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Riflessioni dell'incontro con la Comunità di recupero In Dialogo - Progetto Per Essere Domani classe IIIA Istituto Comprensivo Giovanni Paolo II di Affile, plesso di Arcinazzo Romano - a.s. 2013 - 14, prof. ssa Simona Martini
Titolo originale
Incontro Con La Comunità in Dialogo - Impariamo ad essere persone che stanno bene
Riflessioni dell'incontro con la Comunità di recupero In Dialogo - Progetto Per Essere Domani classe IIIA Istituto Comprensivo Giovanni Paolo II di Affile, plesso di Arcinazzo Romano - a.s. 2013 - 14, prof. ssa Simona Martini
Riflessioni dell'incontro con la Comunità di recupero In Dialogo - Progetto Per Essere Domani classe IIIA Istituto Comprensivo Giovanni Paolo II di Affile, plesso di Arcinazzo Romano - a.s. 2013 - 14, prof. ssa Simona Martini
RIFLESSIONI DEI RAGAZZI PER ESSERE DOMANI IIIA ARCINAZZO ROMANO A. S. 2013 - 2014
Questanno a scuola stiamo affrontando molti argomenti che riguardano ladolescenza: Marted 29 Aprile stato il giorno in cui sono venute delle persone della Comunit In Dialogo di Trivigliano, Comunit che si occupa della riabilitazione di tossicodipendenti: lo scopo dellincontro era di darci dei consigli per evitare i pericoli che riserva let che stiamo vivendo. Sono venute tre persone: Padre Riccardo, un suo collaboratore ex-tossicodipendente, ma che aveva gi finito da molto tempo il suo cammino ed una ragazza adolescente che ha appena iniziato il suo percorso di riabilitazione. La figura che mi ha colpito di pi stata quella di Don Riccardo: anche se io non lo conosco, ho scoperto che non un prete qualunque, un prete che riesce a catturarti con i suoi argomenti, un prete che riesce a farti entrare a fondo in quei discorsi talmente complicati e delicati, ma che oggi come oggi sono spesso reputati superficiali. Lui una persona che riesce ad avere un punto dincontro con chi si trova davanti senza stare a guardare quanti anni ha, com, chi . un prete, come dire, speciale! Largomento principale stata la droga, in particolare gli spinelli. Grazie a questincontro, in particolare grazie alle parole di Padre Riccardo, ho capito che uno spinello, o una canna come viene chiamata da tutti, pu farti cadere in un buco nero profondo in cui difficile cercare la via duscita. Ma la cosa ancora pi brutta che in questo buco nero inizi a caderci piano piano, senza che neanche te ne accorga. Io, ogni giorno, sento parlare di persone che dicono Ma che cosa ti far mai una canna, dai provala. Ormai una routine. Anche la societ, ormai in completo degrado, pensa che solo chi si fa le canne, quindi si droga, sia il bello della situazione, sia il pi importante. Io penso che sia anche questo uno dei principali motivi per cui un adolescente scelga di iniziare a drogarsi: lo fanno tutti, perch io no? Al primo posto c sempre lapparenza: oggi una persona viene giudicata da quello che fa, non da ci che ha dentro, dai valori e dai pregi. Questo ormai non esiste pi. Io sono del parere che proprio una canna, una stupida canna come tutti la reputano, abbia la capacit di creare intorno allindividuo che ne fa uso un campo magnetico. Di conseguenza esso viene attratto sempre di pi dal provare altre sostanze che lo faranno precipitare in quel buco nero di cui parlavo prima. Io penso che tutti quelli che fanno uso di sostanze non vogliano bene a se stessi, non rispettino la persona che sono e non rispettino la loro vita. Scommetto che tutte quelle persone che ne fanno uso sono consapevoli che si stanno facendo del male, ma continuano a farlo per non apparire i falliti della situazione. Ne sento tante ogni giorno di motivazioni per cui gli adolescenti scelgono la droga come divertimento, ma quella che odio a livelli estremi perch si tristi e si hanno dei problemi. Ringraziando il Cielo, nel mondo ci sono miliardi di persone: perch invece di farsi del male non si sceglie il dialogo? Parlare con qualcuno, ne sono pi che sicura, li far stare meglio; parlare con laltro significa anche sfogarsi, piangere e poi sorridere perch hai ricevuto aiuto, perch in quel momento c stato qualcuno che si preso cura di te anche se fino a due secondi prima si pensava di essere soli in questo mondo affollato. Perch non si cerca aiuto nelle persone che sono in grado di darti aiuto? Io la droga la definirei piuttosto una finta amica, che ti fa stare bene per quelloretta, ma poi ti fa stare ancor pi male di quanto gi lo eri prima; unamica che sa in quale momento tradirti; un amica che ti illuminerebbe opacamente la strada per pochi secondi, ma poi ti lascerebbe al buio, sola, impaurita. Lei cattiva, menefreghista, ma unottima giocatrice che riesce a far cadere quasi tutti nel suo orribile tranello. Lei non vita, ma morte, non aiuto, ma difficolt, non compagnia, ma solitudine: non amicizia, ma tradimento! Vorrei dire per che mi sono venuti i brividi quando la ragazza ha iniziato a parlare della sua vita che a piccoli passi sta riscoprendo. Mi ha colpito soprattutto quando ha affermato che non sente pi di tanto la mancanza dei suoi amici che si drogavano (dubito che non lo facciano anche ora) con lei. Io grazie a quella ragazza ho capito che quelli non sono veri amici: non amico chi ti spinge a provare una semplice canna, non amico chi non ti dice nulla mentre ti droghi. Amico ben altro. Lamico, quello vero, cerca di dirti che quello che stai facendo sbagliato, lamico vero quello che anche se ti ha ripetuto mille volte che drogarsi fa male, non perde la speranza di ripetertelo la milleunesima volta. Questo un altro dei problemi che spinge la persona a provare: lo fa il gruppo, perch io no? Questo per significa essere deboli dentro, significa dipendere da quel gruppo, da quelle persone. Significa non saper ragionare con la propria testa, non saper riconoscere la via illuminata da quella buia. A me questo incontro servito tanto perch oltre a capire la gravit della droga, ho compreso anche che in questa societ che va frantumandosi di giorno in giorno, ci sono dei gruppi che cercano di aiutare le persone in difficolt. Grazie ad essi puoi scoprire che tu vali, vali davvero, puoi scoprire che hai talmente tanti pregi che potresti fare invidia al mondo intero! Puoi scoprire in te delle qualit che prima pensavi di non avere, ma soprattutto impari a rispettare e ad avere fiducia in te stesso. Riscopri anche il valore di alcune cose che nel momento in cui ti drogavi se cerano o no non ti faceva differenza perch ormai davi valore solo ad essa, alla droga. Impariamo a stare bene, impariamo ad essere delle persone che stanno bene, veramente bene!
