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PARTE SECONDA:
La relazione della persona con il lavoro
Capitolo 8:
LE EMOZIONI
Cap. 8 LE EMOZIONI
Disgusto Imbarazzo,
orgoglio,
Tristezza vergogna, colpa
Sorpresa Amore e
processi di
attaccamento
Paura e ansietà
Felicità Umorismo
Cap. 8 LE EMOZIONI
Livello 2.
Differenze
individuali
Livello 3.
Relazioni
interpersonali
Livello 4.
Dinamica di
gruppo
Livello 5.
Dinamica
dell’intera
organizzazione
Cap. 8 LE EMOZIONI
*Livello 2.
Differenze Influenza che differenze individuali (ad es. i tratti di personalità) esercitano su
individuali frequenza, intensità e durata
delle esperienze emotive. Particolare rilievo acquisito dall’intelligenza emotiva…
LA NOIA A LAVORO
Stato emozionale
spiacevole in cui una
Noia esperienza cosciente e passeggera
persona si sente pervasa da
sensibile di mancanza di significato
mancanza d’interesse e
difficoltà di concentrazione
nell’attività e si sente esperienza durevole di assenza di
incapace di vivere significato nel lavoro,
emozionalmente e Noia analoga all’alienazione; incapacità
intellettualmente un cronica di vivere pienamente, direttamente
significato personale nel e intensamente le emozioni
processo di lavoro lavorative
(Oakley, 1992)
Cap. 8 LE EMOZIONI
• Adattamento persona-situazione: individui con uno schema del compito più complesso si
annoiano meno di quelli con uno schema più semplice.
• Più un compito è percepito come legato al raggiungimento di concreti obiettivi, meno gli esecutori
si annoieranno.
• Quando la struttura di un processo di lavoro richiede bassa autodeterminazione, l’insoddisfazione
lavorativa e la noia aumentano (Fisher, 1993).
• Difesa della propria responsabilità per bassa performance
• Continua esperienza di noia e mancanza di significato nel lavoro sembra esitare nell’atrofia
dell’abilità di creare eccitazione e pienezza di significato nella propria vita lavorativa: più una
persona si conforma a norme precostituite e meno avrà accesso alla creatività, con la
conseguenza probabile della noia (Schubert, 1978); la tolleranza della noia indica mancanza di
curiosità e di abilità a creare progetti significativi e stimolanti per se stessi.
• Norme culturali del mondo occidentale: esperienza della noia e mancanza di significato del
lavoro come segno di fallimento individuale, malattia personale, invece che una conseguenza del
sistema organizzativo (Gemmill & Oakley, 1992), va contro le norme convenzionali che governano le
relazioni interpersonali sul lavoro (Argyris, 1990); indica l’incapacità di assegnare intellettualmente un
significato alla vita lavorativa e di esprimere le emozioni.
• La maggior parte dei blocchi si può ricondurre alle routine difensive organizzative che sono
costruite per evitare le ansietà inerenti al prendere l’iniziativa di implementare il cambiamento
organizzativo, considerato fattore di disturbo per le norme organizzative consolidate (Argyris, 1990)
Cap. 8 LE EMOZIONI
LE STRATEGIE DIFENSIVE
Era della globalizzazione, caduta di vincoli di
Complessità e turbolenza dell’ambiente esterno,
spazio e di tempo, sviluppo di nuove tecnologie
incertezza e rischio dell’agire organizzativo
informatiche e comunicative, competizione
LE STRATEGIE DIFENSIVE
• Importanza di gestire rischi e incertezze connesse per es. all’assunzione di nuovi ruoli,
gestendo relazioni e insieme dei compiti tipici del nuovo ruolo
• Se ansie e incertezze non sono soggettivamente tollerabili né elaborabili, le persone
potranno abdicare al ruolo, fuggire dal ruolo e per mantenere una buona stima di sé
faranno ricorso a modalità difensive nelle attività organizzative (Hirschhorn, 1988; Quaglino, 1996)
Cap. 8 LE EMOZIONI