Sei sulla pagina 1di 20

74

Tami or... the lost Eden

75 L'antico castello che domina da un'altura il quartiere di Jafo, venne costruito dai Crociati che volevano cos proteggere il porto dalle incursioni dei pirati saraceni. L'odierna Tel Aviv ancora non esisteva, venne fondata solo nel 1909 e la vita, a quei tempi, si svolgeva tutta al riparo della rassicurante ombra del massiccio castello crociato. Le case costruite l'una addossata all'altra e le anguste stradine offrivano ben scarse possibilit di movimento ad eventuali numerose orde assalitrici. Il Churrasco Restaurant, situato in Jefet St. 13, occupa il primo piano di una di queste case. Essendo un locale tipico sud-americano, la sua cucina prepara superlativi piatti a base di carne: empanadas, chulettas e asados provengono dalle rinomate mandrie che vivono nelle sconfinate pampas argentine. Gianni vi aveva trovato lavoro, non tanto per le sue pur discrete capacit in campo culinario, ma perch avendone conosciuto il proprietario in casa di comuni amici, lo aveva affascinato coi racconti dei suoi viaggi e quando questi aveva saputo che era in cerca di un lavoro, glielo aveva offerto su d'un piatto ( il caso di dirlo) d'argento. Il Churrasco era aperto solo la sera e Gianni era impegnato nel suo lavoro dalle sei del pomeriggio fin verso la mezzanotte, questo gli permetteva quindi una certa libert durante le ore del giorno, oltre a dargli l'opportunit di apprendere qualcosa di

76 nuovo sulla difficile arte culinaria. Lo stipendio non era male ed oltre ad un lauto pasto al giorno, poteva disporre di una parte del piano superiore al ristorante, dove da un grande locale situato di fianco alla dispensa, aveva ricavato un loft pi che decente, con pareti-librerie mobili, vari tappeti sui pavimenti, un bagno-doccia ed una zona-notte con un paracadute appeso sopra al letto a m di baldacchino che fungeva anche da utilissima zanzariera. La sera, come da accordi presi con Abrham, il proprietario, dalle ultime ordinazioni che gli venivano fatte, verso la mezzanotte, poteva prepararne una porzione in pi, per la sua propria cena. Il suo pasto di met giornata invece, a base di pitha, falafel o kebab, lo consumava nel suo tempo libero, per strada, come la maggior parte della popolazione. Al mattino si recava, percorrendo a piedi una buona parte del lungomare di Tel Aviv, al Blue Star Bar, per fare colazione e per svolgere un po' di "public relations". Qui aveva conosciuto tante persone che vi erano giunte dai quattro angoli del mondo, spinte dalle necessit o dalle pulsioni pi disparate. Mody, uno dei due soci proprietari, era un gran simpaticone e soprattutto quando nel bar era presente anche Julius che giocava a basket nel team "Maccabee", i tre finivano spesso in

77 chilometriche ed inconcludenti discussioni che riportavano Gianni indietro ai vecchi tempi del "Bar Sport" di torinese memoria, era cambiato lo sport, era cambiata la terminologia, non pi "rigore" ma "tiro libero", non pi "goal" ma "canestro", ma l'accanimento tra i vari tifosi erano gli stessi. Gli avventori abituali del Blue Star erano stimolanti, cosmopoliti e facili allo stabilire nuove relazioni, solo Eran, il socio di Mody, non era molto simpatico, giovane d'et ed ancora inesperto nella difficile "arte di vivere", aveva da poco terminato di servire il suo paese sotto le armi, scontroso ed un tantino aggressivo, talvolta si lasciava andare a dichiarazioni un po' razziste o quantomeno autarchiche, poco in armonia con l'ambiente circostante. Alcune volte Gianni aveva assistito, suo malgrado, ad animate discussioni tra Eran ed una splendida ragazza che veniva ogni tanto a bere qualcosa al bar; Gianni aveva pensato che lei fosse una sua sorella minore e lui la stesse riprendendo per qualche suo errore, tanto erano male assortiti come ipotetica coppia. Gianni si riproponeva ormai da tempo di prendersi qualche giorno di permesso dal lavoro, da mesi non si recava al kibbutz Shuval, vicino a Be'er Sheva, dove si trovavano tanti suoi amici, chi in veste di volontario, chi addirittura di "membro", vale a dire di socio nella conduzione del kibbutz.

