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La pi oggi a nel pi neto una tra l e pi bel l e poesi e di DAnnunzio.

E ri vol ta al l a donna amata,


Ermi one. La scena si svol ge i n un bosco, nei pressi del li toral e toscano, sot to l a pi oggi a esti va.
Il poeta passeggi a con l a sua donna, Ermi one e l a i nvi ta a stare i n silenzi o per senti re l a
musi ca del l e gocce che cadono sul fogl i ame degl i al beri. Inebri ati dal l a pi oggi a e dal l a
mel odi a del l a nat ura, il poeta e l a sua donna si abbandonano al pi acere del l e sensazioni con
un adesione cos t otal e che a poco a poco subiscono una metamorfosi fi abesca e si
t rasfor mano i n creat ure vegetal i.
La poesi a ricca di enj ambement e si mi l i t udi ni. Le ri me sono l i bere e sono presenti mol te
onomatopee.
Parafrasi
Taci (il poeta si ri vol ge a Ermi one). Sul le sogl i e del bosco non sento parol e umane; ma sento
parol e pi nuove, suoni prodot t i dal l e pri me gocce di pi oggi a sul le fogl i e. Ascol ta. Piove dal l e
nuvol e sparse. Piove sugl i arbusti i n ri va al mare, pi ove sui pi ni con l a corteccia ruvi da, pi ove
sui mi rt i di vi ni (nel l anti chi t era sacro a Venere), sul le gi nestre spendenti grazie ai fi ori ora
ri nchi usi per l a pi oggi a, sui gi nepri fol ti di bacche profumate, pi ove sui nostri vol ti che
sembrano di ventare el ement i del l a sel va, pi ove sull e nostre mani, sui nostri abi ti l eggeri, sui
freschi pensieri che l ani ma nuova schi ude, sull e il l usioni del l a vi ta e del l amore che i eri
t i l l use, che oggi m i l l ude, o Ermi one.
Senti? La pi oggi a cade sul fogl i ame con un crepi ti o che dura e varia nel l ari a a seconda del l e
chi ome degl i al beri. Ascol ta. Risponde all a pi oggi a il canto del l e cical e che i l pi anto del l austro
(vento del sud) non i mpaurisce neanche i l ci el o gri gio. E il pi no ha un suono, e il mi rto un al tro
suono, e i l gi nepro un al tro ancora, gl i al beri sembrano degl i strumenti musi cal i suonati dal l a
pi oggi a. E noi siamo i mmersi nel l o spiri to del l a sel va (i l poeta e l a sua compagna si sentono
penetrati dal l a vi ta vegetal i: i ncomi nci ata l a l oro met amorfosi), come gl i al beri ; e i l t uo vol to
i nebri ato di fel ici t t ut to bagnato come una fogl i a, e i t uoi capel l i prof umano come l e chi are
gi nestra, o creat ura t errestre che hai nome Ermi one.
Ascol ta, ascol ta. Il canto del l e cical e a poco a poco vi ene sovrastato dal l a pi oggi a che cade pi
fi t ta; ma un canto vi si mescol a pi roco che sal e, nel l umi da ombra lontana. Pi sordo pi
fi oco di venta pi debol e e poi sparisce. Non si sente i l suono del mare. Si sente i l crosciare
del l a pi oggi a sugl i al beri che puri fica i l croscio che vari a secondo l a grandezza del l a chi oma
del l al bero. Ascol ta. La cical a mut a; ma la fi gl i a del fango, la rana canta nel l ombra pi
fonda, chi sa dove, chi sa dove! E pi ove sull e t ue ci gl i a Ermi one.
Piove sull e t ue ci gl i a nere, tanto che sembra che stai pi angendo ma di pi acere; sembra che t u
esca dal l a cortecci a. E t ut t a l a vi ta i n fresca aul ente, i l cuore come una pesca non ancora
col ta, t ra l e pal pebre gl i occhi sono come del l e sorgenti, i denti nel l e gengi ve sono come
mandorl e acerbe. E andi amo da una macchi a al l al tra t ra gl i arbusti o abbracciati o disciol ti (e
gl i sterpi aggrovi gl i ati ci i mpediscono il movi ment o al l e cavi gl i e) chi sa dove, chi sa dove! E
pi ove sui nostri vol ti che sembrano di ventare el ementi dell a sel va, pi ove sul l e nostre mani , sui
nostri abi ti l eggeri, sui freschi pensi eri che l ani ma nuova schi ude, sul la i l l usioni dell a vi ta e
del l amore che i eri t i l l use, che oggi m i l l ude, o Ermi one.
Quest ' opera, scri t ta nel l ' estate del 1902, spi ega mol to bene il panismo, presentando il
concet to di met amorfosi, un processo che i due protagonisti del l a poesia subi ranno.
D annunzi o descri ve l a passeggi ata fat ta con l a donna amata i n una pi neta presso il mare
durante un temporale esti vo. Il nome del l a ragazza, Ermi one, un nome ti pi co del l e opere
greche. D'Annunzi o descri ve con parti col are maestri a i suoni prodot ti dal la pi oggi a, dagl i
al beri e dagl i ani mal i. La poesi a di visa i n quat tro strofe, che descri vono i vari moment i del l a
met amorfosi: i l processo che porter l ui ed
Ermi one a t rasformarsi da uomi ni a vegetal i. La pri ma t appa quel l a del silenzi o,
fondamental e per estrani arsi dal mondo umano e percepi re i suoni non umani del l a nat ura.

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