una sensuait& tro!!o %orte, c"e non !u' essere scacciata senza di
esso, !ieno di rossore e di vergogna cerca di abbracciare subito a verginit& e di
aontanare da s# tae re!utazione.
##VIII. %i0 che viene detto sul matrimonio unesortazione alla verginit
:. /erc"# /aoo dice quindi )I marito dia aa mogie -a%%etto dovuto, e simimente si
com!orti a mogie con i marito+3 /er s!iegare queste !aroe e rendere !i1 c"iare,
aggiunge( )La mogie non $ !adrona de !ro!rio cor!o, ma soo i marito o $<
simimente, i marito non $ !adrone de !ro!rio cor!o, ma soo a mogie o $+. 8ueste
!aroe sembrano dette in %avore de matrimonio. In reat& !er' /aoo riveste un amo con
-esca consueta, e o getta nee orecc"ie dei suoi disce!oi ne-intento di distogieri da
matrimonio !arando di esso. *"i in%atti sente c"e do!o i matrimonio non sar& !i1
!adrone di s# ma di!ender& daa voont& dea mogie, cerca di iberarsi subito da
questa sc"iavit1 cos, amara, o !iuttosto non vuoe neanc"e cominciare a sottomettersi a
questo giogo, !erc"# una vota c"e vi si $ sottomesso deve restare sc"iavo %inc"# o
vuoe a mogie.
2. *"e io non %accio dee sem!ici congetture su !ensiero di /aoo o si !u' ca!ire
%acimente, se si !ensa ai disce!oi de 0ignore( costoro non ritennero i matrimonio una
cosa !esante e moesta %inc"# non si avvidero c"e i 0ignore voeva rinserrari neo
stesso obbigo in cui /aoo avrebbe !oi rinc"iuso i *orinzi. Le %rasi )*"i ri!udia a
!ro!ria mogie quando non ricorre i motivo dea %ornicazione a s!inge a-aduterio+ e
)i marito non $ !adrone de !ro!rio cor!o+ es!rimono o stesso !ensiero, anc"e se con
!aroe diverse.
.. 0e si esaminano !i1 attentamente e !aroe di /aoo, si vede c"e esse accrescono a
tirannide de matrimonio e ne rendono !i1 !esante a sc"iavit1. 0e in%atti i 0ignore non
consente a marito di scacciare a !ro!ria mogie daa sua casa, /aoo o !riva !er%ino
dea %acot& di dis!orre de !ro!rio cor!o, dando tutto i !otere aa mogie e mettendoo
a di sotto di un servo com!rato. 8uest-utimo !u' s!esso ottenere a com!eta ibert&
se, divenuto ricco, riesce a !agare i !rezzo a !adrone. I marito invece, anc"e se "a a
mogie !i1 terribie, si vede costretto a %are buon viso aa sua sc"iavit1, non !otendo
trovare i modo di iberarsi da tae dominio o di s%uggirne.
##I#. Le parole ).on negatevi luno allaltro, sono unesortazione alla verginit
:. /aoo, do!o aver detto )La mogie non $ !adrona de !ro!rio cor!o+, aggiunge( )Non
negatevi -uno a-atro se non quando siete d-accordo, ne momento !i1 o!!ortuno, in

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 19 di 61
modo c"e !ossiate attendere aa !reg"iera ed a digiuno< do!o di c"e, ritornate a stare
insieme+. /enso ora c"e moti di cooro c"e "anno abbracciato a verginit& arrossiscano
e si vergognino dea grande indugenza di /aoo. ;a non abbiate timore, e non siate
sciocc"i. 8ueste !aroe sembrano essere state dette da c"i vuoe com!iacere gi s!osati,
ma c"i e esamina attentamente si accorge c"e sono animate dao stesso !ensiero dee
%rasi !recedenti. 0e in%atti e si ascotassero staccandoe daa questione c"e !recede,
sembrerebbero degne !i1 di una !ronuba c"e di un a!ostoo, ma una vota s!iegato i
signi%icato di tutto i contesto, si vedrebbe c"e anc"e quest-esortazione $ con%orme aa
dignit& de-a!ostoo.
/erc"# /aoo si diunga su questo discorso3 5na vota indicato i suo !ensiero in modo
!i1 dignitoso con e !aroe !recedenti, non avrebbe !otuto contentarsi di imitare ad esse
a sua esortazione3 *"e cosa dice in !i1 a %rase )Non negatevi -uno a-atro se non
quando siete d-accordo, ne momento !i1 o!!ortuno+ dee atre )I marito dia aa
mogie -a%%etto dovuto+ e )i marito non $ !adrone de !ro!rio cor!o+3 *erto, non dice
nua di !i1< ma qui -a!ostoo, usando !i1 !aroe, "a reso !i1 c"iaro ci' c"e !rima
aveva detto !i1 brevemente ed in modo !i1 oscuro.
2. Agendo cos,, egi "a vouto imitare 0amuee, i santo di 9io. *ome questi s!ieg' a
!o!oo con a maggiore esattezza !ossibie e eggi di c"i regna non !erc"# accettasse
un re ma !erc"# o ri%iutasse Fi suo discorso sembrava un insegnamento, ma in reat&
mirava a distogiere i !o!oo da un desiderio ino!!ortunoG, cos, anc"e /aoo dibatte
con maggiore continuit& e c"iarezza a questione dea tirannia de matrimonio
ne-intento di distogiere da esso gi ascotatori con e sue !aroe. 9o!o aver detto )a
mogie non $ !adrona de !ro!rio cor!o+, aggiunge )Non negatevi -uno a-atro se non
quando siete d-accordo, in modo c"e !ossiate attendere a digiuno ed ae !reg"iere+.
Vedi come conduce aa !ratica dea continenza e !ersone s!osate, senza destare
sos!etti e senza rendersi moesto3 A-inizio si imit' a odare a continenza, dicendo(
)> bene !er -uomo non toccare a donna+. =ra, invece, aggiunge un-esortazione( )Non
negatevi -uno a-atro, se non quando siete d-accordo+. Tae discorso $ !i1 gentie, e
rivea i !ensiero de maestro, c"e non accam!a !retese con veemenza, so!rattutto
quando i mettere in !ratica i suoi consigi ric"iede una grande bont&. Egi non cerca di
consoare -ascotatore sotanto cos,( trattato con !oc"e !aroe -as!etto !i1 austero,
!rima ancora c"e -ascotatore si addoori, !assa a-as!etto !i1 !iacevoe e vi si
so%%erma !i1 a ungo.
###. %ome mai 'aolo, pur ritenendo il matrimonio una cosa pregevole, raccomanda
a chi digiuna di astenersi dai rapporti coniugali
:. Vae a !ena di esaminare come mai, )se i matrimonio $ una cosa !regevoe e se i
etto coniugae $ esente da contaminazione+, /aoo non consente i ra!!orto coniugae
ne !eriodo de digiuno e dea !reg"iera. 0arebbe de tutto assurdo c"e mentre gi Ebrei
2 nei quai tutti i bisogni cor!orei sono !ro%ondamente im!ressi, e c"e "anno i
!ermesso di avere due mogi, di ri!udiare e di s!osarne atre a oro !osto 2 si
!reoccu!ano dea continenza %ino a !unto di astenersi da ra!!orto egittimo non !er
un giorno o due sotanto ma !er !i1 giorni quando devono ascotare a !aroa di 9io, noi
invece 2 c"e godiamo di una grazia cos, grande, c"e abbiamo ricevuto o s!irito, c"e
siamo morti e siamo stati se!oti assieme a *risto, c"e siamo stati ritenuti degni di
essere %igi adottivi di 9io, c"e siamo stati eevati ad una dignit& cos, grande e c"e
abbiamo goduto di tanti e cos, grandi beni 2 non dobbiamo avere ne!!ure a stessa

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 20 di 61
!reoccu!azione di quei !iccoi.
2. 0e quacuno !oi insistesse a ricercare i motivo !er cui ;os$ !roib, agi Ebrei questi
ra!!orti, direi c"e, anc"e se i matrimonio $ una cosa !regevoe, !u' sotanto giungere a
non contaminare c"i ne %a uso< mettere in mostra i santi, rientra !er' non nee sue
!ossibiit&, ma in quee dea verginit&. ;os$ e /aoo non sono stati i soi a dare tai
!recetti( ascota e !aroe di Ioe( )0anti%icate i digiuno, annunziate a guarigione,
radunate -assembea, %ate venire gi anziani+. ;a cerc"i %orse i !asso in cui "a ordinato
di tenersi ontani dae mogi3 )Lo s!oso esca da suo etto e a s!osa esca daa sua
camera nuziae+. 8uest-ordine va a di & di queo di ;os$. 0e o s!oso e a s!osa, in
cui i desiderio $ a cumine, in cui a giovinezza $ !iena di vigore, in cui i desiderio $
indomabie, non devono avere ra!!orti ne !eriodo de digiuno e dea !reg"iera, non
devono com!ortarsi cos, a maggior ragione gi atri, c"e non sono sotto!osti ad una
costrizione cos, grave3 *"i vuo !regare e digiunare ne modo giusto deve eiminare
ogni desiderio terreno, ogni !ensiero ed ogni motivo di dis!ersione, e !resentarsi a 9io
do!o essersi ben raccoto in s# sotto ogni ris!etto. I digiuno $ beo !erc"# recide e
!reoccu!azioni de-anima, !erc"# aontana a !igrizia c"e circonda a mente, !erc"# %a
s, c"e i !ensiero si raccoga tutto in se stesso. Audendo a tutto questo, /aoo vieta i
ra!!orto e %a uso di !aroe ben a!!ro!riate. Non dice in%atti )/erc"# non veniate
contaminati+, ma )!erc"# !ossiate attendere a digiuno ed aa !reg"iera+, come se i
ra!!orto con a !ro!ria mogie %osse causa non d-im!urit&, ma di una !erdita di tem!o.
###I. 'aolo era o&&ligato a vietare i rapporti a coloro che intendevano attendere alla
preghiera
0e anc"e ora, nonostante a grande sicurezza di cui godiamo, i diavoo cerca di
ostacoarci ne momento dea !reg"iera, ammesso c"e trovi un-arsura dissouta e
rammoita daa !assione !er una donna, c"e cosa non $ ca!ace di %are, quando svia in
un senso o ne-atro gi occ"i de !ensiero3 /er non metterci in condizione di subire
questa sorte e di o%%endere 9io con una !reg"iera cos, inutie !ro!rio quando cerc"iamo
di renderceo !ro!izio, egi ci ordina di astenerci dai ra!!orti.
###II. 1uando preghiamo con negligenza non solo non ci propiziamo /io, ma
lirritiamo
:. 0e cooro c"e avvicinano i re 2 ma !erc"# !arare dei re3 basta !ensare ai !i1 bassi
magistrati< se gi sc"iavi c"e avvicinano i !adroni o !erc"# "anno subito un torto da
atri, o !erc"# "anno bisogno di un %avore, o !erc"# cercano di mitigare -ira c"e si $
evata contro di oro, incontrano questi !otenti soo do!o avere concentrato su di oro
tutti i oro sguardi ed i oro !ensieri, ed aa minima negigenza non soo non ottengono
ci' di cui "anno bisogno, ma ricevono in aggiunta una !unizione e vengono cacciati via<
se cooro c"e cercano di %ermare -ira degi uomini stanno cos, attenti, quai !ene non
dobbiamo so%%rire noi miseri, quando ci accostiamo con tanta negigenza a 9io, i
!adrone universae, e ci rendiamo meritevoi di una coera tanto !i1 grande3 N# i servo
n# i suddito irritano tanto i !adrone o i re quanto noi irritiamo 9io ogni giorno.
2. Audendo a questo, *risto c"iama )cento denari+ i !eccati verso i !rossimo e
)diecimia taenti+ i !eccati verso 9io. /oic"# dunque ci accostiamo aa !reg"iera !er
s!egnere a sua ira e !er riconciiarci con coui c"e combattiamo ogni giorno, a ragione
-a!ostoo cerca di tenerci ontani da !iacere, come se dicesse( )= miei dietti, $

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 21 di 61
de-anima c"e si !ara< corriamo i !i1 gravi !ericoi( dobbiamo tremare, avere !aura e
mostrarci contriti< ci accostiamo ad un !adrone terribie, c"e abbiamo moto o%%eso e
c"e "a da muoverci gravi accuse !er gravi mancanze. Non $ i momento dee carezze e
dei !iaceri, ma dee acrime, degi amari amenti, dee !rostrazioni, dee con%essioni
scru!oose, dee su!!ic"e %erventi, dee !reg"iere assidue. 0ar& gi& una buona cosa se
!otremo mitigare a sua ira accostandoci a ui con tanto riguardo, non !erc"# nostro
0ignore sia insensibie o crudee 2 a contrario, $ assai mite e !ieno di amore !er gi
uomini 2 ma !erc"# -enormit& dei nostri !eccati non !ermette neanc"e a c"i $ cos,
buono, ben dis!osto e misericordioso di !erdonarci tanto !resto. /er questo egi dice(
)In modo c"e !ossiate attendere a digiuno ed aa !reg"iera+. *"e cosa c-$ di !i1
amaro di questa sc"iavit13 )Vuoi 2 ci c"iede 2 !rogredire verso a virt1, voare verso i
cieo, togiere a s!orcizia daa tua anima insistendo senza interruzione nei digiuni e
nee !reg"iere3+. ;a se a mogie non vuoe acconsentire a questo tuo !rogetto, devi
rimanere sc"iavo dea sua sensuait&. /er questo a-inizio -a!ostoo disse( )> bene !er
-uomo non toccare a donna+< e !er questo i disce!oi dissero a 0ignore( )0e questa $
a condizione de-uomo quando sta con a mogie, non conviene s!osarsi+.
/ronunciarono tai !aroe, !erc"# !ensarono ag-inconvenienti c"e necessariamente si
veri%icano ne-uno o ne-atro caso, e !erc"# %urono messi in imbarazzo da tai
ri%essioni.
###III. 1uando si parla due volte dello stesso argomento si imita %risto
Anc"e /aoo tratta continuamente o stesso tema !er indurre i *orinzi a %are questa
ri%essione. )=gnuno abbia a !ro!ria mogie, i marito dia aa mogie -a%%etto dovuto,
a mogie non $ !adrona de !ro!rio cor!o, non negatevi -uno a-atro, tornate a stare
insieme+. 8uesti beati ascotatori non rimasero co!iti dae sue !rime !aroe< soo do!o
avere sentite una seconda vota, si resero conto de-obbigo contenuto in que
comandamento. Anc"e *risto, quando si sedette su monte, !ar' di questo e torn' a
!ararne do!o avere toccato moti atri argomenti< in ta modo, !ot# condurre i suoi
ascotatori a-amore !er a continenza. Le stesse cose ri!etute continuamente "anno
maggiore e%%icacia. I disce!oo quindi, imitando anc"e in questo i maestro, !ara
continuamente dee stesse cose, e non d& i !ermesso di s!osarsi senza dire atro, ma ne
s!iega i motivo( )a causa dea %ornicazione, dee tentazioni satanic"e e
de-incontinenza+< cos,, senza destare sos!etti, mentre !ara de matrimonio tesse
-eogio dea verginit&.
###IV. La verginit ammirevole, e degna di molte corone
:. 0e /aoo "a !aura di se!arare !er moto tem!o cooro c"e vivono ne matrimonio, ne
timore c"e i diavoo trovi i modo d-introdursi, di quante corone non sono degne e
donne c"e non "anno bisogno di questa consoazione neanc"e a-inizio, e c"e
rimangono invitte %ino aa %ine3 E!!ure i diavoo non ricorre ad uguai mezzi contro
queste due categorie di !ersone. A mio avviso, egi non moesta e !ersone s!osate,
sa!endo bene c"e "anno a !ortata di mano un ri%ugio( se si accorgono di essere oggetto
di un attacco !i1 %orte, quest-utime !ossono subito ri%ugiarsi ne !orto, giacc"# i beato
/aoo non !ermette oro di s!ingersi tro!!o ontano nea navigazione, ma e esorta a
tornare indietro se sono stanc"e, invitandoe a stare di nuovo insieme. La vergine $
invece costretta a restare sem!re in ato mare, e a navigare su di un oceano senza !orti<

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 22 di 61
anc"e se si eva una tem!esta !i1 vioenta, non !u' %are ondeggiare a sua nave e
concedersi un ri!oso.
2. I !irati non attaccano i naviganti quando si trovano vicini ad una citt&, ad una rada o
ad un !orto( sarebbe un risc"io vano. 0e invece riescono ad intercettare a nave in ato
mare, incoraggiati nea oro audacia daa mancanza di aiuto, tutto muovono e
sconvogono, e non desistono, %inc"# non %anno a%%ondare i naviganti o non subiscono
essi stessi questa sorte. Ao stesso modo i terribie tentatore suscita contro a vergine
una grande tem!esta, un vioento uragano ed enormi, irresistibii ondate, tutto
sconvogendo, in modo da sommergere a nave con a sua vioenza ed im!etuosit&. @a
sentito dire in%atti c"e a vergine non !u' )tornare a stare insieme+ ma $ obbigata a
ottare e a combattere sem!re contro gi s!iriti de mae, %inc"# non a!!roda ne !orto
veramente tranquio.
.. /aoo c"iude a vergine %uori dee mura come se %osse un sodato vaoroso, e non
!ermette c"e e si a!rano e !orte, anc"e se i nemico si accanisce moto contro di ei,
anc"e se diventa !i1 vioento !erc"# -avversario non !u' godere di nessuna tregua.
Non soo i diavoo, ma anc"e i !ungoo de desiderio moesta maggiormente i non
s!osati. E questo $ c"iaro a tutti. Noi non diveniamo %acimente !reda de desiderio di
quee cose di cui !ossiamo godere, giacc"# a sicurezza consente a-anima di starsene
tranquia. *e o testimonia un !roverbio, !o!oare ma !ur sem!re vero( ci' di cui si
dis!one 2 esso dice 2 non suscita vioenti desideri. 0e !er' ci viene vietato -uso di ci'
di cui eravamo !adroni da tem!o, si !roduce -e%%etto contrario, e ci' c"e !rima
dis!rezzavamo, quando s%ugge a nostro !otere risvegia un desiderio !i1 vioento.
4. 8uesta $ a !rima ragione !er cui gi s!osati godono di una !i1 grande serenit&< a
seconda $ dovuta a %atto c"e a %iamma, anc"e se cerca di azarsi, $ subito so%%ocata
da-unione c"e so!ravviene. La vergine invece, non sa!endo come s!egnere i %uoco, o
vede aungarsi ed azarsi, e non riuscendo ad estinguero si !reoccu!a unicamente di
combattero !er non asciarsi bruciare. *-$ %orse quacosa di !i1 !aradossae de %atto
c"e essa so!!orti dentro di s# tutto i !eso de %uoco e non si bruci3 = de %atto c"e covi
a %iamma nee !arti !i1 ri!oste dea sua anima e c"e conservi i !ensiero intatto3
Nessuno e !ermette di iberarsi di questi carboni gettandoi %uori, e ei si vede costretta
a so!!ortare nea sua anima ci' c"e -autore dei !roverbi considera im!ossibie se
ri%erito ai co!i. *"e cosa dice costui3 )/otr& quacuno camminare sui carboni ardenti
senza bruciarsi i !iedi3+. ;a guarda( a vergine vi cammina, e so!!orta i tormento.
)8uacuno metter& i %uoco ne seno, e non si brucer& e vesti+3. La vergine "a un %uoco
rabbioso e rimbombante non nee vesti ma dentro di s#, e!!ure so!!orta a %iamma e a
ri!ara.
7. 9immi, quacuno oser& ancora !aragonare i matrimonio aa verginit&3 =ser& ancora
guardaro in %accia3 Non o !ermette i beato /aoo, c"e "a !osto una grande distanza tra
e due cose. )La donna vergine 2 dice 2 si !reoccu!a dee cose de 0ignore, quea
s!osata dee cose de mondo+. Ascota come rim!rovera e !ersone s!osate, do!o
avere ricongiunte ed avere concesso oro questo %avore( )Tornate a stare insieme 2 dice
oro 2 !erc"# 0atana non vi tenti+. Ao sco!o di dimostrare c"e tutto non di!ende tanto
daa tentazione quanto daa nostra deboezza, egi adduce i motivo !rinci!ae con e
!aroe( )A causa dea vostra intem!eranza+.
A. *"i non arrossirebbe, sentendo queste !aroe3 c"i non cerc"erebbe di s%uggire aa
taccia d-intem!eranza3 8uest-esortazione non riguarda tutti, ma quei c"e cadono
tro!!o in basso. )0e sei cos, sc"iavo dei !iaceri 2 dice /aoo 2, se sei cos, moe da
dis!erderti sem!re ne-acco!!iamento e da desideraro, sta- !ure con tua mogie+.

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 23 di 61
9ando questo !ermesso egi non a!!rova n# oda, ma deride e condanna. 0e non avesse
vouto co!ire veramente -anima dee !ersone ibidinose, non avrebbe usato a !aroa
)intem!eranza+, c"e $ cos, es!ressiva e cos, !regna di rim!rovero. /erc"# non "a detto
)A causa dea vostra deboezza+3 /erc"# con quest-utima %rase avrebbe mostrato
!iuttosto di !erdonare, mentre usando !aroa )intem!eranza+ "a vouto %ar rievare
-enormit& de oro riassamento. > dunque !ro!rio de-intem!eranza i non !otersi
tenere ontani daa %ornicazione, se non si sta sem!re attaccati aa mogie e non si gode
de-unione coniugae.
H. *"e cosa !otrebbero dire ora cooro c"e ritengono su!er%ua a verginit&3 ;entre
quest-utima merita odi tanto !i1 grandi quanto maggiore $ i suo im!egno, i
matrimonio invece, !ro!rio quando o si usa a saziet&, viene a !erdere ogni merito.
)8ueo c"e io dico 2 a%%erma /aoo 2 $ una concessione, non un ordine+. 9ove c-$ a
concessione, non c-$ !osto !er a ode. ;a anc"e quando !ara dee vergini, egi dice(
)Non "o un ordine de 0ignore, ma es!rimo un !arere+. @a %orse vouto res!ingere a
verginit&3 Niente a%%atto. Ne caso dea vergine es!rime un !arere, ne-atro caso
invece %a una concessione. In nessuno dei due casi d& un ordine, ma non !er o stesso
motivo( ne caso de matrimonio, onde evitare c"e quacuno c"e vogia iberarsi
de-intem!eranza riceva un divieto !erc"# vincoato da-obbigo di un comandamento<
ne caso dee vergini, !er evitare c"e quacuno, non riuscendo ad eevarsi %ino aa
verginit&, venga condannato come trasgressore di un !recetto. )Non comando di restare
vergini 2 egi dice 2 !erc"# temo a di%%icot& de-im!resa. Non comando di avere
continui ra!!orti con a mogie, !erc"# non vogio egittimare -intem!eranza. @o detto
)state insieme+ !erc"# vogio im!edirvi di !reci!itare, non !erc"# vogio ostacoare i
desiderio di saire in ato+.
I. /aoo non vuoe dunque in !rimo uogo c"e si abbiano sem!re ra!!orti con a mogie(
$ stata -intem!eranza dei !igri a !rescrivere questo. 0e vuoi sa!ere qua $ i desiderio di
/aoo, ascota( )Vogio 2 egi dice 2 c"e tutti siano come me+, vae a dire continenti. 0e
vuoi c"e tutti siano continenti, vuoi c"e nessuno si s!osi. )Non !er questo !er' vieto i
matrimonio a c"i o desidera n# accuso, ma %accio voti e desidero c"e tutti siano come
me< d-atra !arte, !ermetto i matrimonio a causa dea %ornicazione. /er questo
a-inizio dissi( )$ bene !er -uomo non toccare a donna+.
###V. $ra necessario che 'aolo sindicasse come esempio di continenza
:. /erc"# mai /aoo !ara qui di s# dicendo )vogio c"e tutti gi uomini siano come
me+3 Non certo !er esatarsi( egi era coui c"e, !ur essendosi distinto tra gi a!ostoi
nea %atica dea !redicazione, si riteneva indegno !er%ino di essere c"iamato a!ostoo.
9o!o avere detto in%atti )0ono i !i1 !iccoo degi a!ostoi+, ne timore di avere
!ronunziato una !aroa c"e otre!assava i suoi meriti, si ri!rese subito aggiungendo(
)Non sono degno di essere c"iamato a!ostoo+. *ome mai aora qui si aggiunge come
esem!io aa sua esortazione3 Non -"a %atto senza motivo o a caso, ma !erc"# sa!eva
bene c"e i disce!oi si asciano condurre a-imitazione dee cose bee so!rattutto
quando ricevono -esem!io dai maestri. *ome coui c"e $ saggio soo nee !aroe e non
nee o!ere non $ di grande aiuto a-ascotatore, cos, coui c"e $ in grado di mostrare di
avere messo in !ratica i consigi c"e d& riesce a trascinare megio -uditorio. Inotre,
/aoo si mostra ibero da-invidia e da-orgogio( vuoe c"e i suoi disce!oi siamo
!arteci!i di questo !riviegio, non cerca di avere nua in !i1 di oro e desidera c"e essi
-eguagino in tutto.

