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LA FUSIONE A CERA

PERSA
La patinatura del bronzo
Le patine naturali

Nell'epoca classica l'uso del bronzo è molto diffuso


nella scultura, oltre che per le caratteristiche plastiche
e la resistenza, anche per la sua tipica colorazione
‘’bronzea’’, assimilabile all'effetto estetico della pelle
umana. Solo le ciglia, le labbra, i capelli e le vesti erano
ulteriormente colorati, mentre il corpo era "fissato a
cera", nel colore naturale del bronzo, in quanto
ritenuto soddisfacente dal punto di vista cromatico.
In epoca neoclassica si è cercato di ripetere il tono
dell'ossidazione naturale, ricorrendo perfino
all'interramento del modello.
Dalla reazione alle sostanze presenti nel terreno, in
combinazione con i metalli della lega, si ottenevano le
caratteristiche colorazioni venate della cosiddetta
patina nobile. Le patine naturali possono formarsi
anche per immersione in acqua di mare o
nell'esposizione agli agenti atmosferici non inquinanti.
L'unico svantaggio è rappresentato dal tempo, in
quanto occorrono diversi anni affinché una patina
naturale possa assumere stabilmente le sue
caratteristiche.
I metalli in natura si rinvengono (tranne alcuni tipi)
in forma ossidata nei minerali. Il metallo, per sua
natura, cerca sempre di tornare all'elemento
originario, tramite un processo di corrosione.
La patinatura originale è lo strato eterogeneo che
naturalmente si forma su un manufatto metallico.
Questo strato costituisce una protezione naturale
del metallo, un guscio formato da composti che lo
proteggono dagli agenti corrosivi per cui la patina
naturale non si deve rimuovere dalla scultura se
non si vuole innescare un processo di corrosione
del metallo. Le patine naturali che in molti casi
hanno difeso i bronzi antichi dalla corrosione,
subiscono oggi gli attacchi degli agenti chimici
presenti nell'aria inquinata. L'anidride solforosa, ad
esempio, corrode la patina, la indebolisce
polverizzandola e ne favorisce il dilavamento ad
opera degli agenti atmosferici (pioggia, vento).
In assenza d'inquinamento, le patine naturali
costituiscono uno strato protettivo del metallo.
Le patine artificiali

Le patinature moderne tendono a ricreare la ricchezza delle patine nobili,


mediante l'aggressione del metallo con agenti chimici che per reazione stimolano
e accelerano il processo, simulando l'effetto del tempo sul metallo. Rispetto alle
patine naturali, quelle artificiali hanno varietà cromatiche molto più vaste, capaci
di creare una policromia totale anche nel bronzo. Alcune di queste patine
risultano più efficaci e stabili se applicate a caldo o ad immersione. Sulle sculture
in bronzo di una certa grandezza si fa la patinatura a caldo. Si riscalda la superficie
del bronzo utilizzando la fiamma viva per poi applicare a pennello la patina.
Questo procedimento richiede ore o intere giornate di lavoro, procedendo a
settori fino alla patinatura completa della scultura.
Le patine artificiali si possono applicare anche ad immersione per le piccole e
medie sculture.
La scultura, prima di essere patinata, si tratta con un bagno composto d'acido
nitrico, acido solforico e acqua, allo scopo di pulirla e sgrassarla completamente.
Questo trattamento di superficie permette alle patine di aderire uniformemente
al metallo. Un altro metodo di pulitura del bronzo per prepararlo alla patinatura è
la sabbiatura (con getto d’aria compressa di sabbia silicea).
La patinatura rimane una tecnica che ogni scultore deve sperimentare
personalmente. Sulla colorazione di una scultura in bronzo influiscono diversi
fattori quali: l’umidita dell'ambiente, la temperatura, la composizione e il metodo
di applicazione.
II valore pittorico della patinatura dovrà necessariamente avvalersi di una
conoscenza frutto della sperimentazione e non della casualità.
Patina verde oliva

Ricette di patine artificiali per il Bronzo ACQUA 4 L.

AMMONIACA 120 g.

