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Fondazione Culturale Responsabilit Etica

CAPIRE LA FINANZA
La Moneta
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Capire la Finaza - La Moneta
Fondazione Culturale Responsabilit Etica
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Capire la Finanza - La Moneta
Fondazione Culturale Responsabilit Etica
Scheda a cura di
Riccardo Milano
Banca Popolare Etica

Editing
Irene Palmisano
Fondazione Culturale
Responsabilit Etica
Testi chiusi il 30/09/2011
Premessa
1. La distinzione tra moneta e denaro
2. Il ruolo economico della moneta
3. Le origini e le fasi storiche
3.1 dal baratto allo scambio di metalli
3.2 Dal conio alla banconota
4. Il sistema aureo
Box Cambi fssi e cambi fessibili
Box Gli Accordi di Bretton Woods
5. Le varie modalit di moneta
6. Quanti valori pu avere la moneta?
Glossario 1 - Pil e reddito procapite nella deter-
minazione delle realt economiche
Glossario 2 - Varie accezioni di moneta
7. Atri tipi di moneta
Conclusioni
Bibliografa e siti internet
Indice
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come mezzo e fare in modo che la sua storia
possa convincerci sia che ogni periodo stori-
co ha avuto i suoi problemi nel confronto con
essa e sia di quanto stato fatto attraverso
essa.
Il male e il bene appartengono alla realt
umana che dovrebbe cercare sia il discrimi-
ne tra i due termini e sia un comportamento
adeguato, etico e sociale per il bene comune.
Nulla vi , in tale orizzonte, come il denaro
e la moneta, ed il suo uso: tutti noi dovrem-
mo ricominciare a rifettere su tale tema visto
che siamo tra le prime generazioni che hanno
una visione mondiale, e non solo particolare,
e che siamo tutti responsabili, direttamente
e indirettamente di una buona o cattiva eco-
nomia tramite il suo strumento pi forte: ap-
punto la moneta e il denaro.
Certo, largomento non dei pi facili in
quanto la problematica veramente e deci-
samente complessa: in questo breve lavoro si
cercher di dare le informazioni base.
Ci si augura, quindi, che possa essere utile.
Linteressarsi di Finanza Etica signifca an-
che studiare le logiche e le attivit soggiacen-
ti, in primis ci che alla base di tutto, ossia
la moneta (e il denaro) come mezzo di scam-
bio per beni e servizi.
Vi poi un gran bisogno anche di capire e di
riscoprire il suo ruolo peculiare, quello della
moneta e del denaro, e cercare di reimposta-
re un giusto ed equilibrato utilizzo dello stes-
sa per un suo uso consapevole, viste le difci-
li condizioni economiche e socio-ambientali
cui siamo arrivati ai nostri tempi.
A tal fne una domanda dobbligo: sar mai
possibile convincere le persone ad un giusto
uso del denaro, visto che il problema della
ricchezza e del suo raggiungimento (spesso a
tutti i costi) da sempre presente nel genere
umano e che tutti gli insegnamenti al riguar-
do sono praticamente stati inutili? Ci si augu-
ra di s, visto che oggi lavere ha superato nel
nostro ricco mondo lessere, mentre nel mon-
do povero in un certo senso abbiamo la
realt contraria e quindi un dovere comune
che non si ripeta da loro quanto successo da
noi.
Concretamente, la Finanza Etica sostiene che
il denaro un mezzo e la persona umana il
fne, a differenza di quanto sostiene lattuale
mainstream basato sulla crescita e sullaccu-
mulazione. Ci importante in quanto la Fi-
nanza Etica, ambito operativo dellEconomia,
anchessa un mezzo per ridare dignit alla
stessa persona umana e per un nuovo modo
dintendere il bene comune ed il bene perso-
nale.
Lapprofondire il tema della moneta , quin-
di, cercare di riappropriarsi di essa appunto
La Moneta
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Moneta e denaro non sono la stessa cosa.
Anzi, lidentifcazione della moneta con il
denaro emerge e via via si delinea come las-
sunto fuorviante che sta allorigine delle crisi
fnanziarie e dei rifessi di queste sullecono-
mia reale. Un euro, il Bancomat, la carta di
credito, unazione, unobbligazione, un fondo
dinvestimento sono moneta o denaro
1
?
Scrive Turra: La plastic card, la moneta
elettronica, la moneta scritturale, la moneta
web sembrano essere le forme pi prossime,
se non addirittura equivalenti, allimmate-
rialit, al totalmente immateriale. In ragio-
ne di questa presunta immaterialit, esse
sono state scambiate () per il convertitore
universale di tutti i valori materiali, il dena-
ro, invece di essere analizzate come moneta,
individuandone nellelemento scritturale la
prima condizione necessaria della validit e
dellaccettabilit della moneta stessa.
Ed su questa confusione che si fonda
lambiguit sostanziale della teoria di Searle
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e non sullambiguit terminologica consen-
tita dalla lingua inglese grazie alla possibile
doppia accezione del termine money.
La moneta ora diventata pressoch vici-
na allimmaterialit. La complessa evoluzio-
ne delle forme assunte dalla moneta e la sua
separazione dalla forma originaria di merce
hanno indotto molti economisti ad affermare
che moneta semplicemente ogni cosa accet-
tata in pagamento. Posizione assunta acriti-
camente anche da Searle.
1 Dalla presentazione del libro di M.G. Turri: La
distinzione fra moneta e denaro. Ontologia sociale ed
economia. Carocci Editore 2009.
2 John Rogers Searle, nato a Denver (Usa) un
flosofo. Professore alla Berkeley University in Cali-
fornia noto per i suoi contributi alla flosofa del
linguaggio e alla flosofa della mente. Alla base del
ragionamento di Searle che la sintassi (grammatica)
non equivalente alla semantica (signifcato). (N.d.r.)
Resta pertanto il fatto che il processo di
smaterializzazione trova un suo limite ogget-
tivo: uniscrizione telematica nella memoria
di un computer. Anche facendo riferimento
alle specifche funzioni della moneta risulta
evidente che il segno grafco rappresenta la
condizione necessaria della sua esistenza so-
ciale. La moneta, nella sua funzione di unit
di conto, per essere tale deve essere espressa
in un segno grafco: un numero.
La moneta, nella sua funzione di siste-
ma di pagamento, per essere tale deve es-
sere supportata da un segno grafco: mar-
chio distintivo sulla moneta metallica,
frma sulla moneta cartacea, frma su as-
segni o bonifci, codici a barre, numeri PIN
quali codici di identifcazione personale.
La moneta, nella sua funzione di mezzo di
scambio, per essere tale deve essere supportata
dagli stessi segni che sono necessari alla mone-
1. La distinzione tra moneta e denaro
Pecunia non olet
Fra le tante tasse che Vespasiano impose per
risanare le finanze dellimpero, ci fu persino
quella sulla pip. Ma pecunia non olet. Nella
maggior parte dei caseggiati della Roma im-
periale non esistevano latrine. Ce nerano 144
pubbliche e altre gestite da privati. Questi ulti-
mi vendevano le urine, da cui si ricavava lam-
moniaca, ai conciatori di pelle e pagavano per
questo una imposta simile allIva, la cosiddetta
centesima venalium. Vespasiano, rimproverato
dal figlio Tito per quel genere di rendita, gli
mise sotto il naso il denaro riscosso dal primo
pagamento domandandogli se aveva cattivo
odore e poich quello diceva di no, soggiunse:
Eppure vengono dallurina.
(Corriere della Sera del 26 Marzo 2009)
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ta, nella sua funzione di mezzo di pagamento.
