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PROPRIET DEI MATERIALI

La scelta di un materiale per la realizzazione di un dispositivo medico o di una protesi fatta sulla base delle sue caratteristiche:
Meccaniche Chimiche Termiche Elettriche Ottiche Secondarie (comportamento alle radiazioni X, ai campi magnetici, etc.)

CARATTERISTICHE MECCANICHE
Dipendono principalmente dalla struttura dei materiali e dai legami chimici che legano gli atomi presenti Possono essere modificate mediante opportuni trattamenti (termici, superficiali, etc.) Misura delle propriet meccaniche: risposta alle sollecitazioni esterne a cui il materiale viene sottoposto

SOLLECITAZIONI MECCANICHE
Applicazione di una forza che modifica le dimensioni del provino ma non la forma Sollecitazioni di trazione o di compressione

SOLLECITAZIONI MECCANICHE-2
Applicazione di un momento che modifica la forma del provino (angolo ) Sollecitazione di taglio

SOLLECITAZIONI MECCANICHE-3
Sollecitazione di flessione:

SOLLECITAZIONI MECCANICHE-4
Sollecitazione di torsione:

COMPORTAMENTO ALLE SOLLECITAZIONI


ELASTICO: il materiale sottoposto alla sollecitazione (relativamente modesta) si deforma in modo reversibile (deformazione elastica)
limite elastico: valore massimo di sollecitazione superato il stico: valore massimo di sollecitazione superato il quale il

PLASTICO: si manifesta per sollecitazioni che superano il limite elastico ed accompagnato da una deformazione residua (plastica)

COMPORTAMENTO ALLE SOLLECITAZIONI-2


Sforzo e deformazione nominali (piccole deformazioni)
Sforzo () (prova di trazione): rapporto tra forza applicata (F) e sezione resistente del provino indeformato (A0)

F = A0

N m2

Deformazione unitaria (): rapporto tra lallungamento del provino (l-l0) e la sua lunghezza iniziale (l0)

ll0 = l0

MACCHINA PER TEST DI TRAZIONE

COMPORTAMENTO ALLE SOLLECITAZIONI-3


Riduzione della sezione resistente (strizione) allaumentare della deformazione

F r = sforzo reale = A

COMPORTAMENTO SFORZO-DEFORMAZIONE
Campo elastico (tratto OA): = r Campo plastico (tratto AC): < r

E = modulo elastico o di Young

N = 2 m
C = sforzo di rottura C = deformazione di rottura
Oltre il punto B si manifesta il fenomeno della strizione con riduzione della forza necessaria per deformare il provino (sforzi nominali decrescenti ma reali crescenti)

COMPORTAMENTO SFORZO-DEFORMAZIONE-2

CARICO DI SNERVAMENTO
Rappresenta la sollecitazione al di sopra della quale si manifestano significative deformazioni plastiche nel materiale

Per convenzione, si definisce come la deformazione in corrispondenza della quale si ha una deformazione plastica permanente residua pari allo 0.2 %

COMPORTAMENTO ALLE SOLLECITAZIONI


Rapporto di Poisson (): rapporto tra contrazione trasversale e deformazione longitudinale di un provino sottoposto a trazione:

d / d = l / l

d= diametro della sezione resistente

fornisce una misura della comprimibilit del materiale -materiali solidi: =0.2-0.5 (0.3 per i metalli)

MODULO DI POISSON
d d i d 0 x = = d0 d0

l l i l 0 z = = l0 l0

x = z

COMPORTAMENTO ALLE SOLLECITAZIONI


- Rottura statica di un materiale: dipende dalle propriet del materiale e dal tipo di sollecitazione - R. fragile: tipica dei ceramici e si manifesta in corrispondenza del limite elastico
del materiale; modesta riduzione della sezione resistente; lenergia assorbita durante la deformazione viene rilasciata improvvisamente

R. duttile: tipica dei metalli;


riduzione significativa della sezione resistente; lenergia assorbita durante la deformazione viene trasformata in energia termica a causa degli scorrimenti dei piani atomici

