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Il numero di Dio

Giuseppe Guidotti Michela Murialdo

IL NUMERO DI DIO
Giuseppe Guidotti Michela Murialdo

GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO

ono le ore ventidue e zero zero. Io sono il dottor Giovanni lle!retti. Scrivo dal mio

studiolo privato dove una lampada verde illumina il tavolino. "hiedo anticipatamente scusa a voi lettori nel caso troviate la mia scrittura particolarmente a!itata# nervosa o a$$rettata. Non ho $retta. Sto solo morendo. Morir% intorno alle ore venti&uattro e trenta# la una. Morir% nel sonno e &uesto mi ralle!ra un poco. 'o &uattro ore di $ronte da a$$rontare in maniera ottimale# da ottimizzare nel mi!liore dei modi perch( a &uanto pare# ironia della sorte anche per la mia dipartita avr% molte cose da or!anizzare. In prima istanza redi!o &uesto diario in modo che &ualcosa di me possa rimanere in $uturo a chi trover) &uesto scritto e se avr) la vo!lia e la pazienza di le!!erlo. Secondariamente sono di $ronte al pi* !rosso du++io della mia vita# proprio ora che la mia vita non mi mette di $ronte molte altre vie. L,ultimo +ivio -# per% $orse il pi* importante# per me e scusate la s$rontatezza# per il mondo intero. Devo decidermi una volta per tutte se e come pu++licare il $rutto dei miei studi. Il $rutto della mia vita intera ad essere sinceri. Il mio unico $i!lio. nni di ricerche mi hanno portato a &uesta scoperta che a lun!o ho tenuto nascosta per timore e che ora non vorrei $osse proprio il destino a $armela portare appresso sul letto di morte. Scusate# parlo di destino# da anni ormai strappo alla penna &uesta parola che a sua volta strappa sul mio viso un dolce sorriso malinconico. .orrei $osse una mia lucida scelta &uella di pu++licare o meno i risultati dei miei studi. Ma come si $a a rimanere lucidi &uando da una parte si ha il silenzio eterno e dall,altra una parola cos/ $orte che neanche l,urlo pi* straziante al mondo pu% esserne para!onato. Devo anche ricordarmi di andare a dormire presto a$$inch- la morte non mi trovi alzato.Sorse!!io nel mentre l,ac&ua del +icchiere che - insieme a &uesto computer sul comodino."i ten!o a$$inch- sia tutto in ordine anche in &uesto momento. La mia vita - stata ordinata e ci terrei che lo $osse anche la mia morte. Io# dottor Giovanni lle!retti sono un matematico# a &uesta materia ho dedicato l,intera mia vita# pi* che una passione# pi* che una mo!lie# pi* che una $ami!lia. E, pi* simile ad una malattia che arrivata e ha portato via tutto &uanto# costrin!endomi solo a lei. Non - stato sempre cos/# all,inizio era una passione# anzi no posso dirlo era un dono. Se un Dio esiste# e a &uesto punto me lo chiedo# so che sa $ar pa!are +en cari i re!ali che o$$re. Se con una mano ti da un dono# una capacit) unica# dall,altra ti chiede in cam+io spesso l,intera tua vita. Ma come dicevo non - stato cos/ $in da su+ito# all,inizio non volevo cedere# riuscivo a !estire il tutto. Ero consapevole di ci% che ero in !rado di $are con i numeri ma GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO 0

allo stesso tempo non volevo sacri$icare la mia vita. 1utto - iniziato &uando per la prima volta ho intravisto in &uesti miei studi appena a++ozzati# la possi+ilit) di una !rande scoperta. La scoperta delle scoperte. La sola ed unica che nessuno mai aveva neanche imma!inato di $are. ll,ora avevo 33 anni ed una vita davanti. Ora di anni ne ho 22 e la mia vita sta per scadere. Nei numeri si pu% vedere tutto &uanto# con i numeri ci !iocano i superstiziosi &uanto i $isici. Gli economi ed i politici. 1utti a !iocare come +am+ini con ci$re e numeri senza capirne niente. Un numero - un se!no !ra$ico e +asta. 3er intenderci c,- uno stesso rapporto tra il se!no !ra$ico 3 e il valore che noi !li asse!niamo come ad esempio tra la lettera ed il senso ad essa colle!ata. Il tutto - una semplice convenzione. Una convenzione con un discreto peso direte voi# ed io non posso che darvi ra!ione. La mia scoperta - andata per% oltre a &ueste convenzione e vi assicuro non lo dico per vantarmi. Io stesso prima di &uesti studi ra!ionavo esattamente come tutti &uanti poich( cos/ mi avevano inse!nato e cos/ avevo $atto per anni. ",- chi non pu% ra!ionare per convenzioni# c,- un intero mondo dove le re!ole non sono scritte e non cam+iano a seconda di chi le interpreta. Le le!!i sono &uelle# punto e +asta. 4uelle sono le le!!i della natura che re!olano il mondo. La $ar% molto +reve poich( il si!ni$icato della mia scoperta non - complesso da spie!are se non a livello numerico appunto. In natura ci sono dei numeri che a noi possono apparire casuali ma che in realt) nascondono al loro interno un si!ni$icato preciso. Un po, per tutto# dal numero di semi di un !irasole alle $asi di una marea oceanica. 1utto - scritto da &ualche parte e non solo. 1utto - le!ato. Gli uomini non s$u!!ono di certo a &ueste le!!i. La vita di o!ni uomo se!nata dal nascere e si le!a alla vita di o!ni altro essere vivente del pianeta. "om+inando &uesti numeri si arriva ad una vera e propria datazione della vita umana. E, come dire che tutti noi nasciamo con una data di scadenza sulla schiena enorme# ma che non riusciamo a le!!ere. "i% che della mia scoperta - sensazionale non sta ovviamente in &uesta intuizione ma nello scoprire che tutto ci% non rientra nella $enomenolo!ia del caos. E, una &ualcosa di estremamente complesso# una $ormula con numerosissime varia+ili ma che - calcola+ile. "on precisione. 1utti &uesti anni di ricerca mi ci sono voluti per sviluppare la $ormula# controllarne l,e$$icienza e renderla $acilmente $rui+ile. 4uello che sto tentando di dire - che io sono in !rado di datare esattamente la vita di o!ni essere umano. 55GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO 6

