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IL TIRO OPERATIVO

La presente dispensa stata realizzata da Marte ZANETTE e messa a disposizione per gli
operatori di sicurezza dal Presidente del T.S.N. Lecce Francesco TOMMASI
Ogni riproduzione, anche parziale, vietata.

P!EMESSA
Gli appartenenti alle forze di polizia e, generalmente, tutti coloro che legalmente portano
unarma corta al fianco, hanno ben presente che limpiego della pistola circoscritto al
combattimento a corta distanza, con un fuoco rapido e preciso. Una cadenza di tiro rapida e precisa
sempre il risultato dellottima conoscenza e della corretta applicazione dei principi elementari del
tiro.
Le tecniche sviluppate per il tiro operativo fin dagli anni !", prima dal #ederal $ureau of
%nvestigation e successivamente da numerosi corpi di polizia e militari, hanno sempre avuto come
primario obiettivo la ricerca costante di tecniche di base che permettessero lutilizzazione dellarma
corta per un efficace impiego in situazioni realistiche& cio in condizioni in cui larma deve essere
utilizzata per lestrema difesa. Obiettivo primario 'uindi( "la sopra##i#enza$.
)el corso delle varie esperienze nellinsegnamento alle tecniche di tiro operativo ho potuto
accertare che i migliori risultati si ottengono applicando alcuni principi basilari( *ssi sono(
semplicit%, ripetizione continua e costante ed infine &lessi'ilit%.
+utte le manipolazioni da effettuare con larma, sono semplici e logiche( le stesse procedure
di carico e scarico vengono efficacemente usate per risolvere gli eventuali inconvenienti di
alimentazione o inceppamenti, come dettagliatamente illustrato nella dispensa relativa alle
manipolazioni per la pistola semiautomatica e con il revolver.
,iene usata una sola tecnica di tiro, la posizione in piedi, con la pistola sostenuta dalle due
mani& la posizione di tiro in ginocchio e 'uella disteso al suolo o a terra sono solo delle varianti
della posizione in piedi. Una sola posizione delle mani per limpugnatura, che viene usata per il tiro
a tutte le distanze. +ale impugnatura consente anche a chi ha le mani piccole -specie le donne. di
controllare bene larma.
+utte le pi/ recenti statistiche, stilate dall #.$.%., relative ai conflitti a fuoco tra criminali e
tutori dellordine, hanno stabilito che il 012 di tali eventi si concretizzano in teatri operativi urbani
dove le distanze di ingaggio fra i contendenti variano tra i ",3" e i 4" metri al massimo, con una
media che non supera i 3 metri. )el corso di tali conflitti inoltre, per oltre il 5"2 dei casi, non
vengono esplosi pi/ di tre colpi ed il combattimento stesso non dura che pochi secondi. Oltre il
3"2 dei conflitti avviene in scarse o critiche condizioni di luce dove non possibile usare al meglio
gli organi di mira.
RICORDA
Non sempre vince chi spara per primo, ma sempre chi colpisce per primo ed in maniera pi
efficace. La velocit importante ma la precisione decisiva.
P!IN(IPI ELEMENTA!I )EL TI!O
%l tiro unattivit6 complessa che luomo compie usando unarma, prefiggendosi di colpire,
anche a distanza, un determinato bersaglio il pi/ precisamente possibile.
Lindividuo che voglia colpire un bersaglio con unarma da fuoco, deve mettere in atto
diverse attivit6 psicomotorie, che gli permetteranno di impugnare larma, di dirigerla verso il
bersaglio, di mantenerla correttamente allineata sullo stesso ed infine di far partire il colpo che lo
andr6 a raggiungere.
7
*saminiamo ora in dettaglio tali attivit6, che si possono concentrare nei tre gruppi
sottostanti(
la posizione o stance -posizione del corpo e come impugnare larma.&
il corretto allineamento dellarma con il bersaglio -la linea di mira e limmagine della mira.&
lo scatto - la partenza del colpo e la respirazione..
La posizione
8rima di esaminare la tecnica basilare per il tiro da difesa, sembra utile premettere una breve
considerazione sulla 9stance9 -postura. fondamentale, valida comun'ue per ogni singola tecnica di
tiro.
%l termine anglosassone di 9stance9 pressoch: intraducibile( sono riduttivi i termini italiani di
9posizione o 9postura9& con esso non si vuole indicare solamente una posizione ma l;insieme di
molte 9posizioni9( 'uella dei piedi, delle gambe, la posizione delle braccia, delle mani, della testa.
%n sostanza della completa 9postura9 anatomica del tiratore nell;intero gesto. La 9stance9 comprende
'uindi il modo di porsi -anche psicologico. di fronte al bersaglio, modo di impugnare l;arma e di
puntarla, ecc..
)ell;approccio alla tecnica bisogna per< comprendere che non esiste una 9stance9 migliore di
un;altra ma che vi sono dei punti 9fondamentali9 e che 'uindi le varie 9posture9 possono essere
adottate con delle varianti personali che le rendono 'uindi infinite. +uttavia vi sono dei capisaldi
consolidati da una vasta esperienza, sia a livello agonistico che pratico=operativo, dai 'uali non si
pu< prescindere(
4. 'ualun'ue posizione deve essere confortevole per il tiratore, una volta ac'uisita e
memorizzata il tiratore deve poterla assumere e mantenerla senza sforzo. >eve fornire poi un
senso generale di bilanciamento&
7. il puntamento verso il bersaglio deve avvenire anche in modo istintivo, senza dover ricorrere
a grosse correzioni di mira per essere perfettamente allineati con il bersaglio stesso.
?i ritiene utile e necessario spiegare brevemente due termini che ricorreranno spesso nel testo
che seguir6( 9%sometria9 e 9@inestesi o Ainestesi9.
Aon il primo termine si fa riferimento alle forze che vengono sviluppate in senso opposto a
'uelle delle fasce muscolari in lavoro. ,iene esercitata una forza uguale e contraria a 'uella
prodotta dalla muscolatura in attivit6. %n sostanza se con %l braccio destro armato spingo verso
lavanti con il sinistro esercito una forza contrastante in senso opposto.
Aon il secondo termine invece si fa riferimento alla capacit6 psicofisica di orientare il corpo
nello spazio verso un punto d;interesse in maniera c.d. istintiva -il termine deriva dalla
composizione di due parole dal greco 9@Bnesis C movimento9 e 9aistheiD<s C che riguarda le
sensazioni9.. * stato il Aol. >ouglas #airbain che per primo ha applicato al tiro da difesa il
concetto della Dinestesi nella sua mitica scuola in 'uel di ?hanghai.
%l Aol. #airbain per primo applic< la concezione che nel tiro da difesa dovevano essere le
sensazioni a guidare il tiratore& le sensazioni interiori, soprattutto 'uella dell;istinto alla
sopravvivenza dovevano prevalere su tutte le altre.
