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La prescrizione della durabilit delle strutture in c.a.

1. Premessa e quadro normativo


2. Prescrizione del calcestruzzo
3. Prescrizione del copriferro
4. Prescrizione della messa in opera e della stagionatura

Laboratorio di sperimentazione Studente : Monnanni Andrea


La prescrizione della durabilit delle strutture in c.a.

1. Premessa e quadro normativo

La durabilit del calcestruzzo la capacit di durare nel tempo, resistendo alle azioni aggressive dellambiente, agli attacchi
chimici, allabrasione o ad ogni altro processo di degrado che coinvolga oltre alla pasta cementizia anche le eventuali
armature metalliche.

Le norme tecniche definiscono la durabilit al paragrafo 2.1 come:

La durabilit, definita come conservazione delle caratteristiche fisiche e meccaniche dei materiali e delle strutture, una
propriet essenziale affinch i livelli di sicurezza vengano garantiti durante tutta la vita utile di progetto
dell'opera. La durabilit funzione dell'ambiente in cui la struttura vive e del numero di cicli di carico cui la struttura potr
essere sottoposta.

La prevenzione del degrado delle strutture in c.a. si sviluppa nelle seguenti tre fasi:
progetto: analisi del contesto ambientale, scelta dei materiali, concezione calcolo della struttura, disegno dei particolari
costruttivi;
realizzazione: preparazione, messa in opera, controllo del copriferro, controlli di accettazione, compattazione e
stagionatura del calcestruzzo;
manutenzione: interventi programmati nel corso della vita utile di servizio dellopera.

Definire la vita utile della struttura estremamente importante:


La prescrizione della durabilit delle strutture in c.a.
Le Norme tecniche per non dicono cosa fare per ottenere il requisito di durabilit, si limitano a consigliare le norme
europee. Pi che un consiglio deve essere inteso come un obbligo dal momento che non si conoscono valide alternative.

Il paragrafo 5.3.2 della norma UNI EN 206-1 riporta:

Con questa nota, il progettista ha praticamente risolto, nella maggior parte dei casi, il problema della durabilit dellopera, se
utilizza:

la UNI EN 1992-1-1 Progettazione delle strutture di calcestruzzo - Parte 1-1 Regole generali e regole per gli edifici per
progettare lopera in c.a., in particolare il capitolo 4, per dimensionare i copriferri in funzione della classe della struttura e
delle classi di esposizione;

la UNI EN 206-1 Calcestruzzo - per prescrivere il calcestruzzo;

la UNI EN 13670-1 Esecuzione di strutture di calcestruzzo - per prescrivere la messa in opera e la stagionatura.
La prescrizione della durabilit delle strutture in c.a.

La UNI EN 206-1 nel prospetto 1 definisce le classi di esposizione, ovvero classifica le azioni dellambiente sullopera in c.a.
in base al tipo di meccanismo di degrado e allentit con cui questo agisce. La stessa classificazione si trova riportata nel
prospetto 4.1 dellEurocodice 2. La norma classifica il calcestruzzo in base ai requisiti allo stato fresco (tramite le classi di
consistenza) e allo stato indurito (tramite la massa volumica e le classi di resistenza) e prescrive le caratteristiche minime
che il calcestruzzo deve possedere per soddisfare i requisiti di durabilit dellopera in funzione dellambiente in cui costruita
per una vita utile di progetto di 50 anni. Vengono inoltre introdotti i criteri di conformit e i requisiti delle materie prime.

Il capitolo 6 della UNI EN 206-1 dedicato alla specifica del calcestruzzo, e quindi al progettista che deve definire alcuni
parametri a seconda di come si specifica il calcestruzzo. La specifica del calcestruzzo pu essere fatta:

Calcestruzzo a prestazione garantita: calcestruzzo le cui propriet richieste e caratteristiche addizionali sono
specificate al produttore il quale responsabile della fornitura di un calcestruzzo conforme alle propriet e alle
caratteristiche addizionali.

Calcestruzzo a composizione: Calcestruzzo la cui composizione e i materiali componenti da utilizzare sono specificati al
produttore il quale ha la responsabilit di produrre un calcestruzzo con la composizione specificata.

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La norma UNI EN 1992-1-1 per quanto concerne la prescrizione della durabilit, strutturata in maniera pi logica delle
Norme tecniche: infatti dedica il capitolo 4 alla definizione delle caratteristiche minime del calcestruzzo e allo spessore
minimo del copriferro, prima dellanalisi strutturale (capitolo 5), mentre nelle NTC il requisito della durabilit viene riportato
nel capitolo 11, senza spiegare, in maniera rigorosa, su quali parametri agire per ottenerlo.

