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La ricostruzione digitale del territorio

Prof. Maurizio Muzzupappa

La ricostruzione digitale del territorio


1. LA RAPPRESENTAZIONE DIGITALE DEL TERRITORIO COME STRUMENTO DI CONOSCENZA Una qualsiasi ricostruzione digitale necessita di un'attenta rappresentazione degli oggetti presi in esame. In questo contesto valuteremo: il territorio, gli edifici e i siti archeologici, non trascurando n il loro stato attuale, spesso modificatosi quasi per osmosi dalle calamit naturali e dalle trasformazioni sociali, n il significato originale del progetto, che lo ricolloca nel contesto storico dell'epoca, evidenziandone i valori precedentemente assunti. In questo senso tutti i moderni metodi di rappresentazione e di ricostruzione digitale, che usufruiscono sia delle tecniche tradizionali 2D (planimetrie, rilievi catastali, ecc.) sia dei rilievi 3D (rilievi aerei tridimensionali, scansioni con laser 3D di edifici, ricostruzioni 3D, ecc.) permettono una lettura non solo degli schemi sottesi alloggetto ambiente, ma anche una visione complessiva proprio dello spazio costruito. Offrendo quindi, uno spazio percepito quasi come in realt, tramite la realizzazione di "maquettes" spaziali complete, entro le quali muoversi ed agire. Per una corretta "traduzione" della realt oggetto di studio, che necessita di una preliminare conoscenza delle sue componenti, i due fattori fondamentali sono: quello della rappresentazione (morfologia e dimensione); quello della descrizione (qualit e fenomenologia). Quindi assumono particolare importanza le tecniche della grafica computerizzata (CG) e della Realt Virtuale (RV), necessarie a correlare costantemente la specificit interdisciplinare tra cultura umanistica e cultura scientifica del manufatto architettonico.

Modello digitale del terreno


Con il termine modello digitale di terreno DTM (Digital Terrain Model) o DEM (Digital Elevation Model), si intende la rappresentazione digitale del rilievo, della superficie terrestre, in forma tale da rendere possibile lelaborazione nonch lanalisi dello stesso tramite lausilio del computer.

Modello digitale del terreno


In un DTM (descrizione computer-compatibile dellorografia del territorio) ad ogni elemento georeferenziato associato il relativo valore altimetrico.

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2. METODI E STRUMENTI TERRITORIO

PER LA RAPPRESENTAZIONE DIGITALE DEL

Nel processo di conoscenza di un determinato contesto, sia esso un singolo manufatto, un insieme di strutture complesse, stratificate o di grande impegno areale, o una porzione di territorio pi o meno antropizzato, lindividuazione e la restituzione in forme geometriche delle diverse e molteplici componenti che lo configurano, costituiscono le fasi di approccio e di lettura volte alla comprensione e poi alla materializzazione della realt originaria, o meglio alla sua progettazione. Quanto pi capillare e qualitativamente spinta e rigorosa sar lanalisi, condotta secondo le metodologie specifiche dei diversi settori disciplinari, tanto pi ampio e ricco sar il quadro informativo utilizzabile per la definizione e la ricostruzione del modello ideale. Lo studio spaziotemporale delle forme, con la relativa trascrizione (grafica e/o analitica) delle informazioni raccolte, si trasforma cos da semplice operazione di restituzione geometrica in intervento complesso. proprio in questa fase che viene ad affermarsi il vantaggio delladozione di tecniche computerizzate e in particolare del CAD, cio di un sistema che consente di elaborare in forma progettuale i dati certi e le incognite scaturite dallanalisi, che viene a sostituirsi alla tradizionale attivit di rappresentazione grafica di elementi noti. Le tecniche utilizzate per le ricostruzioni (territorio, edifici, manufatti, ecc) sono molto simili, partono dalle planimetrie e dai dati reali, passando per gli alzati tridimensionali, fino a raggiungere colorazioni create in base a fotografie o rilievi diretti1. Se rivolgessimo lattenzione verso un DTM ci renderemmo conto che per la sua realizzazione, nonch per il suo impiego esistono diverse tecniche, che differiscono sia per le procedure relative allacquisizione dei dati, che per quelle volte alla gestione, analisi e visualizzazione grafica dei medesimi. Ciascuna tecnica pu essere particolarmente idonea alla risoluzione delle problematiche proprie di ogni progetto-indagine e la loro scelta avviene tenendo conto degli stessi fattori, di cui si parlato anche per la scelta dei modelli: progetto in atto, natura e dimensione dellarea da ricostruire/investigare, risorse hardware e software disponibili al momento. I punti chiave da tenere in considerazione per la rappresentazione digitale del terreno, trattandosi per lappunto di una metodologia generalmente suddivisa per fasi logiche, sono: 1. Acquisizione dei dati territoriali: questa, come gi accennato, ha sempre rappresentato la fase pi onerosa e tediosa nella realizzazione di un DTM2.

Modello digitale del terreno


I punti chiave da tenere in considerazione per la rappresentazione digitale del terreno sono:

1. Acquisizione dei dati territoriali: la fase pi onerosa e tediosa nella realizzazione di un DTM

Purtroppo la tecnologia attuale non permette ancora di muoversi in grossi ambienti virtuali e con grandi effetti fotorealistici, perci necessario trovare il giusto compromesso tra prestazioni e resa grafica; le tecniche di rappresentazione 3D non sono immediate, e richiedono computer ad elevate prestazioni. 2 Questa fase ampliamente trattata nel paragrafo inerente il rilevamento del territorio.

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2. Trattamento dei dati territoriali: questa operazione necessaria nel momento in cui i dati di base territoriali non sono ancora pronti per la successiva rappresentazione digitale del territorio. Si tratta, nella pi remota delle ipotesi, di quei dati per i quali dopo la fase di acquisizione con metodi piuttosto tradizionali bisogna, per permettere il loro utilizzo successivo, farne seguire unaltra per la loro elaborazione. Per trattamento dei dati territoriali intendiamo tutti i programmi e le procedure che operano sui dati geografici in forma numerica, acquisiti tramite digitalizzazione o trasferimento. Ci avviene, in genere, con lausilio dei cosiddetti modelli numerici 3. Riferendoci nello specifico al modello altimetrico qui ad ogni nodo della griglia associata una quota, calcolata per attribuzione e interpolazione dei valori registrati negli archivi numerici orografici (curve di livello e punti quotati) della zona in esame. I dati originali derivano dalla localizzazione, sul terreno, di punti, linee o aree a cui si possono associare uno o pi attributi tematici e possono essere rilevati direttamente su una griglia, in forma discreta (ad esempio dati da campionamento o da satellite), o essere raccolti in forma continua seguendo landamento geometrico sul terreno dei fenomeni tematici. In entrambi i casi linput per creare un modello numerico costituito da valori tematici eventualmente distribuiti in classi e georeferenziati mediante coordinate sul terreno. Un modello numerico si costruisce applicando sui dati di input procedimenti di riempimento di aree o interpolazione, al fine di attribuire ad ogni nodo della griglia i valori tematici, che si distribuiscono uniformemente sulla maglia corrispondente. Lorganizzazione dei dati sotto questa forma presenta alcune caratteristiche molto utili nella gestione di sistemi informativi territoriali.

