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Storia e curiosità
- L’orzo è probabilmente uno tra i più
antichi cereali coltivati e la sua diffusione
ha segnato l’origine dell’agricoltura a
partire dal Neolitico. L’addomesticamento
dell’orzo avvenne probabilmente in Asia
Minore ( Mezzaluna Fertile ) attorno al
9000-10000 a. C.
Carta geo-politica
La Mezzaluna Fertile (in arabo )الهالل الخصيبè
una regione storica del Medio Oriente che
include l'Antico Egitto, il Levante e la
Mesopotamia. Questa regione viene spesso
indicata come la "culla della civiltà" a causa
della sua straordinaria importanza nella storia
umana dal Neolitico all'Età del Bronzo e del
Ferro. Fu nelle valli fertili dei quattro grandi
fiumi della regione (Nilo, Giordano, Tigri ed
Eufrate) che si svilupparono le prime civiltà
agricole e le prime grandi nazioni dell'Antichità
La specie di orzo coltivata ai primordi
dell’agricoltura si ritiene sia stato Hordeum
disticum. Un orzo esastico comparve già nel
6000 a. C in Anatolia e ,grazie alla maggior
produttività soppiantò le altre forme. L’orzo fu
probabilmente il cereale più importante nella
progressione dell’agricoltura verso l’Europa nel
corso del neolitico dove veniva coltivato in
Mesopotamia, in Egitto ed in Italia in tutta la
penisola assieme ai frumenti primitivi Triticum
monococcum e T. dicoccum.
Tra il 6°e 5°millenio a.C l’orzo raggiunse la penisola
Ellenica e fu introdotto nell’Europa centrale e occidentale,
diventando in breve tempo la principale coltura cerealicola
dei paesi a clima freddo. La bassa valle del Reno e il
bacino del Mar Baltico ne furono interessate nel 4000 a. C,
le Isole Britanniche e la Scandinavia circa nel 3000 a.C.
Attraverso l’Africa settentrionale raggiunse raggiunse la
penisola Iberica nel 4000 a.C. Nei due millenni successivi
la coltura dell’orzo si spinse verso l’estremo oriente fino alla
Cina e Giappone.
Nell’antichità, l’importanza dell’orzo era pari a quella del
frumento in quanto era il cereale più economico. Il frumento
divenne il cereale principale sia in Grecia che in Italia nel
corso del 1° millennio a.C.
Areale di coltivazione dell’orzo
Diffusione della coltivazione dell'orzo nel
mondo
Importazione dei principali cereali in Italia nella
campagna di commercializzazione 2009/2010
Grano tenero: 4.573.321 tonnellate
Grano duro : 2.195.079 “
Mais : 2.150.028 “ “
Orzo : 798.934 “ “
Totale import . 9,7 milioni di tonnellate
Campagna di commercializzazione 2009/2010 farina di soia
12.000 Importazioni
9.000
8.650
1000 tonnellate
7.500
4.573
6.000
60% 2.195 37% 80%
4.500
2.046
3.700
3.000
3.000
63% 87%
40%
1.496
1.500 799 44%
1.020 56%
550 13%
-
GRANO GRANO DURO MAIS ORZO SEMI DI SOIA
TENERO
Notizie botaniche sull’orzo
-Radici- L’apparato radicale è fascicolato,
abbastanza superficiale ed è costituito da radici
primarie che si originano dal seme e da radici
secondarie che si originano dai primi nodi interrati
del fusto.
-Fusto- Eretto cilindrico cavo è chiamato culmo;
presenta degli ingrossamenti chiamati nodi che
separano gli internodi il cui numero è variabile.
Dai nodi basali del culmo si originano nuovi fusti
secondari o di accestimento.
-Foglie-Hanno forma lanceolata e nervature
parallele e si originano dai nodi. Sono costituite
dalla guaina, dalla lamina, dalla ligula, dalle
auricole.
Frumento orzo avena segale
-Infiorescenza-E’ una spiga nel frumento,
orzo,segale e mais ( parte femminile) o una
pannocchia nel riso miglio mais (parte
maschile). La spiga è costituita da un
rachide sul quale sono inserite, in posizione
alterna ed opposta le spighette sessili.
Le spighette sono costituite da una rachilla su cui sono
inserite in posizione opposte delle brattee chiamate
glume mentre le glumette o giumelle racchiudono un
fiore. Il numero di fiori per spighetta varia da specie a
specie e il numero di spighette varia da spesie a specie e
da varietà a varietà ed è influenzato anche dalle
condizioni ambientali in cui si sviluppa la coltura. I fiori
sono ermafroditi in tutti i cereali ad eccezione del mais
che è una specie monoica ( presenta entrambi i sessi
separati e distinti sulla stessa pianta). Ogni fiore presenta
una glumetta inferiore chiamata lemma che può essere
dotata di una appendice rigida chiamata resta o arista e
una glumetta superiore chiamata palea. L’androceo è
costituito da tre stami provvisti da una voluminosa antera
( 6 nel riso ) e dal gineceo formato da un ovario
monocarpellare con stigmi piumosi e bifidi nel frumento,
orzo, ecc trifidi nel riso oppure da lunghi filamenti nel
mais.