%n sostanza per primo applic< alle tecniche 'uei complessi meccanismi che permettevano ad
alcuni tiratori di colpire bersagli, posti a distanze diverse, senza bisogno di mirare, applicando
inconsciamente la c.d. 9Dinestesi9.
!
%nfatti ognuno di noi capace senza alcun insegnamento o tecniche particolari di indicare, con
estrema precisione oggetti, posti anche su piani e distanze diverse, solo con la 9sensazione9 interiore
capace di farlo 9orientare9 verso di essi. ?oleva infatti dire, riprendendo anche la filosofia 9Een9 che
il bersaglio va prima 9centrato9 o 9colpito9 con il cervello e poi con il proiettile.
Nel corso del testo che seguir il richiamo a braccio o mano debole fa riferimento al braccio o
alla mano sinistra per il tiratore destro e viceversa per i tiratori mancini.
I disegni nel testo, che hanno soprattutto lo scopo di rendere pi comprensibile le spiegazioni,
raffigurano schematicamente alcune pistole semiautomatiche di maggior diffusione !eretta,
"olt, #loc$, %ig&, ma possono essere immaginate e messe in pratica con 'ualsiasi tipo d(arma
corta.
Posizione di tiro a due mani in piedi
Posizione del corpo * impugnatura dell+arma
Tecnica di 'ase * posizione di contatto e "read, position$
%l tiratore ha le gambe divaricate, i piedi sono paralleli fra loro e con una larghezza uguale o
leggermente superiore a 'uella delle spalle. La testa naturalmente eretta&
i piedi e le anche sono inclinate di circa !3F gradi rispetto al bersaglio. La spalla debole -sinistra
per il tiratore destro. orientata verso il bersaglio -come in un pugile in guardia.& il peso
ripartito in eguale misura sulle gambe&
larma tenuta con la mano forte ed puntata verso il suolo con un angolo di G3F gradi circa. La
mano debole avvolge e aiuta nel sostegno dellarma&
il gomito del braccio debole riposa contro il torace.
L+impugnatura
Larma impugnata con la mano forte, in modo che lo sperone che sporge sopra
limpugnatura nella parte posteriore, venga a trovarsi nel mezzo della forcella che si forma fra il
metacarpo del pollice e dellindice. La mano deve trovarsi il pi/
alto possibile, senza lasciare spazi vuoti fra lo sperone e la mano
stessa.

G
Lindice teso lungo il fianco dellimpugnatura, il medio, lanulare ed il mignolo si chiudono
attorno allimpugnatura fasciandola. %l pollice naturalmente disteso lungo il fusto ed esercita una
pressione sufficiente ad eguagliare la pressione esercitata dal palmo e dallindice.
La mano debole avvolge 'uella che impugna l;arma in modo
che le dita della prima vadano a riempire i vuoti della seconda. %
pollici sono affiancati lungo il fusto.
8ossono anche essere incrociati uno
sull;altro -pollice debole appoggiato su
'uello forte. ed esercitare una leggera
compressione verso il basso -tecnica
comun'ue ormai in disuso..
Larma va tenuta con fermezza, ma senza arrivare alla soglia del tremore. La stessa pressione
deve essere mantenuta anche durante lazione a fuoco, in 'uanto un cambiamento di presa
nellimpugnatura mentre si esegue lazione di scatto -c.d. effetto mungitura. causer6 un
cambiamento del punto dimpatto dei colpi nel bersaglio. Una presa troppo stretta provocher6,
inoltre, una rosa di colpi bassa mentre una presa troppo leggera una rosa di colpi alta, rispetto al
punto di mira.
3
-tilizzazione della sola mano &orte o de'ole
Listruzione di base ed avanzata del tiro da difesa od operativo essenzialmente rivolta allo
sfruttamento di tecniche che utilizzano la presa a due mani dellarma.
)ello scontro a fuoco per< vi possono essere delle cause che impediscono luso di una o
dellaltra mano -ora della mano debole, ora della mano forte. per cui necessario che loperatore
conosca anche le tecniche del tiro ad una mano.
Tiro con la sola mano &orte
?e esaminiamo limpugnatura dellarma, vediamo che 'uesta differisce per un solo
particolare, riferito alla mano forte, rispetto allimpugnatura utilizzata nella presa a due mani,
infatti(
Larma impugnata con la mano forte, in modo che lo sperone che sporge sopra limpugnatura
nella parte posteriore, venga a trovarsi nel mezzo della
forcella che si forma fra il metacarpo del pollice e
dellindice. La mano deve trovarsi il pi/ alto possibile,
senza lasciare spazi vuoti fra lo sperone e la mano stessa.

H
%l medio, lanulare ed il mignolo si chiudono attorno allimpugnatura fasciandola. Il pollice.
non pi naturalmente disteso lungo il fusto, ma uncinato #erso il 'asso come se #olesse
congiungersi con il medio. *sercita una pressione sufficiente ad eguagliare la pressione
esercitata dal palmo e dallindice.
La presa della mano sull+arma #iene leggermente aumentata. specie se de#ono essere
e&&ettuare cadenze di tiro ele#ate. senza mai comun/ue arri#are alla soglia del tremore.
Impugnatura con la sola mano de'ole
,algono gli stessi parametri descritti ed illustrati per limpugnatura con la sola mano forte.
)el tiro con la sola mano debole, attenzione a traguardare il mirino con il solo occhio debole o
con tutti due gli occhi aperti.
Passaggio dell+arma dalla mano &orte alla mano de'ole
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Iualora vi fosse la necessit6 di passare larma dalla mano forte a 'uella debole, procedere
nel modo seguente(
8ortare larma allaltezza dello sterno o leggermente pi/
sotto, sostenendola con le sole dita medio, anulare e
mignolo, togliere il pollice e lincavo dei metacarpi dallo
sperone dellarma per renderlo accessibile alla mano
debole&
%mpegnare, con la parte dellincavo dei metacarpi del
pollice e dellindice della mano debole, lo sperone
dellarma&
?ostituire, infine, per completare limpugnatura, la presa delle dita della mano forte, che
abbandona definitivamente larma, con 'uella delle dita della mano debole
Posizione di tiro
8er tirare, dalla posizione di contatto, basta portare larma allaltezza degli occhi, sollevando il
braccio debole. La testa rimane naturalmente eretta.
%l braccio forte leggermente piegato per meglio assorbire il rinculo dellarma.
%l gomito debole pu< essere orientato verso il suolo, con unangolazione di circa G3=3" gradi.