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2. Trattamento dei dati territoriali: nel caso in cui i dati di base territoriali non siano pronti per la rappresentazione digitale del territorio.
Per trattamento dei dati territoriali si intendono tutti gli strumenti e le procedure che operano sui dati geografici in forma numerica, acquisiti tramite digitalizzazione.

3. Restituzione dati territoriali: una volta memorizzati in formato numerico, questi dati, possibile ottenerne la restituzione del relativo disegno su supporti diversi (carta, carta lucida, video, modello 3D, ecc), ad una qualsiasi scala, in modo automatico, tramite ad esempio plotter. a) Carte dei dati orografici di base. Gli archivi numerici delle curve di livello e dei punti quotati, costituenti linput per creare il modello altimetrico e, come nel nostro caso, successivamente, quello geometrico 3D, possono essere restituiti in forma cartografica, alle scale pi opportune. Le curve di livello, registrate come successioni ordinate di punti espressi in coordinate UTM4 a cui associato un valore di quota, sono rappresentabili in forma lineare, con eventuale uso di colori diversi, per distinguere quote e fasce altimetriche; i punti quotati sono invece indicati da simboli (ad esempio crocette) con eventuale scrittura della quota associata. b) carte tematiche dei modelli numerici. Un qualsiasi modello numerico del territorio pu essere rappresentato in forma cartografica tematica; ogni maglia del modello un pixel nel sistema di riferimento cartesiano della griglia, evidenziato con particolari caratteristiche grafiche (colori, tratteggi, caratteri, simboli, ecc) associate ad opportune classificazioni dei valori attribuiti nel modello alla maglia stessa. Su questa rappresentazione al discreto si possono sovrapporre basi
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In generale un modello numerico non altro che una distribuzione su una griglia regolare dei dati associati al territorio, registrati numericamente su strutture adatte al trattamento automatico.

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topografiche e vari riferimenti cartografici al continuo in forme puntuali, lineari e areali, per ottenere unimmediata localizzazione geografica della tematica relativa al modello. c) Vista prospettica del DTM- generazione del DTM 3D. Avendo a disposizione i dati relativi ad una certa area geografica possibile utilizzarli, come illustrato in precedenza, per la creazione di rappresentazioni cartografiche, ma anche per nuove e pi attuali forme di rappresentazione, tra le quali possibile inserire i modelli territoriali 3D. Come pi volte ribadito, un modello definito dai suoi attributi e dalla loro organizzazione. La sua generazione vera e propria, cio il reperimento delle informazioni da memorizzare nella struttura dati, pu svolgersi, in generale, tramite diversi metodi di input e per parti logiche: corpo centrale, ali, decorazioni, ecc.

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3. Restituzione dati territoriali: una volta memorizzati i dati in formato numerico, possibile ottenerne la restituzione del relativo disegno mediante diverse modalit e su supporti diversi (carta, carta lucida, video, modello 3D, ecc), ad una qualsiasi scala ed in modo automatico.

Lutente pu dar forma alloggetto sulla base degli attributi della geometria euclidea: per punti, rette o linee nello spazio. interessante rilevare come, a seconda delle informazioni che definiscono il modello, si giunga implicitamente alle forme di rappresentazione possibili (wireframe, shading, ecc) ed alle propriet computabili (baricentri, volumi, masse ecc). Il programma stabilisce automaticamente la corrispondenza tra gli elementi geometrici usati nella descrizione del modello5 e quelli tipologici usati nella struttura dati; lutente decide quali informazioni compongono la struttura dati ricorrendo per le caratteristiche geometriche agli elementi della topologia euleriana: oggetto, faccia, spigolo, vertice, a cui pu associare ogni tipo di attributo come spessore, colore, materiale, ecc. Entrando nello specifico della rappresentazione 3D dellorografia di un territorio, ovvero della costruzione prospettica di un modello altimetrico numerico6, pu essere allora significativo visualizzare un modello numerico con un disegno prospettico di una superficie grigliata, in cui ogni intersezione corrisponde ad un nodo della maglia e, la sua posizione lungo lasse z determinata da un valore associato a tale nodo. Per rendere possibile una tale rappresentazione sono disponibili dei moduli software che non fanno altro che proiettare tali superfici sul piano e disegnare la vista prospettica da un punto esterno con cancellazione delle linee nascoste. Nel caso di un modello altimetrico una rappresentazione del genere simula la superficie orografica e mostra la conformazione del territorio preso in esame. Il punto di vista pu variare a piacere, cambiando semplicemente alcuni parametri geometrici (angoli e distanze), quindi si pu visualizzare lo stesso modello in posizioni diverse. La rappresentazione 3D dellorografia si avvale della possibilit di
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La descrizione di un modello pu essere tale da comprendere tutte le informazioni geometriche che lo riguardano, ma anche limitarsi ad unenumerazione di vertici; qualunque ordine di correlazioni pu essere definito tra gli elementi di una struttura dati. Per garantire rappresentazioni corrette si unicamente tenuti a rispettare lordinamento gerarchico: vertici-spigoli-facce-vertici. 6 Un modello numerico rappresenta una funzione di due variabili a valori discreti, e, pi precisamente, come una superficie nello spazio, funzione delle coordinate est-nord (x-y) del piano dei cartografici, rilevate a scansioni regolari, date dalle lunghezze delle maglie. I valori tematici costituiscono dunque i valori delle funzioni, e determinano landamento della superficie nella terza dimensione (z).