La moneta, nella sua funzione di riserva di
valore, sia nella sua forma liquida (monete
e banconote sotto il materasso o nel portafo-
glio, depositi bancari) sia nella sua forma mo-
biliare (titoli), necessita sempre di una frma
di convalida, che la contraddistingua come
tale, o di una traccia elettronica
3
.
In defnitiva si pu dire che di assoluto
rilievo la distinzione tra il concetto di denaro
e quello di moneta
4
: il denaro il circolan-
te accettato del mercato, ossia da tutti, in un
distinto periodo storico. I gettoni telefonici, i
miniassegni degli anni settanta, i buoni pa-
sto, le caramelle date di resto al bar, le hours
di Ithaca (N.Y.) sono un esempio di denaro.
In antichit, prima della nascita della mone-
ta in senso stretto, il denaro era costituito da
svariate tipologie di oggetti e non solo: semi
di cacao, conchiglie, barrette di ferro, spie-
di, sale (da cui salario) e cos via. La moneta
(in senso stretto) il circolante emesso dallo
stato in un distinto periodo storico. La mone-
ta quindi fa parte della categoria del denaro
fno a quando viene accettata dal mercato. Le
monete fuori corso e le monete svalutate non
sono pi denaro in quanto nessuno le accet-
ta.
3 M.G. Turri: La distinzione Op. Cit, pp. 48-50
4 Voce moneta su Wikipedia.
Pecunia et Moneta
Pecunia il nome della divinit latina che rappre-
sentava la dea della ricchezza e dellabbondanza.
Ma pecunia racchiude anche altri significati, dal
momento che la sua etimologia latina, ci riporta a
pecuna(m), che in lingua latina derivava da pcus,
ossia bestiame (pecora), perch anticamente gli
animali, e soprattutto il bestiame allevato, rappre-
sentavano la ricchezza posseduta e scambiabile,
tramite il baratto, dagli esseri umani. Le pecore, i
polli etc., rappresentavano le banconote di un tem-
po, in un periodo in cui ancora non vigeva luso
delle monete.
(Quark Economia, di Piero Angela, Ed. Garzanti,
1988, pag.147)
Letimologia della parola Moneta particolar-
mente affascinante e si deve alla leggenda storica
delle oche del Campidoglio a Roma nel 390 A.C.:
essa si trovava sotto lassedio dei Galli di Brenno;
sulla cittadella del Campidoglio vi era il tempio di
Giunone dove venivano allevate delle oche sacre
alla dea. Una notte, al sopraggiungere dei Galli,
le oche iniziarono a starnazzare e svegliarono
lex-console Marco Manlio che diede lallarme
e svent lattacco grazie alle oche sacre. Manlio
aggiunse al suo nome il cognomen Capitolinus. Da
quel momento la dea Giunone acquis lappellativo
di Moneta, dal verbo latino monere che sta per av-
vertire, ammonire, in quanto si credeva che avesse
lei destato le oche per avvertire dellarrivo dei
Galli. Successivamente, verso il 269, in prossimit
del tempio di Giunone Moneta sul Campidoglio
venne edificata la zecca che venne messa proprio
sotto la protezione della Dea Moneta. A quel punto
fu il linguaggio popolare a trasmettere lappellati-
vo della Dea dapprima alla zecca e poi a ci che l
si produceva. Il nomisma dei greci ed il nummus
dei latini divenne quindi moneta.
Una briciola doro non pu
comprare una briciola di
tempo.
Proverbio Cinese
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Si defnisce quindi la moneta come mez-
zo di scambio per lacquisto di beni e ser-
vizi di qualunque tipo. Gli strumenti mo-
netari sono mezzi fsici mobili (banconote,
divise metalliche) sui quali inciso un dato
di ununit monetaria che esprime il va-
lore nominale della moneta. Il potere dac-
quisto della moneta , invece, variabile nel
tempo ed in relazione ai contesti storici di
economie generali. Lemissione di moneta,
cartacea e metallica, spetta ai nostri tempi
allo Stato (tramite le Banche Centrali) che
sovraintende anche alla determinazione
del loro corso legale, compreso quelle stra-
niere, e che perci tutti sono tenuti ad ac-
cettare come pagamento.
Partendo dal concetto di moneta e del
suo uso la Scienza Economica ha costituito
un istituto ad hoc defnito Monetarismo e
che una delle pi vecchie dottrine econo-
miche
5
.
Essa si basa sullidea che le variazioni del-
la quantit di moneta in circolazione non in-
fuenzano le grandezza reali delleconomia
(produzione, reddito, occupazione), ma solo
quelle nominali e in particolare solamente il
livello generale dei prezzi. Secondo i moneta-
risti linfazione ha sempre, come causa ulti-
ma, uneccessiva creazione di moneta da par-
te delle autorit monetarie. Sul piano politico,
i monetaristi sono fortemente avversi allatti-
5 Il fatto che, agli inizi del monetarismo, la mon-
eta si considerava neutrale,ossia che non infuenza
n la produzione n la distribuzione del reddito, fu
messo fortemente messo in dubbio da J. M. Keynes, che
dimostr come una politica monetaria poteva avere il
risultato di frenare o di stimolare la crescita attraverso
lutilizzo del tasso dinteresse. Dopo un periodo di leg-
gera eclissi, il monetarismo ritrov nuovo vigore con
M. Friedman, capostipite della Scuola di Chicago (i co-
siddetti Chicagos boys) e premio Nobel delleconomia
nel 1976.
vismo del governo in economia, in quanto ri-
tengono che leconomia afdata alliniziativa
privata sia in grado di produrre risultati pi
soddisfacenti di qualunque politica econo-
mica discrezionale. Conseguentemente, sono
propugnatori di regole fsse per lattivit del
governo quali, ad es., una crescita monetaria
costante nel tempo, predeterminata e dichia-
rata ufcialmente tale da vincolare, entro li-
miti conosciuti e non infazionistici, le possi-
bilit di spesa pubblica in disavanzo.
Un altro istituto economico importante con
alla base la moneta la Politica Monetaria
che si pu defnire come linsieme degli stru-
menti, degli obiettivi e degli interventi adot-
tati dalle Banche Centrali per modifcare e
orientare la moneta, il credito e la fnanza, al
fne di raggiungere obiettivi prefssati di po-
litica economica di cui la politica monetaria
fa parte.
2. Il ruolo economico della moneta
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pecora/cavallo poteva essere diverso nei vari
atti di scambio). In seguito, gli atti di scam-
bio tra gli uomini divennero pi frequenti e
regolari ed allora apparvero in tutta la loro
evidenza i suoi inconvenienti.