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 24 di 61
2. 9evo ricordare anc"e i terzo motivo. 9i c"e cosa si tratta3 La cosa sembrava
di%%icie, e non aa !ortata dei !i1. Ne-intento di mostrare c"e era invece moto %acie,
egi cita come esem!io coui c"e -aveva reaizzata, !erc"# i disce!oi non credessero
c"e costasse mota %atica e !erc"#, guardando a oro guida, !otessero anc"-essi
incamminarsi %iduciosi !er a stessa strada. *os, si com!orta anc"e in un-atra
occasione. /arando ai Gaati, e cercando di dissi!are a !aura c"e avevano dea egge,
e c"e i %aceva ricadere nee vecc"ie usanze e i costringeva ad osservare moti di quei
!recetti, c"e cosa dice3 )9iventate come me, !erc"# anc"-io sono come voi+. *i' c"e
vuo dire $ questo( )Non !otete a%%ermare c"e io, convertitomi ora da !aganesimo
senza conoscere a !aura !rodotta daa trasgressione dea egge, vi vogio insegnare
im!unemente tutte queste cose. Anc"-io sono stato una vota asservito a questa sc"iavit1
come voi( mi sottomettevo ae !rescrizioni dea egge, ne osservavo i !recetti, ma una
vota iuminato daa grazia "o tras%erito tutto me stesso a quest-utima, abbandonando
a !rima. 8uesto non ra!!resenta !i1 una trasgressione )se ci sottomettiamo ad un atro
uomo+( di conseguenza, nessuno di voi !u' dire c"e io agisco in un modo ed esorto in
un atro, n# c"e, badando aa mia sicurezza, vi caccio in un !ericoo. 0e a cosa %osse
stata !ericoosa, non avrei tradito me stesso trascurando a mia savezza+. *ome in
quest-atro caso dissi!' a oro !aura citandosi come esem!io, cos, anc"e ne nostro,
mettendosi in mezzo, intende eiminare a oro angoscia.
###VI. Lapostolo chiama )grazia, la verginit perch vuole essere umile
:. );a ciascuno J dice /aoo J "a a !ro!ria grazia, c"i in un modo, c"i in un atro.
=sserva come i tratti caratteristici de-umit& de-a!ostoo non svaniscano mai, ma
ris!endano sem!re in modo distinto. Egi c"iama grazia di 9io a !ro!ria azione
virtuosa, ed attribuisce a 0ignore tutto i %rutto dee sue grandi %atic"e. ;a !erc"# ci si
dovrebbe meravigiare se si com!orta cos, a !ro!osito dea continenza, quando assume
o stesso atteggiamento nei riguardi dea !redicazione, !er a quae so!!ort' in%inite
%atic"e, tormenti continui, so%%erenze indicibii, ed and' incontro a quotidiani !ericoi di
morte3 *"e cosa dice in !ro!osito3 );i sono a%%aticato !i1 di tutti oro( non io !er', ma
a grazia di 9io c"e $ in me+. Non attribuisce una !arte de merito a s# ed un-atra a
9io, ma %a risaire tutto a 9io. > !ro!rio di un buon servo credere c"e nua gi
a!!artenga e c"e tutto sia de !adrone De ritenere c"e nua sia suo ma tutto de 0ignoreE.
2. /aoo si com!orta cos, anc"e atrove. 9o!o avere detto )Riceviamo dei %avori
di%%erenti, secondo a grazia c"e ci $ stata concessa ), un !oco !i1 avanti annovera tra
questi %avori e caric"e, e o!ere di misericordia e e eargizioni. A tutti $ c"iaro c"e
queste cose sono azioni virtuose, e non %avori. @o vouto ricordaro, !erc"# quando gi
senti dire )=gnuno "a a !ro!ria grazia+ tu non ti scoraggi e non dica a te stesso( )La
cosa non ric"iede i mio im!egno, se /aoo -"a c"iamata grazia+. Egi !ara cos, !er
umit&, non !erc"# vogia annoverare a tem!eranza tra e grazie. Non era in%atti sua
intenzione contraddire in ta modo se stesso e *risto< *risto aveva detto( )*i sono degi
eunuc"i c"e si sono resi eunuc"i !er i regno dei ciei+, ed aveva aggiunto( )*"i $ in
grado d-intendere, intenda+< ed egi stesso aveva condannato e donne c"e do!o avere
sceto a vedovanza non avevano vouto tener %ede a questo !ro!osito. 0e si tratta di una
grazia, !erc"# e minacci dicendo )Vengono giudicate, !erc"# "anno rinnegato a %ede
!rimitiva+3 *risto non "a mai !unito cooro c"e non avevano a grazia, ma "a
condannato sem!re cooro c"e non davano !rova di una vita retta( e cose c"e
so!rattutto cercava, erano a !er%etta condotta di vita e e azioni irre!rensibii. La

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 25 di 61
distribuzione dee grazie non di!ende daa sceta di c"i e riceve, ma da giudizio di c"i
e o%%re. /er questo *risto non oda mai gi autori dei miracoi, e togie ai disce!oi c"e
se ne vantano questa soddis%azione, dicendo( )Non raegratevi !erc"# i demoni vi
ubbidiscono+. *ooro c"e vengono sem!re considerati beati sono gi umii, i miti, i !uri
di cuore, i !aci%ici, cooro c"e "anno tutte queste quait& ed atre simii.
.. Lo stesso /aoo, enumerando i !ro!ri atti virtuosi, ricorda tra essi anc"e a
continenza. 9o!o aver detto )Nea grande !erseveranza, nei tormenti, nee necessit&,
nee !ersecuzioni, nee o!!ressioni, nei co!i, nee !rigionie, nee so%%erenze, nei
tumuti, nee vegie, nei digiuni. aggiunge( )nea !urezza+( non -avrebbe %atto, se si
%osse trattato di una grazia. Egi deride cooro c"e non a !ossiedono, c"iamandoi
intem!eranti /erc"# coui c"e non d& in s!osa a !ro!ria %igia vergine si com!orta
megio3 /erc"# a vedova c"e resta tae $ !i1 %eice3 *ome "o detto !rima, e beatitudini
ed i castig"i di!endono non dai miracoi, ma dae o!ere. /erc"# mai /aoo dovrebbe
insistere ancora sue stesse raccomandazioni se a cosa non ci riguardasse ed otre
a-intervento di 9io non %osse necessario i nostro im!egno3 9o!o aver detto )Vogio
c"e tutti gi uomini siano come me+, vae a dire continenti, aggiunge( )9ico ai ceibi ed
ae vedove c"e $ megio restare come me+. 9i nuovo, e !er o stesso motivo, si cita
come esem!io( a suo !arere, i suoi ascotatori, avendo un esem!io cos, vicino e diretto,
avrebbero a%%rontato con !i1 im!egno e %atic"e dea verginit&. Non meravigiarti se,
do!o aver detto !rima )Vogio c"e tutti siano come me+, e do!o avere aggiunto qui )>
bene !er oro restare come me+, non ne s!iega a%%atto i motivo. Non %a questo !er
vanagoria, ma !erc"# !ensa c"e sia su%%iciente a sua convinzione !ersonae, con a
quae reaizz' questa virt1.
###VII. .elle seconde nozze accadono molte cose spiacevoli
:. *"i vuoe ascotare anc"e dei ragionamenti, esamini in !rimo uogo -o!inione
comune, e !oi ci' c"e si veri%ica in tai %rangenti. Anc"e se i egisatori non !uniscono e
seconde nozze ma e consentono e e autorizzano, mote !ersone, sia in !rivato c"e in
!ubbico, ne !arano s!esso mae, dieggiandoe, biasimandoe e ri%iutandoe. Tutti
res!ingono cooro c"e e contraggono come se %ossero, !er cos, dire, degi s!ergiuri<
nessuno se a sente di %arsei amici, o di stringere accordi con oro, o di concedere oro
a benc"# minima %iducia. Le !ersone in%atti, quando vedono c"e costoro scacciano
daa oro mente con tanta disinvotura i ricordo di una %amiiarit&, di un amore, di
un-intimit&, di una vita comune, sono vittime di una sorta di !araisi< non !ossono
avvicinari con animo de tutto sincero, !erc"# i considerano voubii ed instabii, e i
aontanano non soo !er questi motivi, ma anc"e !er e cose s!iacevoi c"e si
veri%icano.
2. 9immi( c"e cosa c-$ di !i1 s!iacevoe de %atto c"e ai moti gemiti, ai amenti, ae
acrime, ai ca!ei in disordine, ae vesti nere, subentrino im!rovvisamente gi a!!ausi,
e camere nuziai, e dee agitazioni o!!oste ae !recedenti, come se degi attori
recitassero sua scena e diventassero ora -uno, ora -atro !ersonaggio3 0ua scena, si
!u' vedere o stesso attore nee vesti ora di un re, ora de !i1 !overo degi uomini< ne
nostro caso, coui c"e !rima si rotoava vicino aa tomba, diventa im!rovvisamente
s!oso< coui c"e si stra!!ava i ca!ei, !orta di nuovo suo stesso ca!o a corona< coui
c"e era abbattuto e cu!o, c"e s!esso !ronunziava !iangendo moti eogi dea s!osa
de%unta di %ronte a cooro c"e cercavano di consoaro, c"e diceva c"e a vita gi era
divenuta im!ossibie, c"e s-irritava contro c"i cercava di distogiero dai suoi amenti,

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 26 di 61
s!esso, !ro!rio ne mezzo de suo utto, si abbeisce e si adorna di nuovo, sorride ae
stesse !ersone con gi stessi occ"i con cui !rima !iangeva, si mostra a%%abie ed accogie
tutti con a stessa bocca con cui !rima !ronunciava degi scongiuri contro tutto.
.. ;a a cosa !i1 !ietosa $ a guerra condotta contro i %igi, !rovocata daa eonessa c"e
abita assieme ae %igie( tae veste assume sem!re a matrigna. 9a ei si originano i
disordini ed i itigi quotidiani, e -animosit& strana ed insoita contro a de%unta c"e non
e d& acun %astidio. I vivi co!iscono con -invidia e ne sono co!iti, ma con i morti
anc"e i nemici si ra!!aci%icano. *i' non avviene !er' in questo caso( a !overe e a
cenere sono oggetto d-invidia, a se!ota $ bersagio di un odio indicibie, coei c"e $
divenuta terra riceve biasimi, motteggi ed accuse< un-inimicizia im!acabie si accende
contro coei c"e non "a %atto acun mae. *"e cosa c-$ di !eggiore o di !i1 crudee di
questa %oia3 La nuova s!osa, c"e non "a ricevuto acun torto daa de%unta J ma
!erc"# usare quest-es!ressione3 La nuova s!osa, c"e trae !ro%itto dae sue %atic"e e c"e
gode dei suoi beni, non cessa di combattere contro a sua ombra< ogni giorno co!isce
con in%initi motteggi coei c"e s!esso non "a ne!!ure visto, si vendica di coei c"e non $
!i1, %acendo de mae ai suoi %igi, e s!esso, quando non riesce ne suo intento, aizza i
marito contro di oro. E!!ure, gi uomini trovano tutto questo %acie e so!!ortabie, !ur
di non essere costretti a sottomettersi aa tirannia dea concu!iscenza.
4. La vergine, a contrario, non !rova e vertigini di %ronte a questo combattimento, e
non %ugge o scontro c"e sembra cos? insostenibie ai !i1, ma, grazie aa sua nobit&
d-animo, rimane %erma ed accetta a battagia vouta daa natura. *ome a si !u'
ammirare secondo i suoi meriti3 ;entre in%atti gi atri !er non bruciare "anno bisogno
di nuove nozze, ei, c"e non si $ s!osata neanc"e una vota, resta sem!re santa ed
incoume. /er questo motivo, ed ancora di !i1 !erc"# !ensava ai !remi riservati nei ciei
aa vedovanza, coui c"e %a !arare *risto in s# disse( )> bene !er oro se rimangono
come me+. Non "ai avuto a %orza di saire %ino aa cima !i1 ata3 Raggiungi ameno
quea c"e si trova subito do!o di essa( a vergine ti sia su!eriore soo in questo, ne non
essersi asciata vincere da desiderio neanc"e una vota< ne tuo caso, invece, a
concu!iscenza, do!o averti vinto in un !rimo tem!o, non $ riuscita a tenerti sem!re in
suo !otere. Tu "ai vinto do!o una scon%itta, ei gode di una vittoria c"e non conosce
scon%itte( soo a-inizio ti su!era, mentre aa %ine ti $ !ari.
###VIII. 'erch 'aolo consola tanto le persone sposate, mentre non concede tregua
alle "atiche della vergine
:. *ome mai dunque /aoo consoa e !ersone s!osate %ino a !unto da non %are
se!arare se una dee due non vuoe, e da non !roungare i distacco avvenuto di comune
accordo3 Inotre, se vogiono, concede un secondo matrimonio, !erc"# non brucino.
Verso e !ersone vergini, invece, non si mostra a%%atto cos? indugente( mentre, do!o un
breve intervao, ascia di nuovo ibere e !ersone s!osate, aa vergine c"e non "a un
attimo di res!iro e c"e combatte continuamente, ingiunge di stare sem!re a suo !osto e
di %arsi bersagiare dai desideri, senza concedere neanc"e una !iccoa !ausa. /erc"#
mai non "a detto anc"e a !ro!osito di ei( )0e non $ continente, si s!osi+3 /erc"#
neanc"e a-ateta si !otrebbe dire, do!o c"e "a gettato via a veste, c"e si $ unto, c"e $
entrato ne-arena e c"e si $ cos!arso di !overe( )Ritirati e %uggi via da-avversario+< a
contrario, non !u' non veri%icarsi una di queste due eventuait&( -ateta se ne andr& o
con a corona dea vittoria, o !ieno di vergogna, do!o essere caduto. Ne ginnasio e
nea !aestra, quando si esercita con atri c"e conosce bene, quando a%%ronta gi amici

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 27 di 61
come se %ossero avversari, -ateta $ !adrone d-im!egnarsi o no< quando $ invece iscritto
aa gara, quando a %oa si raduna ne teatro, quando -arbitro $ !resente, quando gi
s!ettatori sono seduti e -avversario gi si trova di %ronte, a egge dea gara non gi
ascia sceta.
2. Anc"e !er a vergine, !rima c"e decida se s!osarsi o no, i matrimonio non !resenta
acun !ericoo. ;a do!o c"e "a !reso a decisione e si $ iscritta, aora %a i suo ingresso
neo stadio. 8uando i teatro $ a%%oato, quando gi angei a guardano da-ato, quando
*risto %a da arbitro, quando i diavoo s-in%uria, digrigna i denti, $ stretto nea otta ed $
a%%errato aa vita, c"i oserebbe %arsi avanti e dire( )Buggi via da nemico, rinunzia ae
tue %atic"e, ascia a !resa, non abbattere -avversario, non %argi o sgambetto, e
asciagi a vittoria+3
.. ;a !erc"# !arare dee vergini3 Neanc"e ae vedove quacuno oserebbe %are tae
discorso, ma !ronuncerebbe a oro indirizzo queste terribii !aroe( )0e mettono da
!arte *risto e vogiono s!osarsi, saranno giudicate, !erc"# sono venute meno a !rimo
im!egno+. E!!ure, /aoo stesso dice( )9ico ai non s!osati ed ae vedove c"e $ meg"o
se rimangono come me< se !er' non riescono ad essere continenti, si s!osino+. E
ancora( )0e suo marito muore, $ ibera di s!osare c"i vuoe, !urc"# o %accia ne
0ignore+.
###I#. * quali vedove ed a quali vergini 'aolo permette di sposarsi
:. *ome mai dunque /aoo condanna coei c"e ascia ibera, e giudica iegittimo i
matrimonio c"e dice )essere ne 0ignore+3 Non temere( non si tratta deo stesso
matrimonio, ma di due matrimoni diversi. *ome, quando dice )0e a vergine si s!osa,
non !ecca+, intende !arare non di coei c"e "a rinunziato a matrimonio F$ evidente a
tutti c"e costei commette un !eccato, ed un !eccato intoerabieG, ma di coei c"e, non
ancora s!osata, non "a !reso ancora nessuna decisione in merito, ma resta indecisa tra e
due souzioni, cos?, !er quanto riguarda a vedova, ne secondo caso intende !arare di
quea c"e, non avendo !i1 i marito, non $ ancora egata aa decisione !resa
iberamente e c"e $ ancora ibera di scegiere -una o -atra souzione, mentre ne !rimo
caso si ri%erisce a quea c"e non $ !i1 !adrona di stare con un atro s!oso, e c"e si $
im!egnata nee otte dea continenza.
2. La vedova, se non "a ancora accettato di rimanere tae, !u' in%atti, !ur essendo
vedova, non essere ammessa aa dignit& di questo stato. /er questo /aoo dice( )Venga
ammessa aa dignit& di vedova coei c"e "a non meno di sessant-anni e c"e $ stata a
mogie di un unico marito. Aa sem!ice vedova consente, se vuoe, di ris!osarsi,
mentre condanna as!ramente a vedova c"e, do!o avere !romesso a 9io di rimanere
tae, !oi si ris!osa ca!estando i !atto stretto con 9io. Non !ara a quest-utima, ma aa
!rima quando dice( )0e non sono continenti, si s!osino< $ megio s!osarsi c"e
bruciare+. Non vedi c"e i matrimonio non $ mai ammirato di !er s#, ma soo in
ra!!orto aa %ornicazione, ae tentazioni ed a-incontinenza3 In !recedenza aveva
im!iegato questi termini< ora invece, do!o averi %atti segno di vioenti rim!roveri, usa
!er a stessa cosa !aroe !i1 benevoe, c"iamandoa incendio e %uoco.
.. Neanc"e qui !er' $ riuscito a !assare otre senza rim!roverare -ascotatore. Non "a
detto in%atti )0e subiscono vioenze da !arte dei desideri, se vengono sconvoti, se non
!ossono+. Non "a usato nessuna di queste es!ressioni, c"e si addicono a c"i so%%re ed $
degno di !erdono. *"e cosa "a detto invece3 )0e non sono continenti+, %rase c"e si
ri%erisce a cooro c"e !er !igrizia non vogiono im!egnarsi( in ta modo, egi %a vedere

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 28 di 61
c"e costoro, !ur !otendo riuscire, non riescono !erc"# non vogiono %aticare. *i'
nonostante, non i !unisce n# i condanna aa !ena, ma si imita a non odari ed a
mostrarsi severo soo con rim!roveri verbai< non ricorda a !rocreazione, i motivo !i1
beo e !i1 nobie de matrimonio, ma soo i %uoco, -intem!eranza, a %ornicazione e e
tentazioni satanic"e, consentendo e nozze soo !er evitare quei mai.
4. )E c"e im!ortanza "a questo3 J mi si !otrebbe obiettare J. Binc"# i matrimonio
tiene ontana a !unizione, so!!orteremo di buon grado ogni condanna ed ogni o%%esa(
basta c"e ci sia consentito di godere dei !iaceri e di soddis%are sem!re i nostri desideri+.
E c"e cosa succederebbe, o caro, se, non !otendo !i1 godere dei !iaceri, ci attirassimo
soo i biasimo3 )*ome3 J mi si direbbe J non si !u' godere, do!o c"e /aoo "a detto
)0e non sono continenti, si s!osino+3+.
7. Ascota !er' anc"e e !aroe c"e vengono do!o di queste. @ai sentito c"e $ megio
s!osarsi c"e bruciare< "ai accoto di buon grado i !iacere, "ai odato a concessione, "ai
ammirato a condiscendenza de-a!ostoo< ma non %ermarti a questo( accetta anc"e
queo c"e viene do!o, giacc"# -una e -atra !rescrizione !rovengono daa stessa
!ersona. *"e cosa dice dunque do!o3 )Agi s!osati !rescrivo J non io, ma i 0ignore
J c"e a mogie non si se!ari da marito< se si se!ara, a mogie non si ris!osi, o si
riconcii con i marito< ed i marito non ri!udi a !ro!ria mogie.
#L. *spra ed inevita&ile la schiavit del matrimonio
:. *"e cosa succede quando i marito $ a%%abie, mentre a mogie $ cattiva, incine a
biasimo, ciariera, !rodiga J maattia quest-utima c"e $ comune a tutte e donne J e
!iena di moti vizi3 *ome %ar& i !overetto a so!!ortare questo tormento quotidiano,
quest-orgogio e quest-im!udenza3 E c"e cosa succede, se a contrario a mogie $
modesta e mite, mentre i marito $ insoente, !ortato a dis!rezzo, irascibie e gon%io di
orgogio !er e sue ricc"ezze e a sua !otenza, e tratta a consorte J c"e !ure $ ibera J
come una sc"iava, senza amara !i1 dee ancee3 *ome %ar& a s!osa a so!!ortare tae
costrizione e vioenza3 E c"e cosa succede, se i marito non %a c"e aontanara, e
continua a com!ortarsi cos? !er tutta a vita3 )0o!!orta J dice -a!ostoo J tutta
questa sc"iavit1( sarai ibera soo quando morir&< %inc"# vivi, dee due -una( o dovrai
im!egnarti moto !er educaro e rendero migiore, o!!ure, se questo $ im!ossibie,
dovrai so!!ortare nobimente questa guerra im!acabie e questa battagia senza
tregua+.
2. /rima aveva detto( )Non se!aratevi se non di comune accordo+. 8ui, ingiunge aa
s!osa c"e si $ se!arata di restare d-ora in !oi continente anc"e contro a sua voont&.
9ice in%atti( )Non si ris!osi, o!!ure si riconcii con i marito+. Vedi com-$ !resa tra due
%uoc"i3 = deve so!!ortare a vioenza de desiderio, o, se non vuoe %aro, aduare c"i
-o%%ende e consegnarsi a ui !erc"# %accia di ei ci' c"e vuoe( egi !u' in%ierire con e
!ercosse, sommergera di rim!roveri, consegnara a dis!rezzo dei servi o %are atre
simii cose.
.. ;oti mezzi sanno escogitare i mariti, quando vogiono !unire e oro mogi. 0e a
s!osa non so!!orta tutto questo, deve !raticare una continenza sterie( dico sterie
!erc"# e manca i !resu!!osto adatto, in quanto $ !rodotta non da desiderio di santit&,
ma da-ira verso i marito )Non si ris!osi J dice -a!ostoo J o si riconcii con i
marito+. )*"e cosa accade, se non vuoe !i1 riconciiarsi3+ ci si !otrebbe c"iedere. @ai
un-atra souzione ed un-atra via di uscita. 8uae3 Attendi a sua morte.
4. *ome in%atti a vergine non !u' mai s!osarsi !erc"# i suo s!oso vive sem!re ed $
immortae, cos? aa donna s!osata $ consentito di ris!osarsi soo quando muore i