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distinguere fasce altimetriche variabili, con luso di pi colori e della possibilit di ricreare una specifica area geografica assegnandogli non solo la sua morfologia ma anche una mappatura che la faccia assomigliare, il pi possibile, al territorio reale che si intende riprodurre. 3. IL RILIEVO DEL TERRITORIO Il rilevamento il momento chiave della fase preliminare di ogni progetto finalizzato alla rappresentazione di una determinata area geografica, ovvero la fase dellacquisizione delle informazioni che risulta essere anche quella pi onerosa e tediosa della realizzazione di un DTM7. Larchiviazione di un database completo e di buona qualit costituisce il primo risultato di successo di tutto il lavoro. Le fasi di analisi e di presentazione dei risultati, con la generazione dei prodotti finali fruibili dagli operatori, potranno anche essere eseguite in seguito, ma in ogni caso la loro riuscita dipender dalla modalit dellacquisizione e dalle competenze professionali di chi lha effettuata. Esiste un legame molto stretto tra rilevamento e rappresentazione infatti sempre pi di frequente i confini tra questi due mondi appaiono sfumati. Se il rilievo effettuato con moderne tecnologie digitali consente modalit di presentazione dei dati molto flessibili e di grande impatto (per esempio texture mapping su dati laserscan, realt virtuale, ecc), va ricordato, viceversa, che alcune tecniche di rappresentazione necessitano di rilievi metrici particolari e di una certa accuratezza. Le nuove tecnologie, quindi, offrono la possibilit di rilevare il territorio in tempi molto ridotti e con un elevato grado di dettaglio e precisione. La qualit di queste moderne strumentazioni, le possibilit di integrazione, la flessibilit operativa che esse consentono e la capacit di fornire la base per sistemi informativi dedicati, si fondono con le potenzialit espressive offerte dalle moderne tecniche di rappresentazione. 3.1. ACQUISIZIONE DEI DATI TERRITORIALI Parlando in termini generici, potremmo affermare che i dati del terreno (le quote sono da considerarsi come i presupposti di base per qualsiasi tipo di rappresentazione) possono essere rilevati in vario modo. Il pi tradizionale metodo di acquisizione dei dati geografici il rilievo celerimetrico, ossia il rilevamento in campagna8 che pu essere eseguito con vari strumenti e diverse metodologie. Il territorio per pi facilmente comprensibile, nel suo insieme geografico, osservandolo per mezzo di foto acquisite con voli aerei (aereo-fotogrammi), facendo uso della tecnica chiamata aerofotogrammetria, metodo che viene generalmente usato per produrre la maggior parte della cartografia tecnica e tematica. Loperazione pi comune per acquisire dati territoriali in forma numerica consiste, per nel digitalizzarli da basi topografiche esistenti9. Sulle carte geografiche sono gi sintetizzate e chiaramente rappresentati gli elementi geografici rilevanti, pertanto il lavoro di trasferimento in forma numerica diventa pi semplice ed intuitivo. Le nuove tecnologie propongono anche luso di immagini telerilevate da satellite che sono gi di per se una rappresentazione digitale del territorio, da cui si possono rilevare ulteriori descrizioni tematiche e topografiche. Infine frequente lacquisizione di banche dati digitali gi esistenti, che a loro volta necessitano di una conversione e ristrutturazione secondo le specifiche esigenze. bene ricordare che per poter analizzare insieme dati rilevati da differenti fonti necessario che gli stessi siano rappresentati nella medesima proiezione (prospettiche, coniche, cilindriche ecc), nello stesso sistema di coordinate ( geografiche, planimetriche, ecc), riconfigurate in una qualit compatibile.

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Digital Terrain Model. Si tratta di una misurazione a terra, direttamente sul terreno. 9 La diversa cartografia e di cui parleremo in seguito nel dettaglio.

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Andando nello specifico, qui di seguito sono state trattate separatamente le varie metodologie di rilevamento, iniziando dallacquisizione dei dati con metodi topografici (rilievo celerimetrico), da sempre considerati laspetto principale di tutto il processo di ricerca e di rappresentazione, nonch i pi antichi metodi di acquisizione dei dati territoriali. 1. Rilievo topografico o celerimetrico: si suddivide in rilievi in campagna digitalizzati manualmente (richiede il semplice inserimento di coordinate e dati relativi ai diversi punti di stazionamento e di rilevamento) oppure in rilievi in campagna memorizzati da opportune apparecchiature (nel momento in cui si attua il rilievo, i dati di campagna vengono memorizzati, in formato digitale, direttamente su uno di questi dispositivi). Il rilievo topografico gioca un ruolo determinante non solo per la produzione di cartografia, ma anche e soprattutto per le misurazioni di dati territoriali specifici. Questi ultimi sono ottenuti con le normali procedure topografiche e sono caratterizzati da una precisione tale da soddisfare qualsiasi esigenza dellutente. Il metodo topografico consiste nel georiferire i punti elaborando tre classi di grandezze acquisite sul terreno (angoli, distanze, dislivelli), misurandole da punti di coordinate note (rete trigonometrica e caposaldi). Dette misure vengono acquisite, in genere, con strumenti specifici: per gli angoli si usa il teodolite, per le distanze il distanziometro e per i dislivelli il livello. Negli ultimi anni le tecniche si sono evolute enormemente, grazie allimpulso di nuovi e pi efficienti strumenti10 capaci di acquisire, direttamente in formato digitale, i dati geografici e di permettere altre applicazioni inusuali. Si tratta di strumenti di uso relativamente semplice e di notevole produttivit se rapportati alle apparecchiature del passato, delle quali mantengono ovviamente i principi ispiratori ed i migliori standard di precisione. Nonostante il suo grande impiego, loperabilit e lo svolgimento pratico del rilevamento topografico pu risultare in alcuni casi di difficile attuazione, soprattutto ragionando in termini economici o comunque legati al tempo a disposizione per il lavoro. Si tratta di problemi che possono venir fuori in relazione alle condizioni disagiate in cui si potrebbe trovare una determinata area (ad esempio un terreno accidentato) in occasione di condizioni climatiche non favorevoli, oppure quando il rilievo riguarda aree protette in cui spesso impedita la materializzazione di punti. Pu capitare addirittura che ne anche sconsigliato luso a causa dei lunghi tempi necessari per i rilievi complessi o su vaste aree e per le problematiche di elaborazione dei dati. Come ben evidente, si tratta di un processo molto complesso e oneroso, e che richiede personale specializzato per luso della specifica strumentazione. Per questo motivo accade che in alcune situazioni questo metodo viene accantonato a favore di altri che ne garantiscono, al contrario, un acquisizione dei dati pi rapida e veloce e con meno dispendio di risorse economiche e umane. Infine, il salto tecnologico, allinterno di una cos essenziale tecnica di rilevamento, stato possibile grazie allo sviluppo del GPS. Uno strumento dalle grandi potenzialit che a differenza di altri ha rivoluzionato le tecniche di rilevamento ed acquisizione di dati posizionati sul terreno.

Possiamo disporre di strumenti topografici come i distanziometrici autoregistranti, che consistono di un apparecchio che integra un teodolite ed un distanziometro elettronico, e che permette di memorizzare in forma digitale le misure rilevate sul terreno e successivamente trasferirle in un computer per le successive elaborazioni.