Infatti, con il baratto non sempre si riesce
a fare coincidere i desideri degli scambisti e
non sempre facile stabilire la misura equi-
valente delle cose oggetto di scambio; inoltre,
le difcolt aumentano quando si tratti di
beni fsicamente indivisibili, i quali debbano
essere scambiati per singole unit. Tuttavia,
con la frequenza e la regolarit degli scam-
bi, anche se condotti sul tipo del baratto, i
prodotti cominciano a
divenire merci ed acqui-
stano un valore, che in-
dica la quantit di merci
di altro tipo che si posso-
no ottenere in cambio di
una data merce. Si forma
perci un mercato, nel
quale, gradualmente, gli
uomini pervengono alla
scoperta di sempre pi
efcienti strumenti di
scambio: si pu di fatto
affermare che vi sia stata una vera e propria
selezione naturale fra le varie merci che do-
vevano fungere da equivalente rispetto alle
altre merci. Dapprima i beni deperibili co-
minciarono ad essere sostituiti con beni pi
facilmente conservabili; poi la merce di scar-
sa richiesta con quella pi domandata, e cos
via. I cacciatori negoziavano pelli di animali,
le comunit agricole il grano, il granturco ed
altri prodotti del suolo. Gli Scozzesi usavano
i chiodi negli scambi, per i pastori il baratto
avveniva sulla base di pecore e bovini (pe-
culio, pecunia sono, infatti, come gi visto
nel riquadro, della stessa radice di pecus,
pecora), i pescatori usavano nei baratti reti
3.1 Dal baratto allo scambio di
metalli
Lorigine della moneta si ritrova nella evolu-
zione degli scambi. Inizialmente lo scambio
si svolgeva nella forma del baratto, e cio di
scambio di cosa contro cosa o ma era assai
raro perch nella societ primitiva luomo
era contemporaneamente produttore e con-
sumatore dei beni necessari alla sua esisten-
za contro servizi; tuttavia si tenga sempre
presente che i beni erano pochissimi, limita-
ti al soddisfacimento dei bisogni esistenziali
e i soli che, in tali condizioni, luomo potesse
sentire. Se pur vero che veniva attuata una
certa divisione naturale
del lavoro (considerando
il sesso, let, le condizio-
ni fsiche), anche vero
che tutto ci che era pro-
dotto dalla comunit era
consumato dalla stessa,
e non formava oggetto di
scambio. Pi tardi, con la
scoperta del fuoco e con
la sua utilizzazione nella
lavorazione dei metalli, a
causa anche di una maggiore e pi appro-
fondita conoscenza dellambiente fsico, la
produttivit delle varie comunit si accreb-
be: il prodotto si rivel superiore al fabbi-
sogno del gruppo, e poich nel frattempo
erano sorti nuovi bisogni, si procedette ad
atti di scambio tra le varie comunit. In ogni
caso, il baratto che vi veniva praticato aveva
pur sempre carattere sporadico ed occasio-
nale, rivestito di particolare solennit e le-
gato, in genere, allavvicendarsi delle stagio-
ni. Non si pu affermare che, in tale tipo di
scambio, i beni assumessero un valore vero
e proprio e tanto meno costante nel tempo
e nello spazio: vi erano infatti varie ragioni
di scambio tra i prodotti (ad es., il rapporto
3. Le origini e le fasi storiche
Il denaro non pu compra-
re degli amici, ma pu pro-
curarti una classe migliore
di nemici.
Spike Milligan, comico, scrittore,
drammaturgo, attore inglese
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ed ami da pesca. In defnitiva la merce che
meglio di ogni altra riuniva in s i principa-
li requisiti per lo scambio si venne ad usare
come intermediaria negli scambi; e poich
essa interveniva pi frequentemente delle
altre nelle contrattazioni, divenne anche mi-
sura dei valori: tal merce fu chiamata mo-
neta.
Col miglioramento delle condizioni econo-
miche si cominciarono ad usare i metalli
come mezzi di scambio, ed essi furono ben
presto preferiti ad ogni altra merce perch
dotati di qualit idonee a conservare inalte-
rato il valore nel tempo
e nello spazio e perch i
pezzi di metallo erano (e
sono) facilmente divisi-
bili in parti che rappre-
sentano in proporzione
il valore del tutto. Lin-
troduzione della moneta
non quindi dovuta allo
Stato, bens alla consue-
tudine, alla selezione dei
mezzi pi adatti e comu-
nemente accettati come
strumenti di scambio; lo
Stato, tuttavia, provvide,
in epoca posteriore, a disciplinare il fenome-
no e a darvi il crisma dellufcialit. Quanto
alle forme che la moneta ha assunto nella
sua evoluzione storica, esse sono, per con-
seguenza, le pi diverse, secondo i tempi, i
luoghi, le condizioni dei popoli che le hanno
adottate. Lintroduzione della moneta come
merce universalmente accettata ha avuto
importanti conseguenze sullo sviluppo del-
la societ umana. La moneta ha stimolato
la produzione e moltiplicato gli atti di scam-
bio, ha esteso i mercati ed ha fatto sorgere,
in contrapposizione alleconomia primitiva,
leconomia monetaria; ha facilitato la con-
servazione della ricchezza e laccumulazio-
ne della stessa dando luogo, nel seno delle
varie comunit ed anche nellambito di ogni
comunit, ad una diversa distribuzione del
prodotto e dando lavvio alla differenziazio-
ne economica e sociale tra i componenti la
societ umana.
3.2 Dal conio alla banconota
Il processo che port alla creazione della mo-
neta fu molto lungo. Anticamente leconomia
si basava sullo scambio con prodotti natura-
li o lavorati e bestiame, il baratto, e solo un
lungo processo di ricerca di mezzi sempre
pi adeguati a soddisfare le esigenze dello
scambio, port come si
visto alluso della mone-
ta. Essa compare in Asia
Minore attorno al 640 A.C.
ad opera dei greci della
Ionia sudditi del re di Li-
dia. Allinizio fu utilizzata
una lega naturale di oro e
di argento che si trovava
in natura e che chiama-
rono elettro. Successiva-
mente ne fu utilizzato uno
artifciale costituito da
una quantit fssa di oro,
argento e rame. Risultava cos pi facile lo
scambio delle monete di elettro con quelle di
oro e argento. Allultimo re della Lidia, Creso,
stata attribuita la creazione del primo siste-
ma monetario bimetallico attorno al 560 A.C.
Le monete erano, cos, emesse in oro e argen-
to e non pi solo in elettro. Fra loro esisteva
un preciso rapporto di valori. Altre comunit
che non possedevano lelettro utilizzarono
sopratutto largento. Solo nella seconda met
del V secolo A.C le citt-stato greche iniziaro-
no a coniare monete di bronzo: infatti, con lo
sviluppo delleconomia monetaria, nacque
lesigenza di avere monete anche di minor
valore.
Quando avrete abbattu-
to lultimo albero, quando
avrete pescato lultimo pe-
sce, quando avrete inquina-
to lultimo fume, allora vi
accorgerete che non si pu
mangiare il denaro.
Ta-Tanka I-Yotank - Toro Seduto
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Da allora le monete di conio si sono diffuse
e sono state utilizzate sino ai nostri giorni.
Nel Medioevo si cominciarono ad usare per
comodit le banconote il cui termine deriva-
va da banco e nota: in origine, infatti, essa ri-
conosceva il diritto del possessore della nota
di ritirare il metallo prezioso (oro o argento)
depositato presso un orafo-banchiere (si trat-
tava cio di moneta cartacea rappresentati-
va).
Tuttavia il primo a introdurre luso di ban-
conote di carta fu lImperatore cinese Hien
Tsung nell806 D.C.. Tali documenti, noti gra-
zie a Marco Polo, erano pi facili da traspor-
tare del metallo prezioso
e inoltre potevano essere
emessi anche per valori
nominali superiori al va-
lore del metallo prezioso
custodito dagli oraf ban-
chieri
6
. La carta mone-
ta si afferm in Europa
solo con Napoleone che
impose in tutta Europa
luso delle banconote, e che si consideravano
come un sempre possibile sostituto della mo-
neta metallica, essendo sempre possibile la
riconversione in oro. Si arriv pertanto, nei
momenti di crisi, a stabilire il corso forzoso,
cio la sospensione ex lege della convertibi-
lit.
6 La prima banconota cinese pervenutaci il
1000 Cash, emessa sotto la dinastia Ming nel periodo
della Grande Guerra (1368-1398). Il Cash fu la prima
banconota che garantiva il pagamento a vista in qual-
siasi momento. Marco Polo (1254-1324) riport dalla
Cina la notizia delluso della carta come moneta. Nel
Milione racconta che il Gran Khan faceva fabbricare
grandi quantitativi di cartamoneta utilizzando la scor-
za del gelso e vi facesse imprimere il suo sigillo e che
venisse usata per ogni forma di pagamento. Quando
la cartamoneta era logora veniva cambiata con un
biglietto nuovo, per questa operazione si pagava una
commissione del 3%.
