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Informazione

Informazione
L'informazione ci che, per un osservatore o un recettore posto in una situazione in cui si hanno almeno due occorrenze possibili, supera un'incertezza e risolve un'alternativa, cio sostituisce il noto all'ignoto, il certo all'incerto. In altre parole, essa riguarda il contesto in cui i dati sono raccolti, la loro codifica in forma intelligibile ed in definitiva il significato attribuito a tali dati.

Etimologia
La parola deriva dal sostantivo latino informatio(-nis) (dal verbo informare, nel significato di "dare forma alla mente", "disciplinare", "istruire", "insegnare"). Gi in latino la parola veniva usata per indicare un "concetto" o un'"idea", ma non chiaro se questa parola possa avere influenzato lo sviluppo della parola informazione. Inoltre la parola greca corrispondente era "" (morf, da cui il latino forma per metatesi), oppure "" (idos, da cui il latino idea), cio "idea", "concetto" o "forma", "immagine"; la seconda parola fu notoriamente usata tecnicamente in ambito filosofico da Platone e Aristotele per indicare l'identit ideale o essenza di qualcosa (vedi Teoria delle idee). Eidos si pu anche associare a "pensiero", "asserzione" o "concetto".[1]

Aspetti generali
In generale un'informazione ha valore in quanto potenzialmente utile al fruitore per i suoi molteplici scopi: nell'informazione infatti spesso contenuta conoscenza o esperienza di fatti reali vissuti da altri soggetti e che possono risultare utili senza dover necessariamente attendere di sperimentare ognuno ogni determinata situazione. Sotto questo punto di vista il concetto utile di informazione e la parallela necessit di comunicare o scambiare informazione tra individui nasce, nella storia dell'umanit, con l'elaborazione del linguaggio da parte della mente umana e si sviluppa con la successiva invenzione della scrittura come mezzo per tramandare l'informazione ai posteri. Secondo quest'ottica la storia e l'evoluzione della societ umana sono frutto dell'accumulazione di conoscenza sotto forma di informazione. Nell'informazione ad esempio contenuto know how utile per eseguire una determinata attivit o compito, cosa che la rende ad esempio una risorsa strategica in ambito economico dell'economia aziendale. Col progredire delle conoscenze umane il concetto di informazione si evoluto divenendo via via pi vasto e differenziato: informazione in generale qualunque notizia o racconto, inoltre qualunque comunicazione scritta o orale contiene informazione. I dati in un archivio sono informazioni, ma anche la configurazione degli atomi di un gas pu venire considerata informazione. L'informazione pu essere quindi misurata come le altre entit fisiche ed sempre esistita, anche se la sua importanza stata riconosciuta solo nel XX secolo. Per esempio, la fondamentale scoperta della doppia elica del DNA nel 1953 da parte di James Watson e Francis Crick ha posto le basi biologiche per la comprensione della struttura degli esseri viventi da un punto di vista informativo. La doppia elica costituita da due filamenti accoppiati e avvolti su se stessi, a formare una struttura elicoidale tridimensionale. Ciascun filamento pu essere ricondotto a una sequenza di acidi nucleici (adenina, citosina, guanina, timina). Per rappresentarlo, si usa un alfabeto finito come nei calcolatori, quaternario invece che binario, dove le lettere sono scelte tra A, C, G e T, le iniziali delle quattro componenti fondamentali. Il DNA rappresenta quindi il contenuto informativo delle funzionalit e della struttura degli esseri viventi. L'informazione e la sua elaborazione attraverso i computer hanno avuto certamente un impatto notevole nella nostra attuale vita quotidiana. Limportanza testimoniata, ad esempio, dai sistemi di protezione escogitati mediante la crittografia e dal valore commerciale della borsa tecnologica. Luso appropriato dellinformazione pone anche problemi etici di rilievo, come nel caso della riservatezza riguardo alle informazioni cliniche che potrebbero altrimenti avvantaggiare le compagnie di assicurazioni mediche e danneggiare i pazienti.

Informazione L'importanza e la diffusione dell'informazione nella societ moderna tale che a questa spesso ci si riferisce come la Societ dell'Informazione.

Tipologie di informazione
In generale esistono tre diverse tipologie di informazioni, secondo una classificazione molto usata nelle telecomunicazioni: audio; video; dati. Queste sono spesso associate a segnali trasmessi all'interno di un sistema di telecomunicazioni oppure memorizzate su supporti di memorizzazione o in alcuni casi in formato cartaceo.

Misura dell'informazione
Per approfondire, vedi Misura dell'informazione.