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 29 di 61
marito. 0e in%atti, mentre vive, !otesse !assare da ui ad un atro uomo, e !oi da
quest-utimo ad un atro ancora, a c"e cosa servirebbe !i1 i matrimonio3 In ta caso, gi
uomini si !renderebbero gi uni e mogi degi atri senza !i1 distinzioni, e tutti si
unirebbero con tutte e donne. E come non si deteriorerebbero i nostri ra!!orti con
cooro c"e coabitano con noi, se ora -uno, ora -atro, ora atri ancora, convivessero con
a stessa donna3 Giustamente i 0ignore "a c"iamato tae condotta aduterio.
#LI. 'erch /io consent2 ai Giudei il ripudio
:. *ome "a !otuto dunque 9io !ermettere questo ai Giudei3 > c"iaro c"e -"a %atto a
causa dea durezza dei oro cuori, !erc"# non riem!issero e oro case de sangue dei
congiunti. 9immi, cos-$ megio, scacciare a s!osa odiata o trucidara in casa3
Avrebbero %atto questo, se non avessero avuto i !ermesso di scacciara. /er questo $
detto( )0e a odi, ri!udiaa+. 8uando invece !ara con e !ersone !i1 miti e con quee
ae quai non !ermette ne!!ure di adirarsi, c"e cosa dice -a!ostoo3 )0e si se!ara, non
si ris!osi+. Vedi a costrizione, a sc"iavit1 inevitabie, i egame c"e stringe entrambi3
5n vero e !ro!rio egame $ in%atti i matrimonio, non soo a causa de gran numero di
!reoccu!azioni e di angustie quotidiane, ma anc"e !erc"# costringe i coniugi a
sottostare -uno a-atro, in un modo !i1 severo di queo usato con i servi.
2. > detto( )I marito abbia autorit& sua mogie+. ;a quae guadagno ricava da tae
signoria3 9io in%atti, rendendoo a sua vota sc"iavo di coei c"e gi $ sotto!osta, "a
escogitato un nuovo e strano scambio di sc"iavit1. *ome i servi c"e "anno cercato di
%uggire, quando vengono egati dai !adroni sia uno !er uno c"e -uno a-atro e %issati
da entrambe e !arti ai ce!!i con una breve catena, non !ossono camminare iberamente
!erc"# -uno $ costretto a seguire -atro< cos? anc"e e anime dee !ersone s!osate, !ur
avendo dei !ensieri !ro!ri, subiscono a costrizione dovuta a egame c"e e stringe
-una a-atra( si tratta di una costrizione !i1 !esante di quasiasi catena, !erc"# e
so%%oca, e !riva entrambe di ogni ibert&, non d& mai i comando a nessuna dee due, ed
insegna ad entrambe a %acot& di decidere. 9ove sono cooro c"e sono !ronti a
so!!ortare tutte e condanne !ur di essere consoati da !iacere3
.. In e%%etti, quando e iti e gi odi reci!roci !ortano via moto tem!o, una non !iccoa
!arte de !iacere viene s!esso annuata. La sc"iavit1 dovuta a %atto c"e -uno $
costretto a so!!ortare suo magrado a cattiveria de-atro, basta a gettare un-ombra su
ogni godimento. /er questo que beato a!ostoo cerc' in un !rimo tem!o di %renare con
e esortazioni -im!uso de desiderio, ricordando a %ornicazione, -intem!eranza ed i
%uoco. Accortosi !er' c"e queste !aroe di rim!rovero non avevano mota !resa sui !i1,
!er distogieri ricorse ad un argomento moto !i1 %orte, queo c"e aveva %atto dire ai
disce!oi )Non conviene s!osarsi+( si tratta de %atto c"e nessuna dee !ersone s!osate
$ !i1 !adrona di s#. Egi non -introduce sotto %orma di esortazione, ma d& ad esso a
costrizione de !recetto e de comandamento. ;entre di!ende da noi o s!osarsi o no,
non di!ende !i1 da noi so!!ortare a sc"iavit1 non voontariamente, ma nostro
magrado.
4. E !erc"# mai3 /erc"# quando a-inizio a scegiemmo, non -ignoravamo, ma
conoscevamo bene e sue !rescrizioni e e sue eggi, e ci sottomettemmo
s!ontaneamente a suo giogo. 9o!o avere !arato di cooro c"e coabitano con mogi non
credenti, avere !assato in rassegna minutamente tutte e eggi de matrimonio, avere
%atto un discorso su servi ed avere consoato questi utimi in misura su%%iciente,
esortandoi a non degradare con o stato di sc"iavit1 a oro nobit& s!irituae, /aoo
!assa quindi a !arare dea verginit&( gi& da tem!o teneva dentro di s# queste !aroe e

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 30 di 61
desiderava s!argere come semi, ma soo ora e %a venire aa uce< neanc"e durante i
discorso su matrimonio era !er' riuscito a tacere de tutto.
7. Nea sua esortazione a matrimonio ne aveva in%atti !arato, sia !ure in modo breve e
%rammentario( esercitate e orecc"ie e dis!oste bene e menti degi ascotatori con
quest-ottimo metodo, !re!ar' !er e sue !aroe i migiore ingresso. 9o!o avere rivoto
un-esortazione ai servi J )siete stati com!rati ad un certo !rezzo, non diventate sc"iavi
degi uomini+ 2, do!o avere ricordato i bene%ici de 0ignore< do!o avere cos? innazato
ed eevato a cieo i !ensieri di tutti, !ronunzi' i discorso sua verginit& dicendo( )/er
quanto riguarda e vergini, non "o un ordine de 0ignore, ma es!rimo un !arere, giacc"#
se sono credente, o devo aa sua misericordia+. E!!ure, !ur non avendo degi ordini,
quando !aravi dei credenti s!osati ae non credenti egi%eravi con grande autorit& e
!rescrivevi( )Agi atri !aro io, non i 0ignore( un %rateo c"e "a una mogie non
credente, se costei desidera vivere con ui, non a scacci+.
A. /erc"# aora non ti es!rimi ao stesso modo a !ro!osito dee vergini3 /erc"# su
quest-argomento *risto "a c"iaramente mani%estato i suo voere, vietando c"e a cosa
assumesse a costrizione !ro!ria di un ordine. La %rase )c"i $ in grado d-intendere,
intenda+ ascia -ascotatore ibero di scegiere. /arando dea continenza, -a!ostoo
dice( )Vogio c"e tutti gi uomini siano come me+, vae a dire continenti. E ancora(
)9ico ai non s!osati ed ae vedove( $ una buona cosa se rimangono come me+.
/arando invece dea verginit&, non si cita mai come esem!io, ma si es!rime con mota
riservatezza e circos!ezione, !erc"# egi stesso non era riuscito a reaizzare questa virt1(
)Non "o un-ordine, dice.
H. Egi d& i suo consigio soo do!o avere asciata ibera a sceta ed essersi conquistato
i %avore de-ascotatore. /oic"# in%atti a !aroa )verginit&+, non a!!ena !ro%%erita, %a
subito !ensare ad un gran numero di %atic"e, non d& subito inizio aa sua esortazione,
ma !redis!one !rima i disce!oo, asciandoo ibero di vedere o no nee sue !aroe un
ordine e rendendo a sua anima docie e maeabie( soo do!o aver %atto questo si s!iega
megio. @ai sentito !arare di verginit&, !aroa c"e com!orta %atic"e e sudori. Non
temere( non "ai a c"e %are con un ordine, n# con a costrizione di un comandamento< a
verginit& concede in cambio i !ro!ri beni a cooro c"e -abbracciano s!ontaneamente, di
oro ibera sceta, mettendo su oro ca!o una corona s!endida e %iorente, mentre non
!unisce n# %orza contro i suo voere c"i a ri%iuta e non a vuoe avvicinare.
I. L-a!ostoo "a sa!uto eiminare da suo discorso ogni as!etto sgradevoe e rendero
!iacevoe non soo cos?, ma anc"e dicendo c"e non era ui, ma *risto, a concedere
questo %avore. Non "a detto in%atti( !er quanto riguarda e vergini non comando, ma
)non "o un comando+. > come se avesse detto( se avessi rivoto quest-esortazione
mosso dai miei !ensieri umani, non avrei meritato acuna %iducia< ma !oic"# essa
corris!onde ai voeri di 9io, i !egno dea %iducia $ sicuro. 0ono !rivo dea %acot& di
dare un simie ordine, ma se voete ascotare uno c"e come voi $ sc"iavo di *risto,
ricordatevi c"e )es!rimo un !arere, come un uomo c"e deve aa misericordia de
0ignore a sua %ede in ui+.
K. > giusto ammirare, in questo contesto, a grande abiit& ed inteigenza de beato
a!ostoo( !reso tra due esigenze contrarie, raccomandare a sua !ersona in modo c"e i
suo consigio trovasse una buona accogienza e non vantarsi tro!!o giacc"# non aveva
sa!uto raggiungere questa virt1, riusc, subito in entrambi g-intenti. 9icendo )*ome un
uomo c"e deve aa misericordia de 0ignore+, raccomanda in un certo senso se stesso<
d-atra !arte, non mettendosi tro!!o in uce ne momento in cui agisce cos?, si umiia e
si abbassa.

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 31 di 61
#LII. /ellumilt di 'aolo
:. Egi non "a detto in%atti( es!rimo un !arere !erc"# mi $ stato a%%idato i messaggio
evangeico, !erc"# sono stato ritenuto degno di essere i !redicatore dei !o!oi, !erc"#
sono stato incaricato di dirigervi, !erc"# sono i vostro maestro e a vostra guida. *"e
cosa dice invece3 )/erc"# devo aa misericordia de 0ignore a mia %ede in ui+( in ta
modo, adduce un motivo meno im!ortante. L-essere sem!icemente un %edee $ in%atti
meno im!ortante de-essere i maestro dei %edei. ;a anc"e ad un atro modo di
umiiarsi egi "a !ensato. A quae3 Non "a detto( !erc"# sono divenuto un %edee di
*risto, ma !erc"# )devo aa misericordia de 0ignore a mia %ede+. Non ritenere doni di
9io soo -a!ostoato, a !redicazione e -insegnamento( anc"e a mia %ede in ui viene
daa sua misericordia. 0ono stato ritenuto degno dea %ede non !erc"# ne %ossi degno,
ma soo !erc"# sono stato commiserato< e a misericordia $ %rutto dea grazia, non de
merito.
2. 9i conseguenza, se 9io non %osse stato tanto misericordioso, non avrei !otuto essere
c"iamato non soo )a!ostoo+, ma neanc"e )%edee+. @ai notato a buona dis!osizione
d-animo de servitore, e a contrizione de suo cuore3 Non si attribuisce nua in !i1
degi atri, e queo c"e "a in comune con i suoi disce!oi deriva, a suo dire, non da ui
stesso ma daa misericordia e daa grazia di 9io usando queste !aroe, come se voesse
dire( non ri%iutatevi di accogiere i mio consigio, giacc"# 9io non mi "a ri%iutato a sua
misericordia. Non ri%iutatevi, anc"e !erc"# si tratta di un !arere, non di un ordine( d' un
consigio, non una egge. Nessuna egge ci !roibisce di riveare e cose utii c"e
vengono in mente ad ognuno di noi, s!ecie !oi quando ci' avviene in seguito ad una
ric"iesta degi ascotatori, come ne vostro caso. )/enso J dice J c"e questa sia una
buona cosa. Non vedi c"e i suo discorso si %a di nuovo umie, e si !riva di ogni
autorit&3 Avrebbe anc"e !otuto dire( !oic"# i 0ignore non "a comandato a verginit&,
neanc"-io a comando< visto c"e sono i vostro a!ostoo, mi imito a consigiara e vi
esorto ad imitara.
.. /i1 avanti, in%atti, rivogendosi a oro, dice( )0e !er gi atri non sono -a!ostoo, o
sono !er' !er voi+. 8ui, invece, non dice nua di tutto questo, ma usa e sue !aroe con
mota circos!ezione( invece di )consigio+ dice )es!rimo un !arere+, invece di )come
maestro+ dice )!erc"# devo aa misericordia de 0ignore a mia %ede in ui+. E come se
tutto ci' non bastasse a rendere dimesso i suo discorso, ne momento in cui comincia a
dare i consigi ne diminuisce ancor !i1 -autorit&, in quanto non si imita ad enunciari,
ma ne s!iega i motivo. )/enso c"e ci' sia una buona cosa J dice J a causa dee
necessit& !resenti+. E!!ure, !arando dea continenza, non aveva detto )!enso+, n#
aveva %ornito s!iegazioni, ma aveva detto sotanto )!er oro $ bene rimanere come me+<
qui, invece, dice( )/enso c"e sia una buona cosa, a causa dee necessit& !resenti+.
9icendo questo, non nutre dubbi su-argomento J non sia mai6 J ma intende
rimettere tutto a giudizio degi ascotatori. I consigiere non !ronunzia i verdetto con
e sue !aroe, ma ascia di!endere tutto daa decisione de-uditorio.
#LIII. 1uali sono le necessit presenti di cui parla 'aolo
8uai sono e necessit& !resenti di cui !ara qui3 I bisogni naturai3 Niente a%%atto.
Innanzitutto, se avesse vouto audere a questi, ricordandoi avrebbe !rodotto un e%%etto
contrario ae sue intenzioni, giacc"# c"i vuoe s!osarsi intende soddis%ari sem!re. In
secondo uogo, non i avrebbe c"iamati )!resenti+, giacc"# sono stati !iantati ne genere
umano non ora, ma da moto tem!o< e mentre !rima erano moto %orti ed indomabii, ora

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 32 di 61
invece, do!o a venuta de 0ignore e a crescita dea virt1, !ossono essere vinti !i1
%acimente. 9i conseguenza, non di essi !ara -a!ostoo, ma di un atro bisogno, c"e
assume mote %orme e moti as!etti. 9i quae si tratta3 9ea !erversione c"e regna nee
vicende dea vita. Tae $ a con%usione, tae $ a tirannia esercitata dae !reoccu!azioni,
tae $ i numero dee di%%icot&, c"e s!esso c"i si s!osa $ costretto anc"e suo magrado a
commettere !eccati ed azioni cattive.
#LIV. ! pi "acile raggiungere il regno dei cieli con la verginit che con il
matrimonio
:. Anticamente, in e%%etti, non ci veniva !ro!osto un cos, ato grado di virt1( !otevamo
di%enderci dae o%%ese, ris!ondere a c"i ci biasimava, !reoccu!arci dee ricc"ezze,
im!egnarci con un giuramento, a!!icare a norma )occ"io !er occ"io+, odiare i nemici(
non ci era !roibito n# vivere ne usso, n# adirarci, n# scacciare una mogie e !renderne
un-atra. Non soo, ma a egge ci consentiva di avere due mogi neo stesso tem!o, e
mostrava una grande indugenza sia in queste cose c"e in tutte e atre. 9o!o a venuta
di *risto, a strada si $ %atta invece moto !i1 stretta( non soo $ stata sottratta a nostro
!otere -indescrivibie, enorme icenza c"e regnava in tutte e cose c"e "o enumerato,
ma dobbiamo anc"e tenerci in casa a mogie, c"e s!esso c-induce e ci costringe a
!eccare nostro magrado< ne caso in cui voessimo scacciara saremmo in%atti rei di
aduterio.
2. Non soo !er questo motivo ci $ di%%icie raggiungere a virt1, ma anc"e !erc"#, !ur
ammettendo c"e a donna c"e abita con noi abbia un carattere so!!ortabie, i gran
numero di !ensieri c"e ci circonda, causato da ei e dai suoi %igi, non ci ascia azare o
sguardo verso i cieo neanc"e un momento( a guisa di un turbine, scuote da ogni !arte
a nostra anima e a sommerge. L-uomo, anc"e se vuoe condurre una vita senza risc"i e
quieta come un !rivato cittadino, quando si vede intorno i %igi e a mogie c"e "a
bisogno di moto danaro, suo magrado si tu%%a ne-onda degi a%%ari !ubbici. 5na vota
cadutovi, non si !ossono descrivere i !eccati c"e $ costretto a commettere adirandosi,
usando modi vioenti, giurando, rim!roverando, com!ortandosi da i!ocrita e com!iendo
mote azioni !er com!iacere o !erc"# s!into da-odio. 8uando $ sbattuto da tae
tem!esta e vuoe diventare %amoso, come !u' evitare di tirarsi addosso a grande
s!orcizia dei !eccati3 0e !oi si considerano e %accende domestic"e, si vede c"e i
marito, a causa dea mogie, $ sommerso dae stesse di%%icot&, e anc"e da atre
maggiori, giacc"# deve !reoccu!arsi di tante cose di cui non avrebbe bisogno se %osse
soo. 8uesto succede quando a mogie $ buona e mite. 0e invece $ cattiva, odiosa ed
inso!!ortabie, non si !u' !i1 !arare di bisogni, ma di su!!izi e !unizioni. *ome !otr&
!ercorrere a strada c"e !orta in cieo, c"e ric"iede !iedi iberi e eggeri ed un-anima
agie e s!edita, se su di ui incombe i !eso di tante %accende, se $ egato a ce!!i cos?
%orti, se $ sem!re trascinato verso i basso da tae catena, ra!!resentata daa mavagit&
dea mogie3
#LV. 'er coloro che escogitano delle di""icolt super"lue non c nessuna ricompensa
:. ;a qua $ i saggio discorso c"e a gente comune %a !er ris!ondere a tutte e di%%icot&
c"e abbiamo enumerato3 0i dice( )*"i reaizza a virt1 !ur tra cos, grandi costrizioni,
non merita %orse un onore maggiore3+. )/er quae motivo, o mio caro3+. )/erc"#
s!osandosi si $ sobbarcato ad una %atica !i1 %orte+. E c"i -"a costretto a !ortare un tae
carico3 0e, s!osandosi, avesse ubbidito ad un comandamento e non s!osandosi avesse
trasgredito a egge, questo discorso sarebbe accettabie. ;a se, !ur essendo ibero di

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 33 di 61
non sotto!orsi a giogo de matrimonio, !re%erisce mettersi in mezzo a cos, gravi
di%%icot& senza esservi costretto da nessuno, in modo da rendersi !i1 as!ra a otta !er a
virt1, tutto questo non riguarda -arbitro dea gara. 8uest-utimo, in%atti, "a comandato
una cosa soa( di condurre una guerra contro i diavoo %ino a conseguimento dea
vittoria sua mavagit&. A ui non interessa a%%atto se questo %ine viene raggiunto con i
matrimonio, con i !iaceri e con e mote !reoccu!azioni, o!!ure con -ascesi, a
morti%icazione e a noncuranza !er tutto i resto. Egi dice c"e i mezzo !er ottenere a
vittoria e a strada c"e conduce a tro%eo sono ra!!resentati da distacco da tutte e cose
mondane.
2. /oic"# tu, !ur avendo a mogie, i %igi e e !reoccu!azioni c"e questi si trascinano
dietro, vuoi %are una cam!agna e combattere !er raggiungere gi stessi risutati
conseguiti da cooro c"e non si trovano im!igiati in nessuna di queste cose e !er
conquistarti quindi una !i1 grande ammirazione, %orse ci tacceresti ora di !resunzione,
se ti dicessimo c"e non !uoi arrivare aa oro vetta. Aa %ine !er' i momento dea
!remiazione ti %ar& ca!ire c"e a sicurezza $ di gran unga !re%eribie aa vuota
ambizione, e c"e $ megio ubbidire a *risto c"e aa vanit& dei !ro!ri !ensieri. *risto
dice in%atti c"e !er raggiungere a virt1 non basta c"e ci stacc"iamo dae nostre cose, se
non odiamo noi stessi. Tu invece, !ur essendo s!orcato da esse, dici di !otere su!erare.
;a, come "o detto, in que momento ca!irai bene quae ostacoo ra!!resentino !er a
virt1 a mogie e e !reoccu!azioni reative.
#LVI. %ome mai la +crittura chiama la donna )aiuto delluomo, se gli di ostacolo
nella vita per"etta
:. )*ome mai dunque J si dir& J a 0crittura c"iama aiuto coei c"e $ di ostacoo3 >
detto in%atti( %acciamo un aiuto simie a ui+. Ed io ti c"ieder'( come !u' essere un aiuto
coei c"e "a !rivato -uomo di tanta sicurezza, e c"e -"a scacciato da que meravigioso
soggiorno ne !aradiso, gettandoo ne tumuto dea vita !resente3 Tutto ci' !u' %are
non c"i aiuta, ma c"i insidia. )La donna J $ detto J $ i !rinci!io de !eccato, ed a
causa sua noi tutti moriamo+. Ed i beato /aoo dice( )Adamo non %u ingannato< %u a
donna c"e, ingannata, commise a trasgressione.
2. *ome !u' dunque essere un aiuto coei c"e "a messo -uomo in baia dea morte3
*ome !u' essere un aiuto coei a causa dea quae i %igi di 9io, o !er megio dire tutti
gi abitanti dea terra, morirono sommersi assieme ae bestie, agi uccei ed a tutti gi
atri animai3 Non sarebbe stata a donna a causa dea !erdizione de giusto Giobbe, se
questi non %osse stato veramente uomo. Non %u a donna a !rovocare a rovina di
0ansone3 Non %ece a donna de suo megio, !erc"# tutto i !o!oo Ebreo %osse iniziato
a cuto di Cee%egor e venisse trucidato !er mano dei suoi %ratei3 E c"i !i1 di ogni
atro consegn' a diavoo Acaab, e !rima di ui 0aomone, nonostante a sua grande
sa!ienza e %ama3 Anc"e ora, non inducono s!esso e donne i oro mariti ad o%%endere
9io3 Non "a %orse detto !er questo i saggio )8uasiasi cattiveria $ !iccoa, se
!aragonata aa cattiveria dea donna+3
. )*ome mai dunque J mi si c"iede J 9io "a detto( )Bacciamogi un aiuto simie a
ui+3 9io non mente+. Neanc"-io o dico J non sia mai6 a donna %u %atta a tae sco!o e
!er questo motivo, ma, a !ari de suo com!agno, non voe rimanere nea dignit& c"e e
era !ro!ria. L-uomo era stato creato da 9io a sua immagine e somigianza( )Bacciamo
J disse in%atti 9io J -uomo a nostra immagine e somigianza+, cos? come disse
)%acciamogi un aiuto+. 5na vota creato !er' -uomo !erse subito entrambe queste
!rerogative. Non se!!e conservare n# -immagine n# a somigianza J e come avrebbe