Elisa
Il giorno 29 aprile 2014, a scuola c' stato l' incontro con dei rappresentanti della comunit In dialogo di Trivigliano. Prima di entrare a scuola mi sono posto delle domande su chi fossero queste persone, che cosa volevano spiegarci e quante ore avrebbero occupato. Ero preoccupato anche se abbiamo gi visitato la comunit a Trivigliano insieme con le nostre catechiste, per non si sa mai che cosa aspettarsi, potevano sorprendermi, stupirmi e l' argomento poteva interessarmi oppure no , ma l'attesa dell' arrivo, metteva ancora pi pressione di quanta ne avevo prima, non sapevo neanche quando sarebbero arrivati. Dopo la lezione di artistica, durante la lezione di geografia sono arrivati, li vedevo dalla porta; la professoressa uscita due volte per parlare con loro e nel frattempo io mi chiedevo che cosa stessero facendo fuori. Appena entrati in classe tutti noi ci siamo alzati in piedi, sono entrati due signori e una ragazza che sembrava appena uscita dalla scuola, in quel momento mi sono chiesto: Perch una ragazza cos giovane si trova qui? Perch entrata in una comunit per drogati o alcolisti?. Non credevo ai miei occhi, questo fatto mi ha sorpreso tantissimo. Hanno cominciato ad organizzarsi, per iniziare ci hanno illustrato, riassumendo un po', che cosa si faceva nella comunit e di che cosa si occupava. In poche parole ho capito che accoglie delle persone che hanno avuto dei problemi di tossicodipendenza e le aiuta a fidarsi degli altri e ad imparare a rispettare le regole. Ci hanno illustrato un argomento che davvero mi ha colpito, che mi rimasto impresso. Hanno fatto uno schema per farci capire la differenza tra la felicit che ti possono dare delle belle azioni come: segnare un gol, ricevere un bacio... che ti danno una piccola quantit di felicit mentre la droga che d una felicit immensa di cui poi non riesci pi a fare a meno; dopo questo ci hanno parlato dei valori che fanno molto riflettere, allora mi sono chiesto:Che cosa sono i valori? A che cosa serviranno mai? Dopo averci riflettuto ho capito che i valori danno un senso di felicit molto grande e dopo aver rispettato questi valori, ti senti bene perch sai di aver fatto qualcosa di giusto. In quel momento mi veniva spontaneo pensare, pensare che abbiamo una scelta, possiamo scegliere tra due strade da seguire, che infine indicheranno anche come sarai e quale potr essere il tuo futuro. Quello che per mi ha sorpreso di pi la storia di quella ragazza di 17 anni, che gi a quell' et soffriva di tossicodipendenza, si lasciata tentare dalla droga, ma che poi, per fortuna, ha deciso di cambiare strada, ha deciso di vivere davvero entrando nella comunit. incredibile quanto l' amore e il voler bene possa cambiare totalmente una persona. Perch le persone decidono di star male quando possono star bene?In quel momento era una domanda che mi girava in testa mentre parlavano, mi hanno colpito davvero profondamente le storie della loro vita, che davvero sono state non solo molto brutte, ma queste vite sembravano davvero dei film, non sembrava una vita accettabile per un uomo. Decidere di stare bene, oppure decidere di stare bene ma stando male fisicamente. Quest' incontro mi ha molto aiutato, anzi mi ha aperto delle conoscenze che all' inizio non avevo appreso, verit dove prima non arrivavo ma che riuscivo solo a immaginare nella mia testa. A che cosa mi servito? Che cosa ho appreso da quest'incontro? Mi chiedo se riuscir ad avere la forza di dire di no, mi chiedo se riuscir a non essere tentato, da questa esperienza ho imparato che nella vita si pu essere davanti ad un bivio:si pu fare una scelta che porta al bene o che porta al male, sta a noi decidere se seguire la strada del bene o quella del male, per adesso una cosa la so, io sono un bravo ragazzo che non vuole cedere alla tentazione del male e che cercher sempre di respingere. Per non tutte le persone come me riescono a resistere e a opporsi alla droga e all' alcool, alcuni la usano come una medicina, una fonte indispensabile, di cui non possono fare pi a meno. I miei pensieri in quel momento erano quasi in confusione, mi davvero piaciuto questo incontro e sapere che qualcuno si impegna per vivere bene e per guarire queste persone nel modo in cui lo fanno loro, non lo so, mi ha fatto sentire bene, soltanto questo pensiero mi ha aiutato a capire che la strada che sto seguendo quella giusta, quella stessa strada che insegna a seguire la comunit, quella da percorrere, lo scopo da raggiungere, la vita che resta vita.