Stazione di 3orta Nuova. Scendo dal treno e 1orino mi a++raccia senza che io !lielo chieda# ma non $a male# non strin!e. Siamo come due sconosciuti che ci presentiamo per la prima volta. Ma lei mi sorride con &uel suo cielo chiaro di una mattina di settem+re con il sole e tutto ac&uista un sapore mi!liore. 'o portato poche cose con me. Giusto una vali!ia riempita $orse troppo velocemente# due li+ri e un &uaderno sul &uale puntualmente appunto &ualcosa. Mi piace studiare la !ente# cercare di andare oltre &uello che la nostra percezione umana pu% conoscere. .o!lio sapere cose che neanche loro possono comprendere. Sul treno ho appuntato una decina di volti# una decina di !esti# toni della voce e per7 sonalit) che riempivano &uel va!one. 'o dato un numero ad o!nuno di loro. Sono diventati calcoli# intrecci# storie# pro+a+ilit). Sono diventati &uesiti da risolvere. 1orino mi cerca# la sento. Distol!o la mente da &uel passato cosi recente# prendo la vali!ia tra le mani e la strin!o $orte come $osse un8altra stretta di mano. 'o vent8anni e sono in una citt) nuova# tutta per me. 'o vent8anni ed - come se iniziassi a vivere adesso. Mi incammino verso il centro della citt) con !li occhi di un +am+ino che vede tutto per la prima volta# cercando di ricordare o!ni detta!lio per sentirlo pi* vero. 55 Sono un matematico# deciso# +ur+ero e un po, miope ma prima d,o!ni altra cosa son uomo anch,io. "i terrei un po, in &ueste pa!ine a smentire &uelle tremende classi$icazioni che tendono a dividere e catalo!are !li uomini in +ase ai loro mestieri o ai loro interessi. Uomini di lettere# uomini di scienza. Gente in&uadrata e !ente creativa. Il limite - dentro o!nuno di noi non dentro al nostro lavoro. 'o conosciuto $isici davvero creativi e pittori ri!orosi pi* di un in!e!nere. 4uesto per dire senza presunzione che nella mia scoperta c,stato un tocco di estrema $ollia# oltre la creativit). Una visione. ll,improvviso ho visto tutto in maniera cos/ chiara eppure cos/ con$usa. Il senso era limpidissimo 9a vederlo ora: ma io non potevo ancora capirlo. "i sono voluti decenni per arrivare alla totale soluzione.4uesto - per dire che una +uona dose di sensi+ilit) - presente in me# anche se &uesta notte# vi scrivo con a$$ianco a me la $alce mietitrice eppure senza un sussulto.La lucidit) datami dalla scienza non mi ha mai ne!ato l,essere uomo sensi+ile e talvolta scettico. 'o capito una volta di pi* con &uesta mia scoperta che ci% che non riusciamo a spie!are non necessariamente non esiste o - $antasioso o divino. Nel corso dei secoli si sono studiate e capite moltissime cose# $atti e avvenimenti che sem+ravano inspie!a+ili. Dai $ulmini di ;eus al mistero della vita. Il primo du++io che mi - sorto prima ancora di chiedermi se allora un Dio esistesse davvero o meno# e in che $orma GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO 2

a &uesto punto &uello che pi* mi ha $ato ri$lettere - stato il concetto di destino. Il destino mi ha sempre a$$ascinato perch( l,ho sempre ritenuto un concetto non cos/ va!o da essere assimila+ile al divino ma nemmeno cos/ umano. "ome un semidio# il destino ha padre divino e madre terrena. Mi sono sempre chiesto se esistesse e davvero cosa $osse. 3erch( se io lancio una monetina per aria# essa ricade da una parte piuttosto che dall,altra< La &uestione ha $orse poca importanza= ma se io stessi decidendo di a$$idare ad essa un mio du++io o una mia scelta. "erto sarei uno sciocco# ma se lo $acessi per davvero# come si chiamere++e &uella $orza immo+ile che $a cadere la monetina da una parte piuttosto che dall,altra< Di solito lo chiamiamo destino o $ato o sorte. "omun&ue vo!liate chiamarlo io a lun!o nella mia vita l,ho chiamato S"US . "erto il destino - una +uona scusa# $orse la mi!liore. "ome dire di $ronte al destino nessuno pu% nulla# si alzano le mani e si dice era il destino# era &uesta la sua sorte. lun!o non ho saputo accettare &ueste $rasi e ho pensato $ossero $rivolezze e superstizioni. 3oi ho ri$lettuto# mi sono anzi trovato a ri$lettere su &uesto punto. Se io come credo sono davvero arte$ice del mio destino# se io con tutte le mie $orze nuoto o corro verso un punto. Ma se tra me e il mio o+iettivo si ponesse chess% una monta!na insormonta+ile# a &uesto punto cosa rispondo< Non sono stato a++astanza +ravo a costruirmi la mia storia< E, colpa del destino< E++ene< E++ene a ri$letterci +ene o!ni minimo evento della nostra vita# il pi* piccolo e insi!ni$icante misura+ile. 'a un senso dettato da le!!i $isiche# chimiche ecc >iso!na per% scendere nel detta!lio# nel piccolissimo per poi allar!arsi sempre pi*. "ome un domino# le caselle cadono una dopo l,altra. Dal mio +attito del cuore pu% dipendere &ualcosa che ri!uarda te. Si innescano reazioni a catena che se intersecate tra tutte le persone del mondo creano il cosiddetto destino. Il destino ce lo costruiamo noi nel senso noi tutti. Il mio destino costruito da me che si incrocia con il tuo che si scontra con il suo e il tutto alla ?. Molto simile alla teoria del caos. l +anale@ il +attito di una $ar$allo pu% scatenare un ura!ano dall,altra parte del mondo. E, molto +ello# molto romantico. Ma - un po, vaco. Io ho creduto $ortemente in tutto ci%# l,ho realizzato e non - +anale pensare che il destino esiste ma siamo noi con le nostre vite che come milioni di varia+ili in una $ormula creano un risultato ad o!nuno diverso. &uesto punto vi starete chiedendo. Ma in &uesto modo# il discorso di prima della $amosa Adata di scadenzaB come si pone< Io potrei avere una data di morte $issata per tal !iorno ma se poi arriva uno e mi investe per strada cosa capita. La cosa sorprendente - proprio &uesta. Nei miei anni ho se!uito diverse centinaia di persone le ho se!uite# ho analizzato la loro vita e la loro morte. E vi posso assicurare che - indipendente dal tipo di morte. La sua data GIUSEPPE GUIDOTTI MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO C