-Il frutto è una cariosside ( frutto secco indeiscente con
seme unico avvolto in un pericarpo sottile ). Alla sgranatura
in certe specie ed in certe varietà le cariossidi rimangono
racchiuse fra le glumette per cui si parla di cariossidi
vestite (orzo, avena, riso, sorgo, miglio ), quando ciò non
avviene si parla di cariossidi nude ( frumento tenero en
duro ). Nella cariosside, oltre agli involucri di rivestimento (
pericarpo ), si distingue l’embrione dal quale si svilupperà
la nuova pianta. Gran parte della cariosside è costituita da
una massa di tessuto parenchimatico, ricco di amido (
endosperma ), che fornisce nutrimento all’embrione in fase
di germinazione. L’endosperma è rivestito da una strato
aleuronico costituito da proteine, grassi e vitamine.
Ciclo biologico
-fasi fenologiche
0) Germinazione
1) sviluppo delle foglie ( fusto principale)
2) Accestimento formazione germogli
laterali
3) Levata (la pianta ultimato lo
accestimento e la differenziazione delle
spighe, inizia l’allungamento degli internodi
crescendo in altezza)
4)Botticella
5)Spigatura emergenza delle infiorescenze
6)Fioritura:
-piena, oltre il 50% delle antere
fuoriescono dalla spiga
-fine fioritura, le antere iniziano a
disiidratarsi
7) Sviluppo del frutto e dei semi
8) Maturazione del frutto cariosside
lattea – 55-60% di H20
cerosa- -40-45% di H20
fisiologica - 20-25% di H20
9) Senescenza inizio dormienza 14-16%
di H2O
maturazione piena
Tecnica colturale
1)Ambienti adatti
Le esigenze pedoclimatiche, unite alla
plasticità della coltura, fanno si che possa
essere coltivato in tutte le aree a colture
avvicendate.
Rispetto al frumento:
- è più precoce nella spigatura e maturazione;
- ha minori esigenze nutritive
- minori esigenze idriche;
- tollera meglio il ristoppio.
L’orzo nella cerealicoltura è una risorsa in quanto
specie più sobria, rustica ed adattabile rispetto al
frumento.
2) Posto nell’avvicendamento
Come per il frumento
ottimo dopo bietola, patata, soia, “rinnovi”
sconsigliabile dopo leguminosa:
polistici----allettamento
distici--- eccesso di N nella granella
3) Preparazione del terreno
-propfondità di aratura 25 cm
- si adatta bene alla “lavorazione minima”
e/o “non lavorazione
4) Seme e semina
- è necessario garantire l’appartenenza del
seme impiegato alla varietà prescelta;
- evitare mescolanze con varietà diverse
- la concia del seme, con prodotti ammessi,
è indispensabile contro i patogeni del suolo
e contro quelli portati dal seme;
epoca e modalità di semina
- normalmente è l’autunno leggermente ritardata
rispetto al frumento ( afidi-virus ),
quella primaverile è riservata ad orzi da birra, o
per recuperi per andamenti climatici sfavorevoli;
- semina a file ad una profondità che non deve
superare i 3-4 cm,
- densità: per l’orzo è di 350-450 cariossidi
germinabili per mq per ottenere
600 spighe mq nei distici (ind. Acc. 1,5-2)
900 spighe mq nei polistici (ind. Acc. 2,5-3)
5)Scelta della varietà
criteri:
a) requisiti agronomici positivi:
- giusta precocità
- resistenza al freddo (vernalizzazione per fiorire )
- resistenza all’allettamento
- collaudata resistenza o tolleranza a fitopatie
b) aspetti qualitativi
devono essere indicati in funzione della destinazione
della granella: orzo zootecnico, orzo da malto per birra.
Le caratteristiche sopra indicate possono essere conosciute
dagli agricoltori solo attraverso prove sperimentali condotte
nell’area geografica di riferimento.
6) Fertilizzazione
- tenere conto delle asportazioni
- posto nell’avvicendamento
- dotazione del suolo
Norme desunte dal PSR della regione
Piemonte-Norme tecniche per la
fertilizzazione delle colture erbacce di pieno
campo 2013.