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 34 di 61
!otuto, se si consegn' a-assurdo desiderio, se divenne !reda de-inganno, e se non
riusc? a vincere i !iacere3 L-immagine, suo magrado, gi %u tota !er tutto i tem!o
successivo.
4. 9io o !riv' di una non !iccoa !arte de suo !otere, de !riviegio cio$ di essere
temuto da tutti come un !adrone( ao stesso modo, i !adrone %a s, c"e i servo ingrato
c"e -"a o%%eso venga dis!rezzato dagi atri servi. A-inizio, in%atti, -uomo incuteva
!aura a tutti gi animai. 9io i aveva condotti tutti da ui, e nessuno osava %argi de
mae o insidiaro, !erc"# si vedeva ris!endere in ui -immagine regae. ;a do!o c"e
oscur' con i suo !eccato questo carattere, 9io o !riv' de !otere.
7. I %atto c"e egi non comanda su tutti gi animai dea terra, ma trema di %ronte ad
acuni di essi e i teme, non %a a!!arire %asa -a%%ermazione di 9io )*omandino sugi
animai dea terra+( a mutiazione de !otere di!ese non da c"i -aveva concesso, ma da
c"i -aveva ricevuto. Ao stesso modo, e insidie c"e e donne tendono agi uomini non
rendono vana a %rase )Bacciamogi un aiuto simie a ui+. La donna %u %atta a tae
sco!o, ma non vi rest' %edee. A !arte questo, si !u' anc"e obiettare c"e a donna d& i
suo aiuto ne ti!o di vita !resente, !er quanto riguarda a !rocreazione dei %igi ed i
desiderio %isico< ma quando questa vita era %uori questione e non esistevano n# a
!rocreazione n# i desiderio, !erc"# si !ara di )aiuto+ senza ragione3 L-uomo, se nee
cose im!ortanti ricorre a-aiuto di coei c"e $ ca!ace di assistero soo in quee di
!oc"issimo conto si accorge c"e non soo non gi $ utie, ma -incatena con e sue
!reoccu!azioni.
#LVII. %ome pu0 la donna essere di aiuto nelle cose spirituali
:. ;i si obietter&( )*ome !otremo aora ris!ondere a /aoo, quando dice( )*ome !uoi
sa!ere, o donna, se saverai tuo marito3+ e quando dimostra c"e i suo aiuto $ necessario
nee cose s!irituai3+. Io !ure sono d-accordo. Non escudo a%%atto a donna daa
coaborazione nee cose s!irituai J non sia mai6 9ico soo c"e vi riesce, quando non
si occu!a de matrimonio ma, !ur rimanendo donna nea sua natura, si eeva aa virt1
degi uomini beati. Non quando si adorna, non quando si d& ai !iaceri, non quando
c"iede a marito sem!re !i1 danaro, non quando $ !rodiga e !ortata a s!endere, $ in
grado di conquistaro( a contrario, !u' %aro soo quando, eevatasi a di so!ra di tutte e
cose contingenti, im!rime in s# i carattere dea vita a!ostoica< quando %a mostra di
una grande mitezza, di una grande modestia, di un grande dis!rezzo !er e ricc"ezze e di
una grande rassegnazione< quando dice( )0e abbiamo di c"e nutrirci e di c"e co!rirci, ci
contentiamo+, quando con i suo com!ortamento %a vedere di !raticare tae %ioso%ia e,
dis!rezzando a morte de cor!o, non attribuisce nessun vaore aa vita !resente<
quando, secondo i detto de !ro%eta, ritiene a goria di questa vita un %iore di cam!o.
2. La mogie, in%atti, non $ in grado di savare i marito unendosi a ui nea sua quait&
di s!osa, ma sotanto %acendo mostra di una vita condotta secondo i vangeo< mote
donne sono riuscite in quest-intento anc"e a di %uori de matrimonio. 0i racconta c"e
/riscia, accoto !resso di s# A!oo, gi %ece da guida !er tutta a strada dea verit&.
Anc"e se ora questo non $ !i1 !ossibie, e s!ose !ossono sem!re mostrare o stesso
im!egno e raccogiere gi stessi %rutti. *ome "o detto !rima, a s!osa non trascina con s#
i marito !er i %atto di essere s!osa, giacc"# nessun marito c"e "a a mogie credente
rimarrebbe non credente, se i ra!!orti coniugai e a coabitazione reaizzassero
veramente questo. ;a ci' non si veri%ica a%%atto( soo i %ar mostra di una grande
%ioso%ia e di una grande !azienza, i deridere e di%%icot& de matrimonio, e -adozione
continua di una tae condotta giovano aa savezza de coniuge< se invece a s!osa

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 35 di 61
insiste nea ricerca dei suoi diritti, non soo non aiuta i marito, ma o danneggia. /er
ca!ire c"e anc"e cos? si tratta di un-im!resa moto di%%icie, devi ascotare ci' c"e dice
-a!ostoo( )*ome !uoi sa!ere, o donna, se saverai tuo marito3+. 0iamo soiti %ar uso di
questo ti!o di domanda, quando !ariamo di eventi inverosimii.
.. *"e cosa dice do!o3 )0ei egato ad una donna3 Non cercare di iberartene. 0ei ibero
da egame con una donna3 Non cercarne una+. Vedi come !assa di %requente da un
argomento a suo o!!osto e come mescoa bene e due esortazioni do!o un breve
intervao3 *ome ne discorso su matrimonio aveva s!eso acune !aroe sua
continenza !er risvegiare -ascotatore, cos? anc"e qui !ronunzia dee !aroe su
matrimonio !er %aro ri!osare. *omincia a !arare dea verginit&, ma !rima di dire
quacosa su suo conto si ri%ugia subito ne discorso su matrimonio. La %rase )Non "o
un ordine+ $ di c"i consente ed introduce i matrimonio. 9o!o essere !assato aa
verginit& ed avere detto )/enso c"e sia una cosa buona+, accortosi c"e a %requente
ri!etizione de suo nome disturbava moto e orecc"ie deicate, non usa s!esso questo
termine( !ur avendo %ornito una ragione c"e da soa bastava ad incoraggiare e %atic"e
necessarie a reaizzara J si trattava dei bisogni !resenti J non "a i coraggio di
!arare di nuovo di )verginit&+. *"e cosa dice invece3 )> bene !er -uomo restare cos?+.
Non !rocede ne suo discorso, ma do!o avero troncato !rima c"e sembrasse tro!!o
severo, s!ende di nuovo dee !aroe su matrimonio dicendo( )0ei egato ad una donna3
Non cercare di iberartene+. 0e questo non %osse stato i suo sco!o, se qui non avesse
vouto incoraggiare, non avrebbe avuto acun motivo di %are dea %ioso%ia su
matrimonio mentre dava dei consigi sua verginit&. Ritorna quindi a !arare dea
verginit&, ma neanc"e ora a c"iama con i suo vero nome. *"e cosa dice3 )0ei ibero
da egame con una donna3 Non cercarne una+.
4. ;a non temere. /aoo non "a sveato tutto i suo !ensiero, n# "a egi%erato. I
discorso su matrimonio ritorna subito, dissi!ando i timori e dicendo )0e !er' ti s!osi,
non !ecc"i+. Non devi !er' scoraggiarti( ti trascina di nuovo aa verginit&. 8uesto $
in%atti !ro!rio -intento dee sue !aroe, & dove ci %a sa!ere c"e c"i si s!osa deve
so!!ortare un %orte tormento carnae. *ome i medici !i1 vaenti e !i1 gentii quando
devono somministrare una medicina amara o %are un tagio o una cauterizzazione o
quacun-atra di queste cose non %anno tutto insieme ma ad intervai, e soo do!o avere
%atto res!irare un !o- -ammaato a!!icano queo c"e c-$ ancora da a!!icare, ao
stesso modo anc"e i beato /aoo non intesse ne suo discorso i consigi sua verginit&
tutti insieme, senz-interruzione e continuamente, ma -interrom!e s!esso !arando de
matrimonio( nascondendo cos, a oro as!rezza, rende e sue !aroe !i1 !iacevoi e !i1
accette. 8uesto $ i motivo !er cui i suo discorso $ cos? vario.
7. Vae ora a !ena di esaminare e !aroe )0ei egato ad una donna3 Non cercare di
iberartene. 8uesta $ una %rase non di c"i consigia i matrimonio, ma di c"i vuo
mostrare a natura inesorabie de suo egame, c"e non o%%re scam!o. /erc"# non "a
detto )@ai una mogie3 Non a asciare. *onvivi con ei, non aontanarti+, ma "a
c"iamato )egame+ quest-unione3 8ui "a vouto mostrare a !esantezza di tae
condizione. /oic"# in%atti tutti corrono a matrimonio come se si trattasse di una cosa
!iacevoe, egi %a vedere come gi s!osati non di%%eriscano in nua da !rigionieri egati.
Anc"e ne matrimonio se uno dei due tira anc"e -atro deve seguiro, e se uno dei due si
ribea anc"e -atro deve !erire con ui.
*"e cosa accade dunque, se mio marito $ !ortato a cadere in basso ed io vogio essere
continente3 9evi seguiro. La catena c"e i matrimonio ti "a messo intorno ti trascina e
ti tira tuo magrado verso coui c"e %in da-inizio $ egato assieme a te< se o!!oni

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 36 di 61
resistenza e cerc"i di rom!era, non soo non ti iberi dai suoi egami, ma vai incontro
aa !i1 grave !unizione.
#LVIII. La moglie che pratica la continenza contro il volere del marito sar punita
pi di questultimo, che pure si d alla "ornicazione.
:. La mogie c"e intende !raticare a continenza contro i voere de marito non soo si
!riva dei beni c"e s!ettano aa continenza, ma si rende anc"e res!onsabie dea sua
%ornicazione e viene accusata ancora !i1 di ui. *ome mai3 /erc"#, !rivandoo
de-unione egittima, o s!inge ne baratro dea ussuria. 0e non e $ !ermesso di essere
continente neanc"e !er un breve !eriodo contro i voere de marito, quae !erdono !u'
trovare, quando o !riva costantemente di tae consoazione3 0i !otr& dire( )*"e cosa
c-$ di !i1 grave di questa costrizione e di quest-insoenza3+. Anc"-io sono d-accordo.
/erc"# dunque ti ci sei sotto!osta3 Avresti dovuto %are questo ragionamento non do!o i
matrimonio, ma !rima.
2. /er questo anc"e /aoo ricorda in un secondo tem!o a costrizione derivante da
egame matrimoniae e !assa quindi a !arare de-assenza di tae egame. 9o!o aver
detto )0ei egato ad una donna3 Non cercare di iberartene+ aggiunge )0ei ibero da
egame con una donna3 Non cercara+. 0i com!orta cos, !erc"# tu, una vota esaminata
bene e com!resa a %orza de giogo, sia !i1 dis!osto ad accettare i discorso su ceibato.
)0e ti s!osi 2 egi dice 2 non !ecc"i< se a vergine si s!osa, non !ecca+. Ecco dove
%inisce a grande virt1 de matrimonio( ne non essere accusati, non ne-essere ammirati.
L-ammirazione $ in%atti una !rerogativa dea verginit&, mentre c"i si s!osa deve
contentarsi di sentirsi dire c"e non "a !eccato. )/erc"# dunque 2 mi si dice 2 esorti a
non cercare una mogie3+. )/erc"# una vota egati non ci si !u' !i1 iberare, !erc"# a
cosa com!orta moti tormenti+. )9immi 2 mi si ribatte 2, -unico guadagno c"e
ricaviamo daa verginit& $ a %uga dai tormenti di questa vita3 E c"i !otr& so!!ortare a
verginit& !er questo !remio3 *"i oser& im!egnarsi in tae gara !er !rendere soo questa
ricom!ensa do!o tanti sudori3+.
#LI#. 'erch 'aolo cindirizza verso la verginit partendo dai piaceri di questa vita.
:. *"e cosa dici3 ;entre mi esorti a combattere contro i demoni 2 )a nostra otta non si
svoge contro i sangue e a carne+ 2 mentre mi s!ingi a resistere ae %oie dea natura,
mentre c"iedi a me, %atto di carne e di sangue, di reaizzare a stessa virt1 dee !otenze
incor!oree ricordi soo i beni dea terra, e ti imiti a dire c"e non avremo i tormenti
derivanti da matrimonio3 /erc"# mai non "a detto )La vergine, se si s!osa, non !ecca,
ma si !riva dei beni dea verginit&, dei doni grandi ed ine%%abii+3 /erc"# non "a
!assato in rassegna i beni riservati ae vergini assieme a-immortait&3 /erc"# non "a
ricordato c"e esse, !rese e am!ade !er andare incontro ao s!oso, entreranno assieme
a re nea camera nuziae co!erte di goria e %iduciose, e cne ris!enderanno !i1 di ogni
atro restando vicine a: suo trono ed agi a!!artamenti regai3 9i tutto ci' non %a a
benc"# minima menzione, mentre da !rinci!io aa %ine de suo discorso ricorda a
iberazione dai dis!iaceri dea vita. )*redo J egi dice J c"e questo sia una cosa
buona+. Traasciando di aggiungere )a causa dei beni %uturi+, dice invece )a causa dee
necessit& !resenti+. 8uindi, do!o aver detto )La vergine se si s!osa non !ecca+, tace
su-argomento dei doni ceesti di cui si !riva, ed aggiunge sotanto )*ostoro avranno i
tormenti dea carne+.
2. Egi mantiene quest-atteggiamento non soo %ino a questo !unto, ma %ino aa %ine.
Non mette avanti a verginit& !arando dei beni %uturi, ma si ri%ugia sem!re neo stesso

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 37 di 61
motivo, dicendo )I tem!o $ breve+. Invece di dire )Vogio c"e voi nei ciei briiate e
c"e siate moto !i1 s!endenti dee !ersone s!osate+, si trattiene sue cose di quaggi1
dicendo )Vogio c"e non abbiate !reoccu!azioni+. Non si com!orta cos? soo qui.
Anc"e quando !ara dea so!!ortazione, batte nei suoi consigi a stessa strada. 9o!o
aver detto )0e i tuo nemico "a %ame dagi da mangiare, se "a sete dagi da bere+, do!o
avere dato un tae ordine, do!o avere comandato di %are vioenza ai bisogni naturai e di
sc"ierarsi in battagia contro un %uoco cos? inso!!ortabie, do!o avere evitato di !arare
de cieo e dei beni ceesti ne suo discorso sui !remi, %a consistere a ricom!ensa ne
danno subito da c"i "a commesso i mae( )Bacendo cos?. accumuerai dei carboni
ardenti su suo ca!o+.
.. /erc"# dunque ricorre a questo ti!o di esortazione3 Non !er errore, o !erc"# ignori i
modo di trascinare e convincere -ascotatore, ma !erc"# !ossiede !i1 di tutti gi uomini
a %acot& di !ersuadere. E questo da c"e cosa risuta3 9ae sue !aroe. In c"e modo3
/ariamo innanzitutto di ci' c"e disse sua verginit&( si rivogeva ai *orinzi, !resso i
quai giudicava o!!ortuno di non dover conoscere nua otre a *risto croci%isso, ai quai
non !oteva !arare come avrebbe !arato a !ersone s!irituai, ai quai dava da bere i
atte !erc"# erano ancora carnai, ed ai quai, quando scriveva, muoveva questi
rim!roveri( )Vi "o %atto bere i atte, non vi "o dato un cibo soido. Non eravate in grado
di !rendero< neanc"e ora o siete( siete ancora carnai, e camminate come gi uomini+.
4. /er questo, quando i esorta aa verginit& e cerca di distogieri da matrimonio,
!rende e mosse dae cose di questa terra, vae a dire dae cose visibii e sensibii.
0a!eva bene c"e, !artendo dae cose terrene, avrebbe !otuto trascinare megio questi
miseri, ancora attaccati aa terra ed attratti da essa. /erc"# mai in%atti, dimmi, moti
uomini ancora !i1 rozzi e materiai nee !iccoe e grandi cose giurano su 9io e non
"anno !aura di s!ergiurare, mentre non sarebbero mai dis!osti a giurare sua testa dei
oro %igi3 E!!ure, o s!ergiuro e a !unizione sono moto !i1 gravi ne !rimo c"e ne
secondo caso< !urtuttavia, tai uomini sono trattenuti !i1 da secondo c"e da !rimo
giuramento.
7. Anc"e !er quanto riguarda -aiuto ai !overi, costoro non vengono stimoati tanto dai
discorsi su regno dei ciei, anc"e se ri!etuti !i1 vote, quanto daa s!eranza in quacosa
di utie !er i oro %igi e !er oro stessi in questa vita. 9iventano zeanti in tai aiuti
so!rattutto quando guariscono da una unga maattia, quando riescono a scam!are ad un
!ericoo, quando ottengono una carica od una magistratura< !er %ara breve, si !u'
constatare c"e a maggior !arte degi uomini viene s!inta dae cose c"e si trovano a
!ortata di mano. 8ueste in%atti, !ro!rio !erc"# si %anno maggiormente sentire data a
oro vicinanza, nei momenti buoni ra!!resentano i !i1 %orte incentivo, mentre in quei
doorosi incutono maggiore !aura. /er questo /aoo !rese e mosse dae cose !i1 vicine
quando !ar' ai *orinzi e cerc' di abituare i Romani aa so!!ortazione.
A. In e%%etti -anima deboe, quando riceve un torto, non si ibera tanto %acimente da
veeno de-ira, se sente %are dei discorsi su regno dei ciei e e vengono o%%erte dee
s!eranze a ungo termine< questo invece si veri%ica, quando attende i momento di
vendicarsi de-o%%ensore. /aoo, voendo distruggere i rancore aa radice e svuotare
-ira, ricorda ci' c"e riesce maggiormente a consoare -o%%eso( senza !rivaro de-onore
a ui riservato nea vita %utura, !er i momento cerca di %aro incamminare in quac"e
modo !er a strada dea %ioso%ia e di a!rirgi a !orta dea riconciiazione. La cosa !i1
di%iicie $ incominciare a reaizzare a virt1( do!o quest-inizio, a %atica non $ !i1 tanta.
H. Non si com!orta !er' cos? nostro 0ignore Ges1 *risto quando !ara dea verginit& o
dea toeranza. Ne !rimo caso, ricorda i regno dei ciei( )Vi sono degi eunuc"i J

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 38 di 61
dice J c"e si sono resi tai !er i regno dei ciei+. E quando esorta a !regare !er i
nemici, non !ara de danno c"e -o%%ensore deve ricevere, n# ricorda i carboni ardenti(
ascia c"e tutte queste cose vengano dette ae !ersone !iccoe e mesc"ine, e nee sue
esortazioni !rende e mosse da !ensieri !i1 eevati. 9i quai si tratta3 )A%%inc"#
diveniate J dice J simii a !adre vostro c"e $ nei ciei+. Guarda quant-$ grande i
!remio. *ooro c"e ascotavano queste !aroe erano /ietro, Giacomo, Giovanni e a
rimanente sc"iera degi a!ostoi( !er questo i attirava ricordando i !remi s!irituai.
/aoo avrebbe %atto o stesso, se i suo discorso si %osse rivoto a simii !ersone. /oic"#
!er' !ara ai *orinzi, ancora im!er%etti, concede oro subito i %rutto dee oro %atic"e,
a%%inc"# si mettano a !raticare a virt1 con maggiore im!egno.
I. /er questo anc"e 9io rinunzi' ad annunziare agi Ebrei i regno dei ciei, ed accord'
oro soo i beni terreni. /er e cattive azioni minacci' non a geenna ma e disgrazie di
questa vita, quai a %ame, a !estienza, e maattie, e guerre, e !rigionie ed atre simii.
9a questi mai in%atti vengono !i1 trattenuti gi uomini materiai, e questi mai temono
maggiormente, mentre non tengono in nessun conto e cose c"e non si vedono e c"e non
sono vicine. /er questo anc"e /aoo si diunga di !i1 sugi argomenti c"e sono
maggiormente in grado di %ar !resa sua oro rozzezza. Voeva inotre mostrare c"e
mentre acuni degi atri beni ci caricano di %atic"e in questa vita e riservano tutti i !remi
aa vita %utura, a verginit& invece, ne momento in cui viene reaizzata, concede una
non !iccoa ricom!ensa, iberandoci da tante %atic"e e !reoccu!azioni. Assieme a questi
due sco!i egi ne raggiunse anc"e un terzo. 8uae3 I %ar ritenere a verginit& non
im!ossibie, ma ben !ossibie. A tae sco!o, egi mostra c"e i matrimonio !rocura mote
!i1 di%%icot&. > come se dicesse a quacuno( )La verginit& ti sembra %onte di !ene e di
%atic"e3 Io ti dico invece c"e a devi !raticare( $ cos? %acie, c"e ci !rocura un numero di
gran unga in%eriore di !reoccu!azioni ris!etto a matrimonio+. )/ro!rio !erc"#
desidero ris!armiarvi J egi dice J e non vogio c"e subiate tormenti, !re%erisco c"e
non vi s!osiate+.
K. );a di quai tonnenti si tratta3 J mi si !otrebbe %orse obiettare J. A contrario,
vediamo c"e i matrimonio !rocura un grande riassamento e moti !iaceri. Innanzitutto,
i !otere di soddis%are i !ro!ri desideri con tutta tranquiit& senza dovere so!!ortare i
vioenti assati dea natura contribuisce non !oco aa serenit& dea vita. In secondo
uogo, i resto dea vita non conosce !i1 n# abbattimenti n# squaore, ed $ !ieno di
aegria, di risa e di gioia. La tavoa $ sontuosa, e vesti sono moi, i etto ancora !i1
moe, i bagni sono continui, i !ro%umi ed i vini non in%eriori ai !ro%umi sono a
dis!osizione, a !ari di tante atre cose dis!endiose, di diverso genere( in ta modo essi
servono a carne, !rocurandoe moti !iaceri.
L. Il piacere considerato illegittimo sia nell*ntico che nel .uovo 3estamento.
:. Innanzitutto, queste cose non sono consentite ne matrimonio, c"e $ soito !rocurare
sotanto a ibert& degi acco!!iamenti, e non quea di godere i !iaceri. Ne $ testimone
i beato /aoo quando dice( )La donna c"e vive nea dissoutezza $ morta+. E se si
obietta c"e queste !aroe sono state !ronunziate a !ro!osito dee vedove, ascota ci'
c"e dice ae donne s!osate( )Anaogamente, e donne devono essere vestite in modo
decente, e adornarsi con ritegno e tem!eranza, non con trecce, ori, !ere e vesti s%arzose,
ma cos? come si addice ae donne c"e mani%estano a oro reigiosit& attraverso e buone
o!ere+. Non soo in questo !asso, ma anc"e in atri si !u' notare a sua grande
insistenza sua necessit& di non ricercare tai cose.
2. 9ice in%atti( )0e abbiamo di c"e nutrirci e co!rirci, ci contentiamo. *"i vuoe essere

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 39 di 61
ricco, diviene !reda di desideri stoti e dannosi, c"e %anno !reci!itare gi uomini nea
rovina e nea !erdizione+. ;a !erc"# !arare di /aoo, c"e !ronunziava tai !aroe
a-e!oca dea somma %ioso%ia e de-abbondante grazia deo s!irito3 Ascota come i
!ro%eta Amos attacca as!ramente cooro c"e si danno ai !iaceri( e!!ure, !arava agi
Ebrei ancora bambini, in un tem!o in cui erano consentiti i usso, o s%arzo e !er cos,
dire tutte e cose su!er%ue. 9ice( )Guai a cooro c"e vanno verso i giorno cattivo, c"e
si avvicinano ai %asi sabati %ino a toccari, c"e dormono su etti di avorio, c"e sono
dissouti sui oro giacigi, c"e mangiano i ca!retti de gregge ed i vitei da atte !resi
dae mandrie< c"e battono e mani a suono degi strumenti, c"e bevono i vino %itrato e
c"e si ungono con i !ro%uni !i1 !reziosi( !ensano c"e questi beni siano stabii e non
caduc"i+.
LI. *nche se il piacere "osse permesso, i dolori prodotti dal matrimonio &astere&&ero
a distruggerlo.
*ome "o detto, in !rimo uogo i !iaceri non erano consentiti< ma anc"e se non %ossero
stati vietati e se tutto %osse stato !ermesso, va ricordato c"e atri %attori o!!osti sono
causa di tristezza e di doore< anzi, sono tanto !i1 numerosi e !i1 %orti dei !iaceri, c"e
non $ !ossibie !rovare questi utimi neanc"e un !oco( essi si dieguano com!etamente.
LII. /el grande male rappresentato dalla gelosia.
:. 9immi( se un uomo $ !er natura geoso, o se un !retesto in%ondato o %a divenire
!reda di questo mae, c"e cosa $ !i1 !ietoso di quest-anima3 8uae guerra, quae
tem!esta !ossiamo !aragonare aa sua casa, !er ottenere un-immagine %edee3 Tutto
gronda di doori, di sos!etti, di discordia e di con%usione. *"i $ co!ito da tae !azzia
non sta megio deg-indemoniati o di cooro c"e sono vittime di una maattia mentae(
continuamente scatta e si sancia, odia tutti e s%oga a sua ira sui !resenti anc"e se non
"anno co!a, si tratti dei servi, dei %igi o di quasiasi atro. =gni gioia $ scacciata, e tutto
$ !ieno di tristezza, di doore e di avversione. Rimanga a casa, vada in !iazza o
intra!renda un viaggio, %a sem!re nascere questo terribie mae, c"e $ !eggiore dea
morte e c"e eccita ed irrita a sua anima senza asciara mai tranquia. In e%%etti, tae
maattia $ soita !rodurre non soo a tristezza, ma anc"e un-ira intoerabie. *iascuno
di questi mai $ su%%iciente da soo a rovinare a sua vittima< quando !er' tutti insieme a
cingono d-assedio e a stringono continuamente senza !ermettere di res!irare neanc"e
!er un breve momento, quante morti sarebbero !eggiori3 Neanc"e -estrema !overt&,
neanc"e una maattia inguaribie, neanc"e i %uoco o i %erro !ossono essere de%initi mai
uguai( sotanto cooro c"e -"anno s!erimentata o sanno bene. 8uando i marito si vede
costretto a sos!ettare sem!re dea donna c"e ama !i1 di ogni atra !ersona, e !er a
quae darebbe voentieri a !ro!ria vita, c"e cosa $ !i1 in grado di consoaro3
2. 0e deve mangiare e bere, -uomo geoso !ensa c"e a tavoa sia !iena di veeni
mortai !iuttosto c"e di vivande< e quando si corica e giace su etto, non riesce a stare
quieto neanc"e un momento, ma si agita e si rivota come se avesse sotto di s# dei
carboni( n# a com!agnia degi amici, n# i !ensiero degi a%%ari, n# a !aura dei !ericoi,
n# o smodato !iacere n# acun-atra cosa $ in grado di aontanaro da tae tem!esta, c"e
s-im!adronisce dea sua anima !i1 di quasiasi gioia e doore. Tenendo !resente questo,
0aomone disse( )9ura come a morte $ a geosia+, e )-animo di suo marito $ !ieno di
geosia< ne giorno de giudizio non a ris!armier&( nessuna ricom!ensa muter& i suo
odio, ed i moti doni non varranno a dissovero+.
.. *os? %orte $ a !azzia !rodotta da questa maattia, c"e neanc"e i castigo de co!evoe

