poesia biblica (Lectio 3; Roma – Cinisello Balsamo 2011) 7-49. Che cosa accade in un verso poetico
• Gn 4,23-24 wyv'ªn"l. %m,l,ø
rm,aYO“w: yti_r"m.ai hN"zEßa.h; %m,l,ê yveän> yliêAq ![;m;äv. ‘hL'ciw> hd"Û[' `yti(r"Bux;l. dl,y<ßw> y[iêc.pil. ‘yTig>r:’h' vyaiÛ yKiä `h['(b.viw> ~y[iîb.vi %m,l,Þw> ! yIq"+-~Q;yU ~yIt:ß['b.vi yKiî Ada e Zilla, ascoltate la mia voce Mogli di Lamec prestate l’orecchio al mio discorso Un uomo ho ucciso per la mia ferita Un ragazzo per la mia contusione
Se sette volte sarà vendicato Caino
Lamec allora settantasette E’ facile notare che «ciò che distingue questo testo dalla cornice che lo circonda è l’osservanza del principio del parallelismo con cui è organizzato» (19). «Ma la cosa più importante è individuare quali siano le implicazioni del parallelismo» (19) e quale sia il suo impatto comunicativo. Nella prima riga: • Parallelismo semantico: ogni componente della prima metà del verso viene riecheggiato dalla seconda metà (19): Ada e Zilla – mogli di Lamec ascoltate – prestate l’orecchio la mia voce – il mio discorso • Parallelismo sintattico: rafforza quello semantico; l’ordine di parole in ogni metà del verso rispecchia quello dell’altra metà e ogni termine si trova nella stessa posizione sintattica del suo corrispondente: soggetto – soggetto (verbo) predicato – (verbo) predicato complemento oggetto – complemento oggetto Nella seconda riga: Un uomo ho ucciso per la mia ferita Un ragazzo per la mia contusione
• Parallelismo sintattico mostra una lieve
variazione: il verbo “ho ucciso” (‘yTig>r:’h') svolge doppia funzione reggendo entrambe metà del verso (configurazione ellittica) Nella terza riga: Se sette volte sarà vendicato CAINO LAMEC allora settantasette
• il verbo “sarà vendicato” svolge doppia
funzione sintattica; • struttura chiastica - i due rimanenti elementi rimanenti vengono invertiti: sette volte CAINO - LAMEC settantasette • viene ripresa la citazione di Gn 4,15 sulla vendetta di Caino, ma poi maggiorata nel riferimento a Lamec: sette volte Caino, Lamec settantasette; • la struttura chiastica serve qui a sottolineare il contrasto; • tale diversità della struttura ― dal parallelismo sintattico nelle prime due righe al chiasmo nell’ultima ― indica la fine (la variazione della parte finale di un componimento spesso ha questa funzione di segnalare la chiusura); Parallelismo semantico • la ripetizione per due volte la stessa cosa attraverso i concetti sinonimici sembra dare maggiore enfasi; • potrebbe anche far parte delle tecniche mnemoniche, ossia facilitare la memorizzazione degli enunciati; • Robinson (p. 23): con ogni nuova riga il poeta torna all’inizio, e dice un’altra volta la stessa cosa, benché possa cambiare in parte o completamente le parole per evitare la monotonia; • C’è chi parla di stasi all’interno del verso poetico (24): un’idea, un’immagine o un’azione viene evocata nel primo segmento; poi lo slancio in avanti del discorso poetico viene virtualmente sospeso, mentre la medesima idea, immagine o azione viene ripetuta… solo arricchita da qualche raffinatezza stilistica leggermente diversa; • E’ vero che ci sia una specie di sospensione, una sorte di stasi, ma ciò piuttosto per rilanciare un movimento dinamico da un segmento al successivo. • Viktor Shklovsky: Nel parallelismo è importante la percezione della disarmonia in un contesto armonioso. • Lo scopo del parallelismo, come in generale lo scopo della metafora, è quello di trasferire la percezione usuale di un oggetto nella sfera di una nuova percezione, cioè di creare una modificazione semantica peculiare. il dinamismo della ripetizione… la terza riga: un esempio del parallelismo dei numeri Se sette volte sarà vendicato Caino Lamec allora settantasette la regola: se si incontra un numero nel 1º segmento, nel 2º si deve salire: - aumentando di un’unità: da 7 a 8 (cfr. Am 1,3: per tre misfatti…, per quattro…); - oppure arrivando a un multiplo decimale: da 7 a 70; - oppure arrivando a un multiplo decimale del numero più il numero stesso: da 7 a 77. Cfr. Dt 32,30: hb'_b'r> WsynIåy" ~yIn:ßv.W @l,a,ê ‘dx'a, @DoÝr>yI hk'úyae
come potrebbe uno inseguire un migliaio //
e due metterne un miriade in fuga? Questo esempio riguardante i numeri può servire da paradigma per comprendere il funzionamento della grande parte (non tutti!) dei parallelismi presenti nei versi biblici, perché i numeri manifestano esplicitamente un impulso di intensificazione, così come avviene spesso anche negli altri parallelismi che non riguardano i numeri.