LEurocodice 2, nel paragrafo 4.2, fa riferimento esplicito alla UNI EN 206-1 riportandone il prospetto 1 (nel prospetto 4.1), in
cui vengono elencate le classi di esposizione in funzione dellambiente. La definizione della corretta combinazione di classi di
esposizione, insieme alla vita utile di progetto, consente lidentificazione della classe di resistenza minima del calcestruzzo,
dello spessore minimo del copriferro (paragrafo 4.4.1), e dellampiezza massima accettabile delle fessure nella verifica agli
stati limite di esercizio (paragrafo 7.3).

Nella norma UNI EN 13670 si trovano le istruzioni che ci permettono di prescrivere correttamente la messa in opera. In
particolare fornisce istruzioni sulla documentazione di cantiere, sui requisiti delle casseforme, sul loro montaggio e
rimozione, sulla gestione delle armature tradizionali e da precompressione, sulle fasi di getto, di compattazione, di
stagionatura e sulle tolleranze geometriche per la realizzazione dei particolari costruttivi.
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2. Prescrizione del calcestruzzo

2.1 Prescrizione della classe di esposizione: La UNI EN 206-1 nel prospetto 1 definisce le classi di esposizione, ovvero
classifica le azioni dellambiente sullopera in c.a. in base al tipo di meccanismo di degrado e allentit con cui questo agisce.
La stessa classificazione si trova riportata nel prospetto 4.1 dellEurocodice 2:
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2.2 Prescrizione della classe di resistenza: La classe di resistenza di ogni singolo elemento di unopera viene stabilita
in base alle esigenze strutturali, in funzione delle azioni agenti su di essa. La classe di resistenza, utilizzata nelle verifiche di
calcolo, deve soddisfare il requisito minimo imposto dalla prescrizione della durabilit e della classe di esposizione.

La UNI EN 206 definisce in funzione della classe di esposizione dellopera i seguenti parametri:

Classe di Resistenza Minima [C(X/Y)]


Rapporto A/C max
Contenuto Minimo di Cemento al m3

Ai fini della prescrizione di un calcestruzzo a prestazione garantita lunico parametro che siamo tenuti a prescrivere la
classe resistente.
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2.3 Prescrizione del diametro massimo dellaggregato

Generalmente vengono utilizzati aggregati di dimensione massima inferiore a 32 mm, quindi si raccomanda di non
prescrivere calcestruzzi che contengano aggregati con diametri superiori.

Sul mercato generalmente le pezzature dellaggregato grosso possono essere tre (10, 20 e 32 mm) o due (15-20 e 25-32
mm).

Le Norme tecniche prescrivono nel paragrafo 4.1.6.1.3, a proposito dei dettagli costruttivi degli elementi monodimensionali,
che:

per consentire un omogeneo getto di calcestruzzo fresco attraverso i ferri, il copriferro e linterferro delle armature deve
essere rapportato alla dimensione massima degli inerti impiegati

La vecchia norma UNI 9858:91 (Calcestruzzo - Prestazioni, produzione, posa in opera e criteri di conformit) consigliava i
seguenti ragionevoli valori del diametro massimo dellaggregato:

Dmax < copriferro in mm moltiplicato per 1,3


Dmax < interferro (in mm) 5 mm
Dmax < della sezione minima dellelemento strutturale
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2.4 Prescrizione della classe di consistenza

La classe di consistenza rappresenta un indice della lavorabilit del calcestruzzo, cio lattitudine del calcestruzzo a essere
impastato, trasportato, posto in opera, compattato e rifinito. Quindi con il termine lavorabilit non si intende solo una
propriet del calcestruzzo ma una serie di caratteristiche come la fluidit, la scorrevolezza, la pompabilit, la viscosit e la
segregabilit.

In particolare per determinare la classe di consistenza si utilizza il Cono di Abrams. Sulla UNI EN 206 sono riportate le
seguenti classi di consistenza:

E molto importante per un progettista definire la classe di consistenza ed anche molto importante prescrivere un
calcestruzzo che sia lavorabile, quindi si parla di classi S4 e S5. Un calcestruzzo poco lavorabile, porta inevitabilmente a una
aggiunta di acqua in cantiere non controllata, modificando il rapporto a/c del calcestruzzo e di conseguenza diminuendo la
resistenza.
Per ogni elemento strutturale occorre prescrivere la classe di consistenza appropriata, in funzione della densit dei ferri di
armatura, della geometria e della dimensione dellelemento strutturale, della metodologia di getto (la pompa riduce la
lavorabilit di quasi una classe di consistenza).