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 40 di 61
riesce ad eiminare i doore. 0!esso moti mariti, !ur avendo ucciso -adutero, non
riescono ad estir!are -ira e o scoraggiamento. *i sono amc"e uomini c"e, do!o avere
ucciso e !ro!rie mogi, si asciano consumare da %uoco dea geosia in misura simie o
anc"e maggiore. I marito vive in !reda a questi mai, anc"e quando non c-$ nua di
vero< e a mogie misera e s%ortunata deve so!!ortare doori ancora !i1 %orti di quei de
coniuge. 8uando in%atti vede imbestiairsi e diventare nemico !i1 di ogni atro -uomo
c"e avrebbe dovuto consoara da tutti i doori e da cui avrebbe dovuto attendersi ogni
assistenza, dove !otr& !i1 guardare3 9ove dovr& %uggire3 9ove !otr& trovare a
iberazione dai suoi mai, se i !orto $ co!erto e !ieno di un-in%init& di scogi3
4. Aora i servi e e serve a trattano in modo !i1 otraggioso di suo marito. 8uesta
razza di !ersone $ sem!re in%ida ed ingrata, ma quando !u' !rendersi una maggiore
ibert& e vede !adroni in discordia tra oro, considera tae guerra un ottimo !retesto !er
otraggiare. In questi momenti, !ossono in%atti inventare ed immaginare tutto ci' c"e
!iace oro senza acun timore, e con e oro caunnie accrescono i sos!etti. L-anima de
marito, una vota divenuta !reda di tae %unesta maattia, crede voentieri a tutto, ed
a!rendo e orecc"ie a tutti indi%%erentemente, non riesce a distinguere i caunniatori da
cooro c"e non o sono. Anzi, sembrano dire a verit& !i1 cooro c"e accrescono i
sos!etti c"e cooro c"e cercano di dissi!ari.
7. La mogie deve quindi temere non meno de marito gi sc"iavi !ronti a %uggire c"e
vivono nea sua casa e e oro mogi, e !rendere i oro !osto abbandonando i rango
c"e e $ !ro!rio. 8uando !otr& vivere senza !iangere3 In quae notte3 In quae giorno3
In quae %esta3 8uando !otr& evitare i sos!iri, i amenti, i gemiti3 *ontinuamente a
co!iscono e minacce, e o%%ese e gi otraggi sia de marito c"e "a ricevuto una %erita
inunaginaria sia dei servi miserabii< custodi e s!ie a sorvegiano, e tutto $ !ieno di
!aura e di tremito. Non soo vengono sorvegiate e sue entrate e e sue uscite, ma
vengono esaminate con mota attenzione anc"e e sue !aroe, i suoi sguardi, i suoi
sos!iri( in ta caso, o deve rimanere !i1 immobie di una !ietra, so!!ortare tutto in
sienzio e restare sem!re inc"iodata aa camera nuziae !eggio di un !rigioniero< o, se
vuoe !arare, amentarsi ed uscire, deve rendere conto di tutto a questi giudici corrotti
J !aro dee ancee e dea %oa dei domestici.
A. 0e vuoi, in mezzo a tutte queste disgrazie metti !ure e ricc"ezze indescrivibii, a
sontuosit& dea mensa, e sc"iere dei servi, o s!endore dea stir!e, a grande !otenza,
a grande %ama, i ustro degi antenati< non asciare nessuna dee cose c"e sembrano
rendere invidiabie questa vita< metti tutto insieme con attenzione, e ra%%rontao con
questi tormenti( vedrai c"e i !iacere !rodotto da tai cose non $ neanc"e una !arvenza,
e si diegua com-$ naturae c"e si s!enga una scintia c"e cade in un vasto mare. *i'
succede quando $ i marito ad essere geoso< quando invece a maattia si tras%erisce aa
mogie J e questo accade non di rado J i marito si trova in migiori condizioni di ei,
mentre a maggior !arte de doore si riversa di nuovo sua !overetta, c"e non !u' %are
uso dee stesse armi nei con%ronti de marito di cui sos!etta. 8uae marito !otrebbe
in%atti mai accettare -ordine dea mogie di rimanere sem!re in casa3
H. 8uae servo !u' d-atra !arte avere i coraggio di sorvegiare i !adrone, senza essere
subito gettato da un !reci!izio3 La mogie non !u' consoarsi con questi mezzi, n# dare
s%ogo aa !ro!ria ira con e !aroe( i marito !u' %orse so!!ortare questo suo maumore
una o due vote, ma se ei continua sem!re ad accusaro e insegna subito c"e $ megio
so!!ortare tutto in sienzio e consumarsi. 8uesto accade quando c-$ un sem!ice
sos!etto. 8uando invece i mae $ reae, nessuno !u' sottrarre a mogie ae mani de
marito o%%eso, c"e, invocando in suo soccorso e eggi, conduce in tribunae a !ersona a

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 41 di 61
ei !i1 cara e a %a uccidere. I marito, a contrario, !u' s%uggire aa !ena dea egge,
anc"e se gi $ riservata a condanna ceeste, quea di 9io. *i' non basta !er' a
consoare a misera, c"e va necessariamente incontro ad una morte enta e !ietosa,
!rodotta dag-incantesimi e dae !ozioni a!!rontate dae adutere. Vi sono !oi dee
adutere c"e non "anno bisogno di ricorrere a questi mezzi insidiosi nei con%ronti dee
oro vittime, !erc"# queste vengono ra!ite !rima daa morte, data a veemenza dea
oro dis!erazione. 9i conseguenza, anc"e se tutti gi uomini corrono a matrimonio, e
donne non devono inseguiro. Non !ossono dire c"e a tirannia de desiderio $ tro!!o
%orte< d-atra !arte, come i nostro discorso "a dimostrato, sono esse a raccogiere i
maggior numero dei mai de matrimonio.
I. )E c"e3 J mi si obietta J. 8uesta disgrazia tocca a tutti i matrimoni3+. Essa !er'
non resta ontana da ogni matrimonio, mentre si tiene ben ontana da ogni !ersona
vergine. La donna s!osata, anc"e se non ne $ vittima, $ sem!re vittima dea !aura c"e
essa !roduce( coei c"e intende convivere con un uomo non !u' non so!!esare e temere
e cose brutte coegate con tae convivenza. La vergine, a contrario, resta esente non
soo dae disgrazie, ma anc"e dai sos!etti. )8uesto !er' non si veri%ica in tutti i
matrimoni+. Neanc"-io o dico< ma anc"e se non ca!ita un mae, ce ne sono moti atri,
e se si s%ugge ad uno, non $ !ossibie s%uggire a tutti quanti( come, ne caso dee s!ine
c"e si attaccano ae vesti quando si attraversa una sie!e, se ci si vota !er togierne una
si $ !unti da mote atre, cos, nea vita matrimoniae c"i s%ugge ad un mae $ tra%itto da
un atro, e c"i ne evita uno inciam!a in un atro< in una !aroa non si !u' trovare un
matrimonio in cui manc"ino com!etamente i dis!iaceri.
LIII. Il matrimonio con una donna ricca non invidia&ile, e provoca pi dolori del
matrimonio con una donna povera.
;a, se vuoi, asciamo da !arte tutti gi as!etti s!iacevoi, e !rendiamo ora in esame !i1
da vicino a cosa c"e ne matrimonio sembra ra!!resentare a somma %eicit& e c"e
s!esso moti, anzi tutti si augurano di ottenere. 9i c"e cosa si tratta3 9e !rendere in
s!osa, quando si $ !overi, sem!ici e modesti, una mogie discendente da una %amigia
im!ortante, !otente e moto ricca. ;a questa cosa cos, invidiabie si rivea in reat&
%oriera di disgrazie non minori di quee de-atro matrimonio tanto detestato. Le donne
sono una razza !ortata !i1 di ogni atra a-aterigia ed aa deboezza, e divengono !i1
%acimente !reda di queste maattie. 8uando !oi "anno a !ortata di mano un gran
numero di !retesti !er mani%estare a oro aterigia, nua !i1 e trattiene( come a
%iamma c"e si attacca ad una materia, si gon%iano in un modo indicibie, e sconvogono
ogni ordine, mettendo tutto sottoso!ra. In ta caso in%atti a mogie non consente a
marito di rimanere i ca!o, ma, s!inta daa sua !resunzione e demenza, o scaccia da
questo !osto e o reega in una !osizione subordinata, c"e invece s!etterebbe a ei( cos,,
$ ei a diventare i ca!o. *"e cosa c-$ di !eggio di quest-anomaia3 Non !aro !oi dei
rim!roveri, dee o%%ese, dei dis!iaceri, cose !i1 inso!!ortabii di ogni atra.
LIV. +e si riesce a sottomettere la moglie ricca, i dispiaceri si "anno ancora pi
grandi.
E se si dicesse J -"o sentito dire a moti, quando ca!ita di %are questi discorsi( );i
basta c"e sia moto ricca< !er me, non $ un !robema sottomettera ed umiiare a sua
!resunzione+< se si dicesse questo, innanzitutto si mostrerebbe d-ignorare c"e si tratta di
un-im!resa moto di%%icie. In secondo uogo, anc"e se si riuscisse, i danno non sarebbe
ieve. I %atto c"e a mogie viene sottomessa a marito con a costrizione, i timore e a

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 42 di 61
vioenza $ moto !i1 !enoso e dooroso de-esercizio di un !ieno !otere su di ui. *ome
mai3 /erc"# questa vioenza scaccia ogni amore ed ogni !iacere< e quando non c-$ n#
-amore n# i desiderio amoroso, ed a oro !osto subentrano a !aura e a costrizione,
c"e cosa vae !i1 un simie matrimonio3
LV. +posare un uomo pi ricco un male insopporta&ile.
8uesto accade quando $ a mogie ad essere ricca. 0e invece a mogie non "a nua
mentre i marito $ ricco, a mogie, invece di essere s!osa, diventa serva, e da donna
ibera c"e era si tras%orma in sc"iava( !erduta a sicurezza !ro!ria de suo rango, non si
trova in una situazione migiore di quea degi sc"iavi com!rati< e se i marito vuo %are
o sregoato o ubriacarsi o !ortare ne suo etto una %oa di cortigiane, deve o so!!ortare
tutto e %are buon viso, o abbandonare a casa. E questa non $ a soa cosa brutta( quando
i marito $ cos,, a mogie non $ in grado di comandare iberamente n# i servi n# e
ancee< vivendo come un-estranea, godendo di cose c"e non e a!!artengono, e
coabitando con un !adrone !i1 c"e con un marito, $ costretta a %are tutto ed a so%%rire.
8uaora !oi un uomo voesse s!osare una donna di condizione simie aa sua, a egge
dea sottomissione rovina ogni uguagianza, anc"e se -entit& de !atrimonio s!inge a
mogie a considerarsi uguae a marito. *"e cosa si !u' %are di %ronte a di%%icot& cos,
grandi, c"e insorgono ad ogni !asso3 Non citarmi come esem!io i matrimoni J moto
!oc"i e %acii a contarsi J c"e s%uggono a questi mai( $ bene de%inire e cose non in
base ae eccezioni, ma in base a ci' c"e ca!ita di regoa.
LVI. La donna sposata costretta a so""rire molti dolori
:. > ben di%%icie, anzi $ im!ossibie c"e questi mai si !resentino durante o stato
verginae, mentre $ di%%icie c"e non ca!itino durante i matrimonio. E se nei matrimoni
c"e sembrano %eici insorgono cos, %orti dis!iaceri e cos, gravi disgrazie, c"e cosa si
dovrebbe dire e a !ro!osito dei matrimoni c"e, !er comune ammissione, sono %onte di
doori3 > %atae c"e a donna, anc"e se deve morire una vota soa, non tema a morte di
una soa !ersona e c"e non si !reoccu!i di un-unica vita, !ur !ossedendone una soa(
grande $ a sua tre!idazione !er i marito, !er i %igi, !er e oro mogi e !er i oro %igi, e
quanto !i1 a radice si divide nei vari rami, tanto !i1 si moti!icano e sue ansie. 0e a
quacuna di queste !ersone ca!ita o un danno economico o una maattia %isica o quac"e
atro mae non vouto, essa deve a%%iggersi e amentarsi non meno dee vittime dirette.
8uando tutti i congiunti muoiono !rima di ei, i doore e diventa inso!!ortabie<
quando invece acuni restano in vita, mentre atri sono ra!iti da morti !remature,
neanc"e in questo si !u' trovare una vera e !ro!ria consoazione.
2. L-ansia !er e !ersone vive c"e continua a scuotere -anima non $ in%eriore a doore
c"e !rova !er i morti ma o su!era, !er quanto strano ci' !ossa sembrare. I tem!o suoe
in%atti mitigare a tristezza !rodotta dae morti, mentre e !reoccu!azioni !er i vivi sono
destinate a continuare sem!re, e a cessare soo con a morte. 8uae vita conduciamo se,
non contentandoci dei nostri doori, siamo costretti a !iangere sue disgrazie atrui3
0!esso mote donne discendono da genitori iustri, vengono aevate nei !i1 grandi agi
e vengono %atte s!osare ad uomini moto !otenti< e!!ure a-im!rovviso, !rima ancora
di !otere assa!orare questa %eicit&, a so!raggiungere di una caamit& simie ad una
tem!esta o ad una burrasca, vanno a %ondo e s!erimentano gi orrori de nau%ragio< do!o
aver goduto di un-in%init& di beni !rima de matrimonio, una vota s!osatesi !iombano
ne-estrema disgrazia. );a questo J mi si obietta J non suoe accadere in tutti i
matrimoni n# si veri%ica sem!re+. Ed io torno a ri!etere( non si !u' !er' neanc"e dire

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 43 di 61
c"e tutti i matrimoni ne siano esenti( da una !arte, acune !ersone %anno diretta
es!erienza di tai disgrazie< da-atra, quee c"e sono riuscite ad evitare a !rova sono
angustiate da-attesa. =gni vergine, invece, rimane a di so!ra di ogni !rova e di ogni
attesa.
LVII. /ei dolori che colpiscono ogni matrimonio.
:. ;a se vuoi asciamo stare tutto questo ed esaminiamo ora i mai c"e a natura assegna
a matrimonio ed ai quai nessuno !u' s%uggire, o vogia o no. 8uai sono3 I doori de
!arto, a generazione ed i %igi. ;a ri!rendiamo i discorso da un !unto !i1 ato, e
cerc"iamo di ca!ire ci' c"e avviene !rima de matrimonio, !er quanto ci $ !ossibie
Fqueste cose e conosce in%atti con esattezza sotanto c"i e "a s!erimentateG. > giunto i
tem!o de %idanzamento, e subito !reoccu!azioni di vario ti!o si a%%oano nea mente
dea donna( -uomo c"e sta !er s!osare !u' avere dei bassi natai o una cattiva
re!utazione, o !u' essere arrogante, ingannatore, miantatore, insoente, geoso,
mesc"ino, sciocco, mavagio, duro, e%%eminato. *erto, non $ detto c"e tutti questi mai
debbano co!ire tutte e donne c"e si s!osano< ma $ %atae c"e tutte se ne !reoccu!ino
moto. 8uando non si conosce ancora -uomo assegnato e e s!eranze sono incerte,
-anima dea donna trema !iena di timore di %ronte a tutto e !ensa a tutti i mai !ossibii.
*"i !oi dicesse c"e essa !otrebbe raegrarsi !ensando ai beni contrari, sa!!ia c"e a
s!eranza dei beni non ci consoa nea stessa misura in cui ci addoora i timore dei mai.
I beni !roducono a gioia soo quando !oggiano su s!eranze sicure, mentre i mai, anc"e
quando vengono sotanto sos!ettati, subito scom!igiano e sconvogono -anima.
2. *ome ne caso degi sc"iavi -incertezza sui %uturi !adroni non d& tregua ae oro
anime, cos, -anima dee vergini, !er tutto i !eriodo de %idanzamento, assomigia ad
una nave sbattuta daa tem!esta. =gni giorno i oro genitori accogono o scacciano i
!retendenti< i !retendente c"e ieri "a vinto !u' essere oggi vinto da un atro, i quae
!u' a sua vota essere scacciato da un atro ancora. Accade anc"e c"e aa vigiia stessa
de matrimonio queo c"e era ritenuto o s!oso se ne vada a mani vuote, mentre un atro
a cui non si !ensava a%%atto riceve in s!osa a ragazza dai genitori. E non soo e donne,
ma anc"e gi uomini "anno %orti !reoccu!azioni( mentre su conto degi uomini ci si !u'
in%ormare, come ci si !u' in%ormare su carattere o su-as!etto di una donna c"e rimane
sem!re c"iusa in casa3 8uesto accade a-e!oca de-innamoramento. 8uando !oi si
giunge a matrimonio, -angoscia cresce e e !aure soverc"iano e gioie< a s!osa teme di
sembrare gi& daa !rima sera !oco attraente e di gran unga in%eriore ae as!ettative de
marito. Essa !u' so!!ortare un dis!rezzo successivo, c"e subentra a-ammirazione
iniziae< ma se, !er cos, dire, suscita re!usione %in da !unto di !artenza, quando !otr&
mai essere ammirata3
.. E non dire( )*"e cosa succede invece se $ bea3+. Neanc"e in questo caso si ibera
dae sue !reoccu!azioni. ;ote donne s!endenti nea oro beezza %isica non riescono
a catturare i oro mariti, c"e abbandonano !er darsi ad atre in%eriori a oro. E anc"e
quando questa !reoccu!azione svanisce, ne so!raggiunge un-atra( nuovi dis!iaceri
insorgono a !agamento dea dote, quando i suocero non a d& voentieri !erc"# sa di
dare un de!osito a %ondo !erduto, e quando o s!oso, !ur essendo ansioso di !rendera,
si vede costretto ad essere cauto nee sue ric"ieste di riscossione< a s!osa si vergogna
de ritardo ed arrossisce di %ronte a marito, !erc"# "a un !adre c"e $ i !eggiore
debitore. ;a ora traascio tutto questo.
4. Anc"e se questa !reoccu!azione svanisce, subito subentrano a !aura dea steriit& e,
in aggiunta, quea di una !roe moto numerosa< se nessuna di queste due eventuait& $

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 44 di 61
ancora c"iara, e s!ose %in da-inizio de matrimonio sono agitate da entrambi i !ensieri.
0e a s!osa diventa subito incinta, a gioia si mescoa aa !aura, !erc"# da quest-utima
nua ne matrimonio $ disgiunto< si teme c"e i %eto conce!ito vada distrutto in un
aborto, e c"e a donna incinta corra -estremo !ericoo. 0e invece !rima de
conce!imento intercorre un ungo !eriodo di tem!o, a donna si !erde d-animo, come se
i generare di!endesse da ei. 8uando !oi giunge i momento de !arto, i ventre, gi&
messo a dura !rova !er tanto tem!o, $ co!ito e tirato dai doori, c"e da soi bastano ad
oscurare tutte e gioie de matrimonio. =tre a questo, atri !ensieri a turbano. La
!overa e s%ortunata ragazza, !ur essendo torturata da cos, %orti doori, teme non meno di
questi di dare aa uce un %igio mutiato e stor!io in uogo di un %igio integro e sano, o
di avere una %emmina invece di un masc"io. 8uest-angoscia, in e%%etti, non tormenta in
que momento e !artorienti meno dei doori de !arto( "anno !aura dei mariti non soo
nee cose di cui sono res!onsabii, ma anc"e J e in misura non minore J in quee in
cui sono esenti da quasiasi res!onsabiit&. Trascurando a !ro!ria sicurezza in un
momento di cos, grave !ericoo, si !reoccu!ano di non %ar succedere nua c"e sia
sgradito a marito. E do!o c"e i bambino $ caduto a terra ed "a emesso i !rimo vagito,
si a%%acciano atre !reoccu!azioni, quee reative aa sua incoumit& ed a suo
aevamento.
7. Ed anc"e se i bambino generato "a una buona natura ed $ !ortato aa virt1, i genitori
temono c"e gi ca!iti quacosa di mae, c"e sia vittima di una morte !rematura, c"e si
asci !rendere da quac"e vizio. Non $ vero sotanto c"e da cattivi si !u' diventare
buoni( anc"e da buoni si !u' diventare vii e cattivi. E se si veri%ica quacuno di questi
eventi esecrabii, i doore c"e ne deriva $ !i1 inso!!ortabie di queo c"e si sarebbe
!rovato se a stessa cosa %osse avvenuta a-inizio. 0e !oi tutte e quait& buone restano
sade, a !aura di un cambiamento continua sem!re a scuotere -animo dei genitori e ad
eiminare una buona !arte de !iacere. );a non a tutte e !ersone s!osate ca!ita di avere
%igi+. Ammetti dunque un atro motivo di tristezza3 8uando gi s!osi sono !resi da
di%%erenti doori e !reoccu!azioni, ci siano o no i %igi, o siano essi buoni o cattivi, come
!ossiamo c"iamare !iacevoe a vita matrimoniae3
A. 0e !oi gi s!osi vivono d-amore e d-accordo, si a%%accia i timore c"e a morte venga
a recidere i !iacere. > !i1 esatto dire c"e in ta caso non si "a a c"e %are con una
sem!ice !aura( i mae non consiste sotanto nea sua attesa, ma %atamente si reaizza
modo concreto. Nessuno $ stato mai in grado d-indicare due !ersone s!osate c"e siano
morte entrambe neo stesso giorno( non essendo ci' !ossibie, resta soo -obbigo di
so!!ortare una vita moto !i1 doorosa dea morte, si sia vissuti insieme !er moto
tem!o o !er !oco. *"i "a in%atti s!erimentato una unga convivenza, riceve un doore in
!ro!orzione !i1 grande, giacc"# a unga dimestic"ezza rende inso!!ortabie a
se!arazione e c"i, quando i suo desiderio $ ancora veemente, si vede !rivato de-amore
c"e non "a !otuto gustare e di cui non "a ancora !otuto saziarsi, !iange !er questo
ancora !i1 de-atro( !er cause o!!oste, entrambi sono vittime di uguai doori.
H. E !erc"# ricordare e se!arazioni c"e ne %rattem!o si veri%icano, e ung"e assenze, e
ansie c"e e accom!agnano, e e maattie3 );a c"e cosa "a a c"e %are questo con i
matrimonio3+ mi si obietta. 0!esso, mote donne si ammaano so!rattutto !er co!a sua.
8uando sono vittime di vioenza e d-ira, si !roduce in oro una %ebbre dovuta ora aa
rabbia, ora ao scoraggiamento. 0e invece, quando i marito $ !resente, non soo non
so%%rono nua di tutto questo, ma godono dee sue continue gentiezze, quando egi si
aontana inca!!ano negi stessi doori. ;a anc"e se asciassimo andare tutto questo e
non muovessimo !i1 accuse a matrimonio, non !otremmo scagionaro anc"e di un-atra