Aosa importante in 'uesta tecnica comun'ue l;impiego del concetto di 9isometria9
nell;impugnatura dell;arma. ,engono infatti sfruttate, per controllare l;arma durante il fuoco, le forze
in direzione opposta dei fasci muscolari coinvolti( il braccio forte, cio 'uello che impugna l;arma,
spinge in avanti, mentre il braccio debole tira verso il petto del tiratore. ?i crea 'uindi un triangolo
di forze contrapposte al cui vertice si viene a trovare la pistola in un momento di grande
stabilizzazione, che permetter6 di erogare il secondo colpo molto pi/ rapidamente.
8ossono esistere delle leggere
variazioni a seconda della corporatura
del tiratore. La posizione, in generale,
rispecchia 'uella utilizzata per i tiro in
piedi con larma lunga. Jispetto alla
tradizionale isoscele -le due braccia
tese. ha come principali vantaggi(
di essere meno impegnativa per le
articolazioni in 'uanto, essendo
leggermente piegate, assorbono
meglio il rinculo&
di creare una c.d. memoria motrice
o assuefazione alla posizione. Una
volta abituato il tiratore la trover6
istintivamente. Iuesto ha molta
1
importanza nel tiro notturno, specie con luso di torcia elettrica, e in caso di reazione istintiva ad
una aggressione armata.
La punteria
Kirare significa collimare o allineare correttamente gli organi di mira dellarma = tacca di
mira e mirino = sul bersaglio. ?i viene a creare cosB la linea di mira che, partendo dallocc0io,
passa per altri tre punti(
tacca di mira o alzo dell+arma&
mirino&
punto mirato sul 'ersaglio.
?enza voler entrare in uno studio approfondito dellocchio umano, bisogna tener presente
che locchio pu< vedere gli oggetti senza alcun accomodamento dallinfinito ad una distanza di
circa H" metri. L partire da tale distanza e fino a 43 cm., locchio obbligato ad un
"accomodamento$, per la messa a fuoco, dopo di che vede con appannamento. Laccomodamento
'uindi una modificazione della convergenza del cristallino che permette di osservare gli oggetti a
diverse distanze. ?olo loggetto guardato sar6 per< netto nella sua immagine, sulla macula. Gli altri
oggetti posti nel campo visivo si fermeranno in un altro punto della retina e saranno sfumati.
?e esaminiamo i punti della linea di mira vediamo che tacca di mira e mirino sono a
distanza ravvicinata fra loro, specie nelle armi corte, e possono 'uindi essere considerati come sullo
stesso piano. %l tiratore dovr6 preoccuparsi 'uindi di mettere a fuoco il mirino esattamente al centro
della tacca di mira o alzo, con le creste del mirino sullo stesso orizzonte o piano delle creste della
tacca di mira, lasciando da una parte e dallaltra del mirino unapertura di uguale larghezza.
Laccomodamento deve essere fatto 'uindi sui congegni di puntamento, soprattutto sul mirino, in
modo da avere unimmagine di mira pi/ nitida possibile. %l bersaglio, per contro, risulter6
logicamente, visto che si trova ad una distanza ben maggiore, leggermente sfumato.
>opo le prime difficolt6 iniziali, dove il tiratore per allineare correttamente gli organi di
mira, potr6 chiudere locchio debole, dovr6 mirare con entrambi gli occhi aperti, con il vantaggio di
affaticarsi meno e di avere, soprattutto, una campo visivo maggiore.
8er una corretta mira devono pertanto sussistere contemporaneamente le seguenti
condizioni(
0
il mirino, perfettamente a fuoco, deve risultare al centro della tacca
di mira&
la cresta del mirino e le creste della tacca di mira devono essere
sulla stessa linea&
le luci laterali al mirino devono essere di ampiezza uguale&
il complesso tacca di mira=mirino deve essere allineato sul punto
voluto dimpatto del bersaglio.
!espirazione
8oich: la normale attivit6 respiratoria interessa lintera gabbia toracica, creando uno stato di
tensione durante gli atti respiratori -inspirazione ed espirazione. che si ripercuotono sul braccio
armato, necessario regolare tale funzione in modo che non influisca negativamente sul tiro.
Ll momento di alzata dellarma verso il bersaglio compiere una inspirazione, 'uindi,
raggiunto il bersaglio, espirare circa il 3"2 dellaria immessa nei polmoni per non rimanere con la
gabbia toracica in tensione. ?i resta poi in apnea -assenza datti respiratori. finch: non si fatto
partire il colpo o la serie dei colpi, generalmente per non pi/ di 1 = 4" secondi -'uesto nel tiro di
precisione dove non sussiste limpegno del tempo..
%n pratica nel tiro rapido e nel tiro operativo, la respirazione diventa una se'uenza da
effettuare in armonia con il movimento del tiratore e con il riallineamento dellarma sul bersaglio
nel corso della se'uenza dei colpi. La contrazione e la decontrazione dei muscoli respiratori devono
essere sempre compiute con la stessa intensit6, per non creare una diversa variazione di assetto della
gabbia toracica e 'uindi delle spalle.
,a tenute presente poi che un individuo normale pu< rimanere in apnea per 4" = 43 secondi,
effettuando nel contempo lattivit6 di allineamento dellarma e lazione di scatto, senza che 'uesto
possa creare danni alla corretta visione degli organi di mira, difficolt6 di e'uilibrio ed un
approssimato controllo muscolare, specie per 'uanto attiene allimpugnatura e corretta azione del
dito indice a contatto con il grilletto.
Lo scatto e la partenza del colpo
Lo scatto il momento fondamentale dellattivit6 di tiro. ?e rappresentiamo lobiettivo di
colpire un bersaglio graficamente come una ipotetica torta, lo scatto il componente che ne ha la
fetta pi/ grossa. Lazione del dito sul grilletto eseguita in maniera corretta e ragionata minimizza
anche eventuali errori di impugnatura o di posizione del tiratore, mentre unazione del dito
incontrollata pu< vanificare una posizione eccellente ed una impugnatura appropriata.
Una corretta azione di scatto si ottiene curando che(
il dito indice sia posizionato correttamente sul grilletto&
che lazione di trazione del dito sul grilletto sia eseguita in modo uniforme e costante.
L cane armato, la posizione ideale del dito indice sul grilletto e al centro o in prossimit6
della giuntura fra la prima e la seconda falange. La prima falange dovr6 compiere un lavoro
continuo e progressivo con una direzionalit6 antero=posteriore esattamente parallela a 'uella
dellasse dellarma, come se si volesse raggiungere un ipotetico punto al centro del polso che
impugna larma. Lazione sar6 'uindi di compressione sul grilletto come se 'uesto fosse un
pistone da abbassare e non una leva da tirare
4"
Aosa importante per uno scatto corretto e di coordinare lazione della grosse muscolature
della mano, che sono deputate al sostegno ed al mantenimento stabile dellimpugnatura, con le
piccole muscolature del dito indice, che devono rimanere indipendenti, per evitare errori dovuti a
contrazioni della muscolatura della mano durante la trazione del dito indice, creando cosB il dannoso
effetto mungitura o spremitura sulla calciatura. La capacit6 di tenere disgiunte le due azioni
dipende, soprattutto, dallallenamento in bianco o a secco prima di 'uello a fuoco. Un buon
allenamento in bianco serve anche per abituarsi ad evitare il c.d. strappo o flinching, dovuto
generalmente allinconscio irrigidimento dei muscoli della mano in anticipo rispetto alla partenza
del colpo.
