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Cultura 27
MOSTRA:
avvertenza
Una sorta di silenzio grave e rispettoso ci faceva conoscere ben oltre le convenienze; come se tacitamente avessimo deciso che il limite restasse limite e il precipizio ce lo consumassimo ognuno di noi, nei nostri diversi modi, senza farcelo reciprocamente esplodere davanti.
GIOVANNI TESTORI
ce lui stesso in una lettera di straordinaria bellezza dellestate del 1969 pure esposta in mostra che scrisse a Maria Callas, protagonista della sua Medea, e che riprendiamo nella sua integralit (in basso, a destra). La mostra documenta infatti ampiamente lamicizia che, oltre alla collaborazione artistica, leg Pasolini appunto a Maria Callas, come pure a Laura Betti, la quale ne raccolse dopo la sua morte, leredit in un archivio. La visita si conclude con un incontro con Pasolini vivo, che in un documentario della RAI girato pochi mesi prima della sua morte elogia larchitettura fascista di Sabaudia, la citt laziale costruita per volont di Mussolini sulle ex paludi dellAgro Pontino, da lui stesso bonificate. Ci
troviamo qui nella stanza dei paradossi, perch incontriamo Pasolini vivo e ne ascoltiamo la voce, ma nello stesso tempo questa la stanza dei morti: qui i defunti della famiglia Testori venivano vegliati, e qui troneggia dal muro il necrologio che Giovanni Testori scrisse per Pasolini (che pubblichiamo qui sotto, a sinistra con il titolo originale A rischio della vita). Pasolini fu uno strenuo oppositore di quello che chiamava il fascismo, ed era talmente libero da riconoscerlo al di l delle sue incarnazioni politiche. Sabaudia non affatto fascista, dice, malgrado le sue origini, ma il brutto potere che la societ dei consumi ha scatenato sullItalia contadina e artigiana, quello lo . Ma non questo lultimo dei paradossi: Testori testimonia nel suo
Sopra Casa Testori. Sotto, a sinistra, il testo che Testori scrisse per la morte di Pasolini; a destra lettera dello stesso Pasolini a Maria Callas.
scritto di aver incontrato Pasolini sparatutto nella sua solitudine, nella sua disperazione, nella constatazione della propria impotenza a soddisfare un desiderio che coincide con il fondo dellessere, con la propria generazione, con il proprio totale desiderio di vita.
Pasolini a casa Testori, mostra a cura di Davide DallOmbra e Giovanni Agosti. Fino al primo luglio. Orari: marted-venerd 18-22; sabato 1023; domenica e festivi 10-20. Scuole e gruppi: apertura anche fuori orario, su prenotazione. Il 16, il 17 (ore 15) e il 21 giugno (ore 19), ci sono ancora posti disponibili per visite guidate. Informazioni e prenotazioni: tel. 0039 02 55 22 98 375; Novate Milanese, Largo A. Testori 13, incrocio tra via Dante e via PIave.
Autoritratto di Pasolini.
poter ricomporre quellunit lacerata e perduta. Gli occhi, quegli occhi; la bocca, quella bocca; i capelli, quei capelli; il corpo, quel corpo; e linesprimibile ardore che ogni essere giovane sprigiona da s, come se in esso la coscienza di quella divisione non fosse ancora avvenuta, come se lui, proprio lui, fosse laltra parte che da sempre ci mancata e ci manca. Mettere di fronte a queste disperate possibilit e a queste disperate speranze il pericolo, fosse pure quello della morte, non ha senso. Io penso che non sabbia neppure il tempo per fare d questi miseri calcoli; tanto violento il bisogno di riempire quel vuoto e di saldare o almeno fasciare quella ferita. Del resto, chi potrebbe segnalarci che dentro quegli occhi, dentro quella bocca, quei capelli e quel corpo, si nasconde un assassino? Nella mutezza del cosmo queste segnalazioni non
Io oggi ho colto un attimo del tuo fulgore, e tu avresti voluto darmelo tutto. Ma non possibile. Ogni giorno un barbaglio, e alla fine si avr lintiera, intatta luminosit. C poi anche il fatto che io parlo poco, oppure mi esprimo in termini un po incomprensibili. Ma a questo ci vuol poco a mettere rimedio: sono un po in trance, ho una visione o meglio delle visioni, le "Visioni della Medea": in queste condizioni di emergenza, devi avere un po di pazienza con me, e cavarmi un po le parole con la forza. Ti abbraccio