COMPORTAMENTO ALLE SOLLECITAZIONI


Tipico meccanismo di rottura: propagazione una cricca quando lo sforzo supera il livello critico

SOLLECITAZIONI DINAMICHE
Sollecitazioni inferiori a quelle di rottura ma applicate in modo ciclico (s. cicliche o di fatica) possono determinare la rottura del materiale (frequente nelle applicazioni biomediche: es. protesi danca, protesi valvolare cardiaca, etc.) Fig. 3.9. Condizioni di sollecitazione per i quali si ha il 50% di probabilit di rottura a fatica r= sforzo di rottura h= sforzo di snervamento l= sforzo massimo Per < l il materiale in grado di sopportare un no infinito di cicli

SOLLECITAZIONI DINAMICHE-2
Meccanismo rottura per fatica: formazione di una o pi cricche che, propagandosi allinterno del materiale ciclo dopo ciclo, riducono progressivamente la sezione resistente

VISCOELASTICIT
Comportamento viscoelastico: il legame sforzo-deformazione dipendente dal tempo tipicamente con modulo di elasticit crescente con la velocit di deformazione

M. viscoelastici:
polimeri

M. non viscoelastici (elasto-plastici):


metalli e ceramici, almeno a bassa temperatura (corporea)

VISCOELASTICIT-2
M. viscoelastici: parte della deformazione avviene per scorrimenti viscosi fra le molecole del materiale il materiale pu non restituire completamente tutta lenergia accumulata durante la deformazione: fenomeno di ISTERESI (la curva sforzodeformazione in salita non ripercorre quella in discesa

Listeresi produce energia termica la T aumenta modifica del comportamento meccanico del materiale

VISCOELASTICIT-3
Comportamento viscoelastoplastico: la deformazione non torna a zero

ALTRE CARATTERISTICHE MECCANICHE


Durezza: capacit di resistere alla deformazione plastica locale, in particolare di tipo superficiale
- Importanza: applicazioni in cui si hanno superfici esposte a sollecitazioni localizzate materiali pi duri hanno maggiore resistenza allabrasione, alla scalfittura e alla penetrazione - Misura: un punzone di forma e materiale opportuni vengono appoggiati sulla superficie del materiale e caricati con una forza nota la dimensione dellimpronta lasciata dal punzone nel materiale una volta rimosso costituisce una misura della durezza del materiale (impronta relativamente piccola corrisponde ad un materiale pi duro)

- D. ceramici > D. metalli > D. polimeri

MISURA DELLA DUREZZA

MISURA DELLA DUREZZA


Esistono diverse scale di durezza (Brinell, Vickers, Mohs, Rockwell, etc.) a seconda del punzone, carico applicato, tipo di misura dellimpronta, etc.

DUREZZA BRINELL

F 2 F 0.102 HB = = S D D D 2 d 2

D = diametro del penetratore sferico (mm) d = diametro impronta (mm) F = carico applicato (N) S= Area della superficie dell'impronta (calotta sferica) 0.102 = fattore di conversione (N Kg )

DUREZZA VICKERS

2 F 0.102sin F 2 HV = = S d2
F = carico applicato (N) S= area della superficie laterale dell'impronta rilevata a carico tolto =1361= angolo di apertura del penetratore piramidale a base quadrata

SCALE DI DUREZZA

ALTRE CARATTERISTICHE MECCANICHE -2


Resilienza: esprime la capacit di resistere allurto ed definita come energia necessaria per rompere in un solo ciclo un materiale
- Misura: un provino con intaglio di forma opportuna in corrispondenza del quale colpito mediante il moto a pendolo di un martello; la differenza tra lenergia potenziale iniziale e quella residua dopo lurto rappresenta la resilienza del materiale