- $issata nei numeri e non s+a!lia mai. "ome a dire= la natura lo sapeva. Sapeva !i) tutto. 4uesti numeri da me scoperti risolvono in un certo senso la teoria del caos poich( danno una de$inizione esatta delle varia+ili di vita dell,intero sistema Mondo. Incredi+ile vero< "ome in tutte le re!ole ci sono le varie eccezioni. Se io entrando a conoscenza della mia data di morte decidessi per dire di prendere e +uttarmi da un palazzo ovvio che non riuscirei a sopravvivere. E, una sorta di li+ero ar+itrio. La strada - +en se!nata ma un,inter$erenza volontaria pu% scom+ussolare il tutto. Da &ui# tutti i miei du++i sul rivelare o meno i miei studi. 55 Sono sempre stato attento al detta!lio. l &uel minimo particolare nascosto che rende tutto per$etto a!li occhi attenti di &uelle poche persone che lo de!nano davvero. Io ho &uest8attenzione# &uasi maniacale# una necessit) potrei chiamarla. Mia nonna# &uando ero piccolo# mi diceva che era &uasi un dono. Una $ortuna che pochi avevano# un re!alo che non si sa +ene chi# e perch(# mi aveva $atto. Ma per tutto c8era una ra!ione# e $orse la mia ra!ione di esistere# il mio compito se!reto# era di osservare i detta!li nascosti# i piccoli !esti che ai miei occhi si sare++ero rivelati come &ualcosa d8importante. Din da +am+ino ho avuto il vizio di !uardare le mani altrui. Osservarle nel loro muoversi# nascondersi# mettersi in primo piano. Sono loro che presentano# loro che strin!ono altre mani. Sono loro che invitano a un contatto# sono loro che creano un vero contatto. La pelle - portavoce di imma!ini# pro$umi# corpi diversi. Senza le mani manchere++e troppo. Era con loro che co!lievo e con i miei occhi scor!evo. La nostra pelle# le nostre mani# assor+ono il nostro passato recente e si lasciano impre!nare per sempre. 'o avuto cosi tanti pro$umi diversi che mi +astava solo strin!ere le mani per sentire emozioni passate. Non sono $atalista# non lo sono mai stato# $orse &ualche volta ho cercato di impormelo ma non - mai $acile mentire a se stessi. Ricordo &uel pomeri!!io in casa di mio nonno. 3ioveva e l8aria sapeva d8autunno# di $an!o sotto le suole delle scarpe# di campa!na +a!nata# di $un!hi lasciati ad essiccare. Era come essere dentro un &uadro con troppi colori impre!nati sulla tela# poco diluiti. O!ni o!!etto in casa sapeva di $umo di pipa. Era &uello il detta!lio di mio nonno che mi piaceva osservare. Il suo modo di strin!ere le la++ra# di chiudere !li occhi# di lasciar uscire il $umo come se volesse disperderlo il pi* possi+ile nella stanza# li+erandolo# lasciandolo impre!nare in tutti i pori. "ome se $osse lui stesso a rimanere per sempre. Un ricordo# un pro$umo che non va via. GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO E

Restai tutto il pomeri!!io a !uardarlo. 3osso ricordarlo come la scena di un $ilm. Mandarla avanti# indietro e ancora avanti. Non perdo le imma!ini e &uella percezione di realt) che mi $a tornare +am+ino. Sulla mia pelle ho ancora &uel pro$umo e mi autoconvinco che &uel !iorno mi sia rimasto addosso per sempre. Lui mi - restato dentro per sempre. Le persone sono pro$umi. I pro$umi sono ricordi. 4uello stesso pro$umo - &uello che sento salendo le scale di &uello che sar) il mo nuovo appartamento. La mia nuova casa. O $orse solo la casa nuova dove a+iter%. La casa che riprender) le mie a+itudini e diventer) mia per a+itudine anch8essa. Sono vecchie &ueste scale# non ci sono altri pro$umi. Non ne riesco a sentire altri se non &uello di pipa. .orrei crearmi una storia nella testa che allontani o!ni ricordo che si $orma sopra a un altro e un altro ancora. pro la porta. Il mio nuovo salotto non ha odori# aspetta il mio. In $ondo al corridoio c8- &uello che diventer) il mio studio. 'a una +ella scrivania sotto la $inestra. Le pareti sono ancora +ianche# non ci sono &uadri# $oto # niente. nche la li+reria - vuota. 1utto aspetta di prendere $orma# di essere riempito# di assumere un8identit) vera. Io per primo# in &uesta nuova citt). "on &uesta nuova vita da indossare# come un a+ito nuovo per la prima comunione. 55 3er chi come me ama so$$ermarsi sui particolati - $acile perdersi nei con$ronti della vita. Siamo i cos/ detti distratti. Ma in realt) siamo attentissimi. "erto a &uello che interessa a noi. Siamo attentissimi al nostro mondo e molto distratti per il resto# che poi nient,altro che il mondo vero# &uello che tutti vivono. E, $acile &uindi incrociare s!uardi di persone che ti !uardano come un marziano# che ridono di te. L,incrocio de!li s!uardi in realt) non avviene &uasi mai perch( appunto - di$$icile che mi accor!a di &ualcun altro. Ma con l,andare del tempo sono riuscito a capire &uesta mia condizione e in un certo senso a capire anche come !li altri si rapportano a me. 4uando avevo F0 anni $orse era un pro+lema. Senza il $orse. Era un pro+lema. Ma adesso che di anni ne ho GH# so !estirmi decisamente +ene. So !estire la mia timidezza e la mia s+adata!!ine. In $ondo venire a studiare in una citt) del tutto nuovo mi servir) anche a &uello. condividermi di pi* con i miei coetanei. d aprirmi e a sapermi arran!iare lontano dalla !onna di mia madre. 55GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO I