78 Gi un paio di volte era stato loro ospite ed alcuni amici sudamericani avevano organizzato calorose "fiestas" in suo onore: cibi e bevande in quantit, samba e merengue, ma soprattutto la possibilit di stabilire "nuovi contatti", sempre utili quando si lontani dal proprio paese. Gianni da parte sua, non dimenticava mai di portare qualche regalino alle persone giuste, -Do ut desehh grandi saggi e maestri di vita i vecchi Latini! Un venerd mattino Gianni stava piacevolmente sorseggiando un Martini e ammirando il paesaggio immerso nel sole, seduto ad un tavolino sotto la fresca ombra del dehor del Blue Star. Volgendo il capo alla sua sinistra, dalla sommit del promontorio di Jafo, l'antico rudere proiettava la sua ombra sull'azzurro-turchese del mare sottostante. Di fronte a s, appena oltre Hayarkon St. la spiaggia ambrata rifletteva i raggi del sole come se fosse stata disseminata di diamanti; alla sua destra, la lussuosa sagoma dell'Hilton si stagliava maestosa contro l'azzurro del cielo. -Ahh!!- pens Gianni, mentre con una mano s'accarezzava la barbetta serafico, -The real Promised Land!!-, stava vivendo un periodo molto positivo, tutto andava per il meglio: il lavoro era stimolante, la casa accogliente, il tempo splendido... si sentiva baciato in fronte dalla dea Fortuna in persona! O da qualche altro dio e si sa, in Terra Santa gli dei non

79 mancano di certo! F con un certo fastidio che ud un berciare, turbativo di tanta armonia, venire da dentro al bar e pochi secondi dopo vide uscire la bella ragazza che lui credeva essere la sorella di Eran, che singhiozzando e senza chiedergli alcun permesso, si sedette al suo tavolino, asciugandosi gli occhi col dorso d'una mano e "tirando s col naso". Gianni trov in fondo ad una tasca dei suoi pantaloncini un fazzoletto, stranamente pulito e profumato e glielo offerse. Lei con una smorfia di sorriso dipinta sul bel viso imbronciato, lo prese, ringrazi, lo us sfregandosi ripetutamente gli occhi ed il naso, lo appallottol e se lo cacci in tasca. Gianni nel frattempo stava velocemente analizzando la situazione: quello splendido esemplare di femmina umana non era la sorella di Eran ma bens la sua ragazza. Eran non gli era molto simpatico, ma nemmeno avrebbe voluto dover esser costretto a cambiare bar, per causa di un qualche problema con uno dei proprietari... -certo che veramente bellissima! forse non l' ho mai avuta una donna cos bella!...- le sue valutazioni e relative considerazioni vennero interrotte da un nuovo vociare dall'interno del bar, mentre Eran usciva quasi di corsa e senza degnarli di uno sguardo, attraversava la strada e si allontanava a passo spedito in direzione del quartiere di Jafo. Il bel tomo l'aveva involontariamente cavato dalla situazione

80 d'impasse in cui si trovava. Sottilmente stimolata da Gianni, Tami, cos si chiamava la ragazza, prese a sfogarsi: -Ohh non ce la faccio pi!! Non ce la faccio pi a sopportare le sue scenate di gelosia! Voglio solo dormire, dormire e non svegliarmi mai pi!-. -Oh fucking hell!sbott Gianni, schiaffeggiato da quella dichiarazione tanto radicale quanto inattesa, -Are you kidding or what?!?-. No! la bella Tami non stava scherzando, era veramente sull'orlo di un brutto esaurimento nervoso; gi una volta, raccont, era stata salvata in extremis da suo padre, arrivato fortuitamente a casa sua, mentre Tami in piedi sulla ringhiera, meditava di lasciarsi cadere dal balcone di casa sua, un appartamento situato al quarto piano di un palazzo. Mentre ascoltava le sue disavventure, Gianni si rese conto che Tami aveva veramente bisogno d'aiuto, di relax e di un po' di svago, la sua mente si stava esaurendo a causa delle continue scenate di gelosia e della violenza che le seguiva. La povera ragazza continuava a sfogarsi: sapeva che gli uomini cercavano una sola cosa, notava che la guardavano con bramosia, che la tampinavano con un solo scopo, ma lei non ci pensava neppure ad avere avventure, semplicemente non voleva fossilizzarsi in un rapporto amoroso cos totalitario, nel quale le erano vietati amici e semplici conoscenti che non fossero del suo