CLORURO d'AMMONIO 60 g.
Le patine verdi si ottengono dall'applicazione di cloruri. Queste sostanze sono
particolarmente corrosive, si applica un fissativo per arrestare il processo di CLORURO di SODIO 60 g.
corrosione.
Patina verde mela

AMMONIACA 25 g.
Patina verde-gialla (Patina a freddo da applicare in più strati)
CLORURO d'AMMONIO 425 g. CLORURO d'AMMONIO 15 g.
ACETATO di RAME 226 g. CLORURO di SODIO 15 g.
ACQUA 1 L. ACIDO ACETICO 1 L.
Patina verde antico
Patina verde-blu (Soluzione da applicare bollente)
CLORURO d'AMMONIO 1 parte
TIOSOLFATO di SODA 7 g.
CREMA di TARTARO 3 parti
CLORURO di SODIO 3 parti NITRATO di FERRO 56 g.

ACQUA 12 parti ACQUA 1 L.


I primi tre elementi sono sciolti in acqua bollente, a questa si aggiunge, una soluzione Patina verde
di Nitrato di Rame (8 parti)
SOLFATO di RAME 15 g.
Patina verde antico
ACETO 250 cc CLORURO d'AMMONIO 30 g.

SALE AMMONIACO 30 g. CLORURO di SODIO 30 g.


OSSALATO POTASSICO 10 g. AMMONIACA 30 g.
ACIDO OSSALICO 20 g.
(Si ottiene una colorazione più scura se si aggiunge della piombaggine)
Patina verde invecchiato
Patina verde grigio (Soluzione da applicare a caldo dopo averla portata quasi ad ebollizione)
CLORURO d'AMMONIO 14 g.
OLFATO di RAME84 g. CLORURO di RAME 85 g.

ACQUA 1 L. CLORURO d'AMMONIO 14 g.


Terminata la patinatura, la scultura e sciacquata prima in acqua fredda e ACQUA 0,5 L.
successivamente calda, e in seguito asciugata con cura.
Patine verdi o blu
Patina blu-scuro
SOLFURO d'AMMONIO 60 g.
ACQUA 1 L.
 
Le seguenti patine sono ottenute senza l'utilizzo di cloruri. Per ottenere
Patina Blu (soluzione da applicare calda a circa 60°)
patine con questa colorazione è necessario operare su un preesistente
ACETATO DI PIOMBO 112 g.
tono, marrone o nero.
TIOSOLFATO di SODA 224 g.
 
ACIDO ACETICO 112 g.
Patina verde (Patina a caldo da utilizzare per patinature di vari colori)
ACQUA 3,5 L.
NITRATO di RAME 10 cm3
ACQUA 0,25 L.
N.55 Patina blu notte
NITRATO d'ARGENTO 2%
Patina verde-mela (Da applicare in due soluzioni)
BLU di METILENE 5%
a) NITRATO di RAME 10 cm3
ACQUA q.b. per un Litro
ACQUA 0,500 L.
(II blu di metilene, si può sostituire con Ossido Blu nelle medesime proporzioni).
 
 
b) NITRATO di FERRO 2,5 cm3
Patina Blu trasparente
ACQUA 0,500 L.
IPOSOLFITO di SODIO 60 g.
ACIDO NITRICO 4 g.
(Dopo la prima soluzione si sciacqua in acqua e si applica a pennello it
ACQUA 1 L.
secondo preparato)
 
 
Patina Blu-nero (Immergere per diverse ore il pezzo nella soluzione seguente. In
Patina verde giallo
seguito sciacquare e asciugare con cura).
IPOSOLFITO di SODIO 4 g.
SOLFURO di BARIO 4 g.
NITRATO di FERRO 32 g.
ACQUA 1/2 litro
ACQUA0,500 L.
Patina blu opaco
(II modello va immerso nella soluzione per tre minuti, in seguito si dovrà
Si può ottenere una colorazione blu opaca del bronzo sotterrando il modello per
immergerlo per sei, in una soluzione d'acido nitrico diluito. Poi si sciacqua e
alcuni giorni con sabbia impregnata d'ammoniaca.
si asciuga).  
 