MISURA DELLA RESILIENZA

ATTRITO E USURA
La forza prodotta durante il moto di un corpo che striscia su un altro corpo detta forza di attrito Lattrito dissipa energia e produce usura di una o entrambe le superfici Importanza: lusura deve essere mantenuta a livelli molto bassi per due motivi:
- modifica le dimensioni e la finitura delle superfici a contatto - da luogo alla produzione di detriti

ATTRITO E USURA-2
Se su un corpo agisce una forza F che lo tiene in contatto con la superficie di un altro corpo,
- la forza necessaria a mettere il corpo in movimento :

FS=S.F FD=D.F

(S= coefficiente di attrito statico) (D= coefficiente di attrito dinamico)

- la forza necessaria a mantenere il corpo in movimento:

Forza di attrito: dipende dalla rugosit della superfici e dalla loro natura chimica

ATTRITO E USURA-3
Area di contatto: 0.001-1% della superficie di contatto anche per valori di F modesti, gli sforzi di compressione locali sulle asperit possano essere di notevole entit possibilit di fenomeni di plasticizzazione e formazione di legami locali (Fig. 3.19)

ATTRITO E USURA-4
Possibili meccanismi:
1) usura abrasiva, quando le asperit della superficie pi dura rigano la superficie su cui strisciano transfer film, adesione di una sottile pellicola proveniente dalla superficie pi tenera che aderisce alla superficie pi dura riempiendone le cavit i detriti o il film prodotti secondo 1) e 2) rimangono intrappolati fra le due superfici con generazione di elevate sollecitazioni locali e rapida usura.

a
2)

c b
3)

Rimedi:
-finitura superficiale, lubrificazione

ALTRE PROPRIET
Propriet termiche:
Temperature di passaggio di stato o di transizione (diagrammi di stato) Calore di fusione: energia termica necessaria per portare a fusione una unit di massa del materiale Calore specifico: energia termica necessaria per aumentare di 1oC la temperatura di una unit di massa del materiale
l = Coefficiente lineare di dilatazione termica : l T

(variazione di lunghezza per unit di lunghezza e variazione unitaria di T) Conduttivit termica: energia termica che attraversa un materiale nellunit di tempo, di area di passaggio, di lunghezza percorsa e di gradiente di temperatura (tipicamente elevata nei metalli e bassa nei ceramici e polimeri)

ALTRE PROPRIET-2
Propriet elettriche :
Legge di Ohm: la corrente I che attraversa un provino di un materiale qualora viene applicata una differenza di potenziale pari a V dipende dalla resistenza elettrica R del provino (I=V/R)
R dipende dalla resistivit elettrica del materiale, dalle dimensioni del provino, e dalla temperatura e, in alcuni casi (semiconduttori) anche dalla tensione applicata; R tipicamente bassa nei metalli (conduttori elettrici) e elevata nei ceramici e polimeri (isolanti)

Piezoelettricit: tensione elettrica generata in un materiale come conseguenza di uno stato di sforzo dovuto allapplicazione di un carico
Effetto piezoelettrico inverso: deformazione di un materiale per effetto dellapplicazione di un campo elettrico

Applicazioni biomediche: elettrodi per elettrostimolatori, anche impiantabili (pacemakers), sensori, anche impiantabili, etc.

ALTRE PROPRIET-3
Propriet ottiche:
Indice di rifrazione: rapporto tra la velocit della luce nel vuoto e quella nel mezzo considerato
l = l T

Applicazioni biomediche: materiali con propriet ottiche (polimeri) vengono impiegate per la fabbricazione di lenti a contatto, lenti intraoculari, etc.

