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Passo Depero

Veniva come pioggia lenta


ferita del ritorno mia cara domanda
che sorte direzione verde rame.
Guarire da un cielo controllato,
accostare la guancia al finestrino,
messaggio ricevuto e cancellato.

Ma poi il vento
il vento fa muovere il canto
rumba d’amore bar del centro Chagall
bicchieri e luci di porte occhi delitti
e parole di chitarra
dolci foglie confuse e chiare
da solo le gusto meglio
e le lancio in aria come spiccioli.
Ma scappo per la via e rido dovunque.
E telefono e scrivo e viaggio da fermo.
La notte è piccola per noi,
troppo piccolina.

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