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Stati e nazioni dopo i moti del Quarantotto Lequilibrio europeo stabilito dal Congresso di Vienna aveva rivelato una

volta per tutte i suoi limiti con i moti del Quarantotto. Tale equilibrio era fondato sullegemonia politica dellAustria, che riusciva a tenere a freno le spinte nazionalistiche in Italia e in Germania. Al Quarantotto segu dunque un periodo di instabilit, caratterizzato dalla progressiva crisi della potenza austriaca, dallascesa di nuove entit nazionali (Italia e Germania) e dal consolidamento della potenza inglese. In Francia, invece, la crisi del Quarantotto apr la strada alla monarchia autoritaria di Luigi Bonaparte.

1. Il Secondo impero in Francia Lo stato autoritario di Napoleone III In seguito alla rivoluzione di giugno del 1848 fu eletto alla presidenza francese Luigi Bonaparte, un nipote di Napoleone. Con un colpo di stato, nel 1851 Bonaparte fece sciogliere le camere e pose fine, di fatto, alla Repubblica. Dal 1852 la Francia torn a essere una monarchia ereditaria: Luigi Bonaparte si proclam imperatore, con il nome di Napoleone III. Con una serie di provvedimenti repressivi, Napoleone III concentr tutto il potere nelle sue mani: il suo obiettivo era restaurare lordine interno e accelerare la crescita economica della Francia. I ricchi ceti borghesi inizialmente favorirono tale processo e, in effetti, la politica dellimperatore assecond lo sviluppo industriale e laccumulo di capitali. Vennero istituite due banche di credito nazionali, fu finanziata la costruzione di ferrovie, industrie e miniere, e vennero aboliti i dazi doganali interni. La potenza economica francese crebbe vistosamente: Parigi divenne la capitale dello sfarzo e della ricchezza, celebrata anche da una nuova urbanizzazione. Il prefetto Hausmann realizz nuovi grandi viali (boulevards) che avevano un duplice scopo: migliorare la viabilit interna e ostacolare la formazione di barricate. Queste politiche di espansione industriale, tuttavia, portarono a una crescita abnorme del proletariato urbano che, mal pagato e in pessime condizioni di lavoro, sub un disagio sociale via via crescente. Lopposizione repubblicana, perci, con lappoggio delle classi lavoratrici, cominci a far pressione sul governo per operare riforme e sottrarre poteri allimperatore ripristinando lautonomia del parlamento. Politica di potenza e conquista del consenso Napoleone III, tuttavia, era pi interessato a mantenere il consenso e, a tale scopo, fece leva su una politica estera aggressiva. - consolid il dominio francese in Algeria (conquistata gi nel 1830); - nel 1860 la Siria divenne un protettorato dellImpero francese; - dal 1859 al 1869 la Francia finanzi la costruzione del canale di Suez, che di fatto sottomise lEgitto agli interessi francesi (in competizione con lInghilterra); - cominci la colonizzazione dellIndocina (Saigon, Cambogia, Cocincina); Gli errori in politica estera e la caduta di Napoleone III Furono essenzialmente due gli errori che costarono il potere a Napoleone III:
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1) egli favor le spinte nazionalistiche in Italia, pensando con ci di indebolire lAustria. Tale politica, tuttavia, gli provoc lostilit della Chiesa e, per cercare di porvi rimedio, Napoleone si impegn a difendere il regime clericale del dittatore messicano Santa Ana. Nel 1855, infatti, tale regime era stato abbattuto dal liberale Benito Juarez, che aveva nazionalizzato i beni della Chiesa, annullando i privilegia del clero. Ne segu una guerra civile e lesercito francese fu costretto a ritirarsi. 2) Un altro errore di Napoleone in politica estera fu di ostacolare lunificazione nazionale tedesca che, come vedremo subito, ruotava attorno alla potenza emergente della Prussia. Tale contrasto port a una guerra tra Prussia e Francia, che si concluse con la battaglia di Sedan (2 settembre 1870): Napoleone III fu sconfitto e fatto prigioniero. Tre giorni dopo i liberali francesi dichiararono decaduto limpero e proclamarono la repubblica.