 
Patina marrone-testa di moro

Patina bruno-castagno
AMMONIACA 30 parti Con il fegato di zolfo (SOLFURO di POTASSIO) si ottiene questa colorazione da
applicare sul metallo quando la superficie è calda. Evitare di strofinare la
ACETO 1 parte patina ancora calda: solo dopo il raffreddamento, la colorazione acquista
CLORURO d'AMMONIO 30 parti buona stabilità. Solo a pezzo freddo, si può usare la spazzola o la spugna
d'acciaio per schiarire la superficie e ottenere le vibrazioni cromatiche su
GIALLO CROMO 9 parti base di colore bruno. Questa patina è resistente agli agenti atmosferici, e
SALE di SEIGNETTE 100 parti quindi idonea per pezzi collocati all'esterno. La colorazione di Solfuro di
Potassio è generalmente usata come base per altre colorazioni. L’impasto è
applicabile anche a freddo, ma occorre attendere più tempo affinché la
patina si stabilizzi. Un ottimo fissativo è il fosfatante.
Patina bruna
SOLFURO di BARIO 30 g.
SOLFURO di POTASSIO 7 g. Patina al Nitrato di Ferro
AMMONIACA 60 g. (Questa patina è molto forte, dipendente anch'essa dalla temperatura del
manufatto. La colorazione sarà più decisa, tanto più elevata sarà la
ACQUA 3-4 L. temperatura del pezzo su cui è applicata).
ACIDO NITRICO 30%
Patina color quercia
ACQUA CON CHIODI ARRUGGINITI 70%
ACIDO ACETICO 1 L.
(Dopo alcuni giorni in cui la soluzione decanta, la patina è pronta per essere
CLORURO d'AMMONIO 30g. applicata sul bronzo).
AMMONIACA 30g.
SANGUIGNA 125g.
 
Patina marrone chiaro - arancione - verde
(Le varianti di colore si determinano durante il processo di
corrosione. Spetta all'operatore decidere quando bloccare la
patina una volta ottenuta la colorazione ricercata).
NITRATO di FERRO15 cm3
NITRATO di RAME 15 cm3

 
Patina rossa (detta Fiorentina)
ACIDO ACETICO 1 L.
SANGUIGNA 125g.
(Si utilizzi Piombaggine [25g.] se s'intende ottenere tonalità più
scure)
 
Patina bruno-scuro
NITRATO d'ARGENTO 2g
POTASSIO PERMANGANATO 5g
ACQUAq.b. per 1 L.

Patina Marrone-Nero
SOLFURO di AMMONIO 4 g
SODA CAUSTICA 8 g
ACQUA0,5 L.
Questa soluzione si può applicare sia a caldo che a freddo.
.
Patina nera Patina nera trasparente
NITRATO di RAME 20 G/L TRICLORATO d'ORO 2,5 cm3
NITRATO d'ARGENTO 20 G/L ACQUA 0,5 L.
Si mescolano bene le due miscele. S'immerge la scultura in questa mescola. Per le
sculture di dimensioni maggiori è possibile applicare a pennello la soluzione dopo
aver scaldato il pezzo. Patina nero Rinascimento
FEGATO di ZOLFO 10 cm3
Patina nera
SODA CAUSTICA 3 cm3
SOLFURO di BARIO 28
ACQUA 1 L.
SOLFURO d'AMMONIO 224 g
(La soluzione si applica a spruzzo su superficie preventivamente riscaldata).
ACQUA 3,5 L.
 

Patina nera brillante Patina nero argento

ACIDO CLORIDRICO 1 L. NITRATO d'ARGENTO 2%

ARSENICO BIANCO 242 g. ACQUA 98 %


CLORURO D'ANTIMONIO 151 g.

Patina nero-blu (Si applica a freddo la seguente soluzione)


SOLFURO d'AMMONIO 60 g.
ACQUA 1 L.

Nitrato di Rame Fegato di Zolfo (potassio solfuro)


Patina Bianco antico (La patinatura avviene in tre fasi) Patina bianco opaco (Patina instabile; si fissa nel giro di poche ore con
l'applicazione a spruzzo di cera o lacche).
La prima fase consiste nell'applicare uno strato di Nitrato di Rame (30 cm3
in litro d'Acqua), oppure Nitrato di Ferro (5 cm3 in 1/2 litro d'Acqua). CLORURO di SODIO 30 cm3
Successivamente si applica al bronzo molto caldo uno o più strati di Nitrato
di Bismuto (10 cm3 in 1/2 litro d'Acqua) SOLFATO di RAME 15 cm3

L’operazione si completa con l'applicazione d'altri strati di Cloruro di


Bismuto (2,5 cm3 in 1/2 litro d'Acqua)
ACQUA 1/2 litro
Questa patina si può utilizzare come supporto per altre colorazioni. Un
effetto meno trasparente si ottiene aggiungendo Ossido Stannico al Nitrato  
di Bismuto. Patina bianco grigio (Patina instabile da fissare rapidamente).
CLORURO di SODIO 30 g
SOLFATO di RAME 30 g.
ACQUA 1/2 litro
 
