Sei sulla pagina 1di 16

H.C.

Andersen: L'usignolo
In Cina, lo sai bene, l'imperatore un cinese e anche tutti quelli che lo circondano sono cinesi. La storia di molti anni fa, ma proprio per questo vale la pena di sentirla, prima che venga dimenticata. Il castello dell'imperatore era il pi bello del mondo, tutto fatto di finissima porcellana, costosissima ma cos fragile e delicata, che, toccandola, bisognava fare molta attenzione. el giardino si trovavano i fiori pi meravigliosi, e a quelli pi belli erano state attaccate campanelline d'argento che suonavano cosicch! nessuno passasse di l senza notare quei fiori. ", tutto era molto ben progettato nel giardino dell'imperatore che si estendeva talmente che neppure il giardiniere sapeva dove finisse. "e si continuava a camminare, si arrivava in uno splendido bosco con alberi altissimi e laghetti profondi. Il bosco terminava vicino al mare, azzurro e profondo# grandi navi potevano navigare fin sotto i rami del bosco e tra questi viveva un usignolo, e cantava in modo cos meraviglioso che persino il povero pescatore, che aveva tanto da fare, sentendolo cantare si fermava a ascoltarlo, quando di notte era fuori a tendere le reti da pesca. $%h, "ignore, che bello&$ diceva, poi doveva stare attento al suo lavoro e dimenticava l'uccello. 'a la notte successiva, quando questo ancora cantava, il pescatore che usciva con la barca, esclamava( $%h, "ignore, che bello&$. )lla citt* dell'imperatore giungevano stranieri da ogni parte del mondo, per ammirare la citt* stessa, il castello e il giardino# quando per+ sentivano l'usignolo, dicevano tutti( $,uesta la meraviglia pi grande&$. I viaggiatori poi, una volta tornati a casa, raccontavano tutto, e le persone istruite scrissero molti libri sulla citt*, sul castello e sul giardino, ma non dimenticarono mai l'usignolo, anzi l'usignolo veniva prima di tutto il resto, e quelli che sapevano scrivere poesie scrissero i versi pi belli sull'usignolo del bosco, vicino al mare profondo. ,uei libri girarono per il mondo e alcuni giunsero fino all'imperatore. "eduto sul trono d'oro, leggeva continuamente, facendo ogni momento cenni di assenso con la testa, perch! gli piaceva ascoltare le splendide descrizioni della citt*, del castello e del giardino. -'a l'usignolo la cosa pi bella. c'era scritto. $Che cosa/$ esclam+ l'imperatore. $L'usignolo/ on lo conosco affatto& 0siste un tale uccello nel mio regno, e per di pi nel mio giardino& on l'ho mai saputo& 0 bisogna leggerlo per saperlo&$ Cos chiam+ il suo luogotenente che era cos distinto che, se qualcuno inferiore a lui osava rivolgergli la parola o chiedergli qualcosa, non diceva altro che( $1...&$, il che non significa nulla. $,ui dovrebbe esserci un uccello meraviglioso chiamato usignolo$ spieg+ l'imperatore. $"i dice che sia la massima meraviglia del mio grande regno. 1erch! nessuno me ne ha mai parlato/$ $ on l'ho mai sentito nominare prima d'ora$ rispose il luogotenente $non mai stato introdotto a corte.$ $2oglio che venga qui stasera a cantare per me$ concluse l'imperatore. $3utto il mondo sa che cosa possiedo e io non lo so&$ $ on l'ho mai sentito nominare prima d'ora&$ ripet! il luogotenente $far+ in modo di trovarlo.$ 'a dove/ Il luogotenente corse su e gi per le scale e attravers+ saloni e corridoi# nessuno di quelli che incontrava aveva mai sentito parlare dell'usignolo, cos il luogotenente torn+ di corsa dall'imperatore e gli disse che doveva essere un'invenzione di chi aveva scritto i libri. $"ua 'aest* Imperiale non deve credere a quello che si scrive& 4 certamente un'invenzione fatta con quella che si chiama magia nera.$ $'a quel libro in cui l'ho letto$ disse l'imperatore $mi stato inviato dal potente imperatore del 5iappone, quindi non pu+ essere falso. 2oglio sentire quell'usignolo& 6ev'essere qui stasera& "ar* ammesso nelle mie grazie& "e invece non viene, tutta la corte sar* picchiata sulla pancia dopo cena&$ $3sing7pe&$ rispose il luogotenente e ricominci+ a correre su e gi per le scale, e attraverso saloni e corridoi, e met* della corte correva con lui, dato che non volevano essere picchiati sulla pancia. "i sentiva chiedere soltanto dello straordinario usignolo che tutto il mondo conosceva eccetto quelli della corte. )lla fine trovarono una povera fanciulla in cucina che disse( $% 6io& L'usignolo( lo conosco, e come canta bene. %gni sera ho il permesso di portare un po' degli avanzi a casa, alla mia povera mamma malata che vive gi vicino

alla spiaggia, e quando al ritorno, stanca, mi fermo a riposare nel bosco, sento cantare l'usignolo. 'i vengono le lacrime agli occhi, come se la mia mamma mi baciasse&$. $1overa sguattera$ esclam+ il luogotenente $ti dar+ un posto fisso in cucina e ti permetter+ di assistere al pranzo dell'imperatore se ci porterai dall'usignolo, dato che stato convocato per questa sera.$ Cos tutti si diressero nel bosco, dove di solito cantava l'usignolo# c'era mezza corte. "ul pi bello una mucca cominci+ a muggire. $%h&$ dissero i gentiluomini di corte $eccolo& C' una forza straordinaria in un animale cos piccolo# certo l'ho sentito prima&$ $ o& "ono le mucche che muggiscono$ spieg+ la piccola sguattera $siamo ancora lontani.$ )llora le rane gracidarono nello stagno. $8ello&$ disse il cappellano di corte cinese $ora lo sento, sembrano tante piccole campane&$ $ o& "ono le rane$ esclam+ la fanciulla. $"entite, sentite& 0ccolo l$ e indic+ un piccolo uccello grigio tra i rami. $4 possibile/$ disse il luogotenente $non me lo sarei mai immaginato cos. Come modesto& 9a certamente perso i suoi colori nel vedersi intorno tanta gente distinta.$ $1iccolo usignolo&$ grid+ la fanciulla a voce alta $il nostro clemente imperatore desidera che tu canti per lui&$ $2olentieri&$ rispose l'usignolo, e cant+ che era un piacere sentirlo. $4 come se fossero campane di vetro&$ comment+ il luogotenente. $0 guardate quella piccola gola, come si sforza& 4 stranissimo che non l'abbiamo mai sentito prima& )vr* sicuramente successo a corte.$ $6evo cantare ancora una volta per l'imperatore/$ chiese l'usignolo, convinto che l'imperatore fosse presente. $'io eccellente usignolo&$ disse il luogotenente $ho il grande piacere di invitarla a una festa a corte, questa sera, dove lei incanter* la ostra )ltezza Imperiale con il suo affascinante canto&$ $4 meglio tra il verde&$ rispose l'usignolo, ma li segu ugualmente volentieri quando seppe che l'imperatore lo desiderava.)l castello avevano fatto grandi preparativi. Le pareti e i pavimenti, che erano di porcellana, brillavano, illuminati da migliaia di lampade d'oro# i fiori pi belli, quelli che tintinnavano, erano stati messi lungo i corridoi# c'era un correre continuo e una forte corrente d'aria, e cos tutte le campanelline si misero a suonare e non fu pi possibile capire niente. In mezzo al grande salone dove stava l'imperatore era stato collocato un trespolo d'oro, su cui l'usignolo doveva posarsi c'era tutta la corte, e la piccola sguattera aveva avuto il permesso di stare dietro alla porta, dato che era stata insignita del titolo di -sguattera imperiale.. 3utti indossavano i loro abiti migliori e tutti guardarono quel piccolo uccello grigio che l'imperatore salut+ con un cenno. L'usignolo cant+ cos deliziosamente che l'imperatore si commosse, le lacrime gli corsero lungo le guance, allora l'usignolo cant+ ancora meglio e gli and+ dritto al cuore. L'imperatore era cos soddisfatto che diede ordine che l'usignolo portasse intorno al collo la sua pantofola d'oro. L'usignolo ringrazi+ ma disse che aveva gi* avuto la sua ricompensa. $9o visto le lacrime negli occhi dell'imperatore, questo il tesoro pi prezioso per me. Le lacrime di un imperatore hanno una potenza straordinaria. 6io sa che sono gi* stato ricompensato&$ 0 cant+ di nuovo con la sua dolcissima voce. $4 la pi amabile civetteria che io conosca&$ dissero le dame di corte e si misero dell'acqua in bocca per fare glug, quando qualcuno avesse rivolto loro la parola, cos credevano di essere anche loro degli usignoli. )nche i lacch e le cameriere cominciarono a essere soddisfatti, e questa non cosa da poco perch! sono le persone pi difficili da soddisfare. ", l'usignolo port+ davvero la gioia& %ra sarebbe rimasto a corte, in una gabbia tutta d'oro e con la possibilit* di passeggiare due volte di giorno e una volta di notte. 0bbe a disposizione dodici servitori e tutti avevano un nastro di seta con cui lo tenevano stretto, dato che i nastri erano legati alla sua zampina. on era certo un divertimento fare quelle passeggiate& 3utta la citt* parlava di quel meraviglioso uccello, e quando due persone si incontravano uno non diceva altro che( $:si$ e l'altro rispondeva( $5nolo&$ e poi sospiravano comprendendosi reciprocamente# undici figli di droghieri ricevettero il nome di quell'uccello, ma non uno di essi ebbe il dono di cantare bene.:n giorno arriv+ un grande pacco per l'imperatore, con scritto sopra( -:signolo.. $4 sicuramente un nuovo libro sul famoso uccello&$ esclam+ l'imperatore# ma non era un libro, era invece un piccolo oggetto chiuso in una scatola( un usignolo meccanico, che doveva somigliare a quello vivo ma era ricoperto completamente di diamanti, rubini e zaffiri. on appena lo si caricava, cominciava a cantare uno dei brani che anche quello vero cantava, e intanto muoveva la coda e brillava d'oro e d'argento. Intorno al collo aveva un piccolo nastro su cui era scritto( -L'usignolo dell'imperatore del 5iappone misero in confronto a quello dell'imperatore della Cina.. $Che bello&$ dissero tutti, e colui che aveva portato quell'usignolo