In Europa, nel periodo tra il XIX e XX secolo,
si assistette addirittura ad una situazione in
cui il corso della banconota aveva la prefe-
renza sulloro per la comodit della cartamo-
neta rispetto alla poca praticit della moneta
metallica.
Con lo scoppio della I Guerra Mondiale ci fu-
rono forti svalutazioni delle moneta cartacea
il cui apice fu toccato successivamente con il
Marco tedesco della repubblica di Weimar: il
fnanziamento delle spese belliche era avve-
nuto infatti attraverso lemissione di moneta.
La libera convertibilit rimase una preroga-
tiva degli Usa, che anche per questo divenne
il centro delleconomia
monetaria mondiale fno
al 1929, anno della Gran-
de Depressione. Lallora
Presidente Usa effettu
una svalutazione a fred-
do accompagnata da
altre drastiche misure
cui segu la fne del co-
siddetto gold standard,
ossia si stabil che le monete doro non aveva-
no pi corso legale negli Stati Uniti, e la gente
dovette convertire le proprie monete doro in
altre forme di valuta e inoltre implic anche
la fne della regola per cui la valuta cartacea
degli Stati Uniti poteva essere scambiata con
oro in tutte le banche della nazione.
La centralit delloro venne comunque suc-
cessivamente ribadita nel sistema internazio-
nale noto come gli Accordi di Bretton Woods
e termin nel 1971 quando gli Usa dichiararo-
no la fne di ogni rapporto di conversione tra
banconote e oro (passando defnitivamente
alla moneta cartacea convenzionale). Ciono-
nostante su alcune banconote rimasta per
lungo tempo una scritta che ricordava lan-
tico diritto del portatore di ricevere metallo
prezioso presentando la banconota possedu-
ta.
La strada pi lunga quella
che va dal cuore alla tasca
Antico detto ebraico in
La teoria della Felicit Economica
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Il sistema aureo - gold standard - venne intro-
dotto tra i principali paesi capitalistici allini-
zio del XIX secolo fno al 1914. Esso compor-
tava cambi fssi, in quanto ciascuna valuta
aveva un valore espresso in oro e la banca
centrale era impegnata a convertire in oro
qualunque ammontare di valuta nazionale. I
mezzi di pagamento internazionale accettati
tra le Banche Centrali erano limitati alloro e
alla valuta nazionale principale, la sterlina
inglese. Dal 1880 in poi, il sistema divenne
esteso e complesso. Nonostante vi fossero po-
che regole scritte e nessuna autorit sovrana-
zionale, esso fu sorprendentemente stabile
fno alla crisi della sterlina alla vigilia della
I guerra mondiale. Per molti studiosi esso
ancora oggi sinonimo di sviluppo ordinato e
stabilit internazionale. Tra la I e la II guerra
mondiale vi fu un periodo di forte instabilit
valutaria e di sostanziale assenza di un vero
e proprio sistema monetario internaziona-
le. Molti paesi furono incapaci di mantenere
gli impegni necessari al funzionamento del
sistema aureo e passarono al regime di fut-
tuazione. Una delle ragioni furono i confitti
degli interessi nazionali in diverse parti del
mondo, in particolare quelli tra paesi in via
dindustrializzazione, come gli Stati Uniti e
alcuni paesi latino-americani, che volevano
giovarsi della loro capacit di esportare mer-
ci e importare capitali, e paesi capitalistici
pi maturi o indeboliti dalla guerra, come
Gran Bretagna, Francia e Germania, che vole-
vano proteggere le loro produzioni nazionali.
Linstabilit valutaria e monetaria di quel pe-
riodo fu una delle cause della profonda crisi
economica mondiale degli anni 30.
Il sistema del dollaro - dollar standard - noto
anche come sistema di Bretton Woods (vedi
riquadro precedente). Lesperienza degli anni
30 infu molto sugli economisti e gli uomini
politici, e sulla loro determinazione a ricreare
un sistema internazionale ordinato e orienta-
to alla stabilit e allo sviluppo, in particola-
re attraverso linfusso intellettuale di John
M. Keynes. Poich il sistema aureo apparve
troppo rigido e privo di adeguati supporti so-
vranazionali, venne concepito un sistema di
cambi fssi in cui solo il dollaro era ufcial-
mente convertibile in oro, tutte le altre valute
erano quotate in dollari ad un tasso prefssa-
to e al FMI (Fondo Monetario Internazionale)
venne afdato il compito di aiutare con mezzi
di pagamento propri (diritti speciali di prelie-
vo) le Banche Centrali che dovessero avere ri-
serve insufcienti per rispettare gli accordi di
cambio. Il sistema prevedeva anche controlli
delle autorit nazionali sui movimenti di ca-
pitali per evitare attacchi speculativi.
Il sistema di Bretton Woods entr in crisi, come
visto, nella seconda met degli anni 60 e ven-
ne abbandonato nel 1971, quando il governo
degli Stati Uniti dichiar di non essere pi in
grado di convertire in oro la massa dei dolla-
ri in circolazione come previsto dagli accordi.
4. Il sistema aureo
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Da allora il dollaro una valuta futtuante, gli
Stati Uniti non hanno pi preso accordi inter-
nazionali vincolanti in campo valutario, han-
no sempre pi accentuato gli spazi di autono-
mia nazionale e la deregolamentazione del
sistema monetario internazionale. La mag-
gior parte dei paesi europei occidentali ha in-
vece cercato pi volte di reinstaurare gli ac-
cordi di cambio. Lesperienza pi signifcativa
stata quella del Sistema Monetario Europeo,
avviato nel 1979 e culminato con la creazio-
ne della moneta unica europea nel gennaio
del 1999, lEuro (), non senza per due serie
crisi intermedie nel 1992 (allorch la lira ita-
liana e la sterlina inglese uscirono tempora-
neamente dal sistema) e 1993. Le vicende dei
paesi extra-europei nel corso dellevoluzione
recente del sistema monetario internazionale
sono state contraddittorie. Non sembra esser-
vi un legame certo e stabile tra la scelta del
regime valutario e le possibilit di sviluppo
economico: al contrario, quale sia il regime
migliore sembra dipendere fortemente dal
contesto internazionale e dalle circostanze
interne.
Pecunia si uti scis ancilla,
si nescis domina
Il denaro tuo servo se lo sai
dominare, altrimenti diviene il tuo
padrone
Scritta sullarchitrave di un portale in
marmo della Cassa di Risparmio di Verona,
Vicenza, Belluno ed Ancona
13
Capire la Finanza - La Moneta
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Cambi fissi e cambi flessibili
Leterno dilemma per i governi dei vari Stati sempre stato la scelta del sistema di cambi da
utilizzare nella regolamentazione degli scambi tra Stati e attivit di mercato. Cambi fissi o cambi
flessibili? Entrambi i sistemi hanno infatti pregi e difetti.
In un sistema a cambi fissi, infatti, il processo di riequilibrio della bilancia dei pagamenti devolu-
to alla variazione nei prezzi interni dei vari Stati che devono essere reattivi ed adattabili alle trasfor-
mazioni produttive necessarie per leliminazione delle posizioni deficitarie o eccedentarie. Suppon-
iamo, ad es., il sistema gold standard ed un Paese che abbia uneccedenza di importazioni con un
saldo deficitario nella bilancia dei pagamenti che sia costretto ad attingere alle sue riserve auree per
colmare questo disavanzo. Da questa fuoriuscita di oro (o biglietti) per i pagamenti sarebbe derivato
un declino nella quantit di moneta e, secondo i dettami delle teorie quantitative, una riduzione nel
livello dei prezzi.