Nicol
Il giorno 29 Aprile 2014 la scuola ha organizzato un incontro con la comunit IN DIALOGO di Trivigliano, fondata da Padre Matteo nel 1991. La comunit IN DIALOGO nata per aiutare persone tossicodipendenti; tutto iniziato quando un padre disperato non sapendo come aiutare il figlio ha deciso di chiedere aiuto a Padre Matteo per salvarlo dalla droga. Padre Matteo accolse il giovane e decise di offrire il suo aiuto anche ad altri giovani, da allora la comunit accoglie numerosi ragazzi che condividono le loro esperienze di vita, le loro problematiche aiutandosi reciprocamente. Noi alunni abbiamo incontrato Padre Riccardo, che un collaboratore di Padre Matteo, e due ragazzi, P. e G., che hanno vissuto e tuttora vivono in modo diverso lesperienza comunitaria. Linsegnamento che Padre Riccardo ci ha voluto dare attraverso il suo discorso stato quello di non lasciarci abbindolare dal mondo della droga perch questa non porta alla felicit anzi crea una visione del mondo distorta e parallela, un benessere legato al momento una volta finiti gli effetti si torna alla normalit. Proprio per questo ci ha detto di dare importanza ai valori della vita come lamicizia, lonest, la fiducia, lamore ed il rispetto; fare un discorso cos a ragazzi di quattordici anni che si trovano nel pieno delladolescenza, importantissimo perch ladolescenza unet particolare dove si molto fragili e spesso e volentieri let dove si conoscono le droghe e si comincia a farne uso. Il mondo della droga un mondo che attira perch gli effetti che essa procura sono di piacere, di felicit, di spensieratezza e di onnipotenza, peccato che sia una felicit artificiale e non reale legata al momento, e questo procura la continua voglia di tornare a drogarsi per essere felici cos si diventa tossicodipendenti. Nell'adolescenza in particolare, spesso si ha paura di crescere e di entrare nel mondo degli adulticonsiderato pauroso e pieno di problematiche e responsabilit; per questo alcuni ragazzi vedono nelle sostanze stupefacenti un rifugio sicuro dalla veloce crescita. Anche la mancanza di dialogo con i propri genitori, amici e il conseguente isolarsi dalla societ circostante pu portare il ragazzo ad avvicinarsi sempre pi alla realt della droga credendo che essa possa essere lunico punto di riferimento e lunica fonte di aiuto. La scuola facendoci riflettere su questo tema ci d uno spunto per riflettere sui pericoli della droga e i danni permanenti che crea sulla salute. Nella societ attuale, ci sono vari tipi di tossicodipendenza, tra i quali il tabagismo, lalcolismo e le sostanze stupefacenti; le prime due sono legalizzate, ma la forma di tossicodipendenza pi pericolosa costituita dalla droga di cui, in particolare il mondo dei giovani, fa erroneamente un grande uso. La droga una sostanza altamente pericolosa che pu provocare danni irreparabili allorganismo, in particolare al sistema nervoso, e in alcuni casi porta direttamente al decesso. Le droghe si dividono in due categorie: droghe leggere e droghe pesanti. Generalmente si comincia dal gradino pi basso per poi arrivare al passo successivo delle droghe pesanti, molti sono i giovani che cominciano per scherzo, magari perch trascinati dal branco e per non essere isolati da quelli che si fanno chiamare amici, e che poi invece si ritrovano nel tunnel della droga, da cui difficilissimo uscire. Secondo me sbagliato dare il nome di droghe leggere all'hashish e alla marijuana perch sono il trampolino di lancio verso la tossicodipendenza. Il tossicodipendente per uscire dalla tossicodipendenza deve essere aiutato, un esempio ci viene dato come abbiamo gi detto dalle comunit di recupero, come quella di Padre Matteo di Trivigliano. Un testimonianza diretta su come uscire dalla droga ci stata offerta da G. e P., due ragazzi molto giovani che vivono presso la comunit e stanno facendo o hanno fatto il loro percorso di riabilitazione. Sentire i loro racconti stato commovente, dalle loro parole si percepiva la sofferenza del periodo della droga e la grande fatica ad accettarsi come tossicodipendenti e soprattutto accettare laiuto di altri. Due storie diverse, P. uomo di oltre 40 anni entrato gi da tempo nella comunit, ora completamente uscito dalla droga vive nella stessa comunit per aiutare gli altri, restituendo tutto laffetto e laiuto a lui precedentemente dato. Donare piuttosto che ricevere linsegnamento che ci ha voluto lasciare. La serenit e la felicit che oggi ha conquistato per la nuova vita si trasmette dai suoi occhi, infatti una mia compagna gli ha domandato se qualcuno gli avesse proposto di drogarsi unultima volta in ricordo dei vecchi tempi lui cosa avrebbe risposto. La risposta stata determinata, lui era guarito da quella malattia che si chiama droga e per nulla al mondo sarebbe ricaduto nel baratro oscuro. G. invece, giovane ragazza di quasi 18 anni ha alle spalle una storia terrificante, impensabile per la sua giovane et, infatti ha usato per la prima volta sostanze stupefacenti alla sola et di 13 anni spinta dai suoi amici, drogarsi per lei equivaleva sentirsi al centro del mondo, quel senso di grandezza che provava dopo aver assunto sostanze la portava a rifarlo aumentando di volta in volta la dose. Fino a che un giorno cadde nella tristezza pi totale per aver perso tutti i punti di riferimento, i veri valori della vita, lamicizia, lamore nei confronti di se stessa, provava disprezzo per quello che era diventata e questo lha spinta ad entrare in comunit. Oggi G. una persona nuova, non le interessa pi avere abiti firmati, truccarsi, vivere la mondanit, oggi quello