Unazione di scatto ben coordinata prevede i seguenti tempi(
4. annullamento della corsa a vuoto del grilletto non appena raggiunto lallineamento al bersaglio&
7. aumento continuo e costante della pressione sul grilletto, mentre si procede al perfezionamento
della mira&
!. mantenimento della mira mentre si accresce la pressione in progressione sul grilletto finch non
avviene lo sgancio del cane&
G. mantenimento della pressione sul grilletto per 'ualche attimo dopo la partenza del colpo.
La partenza del colpo deve avvenire in un istante che non conosciamo esattamente,
sorprendendo il tiratore& 'uesto elimina la possibilit6 di strappo, ovvero il brusco abbassamento
della volata con conseguente perdita della corretta punteria. Lerrore determinato soprattutto dalla
volont6 del tiratore che, deciso che larma in punteria ottimale, stabilisce di tirare il grilletto
velocemente per non perdere tale allineamento. )el fare ci< stringer6 anche inconsciamente di pi/
limpugnatura, con effetti dannosi per la precisione del tiro -solitamente colpi bassi e a destra
rispetto al punto di mira..
Un grafico pu< chiarire meglio le idee in relazione allazione corretta di scatto. ?ulla
verticale riportata la pressione, espressa in grammi, dellindice sul grilletto, e sullorizzontale il
tempo in secondi durante il 'uale si esercita tale pressione. Le cifre riportate ad esempio non sono
che indicative.
44
la linea in grassetto rappresenta una pressione teorica, uniformemente crescente.
la linea tratteggiata al di sotto di 'uella in grassetto una pressione errata( infatti vince solo 3""
grammi del peso di scatto in oltre 3 secondi e i rimanenti in poco pi/ di 7 secondi.
la linea superiore rappresenta invece la pressione corretta. ,ince circa i 3MH del peso nei primi
secondi e prosegue poi la pressione, dolcemente e progressivamente, fino allo scatto, che si
produce in un momento non conosciuto -non esattamente determinato..
Lo scatto in doppia azione
La 'uasi totalit6 delle pistole moderne da difesa provvista di un sistema di scatto ad azione
mista( cio in singola e doppia azione. +ali armi possono 'uindi essere portate con il colpo in
camera di cartuccia ed avere contemporaneamente il cane in posizione di riposo o abbattuto. 8er
erogare il colpo il tiratore deve solo effettuare una decisa azione di trazione sul grilletto finch: non
avr6 armato il cane che si abbatter6 conseguentemente sul percussore, grazie alla medesima azione
meccanica.
Lazione di scatto in doppia azione ha sempre comun'ue i principi di base dello scatto in
singola azione, dettagliatamente esaminato in precedenza. $isogna comun'ue cercare di premere il
grilletto non con unazione unica e veloce ma bensB con unazione rapida per l1"2 circa della sua
corsa e il rimanente 7"2 premendolo in maniera progressiva sino alla partenza del colpo.
L causa della resistenza pi/ elevata nella catena di scatto nella doppia azione pu< essere
necessario, per alcuni tiratori, specie per chi ha le mani piccole, di dover affondare un po; di pi/ il
dito sul grilletto, per poter aumentare la forza di leva. $isogna comun'ue prestare attenzione a non
forzare larma dalla parte debole durante lo scatto.
Lo scatto in situazione di com'attimento 1 tiro rapido
La partenza di un colpo in situazione di difesa si deve poter effettuare in modo rapido, sia in
doppia azione che in azione singola. $isogna 'uindi prestare attenzione a due fattori importanti(
4. il dito non deve strappare in una sola volta il grilletto, con la scusa del tempo limitato, ma deve
sempre essere premuto in modo costante e regolare&
7. una volta che il colpo partito, non si deve perdere il contatto con il grilletto, ma si dovr6
riaccompagnarlo in avanti, sfruttando la molla di richiamo, fino al momento in cui si sente che
stata nuovamente riagganciata la catena di scatto -azione del disconnettore. o clic. ?i sar6 cosB
pronti per poter tirare il secondo colpo in singola azione eliminando gran parte dellazione a
vuoto -precorsa. del grilletto. Iuesto passaggio tra doppia azione del primo colpo -resistenza del
47
grilletto, per la maggior parte delle pistole, pari a circa G,3 @g.. e singola azione delMi colpoMi
successivoMi -resistenza del grilletto solitamente non superiore ai 7 @g.., comporta la principale
difficolt6 e necessita, pertanto, di un continuo allenamento, anche in bianco o a secco, soprattutto
per memorizzare correttamente lazione del dito sul grilletto nel riaggancio della catena di scatto.
Aome la maggior parte delle attivit6 sportive, il tiro soprattutto una 'uestione di
coordinazione e di memoria motrice a lungo termine, che pu< essere allenata anche senza
lazione a fuoco vera e propria. Labilit6 proviene essenzialmente da un buon allenamento a secco o
in bianco. L1"2 del tiro, in sostanza, lesercizio in bianco del corretto maneggio, della posizione
e dellimpugnatura, del modo di mirare e della partenza del colpo -scatto., sia in doppia che in
singola azione.
Lesercitazione a fuoco, oltre ai risultati del lavoro svolto, da in pi/ solo il rumore ed il
rilevamento o rinculo dellarma.
Tecnica di estrazione dalla fondina - Tiro di risposta
"L+estrazione pi2 rapida /uella di a#ere l+arma gi% impugnata$, ma non sempre
possiamo preventivamente estrarre la pistola e 'uindi apprendere la corretta procedura per
unestrazione rapida dalla fondina dellarma pu< essere di vitale importanza per il successo in uno
scontro a fuoco.
Lnche in 'uesto caso il costante esercizio in bianco, la ripetizione continua dei gesti,
cercando allinizio la sola fluidit6 del movimento, consentir6 con il tempo di ac'uistare la
necessaria velocit6.
,ediamo in dettaglio come procedere. 8er comodit6 didattica abbiamo diviso i vari tempi
della tecnica in tempi o fasi, permettendo cosB di scomporre metodicamente lintero gesto.