Nel Paese eccedentario si avrebbe avuto lopposto, ossia un aumento della circolazione di mon-
eta ed un conseguente rialzo dei prezzi. Questi due fattori avrebbero comportato una diminuzione
di competitivit nel Paese eccedentario per le esportazioni e contemporaneamente un aumento nel
Paese deficitario delle sue esportazioni tali da riportare il sistema allequilibrio.
Se da un lato, quindi, la stabilit dei cambi favoriva lo sviluppo degli scambi internazionali,
dallaltro presupponeva un adattamento nelle economie interne nel livello dei prezzi che molto
spesso generava disoccupazione e in genere la sottoutilizzazione delle risorse disponibile
1

Il sistema dei cambi fissi , di conseguenza, un ordinamento monetario internazionale in cui le


Banche Centrali dei paesi membri fissano i limiti minimi e massimi di oscillazione delle valute ader-
enti garantendone il rispetto con opportuni interventi sul mercato. Il principale sistema a cambi fissi
fu istituito nella conferenza di Bretton Woods (vedi riquadro precedente).
Il sistema dei cambi flessibili identificabile in una situazione internazionale in cui le monete flut-
tuano liberamente secondo la domanda e lofferta. Le Banche Centrali intervengono soltanto se lo
ritengono opportuno, ma senza fissare alcun limite alle oscillazioni.
1 Da Forex e Mercati
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Capire la Finaza - La Moneta
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Quasi al termine della II Guerra Mondiale tutte le
nazioni che stavano vincendo la guerra (quarantaquat-
tro Stati, tutti nemici dellAsse - Germania, Italia e
Giappone) si riunirono in una conferenza tenutasi a
Bretton Woods (New Hampshire, Stati Uniti) dall1 al
22 luglio 1944 per favorire il futuro ordine economico
mondiale dopo la conclusione della guerra, e per dare
un sostituto alla Sterlina inglese che fino ad allora
era stata la moneta regolatrice degli scambi in gran
parte del mondo, ma decaduta a seguito delle vicende
belliche. Il loro obiettivo era quindi di promuovere
istituzioni internazionali capaci di favorire fra gli Stati
una politica monetaria e commerciale che potesse
corrispondesse ai bisogni e risolvesse i problemi del
mondo futuro. Da questi accordi sono nati il Fondo monetario internazionale (FMI), con lo scopo di
facilitare il commercio fra gli Stati e di stabilizzare i cambi, e la Banca internazionale per la ricostru-
zione e lo sviluppo (BIRD) ed altre Istituzioni.
Pi in profondit, uno dei principali problemi affrontati fu il ripristino delle condizioni di convert-
ibilit delle monete e la creazione di un sistema di compensazione multilaterale delle bilance dei
pagamenti al termine della guerra. Ispiratore degli accordi fu J.M. Keynes che, in considerazione
della negativa esperienza delle politiche di stabilizzazione seguite alla Prima guerra mondiale, aveva
proposto nel 1942 la creazione di una Unione di compensazione internazionale. Questa doveva
operare come stanza di compensazione per le bilance dei pagamenti degli stati membri e come banca
per intervenire con aperture di credito a favore dei paesi in temporaneo disavanzo. LUnione avreb-
be avuto una propria unit monetaria, il bancor
1
, che, col tempo, avrebbe potuto sostituire loro come
strumento della finanza internazionale. Il piano non and in porto e fu modificato per volont degli
Stati Uniti. Gli accordi prevedevano infatti un regime di cambi fissi fra le monete sulla base della
loro convertibilit in oro o in altra valuta convertibile e la creazione di due organismi di cooperazi-
one per favorire lo sviluppo dei paesi membri e agevolare lequilibrio delle bilance dei pagamenti:
la Banca mondiale (o Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo) e il Fondo Monetario
Internazionale. Alla fine della guerra fu il dollaro a divenire la moneta di riferimento per i pagamen-
ti internazionali, mentre lUnione Sovietica e i paesi satelliti si ritirarono dagli accordi. Nel 1971,
con la dichiarazione unilaterale statunitense di inconvertibilit del dollaro in oro ebbe fine il regime
di cambi fissi instaurato dagli accordi, che nel frattempo aveva consentito uno straordinario sviluppo
ai paesi che vi avevano aderito. Lapertura di un mercato libero delloro alla fine degli anni Ses-
santa e la decisione del presidente statunitense Nixon di sospendere la convertibilit del dollaro in
oro (15 novembre 1971) misero in crisi il sistema valutario concordato a Bretton Woods. Si trattava
di un sistema di cambi fissi basato sulla convertibilit del dollaro in oro al prezzo fisso di 35 dollari
loncia. Nel marzo 1973 venne definitivamente abbandonato e sostituito da un sistema basato sulla
fluttuazione controllata dei cambi.
1 Il bancor (banque-or, oro di banca) e doveva essere defnito in oro, con una parit che non avrebbe dovuto
essere defnitiva, bens prontamente aggiustabile onde contrastare le oscillazioni di prezzo delloro.
Gli Accordi di Bretton Woods
15
Capire la Finanza - La Moneta
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sferibili a vista mediante assegno). Quindi:
aggregato monetario M2 = aggregato mone-
tario M1 + depositi a breve.
M3 laggregato monetario comprende
M2 pi tutte le attivit finanziarie meno li-
quide come i pronti contro termine, obbliga-
zioni con scadenza inferiore a 2 anni, B.O.T.
(Buoni Ordinari de Tesoro).
Da sottolineare che gli aggregati monetari
sono generalmente utilizzati per determinare
la politica economica di un paese e che lag-
gregato monetario misurando lofferta di mo-
neta in un determinato momento infuenzer
sia il tasso di interesse che linfazione di un
sistema economico.
Lindividuazione delle attivit fnanziarie
che rientrano nelle suddette defnizioni pu
variare da un sistema economico allaltro, in
relazione alle abitudini, alle consuetudini e
alla regolamentazione giuridica esistenti in
ciascuno. Per larea dellEuro, la Banca Cen-
trale Europea ha defnito:
M1 come la base monetaria (M0) pi i de-
5. Le varie modalit di moneta
Poich la moneta svolge nei sistemi econo-
mici varie funzioni, possono essere defniti
diversi aggregati monetari in relazione alle
funzioni che vengono prese in considera-
zione per stabilire se unattivit fnanziaria
pu essere considerata quasi-moneta. Con gli
aggregati monetari si valuta linsieme com-
plessivo, in un determinato momento di un
sistema economico, della moneta e delle at-
tivit fnanziare che possono avere la stesa
funzione della moneta stessa. Gli aggregati
monetari vengono normalmente indicati con
le seguenti sigle:
M0 (Base monetaria) rappresenta la
somma circolante di tutte le banconote e mo-
nete metalliche legali presenti in un sistema
economico in un determinato momento e de-
tenute dal pubblico e dal privato (per esem-
pio alcune banche con le loro riserve), ossia
le banconote e le monete metalliche che per
legge devono essere accettate in pagamento,
e le attivit finanziarie convertibili in moneta
legale rapidamente e senza costi. Quindi vale
la formula: M0 = circolante + riserve.
M1 (Liquidit primaria) rappresenta-
to dalla somma delle monete e banconote
(circolante) e i depositi a vista che altro non
sono che i depositi in conto corrente pagabili
a vista. Quindi laggregato monetario M1 ha
come caratteristica quella di essere convertito
rapidamente in contante e di poter essere tra-
sferito attraverso assegni e bonifici. Vale la
formula: M1 = circolante + depositi a vista.