che veramente rende felice G. sono le cose essenziali della vita, le piccole cose, laver riscoperto cosa significa amare laltro per quello che ed apprezzare tutto ci che la vita le regala. Io penso che il lavoro di Padre Matteo sia speciale, proprio grazie a lui,infatti, molti ragazzi hanno ripreso in mano la loro vita e non lhanno perduta per via della droga. Come ci hanno detto loro oltre che uscire dalla dipendenza hanno scoperto cosa significa condividere lesperienza di vita con altre persone, quanto bello dare piuttosto che ricevere, e dare importanza ai valori della vita. Penso che qualsiasi persona debba essere a conoscenza di questa complessa e magnifica realt , certo che per noi adolescenti questo incontro stato veramente educativo e importante. Mi auguro che io e i miei compagni facciamo tesoro di questa esperienza.
Giulia
Marted 29 aprile 2014. Era un marted qualunque se non fosse stato per la comunit In Dialogo di Trivigliano: una comunit che si occupa di ex tossico dipendenti. Lo scopo principale di questa comunit il dialogo, quindi parlare del proprio problema per poi confrontarsi con gli altri componenti di questo gruppo e magari trovare una soluzione tutti insieme. Largomento che mi ha preso di pi la droga, ma per il semplice fatto che questo fenomeno molto presente oggigiorno e si impossessa soprattutto degli adolescenti, quindi ragazzi della mia stessa et. Credo che oggi molti adolescenti pensino che nei momenti di smarrimento queste sono le uniche soluzioni e magari possono aiutare a risolvere problemi, ma li peggiorano soltanto. O magari a volte sono soltanto curiosi di scoprire nuove esperienze di vita che per li portano sulla cattiva strada, quindi vogliono provare, ma poi diventa un vizio. Io conosco molti ragazzi che bevono, fumano, si drogano, vanno in discoteca per sballarsi. Per anche loro credono in certi valori, solo che non si rendono conto di ci che giusto o sbagliato, che gli fa bene o male, anche perch forse nessuno ha trasmesso loro alcuni principi per fare la scelta giusta, vera, appropriata. Io esprimo ai ragazzi le mie idee ed i motivi per cui le ritengo tali. Fortunatamente ci sono alcuni di loro che cambiano idea, come nel caso dei ragazzi della comunit, accorgendosi che le mie idee non sono poi cos male come credevano in passato; altri, anche se non condividono le mie opinioni, ne fanno tesoro ed io sono sempre pronta ad accogliere i loro pensieri e magari parlarne insieme. In fin dei conti questo quello che fanno nella comunit ogni giorno. Padre Riccardo ci ha presentato i suoi due amici, dai quali abbiamo ascoltato le loro storie. Erano un uomo ed una ragazza. Devo dire che sono rimasta veramente sorpresa perch come capita a tutti molto difficile parlare dei propri problemi, poi soprattutto se si tratta di questioni di un certo spessore, come capitato ai due. Ho scoperto che sono capace di aiutare gli altri, ho molte qualit, ma posso aiutare gli altri e non ho paura del mondo fuori. Queste sono le parole di uno dei due. Allinizio per non erano molto entusiasti dallidea di entrare in una comunit, per il tempo passava e loro imparavano dagli errori commessi in passato e cercavano di rimediare facendo del bene. Adesso riescono a vedersi orgogliosamente. Si, proprio cos. Sono orgogliosi delle persone che sono diventati, si guardano allo specchio e si sentono bene, si sentono persone migliori. una battaglia vinta, si sono messi in gioco e hanno vinto. Si, hanno vinto! Hanno capito una cosa importantissima, hanno aperto gli occhi: allinizio pensavano che queste dipendenze li rendeva forti, potenti, superiori agli altri, si sentivano bene in qualche modo, volevano sempre di pi ed il solo pensiero di smettere li mandava nel pallone. Per il tempo passava e man mano si rendevano conto che questa felicit stava scomparendo. Cos hanno di darci un taglio. Per questo sono entrati in comunit: cercare in qualche modo quella felicit che ogni giorno usavano in modo sbagliato. Ci hanno spiegato che la parola chiave, la base della comunit lamore. Un amore che aiuta a superare i pregiudizi e le paure. Un amore che aiuta a ritrovare il rispetto per l'altro e la stima per se stessi portando alla liberazione non solo dalle sostanze, ma anche alla liberazione della mente, dal distacco pi che altro. Cio a scoprire, anzi a ritrovare chi siamo veramente, mettendoci luno in contatto con laltro. Parlare la parola d'ordine, a turno ogni sera una persona fa il diario della giornata e ogni volta ci si pongono nuovi obiettivi, il dialogo, il confronto importante, tutti devono aiutare e aiutarsi attraverso il dialogo; non semplice parlare, come non semplice ascoltare ed essere criticati, ma in comunit si condivide. questo il bello della comunit: lo stare insieme, il parlare, il confrontarsi per stare bene. Anche se a volte non poi cos facile Mi hanno fatto molto riflettere devo dire e sinceramente vorrei sottolineare una cosa molto importante: per vivere al meglio noi adolescenti abbiamo bisogno di qualcuno che ci guidi, che sia il nostro punto di riferimento da seguire e cui ci ispiriamo. Non dovremmo mai sentirci soli, mai e poi mai. Perch poi possiamo cadere in certe tentazione che possono rovinarci la vita. Lunica soluzione possibile il dialogo, cominci a vedere i tuoi cambiamenti e quindi cominci ad avere fiducia in te stesso, comprendi che da te escono cose belle, e aumenta la tua autostima. Noi siamo pieni di valori da trasmettere e pronti a dimostrare al mondo chi siamo veramente. Basta entrare nel nostro cuore e scoprire il nostro modo di essere.
