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E DEL DOPING
Primi utensili in pietra Utilizzo del fuoco Invenzione della lancia Invenzione dell’arco e
della lucerna ad olio
3.500 a.C. 3.300 a.C. 1.500 a.C. 530 a.C. 500 a.C.
470 a.C. 387 a.C. 335 a.C. 300 a.C. 300 a.C.
298 a.C. 280 a.C. 250 a.C. 240 a.C. 150 a.C.
Ipoglicemia
Diabete gestazionale
Diarrea mattutina
Pinato S. Super Ginseng? Dialogo sui Farmaci. 2002; n. 5
Reazioni avverse dell’efedra
•Dal 1993 al 1997 oltre 800 report di
reazioni avverse, incluse 36 morti
• Cardiovascolari
– aritmie
– arresto cardiaco Ma-huang
– tachicardia
• GI
– nausea e vomito
• Sistema Nervoso
– stipsi – psicosi
– pensieri suicidari
• Altre – convulsioni e tremori
– reazioni cutanee – disturbi vestibolari
– alterazioni test epatici – insonnia
– nervosismo
Anche gli antichi egizi conoscevano le “virtù” dei
medicamenti e l’arte di somministrarli. D’altra parte si
ritiene che la “medicina” egiziana, esercitata dai
sacerdoti, si sviluppi a partire dal 2900-2800 a. C.
Il più importante documento che attesta la conoscenza
dei medicamenti da parte degli Egizi è il famoso Papiro
di Ebers, scoperto nel 1873 dall’egittologo Georg Moritz
Ebers, risalente al 1500 a.C. ma riferito a tempi
anteriori di almeno un millennio.
La prima pagina del papiro di Ebers inizia con le seguenti
parole: “Qui incomincia il libro delle preparazioni dei
medicamenti, adatti a tutte le parti del corpo d’un
ammalato”. In effetti contiene un lungo elenco di rimedi
(circa 800) per le malattie dell’intestino, del fegato,
dello stomaco, della vescica, per le cefalee, per la
nausea, per le ulcere, per le affezioni oculari, ecc.
Tra le piante citate nel papiro solo
alcune possono essere identificate
con certezza, molti dei nomi
egiziani indicano rimedi di cui
ignoriamo il contenuto. Tra quelli
identificati ricordiamo l’olio di
ricino, la senna, il melograno, il
tannino, l’oppio, l’aloe, la menta, il
ginepro, il cumino e il finocchio.
Come medicamento si usava anche
il loto, in egiziano Soushin da cui
deriverebbe il nome di Susanna.
Molto utilizzati erano anche oli
aromatici, il più noto dei quali il
Kyphi conteneva da 10 a 50
elementi (le fonti sono discordi).
Reperti archeologici e pitture murarie nelle tombe
egizie documentano, inoltre, l’uso della scilla, della
camomilla, del rosmarino e del cedro come antidoto per
veleni.
Cesare introduce il Strabone scrive il I cinesi scoprono Cina: invenzione Tolomeo scrive
calendario giuliano libro Geografia che i crisantemi della carta la sintassi
essiccati uccidono matematica
gli insetti
Calcolo del pi greco Scritti di alchimia Cina: la polvere Sistema numerico Persia: il mulino
da parte dei cinesi in Egitto da sparo indiano a vento
Galeno (129-200 d.C.) è considerato,
dopo Ippocrate, il più grande medico
dell’antichità. Nato a Pergamo in Asia
Minore, formatosi alla scuola medica di
Alessandria, al ritorno nella sua città
natale fu medico dei gladiatori.
Trasferitosi a Roma (161) fondò una
rinomata scuola di medicina, ove
promosse l’insegnamento della
dissezione, dell’anatomia e della
fisiologia.
Tra i suoi libri ricordiamo il Methodus
medendi, in cui sono elencati 473
medicamenti di origine vegetale che
resteranno per un millennio e mezzo
l’armamentario terapeutico in Europa, e il
Megatechne, dove si afferma che “la
terapia deve derivare dalla conoscenza
della malattia e delle su cause” e in cui i
farmaci sono ordinati in base alle loro
proprietà e intensità d’azione.
Il principio di base della farmacoterapia
di Galeno è rappresentato dalla famosa
massima “Contraria contrariis curantur”.
Il metodo è che chi prescrive
medicamenti li prepari egli stesso. Ancora
oggi con il suo nome vengono chiamati i
farmaci preparati in farmacia (galenici).
Balanos (supposte)
Catapozi (pillole semplici)
Cerotti
Decotti
Hjera picra (amaro ieratico a base di
aloe con effetto purgante)
Infusi
Linimenti
Terra sigillata
Trocisci (polveri con aceto e vino)
Triaca o teriaca composta da ben 70
sostanze (molto costosa e riservata a
Frontespizio di un ricettario galenico
pochi ricchi)
del 1516, opera di Georgio de Rusconi
Di origine antichissima la teriaca (dal
greco thériakè, cioè antidoto, oppure
secondo alcuni dal sanscrito táraca) è stata
utilizzata per secoli, addirittura fino
all’inizio del 1900. I romani, in specifico il
medico di Nerone: Andromaco il Vecchio,
la riprendono probabilmente partendo
dall’antidoto universale di Mitridate.