M2 (Liquidit secondaria) rappresenta
quelle attivit finanziarie con una elevata li-
quidit e valore certo futuro imminente come
alcuni tipi di depositi bancari (depositi a ri-
sparmio a breve termine o postali, non tra-
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Capire la Finaza - La Moneta
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positi a vista (compresi i depositi overnight);
a fine novembre 2008 ammontava a 3.970
miliardi di Euro, di cui 704 miliardi rappre-
sentati dal circolante;
M2 come M1 pi i depositi con scadenza
fissa fino a 2 anni e i depositi rimborsabili
con preavviso fino a 3 mesi; a fine novembre
2008 ammontava a 8.003 miliardi di Euro;
M3 come M2 pi i pronti contro termine, le
obbligazioni con scadenza fino a due anni, le
quote di fondi di investimento monetario ed i
titoli di debito con scadenza fino a 2 anni; a
fine novembre 2008 ammontava a 9.364 mi-
liardi di Euro.
La BCE ha scelto ufcialmente M3 come ag-
gregato di riferimento per la politica moneta-
ria di controllo dellinfazione perch:
- un aggregato ampio che permette una
correlazione tra moneta e prezzi pi signifi-
cativa: quindi pi affidabile come indicatore
anticipatore del livello dei prezzi.
- il valore di riferimento per la crescita di
M3 stato definito in modo da risultare co-
erente con lobiettivo di stabilit dei prezzi:
scostamenti notevoli o protratti al valore se-
gnalerebbero pertanto la presenza di rischi per
la stabilit dei prezzi nel medio periodo.
- nel dicembre 1998 il Consiglio direttivo
a ha fissato il valore di riferimento al 4,5%
annuo. Dal 1999 ad oggi il tasso di crescita
effettivo dellaggregato si comunque collo-
cato al di sopra del valore di riferimento.
In realt, lo strumento concretamente e abi-
tualmente usato dalla BCE per controllare
lofferta di moneta e il livello dei prezzi la
manovra del tasso ufciale di interesse, per
cui il controllo di M3 risulta essere, di fatto,
un obiettivo intermedio e consequenziale.
6. Quanti valori pu avere la moneta?
bene anche fare un richiamo, sebbene mi-
nimo, al valore della moneta (intrinseco, no-
minale ed estrinseco): al termine valore della
moneta possono, infatti, attribuirsi signifcati
diversi; si pu, in conseguenza, parlare di:
Valore legale o nominale che il valore
attribuito alla moneta dalle leggi dello Stato
che regolano lemissione e la circolazione; il
valore che la moneta reca impresso, da tutti
riconosciuto ed scarsamente soggetto a varia-
zioni;
Valore reale ovvero il potere di acquisto
della moneta (cio la quantit di beni e servizi
che in un dato momento pu essere acquistata
con limpiego della moneta).
Valore intrinseco che il valore della mo-
neta considerata come metallo. Corrisponde al
valore della quantit di fino da cui essa forma-
ta. Tale valore riguarda per esclusivamente la
moneta metallica, poich quella cartacea, come
ognuno ben sa, ha un basso valore intrinseco
(solo la carta filigranata, il colore, il disegno e
la stampa). Il valore intrinseco della moneta
soggetto a variazioni nella misura in cui varia il
prezzo del metallo.
Rispetto al valore intrinseco, la moneta pu
17
Capire la Finanza - La Moneta
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assumere tre posizioni ed essere rispettiva-
mente:
Moneta forte se il valore intrinseco su-
periore a quello legale;
Moneta perfetta se il valore intrinseco
corrisponde al valore nominale, dedotte le
spese di coniazione;
Moneta debole se il valore intrinseco risul-
ta inferiore al valore legale.
Tra le prime due defnizioni c una differen-
za fondamentale: spesso infatti valore reale
e valore nominale non coincidono, poich il
valore nominale non altro che un numero
mentre il valore reale leffettivo quantitativo
di ricchezza della quale disponiamo. Il feno-
meno che infuisce su questa diversit lin-
fazione, cio un continuo aumento dei prezzi
che provoca un deprezzamento della mone-
ta: il valore nominale della moneta rimane
uguale mentre il valore reale diminuisce. Di
conseguenza se si dispone di una banconota
di 100,00 (valore nominale) apparentemen-
te si ha un potere di acquisto costante (dato
che il valore nominale non cambia), ma que-
sto valore non il valore effettivo del bene
e cambia nel tempo perch linfazione fa si
che il valore reale non coincida pi con quel-
lo nominale: con la banconota si potranno
acquistare beni che costano 100,00, ma il
loro prezzo prima che il tasso di infazione
aumentasse era minore, quindi a parit di
banconota possiamo comprare una quantit
di beni che ha un valore effettivo minore.
Allaumentare dei prezzi, il potere di acquisto
della moneta diminuisce. Perci per ricavare
il valore monetario reale bisogna ricorrere
agli strumenti per la misurazione del tasso di
infazione poich in questo modo si pu sa-
pere a quanto ammonta laumento dei prez-
zi e il deprezzamento della moneta. Lentit
dellinfazione si misura attraverso:
indice dei prezzi allingrosso: transazio-
ni commerciali tra imprese, rapporti tra pro-
duttore grossista e grossista dettagliante (
utile per stabilire la posizione, ad es. dellIta-
lia verso lestero);
indice dei prezzi al consumo: transazioni
commerciali tra dettaglianti consumato-
ri, cio tra imprese e famiglie ( lindice pi
usato);
indice del costo della vita: transazioni tra
dettaglianti consumatori ( molto simile al
precedente ma se ne differenzia per la diversa
ponderazione: entrambi gli indici devono es-
sere diversamente ponderati quando la com-
posizione del paniere dei beni subisce una
variazione).
Inflazione: laumento generale del livello
dei prezzi. Le teorie relative alle cause che la
determinano sono generalmente raggruppate
in due categorie:
- teorie basate sulla spinta dei costi (inflazio-
ne da costi)
- teorie basate sullimpulso della domanda
(inflazione da domanda).
Linflazione da costi dovuta ad aumenti di
costi di produzione derivanti da aumenti sala-
Glossario 1
Pil e reddito procapite nella determinazi-
one delle realt economiche
18
Capire la Finaza - La Moneta
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riali che conducono ad incrementi di prezzi.
Linflazione da domanda dovuta invece ad
uneccedenza della domanda globale dei beni
e dei servizi sullofferta globale. In questa
categoria si pu includere leccesso di offerta
di moneta che determina squilibrio tra mezzi
di pagamento in circolazione e beni offerti
sul mercato. Molteplici sono le conseguenze
dellinflazione: il livello dei prezzi tende a sa-
lire, il potere dacquisto diminuisce, i debitori
sono avvantaggiati nei confronti dei creditori,
i cambi esteri tendono al rialzo, i lavoratori a
reddito fisso sono danneggiati per la diminu-
zione del salario reale.
Deflazione: la riduzione del livello
assoluto dei prezzi. La deflazione pu essere
buona, quando la diminuzione dei prezzi
dovuta ad abbondanza di offerta: generoso rac-
colto agricolo o progressi tecnologici o salto
di qualit nella concorrenza. Basti pensare alle
riduzioni dei prezzi dei Pc o agli effetti della
liberalizzazione delle telecomunicazioni. E
cattiva quando causata c bassa domanda:
basti pensare alla stagnazione delleconomia
giapponese negli anni Novanta. La deflazione
cattiva una specie di anoressia dellecono-
mia e complica la politica monetaria, perch
per stimolare leconomia bisognerebbe spin-
gere i tassi dinteresse sotto lo zero, cosa che
non possibile. Ma c anche chi contento
della deflazione: pi deflazione c, pi au-
menta il potere dacquisto dei redditi fissi
Le monete di carta e di conio non sono le uni-
che forme di pagamento attualmente in vi-
gore, anche se si fa riferimento sempre a loro
come unit. A fanco dei classici modi di paga-
mento per ammontare di un certo quantitati-
vo come assegni bancari e circolari, bonifci
bancari, ecc., defnita moneta bancaria, si ha,
infatti, non da moltissimi anni la moneta tele-
matica, ossia quel denaro scambiato tramite
linternet banking e Internet in generale per
le transazioni, la moneta elettronica usata
tramite le Carte di Credito, i Bancomat, il Fast
Pay, Telepass, e cos via, la moneta subordina-
ta come luso dei buoni pasto e similari.