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 45 di 61
co!a. 9i quae3 I matrimonio non !ermette a-uomo sano di stare megio de maato,
ma o %a !iombare neo stesso scoraggiamento c"e !rova -uomo aettato,
LVIII. Il matrimonio, anche se s"ugge ad ogni dolore, non ha in s nulla di grande
Vuoi c"e, !rescindendo da tutto ci', su!!oniamo ne nostro ragionamento -im!ossibie
ed ammettiamo -esistenza di un matrimonio in cui sono !resenti tutti i beni, vae a dire
a !roe numerosa e buona, a ricc"ezza, una mogie saggia, bea ed inteigente, a
concordia ed una unga vecc"iaia3 Aggiungiamo !ure i ustro dea stir!e e a grande
!otenza, e su!!oniamo c"e un matrimonio simie non venga disturbato da timore di un
cambiamento, a maattia c"e $ !ro!ria dea nostra natura< sia bandito ogni motivo di
tristezza, ogni !retesto c"e !ossa dar adito a !reoccu!azioni ed angustie< nessuna
ragione, nessuna morte !rematura scioga tae matrimonio< tutti e due i coniugi muoiano
neo stesso giorno< o!!ure J e questa sembra a !i1 grande %eicit& J i %igi restino gi
eredi, ed accom!agnino aa tomba i genitori morti do!o una unga vecc"iaia. ;a qua $
a concusione3 8uae guadagno traggono i coniugi da questo !iacere, ne momento in
cui !artono !er -atra vita3 I asciare moti %igi, -avere goduto di una bea mogie,
dee ricc"ezze e di tutte e atre cose c"e "o a!!ena enumerato, -avere trascorso una
unga vecc"iaia, di quae aiuto !otranno mai essere di %ronte a que tribunae, nea s%era
dee cose eterne e vere3 9i nessun aiuto. Tutto questo non $ %orse un-ombra ed un
sogno3 *"e cosa accade dunque, se mio marito $ !ortato a cadere in basso ed io vogio
essere continente3 9evi seguiro. La catena c"e i matrimonio ti "a messo intorno ti
trascina e ti tira tuo magrado verso coui c"e %in da-inizio $ egato assieme a te< se
o!!oni resistenza e cerc"i di rom!era, non soo non ti iberi dai suoi egami, ma vai
incontro aa !i1 grave !unizione.
LI#. La verginit una cosa "acile
La vergine non $ costretta a !rendere in%ormazioni su suo s!oso, n# teme d-essere
vittima di un inganno. Lo s!oso $ in%atti 9io, non un uomo< e i 0ignore, non un
com!agno di sc"iavit1( tanto grande $ a di%%erenza tra i due s!osi. Esamina anc"e e
condizioni de-unione. I doni nuziai o%%erti a tae %idanzata non sono ra!!resentati
dagi sc"iavi, dae misure di terreno e da un certo numero di taenti d-oro, ma dai ciei e
dai beni ceesti. /er di !i1, a donna s!osata teme a morte otre c"e !er atri motivi
anc"e !erc"# a se!ara da consorte. La vergine, invece, desidera a morte e considera a
vita come un !eso, ansiosa com-$ di vedere i suo s!oso )%accia a %accia+ e di godere
dea sua goria.
L#. La verginit non ha &isogno di nessuna delle cose che non dipendono da noi
:. Neanc"e una vita da miseria !u' danneggiare a vergine, come accade invece ne
matrimonio< anzi, essa rende ancora !i1 gradita ao s!oso coei c"e a so!!orta di buon
grado. Lo stesso vae !er i bassi natai, !er -assenza di una beezza %isica ris!endente e
!er e atre cose deo stesso genere. ;a !erc"# !ararne3 Neanc"e i non essere ibera
nuoce a suo %idanzamento( e basta mostrare un-anima bea e raggiungere i !rimo
!osto. In tae stato, non c-$ motivo di temere a geosia o di !rovare una doorosa invidia
nei con%ronti di un-atra donna c"e si $ unita ad un uomo !i1 iustre. Nessun uomo $
in%atti simie o uguae a suo s!oso, nessuno gi si avvicina neanc"e un !o-< ne
matrimonio, invece, a donna s!osata, anc"e se "a un marito moto ricco e !otente, !u'
sem!re trovarne un-atra con un marito di condizione moto !i1 ata.
2. L-essere su!erati da !ersone !i1 im!ortanti non diminuisce in ieve misura i !iacere

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 46 di 61
c"e si !rova quando si su!erano g-in%eriori. ;a i grande s%arzo negi ori, nee vesti,
nea tavoa e nee atre comodit& basta da soo ad incantare -anima e ad attrara. ;a
quante donne ne godono3 La maggior !arte uomini vive nea !overt&, nee ristrettezze
e nee %atic"e. 0e ci sono donne c"e !ossono godere di tai beni, sono moto !oc"e, e si
!ossono %acimente contare< esse agiscono !er' contro i voere di 9io. *ome abbiamo
mostrato in !recedenza ne nostro discorso, a nessuno $ consentito vivere in questi
!iaceri.
LXI. Il portare addosso gli ori produce pi paura che
piacere
;a su!!oniamo !ure ne nostro ragionamento c"e questo usso sia !ermesso, e c"e n# i
!ro%eta n# /aoo si dic"iarino contrari ae donne c"e amano tro!!o o s%arzo. ;a di
quae utiit& sono i moti ori3 Non !roducono atro c"e invidie, !reoccu!azioni e timori
non indi%%erenti. Le donne c"e i !ossiedono si agitano non soo quando i ri!ongono
neo scrigno a so!raggiungere dea notte, ma anc"e quando i indossano( quando $
giorno, !rovano a stessa ansia, o !iuttosto un-ansia ancora !i1 %orte, giacc"# i bagni e e
c"iese sono %requentate da donne c"e i rubano. ;a anc"e non tenendo conto di queste
utime, accade s!esso c"e e donne c"e !ortano gi ori, s!inte e !remute daa %oa, non
si accorgono c"e quac"e oggetto d-oro $ caduto. *os, !ure, mote !erdono non soo
questi ori, ma coane di vaore ancora maggiore, %atte di !ietre !reziose c"e, stra!!ate,
%iniscono con i cadere. ;a ammettiamo !ure c"e non sussista neanc"e questa !aura, e
c"e tae !reoccu!azione venga bandita.
LLII. I !ortare addosso gi ori nuoce aa beezza e mette in risato a bruttezza
:. 0i dice( )Atri vedono ed ammirano+. Ammirano !er' non a donna c"e indossa gi
ori, ma gi oggetti indossati, e s!esso a dis!rezzano !er co!a oro, come se se ne %osse
adornata senza esserne degna. 0e in%atti a donna $ bea, gi ori danneggiano a beezza
naturae, !erc"# i moti ornamenti non e !ermettono di mostrarsi cos, com-$, e ne
eiminano a maggior !arte< se invece $ brutta e di as!etto sgradevoe, essi a %anno
a!!arire ancora !i1 re!eente( a bruttezza, quando a!!are da soa, si rivea unicamente
!er queo c"e $< ma quando si riveste di !ietre ris!endenti e di atri materiai bei, i
suo as!etto sgradevoe risata ancora di !i1.
2. I coore nero di un cor!o $ %atto risatare maggiormente daa uce di una !era !osta
su di esso, c"e ris!ende come ne-oscurit&< ao stesso modo, gi ornamenti dee vesti,
non !ermettendo a-im!ressione visiva di a%%rontare da soa i giudizio degi s!ettatori,
!eggiorano a de%ormit& de-as!etto( di %ronte a quea beezza arti%iciae e
straordinaria, a scon%itta diviene ancora !i1 netta. L-oro disseminato sue vesti, a
variet& dei avori eseguiti in questo cam!o, e tutti gi atri ornamenti 2 a !ari di un ateta
vaente, in buone condizioni e vigoroso, c"e res!inge un avversario co!erto di scabbia,
brutto ed a%%amato 2 annuano o s!endore de viso di coei c"e -indossa ed attirano su
di s# -attenzione degi s!ettatori( di conseguenza, mentre a donna viene derisa, essi
vengono ammirati otre misura.
LLIII. 8uai sono gi ornamenti e qua $ a beezza dea verginit&
:. Gi ornamenti dea verginit& non sono !er' di tae natura. Non danneggiano coei c"e
-indossa, giacc"# non sono cor!orei, ma a!!artengono interamente a-anima. /er
questo, anc"e se a vergine $ brutta, subito ne tras%ormano a bruttezza, rivestendoa di

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 47 di 61
una beezza straordinaria< se invece essa $ bea e ris!endente, ne accrescono o
s!endore. Le anime dee vergini non sono in%atti adornate dae !ietre, dagi ori, dae
vesti s%arzose, dai vari e ricc"i ricami coorati, o da quacun-atra di queste cose
caduc"e, ma, in oro vece, dai digiuni, dae vegie sacre, daa mitezza, daa bont&,
daa !overt&, da coraggio, da-umit&, daa !erseveranza 2 in una !aroa, da
dis!rezzo di tutte e cose dea vita !resente.
2. L-occ"io dea vergine $ cos, beo ed incantevoe c"e %a innamorare, in uogo degi
uomini, e !otenze incor!oree ed i oro !adrone< $ cos, !uro e im!ido, c"e $ in grado di
vedere in uogo dee beezze cor!oree quee incor!oree, e cos, mite e tranquio c"e
non si adira mai e non si rivota ne!!ure contro c"i e %a de mae e e !rocura
continuamente dei doori< a contrario, guarda costoro in modo doce e soave. Tae
modestia a riveste, c"e anc"e g-intem!eranti, guardandoa bene, si vergognano,
arrossiscono e mitigano a !ro!ria %oia. *ome -ancea c"e serve una !adrona modesta
deve assumere anc"-essa questo carattere anc"e se non o vuoe, cos, anc"e a carne
dea !ersona c"e !ratica tae %ioso%ia deve uni%ormarsi ai suoi movimenti ed im!usi.
Lo sguardo, a ingua, -as!etto, -andatura ed in una !aroa tutto ricevono un-im!ronta
da-ordine interiore. *ome un !ro%umo !rezioso, anc"e se $ racc"iuso in un vaso,
im!regna -aria dea !ro!ria %ragranza ed inebria non soo quei c"e si trovano in casa
o c"e sono vicini, ma anc"e quei c"e sono %uori< ao stesso modo a %ragranza
de-anima dea vergine, di%%ondendosi nei sensi, rivea a virt1 interiore, mette a tutti i
cavai e auree redini de-ordine ed assicura i !er%etto ritmo di ciascuno di oro< non
!ermette aa ingua di !ronunziare nessuna !aroa stonata e disarmonica, n# a-occ"io
di guardare senza !udore e con sos!etto, n# a-orecc"io di ascotare quac"e canto
sconveniente. La vergine bada anc"e ai !iedi, in modo da avere non un-andatura
disordinata e moe, ma un !asso !rivo di a%%ettazione e di ricercatezza. Eiminato ogni
ornamento dae vesti, raccomanda continuamente a voto di non distendersi nee risa,
di non sorridere neanc"e di nascosto, di mostrare a contrario sem!re una %ronte
vereconda e seria, e di essere sem!re !ronto a !ianto e mai a riso.
LLIV. *i' c"e so%%riamo !er *risto, anc"e se $ %astidioso, $ %onte di !iacere
8uando senti !arare di !ianto, non nutrire dei cu!i sos!etti( queste acrime !rocurano
un !iacere c"e neanc"e i riso di questo mondo riesce a !rocurare. 0e non ci credi,
ascota e !aroe di Luca( )Brustati, gi a!ostoi si ritirarono da cos!etto de sinedrio
!ieni di gioia+. E!!ure, non $ questa a natura dea %rusta( di soito, essa non !rocura n#
!iacere n# gioia, ma doore e so%%erenza. ;a se a natura dea %rusta non riesce a
!rocurare gioia, a %ede in *risto $ invece cos, %orte, c"e domina a natura dee cose. 0e
$ vero c"e e %ruste !roducono !iacere a causa di *risto, !erc"# ti meravigi, quando e
acrime !roducono o stesso e%%etto, sem!re a causa di *risto3 /er questo Egi c"iama
)giogo soave e carico eggero+ quea c"e !rima aveva c"iamato )strada stretta e !iena
di tormenti+. /er sua natura, a cosa $ doorosa ma diventa eggera grazie aa sceta
com!iuta da c"i reaizza a virt1 ed aa buona s!eranza. /er questo $ !ossibie vedere
c"e c"i "a sceto a strada stretta e !iena di tormenti in uogo di quea arga e
!ianeggiante vi cammina con maggiore im!egno, non !erc"# non venga tormentato, ma
!erc"# $ su!eriore ai tormenti e non ne risente, com-$ invece naturae c"e risentano gi
atri. Anc"e a vita verginae "a i suoi tormenti< ma quando i !aragoniamo a quei de
matrimonio, non !ossiamo !i1 dare oro questo a!!eativo.
LLV. Tutte e %atic"e ric"ieste daa verginit& non equivagono ai soi doori de !arto,

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 48 di 61
conseguenza de matrimonio
9immi( a vergine, in tutta a sua vita, so!!orta %orse queo c"e si !u' dire ogni anno
deve so!!ortare a donna s!osata, vittima dei doori e dei gemiti causati da !arto3 *os,
%orte $ a tirannia di questo doore, c"e anc"e a 0crittura divina, quando vuoe audere
aa !rigionia, aa %ame, aa !estienza ed ai mai !i1 inso!!ortabii, c"iama tutto
questo )doori de !arto+. Anc"e 9io i "a im!osti aa donna come un castigo ed una
maedizione( non !aro dea generazione !ura e sem!ice, ma dea generazione in
queste condizioni, di quea cio$ accom!agnata da %atic"e e da doori. )Nei doori 2 $
detto in%atti 2 genererai i tuoi %igi+. La vergine, invece, si trova a di so!ra di questi
doori e di questa maedizione. *"i "a aboito a maedizione dea egge, assieme ad
essa "a aboito anc"e quest-atra maedizione.
LLVI. > !i1 !iacevoe camminare c"e asciarsi !ortare in giro dai mui
:. );a $ !iacevoe %arsi !ortare in giro dai mui !er a !iazza+. 0i tratta sotanto di un
usso inutie, !rivo di quasiasi !iacere. *ome a tenebra non $ migiore dea uce, come
-essere rinc"iusi non $ !re%eribie a-essere iberi, come -aver bisogno di mote cose
non si !u' ante!orre a non aver bisogno di niente, cos, non si trova megio neanc"e
coei c"e non usa i !ro!ri !iedi. Traascio tutti i %astidi c"e quest-abitudine costringe a
so!!ortare. 8uesta donna non !u' uscire da casa quando vuoe, ma s!esso $ costretta a
rimanervi, anc"e se una ragione seria a s!inge ad andar %uori( si trova neo stesso stato
dei mendicanti c"e, avendo i !iedi mutiati, non "anno modo di s!ostarsi. 0e !er caso i
marito tiene im!egnati i mui, ecco a%%acciarsi i mesc"ini egoismi, e iti, i ung"i
sienzi< se invece $ ei ad agire cos, senza !ensare ae conseguenze, %inisce con i
rivogere a !ro!ria rabbia contro se stessa !er aver trascurato i marito, e con -essere
continuamente rosa da rimorso !rodotto daa sua insoenza. *ome sarebbe stato megio
!er ei se avesse usato i !iedi 2 !er questo 9io ce i "a %atti 2 evitando tutti questi %astidi,
!iuttosto c"e es!orsi ag-inevitabii e%%etti di cos, %orti crucci ed egoismi !er amore dea
comodit&6 Non sono !er' soo questi i motivi c"e a trattengono in casa( accade a stessa
cosa se i mui "anno mae ai !iedi 2 si tratti di uno soo di essi o di tutti e due. Anc"e
quando vengono condotti a !ascoo 2 e questo ca!ita ogni anno e !er !i1 giorni 2 $
costretta a rimanere a casa come una !rigioniera( non !u' uscire neanc"e se a c"iama
%uori un bisogno im!eente.
2. *"i !oi dicesse c"e in ta modo essa evita g-incontri con a %oa e non $ costretta a
subire gi sguardi di ogni suo conoscente e ad arrossire, mostra d-ignorare totamente
ci' c"e di%ende a natura %emminie e ci' c"e invece a rico!re di vergogna. A queste
due cose sono estranee sia i mostrarsi c"e i nascondersi, giacc"# i secondo e%%etto $
!rodotto daa s%acciataggine interiore c"e non $ in grado di tenere a %reno -anima,
mentre i !rimo $ !rodotto daa saggezza e da !udore. /er questo mote donne c"e !ure
non conoscono a !rigionia di cui si $ !arato e c"e camminano in !iazza in mezzo aa
%oa non soo non si attirano i biasimo dei detrattori, ma grazie aa oro saggezza
%iniscono con -avere moti ammiratori( attraverso i oro as!etto, i oro incedere, e oro
vesti !oco ricercate, %anno tra!eare i raggio ris!endente dea oro com!ostezza
interiore. A contrario, non !oc"e di quee c"e se ne stanno sedute in casa si %anno una
cattiva %ama. La donna c"e rimane c"iusa, !i1 di quea c"e a!!are in !ubbico, !u'
in%atti mostrarsi a c"i vuoe vedera in tutta a sua s%acciataggine e s%rontatezza.
LLVII. > %astidioso avere mote serve
);a %orse i gran numero di ancee %a !iacere+. 8uesto $ i !iacere !eggiore, giacc"#

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 49 di 61
com!orta un numero di !reoccu!azioni uguae a queo dee serve( quando una di oro
si ammaa e muore, -agitazione e o scoraggiamento sono inevitabii. ;a %orse sono
so!!ortabii questi inconvenienti ed atri ancora, come ad esem!io i darsi ogni giorno
da %are !er re!rimere a !igrizia, eiminare e %rodi, %ar cessare ogni %orma d-incivit&,
correggere tutti gi atri vizi. ;a a cosa !i1 brutta 2 suoe ca!itare s!eciamente ne
caso in cui e serve sono mote 2 si veri%ica quando nea oro sc"iera se ne trova una
bea. > inevitabie c"e questo si veri%ic"i quando se ne "a un gran numero, giacc"# i
ricc"i vogiono c"e e ancee di oro !ro!riet& siano non soo numerose, ma anc"e bee.
8uando una di oro ris!ende tra e atre, sia c"e catturi i !adrone con un incantesimo,
sia c"e non riesca a !rodurre nua in !i1 di un-ammirazione nei !ro!ri riguardi, a
!adrona si addoora uguamente, vedendosi su!erata, se non su !iano de-amore, !er o
meno su queo dea beezza %isica e de-ammirazione. 8uando e cose c"e ne
matrimonio sembrano s!endide ed invidiabii com!ortano tanti tormenti, c"e cosa si
!u' dire a !ro!osito di quee doorose3
LLVIII. 9ea tranquiit& o%%erta daa verginit&
:. La vergine, a contrario, non so!!orta nua di tutto ci'. La sua modesta casa non
conosce agitazione, ogni grido $ bandito da essa( come in un !orto camo i sienzio
domina su tutto ci' c"e vi si trova dentro. 5n-atra tranquiit&, su!eriore ao stesso
sienzio, !ermea !oi a sua anima, giacc"# essa non "a a c"e %are con nessuna cosa
umana, ma discorre continuamente con 9io e tiene sem!re %isso i suo sguardo su di
Lui. *"i !otrebbe misurare questo !iacere3 8uae discorso sarebbe mai in grado di
es!rimere a gioia de-anima c"e si trova in questo stato3 Nessuno. *ooro c"e
gioiscono de 0ignore sono i soi a conoscere a grandezza di tae gioia e a rendersi
conto di come essa su!eri di gran unga ogni !ossibie ra%%ronto.
2. );a a vista di una gran quantit& d-argento !rocura sem!re un gran !iacere agi
occ"i+. 8uant-$ megio invece guardare i cieo e raccogiere da esso un !iacere moto
!i1 grande6 *ome -oro $ moto !i1 ris!endente e uccicante deo stagno e de !iombo,
cos, o $ i cieo ris!etto a-oro, a-argento e ad ogni atra materia. E mentre a
contem!azione de cieo non causa !reoccu!azioni, -atra contem!azione $ egata a
mote ansie, c"e guastano sem!re i nostri desideri. Non vuoi guardare i cieo3 Ameno,
!otresti guardare -argento es!osto in !iazza. *ome dice i beato /aoo, )vi !aro !er
%arvi vergognare+, giacc"# vi mostrate cos, sensibii a-amore !er e ricc"ezze. Non so
c"e cosa dire. A ta !ro!osito, mi !rende un grande imbarazzo( non riesco a ca!ire come
mai quasi tutto i genere umano non consideri %onte di !iacere a !ossibiit& di un
godimento %acie e riassato, e !rovi a contrario !iacere so!rattutto nee
!reoccu!azioni, nee tensioni e nee inquietudini.
.. *ome mai -argento es!osto in !iazza non i raegra come queo c"e si trova in casa3
E!!ure i !rimo $ !i1 ris!endente e ascia -anima ibera da ogni inquietudine. )/erc"#
2 si ris!onde 2 i !rimo non $ mio, mentre i secondo o $+. *i' c"e !roduce i !iacere $
dunque a cu!idigia, non a natura de-argento( se cos, %osse, anc"e -argento es!osto in
!iazza dovrebbe !rocurare un !iacere simie. 0e !oi tu voessi ric"iamarti a-uso, aora
ti %arei notare c"e i vetro $ moto migiore( !otrebbero dirteo gi stessi ricc"i, c"e %anno
%abbricare !er o !i1 i oro bicc"ieri con quest-atro materiae. 0e !oi i oro orgogio i
costringe a %ar %are anc"e dei bicc"ieri d-argento, %anno !rima mettere dentro i vetro, e
!oi %anno rivestire d-argento a !arte esterna, mostrando in ta modo c"e, quando si
beve, i vetro $ !i1 gradevoe e !i1 adatto, mentre -argento serve soo a-orgogio ed
aa mianteria. E c"e cosa signi%ica a %rase );io e non mio+3 0e -esamino bene, vedo