Lucia
Marted scorso quando abbiamo accolto alcuni membri della comunit IN DIALOGO di Trivigliano sono stato molto contento perch bello alcune volte a scuola parlare di queste cose ed io sono stato tutto il tempo attento, non come alcune volte che in classe sto disattento e sto sempre a giocherellare. Quando i nostri ospiti stavano parlando io, mi stavo emozionando perch non avevo mai sentito delle storie come quelle di quel giorno. Mentre loro raccontavano le loro storie io me le immaginavo nella mia mente e mi immaginavo loro quando erano pi giovani pensando intanto:Ma come gli venuto in mente a queste persone di rovinarsi la vita? Come si sono sentite quando lhanno provato? Beh, sicuramente loro lo consideravano una forma di divertimento, di sballo come si dice, perch quella sostanza si che ti fa sorridere facendoti felice ma ti rovina solo il cervello rimpicciolendolo come una nocciolina, anzi peggio. Quando sentivo le loro storie quasi quasi mi veniva da piangere perch con quelle facce mi facevano pena, per quello che avevano passato negli anni precedenti; il membro della comunit che mi faceva pi pena era P, perch con quella faccia distrutta da una stupidaggine lo faceva molto triste e malinconico, ma quando lho sentito parlare ho visto che quella povera faccia non era cos malinconica anzi era pi viva che mai, perch aveva superato un ostacolo che forse era molto difficile da superare. G, un altro membro della comunit, appena lho vista, ho pensato che avesse una trentina danni, ma mi sbagliavo, aveva solo diciotto anni e gi era distrutta da quella schifezza; quando ha raccontato la sua storia ho provato una tristezza immensa dentro di me perch come sempre sono riuscito ad immaginare la sua vita nella mia mente. Lultimo membro della comunit che abbiamo conosciuto Padre Riccardo, questo mi ha fatto capire quanto fosse importante il senso della vita e quanto poteva rovinare quella roba, sia mentalmente che sia fisicamente. Nella mia vita non user mai una roba del genere perch io voglio essere sano e non voglio n danneggiarmi mentalmente n fisicamente. Nella mia vita voglio essere sempre pulito, fare cose oneste e non fare cavolate come queste voglio essere sano e pieno di energia e per di pi non voglio rovinarmi il cervello, trasformandolo in una nocciolina. Quando i membri della comunit se ne sono andati ero molto colpito ed emozionato. Giacomo
Il 29 aprile 2014, nella nostra scuola sono venuti a trovarci per un incontro delle persone della comunit di recupero di Trivigliano, c'era padre Riccardo, il responsabile della comunit, e due ragazzi ex tossicodipendenti. I due ragazzi ci hanno raccontato le loro storie di come hanno iniziato a drogarsi e di come sono entrati in comunit, ci hanno dato dei consigli molto utili e hanno cercato di farci capire che drogarsi non la soluzione ai problemi. Sono rimasta molto colpita da tutte e due le storie e dalla loro voglia di ricominciare a vivere. Penso che per un tossicodipendente scegliere di accettare un aiuto sia difficile perch appunto dipendente dalla droga e crede di essere solo e odiato da tutti, crede di avere tutti i problemi del mondo ed per questo che si rifugia nella droga pensando di poter smettere in ogni momento ma non si rende conto del male che si sta facendo e soprattutto che da solo non riuscir mai a smettere. Credo che drogarsi sia una cosa inutile, ci si fa solo del male, si buttano via molti soldi e se non ci si ferma subito si pu anche morire e anche se ci si lascia aiutare, poi, si perdono molti anni della propria vita in comunit. Se ci si droga si perde la dignit di essere umano e non si ha pi rispetto per il proprio corpo e per la propria persona, ci si uccide lentamente. Secondo me entrando in comunit e iniziando il programma di recupero solo dopo molto tempo ci si rende conto di aver sbagliato e di aver ferito non solo se stessi ma anche chi ci vuole bene e ci voleva aiutare. Si parte da una canna ed facile passare a droghe pi pesanti perch il corpo richiede dosi sempre maggiori ed una cosa che non si pu controllare e alla fine la droga che controlla te, non c' nessuna differenza tra la droga leggera e la droga pesante si parla sempre della stessa cosa e qualsiasi tipo di droga pu portare alla dipendenza, e sotto la dipendenza da droghe si commettono azioni assurde pur di drogarsi come rubare o iniziare a spacciare mettendo a rischio anche altre persone. Bisogna ricordare che non pi esposto alla droga chi ha problemi ma anche chi dalla vita ha sempre avuto tutto e non apprezza pi niente e che desidera sempre di pi e magari pu permettersi di comprare la droga senza dover rubare o spacciare. facile entrare nel tunnel della droga ma non impossibile uscirne, ci vuole prima di tutto la volont di smettere, l'aiuto di persone competenti e il pieno appoggio della famiglia che deve sostenere il tossicodipendente in tutto il percorso a volte prendendo anche decisioni dure e difficili per il bene del famigliare ma non devono mai pensare