Patina bianco argento (Patina da applicare a caldo. Può servire da base per
altre colorazioni).
NITRATO d'ARGENTO 5 cm3
ACQUA 1/2 litro

Nitrato di Rame Fegato di Zolfo (potassio solfuro)


La poltiglia bordolese
Si ottiene una buona patinatura con questo composto
normalmente usato in agricoltura. I colori che si possono
ottenere sono tutti quelli esistenti nella gamma
cromatica, i coloranti per ceramica, gli ossidi naturali, le
terre colorate e la ruggine sono compatibili con la
poltiglia bordolese. Su questo composto si può inoltre
intervenire con Potassio Permanganato, Nitrato
d'Argento, Ossido di Ferro, Aniline, Colori per incisione,
Tinture di Iodio, Tintura al Mercurio Cromo, Nitrato di
Potassio, Fosfato di Sodio, Carbonato d'Ammonio.
Patina verde celestina
SOLFATO di RAME 3 Kg
CALCE VIVA 2/3 di Kg
ACQUA 10 L.
(L'acqua va aggiunta al composto solo quando il rame si è
completamente sciolto. Una bella tonalità verde antico si
può ottenere miscelando trielina mista ad alcool).
 
Patina Pompeiana
Si ottiene aggiungendo alla poltiglia bordolese Ossidi o poltiglia bordolese
lacche rosse da fissare con la cera.
Patine verdi per fumigazione o
saturazione

Patina blu verde


La patinatura del bronzo per fumigazione ricostruisce artificialmente Si lascino ognuna nel proprio contenitore di vetro o di ceramica le
processi che in natura richiedono tempi molto lunghi e ambienti con seguenti sostanze in parti uguali.
speciali caratteristiche chimiche. Queste patine hanno la proprietà di
distribuirsi uniformemente sull'oggetto sottoposto al vapore dei vari ACIDO ACETICO - AMMONIACA - ACQUA
acidi. Esse sono meno dannose per il metallo, in quanto "mordono"  
in misura minore, rispetto a quelle date direttamente sulla superficie
del metallo. La prima operazione consiste nell'umidificazione del Patina verde antico
pezzo con acqua corrente. Creare un ambiente il più possibile stagno ACIDO NITRICO - ACQUA DISTILLATA - SCAGLIE di MARMO
intorno al pezzo, affinché la saturazione chimica possa accadere:
l'esposizione del pezzo ai vapori e tutt'altro che rapida. Maggiore è il
tempo in cui il pezzo rimane esposto ai vapori, maggiore sarà la Patina verde antico
resistenza della patinatura. Un'altra considerazione e l'estrema L’opera è posta in un ambiente ermetico, all' interno è inserito un
fragilità della patina ottenuta, bisogna prestare attenzione alle recipiente contenente acido cloridrico ed un altro contenitore con acqua
operazioni di fissaggio, che non possono avvenire direttamente a distillata. Ad intervalli regolari sono aggiunti pezzi di carbonato di calcio
contatto con il metallo. Si prediligano, quindi, gli spray fissativi e le o di marmo. La reazione con l'ambiente, provoca vapori d'Ossido di
vernicette ad alcool. Solo dopo che il fissativo sarà ben asciutto si Carbonio, che a contatto con i vapori emessi dal recipiente d'acqua, si
potrà passare la cera sul pezzo. trasforma in acido carbonico.
 
Le cere da fissaggio

Possiamo generalmente suddividere in due


categorie le cere utilizzate per il fissaggio di patine.
Le cere oleose e sintetiche.
Sono oleose: la Cera d'api, la stearina, la cera
ambra, le cere da legno solide, e i lucidi da scarpe.
Le cere sintetiche sono: cere alla trielina, cere
liquide, le cere per pavimenti, le cere al silicone.
E’ una buona abitudine lasciare agire la cera sulla
patina per almeno 24 ore per ottenere un’ottima
adesione della patina sulla scultura. Solo dopo si
possono togliere gli eccessi, servendosi di spazzole
dolci, feltri e panni di lana.
Per dare alla superficie della patina un bell’effetto
vellutato si utilizza del talco sparso sul pezzo che va
poi spazzolato.
Workshop sulla fusione a cera persa a.a. 2019/2020
presso la Fonderia Salvadori Arte di Pistoia

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