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IL R OSPO RUSSATORE

TIENE SVEGLIO
V ERDE BOSCO
era una volta, in
una foresta incantata
chiamata VerdeBosco,
in una casetta nel
tronco di una grande
quercia, una piccola
fata di nome Silla. La
maga piccina era
molto divertente e
per la sua cordialità
contava molti amici. A due batti-
ti d'ali più in là abitavano i coniu-
gi Pentagruff, due simpaticissime sala-
mandre con cui abitualmente usava prendere il
tè e discutere di incantesimi e buffi sortilegi,
mentre sopra Faggio Felice avevano dimora
Nutta e Pogo due scoiattoli rossi con i loro tre
piccoli bricconcelli: Lula, Pula e Milo.
Silla aveva due ali da libellula, scintillanti e
trasparenti, e battendo-
le forte volava veloce
tra le betulle, luminosa
come uno sciame di
lucciole e argentina
come il suono di mille
campanelli.
Un bel dì Silla tornando
a preparar la cena vide un rospo tondo e ciccio-
ne che dormiva e russava sotto un grande
fungo proprio davanti alla sua abitazione.
La fatina pensò: Poverino avrà sonno e sarà crol-
lato qui per schiacciare un veloce pisolino .
Ma le ore passarono finchè divenne buio, e
Silla si infilò nel suo caldo lettuccio alquanto
preoccupata cercando di sognare cose belle.
Ma niente da fare! Quel rospaccio ronfava a più
non posso e nelle orecchie di Silla suonava
un'orchestra stonata di nacchere, tamburi e
tromboni. Non solo! Anche tutti i vicini di
Silla si affacciarono fuori dall'uscio per guarda-
re chi fosse a tirar su quel gran baccano.
Giangiallonero Pietramuschiosa di casa
Pentagruff provò a svegliarlo tirandogli una
zampa, ma il rospo si voltò dall'altra parte
russando ancor più fortemente.
Allora Rossadama Nutta gli tirò una pigna sul
didietro, ma l'anfibio frastornante senza fare
alcuna piega si grattò e si portò avanti nel suo
sonno senza quiete. Allorché tutti quanti si
rivolsero a fata Silla: Per favore fata bella, zittisci
questo rospo zoticone, fai una magia che porti il silen-
zio e mandi via la confusione! . Silla pensò a tutte
le formule magiche per zittire e far tacere, e ne
aveva per cani ululanti, per gatti miagolanti, per
uccelli notturni troppo canterini e per tanti
altri animali dispettosi, ma nessuna, proprio
nessuna, per un rospo pancione, addormentato
e con la bocca assordante come un bombardo-
ne. Ma certo! disse, e continuò: Dirò la stessa
formula per far smettere di borbottare la pignatta del
minestrone: shabalà, shabalà, dabum! . E così il
rospaccio rimbombante fu zittito in un sol
colpo e al suo
posto, sotto la
rossa muscaria
apparve una
pignatta pan-
ciuta di rame
rosso e ben lucidata.
Tutti stupiti si avvicinarono, ma
quando furono abbastanza vici-
ni per veder ciò che v'era
dentro esclamarono in
coro: Oooh! Che meraviglia!
. Il tondo pentolone era colmo
d'acqua di lago e di bianche
ninfee tutte fiorite, e den-
tro adagiato sul fondo, sor-
presa ancor più grande,
c'era il rospo paffuto, pacifi-
co e assopito che riposava in
un limpido silenzio.
La piccola folla insonne ne fu molto rallegrata e
tutti tornarono sbadigliando alle loro casette.
Anche Silla, la nostra fata bimba, contenta e
soddisfatta della lieta soluzione, si rintanò sotto
le morbide coperte e si addormentò immedia-
tamente sognando di volare su un lago di
ninfee placido e luccicante sotto i raggi argen-

u Auguri di Buon Natale da w


Papa Natale , da BiancaDama Befana
e da tutte le Fate e i Folletti di VerdeBosco
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