La prima cosa che notai seduto al +anco dell,Universit) $urono le sue mani. 3er me era tutto nuovo ed incredi+ilmente stimolante. "asa nuova# citt) nuova# vie nuove# $acce nuove# una nuova scuola# nuove materie. Ero come +om+ardato di in$ormazioni# ero tornato +am+ino# piccolissimo ed esploravo un mondo nuovo non pi* a !attoni ma +en saldo sulle mie !am+e e con occhi ed orecchie attentissimi. >en presto per% ricascai nel mio mondo da distratto7attento per colpa di &uelle mani. Erano molto +elle e curate. Erano ordinate e armoniche con il polso ed il +raccio. Lisce e delicate. Lo si vedeva. Sottili e a$$usolate dise!navano una !eometria sul +anco di scuola. Stavo studiando i suoi !esti e movimenti per comprendere $orse l,essenza stessa dell,armonia. 3erso in &uei movimenti per minuti interi non mi accor!evo di &uanto pro+a+ilmente risultassi !o$$o a!li occhi de!li altri presenti e $orse anche i suoi. 4uesta - la storia che le raccontai la prima sera che uscimmo insieme. La storia delle sue mani che mi presero cos/. Eravamo al +ar e non potevo $are a meno di notare come con l,indice accarezzava il perimetro del +icchiere della sua +irra. 3oi il +ordo superiore. 3oi accarezzava il tavolo e in$ine dopo un percorso nell,aria arrivava alle patatine del vassoio. Ne a$$errava una tra l,indice ed il medio della mano destra e se la portava alla +occa. Dopo $aceva nell,aria strani se!ni per pulirsi. Il tutto era decisamente delicato. Ero di nuovo distratto e cos/ lei mi chiese cosa stessi osservando. La spie!azione poteva sem+rare &uella di un pazzo. Non inventai chess% una scusa# non le chiesi scusa per essermi incantanto un attimo. NO. Dissai un an!olo di in$inito in alto sopra la sua spalla sinistra e inizia a raccontarle la storia del mio primo !iorno di lezione e delle sue mani. "ome in trance. "ome posseduto. "oncentratissimo. Evidentemente non le sem+rai poi cos/ pazzo. Evidentemente lei non era cos/ diversa da me se decise di puntare le mani sul +ordo del tavolo# $are leva sulle +raccia e d,improvviso +aciarmi. "os/ davanti a tutti. Il nostro primo +acio. "erte cose non le possono capire tutti. 3er%# $orse se io ero cos/ pazzo da im+am+olarmi su un paio di mani il primo !iorno di lezione# di chiedere poi a &uelle mani di uscire e di perdermi cos/ in un ricordo# +- $orse non lo sapevo ma in &uella ra!azza c,era &ualcosa di ma!ico per me. Semplicemente lei l,aveva capito. 55GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO FH

Il mio studio dalle pareti spesse sta diventando una scatola dove posso riporvi i miei pensieri. 3ensieri scomodi ma sempre pi* lucidi# $orse la morte porta con se &uesto dono# per &uel che vale. 'o poco tempo# non so &uanto# ma per la prima volta nella mia vita non mi sento di doverlo rincorrere. Dorse mi sono rasse!nato al $atto che chiuder% !li occhi e nessuno ne pian!er). Ma prima# per me stesso# per voi# per chi avre++e voluto tenerlo ancora un po8 tra le mani e danzarvi con &uel tempo cosi prezioso ho +iso!no di lasciarvi &uesti miei studi."i sono momenti nella vita in cui ci si rende conto che non siamo soli. Non esistiamo solo per noi stessi ma anche per tutto &uello che c8 - intorno. Le nostre azioni# le nostre am+izioni# i nostri ideali# i nostri pensieri# i nostri sentimenti non sono a senso unico# non provocano scelte# cam+i di direzione solo per noi stessi. O!ni nostro cam+iamento porta un cam+iamento nel mondo che ci circonda# un impercetti+ile s&uili+rio# perdita o ricchezza in altre persone. Non siamo soli. Io non ho mai creduto che la mia determinazione# il mio amore per la matematica# il mio essere assente nel mondo per !iorni potesse in$luenzare davvero &ualcosa o &ualcuno. E se io non ci $ossi stato< 4uesto ora mi chiedo mentre mi avvicino alla mia reale scomparsa. Dorse - un senso di colpa o pi* sicuramente un senso di amore che ho tenuto per troppo tempo nascosto sotto &uesti a+iti. Dovete sapere che noi siamo numeri. Siamo elementi di materia. Siamo piccole particelle che popolano un mondo intero. Noi non siamo padroni# ce lo $anno solo credere ma tutto &uello che ci circonda ci controlla e ha il coltello dalla parte del manico. Lo tiene +en stretto. 'a le mani calde# arrossate# ma non molla. 55 Il destino se davvero esiste - seduto al tavolo con le coincidenze ci !uarda da dietro l8an!olo come un +am+ino che spia nella stanza accanto. E8 un +am+ino a cui piace scherzare# scom+inare e riordinare. Siamo tessere di un puzzle anche se crediamo che ce ne manchino sempre. Io l8ultima l8ho sotto al cuscino. 3otr% attaccarla &uando esaler% l8ultimo respiro. Il mio puzzle sar) completo# la mia vita mi passer) davanti come un $ilm e io sapr% che - tutto $inito. Ma non vo!lio andarmene senza poter rimanere in &ualche modo. 4uesto - il punto. Si# sono vecchio e come tale sono un po8 e!oista e non ho nessuna intenzione di non rimanere in &ualche modo attaccato a &uesto mondo. .o!lio diventare parte di &uel destino e in$luenzare la vostra vita. .o!lio che le carte di tutto il mondo si scompon!ano# sar% una $olata di vento in piena estate. .o!lio !iocare per voi# con voi. .o!lio che vi rendiate conto che niente - per sempre# che +iso!na lottare e salvare &uello che si ama. Io non ho potuto $arlo# &uesto - il mio dolore. Ma vo!lio che &ualcuno lo $accia per me. Ne GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO FF