ALTRE PROPRIET-4
Assorbimento dei raggi X
I raggi X sono onde elettromagnetiche con lunghezza donda inferiore ed energia superiore alle onde luminose Applicazione biomedica: immagine radiografica, basata sulla capacit (crescente col peso atomico) che hanno le diverse sostanze ad assorbire i raggi X
i tessuti molli del corpo sono trasparenti mentre le ossa assorbono parzialmente i raggi X possibile controllare il posizionamento e il corretto funzionamento di protesi impiantate (i metalli sono ben visibili) nel caso di materiali trasparenti ai raggi X si ricorre talvolta allaggiunta di sostanze radiopache (es. solfato di bario aggiunto al cemento per ossa, particelle di tungsteno inserite nei dischi di carbonio di alcune protesi valvolari cardiache)

POROSIT
Porosit o grado di porosit ()
Definizione:

=Vv/Vtot=(1 vs)
Vv = volume occupato dai pori Vtot = volume totale di materiale poroso vs = rapporto tra il volume del materiale non poroso (Vtot-Vv) e quello di una uguale massa dello stesso materiale poroso (Vtot)

Importanza: pu essere dannosa in quanto pu determinare la concentrazione degli sforzi con rischio di aumento di cedimento meccanico

POROSIT-2
Pori aperti: sono accessibili e costituiscono di fatto una superficie esterna del materiale Pori chiusi: sono spazi vuoti (pieni di gas) contenuti allinterno del materiale

Pori aperti

Pori chiusi

Applicazione biomedica: materiali porosi vengono impiegati per la filtrazione di liquidi biologici, per consentire lancoraggio (penetrazione di cellule nei pori) di un materiale ai tessuti circostanti

PROPRIET ACUSTICHE E ULTRASONICHE


Il suono caratterizzato dalla propagazione di onde di pressione in un mezzo elastico dovuta alla rapida successione di compressioni ed espansioni del mezzo stesso Necessit della presenza di: Sorgente sonora Mezzo elastico il suono non si propaga nel vuoto

PROPRIET ACUSTICHE E ULTRASONICHE-2


Le onde acustiche e ultrasoniche sono onde elastiche (di pressione) che si propagano in un mezzo con velocit (v) v = (k.)-1/2
= densit del mezzo, k = coefficiente di comprimibilit isoentropica Unit di misura (m/s)

Coefficiente di attenuazione acustica :


capacit di ridurre lampiezza dellonda trasmessa allallontanarsi dalla sorgente
Unit di misura (dB/m)

PROPRIET ACUSTICHE E ULTRASONICHE-3


Impedenza acustica caratteristica o specifica (Z): rapporto fra la pressione sonora e la velocit del mezzo in un punto Propriet caratteristica del mezzo in cui l'onda si propaga Nel caso di un'onda piana: Z= v.
= densit del mezzo v =velocit di propagazione Unit di misura (Kg m-2 s-1)

Z esprime la resistenza che il mezzo oppone al passaggio delle onde sonore

PROPRIET ACUSTICHE E ULTRASONICHE-4


Applicazioni biomediche:
Es. apparecchiature diagnostiche ad ultrasuoni (le sostanze polimeriche sono trasparenti ai raggi X ma non agli ultrasuoni).

l = l T

PROPRIET DI DIFFUSIONE
Diffusione: movimento di una specie chimica sotto leffetto di un gradiente di concentrazione E regolata dalla legge di Fick:
JA= - C DA (dyA/dx) JA = flusso molare della specie A [moli A s-1 m-2] C = concentrazione totale [moli m-3] DA = coefficiente di diffusione [m2 s-1] yA = frazione molare di A = (moli A)/(moli totali) x = direzione del moto [m] JA

yA yA+d yA

La legge di Fick stabilisce che la specie A diffonde (cio si muove relativamente alla miscela) nella direzione della diminuzione della sua frazione molare

PROPRIET DI DIFFUSIONE-2
C= costante

JA= - DA (dCA/dx)

Scritta in forma finita

CA,1 CA,2

JA= DA (CA,1- CA,2) /(x2-x1)


x1 x2

PROPRIET DI DIFFUSIONE-3
Coefficienti di diffusione:
Ordine di grandezza (a T e P ambiente):
Gas: 10-5 [m2/s] Liquidi: 10-9 [m2/s] Solidi: 10-11-10-30 [m2/s]

La T favorisce in modo significativo i processi diffusivi


Solidi:

D = D0 e

Q RT

Q = energia di attivazione

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