meccanico ebbe il titolo di 1ortatore imperiale di usignoli. $%ra devono cantare insieme& Chiss* che duetto&$ Cantarono insieme, ma non and+ molto bene, perch! il vero usignolo cantava a modo suo, quello meccanico invece funzionava per mezzo di cilindri. $ on colpa sua&$ spieg+ il maestro di musica $tiene bene il tempo e segue in tutto la mia scuola&$ Cos l'usignolo meccanico dovette cantare da solo. 0bbe lo stesso successo di quello vero, ma era molto pi bello da guardare( brillava come i braccialetti e le spille. Cant+ per trentatr! volte sempre lo stesso pezzo e non era affatto stanco# la gente lo avrebbe ascoltato volentieri di nuovo, ma l'imperatore pens+ che ora avrebbe dovuto cantare un po' l'usignolo vero... ma dov'era finito/ essuno aveva notato che era volato dalla finestra aperta, verso il suo verde bosco. $5uarda un p+&$ esclam+ l'imperatore# e tutta la corte si lament+ e dichiar+ che l'usignolo era un animale molto ingrato. $'a abbiamo l'uccello migliore&$ dissero, e cos l'uccello meccanico dovette cantare ancora e per la trentaquattresima volta sentirono la stessa melodia, ma non la conoscevano ancora completamente, perch! era molto difficile, il maestro di musica lod+ immensamente l'uccello e assicur+ che era migliore di quello vero, non solo per il suo abbigliamento e i bellissimi diamanti, ma anche internamente. $1erch!, vedete, "ignore e "ignori, e prima di tutti 2ostra 'aest* Imperiale, con l'usignolo vero non si pu+ mai prevedere quale sar* il suo canto# in questo uccello meccanico invece tutto stabilito. Cos e non cambia& Ci si pu+ rendere conto di come fatto, lo si pu+ aprire e si pu+ capire come sono collocati i cilindri, come funzionano e come si muovono, uno dopo l'altro.$ $4 proprio quello che penso anch'io&$ esclamarono tutti, e il maestro di musica ottenne il permesso, la domenica successiva, di mostrare l'uccello al popolo. $)nche loro devono sentirlo cantare$ disse l'imperatore, e cos lo sentirono e si divertirono tantissimo, come si fossero ubriacati di t, il che una cosa prettamente cinese. 3utti esclamarono( $%h&$ e alzarono in aria il dito indice, che chiamano -leccapentole., e assentirono col capo. 'a i poveri pescatori che avevano sentito l'usignolo vero, dissero( $Canta bene, e assomiglia all'altro, ma manca qualcosa, anche se non so che cosa&$. Il vero usignolo venne bandito da tutto l'impero. L'uccello meccanico fu posto su un cuscino di seta vicino al letto dell'imperatore# tutti i regali che aveva ricevuto, oro e pietre preziose, gli furono messi intorno, e gli fu dato il titolo di -Cantore imperiale da comodino.# nel protocollo fu messo al primo posto a sinistra, perch! l'imperatore considerava quel lato pi nobile, essendo il lato del cuore( e anche il cuore di un imperatore infatti sta a sinistra. Il maestro di musica scrisse venticinque volumi sull'uccello meccanico, molto eruditi e lunghi e espressi con le parole cinesi pi difficili, che tutti dissero di aver letto e capito, perch! altrimenti sarebbero parsi sciocchi e sarebbero stati picchiati sulla pancia.1ass+ cos un anno intero# l'imperatore, la corte e tutti gli altri cinesi conoscevano ogni minimo suono della canzone dell'uccello meccanico, e proprio per questo pensavano che fosse cos bella( infatti potevano cantarla anche loro, insieme all'uccello, e cos facevano. I ragazzi di strada cantavano( $;i zi zi& glu glu glu&$ e lo stesso cantava l'imperatore. 0ra proprio bello& 'a una sera, mentre l'uccello meccanico cantava meglio che poteva, e l'imperatore era a letto a ascoltarlo, si sent svup&# nell'uccello era saltato qualcosa( trrrr& tutte le ruote girarono, e poi la musica si ferm+. L'imperatore balz+ fuori dal letto e chiam+ il suo medico, ma a che cosa poteva servire/ )llora chiam+ l'orologiaio che, dopo molti discorsi e visite, rimise in sesto in qualche modo l'uccello, ma disse che bisognava risparmiarlo il pi possibile, perch! aveva i congegni consumati e non era possibile metterne di nuovi senza rischiare di rovinare la musica. <u un grande dolore& "i poteva far suonare l'uccello meccanico solo una volta l'anno, e con fatica, ma il maestro di musica tenne un discorso con parole difficili e disse che tutto era uguale a prima, e difatti tutto fu uguale a prima. 1assarono cinque anni e tutto il paese ebbe un grande dolore perch! in fondo tutti amavano il loro imperatore# e lui era malato e non sarebbe vissuto a lungo, si diceva# un nuovo imperatore era gi* stato scelto e il popolo si riuniva per la strada e chiedeva al luogotenente come stava il loro imperatore. $1&$ diceva lui scuotendo il capo. L'imperatore stava pallido e gelido nel suo grande e meraviglioso letto. 3utta la corte lo credeva morto e tutti corsero a salutare il nuovo imperatore# i servitori uscirono per parlare dell'avvenimento e le cameriere s'erano trovate in compagnia per il caff. In tutti i saloni e i corridoi erano stati messi a terra dei drappeggi, affinch! non si sentisse camminare nessuno, e per questo motivo c'era silenzio, molto silenzio. 'a l'imperatore non era ancora morto# rigido e pallido stava nel suo bel letto con le lunghe tende di velluto e i pesanti

