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STORIA
Il battistero fu commissionato a Benedetto Antelami, che ne inizi
la decorazione nel 1196, come attesta un'iscrizione sul portale.
La datazione dell'opera conclusa piuttosto complessa e solo
recentemente stata suffragata da alcuni documenti. Nel 1216
l'alzato giungeva solo al secondo ordine delle logge, dove era
stata collocata una copertura piana provvisoria. Il prezioso marmo
rosa di Verona cess di arrivare a Parma per i contrasti politici con
il ghibellino Ezzelino da Romano, signore di Verona, e solo nel
1249 fu possibile rimettere mano alla costruzione dei registri
superiori del battistero.
La conclusione avvenne entro il 1270, quando l'edificio venne
solennemente consacrato. Pare che comunque il progetto
dell'Antelami venne seguito fino alla conclusione.
ESTERNO
L'esterno, costruito in marmo rosa di Verona, ottagonale. L'ottagono simbolo di eternit. La superficie esterna
decorata da un complesso schema, con pieni e vuoti che ritmano effetti chiaroscurali.
Al pian terreno su tre facciate si aprono portali strombati con archi a tutto sesto, mentre sugli altri lati si trovano degli
archi ciechi con al centro delle colonnine, in una collocazione insolita. I portali sono decorati da vari rilievi, tra i quali
spiccano le lunette probabilmente di mano dell'Antelami stesso.
Al livello inferiore del paramento marmoreo troviamo lo Zooforo, una serie di settantacinque formelle scolpite a
bassorilievo dall'Antelami e dalla sua bottega ed incastonate a mo' di fregio pressoch continuo.
Quattro registri superiori sono decorati da loggette architravate, interrotte in corrispondenza dei contrafforti sugli
angoli. L'ultima fascia decorata da archetti ciechi di dimensione sfasata rispetto alle loggette sottostanti.
Gli elementi che lo compongono sono tutti ancora romanici, ma la loro disposizione completamente originale:
sviluppo verticale, senso del ritmo, elaborate proporzioni, sono infatti tutte caratteristiche tipicamente "gotiche" del
battistero. Nelle lunette dei portali ricorrono nessi significativi con l'impaginazione delle corrispettive composizioni
delle chiese gotiche francesi: le cattedrali di Chartres, Bourges, Nantes e la Cattedrale di Notre-Dame a Parigi.
Il portale della Vergine
Laltare
Nella nicchia absidale est posto laltare, unarca marmorea di forma cubica.
Nel lato frontale compare il Battista, un Sacerdote e un Levita che indicano,
alludendo al Cristo, il vero Sacerdote., con la loro gestualit riassumono
figurativamente il significato teologico della mensa eucaristica.
Il fonte battesimale
STORIA
Fino al Cinquecento si pensava esso fosse stato in origine un tempio di Marte,
modificato nel medioevo solo nell'abside e nella lanterna. Nei secoli seguenti
invece questa idea fu gradualmente abbandonata, anche perch alla fine
dell'Ottocento scavando sotto l'edificio apparvero i resti di domus romane,
probabilmente del I secolo d.C., con pavimenti a mosaico a motivi geometrici.
Oggi gli studiosi restano comunque divisi tra chi pensa a una costruzione di
epoca paleo cristianae chi invece la data intorno al mille.
Nei documenti scritti, la prima citazione del monumento risale all'anno 897, quando si sa che l'inviato dell'imperatore amministrava la
giustizia sotto il portico "davanti alla chiesa di San Giovanni Battista".
Nel 1128 l'edificio divent ufficialmente battistero cittadino e intorno alla met dello stesso secolo venne eseguito un rivestimento
esterno in marmo, successivamente completato anche all'interno; il pavimento in tarsie marmoree venne realizzato nel 1209.Secondo
alcuni la cupola sarebbe stata realizzata nella seconda met del XIII secolo, ma di ci non esiste nessun documento, e tecnicamente
l'ipotesi assai discutibile.
I mosaici della scarsella risalgono verso il 1220 e successivamente fu eseguito il complesso mosaico della cupola a spicchi ottagonali, al
quale si lavora tra il 1270 e il 1300, con l'intervento di frate Jacopo e la partecipazione di Coppo di Marcovaldo e di Cimabue.
