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CAMERA DEGLI SPOSI(1465-74) decorazione della casa degli sposi , la camera da letto di Ludovico II Gonzaga, presso il Castel San

Giorgio(Mantova). La grande novit lo sfondamento illusionistico attuato tramite la prospettiva in modo da dare l'impressione di trovarsi in uno spazio aperto del loggiato. Nella stanza solo le cornici del camino, delle porte e dei peducci sono veri , il resto decorazione cio pura finzione pittorica. Le pareti sono suddivise con una finta architettura costituita da paraste che poggiano su di un basamento. OCULO: sulle paraste si dipartono delle costole dipinte che ripartiscono la volta in lunette e rombi decorati a grisaglia(tecnica pittorica a monocromo, in grigio, che finge degli stucchi), sovrastato da un parapetto traforato dipinto in prospettiva. Cielo luminoso e solcato da nuvole. Fra i peducci(mensole aggettanti dal muro, forma di semi capitelli x sostenere archi e volte) finti cursori(guida che regge tendaggio di cuoio con impressioni in oro) metallici; su pareti EST E OVEST i tendoni sono abbassati, le restanti sono sollevati in parte. Nella parete Nord dipinta la corte mantovana riunita sulla terrazza al momento di ricevere la notizia dell'elezione schermata da un motivo di marmi policromi e anelli fra loro legati. Ogni personaggio stato curato nei minimi dettagli . E' con A. Mantegna che lo spettatore si sente parte attiva della rappresentazione.

ANDREA MANTEGNA apprendistato a Padova presso Francesco Squarcione. Si trasferisce dal marchese Ludovico II Gonzaga. Osservazione diretta di antichi monumenti, studio del disegno di Squarcione, Donatello e alla maniera Fiorentina. ORAZIONE NELL'ORTO(1453-54): il piccolo arbusto al entro rimanda all'ambientazione evangelica dell'avvento: preghiera di Cristo degli Ulivi nella notte in cui fu tradito. Cristo inginocchiato sulla dura roccia che sembra artificiale, rivolge le spalle all'osservatore mentre medita di fronte l'apparizione di 5 angeli che mostrano i simboli della passione(colonna flagellazione, croce, lancia, spugna). I tre discepoli addormentati come blocchi di pietra incastrati tra loro vicino al fiume. Giuda guida i soldati. Sull'albero uccello nero simbolo morte, i leprotti vicino alla roccia davanti alla quale inginocchiato Ges e gli uccelli bianchi indicano la vita e resurrezione. Gerusalemme, sul monde Sion, immaginata colma di monumenti presi da Venezia, il campanile di san marco, Verona, L'arena e Roma, Torre delle Milizie x entrare nella citta. Edifici coronati da mezzaluna crescente, simbolo dell'Islam dunque del possesso dei turchi. Mura riferimento ai passi biblici.

SAN SEBASTIANO(1480) Mantegna proviene dalla Sainte Chapelle di Agueperse. Il santo trafitto da frecce e legato ai resti di un edificio classico. Le sue gambe sono poco scostate l'una dall'altra perch la fune lega assieme. Le spalle si abbassano a destra , mentre il bacino si solleva. Il santo volge gli occhi al cielo. Gli arcieri nella parte inferiori sono delle presenze quasi ininfluenti perch sono altri gli interessi dell'artista. San Sebastiano si staglia su un pilastro decorato con motivi vegetali, conclusa con capitelli corinzio, avvolta da piante, ai resti di architettura si aggiunge anche la porzione di una statua, un piede e un abbozzo di tunica. Sull'abaco mistilineo del capitello resiste ancora una porzione di trabeazione, parti della quale cadute a terra, costituiscono l'appoggio per il martire. SFONDO: in basso antiche mura di edifici classici, arco trionfale porta delle citt ispirato a qll di Costantinopoli; struttura ad archi sormontata da colonne a sinistra delle mura. SAN SEBASTIANO(1478) Da Messina: piazza veneziana animata da vari personaggi con al centro la figura del santo: dolcissimo volto ovale leggermente inclinato, occhi ricolti al cielo ha la stessa solidit delle architetture che gli fanno corona. Ha la spalla destra leggermente avanzata rispetto a quella sinistra. Perfettamente chiaroscurato e proporzionato, non prova dolore dalle frecce, muscoli rilassati, poggia sul pavimento fatto di cerchi e quadrati. Punto di fuga polpaccio sinistro. Legato a un albero ruvido in contrasto col corpo liscio su cui la luce scivola.