ho +iso!no.'o tutti i miei $o!li# le mie scarto$$ie# i miei calcoli in &uesto taccuino marrone. Le pa!ine pro$umano di pipa come le mie mani. Il medico mi ha detto di non $umare# ma come allontanare un vizio cosi dolce proprio adesso< Mi rende $elice. L8unica cosa che pro$uma ancora di passato e !iovinezza in &uesta stanza che ha assor+ito tutto il resto. pro le persiane alle $inestre e lascio entrare la luce# pochi ra!!i che si ri$lettono sullo specchio in $ondo della stanza# la polvere scende le!!era come neve. "on i polpastrelli accarezzo il piano di le!no della scrivania e lascio dise!ni puliti. Un8altra $itta al cuore# la sento. E8 pi* $orte di &uella di stamattina. Il dolore mi entra nella testa come una scossa. Lascio che si scarichi mentre strin!o le !am+e con le mani. Il silenzio. Il mio respiro. Il suo volto. E8 li controluce# la posso vedere. 'a la pelle chiara# - trasparente ma so che - li. Sento il suo pro$umo disperdersi nell8aria. .orrei alzarmi ed a++racciarla. Ma non posso. O!ni muscolo del mio corpo - +loccato# o!ni mio istinto si disperde nel corpo inattivo. So che se chiuder% !li occhi lei sparir) una volta riaperti. 'o paura che anche solo che un mio pensiero# un mio respiro pi* $orte possa $arla sparire. Erano anni che non tornava. Erano anni che il cuore non +atteva cosi $orte riempiendosi di sentimenti passati che tornavano nitidi come un tempo. Lei era la donna che avevo amato. La donna che mi aveva amato. Lei era stato l8unico amore conosciuto# l8unico amore per cui valesse la pena di amare. Era la mia vita. Dorse per &uesto che ora sto per morire. Il !iorno della sua morte non pioveva. Io che avevo sempre creduto che la pio!!ia $osse accompa!natrice della morte. Lei se ne - andata con il sole# con la primavera che arrivava. Lei non - pi* s+occiata &uell8anno. Le ho tenuto le mani $ino alla $ine. 'o tenuto la sua vita attaccata alla mia pelle $ino all8ultimo istante della sua esistenza. Sarei voluto morire con lei &uel !iorno. Ma dentro avevo &ualcosa di pi* $orte. L8amore. Si chi l8avre++e mai detto che un vecchio +ur+ero solitario come me potesse amare< In &uel taccuino c8- scritto del mio amore. "8scritto di lei# ci sono $oto!ra$ie sparse# lettere# scontrini. Ma soprattutto ci sono calcoli# se!ni# pro+a+ilit). "8- il se!reto della salvezza eterna. Ma - !iusto che l8umanit) lo sappia<GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO FG

55 Uno pi* uno $a uno. Uno pi* uno $a uno. Uno pi* uno $a uno. No. Uno 3ER uno $a uno mi diceva lei. ANon capiscoB le dico io. A1i spie!oB Se io incontro te per strada e ti chiedo Avieni a +ere un ca$$- con me<B e tu !entilmente ti unisci. >ene in &uel caso io# unit) e tu# unit)# insieme andremo a prende un ca$$-. Uno pi* uno $a due. Io pi* te. Se io con una mia amica decidessimo di andare in centro. comprare una +orsa. >ene in &uel caso io pi* lei# uno pi* uno# due persone insieme per ne!ozi a comprare una +orsa. Due. Uno pi* uno. Non capisco dove vo!lia arrivare ma la lascio prose!uire. Se invece tu mi chiedessi un !iorno di venire con te allo stadio a se!uire una partita ad esempio. Non saremmo io pi* te allo stadio. Sarai io 3ER te li presente. 4uando cammino# &uando respiro# &uando so!no# &uando imma!ino# &uando vivo non lo $accio con te. Lo $accio 3ER te. 3er &uesto l,amore non - una somma. I due amanti non si sommano. Si moltiplicano. Io 3ER te. Uno per uno. Da uno. Da noi. E, l,unica operazione possi+ile per prendere due unit) e tras$ormarle in una nuova semplice e ma!ni$ica unit)J Sorride e dice A!i)# l,amore - una moltiplicazioneB. Sorrido anche io. E penso dimmi te se devo prendere le mie vali!ie# $are chilometri e chilometri# allontanarmi dalla mia casa# dalla mia $ami!lia# per venire a $armi spie!are le addizioni e le moltiplicazioni da lei. Sorrido. 3erch( in $ondo a lei riesce tutto cos/ semplice. 'a un intuito $enomenale e una mente davvero aperta. Se possi+ile ci completiamo. La mia visione del mondo - molto chiusa schematica# impacchettata. Lei riesce sempre a mettere un $iocco al pacchetto e renderlo pi* +ello. Le dico sempre# un !iorno io sar% un !rande matematico e tu dovrai spie!are al mondo come usare le mie scoperte. Lei non ci sta# sa di essere +rava &uanto me. nche di pi*. Riesce a essere totalmente immersa in un mondo cos/ ri!oroso pur s$iorandolo appena. Lei - un,artista# un,esteta. vederla passe!!iare la mattina verso scuola sem+rere++e pi* da lin!ue o da lettere e non da matematicaJ 55 La sua pelle pro$umava di vani!lia. Le sue mani erano +ianche come la neve# e sempre $redde. Il suo cuore era cosi caldo da poter scio!liere il !hiaccio che tenevo dentro o!ni notte prima di strin!erla a me. Sentivo il pro$ilo del suo corpo unirsi al mio# diventavamo un dise!no per$etto a!li occhi di un &ualsiasi artista pari!ino. E, cosi che la portai a 3ari!i. GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO F3