81 stesso sesso. Tutto ci per, Eran non lo capiva e continuava a torturarla con la sua gelosia patologica che un giorno, lei lo sapeva, avrebbe provocato prima la loro totale separazione e poi la sua stessa morte... -Oh come on! stop talking about death!! Ma come puoi parlare di morte, di suicidio!?... ma porca puttana! Sei una bellissima ragazza, sei simpatica, intelligente, io do per scontato di esserlo a mia volta e con te mi ci trovo benissimo. Non t'ho ancora sentita dire una sciocchezza od una frivolezza e poi, Dio del cielo!! Guarda di fronte a te! il sole, il mare, gi solo questi doni rendono la vita degna d'esser vissuta. Senti gli uccellini che cinguettano, guarda quante farfalle e quanti fiori! Vivi in un paradiso terrestre, od almeno quanto resta di esso! Butti a mare una vecchia rete da pesca ed hai di che cibarti per una settimana! Non avresti neanche bisogno di una casa, qui non fa mai freddo e basterebbe un sacco a pelo. E poi la musica! non ti piace ascoltare musica? Genesis, Pink Floyd, Beethoven.... e mangiare? gustare cibi saporiti, la cucina italiana!.... un giorno ti inviter a mangiare le mie melanzane alla parmigiana! e il sesso?! non ti piace fare sesso? sex makes turning the world!!... La povera ragazza ascoltava annichilita, da una parte i suoi problemi e le sue angosce la atterrivano e la dilaniavano, espandendola e comprimendola alternativamente, dall'altra era

82 fortemente attratta da quest'uomo che viveva in modo libero, lontano dal proprio paese, viaggiando ed assaporando le cose naturali della Vita, sbocconcellando le frutta migliori da un albero all'altro del suo Eden personale e non... le lacrime le invasero lo sguardo e presero a sgorgarle inarrestabili dagl'occhi, mentre un singhiozzo infantile le scuoteva il petto. Tutte le sue contraddizioni salivano a galla, come spinte alla superficie da un geyser inarrestabile, un' infanzia passata senza riferimenti, spartita come un malloppo tra una madre divorata dalla sete di potere ed un padre stakanovista, totalmente assorbito dalla sua missione; la scuola frequentata senza lodi n biasimi, quasi per inerzia e per ultimo, almeno in ordine temporale, un uomo violento e possessivo, al quale si era aggrappata ormai da alcuni anni, cercando protezione e comprensione e che invece s'era rivelato quasi subito un despota intollerante a qualsiasi desiderio, hobby od amicizia che non fosse da lui stesso condivisa o peggio, premeditata e programmata. Gianni che era rimasto ammutolito, sbalordito dall'aver scoperchiato, suo malgrado, un tale vaso di Pandora, prese a rincuorarla, accarezzandole la testolina con dolcezza: -Ok, ok, non successo nulla, akol beseder, va tutto bene, mi sono fatto un po' prendere la mano dalla mia vitalit, dalla mia foga di vivere,

83 solo che mi fa salire la pressione "a mille", di fronte ad un panorama cos paradisiaco, del quale tu stessa fai parte, sentir parlare di morte! di suicidio!!... ok, ascolta: io ho in programma di andare a visitare alcuni cari amici, presso un kibbutz, vicino a Be'er Sheva, devo solo passare a prendere un acconto sullo stipendio, nel ristorante dove lavoro, ti porto con me! Tu hai bisogno di cambiare aria, di conoscere gente nuova, gente positiva che ti faccia star bene, che ti faccia riassaporare la Vita! ch' s piena di problemi ma anche ampiamente degna di esser vissuta!! Tami ormai convinta dalla bont di tale programma, lo interruppe dicendo che riguardo ai soldi non c'erano problemi, avrebbe solo dovuto passare da casa sua per cambiarsi d'abito e poi in banca. ok! Gianni la segu e s'incamminarono verso una delle pi belle zone residenziali di Tel Aviv. Poco dopo aver oltrepassato l'hotel Hilton, girarono a destra e percorse poche decine di metri, si fermarono davanti ad un palazzo signorile con l'intera facciata ricoperta di marmo bianco di Carrara. L'ascensore, sulle cui pareti in radica di noce, tirate talmente a lucido, ci si poteva specchiare, si ferm al 4 piano, Tami gir la chiave nella serratura di un pesante portoncino d'ingresso ed apertolo, fece cenno a Gianni di seguirla.

