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GIORNALEdelPOPOLO
Catholica 9
DUBLINO
di ALOIS LSER Oggi, primo giorno del Congresso, approfondiamo il significato della nostra comune fede battesimale. Dio ci ha dato nel secolo scorso questo grande dono: il reciproco riconoscimento del battesimo fra le varie Chiese. Bench infatti lapostolo Paolo affermi nella lettera agli Efesini Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, solo il Concilio Vaticano II ha affermato con tranquillit che Il battesimo costituisce il vincolo sacramentale dellunit che vige tra tutti quelli che per mezzo di esso sono stati rigenerati. Avendo visto la seconda Guerra Mondiale, quando era ancora molto giovane, Frre Roger ha intuito che una vita di comunit, nella quale gli uomini siano costantemente in ricerca della riconciliazione, avrebbe potuto essere un segno. Questa la prima vocazione di Taiz, costituire quello che egli chiamava una parabola di comunione. Ma la vita monastica era scomparsa dalle Chiese della Riforma. Cos, senza ripudiare le sue origini, egli cre una comunit che affondava le sue radici nella Chiesa indivisa, oltre il Protestantesimo, e che per il semplice fatto della sua esistenza, era inestricabilmente correlata alle tradizione cattolica e a quella ortodossa. Nei primi tempi della nostra comunit, mentre scriveva la Regola di Taiz, Frre Roger rivolse a ciascuno dei fratelli lappello ad avere la passione per lunit del Corpo di Cristo. Nel 1965, il Patriarca Atenagora mand monaci per condividere con
noi per un periodo di diversi anni la vita monastica. Quando, alla fine degli anni 60, entrarono nella nostra comunit i primi fratelli cattolici, la questione di come fosse possibile anticipare la comunione con la Chiesa cattolica divenne pi urgente: come oltrepassare le barriere di separazione? Nel personale itinerario di vita di Frre Roger, il fatto di entrare gradualmente nella piena comunione con la Chiesa cattolica si realizzato in due modi: ricevendo lEucaristia e riconoscendo come necessario il ministero di unit esercitato dal vescovo di Roma. Egli
non considerava affatto questo come un ecumenismo del ritorno allovile, perch ai suoi occhi, a partire da Giovanni XXIII e il Concilio Vaticano II, la Chiesa cattolica ha accolto le istanze essenziali della Riforma: la priorit della grazia di Dio, la libert di coscienza, una fede centrata su Cristo e laccento posto sulla Bibbia. La via percorsa da Frre Roger delicata e impegnativa, e noi oggi non abbiamo ancora finito di esplorarla. Nel futuro, continueremo a fondarci sui due passi fondamentali che la nostra comunit intraprese negli anni 70. Il primo ebbe luogo nel 1973, quando con lapprovazione e lincoraggiamento del vescovo di Autun, la diocesi in cui sorge Taiz, abbiamo cominciato a ricevere tutti la comunione nella Chiesa cattolica. Era lunica possibilit che avevamo di essere in comunione fra di noi. Il progresso della teologia ecumenica, in particolare i lavori del nostro Frre Max Thurian sul significato di memoriale, ci consent di giungere a una comune comprensione dellEucaristia. Il secondo passo fondamentale nella nostra comunit fu questo: nel corso dellincontro annuale del 1969 i fratelli si resero conto che la sola presenza di fratelli cattolici allinterno della comunit li conduceva a a vivere ancora di pi lanticipo dellunit, restando in comunione con colui che esercita il ministero del servo dei servi del nostro Dio. La nostra comunit si convinse che la riconciliazione di non-cattolici con la Chiesa di Roma non sarebbe avvenuta ponendo uninfinita serie di condizioni, ma
aiutandola ad evolvere dal suo interno. Il XX secolo ha mostrato quanto il ministero petrino sia stato capace di cambiare. Giovanni Paolo II ha lanciato lappello ai non-cattolici perch aiutino in questa evoluzione. Nella sua enciclica Ut unum sint ha scritto: La comunione reale, sebbene imperfetta, che esiste tra tutti noi, non potrebbe indurre i responsabili ecclesiali e i loro teologi ad instaurare con me su questo argomento un dialogo fraterno, paziente, nel quale potremmo ascoltarci al di l di sterili polemiche, avendo a mente soltanto la volont di Cristo per la sua Chiesa, lasciandoci trafiggere dal suo grido siano anchessi una cosa sola, perch il mondo creda che tu mi hai mandato (Gv 17,21)? I fratelli che nella