2. La formazione della Germania Lo sviluppo economico, lunione doganale e lunificazione dallalto La Germania era uscita dal Congresso di Vienna profondamente delusa. Non fu restaurato lImpero, n fu unificata. Fu creata invece una Confederazione di 35 stati e 4 citt libere. Il governo era affidato a una dieta confederale che aveva sede a Francoforte ed era presieduta dallAustria. Ricordiamo inoltre che il 13 marzo 1848 una rivolta a Vienna costrinse Metternich alle dimissioni e limperatore Ferdinando a concedere una costituzione. Successivamente, altre zone dellimpero austriaco si ribellarono. Tra il 13 e il 17 marzo la rivoluzione esplose anche in Germania, a Berlino. Questi fatti costrinsero Federico Guglielmo IV, re di Prussia, a convocare unassemblea costituente, che pose immediatamente il problema dellunit nazionale. Nel maggio 1848 lassemblea si riun a Francoforte per esaminare la questione. Emersero due progetti: 1) unit austro-tedesca con supremazia austriaca; 2) unit della Prussia estromettendo lAustria. Nessuna delle due ipotesi riusc a imporsi, perch il nuovo re di Prussia, Federico Guglielmo V, rifiut la corona offertagli dallassemblea. Egli, infatti, non voleva assecondare le istanze popolari, continuando ad affermare la supremazia del potere monarchico su quello parlamentare. Austria e Prussia, cos, restarono due potenze separate. Tra il 1850 e il 1870, per, la Prussia accrebbe enormemente il suo potere economico e, successivamente, politico, diventando, di fatto, la principale potenza sul continente, in grado di sconfiggere sia lAustria (1866) che la Francia (Sedan, 1870). Tale rapido sviluppo fu possibile perch: - gi nel 1834 era stata creata lunione doganale (Zollverein) tra gli stati della Confederazione tedesca, grazie alla quale venne superata la frammentariet del territorio e dato slancio ai commerci; - le ingenti risorse minerarie del bacino della Ruhr permisero una forte crescita industriale; - la vasta rete ferroviaria facilit i commerci e gli spostamenti delle merci. A fare da traino a questo sviluppo non fu per la borghesia liberale, come nel resto dEuropa, bens la classe degli Junker, composta da esponenti influenti dellaristocrazia fondiaria, alte caste militari e potenti burocrati statali.

Dopo la fine dei moti del Quarantotto, infatti, la borghesia si era notevolmente indebolita e la classe degli Junker, sostenitrice di Guglielmo I, nel 1862 mise a capo del governo prussiano linfluente cancelliere Otto von Bismarck. Il processo di unificazione nazionale degli stati tedeschi fu dunque un processo guidato dallalto e, in particolare, da Bismarck. La costruzione militare del Reich La politica di Bismarck fu sostanzialmente militare. Loccasione si verific quando, nel 1864, la Danimarca tent di annettere i due Ducati di Schleswig e Holstein. Con il pretesto di difendere la Confederazione, Bismarck dichiar guerra alla Danimarca e occup lo Holstein. Questultimo, tuttavia, era di fatto sotto il controllo dellAustria, la quale si sent minacciata e dichiar guerra alla Prussia. Bismarck, per, si era gi preparato a una tale eventualit ed era riuscito a garantirsi la neutralit della Francia e lalleanza con il Regno dItalia. LAustria, pur sconfiggendo lesercito italiano, perse per la battaglia di Sadowa (3 luglio 1866) e fu costretta ad arrendersi. Austria e Prussia firmarono una pace a Vienna (ottobre 1866), che prevedeva la costituzione di uno stato tedesco unitario guidato dalla Prussia e da Bismarck ed escludeva ogni influenza austriaca. Inoltre, fu prevista la cessione del Veneto alla Francia. La guerra Franco-Prussiana: Guglielmo I imperatore Come gi si detto, la Francia si oppose alla crescente potenza acquistata dalla Prussia. Loccasione dello scontro fu per la competizione per il trono di Spagna, che nel frattempo si era reso vacante. La Prussia avanz la sua candidatura e la Francia, spaventata dallidea di trovarsi tra due stati prussiani e contraria allidea di un grande stato tedesco, dichiar guerra alla Prussia. Lesercito di Napoleone III, per, fu sconfitto a Sedan (1870), dove, come si detto, Napoleone III fu fatto prigioniero. Il 18 gennaio 1871 a Versailles, occupata dai Prussiani, i principi tedeschi elessero Guglielmo I imperatore di Germania. Era nato il Reich, limpero tedesco, che al momento era lo stato pi potente dEuropa.