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1. Acquisizione dei dati territoriali


Metodologie di rilevamento

1. Acquisizione dei dati territoriali


Metodologie di rilevamento

1. Rilievo topografico o celerimetrico Il metodo topografico consiste nel georiferire i punti elaborando tre classi di grandezze acquisite sul terreno (angoli, distanze, dislivelli), misurandole da angoli, dislivelli punti di coordinate note.

1. Rilievo topografico o celerimetrico Dette misure vengono acquisite, in genere, con strumenti specifici (teodolite, distanziometro tacheometro, ..). Negli ultimi anni le tecniche si sono evolute enormemente, grazie allimpulso di nuovi e pi efficienti strumenti (GPS).

informazioni georeferenziate = informazioni rispetto ad una localit geografica espressa in coordinate.

2. Acquisizione dei dati da basi informative gi esistenti: la tecnica di acquisizione apparentemente pi immediata e semplice che prevede lestrazione dei dati necessari da basi informative, gia esistenti e disponibili sul mercato. Nel caso in cui lo si volesse utilizzare bisogna per tener conto che non sempre si trova una corrispondenza tra il modello dati definito in fase di progettazione e quello effettivamente disponibile sul mercato.
1. Acquisizione dei dati territoriali
Metodologie di rilevamento

2. Acquisizione dati da basi informative gi esistenti

la tecnica di acquisizione apparentemente pi immediata e semplice che prevede lestrazione dei dati necessari da basi informative, gia esistenti e disponibili sul mercato.

3. Acquisizione dei dati da cartografia: la cartografia ha sempre rappresentato la sintesi ottimale delle informazioni territoriali, la fonte maggiormente utilizzata per la produzione dei dati territoriali georiferiti11 poich di per se un modello del territorio e una rappresentazione gi in forma di simboli georiferiti del mondo reale. Il suo utilizzo, a discapito di unimmagine aerea ad esempio, sta nella possibilit di avere gli oggetti (strade, fiumi, citt, ecc) gi interpretati, al suo interno, ovvero isolati e rappresentati con simboli facilmente distinguibili; inoltre sulle carte troviamo informazioni non direttamente rilevabili dallimmagine, desunte effettuando sopralluoghi ed indagini sul campo o elaborando dati di primo livello (curve di livello, toponomastica, ecc).

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Dati georiferiti o informazioni georeferenziate = informazioni rispetto ad una localit geografica espressa in coordinate.

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1. Acquisizione dei dati territoriali


Metodologie di rilevamento

1. Acquisizione dei dati territoriali


Metodologie di rilevamento

3. Acquisizione dati da cartografia

3. Acquisizione dati da cartografia

la cartografia ha sempre rappresentato la sintesi ottimale delle informazioni territoriali, la fonte maggiormente utilizzata per la produzione dei dati territoriali georiferiti poich di per s un modello del territorio e una rappresentazione gi in forma di simboli georiferiti del mondo reale.

Il suo utilizzo permette di avere oggetti, quali strade, fiumi, citt, ecc, gi interpretati, ovvero isolati e rappresentati con simboli facilmente distinguibili; inoltre sulle carte troviamo informazioni non direttamente rilevabili dallimmagine, desunte effettuando sopralluoghi ed indagini sul campo o elaborando dati di primo livello (curve di livello, toponomastica, ecc).

Facendo uso dellacquisizione dei dati da cartografia, ovvero quella che molti definiscono come la tecnica pi comune nel fare ci, si risparmia di rilievo e di sintesi, riducendo molto il costo di acquisizione del dato. In molti casi, affinch sia possibile una tale acquisizione la documentazione tradizionale deve essere riconvertita con scanner e/o programmi di digitalizzazione manuale, rototraslazione, compensazione e aggregazione per codici delle geometrie, ottenendo cos la digitalizzazione delle isoipse (curve di livello). La digitalizzazione pu avvenire tramite digitalizzatori manuali, o semi- manuali (line followers), ma oggi si fa uso degli scanner elettronici a raster, messi a punto grazie ai recenti sviluppi della tecnologia elettronica. Questi strumenti hanno ridotto di molto i tempi di digitalizzazione, almeno di alcuni tipi di dati (linee e punti) riportati su documenti cartografici 12. Entrando nello specifico le operazioni utili per lacquisizione diretta da cartografia tradizionale sono: rasterizzazione e vettorializzazione. La rasterizzazione di fondamentale importanza proprio per gli scopi che pu assolvere una carta rasterizzata. Il passaggio della cartografia da supporto cartaceo a formato raster avviene, oggi, attraverso luso di apparecchi specifici chiamati scanner. Questi scansionano lintera carta con un sensore elettronico, leggendo il livello di colore punto per punto, ed assegnando il valore letto alla corrispondente cella di una matrice. Per una buona qualit della produzione in formato digitale consigliabile partire da cartografia su supporto plastico, anzich cartaceo, proprio per la sua bassissima tendenza a deformarsi, al contrario del secondo supporto. A questo viene di norma associato, in cartografia, un tipo di scanner detto a trascinamento (che risulta essere tra i pi economici), in genere avente formato A4 e risoluzione di 400 dpi. La vettorializzazione13 pu avvenire sia a partire da cartografia di base rasterizzata, che da cartografia tradizionale su supporto cartaceo. Possiamo avere due ulteriori suddivisioni e parlare quindi di: 1. La vettorializzazione di tipo automatico. La vettorializzazione a partire da cartografia di base rasterizzata di tipo automatico utilizza software molto sofisticati che permettono il riconoscimento di simbologie ed oggetti trasformandoli in linee e punti. In realt luso di tali software risulta appropriato su cartografie specifiche, quali quelle catastali, proprio perch si presentano pi semplici e modellabili, ma non tutte le cartografie si presentano con tale aspetto, a volte risultano cos complesse e ricche di informazioni che praticamente impossibile ricavarne un risultato tale da essere adoperato direttamente senza effettuare correzioni sostanziali. Va ricordato, perci, che la vettorializzazione con scannar che risulta non esatta o
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Boyle, 1980. Loperazione di digitalizzazione prevede la conversione digitale, del rappresentato nella carta originale, in linee, rette, curve da funzione analitica, ecc.