Svalutazione: la diminuzione del prezzo
di una moneta espresso in termini delle altre
monete, sia per effetto di un atto ufficiale
(fissazione di un nuovo prezzo ufficiale) sia
per effetto delle tendenze di mercato nel caso
di cambi fluttuanti.
Esiste poi la Svalutazione mascherata che
un fenomeno che si verifica quando le autorit
di un paese, pur non sanzionando ufficialmen-
te la svalutazione della propria moneta, adot-
tano determinate misure che ne producono in
pratica gli stessi effetti. Un esempio possono
essere degli inasprimenti fiscali che diminui-
scono il potere dacquisto dei cittadini.
Stagnazione: Fase di arresto della crescita
economica e pu riferirsi o ad un fattore della
domanda in particolare (investimenti, espor-
tazioni, consumi, ecc.), oppure allattivit
economica in generale.
Stagflazione: Deriva dal termine inglese
che unisce due parole: stagnation e inflation.
Descrive una situazione in cui il ristagno
dellattivit produttiva tipico delle fasi di-
scendenti del ciclo economico si accompagna
in maniera anomala al persistere di sintomi
inflazionistici, tipici delle fasi ascendenti e
soprattutto dellultima fase di un boom econo-
mico. In altri termini la stagflazione data da
un simultaneo aumento dei prezzi (provocato
dalla diminuzione del valore della moneta) e
della disoccupazione (che denota stagnazione).
7. Altri tipi di moneta
19
Capire la Finanza - La Moneta
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Moneta amministrata: indica la valuta di un
paese la cui quantit regolata dalle autorit
monetarie;
Moneta bancaria: linsieme dei c/c depo-
sitati presso le banche ordinarie che funziona-
no come moneta in quanto gli assegni tratti
su questi c/c vengono accettati normalmente
come mezzi di pagamento nei rapporti com-
merciali, mentre la moneta legale (banconote
e moneta metallica) sempre pi relegate alle
piccole spese quotidiane;
Moneta calda: espressione colorita usata
per indicare quei capitali a breve termine che
si spostano velocemente tra i diversi paesi a
causa delle incertezze relative alla stabilit dei
cambi o alla sicurezza dei capitali;
Moneta cartacea: banconote accettabili a
vista emesse dalle Banche Centrali;
Moneta commerciale: un tipo di moneta
Glossario 2
Varie accezioni di moneta
Tutte queste modalit di pagamento fanno s
che si usa sempre meno il contante sia per co-
modit e per una semplifcazione della vita,
sia per ragioni di sicurezza (di fatto alleste-
ro quasi tutto viene acquistato dalla moneta
elettronica), e sia per ragioni di politiche del-
la sicurezza, con la sua tracciabilit (riciclag-
gio di denaro sporco, evasioni fscali, ecc.) e
tante altre cose.
Interessante sarebbe poi dire sulle varie mo-
nete mondiali, sulla storia e sulla numismati-
ca e cos via, ma evidentemente non questa
la sede opportuna.
imperfetta, detta anche moneta scritturale, in
quanto non di taglio definito e il suo valore
viene di volta in volta scritto dallemittente:
sono monete commerciali gli assegni banca-
ri e circolari, i vaglia postali, le cambiali, le
carte di credito;
Moneta corrente: qualunque forma di mo-
neta accettabile come legale;
Moneta costante: modo di esprimere una
statistica in una forma che neutralizza gli
effetti di distorsione dovuti alle variazioni nel
potere di acquisto di una moneta; una statisti-
ca relativa alle vendite, alle spese di consumo,
o alla produzione, ad es. lammontare fisico
di beni e servizi venduti, acquistati o prodotti
durante un dato periodo di tempo, valutati ai
prezzi esistenti in un istante determinato;
Moneta debole: la moneta il cui valore
nominale superiore a quello metallico o
intrinseco;
Moneta di conto: per evitare gli effetti
dellinflazione della moneta nazionale su un
pagamento futuro (per es. una rateazione) la
prestazione viene calcolata su una moneta
estera, detta moneta di conto, caratterizzata da
una maggior stabilit di valore; il regolamento
pu essere effettuato in moneta nazionale, ma
dopo averne rapportato il valore della mo-
neta estera prestabilita, in base al cambio del
giorno. Le unit in cui la moneta misurata
sono generalmente impiegate come unit nelle
quali si registrano conti, attivit finanziarie;
Moneta divisionaria: sono gli spiccioli, la
moneta di piccolo taglio coniata generalmente
in metalli non preziosi, il cui valore intrinseco
notevolmente inferiore al valore nominale
impresso sulla moneta stessa;
20
Capire la Finaza - La Moneta
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Moneta doro: o in lega aurifera; alcune
monete doro vengono ancora usate come
mezzo di pagamento (Sudafrica e Canada)
anche se la maggior parte di esse ha solo un
valore numismatico;
Moneta fiduciaria: sono depositi in c/c
accesi presso le banche ordinarie e suscettibili
di trasferimento mediante assegni e ordini di
bonifico (definizione M1). La moneta fiducia-
ria create dalle banche ordinarie nelle attivi-
t di intermediazione finanziaria: il processo
pu essere cos sintetizzato: la Banca Centrale
emette i biglietti (base monetaria), conceden-
do crediti al Tesoro e alle banche ordinarie;
i biglietti entrano in circolazione quando, ad
es., il Tesoro effettua pagamenti; una parte di
essi viene depositata presso le banche che a
loro volta concedono credito o acquistano tito-
li reimmettendo in circolazione una parte dei
biglietti ricevuti; questi possono ritornare in
tutto o in parte presso le banche ordinarie che
se ne avvalgono per nuovi prestiti e cos via.;
moneta forte: la moneta il cui valore no-
minale inferiore a quello metallico o intrin-
seco;
Moneta imperfetta: appartengono a questa
categoria la moneta divisionaria, la carta mo-
neta e la moneta commerciale;
Moneta inconvertibile: non convertibile
ne restituibile in oro o argento, ma solo in
altre monete dello Stato; una promessa di
pagamento da parte del governo o dellente
di emissione; gli assegni bancari e le cambiali
non costituiscono moneta legale;
Moneta legale: indica la moneta che per
legge accettata come mezzo di pagamento
finale di debiti e obbligazioni commerciali;
Moneta manovrata: una moneta si dice
manovrata quando le autorit di governo in-
fluiscono sul tasso con acquisti e vendite della
propria moneta o con altri mezzi;
Moneta metallica: la moneta coniata in
metallo e avente quindi, diversamente dalla
moneta cartacea, un valore intrinseco, carat-
teristico della moneta-merce; oggi ha perso
importanza e rappresenta soltanto una picco-
lissima frazione della quantit complessiva di
moneta;
Moneta perfetta o moneta tipo: la mone-
ta il cui valore nominale uguale a quello me-
tallico; si contrappone alla moneta imperfetta;
Moneta scritturale: averi in banca o in c/c
postale, in qualsiasi momento disponibili per
trasferire la titolarit del credito ad altri o per
essere convertiti in moneta legale;
Moneta sottovaluta: una moneta il cui tasso
di cambio superiore al suo livello di mercato
libero o al livello di equilibrio che si prevede
essa raggiunga in un periodo lungo;
Moneta vera: moneta coniata in oro o argen-
to; la scelta di questi due metalli, soprattutto
delloro, stata dettata da alcune caratteri-
stiche: lomogeneit, per cui tutto loro del
mondo presenta generalmente lo stesso grado
di qualit; linalterabilit fisica e chimica per
cui acidi, agenti atmosferici, decorso del tem-
po, passaggio di mano in mano difficilmente
riescono a logorarli; la stabilit di valore; la
malleabilit, per cui loro ben si presta ad es-
sere coniato; lutilit e il valore, per cui loro,
come largento, serve anche per fini diversi
dalla coniazione; la divisibilit, per cui loro
viene diviso in frammenti questi conservano
proporzionalmente il loro valore.