ANTONELLO DA MESSINA Combinazione tecniche prospettiche e cura meticolosa dei particolare di origine fiamminga, nasce a Messina, lavora sia l che a Venezia. SAN GEROLAMO NELLO STUDIO(1475): la piccola tavola mostra un ombroso interno gotico con volte ogivali e bifore. Al centro del vano prospettico S. Gerolamo rappresentato mentre studia e illuminato dalla luce che penetra dall'arco d accesso. A destra il pavimento a piastrelle policrome, sostituito da esili colonne sormontate da archi e volte convergono verso le due pareti in fondo da cui penetra la luce. Un leone a destra , attribuito al santo, cammina sotto le volte a crociera dirigendosi verso lo studio. A sinistra una finestra oltre la quale un placido e dolce paesaggio estremamente dettagliato. Il santo indossa la veste rossa cardinalizia che ricalca in pieghe attorno a lui . Prima di salire si tolto i calzari , che ha lasciato ai piedi della scaletta, mentre dietro di lui ha appoggiato il galero ( elmo in cuoi a forma di calotta)Davanti al portale d'ingresso vi un pavone, simbolo di eternit (dal momento che si riteneva che le sue carni non imputridissero mai), e una pernice, simbolo della verit. Ambedue alludono all'attivit di Gerolamo. Attenzione descrizione delle cose minute, effetti della luce. Punto di fuga poco sopra il libro che legge. SAN GEROLAMO NELLO STUDIO (Colantonio)San Girolamo tradizionalmente rappresentato nel suo studio, mentre con un coltellino toglie dal piede di un leone una spina, che tormentava l'animale. Secondo la leggenda la belva divenne poi suo compagno fedele. La stanza, riempita di oggetti che testimoniano la vastit degli interessi culturali del santo-cardinale, il cui cappello adagiato su un ripiano a sinistra. Uno degli aspetti pi interessanti del dipinto la straordinaria "natura morta" di libri e altri oggetti che riempiono gli scaffali, che dimostrano i riferimenti alla pittura fiamminga.

Pittura fiamminga Il rinascimento inizialmente fiorentino , solo in un secondo momento diviene italiano, e ancora piu tardi, si estende al resto d'Europa. In quest'epoca varie citt fiamminghe conoscono una notevole floridezza economica, che si accentua in seguito alla decisione di Filippo il Buono di trasferire la capitale da Digione a Bruges. Il potere economico e politico determina la crescita delle arti. C' poi da tener presente che il fervore commerciale fa si che si stabiliscano fecondi scambi con altri centri d'Europa, come Firenze , Genova, commissionando opere agli artisti locali. Il rinnovamento fiammingo non visibile nell'architettura : gli edifici religiosi e quelli civili riprendono forme tardo-gotiche. Trova invece la sua massima espressione nella pittura, per la quale si usa la definizione di ''rinascimento fiammingo''. Anche nelle Fiandre, come in Italia, si cerca non tanto di rendere visibili le verit divine invisibili, come nel medioevo, quanto piuttosto di studiare ci che conoscibile da parte dell'uomo , ossia l'ambiente nel quale egli vie. I fiamminghi indagano minuziosamente la realt , soffermandosi con estrema precisione su ogni minimo particolare. E come se gli artisti osservassero le cose attraverso una lente d'ingrandimento, che mette a fuoco ogni dettaglio per raffigurarlo in modo ancora pi nitido ed esatto di quanto appai in realt. Questo reso possibile anche grazie alla tecnica a olio, che consente una migliore resa naturalistica e una nuova brillantezza cromatica negli effetti di luce. Non la prospettiva a dare l'effetto di profondit ma le velature di colore trasparente

JAN VAN EYCKIl pi importante fra i pittori fiamminghi Van Eyck , che si trova talvolta ricordato insieme al fratello Hubert. Jan fu pittore al servizio di Giovanni conte d'olanda poi del duca di Borbogna , Filippo il buono,. RITRATTO DEI CONIUGI ARNOLFINI II dipinto raffigura il mercante lucchese Giovanni Arnolfini con la moglie al momento del giuramento matrimoniale, quando si uniscono le mani destre. Tutto l'ambiente della casa borghese e qui la scena ha probabilmente scopo simbolico, cosi come il cagnolino in primo piano e l'unica candela accesa nella lumiera in alto: la camera con il letto nuziale a destra, lo scranno sul fondo e la finestra che comunica con l'esterno, sono elementi che rappresentano il luogo sacro dell'unione . Mentre la finestra significa il rapporto fra la famiglia che si formata e la societ , il cagnolino il simbolo della fedelt e la candela lo della vita in generale e di quella spirituale in particolare. Ma forse il simbolo pi importante lo specchio, posto sulla parete di fondo, accompagnato e sottolineato, per meglio evidenziarlo dall'andamento curveggiante delle braccia degli sposi che tengono per mano. circolare questo indica la perfezione della forma geometrica. Inoltre lo specchio , in quanto convesso ,riflette tutto ci che nella stanza e perfino due persone che stanno entrando, una delle quali probabilmente il pittore stesso, come sembra indicare la scritta collocata sopra (jan Van Eyck fu qui). Il quadro ha un alto valore pittorico nell'equilibrata disposizione dei protagonisti , armonicamente coordinati allo spazio e a ogni oggetto, solenni come solenne la sacralit dell'unione coniugale , quasi bloccati. Vi anche una certa rigidezza delle forme e qualcosa di enigmatico soprattutto nel volto dell'uomo.