La sua composizione ha avuto delle
variazioni nel tempo, trasformandosi da
rimedio contro i veleni a rimedio per
combattere numerose malattie.
Le teriache del XVI, XVII e XVIII secolo
erano fondamentalmente composte da:
carne di vipera, angelica, centaura minore, genziana, mirra, incenso, timo,
tarassaco, oppio, matricaria, succo d’acacia, potentilla, miele attico,
liquirizia, finocchio, anice, cardamono, cannella, radice di valeriana e di
aristolochia, opoponax, scilla, agarico bianco, vino di Spagna.
Pagina iniziale del Liber medicinalis,
come riportata nel volume Medici antiqui
latini (Venezia, A. Manuzio 1547)
Al fianco dei dignitari del monastero che prescrivono i farmaci vi sono gli incaricati
del deposito-laboratorio. Questi religiosi, che hanno la funzione di magazzinieri-
farmacisti, vengono chiamati speziali.
Se il Medio Evo rappresenta per
l’Europa la cosiddetta dark Age per
il mondo arabo è l’epoca del
massimo splendore.
“Far seccare questa scorza al sole, unirla al resto, far macerare l’oppio
nell’acqua e formare delle pastiglie che saranno somministrate a seconda delle
forze del malato”
farmaceutica greca e latina, ma
anche indiana, assira ed ebrea.
Nascono così anche nel campo dei farmaci le prime corporazioni come quelle dei
Confectionarii, preparatori di medicinali, e degli Stationarii, rivenditori degli stessi.
Cronologia della Scienza - 4 -
“L’elactovario oppiato non deve essere usato finché non ha almeno sei mesi di
bottiglia, per cui deve essere indicata la data di preparazione o altrimenti dannata
l’anima sua”. (J.C. Dousset. Storia dei medicamenti e dei farmaci. ECIG, 1989 ).
E' facile immaginare l'indignazione che provocò, quando alla sua prima lezione (nel
1527) si fece portare un vaso in ottone e dopo averlo riempito di zolfo e salnitro vi
appiccò il fuoco bruciando i libri di Galeno e Avicenna. A causa del suo carattere
focoso, le sue lezioni pian piano furono disertate dagli studenti, e Paracelso iniziò a
bere, tanto che ben presto lo additarono come ubriacone. Dovette lasciare la cattedra
per riprendere i suoi vagabondaggi. Morì a Salisburgo, vicino al caminetto
dell'osteria il Cavallo Bianco.
Cronologia della Scienza - 5 -
In particolare l’antimonio,
contenuto nel vino emetico e nelle
pillole perpetue, viene molto
apprezzato alla corte di Francia
soprattutto da Madame de
Sévigné.
Si intensificano anche nuove
scoperte di chimica. Nel 1616
Wieker isola, dall’acqua di Epsom,
il solfato di magnesio. Nel 1625
Glauber indica per la prima volta
come si prepara l’acido cloridrico Altro lassativo scoperto in quel
con il sale e il vetriolo. Il solfato di secolo è il tartrato doppio di sodio
sodio formato durante e potassio, il sale di Seignette dal
l’esperimento viene ancora nome del suo scopritore
chiamato sale di Glauber.
Cronologia della Scienza - 6 -
Viene introdotto in Volta inventa Dalton e gli Il treno a vapore di La notazione chimica
Francia il sistema la pila atomi Trevithick di Berzelius
metrico decimale
SCHEELE - GREATEST OF THE PHARMACISTS-CHEMISTS
Carl Wilhelm Scheele nacque
a Stralsund in Pomerania nel
1742. La sua vita si svolse in
Svezia, dopo un apprendistato
di 8 anni in una farmacia di
Göteborg divenne farmacista a
Malmö e Stockholm. Infine
dopo alcuni anni ad Uppsala
comprò una farmacia a
Köping, dove morì nel 1786.
La teoria del flogisto era stata elaborata dal chimico tedesco Georg
Ernst Stahl, intorno al 1690, che aveva ipotizzato che ogni sostanza
combustibile possedesse un fattore comune, battezzato con il nome di
flogisto (dalla parola greca indicante la fiamma)
Isolò e investigò anche gli acidi citrico, mallico, ossalico e gallico. La sua analisi
del diossido di manganese lo portò alla scoperta del cloro e dell’ossido di bario.
Ulteriori scoperte di Scheele furono la glicerina, il solfuro d’idrogeno, il cianuro
d’idrogeno e il fluoruro d’idrogeno.
Nel febbraio 1775, Carl Scheele fu eletto membro della Royal Academy of
Sciences svedese, onore mai attribuito ad un farmacista. L’esposizione a tante
sostanze tossiche minò la sua salute e Carl Scheele morì a 43 anni il 26 maggio
1786.