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mal interpretata, anche in parte, nei segni grafici, per essere corretta deve venire elaborata con procedure di ricostruzione delle linee e dei segni. In archeologia i disegni si sviluppano nella definizione di linee incostanti, informi e casuali. I software, attualmente in commercio, per il funzionamento degli scannar di grande formato (A0) risultano molto efficaci nel riconoscimento di segni costanti, generalmente propri dellingegneria e dellarchitettura moderna (linee, rette, curve da funzione analitica, ecc), ma in caso di segni non definiti e casuali restituiscono letture vettoriali notevolmente imprecise, pur se molto somiglianti. Poich queste operazioni possono essere fatte solo alla tastiera e col mouse, la procedura risulta lunga e laboriosa a tal punto che, fatte le doverose stime iniziali, pu risultare molto pi vantaggioso e rapido digitalizzare i disegni esistenti, soprattutto se si dispone di un tavolo grafico formato A0. Un operatore esercitato pu trasferire in memoria un disegno esistente in un tempo di poco superiore a quello tradizionalmente necessario per lucidare ad inchiostro, con il vantaggio di poter contestualmente inserire dati conoscitivi relativi a quote, spessori ecc., dati che i disegni esistenti generalmente non hanno, essendo grafici realizzati in 2D. 2. La vettorializzazione di tipo semiautomatico, utilizza software che permettono di pilotare interattivamente lo strumento di vettorializzazione; impostando alcuni parametri il software non fa altro che inseguire i pixel contigui e dello stesso colore, disegnando vettori e fermandosi ogni qualvolta raggiunge un punto ambiguo (incroci con altri elementi disegnati): loperatore in questo caso interviene interattivamente indicando al software come proseguire. Per quanto concerne la vettorializzazione a partire da cartografia tradizionale su supporto cartaceo, la si effettua con lausilio della digitalizzazione manuale facendo uso di strumenti che hanno la precisione di una frazione di millimetro e possono essere di varie dimensioni. Si adopera in genere un tavolo digitalizzatore: su di esso si applica la cartografia verso cui loperatore muove un cursore elettrico di precisione dirigendo gli elementi lineari e puntuali. Fatto ci invia direttamente al computer le coordinate degli elementi acquisiti che possono essere, in tal modo, subito elaborate (ad esempio dai software GIS). La qualit del prodotto che viene fuori sfruttando la vettorializzazione non dipende tanto dallhardware, quanto dalle capacit delloperatore preposto a fare ci. 4. Acquisizione dei dati con tecniche di telerilevamento: per telerilevamento si intende linsieme delle tecniche usate per lacquisizione e lelaborazione di informazioni relative a soggetti distanti, attraverso la lettura della radiazione riflessa, emessa o diffusa dagli oggetti stessi. Poich tale radiazione correlata alla composizione chimica e strutturale delloggetto su cui viene letta, nonch alla sua forma e posizione, possibile, interpretando i valori di tale radiazione, caratterizzare e riconoscere loggetto stesso. I valori di radiazione risultano molto utili per identificare la natura della copertura del suolo: vegetazione, terreno nudo, roccia, acqua, strutture artificiali, ecc. Le informazioni che si ottengono con questo tipo di rilevamento sono dati raster, che riprodotti sul computer (associando ad ogni valore di pixel una certa gradazione di grigio) restituiscono unimmagine della superficie terrestre simile ad una fotografia, con la differenza che si tratta comunque di un dato digitale, quindi elaborabile. Gli strumenti per lacquisizione dei dati telerilevati sono generalmente montati su satelliti o su aerei e possono operare in varie bande dello spettro elettromagnetico.

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1. Acquisizione dei dati territoriali


Metodologie di rilevamento

1. Acquisizione dei dati territoriali


Metodologie di rilevamento

4. Acquisizione dati con tecniche di telerilevamento

4. Acquisizione dati con tecniche di telerilevamento

si intende linsieme delle tecniche usate per lacquisizione e lelaborazione di informazioni relative a soggetti distanti, attraverso la lettura della radiazione riflessa, emessa o diffusa dagli oggetti stessi. Gli strumenti per lacquisizione dei dati telerilevati sono generalmente montati su satelliti o su aerei e possono operare in varie bande dello spettro elettromagnetico.

Pur essendo il suo impiego pi limitato rispetto ad altri ambiti, il telerilevamento vede un certo numero di applicazioni, legate ai beni culturali: si tratta soprattutto di utilizzi nel campo della ricerca archeologica. In questo settore lo scopo pu essere quello di una semplice mappatura di unarea, ma sono sicuramente di maggiore interesse le potenzialit di estrazione mirata di informazioni dalle immagini, per ricavare indicazioni sulla presenza di elementi di interesse, non necessariamente legati a strutture di origine antropica. Vengono, per questo motivo, applicati metodi diversi di analisi dellimmagine, da quelli interattivi di visualizzazione (con enfatizzazione, filtraggi, ecc.) alle tecniche di classificazione, supervisionata o non, fino al riconoscimento automatico di configurazioni particolari. quindi fondamentale luso del dato multispettrale, con i miglioramenti eventualmente apportati dalle tecniche di fusione dei dati con satelliti a maggiore risoluzione, e del dato radar. La nuova generazione di satelliti commerciali ad altissima risoluzione non potr che ampliare e consolidare il campo delle applicazioni, consentendo tra laltro di mappare aree per le quali non sia possibile acquisire alcuna informazione per via aerofotogrammetrica. 5. Acquisizione dei dati con metodi fotogrammetrici: la fotogrammetria la tecnica usata per la produzione di cartografia tradizionale e numerica. Il metodo fotogrammetrico consiste in due fasi: la prima quella del rilievo, eseguito con camere fotogrammetriche, installate a bordo di aerei predisposti per tale uso, la seconda quella della restituzione. In questa seconda fase si possono generare vari tipi di prodotti, differenziabili in due categorie: carte fotogrammetriche e fotocarte (ortofotocarte e fotopiani di cui si parler pi in l, nello specifico). Il ruolo della fotogrammetria come moderna e rigorosa tecnica di rilievo, non solo di terreni ma anche e soprattutto nel campo dei beni culturali, indiscusso grazie ai molteplici vantaggi che se ne ricavano col suo impiego. Lassenza della richiesta del contatto con loggetto, la rapida acquisizione dei dati, la notevole flessibilit di occupazione ed unottima precisione nella determinazione metrica della geometria e della forma di oggetti di ogni tipo, ne hanno decretato una diffusione sempre maggiore, oggi decisamente ampliata dalle possibilit offerte dal digitale. Nel rilevamento dei beni culturali ha un ruolo pi diffuso la fotogrammetria dei vicini, ma certo laerofotogrammetria a grandissima scala (1:500-1:200) riveste un ruolo insostituibile per la redazione di cartografie speciali per centri storici, complessi edificati di valore architettonico e storico, sistemi di fortificazione, siti archeologici, ecc.