- asporti per ql di prodotto all’ 87 % di SS
2,3 kg di N, 1,0 kg P2O5 , 2,4 Kg K2O
- limiti massimi di fertilizzazione azotata 100 Kg/ha
- epoca di distribuzioen P e K
tutto il P interrato alla preparazione del letto di
semina
il k può essere frazionato, somministrando una
quota non superiore al 50% in copertura
- epoca di distribuzione dell’N
l’azoto minerale solo in copertura a partire dal
mes di febbraio, se la quantità è inferiore a
70Kg/ha si può fare un’unica somministrazione.
7) Raccolta
Per evitare perdite di prodotto e
salvaguardare la qualità della granella è
necessaria una attenta regolazione degli
organi della mietitrebbia.
Iniziare la raccolta al mattino inoltrato ed
evitare la sera tardi.
Iniziare la raccolta quando l’umidità della
granella è scesa sotto il 13,5%.
I.I.S.S.”Umberto I°” di Alba
sez. ass. IPAA di Cussanio-
Fossano
Orzi da malto in Var U% P/ha Pes.
prova nel 2013 data ql Ett.
di semina 15-04-
Beatr 12,05 45,02 62,15
2013 data raccolta
ix
12-08ò2013
Risultati produttivi Grac 11,80 32,68 62,40
e
Seba 11,90 34,11 63,45
stian
I campioni sono stati sottoposti alle
analisi di qualità maltaria dal CRA di
Fiorenzuola (PC) .
Umidità di Umidità di
conservazione germinazione
< 14 % > 32 %
Si alternano fasi di immersione dell’orzo in
acqua con insufflazione dell’aria con fasi di
asciutta dell’orzo con aspirazione di aria (
eliminazione CO2 )
Germinazione dell’orzo
- sviluppo dell’embrione in plantula
- sintesi di fitoregolatori ( ac. giberellico )
nell’enbrione e trasferimento nell’aleurone
- Sintesi di enzimi idrolitici nell’aleurone ed in
parte nello scutello
- sviluppo di un adeguato livello di enzimi
- idrolisi delle pareti cellulari e della matrice
proteica
Fattori che influiscono sul processo
-durata della germinazione da 120 a 168 ore
-umidità di germinazione ( da 45-47% a 42-
44% 9
-temperatura di germinazione ( 20-14 °C )
-ricircolo e quantità dell’aria
Essicazione del malto
Umidità di Umidità di
germinazione conservazione
44 - 45 % 4,5 – 5,0 %
- interruzione della germinazione riducendo al minimo la
denaturazione degli enzimi
- ottenere un prodotto stabile e conservabile
- allontanare le radichette
- degradare gli aromi sgradevoli ( DMS )
- ottenere un prodotto macinabile
- sviluppare l’aroma ed il colore utile per le diverse tipologie
di birre ( reazioni di Maillard melanoidine-composto
coloranti e reazione di Strecker pirroli, imidazoli, tiazoli,
piridine, furani, ecc aromi )
Malto ripulito dalle
radichette ( sotto )
e radichette ( sopra )
TIPI DI MALTO
MALTO VERDE CON ESSICCAZIONE
Malti tipo pilsen e pale-ale(<8 EBC)
Malti vienna (8-10 EBC)
Malti monaco (17-20 EBC)
MALTO VERDE-ESSICAZIONE-TAMBURO DI TORREFAZIONE
Malti amber (40-85 EBC)
Malti scuri (90-180 EBC)
Malti chocolate (1100-1300 EBC)
Malti coloranti (1300-1500 EBC)
MALTO VERDE-TAMBURO DI TORREFAZIONE
(con saccarificazione)
Malti caramello chiaro (25-35 EBC)
Malti crystal (60-250 EBC)
Malti cara-pils (26-35 EBC)
Malti caramello (120-500 EBC)
Principali tipi di malto
-malto chiaro tipo pils. Usato per tutte le
birre chiare, essicazione di 80-85°C. Aroma
morbido e bilanciato. Colore EBC 3-5
-malto tipo Vienna. Usato per birre ambrate,
essicazione di 90-95°C. Aroma morbido di
biscotto. Colore 8-10 EBC
-malto tipo Monaco. Usato per birre scure,
essicazione di 105-110°C. Aroma di
biscotto, dolciastro di caramello. Colore 18-
21 EBC
-malto speciale Caramello. Da malto verde
fatto saccarificare a 60-75°C in tamburi di
torrefazione e poi tostato a 150-180°C.
Aromi di caramello, mou, dolciastro.Sul
mercato svariati tipi di malto caramello con
aromi più o meno intensi. Colore 120-130
EBU
-malto speciale Colorante. Da malto e
tostato in appositi tamburi fino a 200-220°C.
Ha colore ed aromi tipici di liquirizia, caffè,
cereali tostati. Utilizzato per birre scure.
Colore 900-1200 EBC.