Senza preavviso# senza in$ormarla. 3resi lei# il nostro amore# una nuova storia e par7 timmo. Non le lasciai il tempo di or!anizzare o!ni detta!lio# di chiedere perch(# di or!anizzare la sua a!enda scritta con un inchiostro sempre pi* scuro. La portai con me. 3ari!i ci un/ in un dolce a++raccio ma strinse troppo i $ianchi che ne rimase un alone per mesi. Stava diventando l,amante di entram+i in &uei !iorni !ri!i che ci investirono. I mostri alati in cima a Notre Dame ci $issavano con sospetto. La nostra camera d,al+er!o# le lenzuola attorci!liate alle !am+e come veli trasparenti ti coprivano lievemente. I tuoi occhi si stavano spe!nendo per &uanto ti s$orzassi di $arli sorridere con le la++ra. Non riuscivo a parlarti. Non riuscivi a parlarmi. .ivemmo nel silenzio. Nell,a+itudine che ci permetteva di comprenderci senza troppa perdita d,ener!ia. L,ultima sera# al rientro in al+er!o dopo una cena silenziosa e composta# mi a++racciasti. Mi strinsi $orte# potevo sentire le tue un!hie nella carne. 1remavi. Ma non parlavi. Il silenzio chiudeva il nostro a++raccio# le mie la++ra $ra i tuoi capelli che +loccavano le parole come $ili attorci!liati. Iniziasti a pian!ere# $u &uel tuo sin!hiozzo a spezzare il silenzio come un vetro in mille pezzi le tue lacrime iniziarono a scendere. 1i +ruciavano la pelle chiara#le potevo sentire scendere sulle mie mani. Un Ati amoB strozzato usci dalla tua +occa.A1i amo anche ioB ma nel pro$ondo tremavo con lei. ASono malata e ti perder%# ci perderemo. 3er sempreB 3ari!i $uori silenziosamente mi uccise insieme a lei. 55 Mancano poche ore alla mia morte. La sento scendere in o!ni respiro# la sento at7 torci!liarsi al cuore e strin!ere sempre pi* $orte. .orrei che $osse una +ella donna in a+ito da sera. .orrei che entrasse nel +uio e mi prendesse la mano. Mi por!esse l,ultimo +icchiere di &uel li&uore chiuso nell,anta del mo+ile vicino al caminetto. E poi mi +aciasse. .orrei che il mio +acio della morte $osse &uesto. Ma prima di scivolare lontano con lei ho +iso!no di li+erare il mio cuore da un peso. 'o +iso!no di essere sincero# altruista $orse. 'o +iso!no di andare senza niente di lasciato a met)# sono sempre stato attento a &ueste cose. Non ho $i!li# non ho nipoti# non ho nessuno che potr) prendere &uello che rimane di un vecchio pazzo ma ho voi. Lo doner% a voi che non avete volto# et)# nome# storia per me. Gli sconosciuti sono i mi!liori amici della solitudine a volte. "osa dovete $are< Stare in silenzio e avere $iducia $ino alla $ine.GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO F0

55 Ritornammo a 1orino la mattina successiva. La ne++ia e il !ri!io ci dipinse come una vecchia cartolina piena di malinconia. Le nostre mani intrecciate e $redde. .olevo che si tras$erisse da me. .olevo prendermi cura di lei. .olevo essere i suoi occhi e il suo nuovo cuore e non lasciarla neanche per un istante. 4uando !lielo dissi lei pianse di nuovo. Lasciai che le lacrime le li+erassero il cuore e scio!liessero &uel nodo troppo stretto da !iorni e !iorni. Le lasciai il mio letto# la coprii# le preparai del the caldo e chiamai il suo medico. La visit% e l,unica cosa che mi lasci% insieme ai suoi occhi rasse!nati $u la sua cartella clinica. Li sul tavolo dove o!ni mattina avrei voluto servirle la colazione avevo il testamento della sua morte. Lei nell,altra stanza dormiva. Il suo male in &uei $o!li sintetizzato tanto da $arlo sem+rare un re+us. Solo dati. Numeri. Esami. Il dolore e l,amore erano !li spazi +ianchi che silenziosi morivano ad o!ni ri!a d,inchiostro. Stava morendo# cosi c,era scritto. "osi !li occhi del medico avevano sussurrato. Io non potevo perderla. Lei non poteva morire. 3erch( la morte aveva scelto lei< Il mio amore poteva essere pi* $orte< 3resi &uei $o!li# presi &uei numeri# presi le mie conoscenze# i miei studi# le possi+ilit)# l,illusione# e ci% che si chiama assurdo e ne $eci la mia nuova vita. Il mio amore si tramut% +en presto in determinazione# la mia $orza divenne la vendetta# la volont) di li+erare &uel che restava del mio amore. Un amore intossicato da medicine# a!hi# maschere di ossi!eno. Un amore che non poteva restare in &uella casa mi dicevano. Ma io avevo +iso!no di lei# avevo +iso!no del suo corpo# delle sue parole sussurrate# dei suoi occhi che si stavano spe!nendo come $le+ili $iamme al vento. Dovevo tenerla con me per amarla e studiarla. Dovevo salvarla# e sapevo che dove le macchine# la medicina ormai avre++e $allito il nostro amore e il destino che ci aveva unito poteva ancora $are &ualcosa. I numeri non sono solo numeri# sono codici se!reti che ten!ono unito il tutto. Il mondo dominato da &uelli. Silenziosi si a!!irano nella mia mente# &uella matematica $atta di continue pro+a+ilit) ai miei occhi si stava tras$ormando in certezze e io non potevo perdere tempo. Non potevo $ermarmi. La morte non si $ermava nel suo incedere e io dovevo superarla. 55GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO F6

Lei rimase in &uel letto due mesi. O!ni mattina le passavo sul viso un panno umido# le sue !uance rosse erano spente# $redde. Non la riconoscevo pi*. Non riuscivo a parlarle per pi* di cin&ue minuti che i suoi occhi mi imploravano di lasciarla sola. La sentivo scivolare via o!ni !iorno di pi*. Le sue mani si $acevano sempre pi* piccole ma nello stesso tempo sempre pi* pesanti. Il medico passava o!ni sera e o!ni sera mi diceva di portarti in ospedale# di lasciarti andare# di accettare che il destino a volte non si pu% cam+iare. Di non pensare. Ma come si pu% non pensare alla donna che si ama< "ome dimenticarti< "ome lasciarti andare< L,amore per me - lottare $ino alla morte. E lei non ti aveva ancora stretta $orte. Il mio studio era diventato una scatola sempre pi* piccola. 1roppi $o!li sparsi# troppi se!ni che non portavano a nulla. 1roppe pro+a+ilit) che si incastravano senza lasciare via d,uscita. 55 Se ami una persona non la tradisci. Non lo $ai per rispetto# non lo $ai perch( non ti riesce. 3erch( se ami &uella persona mentre la tradisci# tradisci in realt) te stesso e la $iducia che le hai !iurato. Non stai tradendo lei# stai tradendo la tua parola data# la tua di!nit) di uomo o di donna. 3erch( l,amore - &uello che davvero ci di$$erenzia da!li animali. E l,amore non si pu% tradire. 3er% si tradisce lo stesso. nche &uando ami. Lo $ai solitamente dopo un po,# &uando ormai riesci a separare il $are l,amore con il $are sesso. 3erch( anche &uando ami sai# lo capisci con il tempo# &uando $ai l,amore e &uando invece - sesso. Li puoi tradire# perch( continui ad amare. Dai solo sesso con un,altra persona. Sai per$ettamente che - solo &uello. "he non - amore. "he l,amore - per !li uomini. Il sesso per !li animali. Ma tu vuoi e sai essere +estia. Oppure tradisci dopo tempo &uando# credi di amare. Ma non ami pi*. mi l,a+itudine. Non pi* il tuo compa!no. mi la sua presenza e neanche sempre. 3erch( penso &uesto proprio adesso< Non lo so# ma credo proprio per convincermi. 3er convincere me stesso che sono ancora un essere umano. "he so amare# ho amato ed amo. Io l,amo. nche se ho tradito. 'o tradito lei che adesso sta scivolando lentissima dalle mie mani. E inizio !i) a sentire la sua pelle che mance terri+ilmente alla mia. Inizia a pian!ere# non - sudore# sono lacrime che la mia pelle versa per la sua amante del &uale non sente pi* il pro$umo. Iniziano a mancarmi le sue mani. 4uelle che ci hanno $atto incontrare. Una volte le scrissi@B Le nostre mani. "ome amanti. 4uando si incontrano $anno l,amoreB. Un amore assente. Ora $reddo. E penso che mi dispiace. Mi sento sporco. Non volevo tradirti urlo nella stanza che GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO F2