fiocchi dorati. In alto c'era la finestra aperta e la luna illuminava l'imperatore e l'uccello meccanico. Il povero imperatore non riusciva quasi a respirare, era come se avesse qualcosa sul petto# spalanc+ gli occhi e vide che la morte sedeva sul suo petto e s'era messa in testa la sua corona d'oro. In una mano teneva la spada d'oro e nell'altra una splendida insegna# tutt'intorno, dalle pieghe delle grandi tende di velluto del letto, comparivano strane teste, alcune orribili, altre molto dolci( erano tutte le azioni buone e cattive dell'imperatore, che lo guardavano, ora che la morte poggiava sul suo cuore. $3i ricordi/$ sussurrarono una dopo l'altra. $3i ricordi/$ e gli raccontarono tante e tante cose che il sudore gli colava dalla fronte. $ on l'ho mai saputo&$ diceva l'imperatore. $'usica musica, il grande tamburo cinese&$ gridava $per non sentire quello che dicono&$ 'a loro continuarono e la morte faceva di s con la testa a tutto quello che veniva detto. $'usica& 'usica&$ grid+ l'imperatore. $3u, piccolo uccello d'oro canta, forza, canta& 3i ho dato oro e oggetti preziosi, ti ho appeso personalmente la mia pantofola d'oro al collo, canta dunque, canta&$ 'a l'uccello stava zitto, non c'era nessuno che lo caricasse e quindi non poteva cantare. La morte invece continu+ a guardare l'imperatore con le sue enormi orbite cave, e stava in silenzio, in un silenzio spaventoso. In quel momento si sent vicino alla finestra un canto mirabile# era il piccolo usignolo vivo che stava seduto sul ramo l fuori# aveva sentito delle sofferenze dell'imperatore e era accorso per infondergli col canto consolazione e speranza 'entre lui cantava, quelle immagini diventavano sempre pi tenui, il sangue si mise a scorrere con pi forza nel debole corpo dell'imperatore, e la morte stessa si mise a ascoltare e disse( $Continua, piccolo usignolo, continua&$. $"olo se mi darai la bella spada d'oro, se mi darai quella ricca insegna, se mi darai la corona dell'imperatore&$ 0 la morte gli diede ogni cimelio in cambio di una canzone, e l'usignolo continu+ a cantare, e cant+ del tranquillo cimitero dove crescevano le rose bianche, dove l'albero di sambuco profumava e dove la fresca erbetta veniva innaffiata dalle lacrime dei sopravvissuti# allora la morte sent nostalgia del suo giardino e vol+ via, come una fredda nebbia bianca, fuori dalla finestra. $5razie, grazie&$ disse l'imperatore. $1iccolo uccello celeste, ti riconosco& 3i avevo bandito dal mio regno e ci+ nonostante col tuo canto hai allontanato le cattive visioni dal mio letto, e hai scacciato la morte dal mio cuore. Come potr+ ricompensarti/$ $'i hai gi* ricompensato&$ rispose l'usignolo. $9o avuto le tue lacrime la prima volta che ho cantato per te, non lo dimenticher+ mai& ,uesti sono i gioielli che fanno bene al cuore di chi canta& 'a adesso dormi e torna a essere forte e sano( io canter+ per te.$ Cant+ di nuovo, e l'imperatore cadde in un dolce sonno, in un sonno tranquillo e ristoratore. Il sole entrava dalla finestra quando lui si svegli+, guarito e pieno di forza# nessuno dei suoi servitori era ancora tornato perch! credevano che fosse morto, ma l'usignolo era ancora l a cantare. $6ovrai restare con me per sempre&$ disse l'imperatore. $Canterai solo quando ne avrai voglia, e io far+ in mille pezzi l'uccello meccanico.$ $ on farlo&$ grid+ l'usignolo. $9a fatto tutto il bene che poteva. Conservalo come prima. Io non posso vivere al castello, ma permettimi di venire quando ne ho voglia, allora ogni sera mi poser+ su quel ramo vicino alla finestra e canter+ per te, perch! tu possa essere felice e riflettere un po'. 3i canter+ delle persone felici e di quelle che soffrono. 3i canter+ del bene e del male intorno a te che ti viene tenuto nascosto. L'uccellino che canta vola ovunque, dal povero pescatore alla casa del contadino, da tutti quelli che sono lontani da te e dalla tua corte. Io amo il tuo cuore pi della tua corona, anche se la corona ha qualcosa di sacro intorno a s!. 2err+ a cantare per te& 'a mi devi promettere una cosa.$ $,ualunque cosa&$ rispose l'imperatore, ritto negli abiti imperiali che aveva indossato da solo, la pesante spada d'oro sul cuore. $3i chiedo una sola cosa& on raccontare a nessuno che hai un uccellino che ti riferisce tutto, cos le cose andranno molto meglio&$ 0 l'usignolo vol+ via. I servitori entrarono per vedere il loro imperatore morto# restarono impalati quando l'imperatore disse( $8uongiorno&$

IL VECCHIO PESCATORE E LA MOGLIE CHE VOLEVA TROPPO C'era una volta e forse c' ancora al di l* delle montagne ed oltre gli oceani, un vecchio e saggio pescatore che viveva in una capanna affacciata sul mare insieme ad una prepotente moglie che non era mai contenta di nulla. :n giorno come tanti, egli si assento' all'alba per prendere il mare ed andare a pesca come da sempre faceva. )rrivato in quel punto di mare pescosissimo che ben conosceva, lancio' la lenza ma non dovette aspettare molto tempo fermo li' a guardare l'onda. )ll'improvviso infatti senti' strattonare la lenza e inizi+ il duello tra il pesce e l'uomo finch, come spesso accade, l'uomo pesco' uno splendido rombo. :n rombo speciale che appena uscito fuor d'acqua, si mise a parlare( $Lasciami libero,buon uomo$ disse il pesce& $<allo, te ne prego e vedrai che io ti ricompensero' come mai tu potresti nemmeno lontanamente immaginare& Infatti, se mi liberi ora, ti prometto che d'ora in avanti, ogni tuo desiderio verr* da me esaudito...$ Il vecchio pescatore, che amava profondamente il suo lavoro, il mare e tutte le creature che li' abitavano, nonostante la pesca fosse il lavoro che gli permetteva la sussistenza giornaliera, fu preso a piet* e non ebbe coraggio di buttare il rombo nel cesto ancora vuoto. )nzi,incuriosito della cosa, spezzo' la lenza e lasci+ che quella piccola creatura guizzante riprendesse l'onda stupito da questo insolito incontro. 0d osserv+ poi incantato il mare... )rrivo' il tramonto e il pescatore rientro' in porto ma senza alcuna preda. La moglie che lo attendeva a riva , stupita gli chiese( $Com' andata oggi la pesca/ Che hai portato per la cena/ 9o gia' preparato il sugo per il brodetto di pesce$& 6ammi dunque quanto hai pescato& $9o pescato uno splendido rombo$, disse. 'a la moglie guardando nella barca non vide nulla e chiese incuriosita/( $0 dove l'hai nascosto che non si vede nulla qui dentro/ 1erch non lo porti in casa/$ $2edi$, disse l'uomo, quello era un rombo speciale, un rombo parlante che mi ha talmente supplicato di lasciarlo nel mare che io non ho saputo resistere e non ho avuto il coraggio di ucciderlo.Cosi' l'ho ributtato tra le onde con la promessa, da parte sua, che in cambio della sua vita, avrebbe esaudito tutti i nostri desideri.......La moglie arrabiatissima per la fame prima di tutto, e poi perch pensava che il pescatore la stesse prendendo in giro, presa dall'ira, grido( $)h cosi/ 0 allora torna subito in mare e invoca il rombo affinch' ci faccia avere una casa bellissima, come io desidero da tempo$.=6etto fra noi, si vede che aveva meno fame di quanto si potesse pensare, altrimenti per prima cosa, secondo me, avrebbe chiesto un bel panino& 2oi che ne pensate/> Comunque il vecchio pescatore ritorn+ sulla riva del mare giacche' nel frattempo cominciava ad imbrunire, e rivolgendo il suo sguardo verso il pelo dell'acqua in cui si specchiavano gli ultimi rossastri raggi del tramonto, disse in alta voce( -?ombo, se sei li' come mi hai detto, ascolta la mia richiesta( mia moglie desidera una casa bellissima in prossimit* della battigia.. 0 stette ad aspettare...Il rombo balzo' fuor d'acqua con un guizzo e rispose( $3orna a casa, buon pescatore. 3i accontentero' e faro' come tua moglie desidera.$L'uomo un po' incredulo' giro' i tacchi e riprese la via di casa ma appena arrivato sul posto non credette ai suoi occhi( il desiderio di sua moglie era stato davvero realizzato. La casa era bellissima. La moglie felice se ne stava in cucina a preparare il brodetto, ma la cosa duro' soltanto per qualche giorno. La donna dopo un po' di tempo inizio' ad abituarsi alla nuova splendida dimora e presa da nuovi e piu@ grandi desideri, penso@ di chiedere ancora , cosi@ decise di mandare il marito a parlare una volta in piu@ al rombo, di quello che le stava a cuore. 'arito mio, gli disse, qui non si puo' piu' stare. on vedi che questo non un castello/ oi ci meritiamo di piu'. 1er noi adatto un castello perche' io voglio diventar contessa e tu diventerai un conte. ,uesto cio' che io voglio& 2ai dunque in riva al mare e chiama il rombo che ti deve la vita. 0 digli di fare quello che io ho chiesto. Il buon uomo, succubo di quella donna prepotente e capricciosa, torno' un po' vergognoso a guardare il pelo d'acqua sperando di vedere il pesce, ma non riuscendo a scorgerlo lo richiam+ a gran voce finch il pesce riapparve. $?ombo,amico mio, aiutami& 'ia moglie sempre nervosa e capricciosa, litiga in continuazione con me.$ 0 il rombo( $1erch/ che cosa vuole ancora tua moglie/$ $Che vuoi che ti dica, si messa in testa che dobbiamo abitare in un castello e che poi diventeremo conti. Io non posso accontentarla, non ne ho i mezzi. )iutami tu.$$3orna a casa, buon uomo,faro' cio' che tu mi chiedi&$ 0 il pescatore giro' i tacchi e ritorno' sui suoi passi, verso casa. 5iunto col* non volle credere ai propri occhi( la nuova e bellissima abitazione era stata sostituita da uno splendido castello e sua moglie, divenuta contessa, girava da una stanza all@altra vantando qui e l* la nuova posizione sociale per suscitare =stupidamente> l'invidia e la gelosia del vicinato.