84 -Whow!! e chi ci vive qui?!? esclam Gianni stupito da tanto lusso, -Io ci vivo. L'appartamento me l'ha regalato mio padre-, -Ahh... e i tuoi dove vivono?- chiese Gianni, -I miei sono divorziati, mio padre medico e vive e lavora a Ramat Gan, mia madre invece lavora per il governo e vive a Gerusalemme.Tami prese a frugare in un cassetto di un antico scrittoio in mogano intarsiato e trovato quanto cercava se lo mise in tasca e si diresse verso quello che Gianni intravide bagno. Ci essere un gli permise di darsi uno sguardo attorno. La

superficie dell'appartamento non era inferiore ai 200 metri quadri, alla faccia dell'appartamentino per la figliola!! Tappeti dai colori smaglianti, di chiara fattura manuale, cinese e persiana, erano sparsi un po' ovunque, quadri, i cui autori Gianni non conosceva, circondati da pregevoli cornici, erano appesi alle pareti. In un angolo di un vasto salone, delimitato su due lati da un'ampia porta-finestra scorrevole, troneggiava uno Steinway a coda che Gianni reput non dovesse costare meno di una ventina di migliaia di dollari americani... -Whow!! io questa me la sposo!!Gianni non si trattenne dall'esprimere ad alta voce il suo sbalordimento e l'eccitazione che provava per la nuova, piacevole scoperta. Pochi minuti dopo, Tami era pronta, afferr al volo una borsa da

85 viaggio in pelle ed usc dall'attico seguita da Gianni. Appena in strada si diressero a passo spedito verso il centro citt. Mentre camminavano, Tami si avvicin a Gianni e presolo a braccetto, gli sussurr con un sorriso radioso che erano anni che non si sentiva cos bene, cos eccitata per il solo fatto di andare "alla ventura". Gianni le accarezz la mano che lei teneva sul suo braccio e le disse con un sorriso che tutta la vita era un'avventura, bastava saperla vivere come tale. Arrivati in Dizenghoff Circle, una delle piazze pi importanti di Tel Aviv, Gianni fu nuovamente colpito da stupore, quasi come lo furono i nativi americani, quando videro uno dei marinai sbarcati con Colombo, accendere il fuoco con un acciarino, invece che sfregando tra di loro due legnetti: avvicinatasi ad una banca, invece d'entrarvi, Tami estrasse dal portafogli una specie di biglietto da visita, lo infil in quella che sembrava una piccola buca da lettere e pochi secondi dopo lo ritrasse in piacevole compagnia di una verde mazzetta di biglietti di banca da 1000 shekelim... -Oh bloody hell!! How did you do that?!?- Erano i primi anni '80 e Gianni non aveva mai visto prima d'allora un "bancomat", Tami lo guard come una newyorkese avrebbe guardato un aborigeno nudo nel centro di Manhattan, poi resasi conto del suo, per quanto imbarazzante, genuino stupore, prese a

86 spiegargli amorevolmente le funzioni del bancomat, mentre Gianni la guardava rapito. Quella ragazza gli piaceva sempre pi, bella, di buon cuore, simpatica, un po' "scombinata" e pure ricca, mancava per ora solo una qualit all'appello ma Gianni si ripropose di non forzare la mano e lasciare semplicemente che gli eventi accadessero. Presero un Taxi e si diressero verso Jafo, percorrendo Allemby Street. Giunti di fronte al Churrasco, Gianni salt gi al volo ed infilatosi nel ristorante, avvert Abhram che sarebbe stato via per un paio di giorni: -Se tutto va bene, t'invito al mio matrimonio!!- grid al simpatico e benevolo patron, mentre saliva di corsa i gradini che conducevano al suo loft. Chiuse la porta a chiave dietro di s e sollevato il materasso dalla rete, frug al suo interno, dopo aver aperto un invisibile passaggio chiuso da due strisce di velkro. S'infil in tasca un sacchetto di nylon accuratamente sigillato e ridiscese di corsa in strada. Risalito sul taxi, disse al driver: -Tod arb! Takan Markasit bvakkash! (Mille grazie! Alla stazione centrale per cortesia!)-. Arrivati nella grande piazza, seguendo il flusso del traffico, caotico come al solito, il taxista li deposit a pochi metri dal terminal dell'autobus in partenza per Be'er Sheva. Pochi minuti dopo, saliti a bordo, Gianni si rilass, sprofondando