3. La Comune di Parigi Una nuova ondata rivoluzionaria a Parigi: la Comune La sconfitta di Napoleone III, le pesanti riparazioni di guerra e le cessioni territoriali causarono una ripresa del malcontento popolare a Parigi. Nel marzo 1871 nuove ondate rivoluzionarie si moltiplicarono lungo le vie della capitale. Protagonisti non erano i borghesi, bens gli operai e i piccoli artigiani, ai quali si unirono i ceti pi poveri. Ne scatur un governo popolare, a guida socialista, chiamato Comune, che oper subito profonde riforme: suffragio universale, abolizione dellesercito permanente, confisca dei beni della chiesa, soppressione dellistruzione religiosa, divieto del lavoro notturno, blocco degli affitti. La Comune di Parigi non pretendeva di essere un governo di tutta la Francia, ma solo della capitale, promuovendo per la creazione di altre istituzioni analoghe anche nel resto del paese. I progetti dei comunardi e la breve vita della Comune Limportanza storica della Comune data non dalla sua durata, che fu piuttosto breve, bens dal fatto di costituire il primo autogoverno popolare della storia contemporanea. Gi il 2 aprile, infatti, un esercito messo in piedi in gran fretta dal governo di Versailles assalt Parigi. Dopo una settimana di scontri la Comune termin la sua breve esperienza, che
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per fu simbolicamente molto importante per il movimento operaio internazionale, che vi intravide la possibilit di realizzare concretamente i propri ideali. 4. LInghilterra vittoriana La padrona del mondo: la politica coloniale ed europea Per quanto riguarda lInghilterra, gi potenza economica di primo piano in Europa e nel mondo, gli anni del regno della regina Vittoria (1837-1901) costituirono il consolidamento di tale primato. LInghilterra vantava: - una struttura industriale allavanguardia; - una flotta imponente che gli garantiva il predominio nel commercio mondiale. In questi anni, la politica inglese fu essenzialmente coloniale, estendendo i suoi domini in Australia, Nuova Zelanda, Africa e Asia, con la definitiva sottomissione dellIndia. 5. LEuropa orientale e i Balcani La situazione nellEuropa orientale: lImpero austro-ungarico Nel 1867 lImpero dAustria prese il nome di Impero austro-ungarico. Vi erano due parlamenti, uno a Vienna e uno a Budapest, con maggioranze dei rispettivi popoli. I Cechi, anchessi ufficialmente parte dellImpero, furono praticamente esclusi dal governo, e questo cre un profondo malcontento soprattutto in Boemia, in cui era in atto un intenso sviluppo economico e industriale. Per quanto riguarda la Russia, il regno degli zar era ormai un anacronismo in unEuropa in cui si stavano affermando idee liberali e socialiste. Si form nel paese unopposizione intellettuale con idee rinnovatrici, che costrinsero lo zar ad abolire, nel 1861, la servit delle gleba. In politica estera, per, lo zar continuava a cercare zone di espansione verso lAsia e verso i Balcani. Se nella prima direzione tale impresa ebbe successo, ci non accadde nei Balcani, dove la Russia incontr la forte opposizione delle potenze europee. In Crimea si combatt uno scontro decisivo, cui parteciparono Francia e Inghilterra insieme allImpero ottomano e a un piccolo contingente inviato dal Piemonte (per ragioni che vedremo pi avanti). La pace (1856) sanc la sconfitta dei Russi.

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