3. presa di posizione e presa dell+arma4
dalla posizione frontale al bersaglio, il piede debole si sposta in avanti con unapertura pari a
'uella delle spalle -come per una posizione di difesa e guardia., 'uindi il piede debole e
'uello forte ruotano leggermente sul posto in modo che il corpo si venga a trovare defilato,
con la spalla debole rivolta al bersaglio&
contemporaneamente le due mani si muovono assieme( la mano forte va allarma in fondina,
ne sgancia leventuale linguetta di ritegno, e stabilisce la presa sullarma con le ultime tre
dita ed il pollice&
il dito indice della mano forte disteso lungo la fondina&
la mano debole si mette davanti allanca forte, palmo aperto, dita rivolte in avanti -oppure
appoggiata allo stomaco al di sotto dello sterno.&
la testa rimane naturalmente eretta e guarda il bersaglio.
4!
5. Estrazione dell+arma
la mano forte, con una presa definitiva, estrae completamente larma dalla fondina&
lindice rimane teso lungo il fusto dellarma&
la mano debole e gli occhi non si muovono&
il polso forte si raddrizza, indirizzando larma verso il bersaglio, assumendo la posizione
definitiva, che manterr6 sino a fine dellazione di tiro&
indice ancora teso fuori dal grilletto.
la mano forte e la mano debole si congiungono davanti al corpo, poco al di sotto dello sterno&
6. Posizione de&initi#a * scatto
larma viene fatta salire il pi/ direttamente possibile verso il bersaglio, mentre il dito indice della
mano forte si posiziona a contatto con il grilletto e inizia la pressione&
gli occhi dal bersaglio si portano sul mirino e si aggiusta la mira&
contemporaneamente continua la pressione costante del dito sul grilletto sino alla partenza del
colpo

ALT!E POSIZIONI )I TI!O
Tiro in ginocc0io * tiro disteso al suolo
Le posizioni di tiro in ginocchio e a terra devono essere utilizzate in determinate circostanze,
'uando la situazione consigli di sfruttare eventuali ripari medio=bassi o la configurazione del teatro
operativo ci obbliga ad assumere la posizione prona.
Lnche se in reali scontri a fuoco la posizione pi/ sfruttata certamente 'uella eretta, non
superfluo conoscere bene il tiro in ginocchio e a terra.
Tiro in ginocc0io
8er comodit6 didattica anche 'uesta posizione stata scomposta in fasi, per meglio
apprendere la tecnica(
4G
3. Presa di posizione e presa dell+arma
dalla posizione frontale al bersaglio, il piede debole si sposta in avanti e lateralmente con
unapertura pari a 'uella delle spalle -come per una posizione di difesa e guardia. mentre 'uello
debole ruota leggermente sul posto in modo che il corpo si venga a trovare leggermente defilato,
con la spalla debole rivolta al bersaglio&
contemporaneamente le due mani si muovono assieme( la mano forte va allarma in fondina, ne
sgancia leventuale linguetta di ritegno, e stabilisce la presa sullarma con le ultime tre dita ed il
pollice& dito indice disteso lungo la fondina&
la mano debole si mette davanti allanca forte, palmo aperto, dita rivolte in avanti
-oppure appoggiata alla stomaco.&
inginocchiarsi, mettendo a terra il ginocchio della gamba forte con unangolazione di circa G3F&
5. Estrazione
non appena il ginocchio forte ha preso contatto con il suolo, la mano forte, con una presa
definitiva, estrae completamente larma dalla fondina&
la mano forte e la mano debole si congiungono davanti al corpo, poco al di sotto dello sterno&
6. Posizione de&initi#a * scatto
salire il pi/ direttamente possibile con larma verso il bersaglio&
mentre si sale il dito indice della mano forte si posiziona a contatto con il grilletto e inizia la
pressione&
gli occhi -o locchio forte. dal bersaglio si portano sul mirino e si
aggiusta la mira&
contemporaneamente continua la pressione costante del dito sul grilletto sino alla partenza del
colpo.
8er una maggiore stabilit6 e precisione,
'uando vi il tempo per farlo, si pu<(
sedersi sul tallone forte -appoggio del
gluteo al tallone.&
mettere il gomito del braccio debole in
appoggio davanti o dietro il ginocchio,
43
secondo la propria morfologia. ?e si appoggia alla rotula la punta del gomito renderebbe la
posizione instabile.
la mano ed il piede debole devono essere pi/ verticali possibile, affinch: siano le ossa e non i
muscoli a sopportare il peso dellarma.
Posizione di tiro disteso al suolo
La posizione a terra molto stabile e si pu< ac'uisire molto rapidamente, e per< pi/ lenta da
abbandonare.
Lnche in 'uesto caso la tecnica stata suddivisa in fasi per apprenderne meglio la gestualit6.
3. presa di posizione e presa dell+arma
il tiratore si abbassa, con un angolo di G3F circa dalla parte forte
e prende contatto con le ginocchia al suolo&
la mano forte impugna larma senza estrarla finch non ci si
stabilizzati con le ginocchia al suolo&
la mano debole aperta davanti al bacino in attesa di
ammortizzare il contatto con il suolo&

3. contato del corpo con il suolo
ammortizzare la caduta in avanti del corpo con la mano
debole, facendo attenzione che larma, una volta estratta sia
sempre in posizione avanzata rispetto alla mano debole&
avanzare con il corpo e la mano forte in direzione del
bersaglio e prendere contatto con il suolo con tutto il corpo&
6. Posizione de&initi#a
si rotola in posizione& il dito prende contatto con il
grilletto&
la guancia poggia sulla parte interna del braccio forte&
si allinea larma al bersaglio&
ci si concentra sul mirino&
continua la pressione sul grilletto........., scatto.
4H
TE(NI(7E E8OL-TE )I A-TO)IFESA (ON LA PISTOLA
Premessa
%l tiro di combattimento definito( &uoco per sopra##i#ere. ?i differenzia dal tiro
sportivo o dinamico e non da confondere con 'uesto. ?uo scopo prioritario 'uello di
salvaguardare la vita delloperatore o 'uella di altre persone. Kolti errori si fanno nel campo
delladdestramento a 'uesto proposito, in 'uanto molti hanno preso lo spirito sportivo delle
discipline del tiro dinamico come idonee e uniche tecniche per addestrare il personale allautodifesa.
)iente di pi/ sbagliato, tranne, forse, un migliore rapporto con le manipolazioni dellarma.
Laddestramento alla difesa con larma da fuoco deve sempre tenere presente che 'uando si
spara per sopravvivere, tre fattori contano(
(OPE!T-!A 9 P!E(ISIONE 9 !API)IT:
Iuesti tre fattori sono stati messi secondo un criterio di priorit6 che ha una precisa
motivazione. +roppo spesso nelladdestramento si sacrifica la precisione alla rapidit6& la copertura,
la scelta delleventuale riparo, viene poi del tutto trascurata.