87 nel comodo sedile; l'ultima ora era stata piuttosto densa di avvenimenti e di cose da fare e Gianni ch'era un mago dell'improvvisazione, andava facilmente "in tilt" quando doveva seguire una ben preordinata tabella di marcia. Tami era allegra e loquace, Gianni la osservava attentamente mentre lei parlava "a ruota libera" di quanto le piacevano i fiori e le farfalle, i cavalli e di quanto fosse bello il mare ed Israele. Era veramente bellissima, la pi bella ragazza che mai avesse conosciuto. I capelli nerissimi e corti incorniciavano l'ovale perfetto del suo viso, la cui pelle, senza la minima imperfezione, aveva la lucentezza della seta, molto pi chiara dei normali standards della sua razza . Gl'occhi poi, anch'essi neri come il carbone, brillavano come due diamanti neri. Gianni era tanto rapito nell'osservarla che quasi non s'avvedeva di quanto lei parlasse e ridesse e canticchiasse con voce cristallina, seguendo un motivetto popolare trasmesso dall'impianto stereofonico di bordo. Poi di colpo qualcosa mut ma Gianni preso da quell'atmosfera idilliaca, per qualche momento aveva allentato la sua attenzione e non se ne rese immediatamente conto. Tami smise repentinamente di cantare, di decantare le bellezze della natura che seguitavano a scorrere fuori dal finestrino, si rabbui in volto e tacque.

88 Passarono alcuni minuti prima che Gianni realizzasse il cambiamento ch'era avvenuto in lei e le domandasse con celata trepidazione che le succedeva. Tami lo guard in volto mentre i suoi occhi brillanti venivano offuscati dalle lacrime, poi gli si abbandon contro il petto e diede libero sfogo alle sue insicurezze: -Ok, ora io sto bene, troppo bene! Ma questa solo un'avventura, ora andiamo a visitare i tuoi amici e staremo bene e sar bello ma poi?...poi torneremo a Tel Aviv e tu riprenderai a viaggiare da una parte all'altra del Medio Oriente, a visitare amici, a fare affari ed io a casa ad aspettare...-, -Aspettare cosa?- chiese imprudentemente Gianni, -La morte!- fu la risposta... ...Gianni rimase letteralmente a bocca aperta, fino a quando una piccolissima parte del suo cervello che non era in vorticoso, caotico movimento, non se ne rese conto e gli ordin di chiuderla. Cosa che fece, con una nonostante tutto, buffa espressione. -Oh bloody hell!! again?!?- sbott, quando si riprese, -Stai nuovamente pensando a queste stronzate?! ma dimmi, non stai bene ora? Stiamo andando a trovare dei buoni amici, che ci faranno una grande festa, con cibi, musica, buone vibrazioni... ma forse proprio qui il tuo problema, hai avuto tutto dalla vita senza dover lottare per ottenerlo, bastava comprarlo e i soldi non ti

89 mancavano, n ti mancano di certo, ma non hai mai imparato ad apprezzare le cose semplici di ogni giorno. Hai mai sentito il detto latino -Carpe diem-? e dire che sei nata in una parte del mondo che in quanto a fatalismo non seconda a nessuno! come puoi rovinare la tangibile felicit di oggi, semplicemente pensando ed ingigantendo la probabile infelicit di domani?-. Segu un lungo monologo sulle gioie della Vita, sulle bellezze della Natura, che si offrono s gratuitamente, ma solo a coloro che aprono sufficientemente il cuore e gli occhi per vederle. Dopo una buona ora di obiezioni e relative spiegazioni sul come andava vissuta degnamente la vita per evitare che uno si debba suicidare ad ogni pi sospinto, con un Gianni esausto ed una Tami rincuorata, il bus della EGGED si ferm nei pressi del kibbutz Shuval dove i due scesero. Percorsero poche decine di metri ed arrivati alla sbarra d'entrata, Gianni disse al ragazzo che la sorvegliava che Marcelo l'argentino e Lorenzo l'italiano li stavano aspettando, avevano chiesto il permesso al responsabile dei volontari e potevano ospitare lui e la sua amica per un paio di giorni. Meno di cinque minuti dopo, avvisati telefonicamente dal ragazzo di guardia, Gianni vide due sagome note che si avvicinavano lungo il viale ombreggiato da giganteschi eucalipti.