Un fattore importante il mantenimento della lavorabilit: durante il tempo necessario allo svuotamento
dellautobetoniera, il calcestruzzo deve mantenere la lavorabilit riportata in bolla.
Quindi possibile richiedere al produttore di calcestruzzo di garantire un tempo di mantenimento della lavorabilit di 1-2
ore dalla fine del carico dellautobetoniera.
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2.5 Prescrizione della classe di contenuto di cloruri

I cloruri presenti nella massa cementizia sono una delle cause pi importanti del degrado delle armature dacciaio. Nel
momento in cui gli ioni raggiungono i ferri darmatura ne eliminano il film passivante lasciandoli cos esposti al processo di
corrosione.
Questi possono penetrare dallesterno, se presenti in massicce quantit sulla superficie dellelemento strutturale in c.a.,
come succede nellambiente marino e dove vengono usati i sali disgelanti, ma possono essere presenti anche nel
calcestruzzo.
La norma UNI EN 206-1 prescrive al produttore di calcestruzzo di controllare il contenuto di cloruri in ciascuna componente,
esprimendolo come percentuale di ioni cloruro rispetto alla massa di cemento e di verificare la classe di appartenenza di ogni
miscela in funzione del prospetto 10 sotto riportato:
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2.5 Prescrizione aggiuntive per il calcestruzzo

Requisiti per la temperatura del calcestruzzo fresco: le alte e le basse temperature possono influenzare moltissimo
la presa e lindurimento del calcestruzzo, quindi possibile specificare un intervallo di temperatura al di fuori dal quale
non si getta.
Sviluppo della resistenza: possiamo prescrivere uno sviluppo della resistenza rapido, medio, lento, molto lento perch
potremo essere interessati a scasserare prima un certo elemento .

Sviluppo di calore durante lidratazione: possiamo prescrivere un calcestruzzo a basso sviluppo di calore.
Presa ritardata: possiamo prescrivere un ritardo nella presa per esempio nel caso in cui fosse prevista una lavorazione
successiva.
Resistenza alla penetrazione allacqua: il progettista pu prescrivere la profondit massima di penetrazione
dellacqua. Generalmente conviene prescrivere una profondit pari al 50% del copriferro in modo tale da ridurre i rischi
che lacqua vada sul copriferro.
Resistenza allabrasione: per esempio per manti stradali
Resistenza alla trazione indiretta: non confondere con la resistenza a trazione diretta. Per esempio si deve
prescrivere nel caso di lastre aereoportuali.

Attenzione: bisogna sempre verificare la compatibilit tra le prescrizioni base e quelle aggiuntive. Per esempio
se prescriviamo un calcestruzzo classe 25/30 e poi prescriviamo, come requisito aggiuntivo, una profondit massima di
penetrazione dellacqua di 1 cm; questa profondit non garantita dalla classe prescritta, ma necessario utilizzare una
classe maggiore.
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3. Prescrizione del copriferro

La Durabilit uno dei Vincoli Progettuali che conduce alla scelta di un idoneo Copriferro e Interferro ma non il solo. Altri
vincoli sono dettati infatti da:

Garantire la necessaria ADERENZA ACCIAIO-CLS;


Garantire i requisiti di RESISTENZA AL FUOCO di una struttura (ove richiesto).

Il dimensionamento del corretto Copriferro e/o Interferro pu essere effettuato, indistintamente, con riferimento a:

CIRCOLARE MINISTERIALE ESPLICATIVA N.617 DEL 02-02-2009

EUROCODICE_2_UNI_EN1992-1-1-2005
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3.1 Definizione del Copriferro/Interferro da C.M. N.617 DEL 02.02.09

cnom=cmin+c
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3.1 Definizione del Copriferro/Interferro da C.M. N.617 DEL 02.02.09

A ciascuna Classe di Esposizione possibile associare automaticamente la Condizione Ambientale in cui lopera si trova ad
operare [Tab. 4.1.III NTC08]:

In funzione delle condizioni ambientali , della classe di calcestruzzo e dellelemento che stiamo analizzando dalla tabella
sotto riportata possibile determinare il cmin:
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3.2 Definizione Copriferro/Interferro da UNI_EN1992-1-1-2005

Il copriferro nominale la somma del corpiferro minimo e di una tollerenza. Il copriferro minimo il massimo tra i copriferri
minimi dovuto alladerenza, alla durabilit e dalla resistenza al fuoco.
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3.2 Definizione Copriferro/Interferro da UNI_EN1992-1-1-2005

cmin,dur il copriferro minimo correlato alle condizioni ambientali e si ricava dai prospetti 4.3N e 4.4N in funzione della classe
di esposizione, ricordando che la classe strutturale per un periodo di vita presunta della struttura pari a 50 anni la classe
strutturale S4.