Tra il 1330 e il 1336 viene eseguita la prima delle tre porte bronzee, con l'utilizzo di 24 formelle, commissionata ad Andrea Pisano
dall'Arte di Calimala. La porta, forse inizialmente collocata sul lato est, il pi importante, di fronte al Duomo, fu spostata sul lato sud per
collocare al posto d'onore la seconda porta. Verso il 1320 inoltre Tino di Camaino aveva scolpito tre gruppi scultorei entro nicchie per
decorare la parte sopra i portali di ciascun ingresso: consumate dalle intemperie vennero poi gradualmente sostituite dalla fine del
Quattrocento in poi.
L'attuale porta nord, tra il 1401 e il 1424, venne realizzata da Lorenzo Ghiberti, Inizialmente collocata sul lato orientale, fu a sua volta poi
spostata sul lato nord. Nel corso del restauro iniziato nel 2013 si scoperto, pulendo le formelle, che le figure dei bassorilievi sono
dorate, tramite doratura ad amalgama di mercurio su base bronzea.
La terza porta, con formelle interamente rivestite d'oro, eseguita sempre dal Ghiberti tra il 1425 e il 1452 e chiamata da Michelangelo
"Porta del Paradiso", tuttora occupa il lato orientale.
ESTERNO
Il battistero, intitolato al santo patrono della citt, caratterizzato
da una pianta ottagonale, ricoperta da una cupola con otto spicchi
coperta all'esterno da un tetto a piramide. L'esterno dell' edificio
decorato con marmi bianchi di Carrara e marmi verdi di Prato,
caratteristici dell'architettura romanica fiorentina.
Su tre degli otto lati si aprono tre grandi porte, famose per le loro
decorazioni.
STORIA
Ledificio noto soprattutto per essere stato di cornice al battesimo di
Galileo Galilei nel 1564. Progettato ed edificato per ricordare il primo
evento della vita da cristiano degli uomini, dedicato a San Giovanni
Battista. Il primo progetto stato redatto da Diotisalvi, e la prima pietra
posta circa a met del XII secolo, ma non fu mai realizzato completamente,
e circa un secolo dopo linterruzione dei lavori fu ripreso da Nicola e
Giovanni Pisano. Leterogeneit degli stili (romanico e gotico) dovuta
proprio al fatto che ledificio fosse realizzato a pi riprese. Sostituisce un
precedente battistero, pi piccolo, che si trovava a nord-est della
Cattedrale, dove ora si trova il Camposanto. Nell'Ottocento il battistero fu
oggetto di un radicale restauro da parte dell'architetto Alessandro
Gherardesca, con interventi che portarono alla ricostruzione di alcuni
portali e di gran parte dell'apparato decorativo.
ARCHITETTURA
STORIA
Con il passaggio della sede vescovile da Classe a Ravenna alla fine del IV
secolo, venne iniziata una nuova cattedrale, la Cattedrale Ursiana (dal nome
del vescovo Orso Ursus), della quale sopravvivono pochi resti inglobati
nell'attuale duomo di Ravenna e nell'attiguo Museo arcivescovile. Il
Battistero venne avviato nei primissimi anni del V secolo dallo stesso vescovo
Orso e terminato verso il 450 circa. Neone, nel 458 circa, intervenne con
importanti opere strutturali, in particolare con la costruzione della cupola
(alleggerita da tubi fittili) in sostituzione del soffitto originariamente piano,
cupola che venne decorata con ricchi mosaici ancora oggi visibili.
Una vecchia tradizione, priva di fondamento storico, vuole che l'edificio fosse
costruito sopra il calidarium delle antiche terme romane.
DESCRIZIONE
Per via della subsidenza tipica di Ravenna il
monumento oggi interrato di circa 2 metri; in pianta
presenta la forma ottagonale. Esternamente ha un
semplice rivestimento in laterizio, dal quale emergono
quattro absidiole aggiunte nel X secolo, mentre le
lesene e arcate cieche risalgono alla costruzione
originaria e furono riprese da modelli settentrionali.
L'interno spicca per la decorazione di tutta la cupola a
mosaico al tempo del vescovo Neone. Entro tre anelli
concentrici sono rappresentati vari soggetti:
Nel tondo centrale, su sfondo oro, si trova la scena del
Battesimo di Ges con San Giovanni Battista nel gesto
di battezzare il Cristo immerso fino alla vita nel
Giordano; del fiume compare anche una
personificazione a destra, sottolineata dalla scritta
Iorda n, mentre sopra il Cristo svetta la colomba dello
Spirito Santo. I volti di Ges e del Battista furono rifatti
nel XVIII secolo, per cui la parte centrale della scena,
dai contorni ben visibili, non pi quella originale.