)nche perche@ , vuota com@era, non aveva grandi argomenti e non sapeva parlare d@altro. Il che piu@ che far bene, anche oggi, questo modo di fare spesso solleva solo vespai tutt@intorno. $"ei finalmente soddisfatta, ora/$ le chiese il marito, per la verita' non molto felice a causa delle richieste sempre piu' pressanti che era costretto a subire , per i capricci di costei& La moglie al contrario, sembrava finalmente felicissima. 0 si puo'intuire perch, con tutto quel ben di 6io che mai avrebbe potuto permettersi se quel magico rombo non fosse stato pescato e ributtato a mare, in quel modo cosi' insolito, quella strana mattina di qualche giorno prima. "embrava felice...ma in realt* una volta di piu@ dimostro@ di non esserlo ancora. <atto sta che la mattina del giorno successivo all@acquisizione della nuova bellissima casa, appena sveglia assali' nuovamente il povero consorte( $)scoltami& )scoltami& 3orna dal rombo e digli che voglio essere una regina e vivere in un palazzo reale& lo voglio& 9ai capito/$Il poveretto, psicologicamente distrutto da quell'arpa vestita elegantemente, anche se mal volentieri, e col mal di testa, torn+ sulla riva del mare per chiamare nuovamente il rombo( $?ombo, mi senti/ "e mi ascolti perfavore cerca di aiutarmi ancora una volta. 'ia moglie ha un caratteraccio e e litiga sempre con me per un sacco di stupidaggini solo perch sempre insoddisfatta e io non so piu' che fare per farla felice$, disse l'uomo che in realta' forse avrebbe dovuto mettere un po' in riga questa moglie cosi' prepotente, ma non ne aveva l'indole e subi' anche questa volta il malumore della donna ed imploro' una volta in piu@ l@amico7pesce, di aiutarlo. L'amico questa volta schizzo' letteralmente fuor d'acqua con un gran salto che non era nella sua indole e tanto meno nelle sue abitudini =era un tipo tranquillo e timido e di solito se ne stava quieto a fare da tappetino sotto la sabbia in fondo al mare>, ma lo stesso disse( $Che vuole ancora tua moglie/&$ 0 il pescatore( $2uole essere regina e abitare in uno splendido palazzo costruito da un architetto famosissimo&$ Il pesce la fece breve( $:omo, chetati, torna a casa, e abbi fiducia in me, e spari' tra le onde$. il poveretto, prostrato torn+ a casa e quasi perse la vista accecato dallo splendore di quel che vide all@arrivo(il castello era stato sostituito da un enorme palazzo reale pieno di guardie e gendarmi e quando egli pass+ davanti a loro essi si misero sull'attenti# dopo aver attraversato innumerevoli stanze ed essersi arrampicato per migliaia di scalini, =allora non era di moda l'ascensore e non c'erano le palestre, per cui si faceva ginnastica cosi'> arriv+ negli appartamenti della moglie regina = e a questo punto si evince che pure lui era diventato re > e disse( $senti cara moglie brontoloncella, sei finalmente soddisfatta/ "pero di si$ -"&. rispose lei che mentiva spudoratamente perche' gia' pensava ad altro, la furbacchiona& )ppena inizio' ad albeggiare, la donna ricomincio' la lagna.= e a questo punto pero@ ci viene da pensare( ma questo pescatore era tonto oppure no/ 8uono si ma non tre volte, cosi si dice qui al mio paese&> -)scoltami, torna dal rombo e riferisci che io devo assolutamente diventare imperatrice, un regno e' troppo poco per me. :rgono quindi, per questo ruolo, palazzi e fortezze cosi' belli da non avere eguali in nessun'altra parte del mondo. Il pescatore questa volta si oppose caldamente ma la moglie lo brutalizzo' talmente che per amor di quieto vivere egli dovette ritornare sulla riva del mare a chiamare con gran vergogna e tristemente e ancora il pesce. -)scoltami, se puoi, ancora. 'ia moglie non cambiera' mai. on fa che litigare e non si accontenta di nulla.%ra vuole diventare imperatrice, figurati un po'& Che si puo' fare amico mio/ )iutami, te ne prego$& L@acqua del mare si agit+ all'improvviso, onde gigantesche s'alzarono in alto sollevando mulinelli d'acqua, un ribollire improvviso comparve sulla superficie del mare come se gli abissi marini si fossero messi a sbuffare in un sol attimo e il buon pesce arrabbiatissimo come mai prima, a questo punto si mostro'( $Che c' ancora disse con un tono minaccioso. Che vuole ancora quella donna esosa che tua moglie$/ $)desso vuole diventare imperatrice e desidera palazzi e fortificazioni talmente maestosi da non aver eguali al mondo. Che posso fare rombo mio , amico mio$/ 2edi caro pescatore, tua moglie non sa cosa sia la fatica, il lavoro e il sudore e non si meriterebbe tutto cio' ma per fare felice te che hai dimostrato di volermi bene una volta, io la accontentero'ancora, anche se non lo merita, quindi torna pure a casa ed avrai quanto stato richiesto, per mezzo tuo, da lei. Lui come sempre, vergognoso, rientr+ con tutti i suoi pensieri ed appena giunto la' dove era appena uscito, fatico' a riconoscere la propria casa( sale, palazzi, sfarzo, e oro ed argento, servitori, cavalli, musica, luci e cibo a volonta' per tutta la corte. 'a lui era triste e taciturno. "i avvio' in questo stato verso la propria donna e le disse( $%ra dovresti essere davvero soddisfatta& "appi pero' che io non torner+ pi dal rombo&$ La moglie nemmeno lo senti' distratta com'era da tutte quelle feste. "embrava in effetti finalmente, sinceramente felice. 'a...trascorso solo un altro giorno e una notte, la mattina appena sveglia, la donna, si rivolse di nuovo, e prepotentemente al poveretto($3orna

dal Atuo pesceB e digli che io voglio diventare la padrona del mondo. 2oglio che tutti siano in mio potere e s@inginocchino davanti a me che sono la migliore& 6esidero che il mio impero sia infinito& 0 che l'infinito sia tutto mio. Lui strabuzzo@ gli occhi pensando di chiamare il CCD con urgenza, poi capi@ che non era nemmeno ubriaca, anzi era lucida e arrogante, cosi@ tento di opporsi alla richiesta.Il pescatore in effetti era un uomo saggio che aveva il senso delle proporzioni e della misura, =cosa a volte rara anche oggi qui da noi> ma lei , ugualmente non volle sentir ragioni.0 lo rispedi@ sulla riva del mare. ,uasi disperato, l'uomo che non voleva veramente e sinceramente nuocere a nessuno tanto meno a lei =in fondo era sempre sua moglie&>, torn+ sulla riva e chiam+ il rombo( $)scoltami, amico rombo& Ci risiamo, ci risiamo, mi vergogno quasi a dirti quel che vuole ora, tanto sta dando i numeri...forse un po' fuori di se' poverina....pensa che crede di poter diventare la padrona del mondo....immagina... e mi manda a te per realizzare questo suo sogno di potere e di follia$. Io sono qui perche' gliel'ho promesso ma vengo a chiederti di aiutarmi in quanto non so piu' cosa fare, tanto sono confuso e pieno di vergogna. Il vecchio dovette aspettare molto a lungo prima di vederlo comparire ancora. 1oi....il mare improvvisamente s@incupi@ oltre ogni dire ( divenne furioso, ondeggiava con rabbia. I venti spiravano all'impazzata, un colore blu intenso cupo e minaccioso invadeva l'aria zeppa d@acqua. "i udiva il rombo maestoso e imponente dei tuoni eccheggiare lontano, quasi un monito ...l'onda si faceva sempre piu' grossa e pesante, sembrava che tutta l'acqua del mondo volesse uscire dal letto ed inghiottire la spiaggia intera. Il cielo pure gravava le sue nuvole zeppe di pioggia e di fulmini sopra di lui quasi a volerlo ghermire. il pescatore rabbrividi' ma capendo la gravita@ del momento, si fece forza ed aspetto@ in mezzo a quei turbini paurosi. <inalmente, dopo un tempo interminabile l@amico pinnato si mostro' e chiese con una voce irriconoscibile e tagliente come mai prima( $Che vuole ancora quella tua moglie/&$ $%ra, disse l'uomo stravolto, vuole il potere sull'intero mondo e desidera che ogni essere sulla terra si inchini alla sua potenza. Io lo capisco che deve essere impazzita ma mi chiede di venire da te a chiederti cio@ e io l@ho fatto per amor suo$. -2a bene, se ella pensa di poter cosi' dominare gli altri e il modo intero, allora sar* meglio che ritorniate a fare i pescatori, come sempre avete fatto perche' pescatori siete, a tutti gli effetti. ,uesto non dovrete dimenticarlo mai piu@. ,ualsiasi cosa succeda. $3orna pure a casa e troverai tua moglie in quella che fu la vostra capanna di pescatori& on volermene ma meglio cosi' per tutti, per lei per prima, e per il mondo intero che me ne sar* grato. Lo capisci anche tu vero$/ 0 fu cos& Il pescatore torno' a casa un po' scosso ma con la coscienza libera e in fondo piu' felice di quando si era recato, per l'ultima richiesta, sulla spiaggia. ?itrov+ la sua vecchia semplice capanna e dentro la moglie pensierosa. 6a questo momento la donna inizio' a capire quanto era stata pretenziosa, esosa e prepotente e divent+ una brava massaia smettendola anche di brontolare con il povero e pacioso marito che in fondo apprezzo@ la cosa moltissimo, certo piu@ di lei. "e volete vederli, sono ancora la', andate sulla riva del mare, e se vedrete tirare le reti, la sera da un un uomo e una donna, insieme, sappiate che sono loro, e li riconoscerete perch lavorano con gran diligenza e spesso cantano anche, soprattutto quando il pesce rombo esce dall'acqua e strizza loro quel suo occhiolino cosi' particolarmente originale.