vuota perch( non ci sei. Non ci sei pi*. E se &ueste pareti avessero occhi !lieli strapperei con le mie mani. 3er to!lierli l,imma!ine di me con &ualcuno che non sei tu. Strapperei la tappezzeria per evitare che sia rimasta intrappolata una sola molecola non tua. nche se sono passati mesi ormai. Strapperei dalla mia testa le cellule che conten!ono &uel ricordo. .orrei sentirmi pulitissimo. .orrei non averti $atto niente di male per tutta la vita. nche se non lo sai che ti ho $atto male. Io non volevo te lo !iuro. Io ho paura di perderti. 3erch( nessun prete pu% strapparmi dal petto &uesto peccato< 3erch( nessuno pu% $armi tornare indietro. 3erch( adesso che il $uturo sar) senza te non ha senso pensarlo neanche imma!inarlo. E perch- nel passato deve esserci &uesto marciume non lo accetto. Non lo vo!lio. Io ti amo. Scusa. 55 4uella mattina mi sve!liai con il presentimento che te ne $ossi andata per sempre. Entrai nella tua stanza# mi avvicinai al tuo corpo sempre pi* piccolo e ti presi il polso con le dita. Un +attito e un altro ancora. 4uei tenui colpi di una +atteria lontana mi dicevano che eri ancora con me# ma per &uanto< 1i lasciai dormire e andando verso la cucina mi im+attei in una strana $oto. Non l,avevo mai vista prima# &uesto mi $aceva capire &uanto in &uesti mesi $ossi stato assente dalle cose pi* comuni# &uanto avessi perso e dimenticato. vevo portato tutto a uno stadio +ianco# pulito# sta+ile e essenziale come la situazione clinica che mi aveva invaso. Eri +ellissima in &uella $oto# come non eri mai stata. vevi i capelli pi* lun!hi di adesso. llora era vero che non sono mai stato un +ravo osservatore come tu mi dicevi. 3erdonami per non averti detto &uanto $ossi +ella nel periodo di &uesta $oto. .orrei sve!liarti e dirtelo adesso ma so che non capiresti# che ti stancherei con ricordi che in &uesto momento sono super$iciali e non vo!lio ru+are +attiti. Sorrido al tuo sorriso nella $oto e continuo per la cucina. 3reparo il ca$$-# che stranamente - !i) pronto. Devo solo accendere il !as. "hiudo !li occhi cercando di riprendere &uei secondi che non ricordo# &uella meccanicit) di &uesti ultimi mesi che non mi permette di diluire il tempo in parti normali e umane. Mi sento pi* stanco di prima tanto da ricordarmi cosa $accio durante il !iorno# la disposizione dei mo+ili# le +orse della spesa lasciate vicino al $ri!o. Dev,essere stato tuo $ratello ieri &uando - passato. Non l,ho rin!raziato ne salutato &uando se ne andato. E, simpatico n!elo# non l,avrei mai detto. vevi ra!ione &uando mi parlavi di lui. vete la stessa !estualit) e lo stesso naso. Mi sem+rava di conoscerlo da sempre $orse perch( cosi simile a te# o perch( sapevo tante cose di lui dai tuoi racconti. vrei vo GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO FC

luto dir!li &uanto !li volessi +ene# &uanto $osse sempre stato un punto di ri$erimento nella tua vita# &uanto avessi patito la sua lontananza ma non mi - sem+rato !iusto. Era come violare le tu con$idenze. Ma so che lui ha capito tutto lo stesso# perch( - come te. 55 1i sei sve!liata con l,odore di ca$$- che ha inondato la cucina# hai pronunciato il mio nome e hai richiuso !li occhi. Non riuscivi a tenerli aperti mi hai detto e mi hai ripetuto che dovevo essere meno testardo# che tu saresti stata +ene la!!i*. Mi strinsi $orte la mano dicendomi che il nostro amore ti aveva !i) allun!ato la vita da anni. "he ero stato la tua cura mi!liore e non potevi sperare di me!lio. Ma la vita deve $are il suo corso# non ti pu% risparmiare per sempre. E lei aveva scelto. Mi stava dicendo addio tra le lacrime ormai prosciu!ate e le !uancie se!nate. .oleva andarsene tra le mie +raccia per potermi tenere sempre con se anche in &uel posto che nessuno pu% raccontare. .orrei che lei mi portasse con se. .orrei che il per sempre $osse realmente possi+ile# e mai come in &uel momento ho pre!ato Dio che &uell,aldil) esistesse davvero. Una vita senza di lei - la morte ma un,eternit) successiva senza di lei sare++e una dannazione pe!!iore. Non riesco a pensare. Non riesco a vedere il mio $uturo immediato senza il suo volto# il suo nome# la sua voce# la sua pelle +ianca. Le dico di aspettarmi# per poco# ma di aspettarmi. Mi distacco dolcemente dalla sua presa e corro nello studio. Ma mentre a$$erro &uel plico di $o!li# sinonimo del mio lavoro disperato di mesi# sento una $itta al cuore. Lei se n,- andata lo so. Non sento pi* la sua presenza nell,aria. 3erdo i contorni del suo viso nel mio ricordo# il suono della voce nelle mie orecchie# sto perdendo il mio ultimo ricordo $elice con lei. L,aria diventa sempre pi* pesante. Il mio cuore inizia a +attere a un ritmo sempre pi* $orte $ino a sentirmelo scoppiare nel petto. .orrei poter tirarlo $uori e donarlo a lei# a noi che lenti stiamo scomparendo. nche il nostro noi - morto con lei. Non riesco a muovermi# riesco solo a strin!ere i pu!ni e $ar cadere le lacrime. I $o!li che ten!o in mano si tras$ormano in massi pesanti da sca!liare lontano. Loro erano l,antidoto $inale. Io potevo salvarla# &uesta - la verit). vevo studiato# lavorato mesi per salvarla. E il tempo ha preso la rincorsa# mi ha superato ed - s$recciato via# con lei. 55GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO FE