21
Capire la Finanza - La Moneta
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Conclusione
La carrellata fatta sulla moneta, seppur
breve per defnizione, ci si augura abbia
fatto capire la complessit assoluta del pro-
blema: la relazione economica sempre
difcile, sebbene dovrebbe essere sempre
nel segno della reciprocit e del rispetto (la
parola credito nel sistema bancario indice
di fducia, di relazione sincera e non solo di
dazione di denaro). Alla base dello scambio
si affermato un intermediario, il denaro,
che sicuramente ha facilitato la crescita
economica e il ben-avere, ma non sempre
il ben-essere. Inevitabilmente sulla moneta
si sono innestate delle normative, teorie, vi-
sioni politiche, ideologie che permangono
anche oggi. Anzi, il fatto che oggi si sia un
benessere generalizzato (ma solo nei pae-
si ricchi e che vivono incredibilmente al
di sopra della media mondiale) comporta
da una parte il conservatorismo di chi non
vuol cedere o ridistribuire la ricchezza ac-
cumulata e dallaltra la voglia di riscatto
sociale, di emancipazione dalla povert (e
dalla miseria). Chi vincer? Si potr arriva-
re ad equi compromessi? Si vedr.
Per il momento le esperienze anche di come
quelle delle monete complementari (se ne
parler in una prossima scheda), la Finan-
za Etica (di cui si gi scritto) e cos via, di-
mostrano che c una voglia di cambiamen-
to, di un riconquista dei propri destini di
uomini e di donne che vogliono lavorare e
vivere e dimostrare che la persona umana
pu generare non solo uno sterile arricchi-
mento e/o rendita, ma ricchezza vera, quel-
la che si coniuga con cultura e responsabili-
t, magari anche con ricchezza spirituale.
Marinus van Reymerswaele, Esattore di tasse con la
moglie, Alte Pinakothek, Monaco, particolare
22
Capire la Finaza - La Moneta
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Numerosi in letteratura sono i saggi sulla moneta, a cominciare dai classici (come di J, M. Key-
nes: Saggio sulla Riforma Monetaria - A Tract on Monetary Reform, 1923 - e Teoria generale
delloccupazione, dellinteresse e della moneta - The General Theory of Employment, Interest
and Money, 1936; gli scritti di M. Friedman - J. A. Schwartz,: Il dollaro. Storia monetaria degli
Usa (1867-1960), UTET, 1979; Milton Friedman, Manovre monetarie, Garzanti Libri, 1992 e
Metodo, consumo e moneta, Il Mulino, 1996; gli scritti di Franco Modigliani: Reddito, interesse,
infazione, Einaudi, Torino, 1987; Consumo, risparmio, fnanza, Il Mulino, Bologna, 1992; J.A
Schumpeter Trattato della moneta: capitoli inediti Edizioni Scientifche Italiane, Napoli, 1996 e
tanti altri) cui si rimanda.
In questa scheda vengono presi libri pi semplici e divulgativi e di vario interesse come:
- AA.VV.: Economie di carta. Finanza internazionale e poteri multinazionali. Emi, 1998
- AA.VV: La moneta dellimpero. Ed. Ombre Corte, 2002
- (numero monografco): Denaro, Ricchezza, uso dei beni. Rivista Parola Spirito e Vita. Quader-
ni di lettura biblica. EDB, semestrale n2 Luglio/Dicembre 2000.
- ARCHIAT P.: Uomo e denaro. Larte di riaccordare ogni giorno talenti e bisogni. Verlang, 2003
- BARANES A. e MILANO R.(a cura di): Guida per risparmiatori. Come investire per lo sviluppo
nei paesi del Sud del Mondo. 2009. Edizione a cura della Fondazione Culturale Responsabilit
Etica.
- BAZOLI G.: Mercato e disuguaglianza. Il Pellicano rosso, 2006.
- BELLI F.: Il denaro e letica (un appunto), in Etica e Finanza, a cura di S. Signori, G. Rusconi e
- M. Dorigatti, Franco Angeli, 2005
- BENCIVENGA R.: Il fattore D. La storia del denaro dalle origini ai nostri giorni. Sperling &
Kupfer, 1998
- BOFFITO C.: Enciclopedia Einaudi, voce Moneta, 1980
- CAMPANELLA F. (a cura di): Guida ragionata allEconomia. Ed. Il Sole 24 Ore ore, 1988
- CASTRONOVO V. (a cura di): Storia dei fatti economici: gli ultimi 50 anni nel mondo. Supple-
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SITOGRAFIA
La Fondazione Culturale Responsabilit Etica (www.fcre.it) stata fondata
da Banca Etica per promuovere nuove forme di economia sostenibile, per dif-
fondere i principi della fnanza eticamente orientata, per analizzare il funziona-
mento della fnanza e proporre soluzioni nella direzione di una maggiore sos-
tenibilit. Per realizzare questi obiettivi, la Fondazione lavora in rete e partecipa
alle iniziative e alle campagne delle organizzazioni della societ civile in Italia e
a livello internazionale.
Nellambito delle proprie attivit, la Fondazione ha deciso di proporre queste
schede capire la fnanza. Le schede provano a spiegare in maniera semplice i
principali meccanismi e le istituzioni del panorama fnanziario internazionale,
dalle istituzioni internazionali ai paradisi fscali, dai nuovi strumenti fnanziari
alle banche e alle assicurazioni. Con queste schede ci auguriamo di dare un con-
tributo per comprendere le recenti vicende in ambito fnanziario e per stimolare
la rifessione nella ricerca di percorsi alternativi.
Le schede sono realizzate in collaborazione con il mensile Valori e con la
CRBM.
Valori (www.valori.it) un mensile specializzato nei temi delleconomia sociale,
della fnanza etica e della sostenibilit. E tra le testate pi autorevoli in Italia a
trattare questioni complesse e difcili relative al mondo delleconomia e della
fnanza in maniera approfondita ma al tempo stesso comprensibile: denuncian-
done le ingiustizie, evidenziandone le implicazioni sui comportamenti individu-
ali e sulla vita della societ civile a livello sia locale che globale, e promuovendo
le esperienze, le progettualit e i percorsi delleconomia sociale e sostenibile.
La CRBM (www.crbm.org) lavora da oltre 10 anni per una democratizzazione ed
una profonda riforma ambientale e sociale delle istituzioni fnanziarie internazi-
onali, con unattenzione particolare agli impatti ambientali, sociali, di sviluppo
e sui diritti umani degli investimenti pubblici e privati dal Nord verso il Sud del
mondo, in solidariet con le comunit locali che li vivono in prima persona ed
allinterno di numerose reti della societ civile internazionale.
La Fondazione Culturale, CRBM e Valori sono anche tra i promotori
dellOsservatorio sulla Finanza, uno strumento di informazione critica sulla f-
nanza e leconomia: www.osservatoriofnanza.it
Per contatti e per maggiori informazioni: info@fcre.it

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