di essere soli in questa lotta perch nelle comunit ci sono persone molto disponibili che vogliono mettere il bene del prossimo prima del loro, basti pensare a padre Riccardo che aiuta questi ragazzi da una vita con tanto amore e tanta pazienza. Nella comunit non ci sono solo operatori ma anche altre vittime della droga che hanno lottato o stanno ancora lottando che possono aiutare perch ci sono gi passati. Bisogna imparare ad affrontare i problemi di tutti i giorni grandi o piccoli che siano in altri modi senza la tentazione della droga che non aiuta per niente anzi peggiora le cose. Saveria Marted a scuola, con la professoressa Martini abbiamo partecipato all'incontro con comunit di Trivigliano. Il nome della comunit In dialogo, e si occupa del recupero di persone con problemi e disagi vari, nonch di dipendenze. Tutta la nostra classe e i ragazzi del post cresima eravamo gi andati in questa comunit accompagnati da alcuni genitori, a visitarla e ad assistere ad un incontro con un operatore di nome Sergio. stata un 'esperienza bellissima, abbiamo ascoltato diverse testimonianze che ci ha toccato e fatto riflettere a tutti. Quando l'abbiamo raccontata alla professoressa voleva andarci pure lei, quindi le rappresentanti di classe hanno chiamato la comunit richiedendo un nuovo incontro e fortunatamente la comunit ha accettato. Sono venuti solo in tre, c'era loperatore che era Don Riccardo, una ragazza e un uomo a raccontare la loro storia. Don Riccardo si prima presentato poi ha cominciato a spiegare. Ha cominciato a parlare del mondo della droga, dicendo che c' l'amico che ti aiuta sinceramente, mentre c' anche l'amico che ti invoglia a farti un tiro di spinello, dicendoti che non succede niente e che una canna non fa male. Ha spiegato che quando noi facciamo qualcosa che ci piace il nostro cervello rilascia una piccola dose di una sostanza che ci fa diventare felici, come quando facciamo un goal, quando riceviamo un regalo, quando diamo un bacio e altre cose del genere. Ma quando ci facciamo una canna il nostro cervello rilascia una quantit enorme di questa sostanza quindi il cervello mano a mano si consuma e comincia a non funzionare pi. Durante la spiegazione tra me e me riflettevo che tutte le cose che diceva padre Riccardo erano tutte vere, e le ho viste ma non vissute. Secondo me la droga un mondo che ti inganna, ti dice cose che poi si riveleranno tutte bugie, una volta dentro non puoi pi scappare. Il mondo della droga ti rovina la vita, ti manda in miseria, in povert. Ma ci sono persone che sono riuscite ad uscire da questo orrido mondo, a salvarsi in tempo come G., ragazza di 17 anni, paziente della comunit. Alla mia et gi si faceva le canne, ha perso i genitori, scappata di casa, andata in casa famiglia, in ospedale poi per volont e grazia di Dio finita in comunit e si riuscita a salvare. Appena ha raccontato la storia mi arrivato un impulso al cervello che mi diceva. Guarda che succede quando entri nel mondo della droga, sei spacciato, non puoi fare pi nulla. Lo stesso impulso mi arrivato anche quando ho sentito la storia di P., lui riuscito ad uscire da quel mondo maledetto ma troppo tardi. Ha quasi cinquant'anni e ha finito il programma della comunit. Ora un operatore volontario, pu uscire dalla clinica, pu divertirsi con gli amici, ma quella cosa gli ha rovinato la vita. Facendogli delle domande abbiamo scoperto che lui non pi tentato. Quando sono andato in comunit con il post cresima abbiamo sentito quattro persone adulte e un ragazzo di quindici anni. Il ragazzo si chiamava Tjago. Ha iniziato a drogarsi a dodici tredici anni. Lui viveva in Brasile ma veniva qui in Italia per i nonni. Dopo qualche anno che si drogava la mamma aveva deciso di portarlo in comunit perch in Brasile era finito sia in carcere che in manicomio. Anche solo dal telegiornale, di programmi TV che parlano della droga si capisce che una cosa grande e che mano a mano prende tutti, ma ci sono quei ragazzi forti che riescono a dire di no, rimanendo sani e puliti nel corpo e nella vita. Rinunciare a una piacere della vita come una ragazza un grande dispiacere, ma rinunciare ad una canna un piacere. Secondo me una cosa inutile drogarsi, a cosa serve? A stare in relax per trenta minuti, un'ora neanche? Non serve a niente, ti brucia tutti i neuroni del cervello, finch sul tuo corpo ci saranno brutte conseguenze. Qualche mese fa parlando con amici, meglio chiamarli conoscenti, gli dissi che le canne rovinano solo, e loro mi risposero che non era vero, mi dissero che le canne fanno star bene, la marijuana usata addirittura per scopi terapeutici. A loro volta gli risposi: Guardate che le canne ti rovinano, ti bruciano tutti i neuroni finch non vai in paranoia stai male e cose del genere. Alcuni medici consigliano l'uso della marjuana anche quando pu essere dannosa, ma per fortuna non tutti ,anzi la maggior parte la sconsiglia anche per uso terapeutico. Loro mi dissero che ne sapevano pi di noi, perch erano esperti e da due anni assidui consumatori. E da l il silenzio. Ecco un altro esempio di cosa fa la droga. Per concludere io sono ancora un ragazzo sano che non caduto nel mondo della droga, spero di non avere mai n il desiderio, n la voglia n il bisogno di provare nessuna sostanza, perch entrare in quel tunnel facile ma trovare poi la via di uscita difficile. Spero che le testimonianze che ho ascoltato siano per me,ed anche per i miei amici, non solo motivo di riflessione ma soprattutto un inno alla vita. Riccardo