Lautoprotezione attraverso lo sfruttamento dei ripari forniti dal teatro operativo, allo scopo
di defilarsi dal tiro avversario, deve essere la prima preoccupazione del tiratore operativo.
%noltre, la ricerca esasperata della rapidit6 di fuoco, ha portato spesso a spiacevoli
conseguenze per lincolumit6 di persone non interessate allevolversi dello scontro. %n caso di
intervento a fuoco non necessario portare molti colpi sul bersaglio, ma pi/ utile invece riuscire a
colpirlo con un unico colpo al posto giusto. La fretta di premere il
grilletto senza dubbio porter6 a far mancare il bersaglio. +utti errori che,
a differenza di 'uello che pu< succedere in poligono, possono costare la
vita delloperatore o essere causa di gravi danni a passanti o persone
non interessate allevento criminoso che si cercava di contrastare.

Posizione di contatto o "read, position$
8adroneggiare tale tecnica, permetter6 di muoversi con sicurezza con
larma impugnata e pronta, nel caso di un contatto imminente con un
avversario, lasciando ampio campo visivo.
Loperatore, come gi6 visto, lassume mantenendo(
45
gambe divaricate, piedi della stessa larghezza delle spalle&
piedi ed anche sono inclinate di circa !3 gradi rispetto al bersaglio dalla parte del fianco
debole -sinistro per i destri viceversa per i mancini.. La spalla debole punta verso il
bersaglio -come un pugile in guardia.. %l peso ripartito uniformemente sulle due gambe. ?e
bisogna muoversi cadenzare i passi con lavvertenza di non incrociare mai le gambe.
Larma tenuta con la mano forte ed puntata verso il suolo con un angolo di G3 gradi. La
mano debole avvolge e sostiene larma, integrando limpugnatura della mano forte&
%l gomito debole riposa contro il torace.
8er far fuoco, dalla posizione, basta portare semplicemente larma allaltezza degli occhi,
sollevando il gomito debole& il gomito forte e leggermente piegato per meglio assorbire il rinculo&
%l gomito debole punta verso il suolo, con un angolo di circa !3M3" gradi&
%l braccio forte spinge in avanti e 'uello debole tira verso il torace, creando cosi un pressione
isometrica, che permetter6 di controllare meglio il rinculo dellarma e di erogare leventuale
secondo colpo pi/ rapidamente, in 'uanto larma si sar6 riallineata pi/ velocemente.
L seconda della morfologia delloperatore possono sussistere leggere
varianti alla posizione descritta. La posizione assomiglia alla
posizione di tiro in piedi con larma lunga. Na come indubbi vantaggi
rispetto alla posizione isoscele -le due braccia tese.(
>i essere meno impegnativa per le articolazioni, che sono
piegate e assorbono il rinculo&
>i creare unassuefazione, una memoria motrice ( una volta
ac'uisita il tiratore la trover6 istintivamente anche in caso di
forte stress e, 'uesto, risulter6 di particolare importanza nel
tiro notturno e in mancanza di tempo per ac'uisire la
posizione.
SF!-TTAMENTO )EI !IPA!I FO!NITI )ALL+AM;IENTE O )ALL+A!!E)O
-!;ANO
Tiro dietro riparo
41
)el tiro operativo la configurazione dellambiente pu< presentare caratteristiche il pi/ delle
volte sfruttabili per unottima copertura del corpo che pu< essere perci< defilato dietro ripari
naturali o artificiali.
La struttura, la dimensione e le caratteristiche tipologiche di tali ripari sono molteplici e
rende difficile una loro precisa catalogazione. % pi/ fre'uenti possono essere( autovetture, muri e
spigoli di edifici, muretti, grossi tronchi dalbero, grosse fioriere, ecc.
%l tiro operativo dietro riparo deve soprattutto assolvere a due scopi(
8erfetta dissimulazione allocchio dellavversario&
Ldeguata ed efficace protezione ai colpi dellavversario.
%l tiro dietro riparo pu< essere effettuato in posizione eretta nel caso di ripari alti -muri e
spigoli di edifici. o in ginocchio -muretto, parapetto, grossa fioriera, autovettura. ovvero disteso a
terra in caso di riparo molto basso -cordolo di marciapiede, spartitraffico, ecc...
?fruttare al massimo 'ualsiasi riparo presente nel teatro operativo deve diventare imperativo
assoluto. La ricerca immediata di un riparo deve diventare un riflesso condizionato nel momento
stesso in cui viene percepito il pericolo.
Ll momento della percezione del pericolo agire con rapidit6 alla ricerca della maggiore
protezione possibile, in modo che i tempi della protezione e della successiva azione di risposta
allaggressione diventino pressoch: concomitanti.
La posizione che il tiratore operativo assume dietro il riparo ovviamente condizionata da
vari fattori -numero degli aggressori, dimensioni e caratteristiche del riparo, caratteristico fisico=
antropometriche delloperatore, ecc...
)on va poi dimenticato che pu< risultare utile non sostare sempre nella medesima posizione.
L seconda del teatro operativo e della situazione, spostarsi repentinamente, variando la propria
collocazione, pu< servire a disorientare gli aggressori.
Tiro notturno
)on tutte le situazioni di tiro al buio o con
scarsa illuminazione richiedono lutilizzo di una luce
artificiale, torcia o altro.
Aon il necessario allenamento allestrazione e
alla posizione di tiro possibile colpire dei bersagli a
40
distanze normali per il tiro di autodifesa -entro i 4" metri.. La posizione di tiro programmata grazie
alla memoria motrice garantir6 che a bersaglio identificato, lo stesso venga colpito anche se il
dispositivo di mira non perfettamente visibile. Lo diverr6 solo con la fiammata del colpo.
Lllenandosi allestrazione con gli occhi chiusi pu< servire per la ricerca delle corretta posizione
ovvero per lallenamento al tiro notturno.
)el caso in cui lilluminazione non sia per< sufficiente per identificare correttamente il proprio
bersaglio -notte fonda, interni di edifici non illuminati, ecc.. bisogner6 utilizzare una torcia elettrica
o pila tascabile.
>isponendo di una torcia di tipo Kaglite o simile(
la mano debole impugna la torcia in presa contraria con lanulare ed il
mignolo sullinterruttore a pressione.
#ar scattare due volte linterruttore e tenerlo premuto 'uando la torcia si accende. Iuesto
permetter6 alla stessa di spegnersi automaticamente se dovesse scivolare di mano e cadere& con il
fascio di luce in funzione potrebbe illuminarvi involontariamente.
% dorsi delle mani sono fortemente premuti luno contro laltro, applicando un concetto di
forza isometrica che consentir6 un eccellente controllo nel tiro rapido.
%l gomito del braccio debole deve essere spinto verso il basso, in modo da mantenere sempre
un minimo di pressione isometrica sulle braccia.
