Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
19 giugno 2007
Indice
1
2
3
4
La selezione naturale . . . . . . . . . . . .
I nostri programmatori . . . . . . . . . . .
Gli animali altruisti . . . . . . . . . . . . .
Combattere o collaborare? . . . . . . . . .
4.1
Strategie collettivamente stabili . .
4.2
Il dilemma del prigioniero . . . . .
4.3
La tragedia dei beni comuni . . . .
4.4
Laltruismo reciproco . . . . . . . .
4.5
Il dilemma del prigioniero ripetuto:
i tornei di Axelrod . . . . . . . . .
Tit for Tat . . . . . . . . . . . . . . . . .
5.1
Un esempio tra animali:
il pesce pulitore . . . . . . . . . . .
5.2
Un esempio umano:
la prima guerra mondiale . . . . . .
Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
2
3
4
6
7
8
10
11
. . . . . .
. . . . . .
13
15
. . . . . .
17
. . . . . .
. . . . . .
17
21
ii
Sommario
Perche siamo buoni? Da dove viene il nostro senso morale? Il
nostro stato di natura `e davvero la lotta di tutti contro tutti?
Negli ultimi quarantanni, grazie a un nuovo modo di vedere la
teoria dellevoluzione, allo sviluppo della teoria dei giochi e dellinformatica, la biologia ha sviluppato una spiegazione scientifica del
comportamento morale e sociale delluomo e di altri animali.
I nostri cervelli sono selezionati, programmati per collaborare,
punire rapidamente i torti subiti e altrettanto rapidamente perdonare. Come vedremo infatti, i geni che favoriscano un comportamento con queste caratteristiche vengono enormemente favoriti nella
selezione naturale. E sono quelli che sono arrivati fino a noi.
Prefazione
Sono varie le ragioni per cui ho deciso di trattare questo tema. Prima
di tutto fornisce una risposta scientifica, frutto di recenti ricerche, a
uno dei grandi interrogativi della filosofia. Inoltre, nelle sue conclusioni e nella ricerca stessa, rappresenta un nuovo punto di contatto
fra discipline umanistiche e scientifiche dimportanza cruciale,
in un secolo in cui la super-specializzazione e una netta quanto dannosa divisione tra le due aree la fa da padrone. Un risultato insomma
della convergenza di biologia, matematica, psicologia, sociologia, filosofia e storia, che risulta non artificialmente, ma intrinsecamente
multidisciplinare.
Un ringraziamento particolare va a Richard Dawkins, professore
di zoologia alluniversit`a di Oxford, che con la sua intensa attivit`a
di divulgazione `e riuscito a coinvolgermi in questa materia. Il titolo
`e un tributo a un suo programma andato in onda sulla BBC : Nice
Guys Finish First (1986), principale ispiratore di questo lavoro.
1
La selezione naturale
Levoluzione delle specie, originariamente introdotta da Charles Darwin nel 1859, `e un fenomeno molto complesso e spesso erroneamen` facile pensare infatti che la
te interpretato dal grande pubblico. E
selezione agisca su gruppi di individui, spiegando alcuni fenomeni
altruistici con lidea del bene della specie. Nel 1966, George Williams, biologo dellUniversit`a di New York, pubblic`o un libro 11 in
cui criticava fortemente la selezione di gruppo, e spingeva allo stesso
tempo lidea di Darwin della selezione individuale verso una nuova
frontiera, proponendo una nuova teoria, ora ritenuta ortodossa: il
gene egoista.
La selezione naturale agisce sui geni, sopravvivono solo quelli che
riescono a migliorare la probabilit`a di trasmettere se stessi alla generazione seguente attraverso il successo riproduttivo dellindividuo.
Questa teoria, divulgata al grande pubblico da Richard Dawkins
dieci anni pi`
u tardi ne Il Gene Egoista 5 . Alcuni, per`o, forse avendo letto solo il titolo, ipotizzarono, sbagliando, che un gene egoista
avrebbe sempre spinto lorganismo che lo ospita ad essere anchesso egoista. Una prospettiva evolutiva ci spinge, `e vero, a partire da
ipotesi pessimistiche: profondo egoismo, indifferenza senza piet`a verso la sofferenza, spietata cura del proprio successo. Eppure, anche in
queste condizioni pu`o nascere qualcosa di paragonabile a unamicizia
fraterna.
Vedremo infatti come ci siano circostanze non particolarmente
rare in cui i geni che hanno successo sono quelli che favoriscono particolari forme di collaborazione e altruismo. Questinfluenza evolutiva risulter`a poi uno dei pilastri fondanti del nostro senso di morale.