Pochi giorni fa abbiamo incontrato alcuni dei rappresentanti della comunit In dialogo di Trivigliano. Ero curiosa e un po impaurita di incontrare queste persone dato che non sapevo nulla di loro, di cosa avrebbero parlato ma soprattutto di come lo avrebbero fatto. Erano due signori e una ragazza di 17 anni. Questa comunit accoglie persone che in passato hanno avuto problemi con droghe e alcool. La storia che mi incuriosiva di pi, come penso a tutti gli altri miei compagni, era quella della ragazza dato che sta vivendo il tempo adolescenziale proprio come noi. Penso sia stata una delle lezioni che pi mi rimarr in mente, che mi ha insegnato parecchie cose come limparare a fidarci di noi stessi. Persone che grazie allaiuto di altre sono riuscite a chiudere questa porta buia e provare ad aprirne una nuova, una porta piena di vera felicit. Vedendo la ragazza mi hanno assalito infinite domande del tipo come pu una ragazza cos giovane trovarsi in questi problemi? . Ebbene si, si pu. Purtroppo tanti di noi passiamo questa fase, a volte riusciamo a uscirne fuori altre no. Fortunatamente questa ragazza riuscita a capire che fare uso di droghe non ti leva i problemi. Uno di questi due signori che venuto si chiama Riccardo ed un prete. Padre Riccardo ha voluto mostrarci alla lavagna un piccolo ma importante schema per farci capire la differenza tra la felicit che puoi provare ricevendo un bacio dalla ragazza/o che ti piace, segnare un goal, con la stupida felicit che ti pu dare la droga di cui con il passare del tempo, andando avanti non riesci a fare a meno. Vivere felici e sereni non fumare o bere, ma CREDERE IN DEI VALORI! Credere nellamore che ci pu essere tra un padre e un figlio, tra una sorella e un fratello, tra degli amici. La nostra et come un bivio, sta a noi scegliere se prendere una strada sbagliata e buia oppure una strada buona e pulita. Ora non so cosa sar del mio futuro, non so se riuscir a non cadere nella trappola di queste brutalit so soltanto a cosa possono portare queste cose e so anche che sono una ragazza capace di ragionare con il proprio cervello e che non ha bisogno di seguire la testa di altri. Molte delle persone pensano che una stupida canna, come la ritengono loro, non sia niente. Io sono del parere che proprio con una stupida canna si arriva a fare cose molto pi gravi perch poi alla fine una canna tira laltra. Se potessi consiglierei vivamente a tutte le persone deboli, capaci di cadere nella trappola, di non usare la droga come divertimento per non pensare al dolore che hanno dentro, piuttosto che cercassero di dialogare con le persone a loro pi care e cercare di amare e rispettare la loro vita, che di VITA ce n solo una, perch sprecarla? Caterina
L altro marted, in classe, sono venuti tre ragazzi della comunit In Dialogo di Trivigliano a parlarci delle loro esperienze di vita che per la maggior parte sono state attraversate dalla droga. La sera prima non che ero molto entusiasta di fare quell incontro, lo vedevo come se fosse un incontro noioso come quasi tutti gli altri, ma a dire la verit sono rimasto molto colpito e soprattutto e soddisfatto. Cera Don Riccardo, persona molto simpatica e scherzosa, che ha fatto unintroduzione generale, poi altre due persone che hanno raccontato le loro esperienze e come si trovano ora all interno della comunit. Quella che mi ha colpito di pi stata G., era evidente che era molto agitata e poco esperta nel parlare, visto che aveva appena 17 anni, ma a dire la verit proprio la sua storia che mi ha colpito di pi tra i due, senza disprezzare quella del signor P. La verit vera e propria di questo incontro stata quella che mi hanno fatto capire molto, quello che la droga e quanto difficile uscirci, loro ci sono riusciti ma con gli anni e con molta difficolt. Ora, per quanto ho capito, stanno molto bene all interno della comunit, e c un tempo prestabilito , la vita all interno della comunit dura circa tre anni, ma c gente come P. , che il tempo lo ha sorpassato, li ad aiutare gente pi piccola di lui. Una cosa molto bella che non mi aspettavo stata quella che hanno questo tipo di comunit anche all estero, tipo in Ucraina o Colombia. E una cosa molto importante per quanto riguarda il mondo dei drogati e degli alcolizzati, che l sono molto frequenti possono usufruire di un aiuto fondamentale. Per concludere vorrei dire che dopo l incontro fatto, se io mi dovessi immedesimare in un ragazzo drogato da anni che non riesce ad uscire dal tunel della