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Allungai la mano in silenzio e rimasi in attesa.

Avevo messo a tacere la mia mente in uno sconsiderato atto di follia suicida, conscia dell'uragano di conseguenze che si sarebbe abbattuto su di me a breve, ma se vivere realmente comportava rischiare, allora valeva la pena rischiare, valeva la pena vivere. Uno sguardo pieno di stupore e paura mi trapass da parte a parte, ma non demorsi, "sono stanca di questa storia, mi fa stare male e vorrei che tu rispondessi ad alcune domande..". Approfittai dell'unico momento in cui era stata lasciata sola per avvicinarmi, ma dovevo aver calcolato male i tempi perch un solo istante dopo il suo sguardo si pos alle mie spalle e un brivido mi corse lungo la schiena. Mi voltai, lei era dietro di me, le braccia incrociate sul petto, circondata da un'aura palpabile di ostilit . !ospirai, un po' per il fallimento della mia impresa, un po' seccata da quella costante presenza assillante simile a un cane da guardia, "non sono qui per litigare, tantomeno in questo posto e davanti a tutti e comunque..", poi quella voce calma e sottile "posso parlare con lei"". !palancai gli occhi increduli senza voltarmi, continuando a fissare le persone che mi si erano parate davanti tagliandomi ogni possibile via di fuga, poi sentii una mano appoggiarsi sulla spalla e mi spostai di colpo. #ra in piedi dietro di me, non l'avevo nemmeno sentita alzarsi e il cuore mi si era momentaneamente trasferito in gola. $on ero mai stata una persona fredda e calcolatrice, non nel pieno delle azioni pi% sconsiderate che mettevo in atto. # ogni volta mi lasciavo travolgere da sentimenti inaspettati. &mpiegai qualche minuto per riprendermi dalla sorpresa e ricordarmi che se avessi fatto la mossa sbagliata mi sarebbero saltati addosso tutti. 'a guardai passarmi davanti e baciare la sua ragazza dolcemente, improvvisamente ricordai le bugie che mi aveva raccontato, il tormento che mi ero portata dietro per giorni. (iaccesi in me in piccolo focolare di rabbia "possiamo uscire a parlare, per favore.. rimarremo a portata di vista, cos) starete tutti tranquilli..", dissi quelle parole con un tono provocatorio, ma nessuno probabilmente colse quella sottigliezza. Mi feci forza e passai in mezzo a tutti uscendo dal locale per prima, non ero sicura di quello che stavo facendo, ma potevo comunque guardare tutti dell'alto al basso e questo mi dava un piccolo vantaggio. *uori tutto era pi% calmo, tranne me.. +i nuovo quella mano sulla spalla, leggera e improvvisa. Mi voltai di scatto guardandola, non avevo mai avuto il piacere di osservarla da cos) vicino. #ra bella, gli occhi scuri e quei capelli che le cadevano morbidi sulle spalle. ,er un attimo mi lasciai trasportare lontano dalla mente, poi le sue parole mi riportarono al presente "ti rendo nervosa"" abbassai lo sguardo imbarazzato "si, e sinceramente vorrei evitare, sono gi stata male abbastanza". -mi spiace sentirtelo dire, non era mia intenzione farti soffrire., sospirai scuotendo la testa -non importa, so che non sei una persona cattiva, anche se continuo a chiedermi il perch/ di tutto il casino che hai creato, potrei bombardarti di domande per tutta la serata, mettendoti forse con le spalle al muro e magari mandandoti anche in crisi. Ma alla fine cosa cambierebbe". mi voltai su me stessa guardandomi attorno, il cuore batteva furioso e potevo percepirlo fino in gola. Allungai una mano verso il paracarro per appoggiarmi -e poi, cosa cambierebbe ormai, hai preso le tue decisioni o forse altri le hanno prese per te e non credo che le ritratterai., il contatto con l0acciaio freddo plac per un istante ogni mio pensiero, troppo breve per essere anche solo goduto. -io.. io... la sua voce sembr incrinarsi in un singhiozzo e mi sentii sprofondare di nuovo nei sensi di colpa. Mi sedetti sul guard rail e la guardai, gli occhi lucidi che brillavano come stelle nella notte -ti prego non lasciarti andare ora, non posso muovere un solo dito su di te senza rischiare che la tua dolce met e le sue amiche mi saltino addosso furiosamente e lo stesso accadrebbe se tu ti voltassi in lacrime verso di loro., mi rialzai allargando le braccia sconsolata e ci che accadde non l0avrei immaginato nemmeno nei desideri pi% nascosti e disperati. 'e sue braccia strette al mio corpo, una stretta forte che non mi sarei aspettata da un corpo cos) apparentemente gracile e le sue lacrime, che scivolavano lente e calde sul mio collo. (imasi immobile, le braccia aperte, gli occhi lucidi a mia volta e la forza per un solo sussurro -perch/ mi fai questo.... !trinsi lentamente le braccia sulla sua schiena, avevo paura, fare o non fare qualcosa ormai non avrebbe fatto alcuna differenza, non ero pi% io a gestire quella situazione, tutto stava semplicemente accadendo ed io non ero altro che parte integrante di quel momento. !entivo il suo corpo sussultare sommessamente contro il mio e

