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lU d d st O M re p n s d
ta b n
lU si g si la zi ri a d d p st
so sul piano tecnico, e in quanto tale credo che sar pi difficile articolare obiezioni risolutive sotto questo aspetto. Servir dunque ancora pi mobilitazione, per arrivare a sollevare sempre pi forte listanza della tutela del territorio. Sar una questione politica, per la quale dovremo sfruttare anche limminente rinnovo del Consiglio regionale, cercando di fare in modo che i candidati si facciano portatori delle nostre istanze. A seguire, a rafforzare questi concetti sono arrivati gli interventi dei consiglieri comunali di Acqui Terme Aureliano Galeazzo, che ha suggerito, ad esempio, una soluzione normativa gi adottata dalla Provincia di Bologna per superare lattuale voto legislativo regionale relativo alle norme del PTA e Pierpaolo Cannito che ha rimarcato come presto il Movimento 5stelle sottoporr al Consiglio comunale di Acqui Terme la richiesta che i principi precauzionali enunciati genericamente nel Piano Territoriale delle Acque vengano recepiti nel piano regolatore della citt e ha invitato anche gli altri Comuni a fare lo stesso. Dopo le istituzioni, sul palco si sono susseguiti i comitati del territorio, presenti in buon numero, a testimonianza di come la battaglia per lacqua e lambiente sia qualcosa in grado di unire ad ampio raggio i tanti fronti di mobilitazione popolare. Molto incisivo lintervento di Mario Bavastro, in rappresentanza del Comitato Val Lemme, che ha parlato, chiarendo molti punti oscuri, delle tante incongruenze legate al terzo valico (i cui rifiuti di sbancamento dovrebbero essere stanziati, fra laltro, anche nellarea di Cascina Borio). A Voltaggio gli scavi sono gi iniziati, e proseguono nonostante siano state rinvenute rocce verdi, dunque amiantifere, il tutto in assenza di un protocollo sullamianto, cio di un protocollo che dovrebbe indicare quali precauzioni adottare per tutelare la salute di chi si occupa degli scavi e quella delle popolazioni residenti. Il Comitato di Spinetta Ma-
rengo, anchesso alle prese con una complessa lotta per tutelare le falde, per bocca di Tino Balduzzi ha rimarcato come guarda caso le discariche e le aree a disposizione del Cociv viaggiano sempre in parallelo. Un particolare che dovrebbe far riflettere. Presente alla serata era anche il Comitato di Predosa, che ha annunciato lorganizzazione di una assemblea in paese per il prossimo 4 aprile, chiedendo e ottenendo la partecipazione dei presenti. Tanti anche gli interventi dei semplici cittadini presenti in assemblea, che hanno vivacizzato il dibattito con la loro partecipazione; dibattito che, peraltro, proseguito anche ad assemblea ormai conclusa, con la nascita spontanea di cappannelli e piccoli gruppi di discussione, che in qualche caso hanno proseguito la trattazione dei temi della serata nei bar del paese. A margine dellassemblea, giusto lasciare lultimo intervento a Urbano Taquias, a nome dei Comitati di Base, che sottolinea due aspetti. La mobilitazione deve arrivare dal territorio. Lesperienza di Cascina Borio insegna che dobbiamo essere noi a difendere il nostro ambiente e il diritto alla salute. La Conferenza dei Servizi ha fallito completamente il suo compito nel caso della discarica Riccoboni, quando sono state necessarie sei convocazioni lultima delle quali occupata dai Comitati, per arrivare a una decisione. Presto, il giorno 26, la Conferenza dei Servizi torner a riunirsi per esaminare i progetti di Predosa, e allora giusto che i tecnici che la compongono sappiano che il territorio vigila sul loro operato e che non permetteremo che vengano prese decisioni che possono arrecare danno a noi, allacqua che beviamo, allambiente in cui viviamo. I Comitati di Base invitano tutti coloro che hanno a cura valori come ambiente, salute e territorio a partecipare allassemblea del 4 aprile a Predosa. M.Pr
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