90 Compiuti gli ultimi metri di corsa, i due amici abbracciarono strettamente Gianni, baciandolo con trasporto. Gianni present loro Tami, aggiungendo poi in spagnolo che qualsiasi gentilezza o dolcezza avessero riservato a lei, l'avrebbero fatta a lui. Arrivati al block dei volontari, tutti erano riuniti per il rituale benvenuto: Pepe Gallardo ed Edoardo dalla Colombia, Maria Rosa da Napoli, Paola da Milano, Helen e Bob da Londra pi una decina di nuovi volontari, provenienti da diverse parti del mondo che Gianni ancora non conosceva ma che s'avvicendarono per un cordiale saluto. Gianni lasci Tami, piacevolmente stupefatta da tanto calore, alle cure di Maria Rosa, la ragazza pi simpatica ed allegra che avesse conosciuto negli ultimi anni e segu Marcelo e Lorenzo nel loro cottage. Appena furono entrati, Marcelo chiuse la porta a chiave e tir le tende alla finestra del salotto poi fece un cenno a Gianni per indicare che tutto era ok. Gianni apr i regali che tra abbracci e ringraziamenti vennero subito "assaggiati". Prima di abbandonarsi totalmente allo spirito di "fiesta" che gi aleggiava nell'aria, Gianni spieg ai due amici che il "materiale" era ampiamente disponibile, il prezzo eccellente ed in quanto alla qualit... la stavano "sentendo" che facessero "girare la voce" al solito modo e lui prima di ripartire avrebbe lasciato loro la

91 quantit richiestagli. Dopo la cena, varia ed abbondante, che venne consumata tutti insieme nel grande salone del "mogadon" (refettorio dove tutti gli abitanti del kibbutz si incontrano per i pasti), presso il volunteer's pub venne organizzato un party. Nell'allegria generale della festa, Gianni not pi volte gli occhi brillanti di Tami che lo cercavano, ma la serata era dedicata alle "public relations" e Gianni cerc di mantenersi il pi distaccato possibile, anche se ogniqualvolta i suoi occhi incontravano quelli di lei, i battiti del suo cuore acceleravano e tutto il suo corpo veniva pervaso da piacevoli brividi. Verso le tre della mattina, esausti per le ultime ore passate fin troppo intensamente, Gianni e Tami salutarono i loro ospiti e si ritirarono nella camera che era stata preparata per loro per concedersi un sano sonno ristoratore. La stanza era arredata con gusto variopinto e cosmopolita e raccontava qualcosa di ognuno dei vari ospiti che vi si erano avvicendati. Una bandiera confederata sudista appesa semispiegata ad una parete, parlava di qualche ragazzotto, magari texano che forse aveva lavorato proprio nella locale piantagione di cotone, sicuramente immemore e probabilmente inconscio delle migliaia

92 di morti che le idee che questa rappresentava, avevano procurato cent'anni prima al suo paese, in parte anche a causa di quel prodotto che lui raccoglieva nelle piantagioni ogni mattino, magari fischiettando una canzone degli Allman Brothers. Le delicate sagome di animali di carta raccontavano la pazienza e la grazia di una giapponesina che aveva scelto il kibbutz tra una delle varie esperienze sociali richieste nel suo paese per conseguire una laurea, magari in elettronica. Ovunque, appesi alle pareti, fotografie di gruppi di giovani, ridenti ed abbronzati e poi conchiglie e souvenirs illegali di una gita sul Mar Rosso. Gianni domand a Tami se aveva qualche problema a dividere il solo letto disponibile con lui, considerato il fatto che non aveva l'abitudine di portare le mutande, Tami rimase per un attimo a bocca aperta, gli occhi le brillarono poi s'affrett a rispondere: -Oh no, no J really don't mind-. Gianni sapeva intimamente che quello splendido esemplare di femmina umana era suo, era il volere del Fato e lui non aveva l'abitudine di mettersi contro il Fato, ma a lui la carne piaceva veramente ben cotta e non certo per un problema di denti. Si spogli, s'infil nel letto e scivol a contatto con un fianco di Tami, era calda e morbida, troppo invitante, troppo disponibile... rametti di corallo,

http://www.arduinosacco.it/product.php?id_product=962

Potrebbero piacerti anche