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1. Acquisizione dei dati territoriali


Metodologie di rilevamento

5. Acquisizione dati con metodi fotogrammetrici

la tecnica che utilizza camere fotogrammetriche, installate a bordo di aerei predisposti per tale uso.

Assume una grande importanza, con luso dellaereofotogrammetria, labilit delloperatore nellimpiegare la strumentazione necessaria, che normalmente consiste in uno stereo-plotter assistito da un micro-processore. In questo caso si ottengono dei dati molto pi precisi, e di qualit superiore, rispetto a quelli ottenuti con la precedente tecnica di raccolta dei dati, anche se con tempi assai elevati. 4. MODELLO DIGITALE DEL TERRENO: LA RAPPRESENTAZIONE DELL'AREA GEOGRAFICA In questa sede bene precisare che col termine modello digitale di terreno DTM (Digital Terrain Model) o DEM (Digital Elevation Model), si vuole intendere la rappresentazione digitale del rilievo, della superficie terrestre, in forma tale da rendere possibile lelaborazione nonch lanalisi dello stesso tramite lausilio del computer. Un DTM, che si forma come una descrizione computercompatibile dellorografia del territorio, lo si pu ottenere o attraverso unespressione funzionale oppure attraverso una matrice di punti dove, ad ogni elemento geo-referenziato associato il relativo valore altimetrico. Da tale definizione nasce la consapevolezza di dover lavorare con un insieme, ordinato in vario modo, di quote relative a determinati punti della superficie terrestre e conseguentemente con software per la modellazione delle superfici topografiche che mirano generalmente allofferta di una vasta gamma di strategie di interpolazione (di quote per ogni punto della medesima superficie) e di strumenti per la produzione di tipi diversi di rappresentazione del territorio. Uno stesso rilievo per punti, grazie allevoluzione tecnologica ed informatica, pu essere tradotto nel modo che segue: in una mappa per isoipse (poligoni), una griglia di patch bilineari14, un insieme di sezioni curve parallele, di profili, punti/linee morfologiche ed infine in un modello TIN (Rete Irregolare Triangolata). Da quanto appena accennato si pu dedurre che attualmente non esiste un accordo generale sul modello spaziale, DEM o DTM, in base al quale possono essere campionate le quote, o meglio, strutturati i dati geografici. certo, per, che in relazione a quello utilizzato, viene fuori la tipologia rappresentativa la conformazione geografica del territorio, che pu essere bidimensionale oppure tridimensionale15. La scelta di un tipo di struttura rappresentativa o di unaltra dipende sicuramente dalle finalit dello studio-progetto che si vuole realizzare, dalla natura e dalle dimensioni dellarea da ricostruire o investigare e dalle risorse hardware/software disponibili. In ogni caso per un modello digitale di elevazione, sia esso un DTM o un DEM,

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il risultato dellapprossimazione della superficie mediante linterpolazione lineare dei vertici di una rete di elementi quadrati che non si trovano sullo stesso piano; permette di ottenere un controllo preciso sui dislivelli partendo da profili o nervature. 15 Vengono fuori perci DTM 2D o 3D.

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richiesta una struttura di dati particolare: dati di elevazione della superficie terrestre, predisposti per la rappresentazione e lanalisi morfologica del territorio. Avendo capito che un modello pu essere rappresentato attraverso diverse strutture dati 2D e 3D, bene, perci, trattarle mettendole in relazione col tipo di prodotto che da esse si vuole ottenere. Non entrando nello specifico dei loro singoli pregi e difetti sufficiente dire che quando lobiettivo primario dellindagine-progetto costituito dalla rappresentazione cartografica, la digitalizzazione delle isoipse e la conseguente archiviazione delle medesime sicuramente la procedura pi efficace. La memorizzazione lungo profili paralleli, ugualmente spaziati, risulta particolarmente idonea quando si lavora con aereofotogrammi. Questa infatti la procedura pi usata in fase di realizzazione di orto-fotocarte soprattutto da parte degli enti regionali. La digitalizzazione di punti e linee morfologiche, pu risultare invece efficace per studi specifici, anche se non sembra trovare molti campi di applicazione. I modelli a griglia presentano il grande vantaggio di essere facilmente elaborabili e al contempo lo svantaggio di una sensibile ridondanza dei dati. Di recente elaborazione, i modelli di campionamento TIN risultano adatti ad una rappresentazione 3D del territorio. In qualsiasi caso, per ognuno dei modelli sopra citati, riveste molta importanza la densit spaziale dei loro dati, dalla quale dipende la creazione di un DTM con un minore o maggiore livello di dettaglio. Detto ci necessario stabilire prima, ad esempio, la distanza tra i punti. La densit ottimale di campionamento in funzione di alcuni fattori quali: delle finalit della ricerca-progetto; della natura geologica-geomorfologica dellarea in oggetto e delle dimensioni della medesima; delle risorse hardware e finanziarie realmente disponibili. Per progetti inerenti aree vaste e caratterizzate da un rilievo sufficientemente dolce, unadeguata rappresentazione del rilievo pu essere ottenuta con densit di campionamento varianti tra 50 e 200 m (lato della cella, della griglia); trattandosi di aree montuose consigliabile, invece, usare maglie di lato non superiore ai 50 m.

3. Restituzione dei dati territoriali


Tabella dei dati topografici. Il rilievo di un terreno si presenta dunque come un complesso di elaborati, il primo dei quali una semplice raccolta di coordinate (xyz o, pi appropriatamente, Est-Nord-Elevazione).

3. Restituzione dei dati territoriali


Mappa delle isoipse (risulta particolarmente idonea quando si lavora con aereofotogrammi)

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3. Restituzione dei dati territoriali


I modelli a griglia presentano il grande vantaggio di essere facilmente elaborabili.

3. Restituzione dei dati territoriali


I modelli di campionamento TIN (Rete Irregolare Triangolata) risultano particolarmente adatti ad una rappresentazione 3D del territorio.

3. Restituzione dei dati territoriali


Rappresentazione a superficie continua. Vengono associati falsi colori ai valori che descrivono le quota punto a punto.

3. Restituzione dei dati territoriali


Rappresentazione batigrafica. Ogni tono di grigio corrisponde una quota. I punti pi alti sono rappresentati in bianco, quelli pi bassi in nero e quelli intermedi in toni di grigio.

Va ricordato, infine, che tutti i modelli gestionali dei dati altimetrici, al pari di qualsiasi altro modello preposto allelaborazione dei disparati dati territoriali, sono riconducibili a due categorie o strutture fondamentali: a griglia (cellulare) e a poligoni. Alla luce delle esperienza maturate nel corso degli anni, si pu affermare che il problema a cui si va incontro non risiede nella scelta e/o impiego di uno o dellaltro tipo di DTM, quanto nello sviluppo di sistemi capaci di passare da uno allaltro in modo rapido ed efficiente, operazione peraltro non di facile attuazione.