Secondo la Teoria dell'Informazione in una comunicazione, che avviene attraverso un dato alfabeto di simboli, l'informazione viene associata a ciascun simbolo trasmesso e viene definita come la riduzione di incertezza che si poteva avere a priori sul simbolo trasmesso. In particolare, la quantit di informazione collegata ad un simbolo definita come

dove

la probabilit di trasmissione di quel simbolo. La quantit di informazione associata ad un simbolo

misurata in bit. La quantit di informazione cos definita una variabile aleatoria discreta, il cui valor medio, tipicamente riferito alla sorgente di simboli, detto entropia della sorgente, misurata in bit/simbolo. La velocit di informazione di una sorgente, che non coincide con la frequenza di emissione dei simboli, dato che non detto che ogni simbolo trasporti un bit di informazione "utile", il prodotto dell'entropia dei simboli emessi dalla sorgente per la frequenza di emissione di tali simboli (velocit di segnalazione). Quanto sopra pu essere generalizzato considerando che non assolutamente obbligatorio che ogni simbolo sia codificato in maniera binaria (anche se questo ci che accade pi spesso). Quindi l'informazione collegata ad un simbolo codificato in base per definizione pari a con pari alla probabilit di trasmissione associata a quel simbolo. L'entropia della sorgente per definizione pari

alla sommatoria, estesa a tutti i simboli della sorgente, dei prodotti tra la probabilit di ciascun simbolo e il suo contenuto informativo. Nei casi particolari in cui sia 10 l'entropia della sorgente misurata in hartley, se invece pari al Numero di Eulero si misura in nat. Dalla formula si evince che se la probabilit Pi di trasmettere il simbolo pari ad uno, la quantit di informazione associata nulla; viceversa se nel caso limite ideale di Pi=0 la quantit di informazione sarebbe infinita. Ci vuol dire in sostanza che tanto pi un simbolo probabile tanto meno informazione esso trasporta e viceversa: un segnale costante o uguale a se stesso non porta con s alcuna nuova informazione essendo sempre il medesimo: si dice allora che l'informazione viaggia sotto forma di Innovazione. I segnali che trasportano informazione non sono dunque segnali deterministici, ma processi stocastici. Nella teoria dei segnali e della trasmissione questa informazione affidata a processi aleatori la modulante (in ampiezza, fase o frequenza) di portanti fisiche tipicamente sinusoidali che traslano poi in banda il segnale informativo.

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Informazione e portata
Il concetto di informazione trasportato su un canale di comunicazione pu essere messo in analogia con quello della portata in idrodinamica, mentre la velocit del flusso rappresenta la velocit di propagazione del segnale trasportante l'informazione sulla linea. Al riguardo ogni linea di trasmissione o mezzo trasmissivo ha un sua massimo quantitativo di informazione trasportabile espresso dalla velocit di trasmissione della linea stessa secondo il Teorema di Shannon.

Codifica dell'informazione
La codifica dell'informazione consiste nel trasformare una informazione generica in una informazione comprensibile da un dispositivo o che sia adatta alla successiva elaborazione. Il primo problema da affrontare nei processi di elaborazione dell'informazione la rappresentazione dell'informazione. L'informazione consiste nella ricezione di un messaggio tra un insieme di possibili messaggi. La definizione esatta che l'informazione si rappresenta usando un numero finito di simboli affidabili e facilmente distinguibili. All'interno delle apparecchiature digitali l'informazione rappresentata mediante livelli di tensione o mediante magnetizzazione di dispositivi appropriati. Le esigenze di affidabilit impongono che tali simboli, per una maggiore efficienza, siano due o al massimo tre: nel primo caso si hanno solo 0 e 1, corrispondenti a 2 livelli di tensione (standard TTL: 0/5V; standard RS-232: +12/-12V) che vanno a formare la numerazione binaria; nel secondo caso si pu avere un terzo stadio, indicato come HiZ (alta impedenza), che rappresenta un livello indeterminato, causato ad esempio dal filo "scollegato".

Note
[1] Il termine indicava originariamente "ci che appare alla vista", derivando dalla radice indoeuropea *weid-/wid-/woid-, "vedere" (confronta il latino video). Esso venne per ad assumere in seguito una grande molteplicit di significati (per esempio, in Isocrate esso indica il "modello teorico" di un'orazione).

Bibliografia
Hans Christian von Baeyer, Informazione. Il nuovo linguaggio della scienza, Edizioni Dedalo, 2005, ISBN 978-88-220-0226-6 Antonio Teti, "Il potere delle informazioni. Comunicazione globale, Cyberspazio, Intelligence della conoscenza", Il Sole 24 Ore Editore, 2012, ISBN 978-88-6345-446-8

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Voci correlate
Conoscenza Dati Disinformazione

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Collegamenti esterni
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