LE DANZE NOTT RNE C'era una volta un re che era vedovo e che aveva dodici figlie, una pi bella dell'altra. %gni notte queste principesse uscivano e non si sapeva dove andavano, solo che consumavano un paio di scarpe a notte. Il re non faceva in tempo a far confezionare loro scarpe a sufficienza ed avrebbe tanto voluto sapere dove andavano e cosa facevano. )llest dunque un banchetto, invit+ da ogni parte del mondo re e principi, nobili e mercanti e gente semplice e domand+( $,ualcuno di voi in grado di risolvere questo enigma/ Chi riuscir* nell'impresa avr* in moglie la mia figliuola preferita, e in pi la met* del mio regno$. essuno si decideva ad assumersi l'incarico di scoprire dove andassero, di notte, le principesse# si fece allora avanti un nobile povero. $'aest*, indagher+ io.$ $va bene, allora indaga tu&$. 6opo un po' per+ il nobile povero ci ripens+( $Cos'ho fatto& 9o deciso di propormi io e non so neanche dove sbattere la testa. "e fallir+ il re mi far* passare per le armi$. :sc dal palazzo e si allontan+ dalla citt*( mentre camminava s'intristiva sempre pi# gli venne incontro una vecchia che gli chiese( $1erch buon giovine sei cos assorto/$ ,uello rispose( $0 come potrei non essere assorto/ 'i sono impegnato col re a scoprire dove vanno di notte le sue figlie$. $ on una faccenda facile ma possibile scoprirlo. 0ccoti un cappello invisibile, con questo potrai vedere molte cose, ma ricordati( quando ti coricherai le principesse ti daranno da bere delle gocce di sonnifero# tu non berle, girati verso il muro e versale nel letto$ Il nobile povero ringrazi+ la vecchia e torn+ a palazzo. La notte era ormai vicina# gli assegnarono una stanza vicina a quella dove dormivano le principesse. 0gli si sdrai+ sul letto e si mise in guardia. :na delle principesse gli port+ allora delle gocce di sonnifero sciolte nel vino e gli chiese di bere alla sua salute. on potendo rifiutare egli prese il bicchierino, si gir+ verso il muro e vers+ tutto nel letto. ) mezzanotte in punto le principesse venenro a vedere se dormiva. Il nobile povero aveva l'aria di chi se la dorme profondamente, senza possibilit* di risveglio, mentre in relat* stava attento al pi piccolo rumore. $0bbene sorelle, la nostra guardia si addormentata, possiamo andare alla festa&$ 0' ora, ora$ Indossarono i loro abiti pi belli, poi la maggiore si avvicin+ al suo letto, lo spinse un po' e, improvvisamente, si apr un varco al regno sotterraneo, dallo zar stregato. Cominciarono a scendere una scala# il nobile povero si alz+ piano piano dal letto, indoss+ il cappello invisibile e le segu. Involontariamente mise il piede sul vestito della sorella minore# lei si spavent+ e disse alle sorelle ( $0hi sorelle, mi pare che qualcuno mi abbia pestato il vestito# un brutto segno&$. $ma no, non succeder* nulla&$ "cesero le scale ed arrivarono in un boschetto dove crescevano fiori d'oro. Il nobile povero spezz+ un ramo e tutto il boschetto si mise a stormire. $0hi sorelle,$ disse la pi giovane $c' qualcosa che non promette nulla di buono& "entite come stormisce il boschetto&$ $ on temere, la musica dello zar stregato&$ )rrivarono a palazzo e lo zar and+ loro incontro con tutta la sua corte# inizi+ la musica e presero avvio le danze# danzarono fino a che le scarpe non furono del tutto consumate. Lo zar ordin+ allora di versare del vino e di distribuirlo agli ospiti. Il nobile povero prese un calice dal vassoio, bevve il vino e si ficc+ in tasca il calice. La festa fin# le principesse si congedarono dia loro cavalieri e promisero di tornare la notte successiva. 1oi andarono a casa, si spogliarono ed andarono a letto. )l mattino il re convoc+ il nibile povero e gli chiese( $)llora sei riuscito a scoprire dove sono andate le mie figlie/$.$L'ho scopeto, 'aest*&$ $0bbene dov' che vanno/$ $2anno nel regno sotterraneo, dallo zar stregato e l danzano tutta la notte.$ Il re fece chiamare le figlie e comninci+ ad interrogarle( $6ove siete state questa notte/$. Le principesse ostinatamente rispondevano( $6a nessuna parte$$ $'a non siete state dallo zar stregato/$ C' qui il nobile povero che lo sostiene, che dice di avervi colto in flagrante.$ $'a come fa ad averci colto in flagrabnte, se ha dormito tutta la notte come un sasso&$ Il nobile povero prese dalla tasca il fiore d'oro e il calice ed esclam+( $eccola la prova lampante$. C'era poco da fare a quel punto.Le principesse ammisero tutto davanti al padre# il re ordin+ che fosse tappato con la terra il passaggio al regno sotterraneo, diede in moglie la figlia minore al nobile povero e vissero tutti quanti felici e contenti.

L! leggend! del C!l!"rone in#idioso


di Mario Cerutti C'era una volta un 5rillo, che viveva solo soletto in una casuccia che si era scavata sull'orlo di un prato. 'usicista nato, il nostro 5rillo tutte sere amava farsi una suonatina con il suo violino.:na sera, stava appunto suonandosi un concertino, quando pass+ di l una Lucciola, la quale, sentendo suonare cos bene si ferm+ ad ascoltare. ,uella musica l'entusiasm+ cos tanto che, quando il 5rillo ebbe finito, lo preg+ caldamente di suonare ancora. Cos, pezzo dopo pezzo, suon+ fino a notte inoltrata. )lla fine la Lucciola lo ringrazi+ di cuore e gli disse( "Il prossimo sabato sera si sposer la mia carissima sorellina e gradirei se tu potessi intervenire alla festa che ci sar, tenendo un concerto con il tuo violino".3imido e modesto, il 5rillo cerc+ educatamente di rifiutare, ma la Lucciola seppe insistere con tanta buona grazia che egli si sent costretto ad accettare. 6unque, si prepar+ per l'esecuzione con molta coscienza ed il sabato sera, al sorgere della luna, raggiunse il luogo stabilito per le nozze. <inita che fu la cerimonia, si diede inizio ai divertimenti in onore degli sposi. :n ?agno equilibrista si esib in difficili esercizi su di un sottilissimo filo tirato attraverso il torrente, facendo trattenere il fiato a tutti gli spettatori che lo stavano a guardare con il naso in su. 6opo il numero del ?agno, fu la volta di una bellissima Libellula 2iola, la quale esegu delle acrobazie aeree con molta buona grazia# quindi, cant+ alcune arie famose, riscuotendo tantissimi applausi. <inalmente fu la volta del 5rillo. 3utto vestito di nero, scarpine di vernice ai piedi, entr+ in scena facendo una assai bella impressione. 0segu poi un inchino tanto perfetto che tutto l'uditorio si sent in dovere d'applaudirlo. Incominci+, quindi, a suonare e tanta fu la maestria dell'esecuzione che gli ascoltatori gli chiesero pi volte di ripetere alcuni brani. "enza dubbio fu l'artista pi applaudito di tutta la serata. )lla fine degli spettacoli si diede inizio alle danze e tutti ballarono fino al sorgere del "ole, essendo quello il momento stabilito per il termine della festa. ) quel punto tutti si prepararono per prendere la via di casa( il ?agno radun+ tutti i suoi attrezzi, la Libellula 2iola si cinse la gola con una sciarpina di seta, onde evitare colpi d'aria che le avrebbero potuto rovinare la voce. )nche il nostro 5rillo si accingeva ad andarsene( si era appena incamminato con il violino sotto l'ascella, quando il Calabrone gli si avvicin+ dicendo( "Vedo che anche tu percorri la mia medesima strada per tornare a casa. Ti spiace se ti accompagno per un pezzo?". Il 5rillo accett+, ben lieto di non fare la strada da solo. "i avviarono cos entrambi verso la casetta del 5rillo. 'a nella testa del Calabrone non passavano buoni pensieri( per tutta la serata non aveva fatto altro che rodersi d'invidia sentendo gli scroscianti applausi che compensavano il 5rillo del diletto che egli aveva recato con il suo violino a tutti i presenti. :n proposito ribaldo andava ora maturando nel testone del Calabrone( infatti, approfittando di un momento di distrazione del 5rillo, gli diede un improvviso spintone, buttandolo a terra. 1rima che il malcapitato potesse rendersi conto di ci+ che gli stava capitando, gli strapp+ il violino e, con un fulmineo colpo d'ala, s'innalz+ nel cielo. <igurarsi il povero 5rillo& "olo dopo essersi riavuto dal colpo incominci+ a gridare con quanto fiato aveva in gola, invocando la restituzione del suo strumento. 2isto ormai vano ogni suo gridare, si trascin+ faticosamente fino alla sua casuccia e, senza neppure togliersi l'abito di gala, si butt+ sulla foglia che gli serviva come giaciglio, piangendo fiumi di lacrime per la cattiveria del Calabrone ladro. Il Calabrone, intanto, si era diretto a gran velocit* verso un salice decrepito, dove si era creato il nido nel cavo del tronco, vecchia residenza di un 1icchio 2erde. 2i si rinchiuse dentro e, tutto contento, contempl+ il violino appena rubato. 0ra davvero un bello strumento ed egli ne tent+ le corde con i suoi unghioni per sentirne il suono. Certo, con un simile violino avrebbe potuto tenere concerti e ricevere finalmente tutti quegli applausi che per tutta la serata aveva invidiato al 5rillo. 1er un'intera settimana rimase chiuso nel suo covo a provare e riprovare. ,uindi mand+ comare 2espa ad avvisare tutti gli abitanti del luogo che, per il prossimo sabato sera, il grande musicista Calabrone avrebbe tenuto un concerto. ,uale compenso, ognuno avrebbe dovuto portare frutta e cibarie varie oltre, ben inteso, agli applausi. <igurarsi il sabato sera& :n gran brusio regnava tutt'intorno al luogo stabilito per l'esecuzione del concerto. "iccome la Luna si sarebbe