Modello digitale del terreno


Per ognuno dei modelli sopra citati, riveste molta importanza la densit spaziale dei dati, dalla quale dipende la creazione di un DTM con un minore o maggiore livello di dettaglio. La densit ottimale di campionamento in funzione di alcuni fattori quali: finalit della ricerca-progetto; natura geologica-geomorfologica dellarea in oggetto e dimensioni della medesima; risorse hardware e finanziarie realmente disponibili.

Modello digitale del terreno


Per progetti inerenti aree vaste e caratterizzate da un rilievo sufficientemente dolce, unadeguata rappresentazione del rilievo pu essere ottenuta con densit di campionamento varianti tra 50 e 200 m (lato della cella, della griglia); trattandosi di aree montuose consigliabile, invece, usare maglie di lato non superiore ai 50 m.

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Modello digitale del terreno


Le tecniche di rappresentazione digitale del territorio utilizzano i dati numerici per presentarli allutente finale in modo tale da migliorare la conoscenza delloggetto e la possibilit di prevedere modalit di intervento su di esso.

Modello digitale del terreno


Il legame, sempre pi stretto, con la Computer Graphics ha introdotto metodologie di rappresentazione molto interessanti, soprattutto per quanto concerne il dato tridimensionale le cui tecniche di rendering consentono oggi di realizzare modelli ed animazioni di altissima verosimiglianza e di valore espressivo estremamente maggiore rispetto ai disegni del passato

Modello digitale del terreno


Rendering fotorealistico del modello tridimensionale con "mapping" delle immagini raster raddrizzate

Modello digitale del terreno


I vantaggi nelladozione di un disegno informatico nell (come la rappresentazione digitale di uno specifico contesto territoriale) coincidono con gli obiettivi e le caratteristiche principali del CAD: massima precisione analitica e riproducibilit, notevole precisione sul disegno finito, facilit di archiviazione, ottima velocit di gestione (tempi, dimensioni, scale, colori, variazioni ecc).

5 I SISTEMI GIS Prima dellavvento delle nuove tecnologie informatiche, i mezzi tradizionali di lavoro ( il foglio da disegno, le matite o le penne con cui tracciare i segni di proiezione dei volumi) permettevano solamente una rappresentazione dello spazio suddiviso in piani bidimensionali (piante, prospetti, ecc) e la visione assonometrica o prospettica stata sempre usata come prodotto dimostrativo, piuttosto che come mezzo di lavoro e di verifica in corso di esecuzione. Quando per si tratta di dover procedere con la realizzazione di veri e propri spazi 3D, come un territorio ad esempio, sicuramente preferibile lutilizzo della geometria dei soggetti in 3D che, allo stesso modo delle operazioni grafiche tradizionali, ha come obiettivo fondamentale la normalizzazione delle procedure, affinch i prodotti siano utilizzabili da diversi fruitori. Tali procedure, infatti, devono permettere lassemblaggio dei dati di rilevamento e di conoscenza della realt, garantendo una visione omogenea delloggetto-territorio, mediante una particolare metodologia informativa e luso di standards univoci, con successiva archiviazione. Inoltre la restituzione computerizzata delle informazioni deve essere leggibile e gestibile anche su sistemi diversi. I vantaggi nelladozione di un disegno informatico come rappresentazione digitale di uno specifico contesto territoriale coincidono con gli obiettivi e le caratteristiche principali del CAD: massima precisione analitica e ripetibilit conforme (riproducibilit), notevole precisione sul disegno finito, facilit di archiviazione, ottima velocit di gestione (tempi, dimensioni, scale, colori, variazioni ecc).

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A queste specificit bisogna aggiungere anche degli svantaggi16 quali: la difficile disponibilit alla gestione combinata tra i sistemi automatici e quelli tradizionali, la laboriosa compatibilit tra i sistemi e le normative, ma soprattutto una maggiore estensione delle risorse hardware e software (utilizzo di processori molto potenti) data lenorme quantit di dati da elaborare17. Lintroduzione di tecnologie sempre pi innovative non solo ne ha limitato linfluenza negativa sulla creazione di un prodotto finale discreto ma stata di fondamentale importanza per la riuscita di una lettura completamente nuova (tridimensionale), non solo degli schemi sottesi allambiente oggetto, ma anche della visione complessiva dello spazio che si deve andare a ricostruire. Sono proprio questi mezzi moderni, in prima fila le procedure informatiche, che consentono una visione volumetrica della realt. Permettono di vedere e pensare in termini legati alla tridimensionalit18 perch, evidentemente, il lavoro avviene nellambito del concetto di spazio (anche se in componenti bidimensionali) in quanto ogni input immetter linformazione in un rapporto 3D predestinato e preesistente solo con lavvento. Solo ragionando in questo modo, ed avendo il supporto di nuovi prodotti, quali rilievi 3d (rilievi aerei tridimensionali, scansioni con laser 3d di edifici, ecc), si pu arrivare ad una visione pi vicina alla realt, dellambiente che si deve ricostruire digitalmente. Ecco cos che il tema dellindividuazione di tecniche e metodi innovativi per il settore della ricostruzione e della valorizzazione di ci che a che fare con i Beni Culturali costituisce il nodo centrale della questione relativa allintroduzione, piena e consapevole, degli strumenti propri dellInformation & Communication Technology (ICT) nell'ambito, appunto, delle cosiddette discipline umanistiche. La soluzione informatica pi idonea al problema posto nei termini rigorosi del settore della ricostruzione (ma anche restauro e conservazione di cui non parleremo perch tematiche non di nostra competenza) dopo una attenta disamina di svariate tecnologie, risulta essere particolarmente rivolta ai GIS (Geographical Information System), nati specificatamente per affrontare e risolvere la gestione di grandi quantit di dati eterogenei appunto nel settore territoriale e che giocano un ruolo determinante quando si va a ricostruire un luogo reale allinterno di un computer. Lo sviluppo delle tecnologie GIS e di metodologie per lapplicazione della tecnologia digitale nel campo dei Beni Culturali ha reso possibile lacquisizione, lelaborazione digitale, larchiviazione e georeferenziazione di dati inerenti proprio tale ambito di studi, nonch la realizzazione di un Sistema integrato di informazioni multimediali georeferenziate e di ricostruzioni tridimensionali. Infatti la tecnologia e le applicazioni GIS consentono: - di georeferenziare su base cartografica le emergenze culturali del territorio come beni mobili, aree archeologiche, complessi monumentali e beni paesaggistici; - di rappresentare il territorio nelle sue complessit storico-demografiche, archeologiche, storicoartistiche ed ambientali; - la produzione e gestione di informazioni altamente strutturate sulle diverse realt. Accanto a queste offerte consentite dallo sviluppo della tecnologia e delle applicazioni GIS si deve aggiungere, inoltre, il contributo della computer vision. Questultima insieme alle tecnologie 2D e 3D ha reso possibile la riproduzione digitale, lo studio approfondito, la ricostruzione virtuale, la valorizzazione e la fruizione, anche a distanza, del patrimonio storico, artistico e ambientale. Attraverso lutilizzo di tecnologie GIS, basi dati, informazioni multimediali e risorse di rete, si possono avere a disposizione (on-line oppure off-line) modelli integrati di ambienti naturalistici e architettonici, interrogabili a vari livelli, secondo le esigenze e la tipologia dellutente.
Le caratteristiche negative apportate da una rappresentazione digitale spesso non sono prese in considerazione perch poco influenzano una riuscita mediocre del prodotto finale, se paragonati alle grandi potenzialit che vengono fuori col disegno informatico. 17 In ogni caso lelaborazione grafica computerizzata in campo archeologico indirizzata alla realizzazione di prodotti di sintesi; fattore che ne determina un aspetto qualitativo sicuramente inferiore a qualsiasi altro prodotto fisionomico o visuale di tipo tradizionale, difetto che si sta man mano assottigliando grazie allevoluzione tecnologica. 18 Al contrario di quanto permettono invece le tecniche da disegno (o rilievo) tradizionale perch basate sul concetto di bidimensionalit che non pu per questo motivo portare ad una visione reale di quanto rappresentato.
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La ricostruzione digitale del territorio 6. LA TECNOLOGIA GIS