La posizione di contatto viene presa come di
consueto. )ellassumere la posizione, attenzione a
non far passare il braccio debole che impugna la
torcia davanti alla pistola.
7"
8adroneggiare 'uesta tecnica pu< risultare utilissimo in tutte le situazioni, specie nel corso di
servizi di vigilanza ad obiettivi fissi, per'uisizioni di immobili, ecc., ed genere in tutte le situazioni
in cui, con scarsa illuminazione, bisogna essere certi dellidentificazione del proprio obiettivo prima
di far fuoco.
)icordarsi comun'ue(
*vitare sempre di muoversi con la lampada accesa.
Utilizzare la torcia solo per il tempo strettamente necessario e poi spostarsi immediatamente
e lateralmente di 'ualche metro& mai due volte nella stessa direzione.
Kai illuminare due volte 'uello che si vuole osservare rimanendo fermi nella stessa
posizione.
P!EPA!AZIONE AL (OM;ATTIMENTO O ALLO S(ONT!O <(ondizione o
preparazione mentale=
*eef "ooper, mitico precursore delle tecniche di tiro pratico difensivo, era solito dire(
L(uomo combatte con il suo spirito+ le sue braccia e le mani non sono altro che un(estensione
della sua volont. Il pi grande errore della nostra epoca di credere che l(e'uipaggiamento
possa rimpiazzare lo spirito.
%l successo nel combattimento dipende da tre fattori(
8reparazione mentale -Grado di prontezza al combattimento O H principi per la difesa
personale.&
Lbilit6 nel tiro -8osizione O Kira O 8artenza del colpo.&
Aorretto maneggio dellarma -Kantenimento O Lrma pronta -carica. O *strazioneMposizione
di contatto O *liminazioneMsoluzione dei disturbiMinceppamenti..
La preparazione mentale un problema o fattore personale in genere determinante per la
riuscita positiva in uno scontro a fuoco. #li altri due fattori possono essere allenati con
l(addestramento.
>radi di Prontezza al com'attimento
Aon i colori si designano i G.8. al combattimento. % colori simboleggiano lo stato mentale
delloperatore.
>P ";IAN(O o 8E!)E$4 disteso, disattento, impreparato al combattimento. >ovrebbe essere la
preparazione delloperatore di polizia solo durante il sonno -in luogo sicuro( casa,
caserma, ecc..&
>P ">IALLO$4 disteso, attento e sempre in guardia( 'uesto la preparazione mentale di rigore
per un operatore, che ha al fianco unarma, in servizio( situazione che pu< sempre
portare ad uno scontro&
>P "A!AN(IONE$4 attenzione specifica, uno scontro armato possibile -intervento su allarme,
fermo di autovettura in tempo di notte, controllo di edifici per allarme
74
anti=intrusione, ecc..&
>P "!OSSO$4 il combattimento o lo scontro a fuoco imminente.
>P "NE!O$4 Tutto andato storto. de#o com'attere e sopra##i#ere?
+ali G8 al combattimento permettono anche di allertare il compagno o i compagni di
servizio con una semplice parola dordine( Le possibilit6 di sopravvivenza delloperatore
aumentano se non viene sorpreso da una situazione di crisi e se pu<, nellevolversi della situazione,
aumentare o modificare il suo G8 personale per tempo.
Larma pu< essere estratta dalla fondina sia in condizione G8 JO??O che in G8
LJL)A%O)*.
)icorda4 "L+estrazione pi2 #eloce e /uella di a#ere l+arma gi% impugnata$.
(OMPO!TAMENTO IN (OM;ATTIMENTO O NELLO S(ONT!O
Una volta che lo scontro iniziato, concentrarsi esclusivamente sulla tecnica di tiro(
#isualizzazione del mirino e@o silouette dell+arma <nel com'attimento in corte distanze e@o in
scarse condizioni di luce= e pressione del dito sul grilletto.
In uno scontro a &uoco solo i colpi andati a segno contano . La precisione determinante
""olpire rapidamente meglio che colpire lentamente, ma colpire lentamente indubbiamente
meglio che mancare rapidamente$.
In presenza di un solo a##ersario esplodere due colpi per aumentare sia la possi'ilit%
di colpire c0e l+e&&etto "s0ocA$B
L corta distanza O fino a 4" metri O mirare rapidamente -visualizzazione della silouette
dellarma. ed esplodere due colpi in rapida successione -doppietta.&
A distanze superiori. tirare sempre con gli organi di mira per&ettamente collimati. La
cadenza di tiro deve diminuire -aumento del tempo intercorrente fra colpo e colpo. con
laumentare della distanza del bersaglio. (on l+aumentare della distanza di#iene sempre
pi2 importante l+esatto allineamento del mirino e della tacca di miraB
>opo aver esploso i due colpi esaminare leffetto dellazione di fuoco. ?e lavversario non
interrompe laggressione, tirare un terzo o /uarto colpo.
?e si presentano pi2 a##ersari simultaneamente esplodere un solo colpo per ogni
avversario cercando di arrecare il massimo danno -accuratezza della mira e punto "#itale$
do#e mirare., 'uindi riprendere la posizione di contatto. ?e un avversario dovesse
continuare laggressione. colpirlo con un ulteriore colpo mirato in un punto #itale
"testa$.
I SEI P!IN(IPI ;ASE )ELLA )IFESA PE!SONALE
Sei regole &ondamentali d+uso per sal#aguardarsi da spiace#oli incon#enienti(
3. -tilizzare occ0i ed orecc0ie
>i regola luomo percepisce nel subconscio rumori e movimenti che non sempre riesce a
valorizzare convenientemente. Lscoltare attentamente se si sentono dei rumori anomali, come lo
77
strisciare di piedi oppure lo sfregamento della schiena lungo una parete, possono essere indicatori di
un attacco imminente.
In servizio tenere sempre d(occhio le mani della persona sospetta. %e vuole passare
all(attacco, per prima cosa, muover le mani.
8erlustrando una zona, interna od esterna ad edifici, perlustrare sempre con gli occhi da
punto pi/ vicino a 'uello pi/ lontano, poi, cambiando angolo di visione, ricominciare. ?orvolare
una zona con un semplice sguardo, magari disattento, pu< avere gravissime conseguenze.
5. !estare lontano dagli angoli
Jestare lontano da un angolo, permette alloperatore di non venire sorpreso da un avversario
nascosto immediatamente dietro lo stesso angolo.
Iuesta tecnica permette inoltre di non incollarsi ad un riparo duro -lato motore
dellautovettura, muretto, ecc.. ma al contrario di allontanarsi di uno o due metri evitando cosB il
campo degli eventuali colpi di rimbalzo.