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 50 di 61
c"e si tratta soo di sem!ici !aroe.
4. ;oti durante a oro vita non riescono ad im!edire c"e -argento s%ugga oro di
mano. *"i riesce a conservaro %ino aa %ine, a momento dea morte non ne $ !i1
!adrone, o vogia o no. 0i !u' constatare c"e non soo ne caso de-argento e de-oro,
ma anc"e ne caso dei bagni, dei giardini e di tutto ci' c"e riguarda a casa -idea de
)mio e non mio+ non $ c"e una sem!ice !aroa. ;entre tutti !ossono usare gi oggetti
!reziosi, i oro !resenti !ro!rietari "anno in !i1 di c"i non i !ossiede sotanto e
!reoccu!azioni c"e essi !roducono. Gi uni si imitano a godersei< gi atri, !ur
!reoccu!andosi tanto, raccogono gi stessi %rutti c"e i !rimi raccogono senza darsi
acuna !ena.
LLIL. Le mense sontuose sono %onti di moti disturbi
:. *"i !oi ammira i gran usso dea tavoa, di cui sono !rova a motitudine dee carni
tagiate, i vini tro!!o dis!endiosi, i manicaretti ricercati, e arti dei camerieri, dei
!asticcieri e dei cuoc"i, e a %oa dei !arassiti e dei convitati, sa!!ia c"e i ricc"i, in tai
circostanze, non stanno megio dei oro cuoc"i. *ome in%atti questi utimi "anno !aura
dei oro !adroni, cos, essi "anno !aura deg-invitati, ne timore c"e quacuno di essi
critic"i e cose c"e sono state !re!arate !er oro con tanta %atica e tante s!ese. In questo i
!adroni sono uguai ai servi< sotto un atro !unto di vista, !er', i servi si trovano
avvantaggiati ris!etto a oro( i !adroni devono in%atti temere non soo i critici, ma anc"e
g-invidiosi. 9a tai banc"etti nascono s!esso dee invidie c"e cessano soo do!o aver
%atto correre i !ericoi !i1 gravi. );a i !otersi cibare s!esso di mote cose $ !iacevoe+.
/er carit&6
2. 8uae !iacere !ossiamo mai !rovare, quando da questi ussi s!untano i ma di testa,
e diatazioni de ventre, e de!ressioni !sic"ic"e, i ca!ogiri, e vertigini, gi
annebbiamenti dea vista ed atri disturbi ancora !i1 strani3 0arebbe augurabie c"e i
danni !rodotti da queste sregoatezze si %ermassero ai disturbi di un soo giorno. Invece,
!ro!rio da tai mense si originano !er o !i1 e maattie !i1 incurabii( a gotta, a tisi,
-e!iessia, a !araisi, e convusioni, assediano i cor!o %ino a-utimo res!iro.
/otremmo indicare un !iacere ca!ace di controbianciare questi mai3 E quae regime
austero non saremmo dis!osti a seguire, !ur di iberarci da essi3
LLL. La sem!icit& $ !i1 utie e !i1 !iacevoe de usso
:. La sem!icit&, invece, $ ben diversa( estranea a tutti questi inconvenienti, !roduce
soo saute e benessere. *"e essa $ !re%eribie a usso, o !uoi constatare tu stesso(
innanzitutto, resti sano e non sei disturbato da quee maattie, ciascuna dee quai basta
da soa a s!egnere e a distruggere e %ondamenta di ogni !iacere< in secondo uogo, !uoi
gustare megio gi stessi cibi. *ome mai3 /erc"# i !iacere $ !rodotto da desiderio, e a
sua vota i desiderio $ !rodotto non daa saziet& e daa !ienezza, ma da bisogno e
da-indigenza. 8ueste due cose non si trovano mai nei banc"etti dei ricc"i, mentre
com!aiono sem!re nei !asti dei !overi( megio di quasiasi cameriere e cuoco, %anno
goccioare in abbondanza i miee sui cibi messi sua tavoa. I ricc"i mangiano senza
aver %ame, bevono senza aver sete, e si mettono a dormire !rima c"e so!ravvenga un
%orte bisogno di sonno. I !overi, invece, !rima devono aver bisogno di tutte e varie
cose, e soo successivamente e !ossono gustare( $ !ro!rio questo, !i1 di ogni atra cosa,
ad accrescere i !iacere.
2. /erc"# mai, dimmi, 0aomone c"iama doce i sonno de servo, dicendo( )9oce $ i
sonno !er i servo, sia c"e mangi moto sia c"e mangi !oco+3 Borse !erc"# i suo etto $

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 51 di 61
moe3 ;a !er o !i1 dormono su di un !avimento o su di un !agiericcio. Borse !er a
ibert& di cui godono3 ;a non !ossono dis!orre neanc"e di un istante. Borse !er a oro
vita %acie3 Non c-$ un momento in cui non siano battuti dae !ene e dae miserie. *"e
cosa rende aora doce i oro sonno3 Le %atic"e, ed i !oter !rendere sonno soo do!o
averne sentito i bisogno. I ricc"i invece, se a notte non i sor!rende immersi
ne-ubriac"ezza, sono condannati a rimanere sem!re svegi, e a rivotarsi e ad agitarsi
sui oro moi etti.
LLLI. I usso guasta anc"e -anima
0i !otrebbe %are anc"e un-atra descrizione dei %astidi, dei danni e de-indecenza de
usso, enumerando e maattie c"e im!rime su-anima, di gran unga !i1 numerose e
!ericoose di quee cor!oree. Esso, in e%%etti, rende moi, deboi, insoenti, miantatori,
ascivi, vioenti, intem!eranti, irascibii, crudei, ignobii, cu!idi, servii, inetti in quasi
tutte e cose utii e necessarie< tutti gi e%%etti o!!osti sono invece !rodotti daa
%rugait&. ;a ora dobbiamo !assare ad un atro argomento( %atta questa sem!ice
aggiunta, ritorniamo ae !aroe de-a!ostoo. 0e e cose c"e sembrano invidiabii sono
cos, !iene di mai e %anno cadere su-anima e su cor!o una cos, %itta !ioggia di
maattie, come !ossiamo !arare dee cose doorose3 ;i ri%erisco aa !aura dei
magistrati, ai movimenti !o!oari, ae insidie dei deatori e deg-invidiosi, mai tutti c"e
assediano so!rattutto i ricc"i e c"e anc"e e donne sono destinate a s!erimentare in
maggior misura, data a oro inca!acit& di so!!ortare virimente e reative vicissitudini.
LLLII. I usso, otre a causare gi atri mai di cui si $ !arato, rende intoerabii e
vicissitudini dea vita
;a !erc"# !arare dee donne3 Anc"e gi uomini diventano in%atti in%eice !reda di tai
vicissitudini. *"i vive nea sem!icit& non teme i cambiamenti< c"i invece si consuma
nea vita moe e dissouta, se !er caso o !er %atait& !iomba ne-indigenza, muore
!rima ancora di !oter so!!ortare tae cambiamento, non essendovi n# abituato n#
!re!arato. /er questo i beato /aoo dice )*ostoro so%%riranno i tormenti dea carne< io
cerco di ris!armiarvi+, ed aggiunge subito do!o )I tem!o c"e resta $ breve+.
LLLIII. I momento !resente non si addice a matrimonio
:. );a cos-"a a c"e %are tutto questo con i matrimonio3+ quacuno !otrebbe %orse
c"iedere. @a moto a c"e %are. 0e in%atti i matrimonio $ ric"iuso nea vita !resente,
mentre in quea %utura gi uomini )n# s!osano n# vengono s!osati+< se i tem!o
!resente voge a termine e a resurrezione $ ae !orte, questo non $ i momento dei
matrimoni e dei beni materiai, ma de-indigenza e di tutta quea rimanente saggezza
c"e ci !u' giovare ne-a di &. La vergine, %inc"# resta a casa con a madre, si d& moto
!ensiero dei suoi giuoc"i in%antii< una vota messo o scrigno nea sua stanza, tiene con
s$ a c"iave c"e racc"iude tutti i giocattoi c"e vi sono ri!osti, e ne !u' dis!orre
!ienamente( si !reoccu!a di custodire quei !iccoi e stu!idi oggetti nea stessa misura
in cui i sovrintendenti dee grandi case si !reoccu!ano di amministrare. 8uando !er' si
%idanza ed i momento dee nozze a costringe a asciare a casa !aterna, aora,
staccatasi da quei vii ed umii baocc"i, non !u' non !ensare a governo dea casa, a
gran numero dei beni e degi sc"iavi, aa cura de marito, ed a tutte e atre incombenze
!i1 gravi ancora di queste, c"e !ure sono numerose. *os, dobbiamo %are anc"e noi(
quando siamo condotti aa vita !er%etta, degna degi uomini aduti, dobbiamo asciare
tutte e cose di questa terra 2 veri e !ro!ri giocattoi in%antii 2 e !ensare a cieo, ed ao

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 52 di 61
s!endore e aa goria dea vita ceeste.
2. In e%%etti, siamo uniti ad uno s!oso c"e esige di essere amato da noi a ta !unto, c"e
non dobbiamo esitare a se!ararci !er amor suo non soo dae cose di questa terra,
!iccoa e di scarso vaore, ma anc"e daa vita stessa, quaora %osse necessario. /oic"#
dunque dobbiamo !assare a-atra vita, stacc"iamoci dai !ensieri mesc"ini. 0e
dovessimo asciare una !overa casa !er tras%erirci in una reggia, non !enseremmo agi
oggetti d-argia, ai mobii, ed ae atre !overe su!!eettii domestic"e. Neanc"e ora
dobbiamo quindi !reoccu!arci dee cose terrene< i momento !resente ci c"iama ormai
in cieo, come dice /aoo scrivendo ai Romani( )La savezza $ adesso !i1 vicina di
quanto non o %osse ne momento in cui ricevemmo a %ede( a notte $ avanzata, i giorno
$ !rossimo+. Atrove dice( )I tem!o c"e ci resta qui $ breve( c"i "a a mogie si
com!orti come se non -avesse ).
.. /erc"# dunque dovrebbero aver bisogno de matrimonio cooro c"e non ne
usu%ruiranno !i1 e c"e si troveranno nee stesse condizioni di c"i non $ s!osato3 E
!erc"# dovrebbero !ensare ae ricc"ezze, ai beni, ae cose dea vita materiae, se i
oro io $ ormai %uori stagione ed ino!!ortuno3 0e c"i $ in !rocinto di !resentarsi ad un
tribunae terreno !er rendere conto dei suoi mis%atti, quando i giorno %atidico si
avvicina non !ensa !i1 non soo aa mogie ma ne!!ure a mangiare ed a bere e
concentra i !ro!rio !ensiero unicamente sua !ro!ria di%esa, a maggior ragione noi,
quando siamo su !unto di !resentarci non ad un tribunae terreno, ma aa tribuna
ceeste !er rendere conto dee nostre !aroe, dee nostre azioni e dei nostri !ensieri,
dobbiamo staccarci da tutte e gioie e da tutti i doori reativi ae cose !resenti e
!reoccu!arci soo di que terribie giorno. )*"i viene da me 2 dice i 0ignore 2 ma non $
ca!ace di odiare i !adre, a madre, a mogie, i %igi, i %ratei, e soree e a !ro!ria
anima, non !u' essere mio disce!oo. E non !u' essere mio disce!oo neanc"e c"i non
carica su di s$ a !ro!ria croce e non mi segue+.
4. E tu continui a !erdere i tuo tem!o desiderando tua mogie e !ensando ae risa, aa
dissoutezza ed a usso3 )I 0ignore $ vicino+. Tu ti !reoccu!i e ti assii !er e
ricc"ezze3 )I regno dei ciei $ !rossimo+. Tu badi aa casa, a usso ed agi atri
!iaceri3 )/assa -as!etto di questo mondo+. /erc"# aora ti tormenti !er e cose di
quaggi1 c"e non rimangono ma si consumano, e trascuri invece quee c"e restano e
sono durature3 Non ci saranno !i1 n# matrimoni, n# !arti, n# !iaceri, n# acco!!iamenti,
n# ricc"ezze abbondanti, n# cure dei beni materiai, n# nutrimenti, n# vesti, n#
cotivazioni, n# viaggi !er mare, n# arti, n# costruzioni, n# citt&, n# case( ci saranno
invece un-atra condizione ed un atro modo di vivere. Tutte e cose di quaggi1
scom!ariranno tra breve. 8uesto signi%ica a %rase( )/assa -as!etto di questo mondo+.
/erc"# dunque mostriamo tanto zeo ne !reoccu!arci di cose da cui s!esso ci se!ariamo
!rima di sera, come se dovessimo rimanere quaggi1 !er tutta -eternit&3 /erc"#
scegiamo questa vita !enosa, mentre *risto ci c"iama a una vita tranquia3 )Vogio 2
dice in%atti -a!ostoo 2 c"e non abbiate !reoccu!azioni. *"i non $ s!osato !ensa ae
cose de 0ignore+.
LLLIV. *ome mai /aoo, !ur voendoci iberi da ansie, ci comanda di !reoccu!arci
:. *ome !uoi aora voerci iberi da ansie, se !oi ci getti in un-atra !reoccu!azione3
/erc"# questa non $ una vera !reoccu!azione, cos, come i !rovare tormenti !er amore
di *risto non $ un vero tormento( non !erc"# a natura dee cose cambi, ma !erc"# a
voont& di c"i so!!orta con gioia questi doori riesce a dominare anc"e a natura. >
giusto dire c"e !rova ansie c"i si !reoccu!a di cose di cui non !otr& godere a ungo, e

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 53 di 61
s!esso neanc"e !er !oco tem!o< ma $ anc"e de tutto ogico mettere nea sc"iera di
cooro c"e se ne restano tranquii c"i dae !ro!rie !reoccu!azioni raccogie dei %rutti
maggiori. ;a a !arte questo, a di%%erenza tra a !rima e a seconda !reoccu!azione $
cos, grande, c"e a seconda, !aragonata aa !rima, non !u' !i1 essere ritenuta tae(
tanto !i1 eggera e so!!ortabie $ ris!etto a-atra. Tutto questo -abbiamo dimostrato
ne nostro discorso !recedente. )L-uomo ceibe si !reoccu!a dee cose de 0ignore,
-uomo s!osato di quee de mondo+< ma quest-utimo !assa, mentre i 0ignore resta.
2. Non basta %orse questo a dimostrare i vaore dea verginit&3 La di%%erenza c"e c-$ tra
9io ed i mondo corris!onde aa su!eriorit& dea seconda !reoccu!azione ris!etto aa
!rima. *ome !uoi dunque !ermettere i matrimonio, se esso c-inc"ioda ae
!reoccu!azioni e ci aontana dae cose deo s!irito3 )/er questo 2 ris!onde -a!ostoo
2 "o detto )c"i "a a mogie si com!orti come se non -avesse+< c"i $ gi& egato o sta !er
egarsi renda !i1 ento questo egame in un atro modo+. Giacc"# non !uoi rom!ero
una vota c"e te ne sei cinto, rendio ameno !i1 so!!ortabie. 0e vogiamo, !ossiamo
eiminare tutte e cose su!er%ue ed evitare di aggiungere ae !reoccu!azioni insite nea
natura de matrimonio atre maggiori, !rodotte daa nostra indoenza.
LLLV. *om-$ !ossibie non avere a mogie !ur avendoa
:. *"i !oi voesse sa!ere con maggiore c"iarezza c"e cosa signi%ica a %rase )Non avere
a mogie !ur avendoa+, !ensi ao stato in cui si trovano i )croci%issi+ c"e non -"anno.
8ua & a oro condizione3 Non sono costretti a com!rare un gran numero di ancee, di
oggetti d-oro e di coane, case s!endide e grandi, e tante misure di terreno( asciate
tutte queste cose, si !reoccu!ano di un-unica veste e de nutrimento. 0i !u' giungere a
!raticare questa %ioso%ia anc"e se si "a una mogie. Le !aroe dette !rima )Non
negatevi -uno a-atro+ riguardano soo -unione carnae( in questo caso s!eci%ico
-a!ostoo !rescrive c"e -uno deve seguire -atro, e non ascia nessuno dei due s!osi
!adrone di s$< ma quando si tratta dea !ratica dea %ioso%ia riguardante e vesti, i
modo di vita e tutte e atre cose, i coniugi non sono !i1 soggetti -uno a-atro. I mariti
!ossono, anc"e se e mogi non vogiono, eiminare ogni usso e scacciare a %oa dee
!reoccu!azioni c"e i sommerge< ed anaogamente e mogi, da !arte oro, se non
vogiono non !ossono essere costrette a truccarsi, ad essere vanagoriose ed a
!reoccu!arsi dee cose su!er%ue. > giusto c"e sia cos,. I desiderio carnae $ in%atti
naturae( !er questo $ degno di mota commiserazione, e !er questo nessuno dei due
s!osi !u' negarsi a-atro contro a sua voont&. A contrario, i desiderio de usso,
dea servit1 su!er%ua, dee !reoccu!azioni inutii non !roviene daa natura, ma nasce
da-indoenza e daa grande tracotanza. /er questo -a!ostoo non costringe e !ersone
s!osate ad essere soggette -una a-atra in tai casi, come avviene invece ne-atro.
2. Non abbiamo a mogie !ur avendoa quando non diamo ascoto ai !ensieri su!er%ui
dee donne, dettati daa oro eziosit& e daa oro moezza, e quando ci imitiamo ad
accogiere soo quea !reoccu!azione aggiuntiva c"e riguarda -anima dea donna c"e
ci $ stata a%%idata e c"e "a sceto una vita basata sua saggezza e a sem!icit&. *"e
intende dire !ro!rio questo, -a!ostoo o mostra nee !aroe seguenti( )*"i !iange si
com!orti come c"i non !iange, c"i gioisce dei beni come c"i non gioisce+. *"i non
gioisce non si !reoccu!a dei beni, e c"i non !iange non so!!orta a maincuore a
!overt& n# res!inge a %rugait&. 8uesto signi%ica )non avere a mogie !ur avendoa+,
questo signi%ica %are uso de mondo senza abusarne.
.. )*"i $ s!osato si !reoccu!a dee cose de mondo+. 0e dunque in entrambi i casi ci
sono e !reoccu!azioni 2 ne !rimo !er' sono vane ed inutii, anzi doorose, giacc"#,

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 54 di 61
come dice -a!ostoo, )costoro so%%riranno i tormenti nea carne+, mentre ne secondo
!roducono dei beni ine%%abii 2 !erc"# non scegiamo questo secondo ti!o di ansie, c"e
non soo ci !rocurano cos, bee e numerose ricom!ense, ma sono anc"e meno %orti
dee atre3 A c"e cosa !ensa a donna non s!osata3 Borse ae ricc"ezze, ai servi, agi
amministratori, ai terreni ed a resto3 9eve %orse sorvegiare i cuoc"i, i tessitori e a
rimanente servit13 /er carit&6 Non !ensa a nua di tutto ci' ma sotanto ad edi%icare a
!ro!ria anima e ad adornare i suo santo tem!io non con trecce, ori o !ere, non con
cosmetici e beetti, non con atre cose %astidiose e misere, ma con a santit& di cor!o e
di s!irito.
4. )La donna s!osata 2 dice /aoo 2 si !reoccu!a invece di !iacere a marito+. 0agace
com-$, non si mette ad esaminare i !articoari, e non ricorda e so%%erenze %isic"e e
!sic"ic"e a cui vanno incontro e mogi !er !iacere ai mariti 2 i oro cor!o $ torturato,
imbeettato e tormentato con atre !unizioni, mentre a oro anima $ riem!ita di
bassezze, aduazioni, i!ocrisie, mesc"init& e !ensieri su!er%ui ed inutii. Audendo a
tutto ci' con una soa !aroa, ascia ri%ettere su-argomento a coscienza degi
ascotatori< e do!o aver mostrato in ta modo -ecceenza dea verginit& ed avera
soevata %imo a cieo, !assa di nuovo a !arare dea iceit& de matrimonio, sem!re ne
timore c"e quacuno scambi a verginit& !er un !recetto. Non si contenta quindi dee
esortazioni %atte in !recedenza( do!o aver detto )Non "o un ordine de 0ignore+ e )La
vergine se si s!osa non !ecca+, aggiunge qui )Non !erc"# vogia gettare su di voi un
accio+.
LLLVI. I )accio+ non $ ra!!resentato daa verginit&, ma daa nostra mancanza di
entusiasmo
:. A ta !ro!osito, ci si !otrebbe c"iedere a buon diritto come mai -a!ostoo dica qui
)Non !erc"# vogia gettare su di voi un accio+( e!!ure, in !recedenza aveva c"iamato
a verginit& )iberazione dai egami+, aveva detto c"e ci consigiava !er i nostro bene
!er evitarci tormenti e !reoccu!azioni e !er ris!armiarci, ed aveva in ta modo mostrato
c"e questa !ratica era eggera e so!!ortabie. 9i c"e cosa si tratta3 A dire i vero egi "a
c"iamato )accio+ non a verginit& 2 non sia mai6 2 ma a sceta di questo bene
com!iuta sotto a s!inta dea vioenza e dea costrizione. In e%%etti, e cose stanno
!ro!rio cos,. Tutto ci' c"e si accetta sotto a s!inta dea vioenza e contro a !ro!ria
voont&, anc"e se $ moto eggero, diventa a cosa !i1 inso!!ortabie e so%%oca a nostra
anima !i1 di un accio. /er questo /aoo "a detto )Non !erc"# vogia gettare su di voi
un accio+. 8ueste !aroe signi%icano( vi "o enumerato e mostrato tutti i beni dea
verginit&< !ur tuttavia, do!o aver %atto questo, ascio a voi a sceta e non vogio
condurvi aa virt1 contro a vostra voont&. Vi "o dato questi consigi non !erc"#
voessi tormentarvi, ma !erc"# a vostra bea assiduit& non venisse distrutta dae
occu!azioni materiai.
2. =sserva anc"e qui a sagacia di /aoo( aa !reg"iera aggiunge di nuovo -esortazione,
e attraverso a concessione %a tra!eare i consigio. Le sue !aroe )Non vi costringo ma
vi esorto+, e e atre c"e "a aggiunto )A causa de decoro e de-assiduit&+, mostrano i
carattere meravigioso dea verginit&, ed i grandi vantaggi c"e da essa si ricavano nea
vita con%orme ai voeri di 9io. La donna non !u' essere assidua se $ !rigioniera di
!reoccu!azioni materiai e se si ascia trascinare da ogni !arte, !erc"# in ta caso i suo
im!egno ed i suo tem!o ibero si dis!erdono in !i1 direzioni( verso i marito, verso a
cura dea casa e verso tutte e cose c"e i matrimonio $ soito trascinare con s$.