Ricordiamo per`o che non siamo obbligati ad obbedire ai nostri geni,
anche quando questi ci spingono ad essere egoisti. Luomo `e lunico
animale che, attraverso istruzione e influenze esterne pu`o imparare
ad essere altruista. Gi`a Darwin aveva capito, e le sue osservazioni scandalizzarono tutto limpero vittoriano, che levoluzione agisce
2
I nostri programmatori
solo. Inoltre, le posizioni possibili nel gioco degli scacchi sono incredibilmente numerose e non `e possibile istruire il computer a provare
tutte le partite immaginabili per scegliere la strategia vincente: ci
metterebbe qualche milione di anni. Il programmatore `e pi`
u simile
a un padre che insegna al figlio a giocare a scacchi, nel linguaggio
del computer, e questi, al momento della partita, non pu`o ricevere
nessun aiuto dal suo istruttore. Deve prendere le sue decisioni mossa
per mossa, in base a principi generali che gli sono stati insegnati
prima. Il programma potrebbe allora essere qualcosa come:
Qui c`e una lista di cose definite come buone: sapore dolce in bocca, orgasmo, temperatura mite, bambino che
sorride. E qui c`e una lista di cose cattive: vari tipi di
dolore, nausea, stomaco vuoto, bambino che piange. Se
vi capitasse di fare qualcosa a cui fa seguito una delle cose cattive, non fatela pi`
u, ma daltra parte ripetete
qualunque cosa sia seguita da una delle cose buone. 5
I geni non ci manovrano come marionette, ma stabiliscono delle linee
di condotta generali di cui il cervello `e poi esecutore immediato. Ci
danno delle linee di condotta in senso altruistico o egoistico, ma le
decisioni effettive vengono prese dal sistema nervoso di volta in volta.
E cervelli pi`
u sofisticati, con strumenti quali memoria, apprendimento e simulazione, assumono un numero sempre maggiore di decisioni.
Dawkins ipotizza: la conclusione logica di questa tendenza, non ancora raggiunta da tutte le specie, `e che i geni diano alla macchina
da sopravvivenza una singola istruzione generale: fa qualunque cosa
pensi vada meglio per mantenerci in vita. 5
Prima di riprendere il discorso sullaltruismo, ne diamo una definizione: unentit`a, come il babbuino, `e detta altruista se si comporta
in modo da aumentare il benessere di unaltra entit`a simile a spese
del proprio. [...] Benessere `e definito come probabilit`a di sopravvivenza. 5 Un primo tipo di atteggiamento altruistico spiegabile con
4
Combattere o collaborare?
Giocate
41
41
41
42
42
Punti
34
34
34
34
33
4.1
4.2
Questo gioco `e un dilemma tra fiducia nella collaborazione ed egoi` diventato famoso dal momento che rappresenta
smo individuale. E
tantissime situazioni di vita reale.
Un banchiere invita due giocatori a contendersi una somma di
denaro. I due non si conoscono, non possono comunicare e ognuno
ha due scelte: collaborare o tradire. Viene inoltre spiegato loro che:
1. Se entrambi collaborano ricevono trecento euro ciascuno.
2. Se uno dei due tradisce, chi ha tradito vince cinquecento euro,
mentre laltro non vince niente.
3. Se entrambi tradiscono vincono solo cento euro ciascuno.
Ricapitoliamo le condizioni in una tabella:
Per ognuno dei due giocatori lobiettivo `e guadagnare il pi`
u possibile.
b
Nel linguaggio della teoria dei giochi una strategia collettivamente stabile `e
una strategia in equilibrio di Nash con se stessa.
C
T
C
T
r=3 t=5
r=3 s=0
t=5 d=1
s=0 d=1
2r > s + t
Se questa seconda relazione non fosse soddisfatta, i giocatori potrebbero sfuggire al dilemma lasciandosi sfruttare a turni alterni.
In un singolo incontro `e facile mostrare che la strategia vincente `e il tradimento. Per guadagnare il pi`
u possibile ogni giocatore
valuta le sue due possibilit`a. Se il suo avversario tradisce, la cosa
migliore da fare `e tradire; e se laltro collabora, il tradimento `e una
mossa ancora migliore. In termini pi`
u rigorosi, ogni giocatore cercher`a di massimizzare il minimo possibile guadagno (metodo detto
maximin), indipendentemente dalla scelta dellavversario. Io penso:
se collaboro, posso ottenere s (= 0 o, in generale, comunque
s < d) oppure r (= 3, o anche qui sempre r < t)
se tradisco, invece posso vincere di pi`
u, qualunque sia la scelta
dellavversario: 1, che `e meglio di 0, per un tradimento, e 5
invece di 3 per la collaborazione.
E concludo cos` che il tradimento `e la mossa logicamente migliore. Il
mio avversario far`a lo stesso ragionamento e cos` entrambi finiremo
per tradire, vincendo poco. Eppure entrambi sappiamo perfettamente che cooperando avremmo potuto vincere molto di pi`
u. Da qui il
dilemma.
9
4.3
10
4.4
Laltruismo reciproco
Si direbbe allora che Hobbes aveva ragione: in che condizioni la collaborazione emerge in un mondo di egoisti senza unautorit`a centrale?