6. !estare il pi2 lontano possi'ile dalle zone pericolose. nel limite imposto dall+inter#ento
e dalla con&igurazione del teatro operati#o 1 ricerca del riparo.
7!
8i/ lavversario sar6 vicino, pi/ il suo compito sar6 facile. *vitare tutti gli angoli classici per
una imboscata, come scale, corridoi stretti, ecc..
La ricerca immediata del riparo, purch: idoneo, facilmente raggiungibile e sfruttabile, deve
essere condizione primaria a 'ualsiasi azione di risposta.
C. Mantenere le spalle coperte. mai girare le spalle a /ualcosa o /ualcuno c0e non sia
stato controllato in precedenza.
8erlustrando una casa o un edificio, prima di proseguire ed abbandonare una stanza o locale,
assicurarsi di aver controllato accuratamente il muro di destra, 'uello di sinistra, il soffitto ed il
pavimento. )on dimenticare falsi soffitti o contro soffittature e le parti superiori di armadi, mobili,
ecc..
7G
D. Mantenere il corpo sempre in e/uili'rio
)on possibile rispondere efficacemente al fuoco se non si ha un perfetto e'uilibrio o se
non si ben bilanciati e con i piedi ben saldi a terra. Iuando ci si muove, attenzione a non
incrociare le gambe. Jispettando 'ueste due regole, in caso di emergenza, si sar6 sempre pronti a
scattare per andare ad un riparo eMo per rispondere al fuoco.
+enere sempre a mente che il tiro in movimento ha bisogno di molta esperienza. ?e non si
ac'uisita, con tanto addestramento specifico, meglio prima trovare un adeguato riparo e poi
rispondere al fuoco.
E. (oncentrazione sul mirino
%n uno scontro a fuoco la tendenza sar6 'uella di concentrarsi soprattutto sul pericolo -c.d.
$e&&etto tunnel$.. )ulla di pi/ sbagliato. Aoncentrandosi sul mirino -o sulla silouette della propria
arma in caso di scarsa visibilit6. si manderanno sempre i colpi a segno.
)IE(I E!!O!I FATALI. (A-SA P!IN(IPALE
)EI )E(ESSI IN SE!8IZIO.
3. S(A!SO IMPE>NO
?e non hai la mente presente su 'uello che fai 'uando sei in servizio o se porti problemi
di casa sul campo, comincerai a fare sbagli. 8u< costare la vita a te o ai tuoi colleghi&
5. SONNO O SONNOLENZA IN SE!8IZIO
8er fare il tuo lavoro devi stare allerta. *ssere sonnolento o dormire sul lavoro non
solo contrario al regolamento, ma mette in pericolo te stesso, la comunit6 e i tuoi
colleghi&
6. (ATTI8A S(ELTA )ELLA POSIZIONE
)on permettere a nessuno che stai controllando o stai per fermare di assumere una
posizione pi/ vantaggiosa della tua e del tuo veicolo di servizio. )on esistono chiamate
o fermate di routine&
C. MAN(ATO !I(ONOS(IMENTO )EI SE>NI P!EMONITO!I )I PE!I(OLO
Aome agente devi imparare a riconoscere i segni premonitori di un pericolo( movimenti
di persone, macchine sospette e tutti gli altri segnali che dovrebbero allertare la tua
attenzione e farti avvicinare con cautela. Aonosci perfettamente la tua zona, il tuo
itinerario di pattuglia, le persone della tua comunit6 e presta attenzione a tutte le cose
fuori del normale&
D. MAN(ATO (ONT!OLLO )ELLE MANI )EL SOSPETTO
?ta allungando le mani per prendere unarma o per colpirtiP >a 'uale altra parte se non
con le mani un potenziale assassino pu< colpire&
73
E. (A!ENTE O N-LLA PE!F-ISIZIONE

Ai sono cosB tanti posti per nascondere armi che la mancanza di una completa
per'uisizione un crimine contro i colleghi. Kolti criminali portano diverse armi,
anche dissimulate da oggetti allapparenza inoffensivi, e sono pronti ad usarle contro di
te e contro i tuoi colleghi
G. P!EMAT-!O !ILASSAMENTO
% numerosi e continui falsi allarmi, anche attivati per sbaglio, pu< indurti a non allertare a
sufficienza il tuo senso del pericolo. )on prendere mai nessuna chiamata come routine&
rimani sempre allerta finch: non sei certo di aver compreso a fondo levolversi della
situazione&
H. IMP!OP!IO -SO )ELLE MANETTE
Lmmanetta sempre le persone arrestate con perizia. Lssicurati che le mani, che possono
uccidere, siano assicurate con le manette in modo da non diventare per te o per i tuoi
colleghi un pericolo ulteriore&
I. (A!ENTE MAN-TENZIONE E) IMPIE>O )ELL+A!MA
La tua arma pulitaP * perfettamente funzionanteP * le munizioni che impiega sono
'uelle adatte a garantire un corretto funzionamentoP Iuando stata lultima volta che
hai sparato colpendo un bersaglio in situazione simile a 'uella di combattimentoP Ahe
senso ha portare unarma da fuoco che non sia prontaP
3J. (O!A>>IO IN(OS(IENTE
)essun dubbio che siete tutori dellordine ma, in 'ualsiasi situazione, dove il tempo lo
permette, aspettate rinforzi. Ai sono pochi casi dove da soli potete affrontare una
situazione a rischio ed individui pericolosi.

7H
T.S.N. LE((E - 2007
Autore Marte ZANETTE
Fonti di documentazione(
Le tir rapid O Jaimond ?asia e Lndr Keziere O Aentre )ational de +ir = 8olice )ational O
8aris&
+he complete booD of combat handgunning = AhucD +ailor&
Aombat training = Qan $oger&
8rinciples of personnal defense = Qeff Aooper.
disegni dell(autore elaborati al computer per immagini in !,-.
Marte ZANETTE
%spettore ?up. della 8olizia di ?tato in 'uiescenza
%struttore di tiro rapido, operativo, in situazione e sniper
%struttore ?ervizi 8rotezione e ?corte di ?icurezza
>irettore dei corsi di formazione per il tiro e le tecniche operative dellLdvanced ?ecuritR LcademR
Kaster e %struttore #.%.+.>.?. e Jange Kaster L%JO=%JOL
%struttore =Lllenatore U.%.+.?. e %struttore A.L.?. del AO)%
%nternational +rainer Lirmunition, ?afariland S Lrmament ?Rstem and 8rocedure
+rainer e membro( %.L.L.*.#.%. O L.?.L.*.+. -Lmerican ?ocietR for LaT
*nforcement +raining. O %.L.A.?.8. -%nternational Lssociation Aounterterrorism
S ?ecuritR %nternational. S A.I.8.O.L. -Alose Iuarter 8rotection Operators Lssociations.
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