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I Sistemi Informativi Geografici GIS o SIT sono nati dallesigenza di avere potenti strumenti di raccolta ed elaborazione di informazioni, per analizzare gli eventi che si verificano sul territorio, per prevederne le evoluzioni e per programmare e progettare interventi di carattere infrastrutturale, con particolare attenzione al loro impatto sullambiente. Un GIS consente di interrogare le mappe per conoscere gli attributi degli oggetti individuati, o al contrario, di interrogare il database per visualizzare il territorio oggetto di interesse.

I sistemi GIS
Il GIS permette ad esempio una restituzione in tempo reale di carte tematiche, di carte di progettazione per nuove ricerche e basi per analisi spaziali.

Tali sistemi offrono un apporto rilevante per quanto riguarda la metodologia della ricerca nel campo dei beni ambientali-culturali. Parlando di GIS o SIT intendiamo una classe di software ideata per la gestione di dati georeferenziati19. Considerata la natura di molti dati archeologici, la tecnologia GIS rappresenta probabilmente la pi flessibile e completa struttura per le analisi del contesto spaziale dei dati storici e preistorici. Oggi infatti la scala ed il livello di complessit, dei quali sempre pi si ha bisogno per lavorare, superano le capacit dei tradizionali strumenti analitici. Al di l dellenorme potenzialit di archiviazione dei dati sia in formato alfanumerico che cartografico il GIS permette ad esempio una restituzione in tempo reale di carte tematiche, di carte di progettazione per nuove ricerche e basi per analisi spaziali. La capacit di visualizzare nello stesso momento i diversi elementi del paesaggio, come le curve di livello, i diversi tipi di suoli geologici, i siti archeologici, ecc., e fare le necessarie interrogazioni per individuare elementi nuovi ai fini della ricerca una caratteristica esclusiva dei GIS. Le risorse offerte da un simile sistema nella gestione dei dati territoriali rappresentano una premessa ideale per lapplicazione di alcuni tipi di analisi sui rapporti tra aree archeologiche ed ambiente fisico. La tecnologia GIS in grado di mettere a disposizione strumenti caratterizzati da un alto livello di comunicazione, molto utile a quanti, pubblici e privati, abbiano necessit di visualizzare ed analizzare informazioni per spiegare eventi, pianificare strategie, gestire risorse e patrimoni che abbiano una collocazione sul territorio. A prescindere dalla enorme quantit di informazioni archiviabili in un GIS il modo dellarchiviazione che pu portare ad una rivoluzione nei modi e nei tempi della ricerca. Tutti i dati geometrici, alfanumerici e digitali vengono inseriti in un modello continuo del territorio, che offre contemporaneamente i dati sulla collocazione delle strutture, sui loro attributi e, soprattutto, sulle loro interrelazioni spaziali. Una simile base di dati relazionale mantiene lomogeneit delle informazioni, senza che lutente debba costruire di volta in volta un legame tra il rappresentato ed i
Con la procedura di georeferenziazione, una fotografia aerea, un disegno o una mappa vengono inseriti in uno spazio definito da coordinate geografiche con sistemi di riferimento conosciuti (coordinate Gauss-Boaga, latitudine e longitudine o altri sistemi di riferimento).
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suoi attributi descrittivi. La possibilit di un aggiornamento e di una acquisizione continua, la rapidit di consultazione, la possibilit di immediati confronti, lo snellimento delle procedure di controllo, lopportunit di mantenere una separazione fra lantico e il moderno e lassenza delle costrizioni legate ad un fattore di scala, sono solamente alcune caratteristiche che rendono il GIS un valido supporto per la gestione, ad esempio, di un catasto archeologico. Il GIS ha avuto un enorme impatto praticamente su ciascun campo che gestisce ed analizza la distribuzione spaziale dei dati. In archeologia infatti lutilizzo che pi frequentemente si fa del GIS riguarda proprio lo studio dei rapporti fra gli insediamenti antichi ed il paesaggio, un campo di indagine questo molto proficuo e ancora poco sfruttato. Inoltre trai pi importanti campi applicativi dei GIS troviamo il monitoraggio delle risorse agricole e forestali, la gestione delle risorse marine costiere, la prevenzione grandi rischi e Protezione Civile, l'analisi di impatto ambientali, la gestione delle aree urbane e la gestione di cartografia di base.

I sistemi GIS
Sistemi GIS commerciali pi importanti:
1. GeoMedia 5.2 della Integraph 2. Autodesk Map Series della Autodesk 3. ArcGIS 9 della ESRI 4. MapInfo 7.8 della MapInfo

I sistemi GIS
Sistemi GIS free:
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Mapyrus HidroGIS SimpleMapServer Visual Basic GIS MapServer GeoTrans OpenMAp MapIt! MapLab Altri GIS free -> http://freegis.org/

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