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oscillatore semplice
x(t)
m
k, c
|x(t)|max
..
xG(t)
xG(t)
T3
T4
t
T1
risposta strutturale
|x (t)|max
x (t)
T2
T2
T3
T4
spettri di risposta in
accelerazione normalizzati
Periodo di riferimento VR
VR VN CU
VN Vita nominale
CU coefficiente d'uso, basato sulla classe d'uso
Classi d'uso
Classe I: Costruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli.
Classe II: Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti
pericolosi per lambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali. ...
Classe III: Costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie
con attivit pericolose per lambiente. ...
Classe IV: Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti,...
Industrie con attivit particolarmente pericolose per lambiente. ...
Es 1:
Es 2:
civile abitazione
ospedale
VN = 50 anni
VN = 50 anni
classe d'uso II
classe d'uso IV
CU = 1,0
CU = 2,0
VR = 50 anni
VR = 100 anni
Periodo di ritorno TR
VR
TR
ln 1 PVR
TR VR
PVR
(*)
(**)
Es 1:
Es 2:
civile abitazione
ospedale
VR = 50 anni
VR = 100 anni
SLO
TR = 30 anni
SLO
TR = 60 anni
SLD
TR = 50 anni
SLD
TR = 100 anni
SLV
TR = 475 anni
SLV
TR = 950 anni
SLC
TR = 975 anni
SLC
TR = 1950 anni
Spettro di risposta
Lo spettro di risposta definito, per ciascuna PVR (o TR), a
partire dai valori dei seguenti parametri, validi per sito di
riferimento rigido orizzontale:
ag
FO
Esempio:
Lucca
Longitudine 1029'41"64 E = 10,4949
Latitudine 4351'39"60 N = 43,861
componente verticale
Le componenti verticali dei sismi hanno un contenuto in frequenza
a banda pi stretta rispetto alle componenti orizzontali, perci lo
spettro di risposta presenta una zona di amplificazione
dell'accelerazione molto pi limitata.
Le tipologie strutturali pi sensibili alla componente verticale
(elementi orizzontali di grande luce, mensole, ) hanno frequenze
fuori dalla zona di amplificazione e quindi ne sono limitatamente
interessate.
In definitiva, le strutture la cui risposta pu essere influenzata in
modo significativo dall'azione verticale sono poche.
Spettri di risposta
Gli spettri definiti nel seguito possono essere utilizzati per
strutture con periodo fondamentale minore o uguale a 4,0s.
Per strutture con periodi fondamentali superiori lo spettro
deve essere definito da apposite analisi ovvero lazione
sismica deve essere descritta mediante accelerogrammi.
Analogamente si opera in presenza di sottosuoli di categoria
S1 o S2.
30
hi
i 1, N Vi
[m/s]
dove hi e Vi indicano lo spessore (in m) e la velocit delle onde di taglio (per deformazioni
di taglio < 10-6) dello strato iesimo, per un totale di N strati presenti nei 30 m superiori.
Il sito verr classificato sulla base del valore di Vs30, se disponibile, altrimenti sulla base
del valore di NSPT.
Condizioni topografiche
Per configurazioni superficiali semplici si pu adottare la seguente classificazione
T1 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i 15
T2 Pendii con inclinazione media i > 15
T3 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media
15 i 30
T4 .Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione
media i > 30
Le suesposte categorie topografiche si riferiscono a configurazioni geometriche
prevalentemente bidimensionali, creste o dorsali allungate, e devono essere considerate
nella definizione dellazione sismica se di altezza maggiore di 30 m.
Per condizioni topografiche complesse necessario predisporre specifiche analisi di
risposta sismica locale.
T
1
T
S e T a g S FO
1
TB
TB F0
TBT<TC
S e T a g S FO
TCT<TD
S e T a g S FO
TDT
S e T a g S FO
TC
TC TD
2
T
FO
TC
TB
TD
in cui:
SS
ST
categoria
sottosuolo
categoria
topografica
SS
ST
CC
TB
TC
TD
T1
1.00
1.00
1.00
1.00
0.09
0.28
2.32
T1
1.44
1.00
1.44
1.90
0.18
0.53
2.32
T1
1.75
1.00
1.75
1.98
0.19
0.56
2.32
T
1
S ve T a g S FV
TB FV
TBT<TC
S ve T a g S FV
TCT<TD
S ve T a g S FV
TDT
in cui:
valori dei parametri
T
TB
TC
T T
S ve T a g S FV C 2 D
T
ag
g
FV 1,35 FO
0,5
categoria suolo
SS
TB
TC
TD
A,B,C,D,E
1,0
0,05 s
0,15 s
1,0 s
T
SDe T Se T
Sd
S
a
2
T TE
S De T 0,025 a g S TC TD F0 1 F0
T
F
E
S De T d g
Spettri di progetto
Gli spettri di risposta elastici forniscono i valori massimi di
risposta di strutture che si mantengono in campo elastico, anche
quando sono soggette al terremoto della massima intensit
prevedibile nel periodo di riferimento.