Cfr. altri elementi dello stesso testo di Gn 4,23-
24 • nella seconda riga: la menzione della ferita e della contusione è altrettanto significativa sul piano comunicativo, perché la vendetta di Caino riguardava la sua uccisione, qui Lamec si vanta del fatto che sarà infinitamente di più vendicato (77 volte) per una ragione infinitamente meno grave o importante, ossia non per la sua uccisione ma per una semplice ferita o contusione. • La stessa dinamica di intensificazione è presente nel passaggio dall’uomo al yeled che nella maggioranza dei casi significa bambino o perfino neonato. E chiaro che si manifesta un’enorme sproporzione tra la violenza estrema come l’uccisione e la vulnerabilità e la piccolezza di un bambino, come anche tra il graffio che al limite può fare un bambino e l’estrema punizione. Come a dire in fondo che non c’è limite a tale vendetta (essendo questa del tutto sproporzionata). • Forse si può valutare anche (in ebraico) la contusione come una cosa molto più insignificante di una ferita, e quindi si avrebbe ancora un’ulteriore intensificazione: ho ucciso non per un’uccisione ma per una qualsiasi ferita, anzi per una qualsiasi contusione, cioè per niente. • NB: la prima riga sembra di non mostrare tale dinamica l’intensificazione. Si notano qui le coppie convenzionali di termini: voce – discorso; ascoltare – prestare orecchio. • bisogna quindi ricordare che nella poesia non bisogna fissarsi con gli schemi; il poeta può scegliere di utilizzare ripetutamente uno schema (ad es. intensificazione) e poi smettere, cambiare, ecc. Sinonimia e quadri referenziali In senso stretto non esistono sinonimi del tutto esatti. Cfr. l’esempio: il tuo naso è lungo sei pollici; il tuo naso è lungo mezzo piede. Nonostante entrambi i termini sei pollici e mezzo piede siano delle unità di misura ed esprimono la stessa lunghezza, la scelta del mezzo espressivo fa differenza. L’espressione letteraria sfrutta tutto il quadro referenziale a cui una certa parola si associa, nel nostro caso pollice e piede, e ciò in riferimento al naso. Interessa quindi non solo una parola ma il campo semantico verso cui punta, il livello di stile che evoca. E soprattutto la forza comunicativa che vuole trasmettere, gli effetti che vuole ottenere… Di conseguenza si può affermare che “negli innumerevoli esempi in cui ricorre un parallelismo semantico in un verso, il movimento caratteristico rispetto al significato è un accrescimento o un’intensificazione, o una focalizzazione, una specificazione, una concretizzazione o potremo addirittura dire, una drammatizzazione.” (38) Dinamica semantica (alcuni esempi) 1) una delle tecniche nella poesia biblica è quella di spostarsi da un termine ordinario nel 1º segmento a uno più letterario o ricercato nel 2º segmento. Anche in questo caso il movimento semantico è spesso funzionale all’intensificazione o comunque focalizzazione su un particolare del messaggio. Cfr. Is 59,9-10: Speriamo nella luce ed ecco, il buio, / nel fulgore, e andiamo nell’oscurità Tastiamo come ciechi un muro, / come quelli senza occhi brancoliamo. • luce – fulgore ; buio - oscurità - dal termine ordinario al poetico • buio / oscurità – l’oscurità esterna ciechi /senza occhi – l’oscurità interna • ciechi /senza occhi - non si tratta del passaggio dal termine comune a quello poetico, ma forse di una perifrasi o epiteto esplicativo, oppure di intensificazione. 