La seconda fascia presenta i dodici apostoli su sfondo azzurro,
con le vesti (toga e pallio) alternate nei colori bianco e oro, e con
in mano delle corone da offrire al Cristo. Le immagini presentano
un senso di movimento, che testimonia gli ininterrotti rapporti
con l'arte classica; contemporaneamente indice di rapporti con il
mondo bizantino sono la vivace policromia, la monumentalit e
la ieraticit delle figure.
Gli apostoli sono intervallati da candelabre e dal cerchio
superiore pendono drappi bianchi che visti dal basso formano la
forma di una corolla di un fiore.
L'anello esterno, a fondo azzurro, presenta una serie di finte
architetture tripartite, con una nicchia o esedra al centro di
ciascuna, affiancata da due strutture portate da quattro colonne
ai lati, che creano un effetto di alternanza tra concavo e
convesso; queste specie di "quinte teatrali" si trovano nell'arte
romana, per esempio gi negli affreschi di Pompei.
Al centro delle otto nicchie centrali si trovano quattro altari con il
Vangelo aperto, affiancate dalle sedie vuote in cui siederanno i
giusti, e quattro troni vuoti con le insegne di Cristo.
Nel registro superiore, all'altezza delle finestre, troviamo
otto archi, uno per lato, che contengono a loro volta tre
archetti minori ciascuno. Quello centrale occupato da
una finestra, mentre i due laterali sono decorati da stucchi
raffiguranti profeti, una volta dipinti. Questi sono sedici in
tutto, quattro profeti maggiori e dodici minori.
La catechesi dell'iniziazione si basava oltre che sui quattro
Vangeli anche sui testi dei profeti del Vecchio Testamento,
spiegando la presenza di queste figure. Al di sopra degli
archetti si trovano affreschi con tralci di vite, pavoni ed altri
simboli.
Al piano inferiore troviamo otto archi ciechi su colonnine,
uno per lato, al cui interno sono poste lastre di porfido e
marmo verde all'interno di riquadri geometrici.
Gli archivolti sono occupati da mosaici, raffiguranti racemi
fitomorfi di vite e figure umane. Vi sono pure quattro
iscrizioni latine, tre con riferimenti a passi biblici.
La vasca battesimale marmorea posta al centro dell'edificio
ottagonale e risale al XVI secolo, ad eccezione
dell'ambone dove saliva il sacerdote per amministrare il
battesimo che originale e risalente al V secolo.
BATTISTERO DEGLI ARIANI (RAVENNA)
Il battistero degli Ariani si trova a Ravenna e fu fatto costruire all'epoca del re ostrogoto Teodorico, a partire dalla fine
del V secolo, terminato poco dopo. Era il battistero della antica cattedrale ariana, oggi denominata Chiesa dello Spirito
Santo. Il battistero inserito nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanit dall'UNESCO.
STORIA
Teodorico, di culto ariano, decise di far convivere pacificamente
i Goti di culto ariano e i latini di culto ortodosso, mantenendo le
due popolazioni separate, il che comport la distinzione dei
rispettivi quartieri e la costruzione dei rispettivi edifici di culto in
citt.
Vicino all'odierna via Diaz, Teodorico fece costruire una basilica
per gli ariani, l'attuale chiesa dello Spirito Santo, che fu molto
rimaneggiata nelle epoche seguenti, ed un battistero ad essa
anticamente collegato, oggi detto "degli Ariani" per distinguerlo
dal pi antico battistero Neoniano "degli Ortodossi". Si tratta
dell'unico battistero conosciuto ad essere stato costruito
propriamente per il culto ariano in Italia.
DESCRIZIONE
Esternamente l'edificio presenta una subsidenza di 2.25
metri. Si presenta come una costruzione in laterizi a pianta
ottagonale, con absidiole nel registro inferiore e finestre ad
arco in quello superiore. Lungo il perimetro esterno correva
un deambulatorio che si interrompeva soltanto in
corrispondenza dell'abside rivolto ad oriente. I restauri hanno
chiarito che l'edificio era parte integrante della retrostante
Chiesa dello Spirito Santo.