POLITTICO DELL'AGNELLO MSITICO Secondo un 'iscrizione in versi contenuta in basso , sulla cornice esterna la pittura sarebbe stata iniziata da Hubert e portata a compimento da Jan. Poich del primo conosciamo poco difficile dire cosa spetti lui e cosa al fratello, anche se evidente che il rapporto appare disorganico per mancanza di rapporti reciproci. Quando il polittico chiuso , vediamo le premesse della Redenzione, tema fondamentale del dipinto : in alto , nelle lunette, sono sibille e profeti che hanno previsto gli eventi sacri; nella fascia centrale l'Annunciazione momento culminante della volont divina per la salvezza dell'uomo, con la concezione verginale di Ges ,mediante lo Spirito Santo sovrastante il capo di Maria che risponde umilmente '' ecce ancilla domini'' , rivolta a Dio pi che all'Arcangelo . In basso , al centro , Giovanni Battista , il precursore dell'Agnus Dei e Giovanni Evangelista ; ai lati, inginocchiati in preghiera, i committenti, i coniugi Joos Vyd e Isabella Borlout, senza il cui intervento finanziario l'opera non avrebbe potuto essere realizzata. La distribuzione delle immagini equilibrata. Per evitare monotonia mentre si stringono in alto e in basso , esse si decentrano nel messo , lasciando visibile l'ampio spazio della camera verginale , dalle cui finestre si intravede una citt , mentre in angolo della parete di fondo ,entro una nicchia vi un bacinella sormontata da una brocca , e a sinistra un grande asciugamano candido , le une e l'altro simbolo della purezza di Mario e della vita . Le figure dell'Arcangelo, della Vergine e dei due Giovanni , rese fortemente volumetriche mediante i chiaroscuri, sono statue , indicando la durevolezza che essi incarnano. Invece sibille , profeti e i committenti sono rappresentati realisticamente negli abiti , nei visi , nell'et soprattutto per sottolineare la caducit dell'uomo in contrasto con l'immutabilit delle verit divine. Diverso, ad ante aperte , il caso di Abramo ed Eva , che dai lati, in alto, assistono alla gloria dell'Agnello mistico della cui venuta in terra e del cui sacrificio , sono stati la causa. Essi al contrario dei committenti sono nudi. Essi sono nudi perch sono peccatori; sono mostrati realisticamente per accentuare la miseria della carne e sono inseriti in uno spazio ristretto , nel quale entrano quasi a disagio. Mentre in alto angeli cantori e musici celebrano la gloria di Dio Fra la Madonna e il Battista, in basso , i giudici giusti, Soldati di Cristo(negli scomparti di sinistr) , gli eremiti , San Cristoforo con i pellegrini (negli scomparti di destra)si recano verso il pannello che il centro focale dell'intero dipinto, ove papi e religiosi, laici anziani o giovani adorano l'Agnus Dei , punto di riferimento di tutta l'umanit. L'agnello aureolato , guarda verso di noi; e dal suo petto , come quello di Ges in croce, sgorga il sangue salvifico, raccolto nella coppa del Santo Graal . Intorno all'altare gli angeli recano i simboli della passione mentre davanti altri due angeli agitano il turibolo e in primo piano vi la fontana simbolo della vita. Il punto di vista permette la visioni di fondi lontani con monti e citt gotiche, ma rende il terreno pi verticale che orizzontale e fa si che le persone siano disposte l'una sopra l'altra.

MADONNA DEL CANCELLIERE ROLIN Essa rappresenta il cancelliere della Borgogna Nicolas Rolin, inginocchiato davanti alla Madonna con il Bambino in braccio, mentre un piccolo angelo viene a porre una corona in testa alla Vergine. Limmagine costruita partendo sempre dal classico cubo interno di una stanza, posta in prospettiva centrale. Ma la grande novit dellimmagine proprio lo sfondamento della parete di fondo, sostituita da tre arcate, oltre le quali si vede uno stupendo paesaggio. Qui lo sguardo del pittore coglie una profondit che assolutamente straordinaria: oltre i tre archi vediamo prima un giardino chiuso da un recinto merlato, e oltre vediamo una citt meravigliosamente costruita ai due lati di un fiume attraversato da un ponte a sei arcate. Oltre, si stendono i campi coltivati, e lo sguardo, seguendo le anse del fiume, giunge fino ad alcune montagne innevate che si sfumano in lontananza. Inutile dire che questa veduta, pur realizzata in dimensioni molto contenute (lintera tavola misura appena 66x62 cm), di un dettaglio straordinario, rappresentando anche le persone che animano le strade della citt. In questa tavola, straordinaria anche lattenzione posta alla luce, che qui appare in combinazioni pi complesse rispetto al Ritratto dei coniugi Arnolfini. Gli archi, che si aprono di fronte a noi, ci creano una situazione chiaramente di controluce. Per evitare che le figure in primo piano rimanessero in ombra, lartista ipotizza anche una luce frontale, la quale tuttavia non annulla leffetto di controluce, che possiamo ancora percepire soprattutto sul pavimento. La prospettiva non costruita in maniera impeccabile (si noti ad esempio la base della colonna del loggiato) e un ulteriore elemento di ambiguit dato dalla sproporzione tra il cancelliere Rolin e la Madonna, con il primo che appare decisamente pi grande rispetto al gruppo della Vergine con il Bambino.

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