droga, andrei in comunit, anche se a pensarci da fuori lidea mi fa un po paura, perch mi penso in mezzo a loro e mi sentirei diverso. Luca La scorsa settimana sono venute a scuola delle persone, che ci hanno raccontato della loro storia e del loro brutto passato. Le loro storie erano molto tristi, pensare che la loro vita stata distrutta dalla droga e dallalcool due cose che al mondo non dovrebbero esistere; la maggior parte degli adolescenti pensano che queste due cose rendano grandi i ragazzi ma si sbagliano moltissimo, non capiscono che quelle cose portano alla morte. Queste persone vengono da Trivigliano da una comunit chiamata COMUNITA IN DIALOGO, queste comunit venne fatta per i giovani che non riuscivano a stare lontani dalla droga e dallalcool e grazie a questa comunit ci sono riusciti specialmente per chi un uomo e ha una famiglia, entrando in questa comunit ha cambiato il suo modo di vivere anche perch avendo un figlio bisognava avere delle idee diverse e migliori di quelle che si aveva prima, e lasciar stare la droga da un giorno allaltro una cosa bellissima sia per se stessi ma anche per la famiglia. Una storia che mi ha colpito molto stata quella di una ragazza, la sua storia un po triste perche lei scappata di casa a 13 anni perch aveva dei problemi famigliari, ma stando con i suoi amici anche lei ha cominciato a farsi i primi spinelli passando anche alle droghe pi pesanti come leroina. Bisogna capire che se tu fai abuso di quello non sei forte, ma sei forte quando trovi il coraggio di dire di no, questo che i giovani di oggi devono capire, ma anche i genitori devono far capire ai propri figli la strada giusta. I miei genitori mi hanno fatto comprendere quale strada seguire, anche con gli amici mi hanno fatto capire quali sono quelli giusti e quelli sbagliati, le cattive cose si fanno seguendo le persone sbagliate, per questo che preferisco stare da solo invece che con cattive persone. Spero di fare in futuro altri incontri come questo. Nico
La prof. Martini il giorno 29 aprile 2014 a scuola ci ha fatto assistere ad alcune testimonianze di persone che hanno avuto problemi di droga. La comunit un luogo di accoglienza di queste persone che hanno questo tipo di problemi. Molti giovani doggi, per un motivo o per un altro, fanno uso di droga e spacciano. Cercano di avere pi felicit e a loro non importa il modo di averla ma solo esserne in possesso. Non pensano alle loro famiglie? I genitori hanno fatto tanto per loro e adesso si ritrovano a star dietro ad un drogato! Non pensano al male che possono provocare a loro stessi? Tutti i giorni i media parlano di questi problemi legati alla droga e credo che un minimo di ragione nelle cose che facciamo ci si debba mettere. Di conseguenza, con un po di ragione, pensando ai danni che in futuro si possono avere, si dovrebbero evitare soluzioni come la droga, ma la pi facile per avere uno stimolo maggiore di un bacio o un buon voto a scuola. La droga per se gi un grande problema, ma quando si ha la droga, per avere altri soldi, quindi per aver ancora pi droga, si ricorre allo spaccio. Per per comprare droga ed entrare quindi nel giro degli spacciatori si devono avere soldi, tanti soldi e si entra di conseguenza nel gioco dazzardo. Come si nota tutto collegato quindi basta essere dipendente di una cosa anche stupida, da diventare tutto ad un tratto, un alcolista, un drogato, uno spacciatore... Io credo che i giovani doggi si perdano seguendo queste strade perch vogliono evadere da problemi reali, ma sono loro che se li creano e poi vogliono trovare un rimedino ai loro errori. Penso che sono anche i genitori a svolgere un ruolo fondamentale dal punto di vista psicologico per il ragazzo perch sono loro che pongono i limiti al ragazzo e sono loro che si devono interessare delle persone che frequenta, delle cose che fa, e dove va il pomeriggio. Molti giovani si drogano perch l unico modo per essere al centro dellattenzione, sentirsi uno del gruppo, sentirsi apprezzato dagli altri. Mi rimasta molto impressa la testimonianza di una ragazza di diciassette anni, insomma molto vicina a noi. Questa diciassettenne faceva uso di droghe, gi alla nostra et, perch aveva vissuto condizioni familiari che l hanno condizionata a fare questa scelta. Credo che lei avesse capito la vera felicit quale fosse: lo stare con gli amici, rispettare laltro. Lho capito dal suo modo di raccontare con timidezza. Voglio concludere dicendo e riprendendo una citazione della ragazza: Non considerate amico chi vi passa lo spinello, ma considerate tale l amico che andato contro il vostro accattare. Giorgio
PER ESSERE DOMANI IIIA ARCINAZZO ROMANO A. S. 2013 2014 Il resoconto dellincontro http://goccediarmonia.blogspot.it/2014/05/incontro-con-la-comunita-in-dialogo.html
Grazie a chi ha reso possibile lincontro e alla disponibilit di Padre Riccardo e ovviamente i suoi amici, ma grazie soprattutto a padre Matteo, il suo lavoro e la sua dedizione nei confronti di chi ha pi bisogno. Simona Martini