Per trovare una risposta, al di l`a della selezione per affinit`a genetica
(parentela), riassumiamo in tre domande fondamentali i requisiti dal
punto di vista evolutivo:
Capacit`
a di sopravvivenza: come pu`o una strategia collaborativa prendere piede in un ambiente che, come abbiamo visto, `e
prevalentemente non-collaborativo?
Solidit`
a: che tipo di strategia pu`o fiorire in un ambiente variegato,
con altri individui che usano un grande numero di strategie
diverse, pi`
u o meno sofisticate?
Stabilit`
a: in che condizioni questa strategia, una volta pienamente
stabilita, pu`o resistere allinvasione di strategie meno collaborative?
11
banchiere, detti a somma non-zero. E questi ultimi sono frequenti in natura, dove ogni individuo `e inserito in un ambiente sociale
geograficamente ristretto.
` facile mostrare che in un mondo di ingenui, imbroglioni e perE
malosi, questi ultimi estinguerebbero in breve tempo sia gli imbroglioni che gli ingenui, diventando stabili, poiche un imbroglione in
una societ`a di permalosi avrebbe vita molto breve. Come prova, possiamo notare che una societ`a di ingenui non `e stabile perche un
eventuale mutante imbroglione avrebbe pi`
u successo degli ingenui, e
quindi tenderebbe a diffondere maggiormente i suoi geni, soppiantando la strategia ingenua. Ma queste sono solo tre possibili strategie,
non potrebbe esserci qualcosa di meglio?
4.5
Nel 1980, un professore di Scienze Politiche dellUniversit`a del Michigan, Robert Axelrod, volle sfruttare le nuove possibilit`a offerte
dallinvenzione dei computer per rispondere alla nostra domanda:
quando una persona dovrebbe collaborare, e quando dovrebbe agire
egoisticamente, in uninterazione duratura con unaltra persona? 2 .
Organizz`o allora una sorta di torneo mondiale di prigionieri: programmatori e matematici furono invitati a inviare i loro programmi
(strategie) per vedere quale avrebbe potuto vincere un torneo di dilemma del prigioniero ripetuto, prorpio come in uno dei tornei di
scacchi per computer che ci sono pi`
u familiari. Axelrod ricevette 14
strategie, ne aggiunse una casuale e le fece giocare ognuna contro
laltra e contro se stessa per 200 mosse. Tra le strategie vale la pena
ricordare:
Friedman: molto simile alluccello permaloso di cui parlavamo prima. Inizia sempre con una C, ma si vendica permanentemente
se tradito.
Downing: si fida della sua intelligenza, aggiornando costantemente
le probabilit`a statistiche che il suo avversario collabori o tra13
16
5.1
5.2
Un esempio umano:
la prima guerra mondiale
Arrivava alle sette cos` regolarmente che ci potevi sistemare lorologio. [...] Aveva sempre lo stesso obiettivo, la gittata era precisa, non variava mai lateralmente
ne andava oltre o troppo indietro sul bersaglio. [...] Cerano anche dei compagni curiosi che sgattaiolavano allo
scoperto, un po prima delle sette, per vederlo scoppiare.
Non ci sono dubbi sulla nazionalit`a di questo soldato, che scrive:
Stavo bevendo il t`e con la Compagnia A, quando sentimmo delle urla e uscimmo per controllare. Trovammo i
nostri uomini e i tedeschi in piedi sui rispettivi parapetti.
Allimprovviso arriv`o una salva, che non provoc`o danni.
Naturalmente, entrambe le parti scesero nelle trincee e i
nostri cominciarono a imprecare contro i tedeschi, quando tutta un tratto un coraggioso tedesco sal` sul suo
parapetto e url`o: Siamo spiacenti per laccaduto, speriamo che nessuno si sia fatto male. Non `e colpa nostra,
`e quella maledetta artiglieria prussiana. 10
Un incidente del genere richiedeva delle rapide scuse e un rapido
perdono. Ecco quindi tutti gli elementi di una strategia Tit for Tat:
Conclusioni
Il comportamento umano `e molto complesso ed `e influenzato da innumerevoli fattori, ma alla base della nostra generosit`a, del nostro
altruismo, della nostra moralit`a possiamo riconoscere gli stessi principi che si sono sviluppati nel corso di milioni di anni in tante specie
animali. Sia legoismo che laltruismo individuale sono spiegati dalla
legge dellegoismo del gene. Il nostro cervello `e stato programmato
dallevoluzione alla naturale collaborazione col prossimo, a provare
amore per i figli, rabbia quando si `e imbrogliati e senso di colpa
quando siamo noi gli imbroglioni.
Garrett Hardin, lautore di La tragedia dei beni comuni aveva
usato anche un altro modo di dire: i buoni arrivano ultimi. Ora
possiamo finalmente correggere questultima frase, perche in realt`a
i buoni arrivano primi.
21
22
Bibliografia
[1] Aristotele. Politica. 1261b34.
[2] Robert Axelrod. The Evolution of Cooperation.
University Press, 1984.
Princeton