2) invece di termine poetico o di epiteto esplicativo nel 2º segmento si può avere una similitudine o un sostituto metaforico del nome comune presente nel 1º segmento. Cfr. Sal 2,9: li spaccherai con una mazza di ferro/ come il vaso di un vasaio li frantumerai. Cfr. Lam 2,20: Dovevano forse le donne mangiare i loro frutti/ I bambini tirati su con tenerezza? 3) nel 1º segmento può apparire il termine generico, mentre nel 2º un esempio più specifico di tale categoria. Cfr. Pro 3,10: I tuoi granai saranno riempiti con abbondanza/ con vino nuovo i tuoi tini scoppieranno
i sostantivi abbondanza e vino nuovo vanno dal
generico allo specifico; i verbi indicano l’intensificazione: da essere riempiti fino allo scoppiare. 4) Se il primo termine è spaziale o geografico, il secondo solitamente è un’entità più piccola contenuta nella prima, quindi si ha focalizzazione. Cfr. Ger 7,34: Metterò fine nelle città della Giudea / e nelle strade di Gerusalemme al suono di allegrezza e di gioia / al suono dello sposo e della sposa. 5) Se il 1º termine è generico in seguito si può avere una sineddoche sostitutiva (sempre per focalizzazione); cfr. Pro 1,14: La tua sorte tu tirerai con noi / avremo una sola borsa tutti insieme. 6) il verbo nel 1º segmento può essere abbinato a un verbo più specifico, più stravagante, più esplicativo nel 2º segmento; cfr. Is 48,20-21: Dio ha redento il suo servo Giacobbe/ e non hanno sofferto la sete nel deserto dove li ha condotti Acqua da una roccia Egli ha fatto scaturire per loro/ Egli ha spaccato la roccia e l’acqua è sgorgata. Il parallelismo dei versi porta qua un movimento di specificazione in quella che risulta essere una catena esplicativa: Cosa significa che Dio ha redento Israele? Essi non hanno sofferto la sete nel deserto. Come sono riusciti a non avere la sete? Perché egli ha fatto scaturire l’acqua dalla roccia. In che modo l’ha fatta scaturire? Spaccando la roccia cosicché l’acqua sgorgasse. 7) l’aumento di specificità può produrre l’incremento iperbolico del verbo iniziale; cfr. Is 49,23: Con la faccia a terra essi si inchineranno a te/ leccheranno la polvere dei tuoi piedi. 8) un’immagine nel 1º segmento può essere elevata alla seconda potenza introducendo un’iperbole nel 2º segmento; cfr. Is 58,10: La tua luce brillerà nelle tenebre/ la tua oscurità come il mezzogiorno.
il brillare naturalistico della luce nelle tenebre del
primo segmento diventa un evento soprannaturale quando l’oscurità stessa del fedele brillerà come mezzogiorno. Da preparare per la prossima lezione (lettura, traduzione, vocabolario, analisi grammaticale): Pro 18,22 Dt 11,26-28 Gn 42,18 Gn 18,3 Gn 44,22 Gdc 13,23 Gdc 6,13 Dt 32,29 Gdc 4,8 Gn 31,42 Lv 1,2 Is 56,1-8 (cominciare l’analisi)