Dagli spettri di risposta si possono ricavare gli spettri di
progetto, che forniscono l'entit delle azioni da mettere in conto,
sulla base dei criteri di progettazione antisismica:
1) per gli eventi sismici pi frequenti, le strutture devono subire
danni molto limitati, quindi rimangono in campo elastico
2) a fronte di eventi sismici rari, e di elevata intensit, le
strutture possono subire un eventuale danneggiamento,
purch non raggiungano il collasso; si tiene conto quindi
della possibilit di escursione in campo plastico
Spettri di progetto
per gli stati limite di esercizio
Per il soddisfacimento del 1 criterio, le strutture devono
rimanere in campo elastico.
Le azioni, sia per le componenti orizzontali che per la verticale,
sono definite dagli
spettri di progetto per gli stati limite di esercizio:
spettri elastici riferiti alla probabilit di superamento nel
periodo di riferimento, PVR, considerata.
Le verifiche saranno quelle definite per i diversi stati limite di
esercizio.
Spettri di progetto
per gli stati limite ultimi
I ragionamenti fatti per l'oscillatore semplice elasto-plastico, hanno portato a
concludere che una struttura con comportamento anelastico e con periodo
proprio abbastanza maggiore del periodo caratteristico del terremoto avr:
spostamento massimo uguale a quello subito dal sistema indefinitamente
elastico con ugual periodo proprio
forza massima (= azione del sisma) pari a quella del sistema elastico
divisa per il fattore di duttilit del sistema non lineare
Pertanto, per definire la risposta del sistema anelastico, si pu utilizzare o lo
spettro in spostamento del sistema elastico o lo spettro in accelerazione
diviso per un coefficiente pari alla duttilit del sistema.
L'esperienza ha mostrato che tale criterio ben approssimato anche nella
zona di massima amplificazione: nella maggior parte dei casi, infatti, si ha la
conservazione dello spostamento.
spost.
rel.=0
xG
T=0
Spettri di progetto
per gli stati limite ultimi
Qualora le verifiche agli stati limite ultimi non vengano effettuate
tramite luso di opportuni accelerogrammi ed analisi dinamiche al
passo, ai fini del progetto o della verifica delle strutture, le capacit
dissipative delle strutture possono essere messe in conto attraverso
una riduzione delle forze elastiche che tiene conto in modo
semplificato della capacit dissipativa anelastica della struttura, della
sua sovraresistenza, dellincremento del suo periodo proprio a
seguito delle plasticizzazioni.
In tal caso, lo spettro di progetto Sd(T) da utilizzare, sia per le
componenti orizzontali sia per la componente verticale, lo spettro
elastico corrispondente riferito alla probabilit di superamento nel
periodo di riferimento PVR considerata, con le ordinate ridotte
sostituendo nelle formule con 1/q, dove q il fattore di struttura.
struttura
0T<TB
T
Sd T ag S 1
TB
TBT<TC
S d T ag S
FO
q
TCT<TD
Sd T ag S
FO
q
TDT
Sd T ag S
FO
q
F0
1
q
TC
TC TD
2
T
ag, FO, TC* corrispondono alla PVR associata con lo stato limite considerato
q fattore di struttura:
struttura il fattore tramite cui si riducono le forze statiche
equivalenti che la struttura deve essere in grado di sopportare in funzione
della sua duttilit. E' definito in funzione dei materiali e del tipo di struttura
non compare nella definizione dello spettro di progetto, in quanto gi
inglobato in q
Accelerogrammi:
Accelerogrammi
Possono essere utilizzati accelerogrammi registrati (naturali)
oppure artificiali, cio generati numericamente.
In entrambi i casi gli accelerogrammi devono avere uno spettro
di risposta coerente con lo spettro di risposta adottato per la
zona di costruzione.
Lo studio della struttura deve essere ripetuto utilizzando un
numero significativo di accelerogrammi diversi (minimo 3).
E G1 G 2 P
2j
Qkj
+
significa "da combinarsi con"
G1, G2 valori nominali delle azioni permanenti
E
valore di progetto dell'azione sismica per lo stato limite in
esame
P
valore nominale dell'azione di precompressione
2j
coefficiente di combinazione per il valore quasi
permanente dell'azione variabile j-esima
Qkj
valore caratteristico dell'azione variabile j-esima
G1 G2
2j
Qkj
Testi di riferimento
M.J.N. Priestley, G.M. Calvi, M.J. Kowalsky: Displacement-Based Seismic
Design of Structures, IUSS Press
Petrini L., Pinho R., Calvi G.M.: "Criteri di progettazione antisismica", IUSS
Press, 2004.
Norme Tecniche per le Costruzioni luglio 2007