nostra comunit provengono da famiglie protestanti accettano questi due passi senza ripudiare le loro origini, ma come un ampliamento della loro fede. E i fratelli che provengono da famiglie cattoliche considerano un arricchimento lapertura ai doni e alle domande delle Chiese della Riforma. Tutto questo per noi divenuto tranquillamente naturale. E se questi sforzi implicano a volte laccettazione di limiti e di sacrifici e ci pu mai essere riconciliazione senza sacrificio? la dilatazione della comunione incomparabilmente pi importante. E i giovani che vengono a Taiz? Per noi tutto ci che riguarda i giovani fondamentale. La preghiera tre volte al giorno ci pone alla presenza di Cristo e lo Spirito Santo ci unisce fin dora. Linsegnamento biblico consente loro di attingere alle inesauribili sorgenti, comuni a tutti. Per quanto riguarda lEucaristia, diamo la possibilit ai giovani di ricevere la comunione nelle loro diverse tradizioni. Una Messa cattolica celebrata ogni giorno. Quando ci sono gruppi ortodossi, anglicani, luterani o presbiteriani, sono invitati a celebrare lEucaristia secondo la loro propria tradizione. Accade che dopo aver trascorso qualche tempo a Taiz, molti diventano pi attivi nelle loro Chiese, mentre hanno acquistato un pi acuto senso della Chiesa universale. Non pensiamo di aver trovato a Taiz la soluzione di tutti i problemi. Il nostro modo di fare le cose imperfetto. Sappiamo che la nostra situazione provvisoria, ed unattesa della realizzazione dellunit piena. Il carattere visibile che noi cerchiamo di dare allunit che viviamo non risolve tutte le questioni, ma cerchiamo di entrare in un processo di riconciliazione continua. (Traduzione dallinglese a cura di Ida Soldini)
di GIACOMO MARTINONI Un modo di dire africano afferma che gli Europei hanno lorologio e gli Africani hanno il tempo. Da sei mesi, in seguito al mio pensionamento, sto vivendo questa realt in Togo, presso lospedale S. Gottardo, costruito dallAssociazione Ddom amici di don Franck. Mi sono inserito in questo contesto con molta serenit, con lobiettivo di dare un nuovo senso alla mia vita, mettendo al servizio di chi ha bisogno le mie competenze professionali di medico chirurgo. Certo, operare in Togo non come operare in Ticino. Bisogna abituarsi a lavorare con lessenziale perch tutto fatturato al paziente e lassicurazione malattia non esiste ancora. Poco per volta, grazie allimpegno dellassociazione e alla generosit di persone e strutture sanitarie ticinesi, il servizio di chirurgia si sta dotando di tutto il materiale necessario ci che mi permette di svolgere con sicurezza la mia attivit. Le corde della mia sensibilit di medico e di uomo sono invece costantemente sollecitate dalla dura realt vissuta da molte persone che, dopo un consulto medico o chirurgico, sono obbligate a rinunciare alle cure o a unoperazione perch privi dei necessari mezzi finanziari e ci ben sapendo che qualche volta rischiano la vita. Lospedale di Ddom applica delle tariffe pi che modeste (una visita medica costa 2 franchi, loperazione di unernia comprensiva dellospedalizzazione 100 franchi) eppure. Sono cosciente che la realt africana diversa da quella svizzera, ma ogni vita umana ha lo stesso valore ed difficile assistere impotenti alla rinuncia delle cure da parte di persone che potrebbero essere curate e guarite.
Lassociazione Ddom (CCP 65750182-5) dispone di una voce contabile sostegno a malati con difficolt finanziarie: ogni contributo, anche piccolo, con la menzione citata, un aiuto prezioso che pu salvare delle vite umane. Grazie per la vostra generosit.
SCAVI ARCHEOLOGICI
dove periodicamente contro di loro esplodeva la violenza. Qui prima la chiesa giudeo-cristiana e poi i bizantini proseguirono la memoria della Casa in cui Ges, Dio con noi, dimorava. La scoperta delle tracce di questa realissima presenza di Dio fra gli uomini, continuata nei millenni dallEucaristia, stata esposta nella mostra Con gli occhi degli apostoli durante il Congresso Eucaristico celebrato a Dublino ai primi di giugno. John Waters, editorialista dellIrish Times, laveva vista a Rimini durante il Meeting dellagosto 2011 rimanendo folgorato dalla domanda che Dostoevskij for-
La pianta degli scavi: in azzurro la chiesa bizantina, in giallo la Domus Ecclesiae, in rosso la casa del primo secolo avanti Cristo.