alzata piuttosto tardi, il servizio d'illuminazione era svolto da una mezza dozzina di volonterose Lucciole. Il nostro povero 5rillo, ancora troppo afflitto ed amareggiato, era rimasto nella sua casetta e perci+ non era presente. )lle nove in punto il Calabrone, tutto vestito di uno sgargiante costume nero7oro, si present+ al pubblico. 6opo un paio d'inchini, uno pi buffo dell'altro, impugn+ lo strumento cacciandoselo sotto la bazza. Con la zampa destra agguant+ l'archetto e, siccome non era affatto pratico, lo prese alla rovescia. ) questa vista, tutto l'uditorio incominci+ a sghignazzare ed a fare rumore. <igurarsi allora lo suscettibile Calabrone& ?osso di rabbia e di vergogna, comprese lo sbaglio( gir+ l'archetto e si diede a strofinarlo sulle corde con lo stesso vigore con cui un boscaiolo avrebbe segato un tronco d'albero. e uscirono suoni da far accapponare la pelle. Il violino non suonava, ma fischiava, gracchiava, strideva, scricchiolava ...,uello che successe poi, ve lo lascio immaginare. <ra cori di risate e strepiti, tutto l'uditorio incominci+ ad urlare( " asta! asta!". In tutta quella baraonda il Calabrone si rizz+ inferocito, urlando( "Che voi tutti foste un branco di zotici lo si sapeva da tempo, ma che lo foste fino a "uesto punto!! #are dell$%rte per voi & soltanto sprecare fatica. 'appa di formiche!". on l'avesse mai detto& 3utti gli intervenuti cominciarono a bombardarlo con frutta marcia e con tutto quello che capitava loro sottomano, non escluso qualche sasso. %nde evitare guai peggiori, il Calabrone fu costretto a scappare con la velocit* del fulmine, ma ormai il suo splendido vestito di gala era ridotto ad una miserevole frittata di macchie& Il violino, intanto, era stato abbandonato per terra nella fretta di scappare. )lcuni 5rilli presenti in sala, guardandolo attentamente, non ebbero dubbi( si trattava dello strumento rubato al loro amico. )llora lo raccolsero delicatamente e glielo riportarono fino a casa. Cos come un tempo, nelle tiepide notti stellate si potette nuovamente sentire una melodiosa musica provenire dalla casuccia del 5rillo, per la gioia di tutti ma soprattutto delle Lucciole, sempre sedute attorno a lui, a mo' di corona, con i loro lampioncini accesi E

L) ;)?I ) LI:3I"3) C'era una volta uno zar che aveva in moglie una bellissima donna intelligente e generosa. 3ra le sue molte virt la zarina aveva quella di suonare meravigliosamente il liuto. :n giorno lo zar decise di recarsi nei paesi d'%riente, ma qui cadde in un'imboscata e fu fatto prigioniero dai soldati di un sultano che lo fece chiudere nel buio di un carcere. ,uando vennero a sapere che il prigioniero era uno zar, il sultano ed i suoi ministri decisero di chiedere un immenso riscatto per la sua liberazione. Inviarono perci+ una lettera alla zarina che diceva( $"e vuoi rivedere tuo marito, manda subito in %riente tre vascelli pieni d'oro e pietre preziose e la pi giovane delle principesse perch diventi una delle spose del sultano$. ) lungo si discusse a corte se accettare o no tali dure condizioni. La zarina non volle cedere a queste richieste che avrebbero vuotato le casse dello "tato e l'avrebbero privata della sua figliola pi giovane. 7 'a ne va della vita dello zar& 7 obiettarono alcuni cortigiani. 7Lasciate fare a me& 7 replic+ decisa la zarina. 7 )spettate fiduciosi il mio ritorno. "enza dire dove fosse diretta, si chiuse nelle sue stanze, si tagli+ le lunghe chiome, si vest da paggio, prese il suo liuto e si mise in viaggio verso %riente.)rriv+ l* dove regnava il sultano e chiese di essere ammessa alla sua presenza. 5iunta al suo cospetto, disse( 7 "ono un valente suonatore di liuto. 9o rallegrato molte corti della grande ?ussia e se ti degnerai di ascoltarmi non sprecherai certo il tuo tempo. Il sultano le dette il permesso di suonare e, quando il falso paggio ebbe finito, esclam+( 7 8ravo liutista& La tua musica ha deliziato le mie orecchie. 2orrei che tu rimanessi ancora nel mio palazzo e mi dessi la gioia di ascoltarti ogni giorno. "apr+ ricompensarti& Cos la zarina rimase molti giorni presso il sultano, sempre fingendosi un uomo, e si guadagn+ il suo affetto. <rattanto aveva cercato di sapere quali fossero i prigionieri pi importanti del sultano e dove fossero rinchiusi. )l termine d'un mese di permanenza al palazzo disse( 7 obile sultano, ora che io torni nella mia terra. 5razie della tua ospitalit* che non dimenticher+ mai& Il sultano si dolse di queste parole e rispose ( 7 Concedimi ancora un anno della tua presenza& 7Impossibile& 7"ei mesi& 7 Impossibile& 7 :n mese almeno& 3i ripeto( non ti lamenterai della mia generosit*. Chiedimi quello che vuoi&72orrei 7 disse allora il falso paggio 7 uno dei tuoi prigionieri che tieni chiusi in prigione in attesa di ricevere il riscatto. e sceglierei volentieri uno della mia terra. "ubito il sultano ordin+ alle guardie di accompagnare il liutista nel carcere e di lasciargli scegliere un prigioniero da portare con s!( chiunque egli fosse. La zarina pot vederli tutti e riconobbe subito tra loro il marito. Lo zar invece non riconobbe la moglie vestita da uomo. "i rallegr+, per+ quando sent che si trattava di un musicista della sua terra che aveva ottenuto dal sultano il permesso di ricondurlo con s! in patria. Il sultano fu di parola( li riforn del necessario per il lungo viaggio e, sebbene a malincuore, disse addio al liutista. 5li chiese per+ di suonargli l'ultima canzone prima di congedarsi definitivamente. 0 il liutista obbed. :dendo quella musica, lo zar, che era presente pens+( $'i ricorda il dolce sono del liuto di mia moglie. )nzi, proprio questa era la sia canzone preferita. 'a a che vale ricordare/ %rmai la zarina non penser* pi a me ed avr* persuaso i miei figli ed il mio popolo a fare lo stesso$. Lungo tutto il viaggio di ritorno il liutista parlava poco. Lo zar, da parte sua, si mostrava sempre pi profondamente colpito da quanto aveva fatto per lui quello sconosciuto. 7)vresti potuto chiedere chiss* quante ricchezze, 7 gli diceva 7 ed invece hai preferito rendere la libert* ad un uomo della tua terra. on lo dimenticher+ mai. 0 non dimenticher+ neppure come si sono mal condotti al contrario mia moglie e i miei cortigiani& 7 Che cosa rimproveri loro/ 7 chiese l'altro. on hanno risposto alla lettera del sultano che chiedeva il riscatto. on hanno neppure trattato ne' cercato di venire in qualche modo incontro alle sue richieste. 'i hanno lasciato languire nel buio d'un carcere, dove, senza di te, sarei morto. Il musicista taceva e lo zar pensava che doveva essere una persona molto timida e messa in soggezione dalla sua presenza. ,uando furono arrivati in patria e lo zar si fu fatto riconoscere dai cortigiani, il liutista spar. L per l lo zar non se ne accorse, irato com'era con la zarina e con la corte. 76ov' mia moglie/ 7 chiese con voce minacciosa. 7 "ire, 7 rispose alla fne uno dei boiari pi coraggiosi 7 dopo l'arrivo della lettera del sultano, essa impose ai boiari, ai cavalieri, ai pope e a tutto il Consiglio della corona di non rispondere a quelle richieste e di lasciar fare a lei. 1art non vista da nessuno e da allora non pi tornata. 7 on m'importa pi di lei& 7 riprese lo zar. 7 C' una sola persona al mondo ormai che mi sta a cuore. 5li darei ogni mio bene se me lo chiedesse. 0' un musicista che suonava alla corte del sultano. ,uando ha sentito che nelle prigioni c'era un uomo della sua terra, ha preferito chiedere la sua libert* come compenso dei suoi buoni servigi al sultano che gli avrebbe potuto fruttare chiss* quante ricchezze. 0' il mio