istintivamente la strinsi pi% forte. 'a mente svuotata di ogni buon senso si lasci sfuggire tra le labbra -non ti lascio andare, sono qui.... 1hinai il viso sulla sua spalla e pensai all0enorme errore che avevo appena commesso, poi una lacrima mi rig la guancia. #ro arrivata in quel posto con tutti i buoni propositi del caso, chiarire la situazione e magari bere qualcosa in compagnia scambiando qualche parola, invece avevo fatto male i calcoli, non avevo considerato quanto piacesse al fato giocare con i sentimenti umani, ma ancora peggio non avevo minimamente considerato una reazione del genere. -'ena.. ora calmati, altrimenti finir con il piangere anch0io e le cose potrebbero finire veramente male se la tua ragazza ci vedesse., accarezzai la sua schiena cercando di calmarla e placare la bufera di sentimenti che si era scatenata dentro di me. #ravamo entrambe fidanzate e innamorate, ma qualcosa aveva sempre suscitato interesse e curiosit nei confronti dell0altra. -!iediti qui e dimmi cosa ti succede, non volevo farti piangere ne farti venire sensi di colpa. guardai un paracarro di cemento e lo indicai facendola sedere -volevo solamente chiarire questa strana situazione che mi faceva sentire sospesa sopra un abisso.. 'a guardai portarsi le mani sul viso, cercando di riprendere il controllo, ma non riuscii a trattenere la tentazione di avvicinarmi e prenderle il viso tra le mani sollevandolo dolcemente, -non sprecare le tue lacrime per me, io voglio solo vederti felice.. 'a guardai sorridendo e avvicinai le labbra alla sua fronte baciandola fraternamente, ma una forza furiosa mi sposto bruscamente facendomi quasi cadere a terra. 2arcollai in maniera scomposta cercando di riconquistare l0equilibrio, ma qualcosa o qualcuno mi afferro per la maglietta tirandomi indietro. 3utto attorno si muoveva convulsamente e faticavo a capire cosa stesse succedendo, ma poi me la ritrovai di fronte e realizzai che eravamo state viste e qualcosa non era apparso come doveva. -3u hai cercato di baciarla, ti avevo gi avvisato una volta di starle lontana, questa volta hai passato davvero il limite., chiusi gli occhi e aspettai di sentire un dolore lancinante da qualche parte, ma quello che sentii fu un ulteriore spintone che mi ribalt per terra facendomi picchiare la testa. 'e orecchie iniziarono a ronzare insistentemente e una sorta di strano bruciore pervase il mio cranio come una scossa potente. Mi raggomitolai su un fianco cercando di far passare quel dolore mentre le parole mi giungevano lontane -lasciala stare, lei non ha fatto niente, stava solamente cercando di calmarmi. 4 -tu stai zitta, cos) che parli con quella stronza5". 4 -non una stronza, e non stava cercando di baciarmi. 4 -ah no, vuoi forse dirmi cosa ho visto5" !ai una cosa.. vaffanculo, io me ne vado, fatti portare a casa tua da qualcun altro.. Avevo la vista appannata e non riuscivo a vedere chiaramente cosa fosse successo, sentii dei passi allontanarsi, altre parole in lontananza e poi tutto si spense per un attimo. 6uando riaprii gli occhi mi toccai la testa, doleva e un bozzo aveva iniziato a fare capolino, fu allora che allungai una mano verso il paracarro di cemento per mettermi a sedere. All0interno del locale nessuno si era accorto di nulla, la musica era alta e le mezze risse causate da persone alticce erano una cosa quasi abitudinaria. !coppiai a piangere raggomitolata su me stessa, la schiena appoggiata al cemento tondeggiante, avevo creato un casino pi% grosso di quello che ero venuta a risolvere ed ero li, a terra, sola.. ,oi quella voce -se n0 andata lasciandomi qui... cercai di alzare la testa ma la luce del lampione mi trapass come un filmine provocandomi la nausea -..devi alzarti, non puoi rimanere seduta per terra... 'entamente tutto stava riprendendo forma e colore, fu solo allora che capii che davanti ai miei occhi c0era lei -perch/ sei qui" ,erch/ non te ne sei andata via con lei". sentii le sue mani afferrarmi per i polsi e tirarmi su quel tanto che bastava per mettermi a sedere sopra il paracarro, -sono qui, perch/ un giorno una persona importante mi disse che gli amici non vanno mai abbandonati e bisogna lottare per loro.. Abbozzai un sorriso dolente guardando nel vuoto -una persona importante.. ma anche molto stupida... 4 -una persona che mi ha appena dimostrato quanto possa valere un0amicizia.. e smettila di darti la colpa.. Alzai la testa e la guardai -abbiamo creato un casino pi% grosso di prima, lo sai vero" # ora non so nemmeno come risolverlo, io non posso portarti a casa, non nelle condizioni in cui mi trovo, ho un trauma cranico e tu non hai la macchina... un leggero mancamento mi fece barcollare pericolosamente di nuovo verso terra, ma venni prontamente fermata per un braccio -dovresti andare al pronto soccorso 7io, almeno per un

controllo alla testa. 4 -no, dovrei dare troppe spiegazioni e non voglio.. portami a casa, le chiavi le ho in tasca e sulla macchina ho il navigatore.. al resto ci penseremo quando arriveremo, 3ania non creer problemi, tranquilla... *rugai con la mano in tasca e presi le chiavi, poco distante una macchina lampeggi e fece scattare le serrature. Mi alzai lentamente ancora abbastanza intontita, essere grandi e grossi non significava essere invincibili e tantomeno pi% duri dell0asfalto. !alimmo in macchina e prima di partire appoggiai una mano sulla sua -grazie....

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