E, stato allora che ho iniziato i miei studi# con lei# !razie a lei ho iniziato a capire che ci $osse &ualcosa di pi* oltre alla vita# oltre al destino. "he &ualcosa si potesse capire oltre. "he ci $osse una lo!ica nel destino. 'o passato tutta la sua malattia standole vicino e scrivendo# studiando# ricercando. Ma niente - venuto $uori. Mai nulla di +uono. Dopo la sua morte per anni ho a++andonato la ricerca. 3oi insieme alla mia vita che piano# piano riprendeva# la matematica ha voluto prendere il suo posto# si - inserita nella mia vita. Una cinica amante trascurata che adesso voleva !li interessi. 'o ripreso cos/ !li studi# per anni. Dino ai miei ultimi !iorni ho continuato a studiare. Non ho mai pi* osservato i calcoli $atti su di lei per%. Mai per paura# per pudore# per dolore. desso che sto per ra!!iun!erla di nuovo# adesso che il dolore non mi spaventa pi* vo!lio rivederli. Mi alzo lentamente# ormai con un $ilo di $orza che mi - rimasta nelle !am+e. .ado verso la li+reria# tra !li sca$$ali nascosti e impolverati ci sono ancora i miei studi su di lei e sulla sua malattia. 3rovo a dare un,occhiata veloce# mi commuovo# pian!o. Sussurro Asto arrivando# amoreB. Mi stru!!o sui $o!li. 3oi provo a riprendermi# provo ad inserire la mia costante. La mia scoperta nei suoi calcoli. Ri$accio i conti. Daccio tutte le prove ma non torna. Non torna niente. E, tutto s+a!liato. Se inserisco la mia costante# se applico i miei studi ormai $initi# dimostrati# al suo caso - tutto s+a!liato. S+a!liato completamente# non c,- niente di !iusto. Lei non doveva morire. Sono sconvolto# pian!o mi dispero. 4ualcuno si - preso !ioco di me usando le armi pi* atroci. desso che non ho pi* tempo# adesso che sto per morire insieme mi to!li i miei studi# la mia vita# e il mio amore. E, morta invano. Non doveva morire# ho dato la mia vita alla causa s+a!liata# ho s+a!liato tutto. E, tutto da ri$are. Sto male# le $itte al petto aumentano# non respiro pi*# - tardi e sta arrivando a prendermi per davvero. .o!lio $armi trovare a letto# composto. Mi ci trascino# mi strin!o il petto e chiudo !li occhi maledicendomi# maledicendo Dio# il destino e il mondo intero. 55 Sono le nove di mattina &uando apro !li occhi. Sono ancora +a!nati# appannati. Ma sono nel letto# sotto le coperte. Non ho ricordi# ne pensieri# ho solo un !rande vuoto dentro come se avessi perso !iorni# mesi# $orse anni. Non mi sento me se stesso ma una proiezione lontana. Sento odore di ca$$- e dietro il pro$umo del +uon risve!lio una presenza nella stanza che si $a su+ito voce A more +uon!iornoJ 1i ho preparato il ca$$che stanotte mi sa che non hai dormito niente. 1ra un,ora do++iamo essere in studioB.GIUSEPPE GUIDOTTI - MICHELA MURIALDO IL NUMERO DI DIO FI

Mi !iro di scatto e c,- lei. Li# davanti a me# avvolta nel suo solito accappatoio +lu. I capelli sciolti# +a!nati# +ellissimi. Lei# splendida# dalle !uancie rosee e il sorriso per$etto. Non l,avevo mai vista cosi +ella se non in &uella $oto!ra$ia ieri mattina. A more ma che hai<sem+ra che tu a++ia visto un $antasmaB mi dice ridendo mentre prende il +ordo del lenzuolo per ri$are il letto. Non riesco a dire niente# non riesco a parlare. Riesco solo a pian!ere come un +am+ino tra le sue +raccia. Lei non mi chiede niente. E tutto si con$onde in &uella casa che rispecchia la vita di sempre. La sua pelle# il suo corpo# la sua voce# i nostri ricordi# tutto si ricompone sotto il manto dell,o+lio. E mentre la strin!o a me scor!o da dietro la sua sa!oma la porta della cucina# le +uste della spesa# il ca$$- pronto e i tasselli ritornano ma senza una risposta reale. Mi alzo di scatto. Le chiedo come sta# che ha $atto ieri. Se si ricorda di 3ari!i. Lei mi !uarda $isso ne!li occhi senza capire. Si alza# mi prende le mani. AIo sto +ene. Ieri siamo andati insieme a $are la spesa che tornati da 3ari!i non avevamo niente. 3ari!i era +ellissima# come tutti !li anni. "ome tutti !li anniversari del nostro primo via!!io in Drancia. 1u eri un po, strano e in$atti siamo tornati con un !iorno d,anticipo. Mi hai detto che dovevi lavorare a una cosa. Sei stato silenzioso tutto il via!!io.B La lascio li $erma con le parole ancora sulle la++ra e spalanco la porta del mio studio. Li# a terra ci sono i miei $o!li. Li in terra ci sono i miei mesi di lavoro# non sono pazzo del tutto. "i sono dati concreti# c,- la sua cartella clinica. "he io l,a++ia salvata< "he i miei calcoli $ossero esatti anche se non era davvero cosi. Io non avevo $inito. Ma ora che la rivedo li# sulla porta tutto sparisce. 3erch( l,amore. 4uello vero# $orse non ha +iso!no di troppi calcoli.

"ontatti Giuseppe Guidotti@ KriteL!iuseppe!uidotti.it Michela Murialdo: michela.murialdo@gmail.com

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