salvatore. 'a dov'/ 1erch non lo vedo/ 5li avevo chiesto di restare nel mio palazzo& 1er tre giorni il liutista non si fece trovare. Lo zar aveva dato ordine ai servi di cercarlo dappertutto e si angosciava per la sua assenza. La mattina del quarto giorno si sent provenire dal giardino il suono dolcissimo di un liuto.7 0' lui& 7 grid+ lo zar. 7 on mi posso sbagliare& "i precipit+ in giardino seguito da tutti i cortigiani. In un prato fiorito, preso una fontana, scorse da lontano il liutista. "i avvicin+ e vide che il suonatore era sua moglie, vestita con sontuosi abiti da zarina ma con i capelli ancora corti, come un uomo. La donna suonava e sorrideva. <in la canzone e gli chiese( 7 'io sovrano, piace anche a te la mia musica come piaceva al sultano del lontano %riente/ Lo zar rimase stupefatto e riusc appena a balbettare( 7 'a....allora...eri tu il liutista/ 7 0ro io, 7 conferm+ la zarina 7 che avevo architettato il piano per salvare tua figlia e le tue ricchezze. 9o tentato la sorte. ho sofferto grandi pene, ho corso gravissimi rischi, ma il mio amore per te mi guidava e mi ha fatto riuscire nell'impresa. 7 ed io che ho dubitato di te& 7 esclam+ lo zar commosso e pieno di vergogna. 7 Il passato passato 7 replic+ la zarina. 7 %ra dobbiamo far festa per il tuo ritorno e non guardarci indietro. "emmai, ricordati, per il futuro...7 1er il futuro 7 eclam+ lo zar prevenendo le sue parole sar+ pi cauto nel giudicare...I festeggiamenti furono splendidi. 1er tre giorni e tre notti ci fu un grande banchetto con danze, suoni, canti e..."uel gran pranzo sopraffino io l$ho visto da vicino( tre confetti ho ricevuto, tutto il resto l$ho perduto.

IL CAMMELLO M SICALE 7 <ermi tutti& 7 ordin+ "ahib agli altri cammelli della carovana. 7 3roppo carico sulle nostre gobbe& "i rimane tutti seduti. "ahib era un giovane cammello bellissimo, di forme snelle e di pelo d'un grigio cos chiaro, che faceva tutt'uno col color della sabbia. 5li altri cammelli gli ubbidivano senza discutere. Invece 'ustaf*, l'arabo che conduceva la carovana, voleva che le bestie ubbidissero a lui. 7 "empre quel maledetto "ahib che mi sobilla gli altri cammelli& 7 gridava. 'a questa volta era davvero infuriato, e si diresse verso il colpevole con la frusta alzata per dargli una lezione. 7 o, signore& 7 grid+ il piccolo carovaniere )l, balzandogli davanti per difendere l'animale. 0 fu il piccolo )l a prendersi la frustata in pieno viso. "ahib si alz+ con un muggito furioso. Con un balzo rovesci+ 'ustaf* sulla sabbia e gli fu addosso con gli zoccoli e coi denti. 5li uomini di scorta dovettero faticare per cavarglielo di sotto ancora vivo. 7 'aledetta bestia& 7 continuava a ripetere 'ustaf*, gemendo per le ferite, mentre lo trasportavano sotto la tenda. 7 1er questa volta non posso nemmeno pi partire. Il comando della carovana fu preso da un anziano della scorta. 7 1rima per+ scaricate un poco i cammelli 7 ordin+. 7 0' proprio vero che hanno troppo peso da portare. 'a "ahib era offeso e immusonito e non si decideva a dare l'esempio alzandosi sulle zampe. )l aveva cercato di ammansirlo con dolci parole, accarezzandogli il collo lanoso, ma tutto fu vano. "ahib non si mosse. $ on ascolta pi neanche me$ disse tra s il piccolo, sconfortato, e si pose a sedere su un masso un po' discosto. 0, poich non c'era proprio nulla da fare, tolse di tasca una specie di zufolo, che s'era fabbricato con delle canne, ed inton+ una mesta melodia. Che accadde allora/ "ahib alz+ la testa, drizz+ le orecchie, e poi, di scatto, si alz+ dalla sabbia dov'era accosciato e si mise in cammino. 6ietro di lui, come per un comando, si alz+ tutta la fila dei cammelli, e la carovana si mosse. 75li piace la musica& 7 grid+ )l, tutto felice della scoperta. 7 Caro "ahib, come ti voglio bene& e gli corse accanto, per camminare al suo fianco. 6al quel giorno si seppe che "ahib era un cammello musicale. )l prese l'uso di montargli in groppa addirittura, sedendosi sul carico ammonticchiato sulla gobba, e la carovana procedeva cos, con "ahib sempre a capo della fila, mentre il canto del piccolo arabo si spandeva neella vasta solitudine sabbiosa, accompagnato talvolta dalle note acute del suo zufolo. Le carovane guidate da "ahib erano le pi veloci e procedevano di solito senza intoppo. 6urante i riposi sotto le tende, dopo che i cammelli erano stati scaricati, )l prendeva talvolta a tarda sera il suo zufolo, e seduto sulla sabbia a gambe incrociate, si dava a zufolare musiche allegre. )llora "ahib si alzava e si metteva a danzare in un suo modo comicissimo. 0 gli altri cammelli, in girotondo, a danzare con lui, al lume delle stelle. I carovanieri pi vecchi dicevano che "ahib era un cammello stregato e avevano un po' paura di lui. 'a non tutti i viaggi possono essere felici. :na volta, mentre attraversavano la parte pi desolata e sabbiosa del deserto, si lev+ un vento impetuoso ed infocato. La sabbia, sollevata in vortici, penetrava sotto le vesti, negli occhi, in bocca, nelle narici. Cammelli e uomini si gettarono tutti a terra, le bestie col muso affondato nella sabbia, gli uomini avvolti stretti nei loro mantelli. Il turbine dur+ parecchie ore. 'a, quando fu passato, non erano ancora alla fine dei loro guai La massima parte delle provviste era stata dispersa lontano dal vento# gli otri dell'acqua s'erano vuotati nella sabbia )ffrettarono la marcia, per giungere al pozzo che doveva trovarsi al termine di quella tappa. Il pozzo era prosciugato, le poche pianticelle che crescevano in giro coperte di cumuli di sabbia. on c'era da mangiare ne' da bere, ne' per gli uomini ne' per gli animali. )vanti allora, alla ricerca di un altro pozzo. 'a le bestie erano spossate. La carovana procedette sempre pi estenuata, non osando fare lunghi riposi, per due giorni ancora, nella speranza d'arrivare ad un'oasi. 'a i cammelli, ad uno ad uno si afflosciavano e cadevano. Cadde finalmente anche "ahib, e, accanto a lui, cadde nella sabbia il piccolo )l, svenuto. Il capo7carovana, che ancora si reggeva in piedi, era disperato( $1ensare che l'oasi ormai vicina, che ci si potrebbe arrivare in poche ore di marcia, e sarebbe la salvezza per tutti&$ "i avvicin+ al piccolo )l, per tentare di farlo rinvenire, e vide che lo zufolo gli era caduto sulla sabbia. 'acchinalmente il carovaniere lo port+ alla bocca e ne trasse una nota acuta. 0 a quel suono "ahib si riscosse. )l carovaniere balen+ allora un'idea# $<orse la musica& Chiss* che la musica non lo rianimi&$ "cosse il piccolo )l, che aperse gli occhi a fatica. 7)l, 7 disse il capo7carovana 7 f* un'ultimo sforzo& 1rova a suonare il tuo zufolo& 0' l'ultima nostra speranza& )l comprese, e le note del suo strumento di canne si levarono ancora una volta, alte e sonore, nella solitudine desolata. 0d ecco che anche "ahib le intese e si sollev+, come sempre quando )l sonava. <ece udire un grugnito, che voleva dire( 7 <orza comopagni, l'acqua non lontana& I cammelli pi vicini lo intesero e, con uno sforzo supremo, si

sollevarono anche loro, e si misero in moto...0 giunsero infatti all'oasi, e si buttarono tutti insieme alla fonte che vi sgorgava, con labbra avide e narici dilatate. 8evvero e furono salvi. 0 si port+ l'acqua negli otri ai cammelli rimasti in via, che poterono riaversi anche loro. ) sera, )l cant+ un inno di gioia, che voleva dire( 7 5razie all'acqua che d* la vita, e grazie alla musica, che rendele forze quando si proprio spossati& 'a "ahib, che pure era tanto musicale, quella sera era troppo stanco per ballare.<ece udire un grugnito, che voleva dire( 7 <orza comopagni, l'acqua non lontana&I cammelli pi vicini lo intesero e, con uno sforzo supremo, si sollevarono anche loro, e si misero in moto...0 giunsero infatti all'oasi, e si buttarono tutti insieme alla fonte che vi sgorgava, con labbra avide e narici dilatate. 8evvero e furono salvi. 0 si port+ l'acqua negli otri ai cammelli rimasti in via, che poterono riaversi anche loro. ) sera, )l cant+ un inno di gioia, che voleva dire( 7 5razie all'acqua che d* la vita, e grazie alla musica, che rendele forze quando si proprio spossati& 'a "ahib, che pure era tanto musicale, quella sera era troppo stanco per ballare.