Il prospetto 4.3N consente di variare la classe strutturale nella maniera seguente:

per vite utili di progetto di 100 anni si incrementa la classe strutturale di 2;


se vengono utilizzati calcestruzzi con classe di resistenza superiore ai minimi previsti dal prospetto 4.3N, si riduce la classe
strutturale di 1;
per elementi strutturali assimilabili a solette si riduce la classe strutturale di 1;
se la produzione del calcestruzzo sottoposta a un controllo di qualit speciale.
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4. Prescrizione della messa in opera e della stagionatura

Tutti i progetti devono contenere la descrizione delle specifiche di esecuzione in funzione della particolarit dellopera, del
clima, della tecnologia costruttiva.

In particolare il documento progettuale deve contenere la descrizione dettagliata delle cautele da adottare
per gli impasti, per la maturazione dei getti, per il disarmo e per la messa in opera degli elementi strutturali.

Si potr a tal fine fare utile riferimento alla norma UNI EN 13670-1: 2001 esecuzione di strutture in calcestruzzo requisiti
comuni, linee guida per la posa del calcestruzzo, cos come viene definito dalla NTC al paragrafo 4.1.7:

Una cattiva stagionatura e messa in opera pu portare ad una serie di problemi come per
esempio: Rapporto a/c Tempo richiesto

0.35 1g
Ritiri plastici e igrometrici
0.40 3 gg
Ritiri termici
Aria intrappolata 0.45 7 gg

0.50 2 settimane

0.60 6 mesi
Di fianco si riporta una tabella del tempo necessario alla chiusura dei pori in funzione del
rapporto acqua/cemento. 0.70 1 anno

>0.70 impossibile
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La norma UNI EN 206-1 prescrive che il calcestruzzo fresco non superi la temperatura di 30C perch altrimenti si accorciano
eccessivamente i tempi di presa e sinnalza la richiesta dacqua e la velocit di perdita di lavorabilit. Inoltre prescrive che la
temperatura del calcestruzzo fresco non deve scendere al di sotto di 5C perch una bassa temperatura rallenta la reazione
di idratazione allungando i tempi di presa e di primo indurimento. Per questo i tempi di stagionatura protetta in inverno si
dilatano.

Quindi le prescrizioni da fare per ottenere una buona stagionatura sono:

Indicare il tempo di stagionatura protetta in funzione dellumidit relativa, dello sviluppo di resistenza e della
temperatura. Per essere tranquilli conviene proteggere il getto per almeno 10 giorni.

La norma prEN 13670:2008, prescrive il tempo di stagionatura protetta del calcestruzzo gettato, in funzione della
temperatura superficiale (che differisce da quella ambientale in funzione del tipo di protezione applicata) e dello sviluppo
di resistenza a 20C. Questultima caratteristica deve essere fornita dal produttore come riportato nel prospetto 12 della
UNI EN 206-1 precedentemente riportato.

La norma europea raccomanda la tempestivit della


stagionatura, inoltre definisce 4 classi di stagionatura da
scegliere in funzione della classe di esposizione, del tipo di
calcestruzzo, dei copriferri, delle condizioni climatiche e
della dimensione degli elementi gettati

Per la classe di stagionatura 1 si prevede sempre un


tempo di stagionatura pari a 12ore.

Di fianco si riporta la tabella F.1 indicata dalla prEN 13670


inerente alla classe di stagionatura 2.
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La tabella sotto riportata, estratta dalle Linee guida sul calcestruzzo strutturale, (che dedica tutto il capitolo 5 alla
stagionatura), prescrive il tempo di stagionatura protetta, in funzione dello sviluppo di resistenza del calcestruzzo alla
temperatura ambientale in cui stato gettato, del tasso di umidit dellaria e della ventilazione.

Prescrivere la classe di tolleranza, per non influenzare negativamente la resistenza meccanica, la stabilit e le
prestazioni in esercizio dellopera. Ci sono due classe di tolleranza prescritte dalla norma prEN 13670:2008: la classe di
tolleranza 1 compatibile con lipotesi di progetto della norma UNI EN 1992-1 si applica sempre se non viene
diversamente specificato.

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