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 55 di 61
LLLVII. La donna c"e si a%%anna !er e cose materiai non !u' essere vergine
*"e cosa dice dunque /aoo quando scaccia da coro dee vergini quea vergine c"e 2
non sia mai6 2 "a varie occu!azioni ed $ ae !rese con i !robemi materiai3 /er essere
vergini non basta in%atti non s!osarsi( occorre anc"e a !urezza de-anima, e !er
!urezza io intendo non soo a ontananza dai desideri cattivi e tur!i, dai beetti e dae
occu!azioni, ma anc"e -assenza di !ensieri reativi a cose materiai. 0e ci' non si
veri%ica, di quae utiit& !u' essere a !urezza %isica3 *ome non c-$ nua di !i1
vergognoso di un sodato c"e getta e armi e !assa i suo tem!o nee bettoe, cosi non
c-$ nua di !i1 indecoroso dee vergini !rigioniere di !reoccu!azioni materiai. Anc"e
e cinque vergini avevano e am!ade, ed avevano !raticato a verginit&, ma non ne
avevano ricavato acun %rutto( e !orte si c"iusero, ed esse rimasero %uori e !erirono. La
verginit& $ bea !ro!rio !erc"# eimina ogni motivo di !reoccu!azioni su!er%ue e
!erc"# !ermette di consacrare tutto i tem!o ibero ae o!ere gradite a 9io( se questo
non si veri%ica, diventa di gran unga !eggiore de matrimonio, giacc"# rico!re di s!ine
-anima e so%%oca tutti i semi !uri e ceesti,
LLLVIII. /erc"# /aoo non condanna as!ramente coui c"e !ensa di com!ortarsi in
modo sconveniente nei riguardi dea %igia vergine
:. )*"i 2 dice /aoo 2 !ensa di com!ortarsi in modo non conveniente nei riguardi dea
%igia vergine se ascia !assare -et& giusta !er i matrimonio, %accia !ure ci' c"e vuoe,
se cos, deve essere< non !ecca( ci si s!osi !ure+. /erc"# dici )%accia !ure ci' c"e
vuoe+3 /erc"# non correggi quest-o!inione sbagiata, ma autorizzi i matrimonio3
/erc"# non "ai detto )0e !ensa di com!ortarsi in modo sconveniente nei riguardi dea
%igia vergine $ un !overo ed un in%eice, giacc"# ritiene biasimevoe una cosa degna di
ammirazione+3 /erc"# 2 ris!onderebbe /aoo 2 si tratta di anime di uomini moto
deboi, c"e ancora si trascinano !er terra( non $ !ossibie %are accostare subito a
discorso sua verginit& e anime c"e si trovano in questo stato. *"i in%atti $ attaccato in
modo cos, !assionae ae cose de mondo ed ammira a vita !resente a ta !unto da
ritenere vergognoso, nonostante tai esortazioni, ci' c"e invece $ degno dei ciei e
vicino a ti!o di vita degi angei, come !otrebbe toerare un consigio in ta senso3 E
!erc"# ci si deve meravigiare de %atto c"e /aoo si com!orta cos, a !ro!osito di una
cosa consentita, quando adotta o stesso atteggiamento nei con%ronti di cose !roibite e
contrarie aa egge3
2. Baccio un esem!io( a scru!oosa osservanza de-aimentazione, in base aa quae
acuni cibi si !ossono accettare, mentre atri vanno res!inti, era una deboezza giudaica.
/ur tuttavia, c-era tra i Romani c"i ne era ancora vittima. E!!ure, /aoo non soo non
rim!rovera severamente costoro, ma %a di !i1( asciati andare i !eccatori, critica c"i
vuoe re!rimere questa !ratica, dicendo( )/erc"# giudic"i i tuo %rateo3+. Non si
com!orta !er' cos, quando scrive ai *oossesi( con mota ibert& i rim!rovera e i
istruisce, dicendo )*"e nessuno vi giudic"i in base ai cibi ed ae bevande+. Ed
aggiunge( )0e siete morti in *risto !er quanto riguarda gi eementi de mondo, !erc"#
decretate ancora, come se %oste ancora vivi ne mondo( non !rendere, non gustare, non
toccare3 Tutto ci' $ destinato a distruggersi con -uso+.
.. /erc"# dunque si com!orta cos,3 /erc"# i *oossesi erano gi& %orti, mentre i Romani
avevano bisogno di mota com!rensione. Egi as!ettava c"e a %ede si ra%%orzasse nee
oro anime( temeva c"e, se %osse andato a stra!!are i ogio !rima de momento giusto,
anc"e e !iante de retto insegnamento sarebbero state estir!ate daa radice. /er questo
non i ri!rende as!ramente, anc"e se non i ascia andare senza avvertiri( i rim!rovera,

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 56 di 61
ma in modo veato e nascosto, ne momento in cui critica atri. Le !aroe )I %atto c"e
stia in !iedi o cada, riguarda i suo 0ignore ) sembrano in%atti c"iudere a bocca ai
detrattori, ma in reat& mordono -anima de-interessato, giacc"# mostrano c"e cos, si
com!ortano non e !ersone sicure c"e stanno bene in !iedi, ma quee c"e ancora
vaciano, c"e non sanno stare dritte e c"e risc"iano di cadere.
4. Anc"e ne nostro caso /aoo osserva a stessa regoa a causa dea grande deboezza
di coui c"e si vergogna dea verginit&. Non gi si rivoge a!ertamente, ma odando c"i
sa conservare vergine a !ro!ria %igia gi assesta un %orte co!o. *"e cosa dice3 )*"i
resta sado ne suo cuore ). 8ueste !aroe sono state dette !er !orre in risato i contrasto
con coui c"e si ascia !ortare in giro con tro!!a %aciit& ed a caso, e c"e non sa
camminare con !asso sicuro n# rimanere %ermo coraggiosamente. =sserva quindi come
/aoo, accortosi c"e e sue !aroe riescono a %ar !resa su-anima de-interocutore,
cerc"i di tem!erare adducendo un motivo c"e non merita biasimo. 9o!o aver detto
)*"i resta sado ne suo cuore+, aggiunge )non essendo sotto!osto a costrizioni ed
avendo !iena ibert&+. E!!ure, sarebbe stato !i1 ogico dire( )*"i resta sado e non
considera a verit& una vergogna+. ;a queste !aroe sarebbero state tro!!o %orti. /er
questo ne usa a oro !osto atre, cercando di consoare -interocutore e dandogi a
!ossibiit& di ricorrere a quest-atro motivo. Im!edire a verginit& quando si $ sotto
costrizione non $ cos, grave come im!edira !er un senso di vergogna( a !rima
eventuait& di!ende da un-anima deboe e misera, a seconda da un-anima de!ravata,
c"e non $ in grado di giudicare rettamente a natura dee cose.
7. ;a non era ancora giusto i momento di usare !aroe tro!!o severe, c"e !ure
sarebbero state giuste, giacc"# neanc"e quando si $ sotto!osti ad una costrizione $ ecito
%ra!!orre ostacoi aa %igia c"e "a deciso di rimanere vergine( occorre, a contrario,
o!!orsi nobimente a tutto ci' c"e mira ad annuare questo be-im!uso. Ascota ci'
c"e dice a ta !ro!osito *risto( )*"i ama i !adre e a madre !i1 di me non $ degno di
me+. 8uando %acciamo una cosa gradita a 9io, c"i ci vuoe ostacoare va considerato un
nemico, sia egi i !adre, a madre o c"iunque atro. ;a /aoo, c"e doveva ancora
sostenere i !eso de-im!er%ezione degi ascotatori, "a scritto e !aroe( )*"i resta
sado senza essere sotto!osto a costrizioni+. Non si $ !er' %ermato ad esse, anc"e se e
%rasi )senza essere sotto!osto a costrizioni+ ed )avendo !iena ibert&+ signi%icano a
stessa cosa. Aungando i discorso ed abbondando nee concessioni, cerca di consoare
e anime sem!ici e mediocri< !er di !i1, aggiunge un-atra condizione( )*"i giura ne
suo cuore+. Non $ in%atti su%%iciente essere sotanto iberi, n# si $ !ienamente
res!onsabii soo grazie a questa ibert&( a buona azione si veri%ica quando si decide e si
giudica. 8uindi, !er %ugare i ris!etto c"e a sua grande condiscendenza annui a
di%%erenza tra i due stati, egi a ricorda di nuovo, anc"e se timidamente( 9i
conseguenza, c"i %a s!osare a %igia agisce bene, e c"i non a %a s!osare agisce ancora
megio. 8ui, sem!re !er o stesso motivo, non indica a misura di questo $ megio< ma
se vuoi rendertene conto, ascota e !aroe di *risto( )Non s!osano n# vengono s!osati,
ma sono come gi angei in cieo+. Vedi qua $ a di%%erenza, e come a verginit&,
quand-$ vera, eeva -essere mortae3
LLLIL. I seguaci di Eia non di%%erivano in nua dagi angei< %u a verginit& a renderi
tai
:. In c"e cosa, dimmi, di%%erivamo dagi angei Eia, Eiseo e Giovanni, questi sinceri
amanti dea verginit&3 In nua, a !arte i %atto di essere egati aa natura mortae. 0e
!er' si esaminano bene gi atri as!etti, si vede c"e non erano a%%atto in%eriori a oro< e

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 57 di 61
queo c"e sembra uno svantaggio, torna a oro grande ode. *onsidera in%atti quanto
coraggio e quanta saggezza abbia ric"iesto oro 2 c"e !ure vivevano sua terra ed erano
soggetti ae necessit& dea natura mortae 2 i raggiungimento dea virt1 angeica. *"e
%u !ro!rio a verginit& a renderi tai, risuta evidente daa oro vita( se avessero avuto
mogie e %igi non avrebbero !otuto abitare con tanta %aciit& ne deserto, n# dis!rezzare
e oro case e e atre comodit& dea vita. 0taccati da tutti questi egami, vivevamo sua
terra come se si trovassero in cieo. Non avevano bisogno di muri, di tetti, di etti, di
tavoe, e di nessun-atra di queste cose( i oro tetto era i cieo, i oro etto a terra, a
oro tavoa i deserto.
2. La steriit& de deserto, c"e agi atri uomini sembra causa di %ame, !er questi santi era
%onte di una grande abbondanza( non avevano bisogno n# di viti, n# di torc"i, n# di
cam!i cotivati, n# di cam!i mietuti. Abbondanti e doci bevande erano %ornite dae
%onti, dai %iumi e dagi stagni< !er quanto riguardava !oi a tavoa, a !rimo di oro un
angeo ne a!!arecc"i' una meravigiosa, straordinaria e !i1 sontuosa di quee a cui
sono abituati gi uomini( )5n unico !ane 2 $ detto 2 $ su%%iciente !er una carestia di
quaranta giorni. I secondo %u s!esso nutrito, mentre o!erava dei miracoi, daa grazia
deo s!irito, c"e non nutr, soo ui, ma anc"e atri tramite ui. E Giovanni, c"e era !i1 di
un !ro%eta ed i !i1 grande degi uomini nati da una donna, non aveva ne!!ure e bisogno
di un nutrimento umano( non i grano, o i vino, o -oio, ma e cavaette ed i miee
sevatico conservavano a vita de suo cor!o. Vedi a %orza dea verginit&3 Essa "a
messo in condizione di com!ortarsi come se non avessero !i1 i cor!o, come se
avessero gi& raggiunto i cieo, come se %ossero gi& immortai, degi uomini c"e erano
ancora egati a sangue ed aa carne, c"e camminavano ancora !er terra, e c"e erano
ancora soggetti ae necessit& dea natura mortae.
LLLL. In c"e cosa consistono i decoro e assiduit&
:. Tutto era su!er%uo !er oro( non soo e cose veramente su!er%ue quai i usso, e
ricc"ezze, a !otenza, a goria e tutta a sc"iera dee c"imere, ma anc"e e cose c"e
sembrano necessarie, quai e case, e citt& e e arti. In questo consiste -essere )decorosi
ed assidui+, in questo consiste a virt1 dea verginit&. 0ono certo cose ammirevoi e
degne di mote corone -avere a megio sua %uria dei desideri ed i sa!er %renare
-anima im!azzita< ma a verginit& diventa veramente ammirevoe quando e si
accom!agna una vita di questo ti!o, !erc"# da soa essa $ deboe e non basta a savare
c"i a !ossiede. Lo !otrebbero testimoniare e donne c"e, !ur !raticando ancor oggi a
verginit&, sono cos, ontane da Eia, Eiseo e Giovanni quanto o $ a terra da cieo.
2. *ome, se si eiminano i decoro e -assiduit&, si recidono anc"e i nervi dea verginit&,
ao stesso modo, se a si !ossiede insieme aa migiore condotta di vita, si !ossiedono
anc"e a radice e a %onte dei beni. *ome a terra grassa e %econda nutre a radice, cos, a
migiore condotta di vita nutre i %rutti dea verginit&( !er megio dire, a vita
)croci%issa+ $ a radice ed i %rutto dea verginit&. Bu essa in%atti ad ungere !er a corsa
meravigiosa quee !ersone generose, recidendo tutti i oro egami e mettendoe in
condizione di voare verso i cieo con !iedi agii e eggeri, come se %ossero degi esseri
aati. 0e non si deve !ensare n# aa mogie n# ai %igi, a !overt& $ moto %acie< essa
avvicina a cieo e ibera non soo dae !aure, dae !reoccu!azioni e dai !ericoi, ma
anc"e da tutte e atre di%%icot&
LLLLI. 9ea grande beezza dea !overt&
:. *"i non "a nua dis!rezza tutto come se !ossedesse tutto, ed ostenta una grande

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 58 di 61
sicurezza nei con%ronti dei magistrati, dei !rinci!i ed anc"e di coui c"e $ cinto di un
diadema. *"i dis!rezza e ricc"ezze, !roseguendo !er a sua strada, giunge %acimente a
dis!rezzare anc"e a morte. Eevatosi a di so!ra di queste cose, !ara a tutti con grande
sicurezza, senza aver !aura di nessuno e senza tremare. *"i invece si occu!a dee
ricc"ezze, $ sc"iavo non soo di esse, ma anc"e dea goria, degi onori, dea vita
!resente ed in una !aroa di tutte e cose materiai. /er questo /aoo c"iama -amore !er
e ricc"ezze )radice di tutti i mai+. La verginit& $ !ero in grado di essiccare questa
radice e di !iantarne in noi un-atra 2 a migiore 2 c"e %a germogiare tutti i beni( a
ibert&, a sicurezza, i coraggio, o zeo ardente, i cado amore !er e cose ceesti, i
dis!rezzo !er tutte e cose terrene. *os, si reaizzano )i decoro e assiduit&+.
LLLLII. *ritic"e mosse a cooro c"e a%%ermano c"e c"i !ratica a verginit& si augura di
!oter andare ne seno di Abramo
:. ;a qua $ i sa!iente discorso c"e %anno moti3 )I !atriarca Abramo 2 si dice 2 aveva
mogie, %igi, beni, greggi e mandrie< ci' nonostante, sia Giovanni battista c"e Giovanni
evangeista 2 c"e erano entrambi vergini 2, sia /aoo c"e /ietro 2 c"e ri%ugevano !er a
oro continenza 2 si auguravano di !oter andare ne suo seno+. ;a c"i ti "a detto questo,
o mio caro3 8uae !ro%eta3 8uae evangeista3 )*risto in !ersona 2 mi si ris!onde 2.
Vista in%atti a grande %ede de centurione, *risto disse( )E moti verranno da-oriente e
da-occidente, e si sdraieranno con Abramo, Isacco e Giacobbe+. Anc"e Lazzaro $ visto
da ricco ne-atto di godere assieme a ui+. ;a cos-"a a c"e %are tutto questo con /aoo,
/ietro e Giovanni3 /aoo e Giovanni non erano Lazzaro, n# )i moti c"e verranno
da-oriente e da-occidente+ ra!!resentano i coro degi a!ostoi. I vostro discorso $
quindi su!er%uo e vano.
2. 0e invece vuoi conoscere esattamente i !remi degi a!ostoi, ascota e !aroe di c"i i
assegna( )8uando i %igio de-uomo sieder& su trono dea sua goria, anc"e voi c"e mi
avete seguito sederete su dodici troni, !er giudicare e dodici trib1 d-Israee+. 8ui non si
!ara a%%atto n# di Abramo, n# di suo %igio, n# de %igio di suo %igio, n# de seno c"e i
accogier&, ma di una dignit& moto !i1 grande( essi sederanno a giudicare i oro
discendenti. La di%%erenza non risuta soo da questo, ma anc"e da %atto c"e moti
otterranno ci' c"e "a ottenuto Abramo( )moti 2 dice i 0ignore 2 verranno da-oriente
e da-occidente e si sederanno con Abramo, Isacco e Giacobbe+< nessuno invece
!render& !osto sui troni, con a soa eccezione de coro dei santi a!ostoi.
.. 9immi( !ensate ancora ai greggi, ae mandrie, ai matrimoni ed ai %igi3 /erc"# non
dovremmo 2 mi si ris!onderebbe 2 se moti di cooro c"e sono rimasti vergini, do!o
avere tanto %aticato, si augurano di giungere ,3+. Ed io ricorder' una cosa ancora !i1
im!ortante( moti di cooro c"e sono rimasti vergini non giungeranno n# ne seno di
Abramo n# in una sede in%eriore, ma nea Geenna, come stanno a dimostrare e vergini
c"iuse %uori dea camera nuziae. ;a aora a verginit& non $ uguae, o addirittura
in%eriore a matrimonio3 I tuo esem!io a rende in%eriore. 8uesto soo in%atti rimane da
sos!ettare in base a vostro discorso, se $ vero c"e Abramo, c"e !ure era s!osato, ora
ri!osa e gode, mentre c"i $ rimasto vergine si trova nea Geenna. ;a e cose non stanno
a%%atto cos,( a verginit& non soo non $ !eggiore, ma $ di gran unga migiore de
matrimonio. *ome mai3 /erc"# non %u i matrimonio a rendere cosi virtuoso Abramo,
ne a verginit& a !erdere quee sciagurate vergini( e virt1 de-anima %ecero ri%ugere i
!atriarca, mentre a vita viziosa consegn' a %uoco e vergini. Abramo in%atti, !ur
vivendo ne matrimonio, si !reoccu!ava di reaizzare i !regi !ro!ri dea verginit&, vae
a dure i decoro e -assiduit&.

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 59 di 61
4. Le vergini invece, !ur avendo sceto a verginit&, caddero ne vortice dea vita e nee
!reoccu!azioni !ro!rie de matrimonio. )*"e cosa ci !u' dunque im!edire 2 mi si
obietta 2 di savare -assiduit& anc"e ora, rimanendo s!osati ed avendo i %igi, i beni e
tutte e atre cose3+. Innanzi tutto, nessuno $ ora come Abramo, e non gi si avvicina
neanc"e un !o-. Egi in%atti !ur essendo ricco, dis!rezzava i beni !i1 dei !overi, e !ur
avendo una mogie sa!eva dominare i !iaceri !i1 dee !ersone vergini< mentre
quest-utime sono ogni giorno bruciate da desiderio, egi s!ense a %iamma e non si eg'
a nessuna a%%ezione( non soo asci' a concubina, ma a scacci' anc"e daa sua casa,
!er eiminare ogni motivo di rissa e di discordia. =ra non sarebbe %acie trovare
quacosa di simie.
LLLLIII. A noi non viene !ro!osto o stesso metro di virt1 c"e era stato !ro!osto agi
uomini de Vecc"io Testamento
:. ;a a !arte questo, ri!eto ci' c"e avevo detto a !rinci!io( non ci $ ric"iesto o stesso
metro di virt1 c"e veniva ric"iesto ai !atriarc"i. =ra in%atti non si !u' essere !er%etti se
non si vende tutto e se non si rinunzia a tutto 2 non soo ai beni ed aa casa, ma anc"e
aa !ro!ria anima< in quei tem!i, invece, non si conoscevano ancora esem!i di una
morait& cos, severa. )E aora3 2 mi si c"iede 2. Adesso conduciamo una vita !i1
severa di quea de !atriarca3+. Lo dovremmo e ci $ stato ordinato, ma non a
conduciamo, e !er questo siamo moto in%eriori a que giusto( c"e a noi vengano
ric"ieste !rove !i1 di%%icii, $ evidente a tutti. /er questo a 0crittura non es!rime a sua
ammirazione !er No$ in modo assouto, ma con un-aggiunta imitativa. 9ice in%atti(
)No$, c"e era giusto e !er%etto nea sua generazione, !iaceva a 9io+. Non dice
sem!icemente )!er%etto+, ma aggiunge )in que !eriodo+( moti sono i ti!i di
!er%ezione c"e si determinano a seconda dee di%%erenti e!oc"e, e con i !assare de
tem!o ci' c"e !rima era !er%etto diventa im!er%etto.
2. Baccio un esem!io( aora a !er%ezione consisteva ne vivere secondo a egge. )*"i
mette in !ratica e !rescrizioni 2 $ detto 2 vivr& in esse+. *risto !er', una vota giunto
tra noi, "a mostrato c"e questa !er%ezione era in reat& im!er%etta. 9ice in%atti( )0e a
vostra giustizia non su!era quea degi scribi e dei %arisei, non entrerete ne regno dei
ciei+. Aora sotanto -omicidio era ritenuto un mis%atto< adesso, -ira e e o%%ese
!ossono da soe mandare nea Geenna. Aora era !unito soo -aduterio< ora, neanc"e
o sguardo cu!ido gettato su di una donna resta im!unito. Aora era considerato
!roveniente da ;aigno soo o s!ergiuro< adesso, $ considerato tae anc"e i
giuramento. )*i' c"e si aggiunge 2 dice i 0ignore 2 !roviene da ;aigno+. Aora, agi
uomini era ric"iesto soo di riamare c"i i amava< adesso, questa cosa cos, im!ortante ed
ammirevoe a!!are cos, im!er%etta, c"e noi, anc"e do!o avera reaizzata, non
!ossediamo nua in !i1 dei !ubbicani.
LLLLIV. > giusto c"e !er gi stessi atti virtuosi a noi ed agi uomini de-Antico
Testamento non venga accordata a stessa ricom!ensa
:. /erc"# mai dunque !er gi stessi atti virtuosi non viene accordata a noi ed agi uomini
de-Antico Testamento a stessa ricom!ensa, e !erc"# noi, se vogiamo ottenere o
stesso trattamento c"e $ riservato oro, dobbiamo dar !rova di una virt1 !i1 grande3
/erc"# ora si riversa su di noi in abbondanza a grazia deo s!irito, e !erc"# grande $ i
dono ra!!resentato daa venuta di *risto, c"e da bambini c"e eravamo ci "a resi uomini
!er%etti. 8uando i nostri %igi arrivano a-adoescenza, noi !retendiamo da oro degi atti
virtuosi moto !i1 im!egnativi( una vota c"e sono divenuti aduti, non ammiriamo !i1

GIOVANNI CRISOSTOMO La verginit pag. 60 di 61
ao stesso modo gi atti c"e odavamo a-e!oca dea oro !rima in%anzia, ma
ingiungiamo oro di dar !rova di atre virt1, d-im!ortanza ben maggiore. Ao stesso
modo, 9io ai !rimi tem!i non !retese dei grandi atti virtuosi daa natura umana, !erc"#
era ancora bambina 9o!o avere %atto ascotare agi uomini i !ro%eti e gi a!ostoi ed
aver concesso oro a grazia deo s!irito, Egi accrebbe !er' -im!ortanza dee azioni
virtuose da com!iere( era giusto, giacc"# assegn' anc"e dei !remi maggiori e dee
ricom!ense moto !i1 %ugide A c"i reaizza queste virt1 non sono in%atti riservate a
terra e e cose dea terra, ma i cieo ed i beni c"e su!erano ogni ca!acit& di
com!rensione.
2. Non $ dunque assurdo, do!o c"e si $ divenuti uomini, continuare a rimanere !iccoi
come !rima3 Aora a natura umana era acerata ne suo intimo e vittima di una guerra
im!acabie. 0!iegando questa situazione, /aoo cos, !ar'( )Vedo nee mie membra
un-atra egge c"e combatte contro a egge dea mia mente e c"e mi cattura con a
egge de !eccato c"e si trova nee mie membra+. ;a ora e cose non stanno !i1 cos,.
)*i' c"e era im!ossibie aa egge !erc"# era deboe a causa dea carne, 9io -"a reso
!ossibie mandando a causa de !eccato i !ro!rio %igio rivestito di una carne simie a
quea de !eccato e condannando i !eccato dea carne+. Ringraziando 9io di questo,
/aoo disse( )= me misero, c"i mi iberer& da questo cor!o di morte3 Rendo grazie a
9io tramite Ges1 *risto+.
.. La !unizione c"e ci tocca $ quindi giusta( !ur essendo iberi, non vogiamo correre
come e !ersone egate< ma neanc"e se corressimo come oro !otremmo s%uggire aa
!unizione. *"i in%atti gode di una !ace !i1 sicura deve innazare dei tro%ei moto !i1
grandi e s!endenti di quei c"e !u' innazare c"i $ tanto o!!resso daa guerra. 0e ci
vogiamo verso e ricc"ezze, i usso, e donne e a cura degi a%%ari, quando mai
!otremo diventare uomini, quando mai !otremo vivere secondo o s!irito, quando mai
!otremo !ensare ae cose de 0ignore3 Borse quando ce ne andremo via di qui3 Aora
!er' non sar& !i1 i momento dee %atic"e e dee gare, ma dee corone e dei castig"i.
Aora anc"e a vergine se non avr& -oio nea sua am!ada, non !otr& %arseo dare dae
atre vergini, e dovr& rimanere %uori< e c"i si !resenter& con indosso un vestito sudicio,
non !otr& uscire !er cambiaro, ma sar& gettato ne %uoco dea Geenna( anc"e se
invoc"er& Abramo, non otterr& nua. 8uando i giorno de giudizio $ giunto, quando a
tribuna $ !ronta, quando i giudice $ gi& seduto, quando i %iume di %iamme gi& scorre ed
"a uogo -esame dee nostre azioni, non ci $ !i1 consentito di de!orre i nostri !eccati,
ma siamo, voenti o noenti, trascinati a castigo c"e essi meritano. Nessuno !otr& !i1
intercedere !er noi, neanc"e c"i !ossiede a stessa sicurezza di quei grandi e straordinari
uomini di aora, neanc"e un No$, un Giobbe o un 9aniee, neanc"e c"i !rega !er i
!ro!ri %igi e e !ro!rie %igie( sar& tutto inutie.
4. I !eccatori dovranno essere !uniti in eterno, cos, come i virtuosi dovranno essere
onorati in eterno. *"e non ci sar& %ine n# !er i !remi n# !er i castig"i -"a mostrato
*risto, & dove "a detto c"e sia a vita c"e a !unizione saranno eterne. 8uando
accogier& quei aa sua destra e condanner& quei aa sua sinistra, Egi aggiunger&(
)8uesti utimi andranno a castigo eterno, mentre i giusti andranno aa vita eterna+.
9obbiamo quindi s%orzarci mentre siamo ancora qui( c"i "a a mogie si com!orti come
se non -avesse , e c"i non -"a veramente !ratic"i assieme aa verginit& tutte e atre
virt1< soo cos, non avremo modo di amentarci inutimente do!o a nostra di!artita da
qui.

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