IL PI$$ERAIO MAGICO

C@era una volta un pifferaio. on so in quale paese vivesse, ma certo in quel paese tutti lo conoscevano. Lo vedevano sempre accovacciato su una stuoia per terra e suonava, suonava il suo piffero fino a quando da una scatola marroncina non saltava fuori un serpentello. Il serpentello, al suono del piffero, sollevava il coperchio e cercava di schizzare fuori, ma inutilmente& :n giorno, al pifferaio si un un violinista e zin e zin e zin disturb+ il suono del piffero, tanto che il povero pifferaio fu costretto ad allontanarsi. Certamente non ne fu contento e pens+ di vendicarsi. "iccome era un pifferaio magico ricorse alla magia. )nd+ per le vie del villaggio e incominci+ a suonare una nenia strana. )ll'udire quel suono tutti gli animali uscirono dalle loro case, dalle loro tane e anche dai giardini e dal bosco e seguirono il richiamo di quel suono. C'erano cani, gatti, cavalli. galli, galline, oche ed anitre, persino topi grandi e piccini, insomma ogni quadrupede o bipede ed anche uccelli. 5li abitanti del villaggio uscirono per le strade e sulle piazze per vedere quello spettacolo e non sapevano capirne la ragione. 3ra gli altri c'era 3onino, un mago da strapazzo, che non sapeva fare altro per+ che far uscire un coniglio dal suo cilindro. )nche il coniglio di 3onino, liberatosi da quello scomodo cilindro incominci+ a seguire il 1ifferaio. )ndatosene il coniglio 3onino inizi+ a far roteare un'elica tenendola fra due dita e si avvicin+ al 1ifferaio per ascoltare ci+ che desiderasse. 1offi, cos si chiamava il pifferaio, espose il suo problema. 3onino disse( Innanzitutto restituiscimi il mio coniglio, poi vedremo che si pu) fare. 1offi comand+ al coniglietto di tornare nel cilindro. ) questo punto 3onino propose( Mettiamoci insieme e facciamo uno spettacolo in comune. *e viene il seccatore ci penso io. Cos fecero. ?icondussero alla loro tana tutti gli animali ed iniziarono il loro spettacolo. on pass+ molto tempo ed ecco ricomparire ;irli, il violinista. I due nuovi amici gli intimarono insieme( + te ne vai da un$altra parte o te la fare,a combriccola non era ancora al completo, "uando infatti si un- a loro un trombettiere. Che concerto. piffero, violino, tromba. 'offi cap- di avere fatto bene a non vendicarsi. mo vedere brutta. 0 ;irli( Che intendete farmi? ,a strada & di tutti e possiamo benissimo convivere e collaborare. Io con il mio violino, tu con il tuo piffero e tu con le tue acrobazie. Vedrete che spettacolo ne uscir! 1offi e 3onino, che erano in fondo in fondo due bonaccioni, acconsentirono. 0 pif e pif e pif e zirl e zirl e zirl serpentello, coniglietto ed elica roteante attirarono molta gente e guadagnarono un sacco di soldi. )d un certo punto pass+ di l un cagnolino scodinzolante. 0ra molto grazioso( aveva un collare rosso, ma aveva perduto il suo padrone. ?imase con loro e, quando il terzetto finiva lo spettacolo, passava a raccogliere le offerte del pubblico tenendo un piattino in bocca. 1otete immaginare come erano ammirati&& Il cagnolino fu chiamato <ufetto ed era molto furbo. "apeva riconoscere gli imbroglioni e, come li scorgeva, si metteva ad abbaiare ed a minacciarli. I guai cominciarono quando decisero di dividersi i profitti& <ecero i conti e <ufetto fu nominato amministratore. Il guadagno doveva essere diviso in parti uguali( erano in cinque. <ufetto fece le divisioni, ma subito cominciarono i litigi( %gnuno pretendeva pi degli altri campando propri diritti. 1offi si vantava di essere stato il primo. 3onino affermava che se non ci fosse stato lui nessuno avrebbe avuto la brillante idea di fare una compagnia. ;irli riteneva di produrre il suono migliore con il suo violino. 3rontron, il trombettista ripeteva il discorso di ;irli. L'unico che avesse buonsenso era <ufetto. <ufetto afferm+ che non dovevano litigare, perch! ciascuno aveva dato il meglio di s!, perci+ la logica era che il ricavato doveva essere diviso in parti uguali. ?assegnati, anche se non proprio contenti, tutti accettarono. La discussione si ripet! quando ciascuno voleva decidere come spendere i propri denari. ;irli mostrava il suo mucchietto di soldi e continuava a ripeter che erano troppo pochi per acquistare qualcosa. )l pi potevano bastare per un piccolo spartito, per una nuova canzone. 1offi avrebbe voluto acquistare una nuova cesta per il suo serpentello, dato che quella che aveva era gi* piuttosto sciupata, ma costava molto di pi del suo denaro. 3onino voleva una gabbietta per il suo coniglietto, ma, con quei pochi soldi non ce l'avrebbe fatta. Il trombettiere voleva un cappellino nuovo e un nuovo costume. La storia si faceva triste e fu ancora <ufetto a risolvere il problema( "#idatevi di me 7 esclam+ 7 datemi tutti il vostro gruzzolo. Mettiamoli insieme e ac"uistiamo "ualcosa di utile per tutti. /na cosa sola, di valore, gradita da ciascuno." La proposta non dispiacque, ma le discussioni ripresero quando si doveva fare una scelta. 1arlarono fino a sera, poi finalmente decisero. 1oich! avevano buon cuore, pensarono di usare la cifra raccolta per aiutare qualche poveretto. 2olle il caso

che passasse da quelle parti un vecchietto con il suo cane e si fermasse a pochi passi da loro. "i sedette sulla panchina tutto mesto e pensieroso. "*ignore, come mai siete cos- triste?" 6omand+ 3onino. "0uardate noi! *iamo sempre allegri e divertiamo gli altri con i nostri spettacoli! Volete parlarci un po$ di voi?" Il vecchietto replic+( $*ono vecchio e stanco. 1on ho pi2 nessuno al mondo se non "uesto cagnolino che & anche lui un po$ vecchiotto. %desso poi sono rimasto senza casa e sono costretto a dormire su "uesta panchina. 'er ora il tempo & bello, ma "uando sar inverno non so se ce la far)..." I nostri anici si commossere a sentire una storia cos triste. "i avvicinarono a lui, fecero una carezza al cane, che ricambi+ con una leccatina. 1oi si riunirono per prendere una decisione( "3al momento che il nostro guadagno diviso tra noi non & sufficiente per nessuno, diamolo a lui. cos- oggi potr sfamarsi." 6etto fatto. Il vecchietto si dimostr+ riconoscente e propose di unirsi a loro facendo eseguire qualche semplice esercizio al suo 8ill. 8ill si accost+ a <ufetto e fece subito amicizia con lui. Iniziarono a richiamare il pubblico suonando i loro strumenti, mentre i due cani abbaiavano saltellendo allegramente. "i radun+ ben presto un gruppo di persone incuriosite e gustarono lo spettacolo improvvisato. <ufetto pass+ a raccogliere le offerte e si accorse che erano state pi generose del solito, anche perch! fra il pubblico c'era anche un elegante signore, probabilmente ricco. Infatti questo signore, che seppero poi essere il sindaco del paese, si interess+ alla loro storia e, commosso, offr ospitalit* al vecchietto ed al suo cane in una casa allestita proprio per altre persone in difficolt*. La gioia di tutti fu grande e non sapevano pi come dimostrare la loro riconoscenza al ricco signore. I cagnolini saltellavano intorno a lui e gli altri improvvisarono un allegro girotondo battendo le mani per la felicit*. 5li spettacoli continuarono ogni giorno ed il ricavato permise a ciascuno di soddisfare i propri desideri. La loro bont* fu cos premiata e la loro amicizia si rafforz+ sempre di pi. La magia del pifferaio si espresse cos in una formula di generosit* e di buon cuore.

Potrebbero piacerti anche